Articoli

Kanpur inaugurato il nuovo “Centro Don Bosco” per giovani aree rurali

Sabato 10 ottobre, l’Ispettoria salesiana “Gesù Buon Pastore” di India-Nuova Delhi (Inn) ha inaugurato il nuovo “Centro Don Bosco” di Maharajpur Nagar, a Kanpur.

“Il centro – riferisce l’agenzia salesiana Ans – intende promuovere l’educazione e la formazione tecnico-professionale di ragazzi e ragazze con scarse risorse e organizzerà attività per la formazione della personalità, programmi sociali e di autoconsapevolezza, per lo sviluppo del pensiero critico e creativo e delle competenze, e si occuperà anche di favorire il lavoro in rete, l’assistenza sanitaria di base e il sostegno psicosociale tra i suoi allievi”.

Kanpur attrae molti bambini e ragazzi che “dalle aree rurali scappano solamente per garantirsi la sopravvivenza. Ma lì molto di loro entrano in contatto con droghe e sostanze varie e subiscono abusi fisici e morali”.

Il “Centro Don Bosco” di Kanpur, con strutture per l’educazione, la formazione professionale, la cura della salute e altri programmi di sviluppo delle capacità, prenderà iniziative a favore di questi minori per il loro pieno reinserimento sociale.

In occasione della benedizione e dell’inaugurazione del nuovo “Centro Don Bosco”, mons. Raphy Manjaly, vescovo di Allahabad, ha esortato la popolazione locale a sostenere le iniziative salesiane. Il nuovo centro è frutto dell’impegno dell’Ispettoria Inn, e della collaborazione con la “Fondazione opera Don Bosco Onlus” di Milano e “Missioni Don Bosco” di Torino, e ha goduto anche del sostegno dell’impresa francese “Asha”.

(Sir Agenzia d’Informazione, 14 ottobre)

Il filmato restaurato dei funerali di don Rua (1910)

Uno “scoop” per il mese di Don Rua: un filmato salesiano di 110 anni fa quello i funerali di don Michele Rua. Di seguito il filmato e l’articolo dedicato a cura dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Torino) – Si stenterebbe a credere: un filmato salesiano di 110 anni fa! No, non è una fake news, ma un vero scoop. Dagli archivi “fotografici” salesiani, affidati al museo del cinema di Torino e all’Archivio Nazionale del Cinema d’’Impresa – CSC per il loro restauro, è recentemente emersa una primizia: un commovente filmato muto, in bianco e nero, di otto minuti che riprende i momenti salienti dei funerali di Don Michele Rua (6-9 aprile 1910). Il tutto realizzato con l’intelligente collocazione della macchina da presa in diversi posti di Valdocco, della piazza Maria Ausiliatrice, del quartiere limitrofo. Basta collegarsi con l’indirizzo Vimeo qui sotto e vedrete i grandiosi funerali di Don Rua, tre giornate indimenticabili per Torino.

Quello di Don Bosco nel 1888 era stato un funerale memorabile, tanto era universale la fama della sua santità; ma quello di Don Rua lo fu altrettanto, stando anche solo alle immagini del filmato, più eloquenti di tante parole. Parlano da sé le Camerette di Don Bosco e poi di Don Rua, le varie chiese di Valdocco, gli attigui porticati dell’epoca, i cortili, l’entrata, oltre ovviamente le figure ed i volti dei primissimi salesiani: don Filippo Rinaldi con tanto di paramenti sacerdotali, accanto a lui il Segretario del Capitolo Superiore (il famoso don Giovani Battista Lemoyne), i Consiglieri don Barberis, Don Albera, don Cerruti, don Piscetta, don Francesia e tanti altri salesiani della prima ora. Essi accompagnano nella chiesa di Maria Ausiliatrice per le solenni esequie il loro secondo padre, Don Rua, colui che aveva fatto a metà con Don Bosco e che ora lo aveva raggiunto in Cielo.

Mons. Giuseppe Cognata SDB: “Una luce mai spenta”

“Una luce mai spenta”: è questo il motto con cui le comunità cittadine di Pellaro e di Bova, con l’intera comunità ecclesiale di Reggio Calabria, hanno voluto ricordare il Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata. Di seguito la notizia ANS dedicata a domenica 27 settembre nella quale si è svolta la celebrazione dedicata al fondatore delle Salesiane oblate del Sacro Cuore di Gesù.

Italia – Mons. Giuseppe Cognata: “Una luce mai spenta”

(ANS – Reggio Calabria) – “Una luce mai spenta”: è questo il motto con cui le comunità cittadine di Pellaro e di Bova, con l’intera comunità ecclesiale di Reggio Calabria, hanno voluto ricordare il Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata, SDB, già Vescovo di Bova dal 1933 al 1940 e fondatore della Congregazione delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore (SOSC), di cui Papa Francesco lo scorso mese di febbraio ha dato il consenso per l’apertura della Causa di Beatificazione e Canonizzazione.

Sabato 26 settembre don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha presentato alla comunità cristiana di Pellaro (Reggio Calabria) il profilo biografico e spirituale del vescovo salesiano, insieme ai passi compiuti in questi mesi in vista dell’Apertura ufficiale della Causa che avrà luogo il prossimo 12 dicembre a San Vittorino Romano (Diocesi di Tivoli). Successivamente è stata dedicata una via della città a Mons. Cognata.

Domenica 27 settembre 2020, a Bova, presso la Concattedrale Maria SS. dell’Isodia, sede episcopale di mons. Cognata, si è svolto un momento di accoglienza con il benvenuto a tutte le autorità e ai presenti da parte di suor Caterina Quattrone, Superiora provinciale delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, a cui è seguito un saluto della Madre Generale, suor Graziella Maria Benghini, che ha sottolineato il significato di un luogo dove Mons. Cognata ha esercitato il suo ministero episcopale e dove le prime suore della Congregazione hanno emesso i loro voti.

Don Cameroni ha ricordato come la Chiesa di Reggio Calabria-Bova si sia sempre spesa a favore della Causa di mons. Cognata, a partire dalle prime, buie ore della triste vicenda che lo ha visto protagonista, quando il salesiano trovò fraterno conforto nell’Arcivescovo Enrico Montalbetti, e ha ripreso le parole profetiche pronunciate dall’Arcivescovo Lanza al salesiano don Umberto Pasquale nel 1950, dicendo: “Era salesiano. Però sappia che è un innocente e un santo… Per nostra fortuna vi è un Dio, che, a suo tempo, farà giustizia. Lo dica pure che è innocente e che è un santo!”.

Successivamente, nella piazza centrale, si è svolta la solenne concelebrazione eucaristica – trasmessa in diretta su Facebook (visibile qui) – e presieduta da mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova, che nell’omelia ha evidenziato come mons. Cognata sia stato un uomo di fede che nell’ora della prova e della croce si è unito all’obbedienza di Gesù al Padre.

Al termine della celebrazione hanno offerto i loro saluti e ringraziamenti il Sindaco di Bova, dott. Santo Casile, e don Leone Stelitano, Amministratore parrocchiale di Bova e Vicario della Forania di Bova.

Emergenza Covid-19, il Rettor Maggiore ringrazia quanti si sono adoperati per i bisognosi

Pubblichiamo il video del Rettor Maggiore con il quale Don Ángel Fernández Artime ringrazia tutti i salesiani impegnati nell’aiuto ai più bisognosi a causa dell’emergenza sanitaria nel mondo. Il video è disponibile sul canale YouTube di ANS in italiano e spagnolo.

***

(ANS – Torino) – Da quando la pandemia di coronavirus si è propagata in tutto il mondo, i salesiani si sono subito attivati per aiutare, in qualsiasi modo possibile, la popolazione. Si sono susseguite numerose iniziative per raggiungere i più bisognosi, i giovani e le famiglie in difficoltà. A coloro che non hanno esitato ad aiutare e a dare il proprio contributo è andato il sentito ringraziamento del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Da Torino, dove si trova per l’inaugurazione del “Museo Casa Don Bosco”, il Successore di Don Bosco ha invitato tutti a continuare a fare del bene. “Mesi fa abbiamo fatto una chiamata dicendo: possiamo aiutarci tutti e subito c’è stata una risposta molto bella”, ha sottolineato il Rettor Maggiore.

“Mossi dalla speranza” – In uscita il poster della Strenna 2021

«Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)» è il titolo che il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha prescelto per il messaggio della sua Strenna per il 2021. Ecco, il poster per la Strenna inviato alle case salesiane di tutto il mondo.

 

“Quando ho conosciuto la frase che accompagnerà la Strenna per il 2021 ho pensato alla necessità di offrire attraverso l’immagine, ciò che per me è forte in quella preghiera… LA SPERANZA. E per noi, come comunità di credenti, la nostra speranza è riposta in Gesù. Spesso sentiamo in questi tempi in cui viviamo che le persone sono senza speranza. Basta una pandemia per far ‘tremare’ l’umanità e renderla molto più vulnerabile. E in quell’umanità ferita ci sono anche i nostri giovani… i privilegiati del nostro carisma.

Ecco perché, e quasi ‘pregando’, troviamo l’immagine di Gesù è al centro, che ci sostiene, ci invita a sollevarci, e non solo con la mano tesa, ma anche con lo sguardo comprensivo che dà dignità. E attorno c’è un ambiente che tende a convertirsi, da uno scenario grigio, scuro, denso, ad un altro pieno di colore, con la luminosità necessaria per vedere nei volti di chi ci riceve, la testimonianza di Cristo.

La nostra grande sfida, come Famiglia Salesiana, sia semplicemente quella di essere segno di Speranza, di mettere luce e colore, di guardare con sguardo comprensivo, di continuare a guarire e accompagnare ciò che questa pandemia ha ferito, di continuare ad essere attenti ai bisogni degli altri, come ci hanno insegnato Madre Mazzarello e Don Bosco”.

(Disegnatore Gustavo Daguerre)

125° della nascita del Venerabile Stefano Ferrando

Oggi, 28 settembre 2020, ricorre il 125° della nascita del salesiano venerabile Mons. Stefano Ferrando,  missionario e vescovo di Shillong (India) e fondatore delle Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma) – Mons. Stefano Ferrando, Vescovo salesiano e fondatore delle Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani, nacque a Rossiglione (provincia di Genova e diocesi di Acqui Terme) il 28 settembre 1895. Oggi, pertanto, ricorre il 125° anniversario della sua nascita.

Stefano Ferrando frequentò le scuole dai salesiani, prima a Fossano e poi a Torino, rimanendo affascinato dalla vita di Don Bosco. Interruppe forzatamente gli studi allo scoppio della Prima guerra mondiale, alla quale partecipò come ufficiale, guadagnandosi una medaglia d’argento. Dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1923, partì per le missioni salesiane del Nord Est dell’India, dove divenne uno dei grandi pionieri dell’epopea missionaria salesiana in quella vasta regione.

Nel 1934 venne nominato da Pio XI vescovo della Diocesi di Krishnagar, ma dopo appena un anno, fu trasferito alla sede di Shillong, che diventerà per 35 anni il centro di tutta la sua feconda azione apostolica ed evangelizzatrice.

Il suo apostolato fu caratterizzato dallo stile salesiano: gioia, semplicità e contatto diretto con la gente. La sua umiltà, semplicità, l’amore per i poveri spingono molti a convertirsi e a richiedere il Battesimo. Ricostruì la grande Cattedrale e il complesso missionario. Diffuse la devozione a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco. S’impegnò affinché gli Indiani divenissero i primi evangelizzatori della loro terra.

Da un primo gruppo di catechiste indiane avviò la fondazione delle Suore Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani (MSMHC), aggregate alla Famiglia Salesiana il 27 giugno 1986.

Il 26 giugno 1969, dopo aver preso parte ai lavori del Concilio, rassegnò le dimissioni dalla propria Diocesi. Aveva trovato in Assam 4.000 cattolici, ne lasciava 500.000. In Italia l’anziano vescovo missionario si ritirò nella casa salesiana di Quarto (Genova). Morì il 20 giugno 1978.

Il 3 marzo 2016 Papa Francesco ne ha riconosciuto le virtù eroiche dichiarandolo Venerabile.

Preghiera

Dio onnipotente ed eterno, che vuoi la salvezza di tutti gli uomini,
noi ti rendiamo grazie perché hai donato a Stefano Ferrando
la vocazione ad essere sacerdote e religioso tra i figli di Don Bosco,
e ne hai fatto un intrepido missionario
tra i popoli dell’India del Nord-Est,
un vescovo buono e prudente,
il fondatore di una nuova famiglia religiosa.
Umilmente ti preghiamo,
per intercessione di Maria Aiuto dei Cristiani,
per la tua gloria e l’edificazione del popolo cristiano,
fa’ che la Chiesa riconosca in Stefano Ferrando
il segno della tua santità,
e il popolo cristiano possa trovare nella sua vita un esempio,
nella sua intercessione un aiuto,
nella comunione di grazia con lui un vincolo di amore fraterno.
E se ciò è conforme alla tua volontà concedici,
per sua intercessione, la grazia che imploriamo dalla tua bontà.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.

Segretariato della Famiglia Salesiana: primi passi di un nuovo sessennio

Nelle giornate dal 10 al 12 settembre scorse, si è radunata l’équipe dei Salesiani di Don Bosco presenti nel Segretariato Famiglia Salesiana, muovendo così i primi passi in questo nuovo sessennio. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato il 23 settembre dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

RMG – Segretariato della Famiglia Salesiana: primi passi di un nuovo sessennio

(ANS – Roma) – La Famiglia Salesiana, quel vasto movimento di persone dedito alla salvezza dei giovani nella sequela di Don Bosco, è un organismo vivo, che ha assunto un ruolo sempre più centrale nella considerazione e nell’apostolato della Congregazione. Il riferimento del Rettor Maggiore alla Famiglia Salesiana nel discorso di chiusura del Capitolo Generale, in tal senso, è davvero significativo: “La Famiglia Salesiana, insieme alla realtà della missione condivisa con i laici, sarà il punto di arrivo e la garanzia della missione salesiana… È un elemento carismatico essenziale, molto più forte oggi che ai tempi di Don Bosco… Per questo vi invito a continuare a credere nella Famiglia Salesiana”.

Il primo elemento di novità, testimonianza della vitalità della Famiglia Salesiana, è stato il rinnovo dell’équipe dei Salesiani di Don Bosco presenti nel Segretariato per la Famiglia Salesiana: don Joan Lluís Playà è succeduto a don Eusebio Muñoz come Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana; don Pierluigi Cameroni, già Animatore Spirituale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), continua a far parte del Segretariato, ma in qualità di Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana; il Sig. Domenico Nam ha assunto gli incarichi di Delegato Mondiale per i Salesiani Cooperatori e per gli Exallievi ed Exallieve di Don Bosco, precedentemente assegnati a don Giuseppe Casti e don Jayapalan Raphael; mentre il nuovo Animatore Spirituale dell’ADMA è adesso don Alejandro Guevara.

Con le cariche rinnovate, si è poi proceduto a realizzare i primi contatti digitali. L’attenzione è stata rivolta alle richieste provenienti dalle Ispettorie o da specifici gruppi della Famiglia Salesiana di diverse parti del mondo: animazione degli Esercizi Spirituali, partecipazione ad incontri ispettoriali, incontri con gli Exallievi delle Ispettorie dell’Asia Est, incontro con l’ADMA Primaria… Senza tralasciare la traduzione del libro della Famiglia Salesiana.

Nei giorni dal 10 al 12 settembre l’équipe dei Salesiani di Don Bosco presenti nel Segretariato si è radunata, e l’11 settembre, in particolare, ha partecipato alla riunione Plenaria della Segreteria, che ha visto pertanto la partecipazione anche di suor Maria Luisa Miranda e Dina Moscioni, che erano già membri; e di Margarita F. e di Antonio Boccia, che il Rettor Maggiore ha recentemente nominato membri del Segretariato.

Sono state giornate di presa di coscienza del carattere del Segretariato come organo al servizio del Rettor Maggiore per l’animazione, la formazione e il coordinamento della Famiglia Salesiana; di riflessione sulle funzioni da assumere e sul modo di organizzarsi; di preparazione della parte del programma del sessennio corrispondente alla Famiglia Salesiana alla luce dei nuclei di animazione proposti dal Rettor Maggiore; e di ragionamento su come affrontare le prossime Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana.

“Ecco, in estrema sintesi, i primi passi compiuti di questo nuovo sessennio, mentre continuiamo a confidare nell’amore avvolgente di Dio che ha fatto alla sua Chiesa il dono della nostra Famiglia Salesiana” conclude don Playà, Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana.

Rosignano Monferrato e Mons. Ernesto Coppo, apostolo dei tre mondi

La figura di Mons. Ernesto Coppo, Vescovo e Missionario Salesiano negli Stati Uniti, in Australia e in Italia. Di seguito l’articolo dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Rosignano Monferrato e Mons. Ernesto Coppo, apostolo dei tre mondi

(ANS – Rosignano Monferrato) – Il paese ha una storia secolare, fonte di saggi storici importanti, tutta legata alla posizione strategica del paese, “sentinella di Casale”, sede perenne di guarnigioni militari. Sul Sasso che domina il paese c’è il castello, del secolo XII e sulla collina opposta emerge la parrocchia di San Martino.

A Rosignano, Don Bosco trovò un terreno fertile, grazie anche all’impulso del parroco, Mons. Giovanni Bonelli, suo amico fraterno. Le vocazioni fiorirono copiose. Celebre fu la “sentinella dell’Oratorio”, il coadiutore Marcello Rossi che per decenni fu a Valdocco il fedele custode della prima Casa fondata dal Santo. E poi ancora le sorelle Sorbone, tra cui emergono Suor Angelica, pioniera ed ispettrice in Argentina e Cile, e Madre Enrichetta, Vicaria Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice sino al 1942. E poi ancora, tra le molte vocazioni, i fratelli don Arturo e don Dante Caprioglio. Tra tutte queste straordinarie vocazioni salesiane spicca la figura di Mons. Ernesto Coppo, Vescovo e Missionario Salesiano negli Stati Uniti, in Australia e in Italia.

Mons. Ernesto Coppo nacque il 6 febbraio 1870, nella frazione Stevani di Rosignano. Inizia gli studi nella Casa che Don Bosco ha aperto a Borgo San Martino. Tra i compagni di Ernesto c’è il giovane Pietro Ricaldone, di Mirabello. Qui entrambi incontrano Don Bosco, un incontro che segnerà la loro vita.

Conclude la sua formazione nel seminario di Casale e il 7 agosto 1892 è ordinato sacerdote. L’anno successivo entrava nel noviziato Salesiano di Foglizzo, e il 4 ottobre 1894 emetteva la professione perpetua nelle mani del Beato Don Rua. Nel 1898, a capo di un gruppo di sacerdoti salesiani, raggiungeva New York per compiere un impegnativo e coraggioso apostolato a servizio dei migranti che giungevano in America in cerca di un futuro migliore.

“Venti anni di missione assorbirono tutte le forze di don Coppo a servizio degli emigrati e della loro gioventù, sia sotto il profilo religioso che sociale e civile”, ricorda anni dopo lo stesso don Ricaldone.

Questo impeto di fede e di servizio al prossimo più bisognoso, lo portarono nel 1923 in Australia, presso il Vicariato Apostolico di Kimberley. Consacrato Vescovo presso il Santuario di Maria Ausiliatrice in Torino, parte per il Kimberley, tra gli indigeni. Sono anni di intenso lavoro pastorale: raggiunge i villaggi, incontra le famiglie, dà impulso alle esigenze umane del lavoro, della formazione, dello sviluppo, del Vangelo. L’esperienza organizzativa e pastorale appresa in America la mette a disposizione della sua gente australiana.

Tornato in Italia, diventa un formidabile animatore per le Missioni. Don Ricaldone, divenuto Rettor Maggiore, così lo ricorda:

“Mons. Coppo ambiva dichiararsi vecchio Vescovo Missionario e con insistente zelo invitava gli uditori a pensare ai bisogni della Chiesa nelle più remote missioni”.

Sino all’ultimo istante visse il magistero sacerdotale, cessando la sua esistenza terrena ad Ivrea dove si era recato per presiedere un Congresso Mariano, nella serata del 28 dicembre 1948, a 78 anni.

Il paese natale, dove Mons. Coppo tornò tante volte, durante questo 2020 ricorda il 150° anniversario della nascita. Lo celebra come esempio di impegno missionario e passione evangelizzatrice di enorme attualità: per il lavoro intelligente tra i migranti in America, per il sostegno e la promozione delle popolazioni indigene australiane, per la carità paziente e accogliente verso tutti coloro che ha incontrato anche in Italia.

Famiglia Salesiana: la vita consacrata apostolica delle Suore della Carità di Gesù

La vita consacrata apostolica delle Suore della Carità di Gesù e il loro prossimo Capitolo Generale nel 2021: di seguito l’articolo pubblicato ieri dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

RMG – Far conoscere le Suore della Carità di Gesù in tutto il mondo

(ANS – Roma) – Tra i gruppi della Famiglia Salesiana non ce ne sono molti con sede a Roma. Probabilmente l’ultimo a trovare la sua casa generale nella “Città Eterna” è stato il gruppo delle Suore della Carità di Gesù. Dalla loro fondazione a Miyazaki (isola di Kyushu, Giappone) nel 1937, fino a dieci anni fa, la loro casa generale si trovava in Giappone, mentre il loro attuale indirizzo è a Roma.

A un anno dal loro Capitolo Generale, previsto per il prossimo 2021 nella città di Beppu, in Giappone, le Suore della Carità di Gesù sono pronte ad approfondire la loro vita consacrata apostolica, caratterizzata da un profondo zelo missionario e dall’apertura alle nuove culture. Non a caso, infatti, uno dei 3 temi del Capitolo Generale del 2021 sarà quello delle “relazioni interculturali”.

Le 927 suore appartenenti a questo gruppo della Famiglia Salesiana, che hanno come Superiora Generale suor Teresia Furuki Ryoko, sono raggruppate in quattro Province (Giappone, Corea-Gwangju, Corea-Suwon e Corea-Seoul) e due Vice-Province (Brasile e Perù-Bolivia). Tuttavia, negli ultimi vent’anni, dopo aver ottenuto il riconoscimento di Diritto Pontificio nel 1998, è evidente la forte spinta missionaria verso nuove frontiere. Alle 6 circoscrizioni sono state infatti affidate molte altre nuove missioni. Anche quest’anno sono stati inviati tre nuovi missionari nel continente africano: 2 comunità in Sudan del Sud e una in Uganda.

La Provincia del Giappone raggiunge la Germania, l’Italia, il Vietnam e le Filippine; quella di Corea-Seoul raggiunge Papua Nuova Guinea, Australia e parte delle Filippine (Quezon City); la Provincia di Corea-Suwon invece raggiunge gli Stati Uniti (Stato della California) e l’Argentina. Le suore che vi fanno parte provengono da 16 Paesi diversi e pertanto le dinamiche interculturali stanno diventando sempre più importanti. Sebbene la maggior parte dei 927 membri provengano per lo più dal Giappone e dalla Corea, i volti delle nuove aspiranti stanno già mostrando un’immagine globale delle Suore della Carità di Gesù.

Anche il fatto che il loro portale web pubblichi in sei diverse lingue è una testimonianza del loro costante sforzo per favorire la comunione nella diversità.

Fonte: Don Bosco Salesian Portal

Il Poster della Santità della Famiglia Salesiana 2020

È disponibile il Poster della Santità della Famiglia Salesiana 2020. Di seguito l’articolo pubblicato ieri dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS con il commento di don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale e in allegato il poster, in formato jpg e pdf.

La Postulazione salesiana interessa 173 tra santi (9), beati (118), venerabili (17), servi di Dio (29). Le Cause seguite direttamente dalla Postulazione sono 55. Inoltre, la Postulazione accompagna anche le Cause dei Venerabili Camillo Costa de Beauregard, sacerdote della diocesi di Chambery (Francia); Casimiro Barello Morello, terziario francescano, pellegrino tra l’Italia e la Spagna; Augusto Bertazzoni, arcivescovo di Potenza; e del Servo di Dio Felice Canelli, sacerdote della diocesi di San Severo e Salesiano Cooperatore.

“Occorre esprimere profonda gratitudine e lode a Dio per la santità già riconosciuta nella Famiglia Salesiana di Don Bosco e per quella in via di riconoscimento. L’esito di una Causa di Beatificazione e di Canonizzazione è un evento di straordinaria rilevanza e valenza ecclesiale. Si tratta infatti di operare un discernimento sulla fama di santità di un battezzato, che ha vissuto le beatitudini evangeliche in grado eroico, o che ha dato la vita per Cristo. Da Don Bosco fino ai nostri giorni riconosciamo una tradizione di santità a cui merita dare attenzione, perché incarnazione del carisma che da lui ha avuto origine e che si è espresso in una pluralità di stati di vita. Si tratta di uomini e donne, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e missionari che in contesti storici, culturali, sociali diversi nel tempo e nello spazio hanno fatto brillare di singolare luce il carisma salesiano, rappresentando un patrimonio che svolge un ruolo efficace nella vita e nella comunità dei credenti e per gli uomini di buona volontà”

afferma don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale.

Meritano di essere ricordate le Cause avviate nel 2019 e 2020 riguardanti i Servi di Dio: don Luigi Bolla (1932-2013) salesiano missionario tra le popolazioni indigene dell’Ecuador e del Perù; don Silvio Galli (1927-2012), salesiano sacerdote testimone della compassione di Cristo per gli emarginati, i poveri; Vera Grita (1923-1969) Salesiana Cooperatrice, destinataria dell’Opera dei Tabernacoli Viventi; Madre Rosetta Marchese (1922-1984) Figlia di Maria Ausiliatrice, superiora generale, testimone di una maternità feconda nel dinamismo misterioso della sofferenza; Mons. Giuseppe Cognata (1885-1972), vescovo salesiano di Bova e fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, compagno generoso del Cristo redentore nella prova e nell’umiliazione.

In essi rifulge ciò che il Catechismo della Chiesa Cattolica descrive parlando della santità cristiana: “Il progresso spirituale tende all’unione sempre più intima con Cristo. Questa unione si chiama ‘mistica’, perché partecipa al mistero di Cristo mediante i sacramenti – ‘i santi misteri’ – e, in Lui, al mistero della Santissima Trinità. Dio chiama tutti a questa intima unione con lui, anche se soltanto ad alcuni sono concesse grazie speciali o segni straordinari di questa vita mistica, allo scopo di rendere manifesto il dono gratuito fatto a tutti” (n. 2014).

Un ringraziamento speciale al signor Andrea Cugini della Scuola Grafica salesiana di Milano, per aver ideato e realizzato il poster.