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Storie di Orgoglio Astigiano, Roberto Pasquero: “Oltre cent’anni di Don Bosco e cinema Lumière” – La Voce di Asti

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Voce di Asti.

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Oltre un secolo di storia: di un oratorio, di un cinema che ha segnato le domeniche pomeriggio di tantissime famiglie. Un luogo che sa di casa. Oltre la porta del Lumière mi sta aspettando don Roberto Pasquero, gestore di sala, palestra e altre attività collaterali. 73 anni di pura energia, mi racconta una fiaba bellissima. Lo ascolto come una bimba, con grande meraviglia.

Come nasce l’oratorio Don Bosco, quando e perché?

Nasce nel 1919 quando l’allora parroco di Santa Maria Nuova, don Stefano Robino, aveva chiamato i Salesiani ad Asti. All’epoca non era sorto nella zona attuale, ma tra via Cafasso e via Prandone. Pensa che quando sono arrivati i Salesiani qui gli tiravano castagne. È da lì avevano sviluppato l’oratorio e, con questo, la squadra sportiva e, nel 1920, anche il cinema. Più che altro era un teatro all’epoca. Qualche tempo dopo si era aggiunto anche il pensionato, nel 1922, per i giovani che venivano da fuori Asti e frequentavano le scuole cittadine. Il Don Bosco si è quindi sviluppato in quella zona come pensionato, oratorio e cinema, vivendo appieno i disagi e le difficoltà nel corso del periodo fascista.

Come si arriva allora all’attuale zona del Don Bosco?

Era necessario ingrandirsi e la zona dell’epoca non lo permetteva. Così, negli anni Sessanta ci fu il trasferimento in zona nord, la nostra attuale casa. A quei tempi qui non c’era davvero nulla. Nel 1962 è nata la parrocchia, tanto che nel 2012 abbiamo celebrato il 50esimo anniversario. Inizialmente era stata una cosa contrastata, perché qui tutti dicevano che c’erano soltanto “grilli e gaggie”. Poi, pian piano, si sono sviluppati il Borgo, lo Stadio, si sono insediate la Questura, la Polizia Stradale, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, l’ospedale.

Quali cambiamenti ci sono stati nel corso del tempo?

All’epoca del boom economico il pensionato era piazzato in quello che attualmente è il palazzo dell’Asl, con l’oratorio e poi la scuola media, rimasta attiva fino agli anni Novanta. Si sentiva la necessità di fare una scuola media ai tempi, poi venuta meno insieme al pensionato. La chiesa parrocchiale attuale è stata inaugurata nel 1977, poi si sono sviluppati gli ambienti dell’oratorio. Da tre anni le nostre aule sono usate dal Castigliano e ospitano anche il catechismo, così come l’Estate Ragazzi, progetto che l’anno scorso ha contato oltre 500 iscritti.

L’essenza dell’oratorio?

È un ambiente che copre la persona intera, dove puoi trovarti bene, in cui hai la possibilità di coltivare amicizie importanti. E anche come oratorio, oltre che come cinema, siamo la realtà più storica sul territorio. Cerchiamo di agire da onesti cittadini e bravi cristiani, come diceva Don Bosco. È la filosofia con cui portiamo avanti tutte le attività.

Come nasce e si sviluppa il cinema Lumière?

Inizialmente con il teatro era l’unico divertimento domenicale. Il cinema, anche proprio a livello storico, ha poi un po’ soppiantato il teatro. Con l’avvento del colore c’è stata la grande evoluzione del cinema, insieme al sonoro. Conserviamo ancora uno storico proiettore all’ingresso. Li abbiamo cambiati nel 2010 e nel 2013 siamo poi passati al digitale.

È stato complesso il passaggio al digitale nel cinema?

Sì, sono stati anni complessi quelli del passaggio dalla pellicola al digitale. Devo dire però che oggi lavoriamo bene; a livello regionale siamo tra le monosale che hanno sempre i risultati migliori. La nostra struttura è solida, con tanti affezionati. Facciamo molta selezione sul materiale, puntiamo sui film di qualità, di contenuto.

Asti si vuole bene a sufficienza secondo te?

Asti, a mio parere, non si vuole sufficientemente bene. Io vengo da fuori, sono di Chieri. Vivo ad Asti da 15 anni, da quando sono stato mandato in questa città. Asti è sempre terribilmente critica su tutto e su tutti, non c’è mai nulla che funziona a detta dei più e questo è un grande limite. E invece gli astigiani dovrebbero imparare a dirsi che spesso fanno anche belle cose, a riconoscere i propri successi. Ogni tanto sembra persino che abbiamo paura di vendere i nostri prodotti, al contrario di Alba. Non la sento una città coesa e questo è un limite. Abbiamo un teatro che è la fine del mondo, una cultura altissima (Asti dopo Torino ha i risultati migliori in Piemonte come cinema, ma perché il livello culturale è alto), abbiamo librerie che nascono come i funghi, mentre altrove muoiono. Quando sono arrivato ad Asti nel settembre 2009 la prima cosa che mi è stata detta era che il cinema Lumière dovesse chiudere, che non c’erano più speranze.

E poi? Che hai detto?

Ho detto “ma provuma almeno!” (ride, ndr). Proviamo a rischiare. E ce la siamo cavata. Oggi, a 73 anni, sono orgoglioso di essere astigiano d’adozione. In generale, in ogni città in cui ho vissuto, ho sempre cercato di inserirmi al meglio: se sono residente devo sapere cosa si fa qui. Bisogna potenziare ancora di più le realtà di cui essere orgogliosi, far sentire la loro voce sempre più.

Un consiglio ai giovani?

Prepararsi bene, studiare, impegnarsi, essere qualificati (oggi più che mai). E lanciarsi, non avere paura di sbagliare. Nella vita bisogna rischiare, fare qualcosa, non adattarsi a essere trainati, ma diventare trainanti. Il futuro è dei giovani! Noi più anziani siamo stati abituati in un certo modo, ci hanno insegnato a darci da fare e ad accontentarci di ciò che avevamo. E abbiamo imparato tante cose. Nella mia vita salesiana ho imparato tanto. Quando sono arrivato qui non sapevo come gestire la questione del cinema, anche se mio papà da giovane faceva l’operatore. Poi traffichi, ti informi e impari. È il film della vita.

Il grande salto

Diventare trainanti e smetterla di adattarsi a essere trainati. Una grande verità, una bellissima e coraggiosa filosofia di vita. Ultimamente dico spesso di credere fortemente negli esseri umani. È una frase che torna ripetutamente nei miei discorsi e che la chiacchierata con don Roberto mi ha ulteriormente risvegliato. Il suo entusiasmo, la sua voglia di fare, di mettersi in gioco, mi spingono a pensare che nella vita si possa fare qualsiasi cosa. Ognuno di noi dovrebbe imparare a diventare trainante, in primis per se stesso, alimentandosi di nuova linfa ogni giorno, superando i propri limiti, uscendo dalla propria zona di comfort. Rischiando.

Perché tutti i cambiamenti più importanti della nostra vita hanno un prezzo: è il grande salto. Il grande salto nel buio.

Cinema al Cinema: film per famiglie la domenica all’Agnelli e altre sale salesiane

Il progetto “Cinema al cinema in famiglia“, di AGIS Piemonte e ANEC e ACEC Piemonte, apre le porte di alcuni cinema salesiani la domenica, per proiezioni indirizzate alle famiglie. Di seguito i dettagli nel comunicato stampa a cura del Cine Teatro Agnelli.

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Una nuova iniziativa del Cinema Agnelli per le famiglie: da domenica 5 marzo fino a domenica 14 maggio (esclusa domenica 9 aprile) saranno organizzate delle proiezioni alla mattina alle ore 11.15 con programmazione dedicata ai più piccoli!

In alcune di queste domeniche le proiezioni saranno ad un prezzo speciale di € 3.50 poiché parte del progetto “Cinema al cinema in famiglia“, ideato da AGIS Piemonte con ANEC e ACEC Piemonte.

L’iniziativa mira a promuovere il rilancio del ruolo della sala cinematografica partendo dall’assunto che questa sia un prezioso bene comune di altissimo valore culturale e socio- relazionale.

Le proiezioni a 3,50€*:

  • 5 marzo – La fata combinaguai
  • 26 marzo – Il cerchio
  • 2 aprile – Peter va sulla luna
  • 30 aprile – Il bambino che scoprì il mondo
  • 14 maggio – Argonuts Missione Olimpo

*Per le proiezioni a 3,50€ non è possibile acquistare on-line i biglietti.

La programmazione delle altre domeniche sarà pubblicata di settimana in settimana sul sito del Cine Teatro Agnelli.

L’iniziativa è stata inoltre accolta da altri cinema salesiani: il Cinema Teatro Don Bosco di Cuneo, il Teatro Monterosa di Torino e il Lumiére di Asti.

Sulle tracce di Don Bosco assaporando fede e natura – La Stampa (Asti)

Il quotidiano La Stampa, nelle sezione di Asti, riporta un articolo dedicato all’itinerario sulle tracce di don Bosco da Valdocco a Castelnuovo con le sue tre varianti. Di seguito l’articolo pubblicato il 30/11/2021 su La Stampa a cura di Francesco Romano Pivetta.

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Quando la passione escursionistica si unisce alle bellezze paesaggistiche, alla storia e alla cultura il risultato sorprende. Lo testimonia il «Cammino di Don Bosco», un lungo itinerario di oltre 160 km che permette di scoprire, tappa dopo tappa, un territorio che si fa memoria, raccontando i luoghi che hanno scandito la vita del santo sociale San Giovanni Bosco. L’infanzia, l’adolescenza, la formazione del sacerdote di strada sono narrati a partire dai posti in cui ha vissuto, in cui ha formato generazioni di giovani, spendendosi per gli emarginati e gli ultimi. Lungo il tragitto, tutto parla del santo, del suo carisma, della sua fede , di quel modo di fare scuola fuori dalle aule, in modo diverso, innovativo, travolgente:

«Le cascine, i campi, le scuole, le città e i luoghi di culto che si incontrano percorrendo le tre vie (nelle quali è stato suddiviso il cammino) custodiscono il ricordo dell’uomo che qui maturò la sua autentica religiosità e i suoi metodi di persuasione», si legge sul sito-web Piemonte Outdoor.

Il Cammino è un percorso del progetto «Strade di colori e sapori». È stato realizzato dall’«Asd Nordic Walking Andrate. Inizia dal santuario di Maria Ausiliatrice (Casa Madre di Torino Valdocco, rione simbolo dei salesiani, dove è sepolto Don Bosco). Sono tre le vie che permettono, a seconda delle preferenze dei turisti di arrivare al santuario di Castelnuovo. Il Cammino alto: «Superga-Crea»; quello medio del lago di Arignano», il «Cammino basso o di San Domenico Savio». Esistono, inoltre, due varianti: la «quella della Canonica di Vezzolano e della Strada del Papa» e la «Variante di Buttigliera». Impiegando più giorni, si giunge a Colle Don Bosco. Qui sorge la Basilica di Don Bosco e la cascina in cui il santo nacque il 16 agosto 1815. Gli escursionisti provengono dal Piemonte, dalla Liguria, dalla Lombardia, ma anche dalla Svizzera. C’è anche una guida escursionistica «Cammino di Don Bosco».

La collaborazione tra la Provincia di Asti e l’Istituto Don Bosco: la riqualificazione delle aule per ospitare 135 studenti

Con il proseguimento dei lavori di adeguamento sismico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Alberto Castigliano” di Asti, la Provincia di Asti ha affittato le ex aule delle scuole medie dell’Istituto Salesiano Don Bosco di Asti, riqualificando in questo modo i locali del piano primo dell’oratorio, al fine di destinarli nuovamente ad uso scolastico. Si tratta di una collaborazione di lunga durata tra la Provincia e la Casa Salesiana di Asti, la quale ha consentito, in poco tempo, di realizzare un progetto capace di garantire la disponibilità di ambienti scolastici funzionali e conformi alle normative in materia di sicurezza.

Si apre così una nuova opportunità educativa per la Casa Salesiana di Asti che ogni giorno avrà la possibilità di ospitare 135 ragazzi dell’Istituto secondario di secondo grado negli ambienti che in passato avevano ospitato la scuola media salesiana.

In questo modo si potrà altresì arrivare ad un consolidamento della collaborazione esistente con la Provincia, che già da vari anni utilizza la palestra della Casa Salesiana di Asti per consentire ad alcune scuole della città di svolgere le lezioni di educazione fisica.

Per la riqualificazione dei locali, la Provincia ha sostenuto gran parte dell’onere dei lavori, mentre la Casa salesiana si è fatta carico delle spese amministrative, professionali e di alcuni interventi di messa in sicurezza degli ambienti.

Nei prossimi anni, i medesimi ambienti ospiteranno differenti classi degli istituti della Città di Asti, che la Provincia provvederà a riqualificare in un piano pluriennale di manutenzioni straordinarie degli edifici scolastici di propria competenza.

Di seguito l’articolo pubblicato su Gazzettad’Asti in merito ai lavori di adeguamento sismico degli istituti scolastici e alla collaborazione tra la Provincia di Asti e la Casa Salesiana locale.

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GAZZETTA D’ASTI

LAVORI DI ADEGUAMENTO DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI ASTI

7 Settembre 2021 – Nel corso dell’estate non si sono fermati durante l’estate i lavori di adeguamento delle scuole superiori della Provincia di Asti.

Nello specifico, sono attualmente in fase d’esecuzione i lavori di adeguamento sismico dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Alberto Castigliano” di Asti dove, lungo la facciata di Via Hope, è già possibile intravedere l’aspetto che avrà l’edificio alla fine dei lavori. Dal momento che i lavori di ristrutturazione dell’immobile proseguiranno durante l’anno scolastico che sta per iniziare, per sopperire alle difficoltà della scuola, la Provincia di Asti ha affittato le ex aule delle scuole medie dell’Istituto “Salesiani Don Bosco” di Corso Dante, adeguandole alle esigenze delle scuole superiori. Si tratta di un contratto di lunga durata che mette a disposizione della scuola sei aule con annessi servizi e locali per professori e collaboratori scolastici.

Le aule saranno successivamente rese disponibili alle esigenze di altri Istituti superiori anch’essi interessati da interventi di adeguamento simico ed energetico, fra i quali il Liceo Scientifico “F. Vercelli”, assegnatario di un finanziamento di circa sette milioni di euro.

Altri lavori di adeguamento sismico sono attualmente in fase di avvio presso la succursale dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giovanni Penna” di San Damiano d’Asti. Anche in questo caso, grazie alla collaborazione con il Comune di San Damiano, sono state ricavate delle nuove aule per far fronte alla didattica dell’anno scolastico 2021/22. L’Amministrazione comunale ha inoltre messo a disposizione il foro boario per l’utilizzo della sala e dei laboratori di cucina.

Sono inoltre in fase di conclusione i lavori di adeguamento sismico della palestra dell’istituto “I.T.I.S. Alessandro Artom Asti”, l’installazione dell’ascensore presso il Liceo Classico “Vittorio Alfieri”, nonché la sostituzione degli infissi e rifacimento bagni presso l’Istituto d’istruzione superiore “Nicola Pellati” di Nizza Monferrato.

Sono invece ai blocchi di partenza, quindi di prossimo avvio, i lavori di adeguamento del campo di gioco e degli spogliatoi della palestra dell’Istituto “I.I.S. G.A. Giobert” e l’ampliamento dell’istituto “I.I.S. Pietro Andriano” di Castelnuovo Don Bosco, succursale distaccata del Castigliano.

“Nonostante l’esiguo contingente della struttura tecnica”, commenta soddisfatto il Presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco, “stiamo riuscendo a far fronte a tutti gli impegni, sia di manutenzione giornaliera, la cui importanza non va per nulla tralasciata, sia di miglioramento della sicurezza ed efficienza energetica degli edifici scolastici. Inoltre, con i fondi del recovery fund, è in fase di progettazione la riconversione del complesso immobiliare “Area SIS Cavallino Rosso” in Corso Palestro che consentirà di avere, in tempi relativamente contenuti, una nuova struttura sportiva, oltre a aule e laboratori da destinare alle scuole superiori di Asti.

La Provincia di Asti, con la propria attività istituzionale”, conclude il Presidente, “contribuisce alla crescita ed al rilancio del proprio territorio, sia in termini di erogazione di servizi sia di “volano” per l’economia locale”.

Don Bosco Asti: cambio ai vertici della parrocchia – don Jacek Jankosz

Domenica 5 settembre si è tenuta la messa di saluto a don Roberto Gorgerino al Don Bosco di Asti. Il nuovo parroco sarà don Jacek Jankosz.

(Estratto da La nuova Provincia)

Classe 1966, originario di Chieri, don Gorgerino è stato ordinato sacerdote nel 1999. Da sei anni nella parrocchia di corso Dante, si è dedicato principalmente ai giovani e alle attività di oratorio ed Estate ragazzi.

Il ruolo di parroco sarà ricoperto da don Jacek Jankosz, per la terza volta nella parrocchia astigiana. Nel 1994, infatti, aveva collaborato all’organizzazione dell’Estate ragazzi in qualità di giovane sacerdote ancora studente a Roma. Dopodiché, nel 2004, era tornato per rimanere fino al 2012, prima come incaricato dell’oratorio e poi come direttore della casa salesiana. Di origine polacca, 57 anni, è stato ordinato sacerdote nel 1992. Tra i vari incarichi svolti, quelli nelle parrocchie di Trino, Valdocco e Casale Monferrato, da cui proviene.
Don Jankosz arriverà ad Asti domenica 12 settembre e sarà insediato come parroco dal vescovo Marco Prastaro domenica 19 settembre alle 10.

Direttore della casa salesiana e amministratore sarà invece don Genesio Tarasco. Classe 1944, ordinato sacerdote nel 1972, è salesiano dal 1961. Laureato in Agraria, è stato per quindici anni economo dell’Ispettoria salesiana di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania. Dopo una breve parentesi in Vaticano dal 2001 al 2003, dove è stato Capo dell’ufficio della sezione amministrativa della congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, in virtù della sua formazione universitaria ha successivamente diretto la scuola agricola salesiana di Lombriasco. Negli ultimi anni, invece, è stato direttore del Centro di formazione professionale salesiana a Vigliano Biellese. Don Tarasco arriverà martedì 7 settembre, giorno in cui verrà insediato ad Asti dall’ispettore salesiano don Leonardo Mancini.

Asti, il Don Bosco Calcio compie 100 anni e prepara la festa!

Si riporta la notizia proveniente da “SportAsti”, La voce dello sport astigiano, riguardo i cento anni di storia calcistica che, quest’anno, il don Bosco Asti compirà.

Quest’anno il Don Bosco Calcio compie cento anni di storia. Nato nel 1920, è la prima Società sportiva di Asti a tagliare un così importante traguardo ed è tra le più longeve società calcistiche piemontesi. Un appuntamento unico per il mondo sportivo astigiano e salesiano, ma soprattutto per l’intera Città, che nel tempo, è stata sempre attenta e sensibile al cammino, non solo sportivo, del sodalizio.

Per celebrare al meglio questo storico traguardo è stato costituito un gruppo di lavoro che ha già visto l’adesione di diverse persone, figure storiche come Alfredo Brenchio, don Roberto, Beppe Morena, legate al mondo sportivo e alla Casa Salesiana, Ivo Anselmo per la parte organizzativa che, coordinate da Piero Baino, Ex Allievo Don Bosco e figura di riferimento per il calcio locale in quanto per anni consigliere federale, hanno pensato ad una serie di iniziative finalizzate a celebrare nei migliori dei modi questo importante appuntamento: tornei di calcio, il libro con il racconto dei cento anni di attività, una mostra fotografica, una partita esibizione con l’attuale squadra che milita nel campionato di Prima Categoria ed infine, non appena le condizioni sociali lo permetteranno, all’interno dell’Oratorio, la grande Festa del Centenario “DON BOSCO ASTI, 100 ANNI DI CALCIO E DI SPORT”, con la partecipazione dei protagonisti di questo secolo di sport, dall’inizio sino ai giorni nostri, dai giocatori agli allenatori, ai presidenti, naturalmente coinvolgendo tutta la nostra città con Istituzioni e sportivi.

In questo momento particolare che stiamo vivendo, diventa difficile fare esatte programmazioni, pertanto abbiamo pensato di iniziare da ciò che si può realizzare adesso: il libro “DON BOSCO ASTI, 100 ANNI DI CALCIO” contenente la storia della Società Don Bosco Asti dal 1920 ad oggi, con aggiunta, nei rispettivi anni di riferimento, della Pallavolo, del Tennis e dello Sci. Abbiamo pertanto necessità di informazioni, dati, curiosità, fotografie e materiale da pubblicare che in un secondo tempo, verrà esposta alla mostra, sempre nei locali dell’Oratorio, “DON BOSCO GALLERY”.

Tutti coloro che in qualche modo “SONO STATI NEL DON BOSCO ” si sentano invitati sin da ora a presenziare a quella festa, perché tutti saranno chiamati nominativamente sul palco, premiati e presentati al pubblico. Tutti sono pregati sin da ora di comunicare il proprio nominativo e ruolo avuto in seno alla Società telefonando al 335 8384090 – 347 0199235 o scrivendo mail: 100donboscoasti@gmail.com – ivoanselmo.pubblicita@tin.it o sulla pagina Facebook Don Bosco Asti, affinché il Comitato Organizzatore possa definire i premiati e il programma.

Inoltre, chi fosse in possesso di foto, cimeli, giornali, maglie, abbigliamento o altro, di qualsiasi periodo dal 1920 ad oggi, sia della prima squadra che del giovanile, è pregato di segnalarlo con urgenza, affinché si possa ricostruire il cammino giallo blu il più fedele possibile e realizzare il libro.

Ringraziamo anticipatamente per ciò che farete e, in attesa di conoscere tutti i protagonisti, porgiamo i nostri più cordiali saluti.

A.S.D. Don Bosco Calcio Asti

Salesiani Asti – Festa del centenario: domenica la presentazione del libro di Fabio Geda e la mostra su don Bosco

Si riporta l’articolo pubblicato su LaNuovaProvicia.it in merito alla festa del centenario dei Salesiani di Asti che avverrà domani, domenica 13 ottobre 2019.

Centenario dei salesiani ad Asti, domenica la presentazione del libro di Fabio Geda e la mostra su don Bosco.
L’esposizione contiene cimeli e fotografie che ritraggono il Santo educatore in importanti momenti della sua vita.

Doppio appuntamento, questo fine settimana, nell’ambito del cartellone di eventi per celebrare i 100 anni della presenza salesiana in città.

Il centenario
Dal novembre 2018, infatti, la parrocchia Don Bosco di Asti ha promosso una funzione religiosa solenne e varie iniziative (tra cui la presentazione del libro “Un secolo di Don Bosco ad Asti” e lo spettacolo teatrale “L’arte di Giò”) per ricordare questo importante anniversario.
La congregazione fondata da don Bosco ha infatti cominciato l‘opera nel 1919 in viale alla Vittoria, allora area dalla forte connotazione industriale, per poi trasferirsi nella zona Nord, dove nel 1962 ha inaugurato l’attuale parrocchia in corso Dante.
«L’obiettivo delle celebrazioni per i 100 anni della presenza in città – aveva spiegato in conferenza stampa don Roberto Gorgerino, direttore dell’opera salesiana del Don Bosco di Asti – è quello di tenere alta l’attenzione verso il mondo giovanile coinvolgendo la città, con una modalità di ascolto e dialogo nei confronti di tutti i ragazzi, non limitata solo a quelli che già si lasciano coinvolgere dalle iniziative parrocchiali. E questo non per autocelebrarci, ma per funzionare da stimolo e tenere alta l’attenzione sul tema».

La presentazione del libro

Ecco, quindi, le due iniziative in programma domenica 13 ottobre dalle 17.30 presso il refettorio del Seminario vescovile in piazza Seminario 1 (ingresso parcheggio da via Giobert 15).
Innanzitutto si terrà la presentazione del libro “Il demonio ha paura della gente allegra – Di don Bosco, di me e dell’educare” (Solferino) dello scrittore Fabio Geda, che dialogherà con il prof. Enrico Cico.
Affermato scrittore torinese, autore del best seller “Nel mare ci sono i coccodrilli”, in questo libro Geda ripropone la figura di don Bosco oltre i limiti del tempo, intrecciando la storia del santo dei Becchi con la propria esperienza di ex studente salesiano e di educatore.
«Il titolo del suo libro – spiegano gli organizzatori – sintetizza perfettamente almeno due aspetti. Il primo è che c’è fame di educazione ad ogni livello della nostra società. E anche oggi esistono realtà positive di accoglienza, integrazione e solidarietà che sconfiggono le paure, le tristezze, le disperazioni. Perché il demonio ha paura della gente allegra».
«Il secondo – continuano – è che la spiritualità di don Bosco non è mai stata avulsa dai problemi della realtà. Alle sue intuizioni si può tornare per incidere efficacemente nei nostri tempi affannati».

La mostra

A seguire verrà inaugurata la mostra “Don Bosco: una storia in mostra…”, curata da Julien Coggiola. Studioso di storia salesiana e importante raccoglitore di foto e cimeli di don Bosco, Coggiola ha al suo attivo numerose altre esposizioni, tra cui quelle nella chiesa parrocchiale di Villanova Monferrato e presso il castello di Casale. Nella mostra di Asti si potranno ammirare foto che ritraggono il santo educatore in importanti momenti della sua vita, e poi ancora autografi e reliquie, autografi dei suoi successori (don Rua e don Rinaldi); materiale della canonizzazione; santini e cartoline e, infine, manichini con abiti sacerdotali del periodo di don Bosco e di madre Maria Mazzarello.
«Un’occasione importante, quindi – spiega il curatore – per conoscere in dettaglio la vita e le opere di questo grande santo».
La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta da domenica 13 a sabato 19 ottobre dalle 17 alle 22; domenica 20 ottobre dalle 15.30 alle 19 (su richiesta anche in altri momenti della settimana telefonando al numero 329/3524532).
Il cartellone delle celebrazioni terminerà domenica 20 ottobre alle 10.30 con la messa solenne nella chiesa del Don Bosco.

Cento anni di presenza salesiana ad Asti: alcune iniziative

Nei festeggiamenti dei cento anni di presenza salesiana ad Asti (1919-2019), i Salesiani del luogo propongono un’interessanti iniziativa per metà ottobre. Si riporta di seguito.

DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 

Ore 17,30: Inaugurazione della mostra curata da Julien Coggiola con la presentazione del libro “Il demonio ha paura della gente allegra” di Fabio Gela (“un uomo con un piede nel sogno e uno nella realtà”)

Luogo: Seminario Vescovile.

Indirizzo: Piazza Seminario, 1 (ingresso parcheggio in Via Giobert, 15) ASTI.

Orario della mostra: da domenica 13 ottobre a sabato 19 ottobre dalle ore 17.00 alle ore 22.00. Domenica 20 ottobre dalle ore 15.30 alle ore 19.00 (su richiesta, anche in altri momenti della settimana)

Info: 329 3524532

Pastorale Giovanile Asti: primo incontro consulta con don Alberto Martelli

Si riporta l’articolo pubblicato da Gazzetta d’Asti il 17 settembre in merito al primo incontro della Consulta della Pastorale Giovanile di Asti con don Alberto Martelli, direttore della Comunità San Francesco di Sales nella Casa Madre di Valdocco.

Primo incontro della Consulta giovanile per educatori di gruppo. Giovedì 19 settembre, alle 20.30, nella Casa del Giovane di via Giobert 20, ad Asti, si terrà un momento di confronto e condivisione ma anche di lavoro operativo per dare contenuti ai partecipanti seguendo le linee dell’esortazione apostolica di Papa Francesco Cristus Vivit e delle Linee Progettuali per la Pastorale Giovanile.

“Il nostro desiderio è di vivere questi incontri come spazio positivo della chiesa locale in cui ognuno può esprimere, in virtù dei propri carismi, il volto bello della comunità dei cristiani in questo territorio con la capacità di ascoltare, condividere e “dare casa al futuro” nello spirito di una riscoperta del valore del termine “sinodalità” cioè voler camminare insieme – ha spiegato don Rodrigo Limeira, responsabile della Pastorale Giovanile della Diocesi che coordina la Consulta Giovani -.I destinatari sono i responsabili della pastorale giovanile che si esprime nei gruppi, nelle associazioni e movimenti delle varie parrocchie, oratori e realtà ecclesiali. Tutto questo con la consapevolezza, come scritto nell’esortazione al n. 202, “che è l’intera comunità che evangelizza i giovani” senza trascurare la necessità e “l’urgenza che i giovani siano più protagonisti nelle proposte pastorali”.

Il primo appuntamento è per giovedì 19 settembre con ospite don Alberto Martelli, salesiano di don Bosco, direttore della Comunità San Francesco di Sales nella Casa Madre di Valdocco, che guiderà nella riflessione sulle attenzioni-competenze della Pastorale Giovanile, esserci, comunicare, aprire luoghi.

Gli altri incontri della Consulta Giovanile si terranno giovedì 12 marzo e giovedì 14 maggio.

Parrocchia Don Bosco Asti: arriva il nuovo parroco, don Paolo Audisio Di Somma

Si riporta l’articolo pubblicato dalla Gazzetta d’Asti  del 7 settembre 2019 in merito all’arrivo del nuovo parroco per la parrocchia del “Don Bosco” di Asti, don Paolo Audisio Di Somma.

La parrocchia del “Don Bosco” di Asti si sta preparando per accogliere il nuovo Parroco. Don Paolo Audisio Di Somma è presente dal 6 settembre, ma verrà ufficialmente insediato dal vescovo, mons. Marco Prastaro sabato 21 settembre alle 18.30 con la presenza del superiore regionale salesiano e di tanti amici delle parrocchie da lui guidate in questi anni, l’ultima a Saluzzo.

Nato a Torino, cinquantasette anni, parroco nelle parrocchie di Moretta per 7 anni e per 3 a Faule e Polonghera tutte in diocesi di Torino.

Quarto e ultimo di quattro figli (tre maschi e una femmina), ha offerto la sua vita al Signore nella congregazione salesiana nel 1983 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991.

Ha insegnato lettere ai geometri e periti agrari nella scuola salesiana di Lombriasco per 27 anni, ottenendo attestati di stima ed intessendo ottimi rapporti con ragazzi e famiglie.

“Ora viene ad Asti un po’ titubante – dice il direttore del Don Bosco, Roberto Gorgerino – conscio che il passaggio da piccole parrocchie e dal mondo della scuola ad una parrocchia di città con dimensioni e attività impegnative, non sia un passo facile. Ben per questo i parrocchiani che l’attendono promettono la loro piena collaborazione e l’impegno a far sì che questa nuova missione alla quale i superiori religiosi e diocesano lo hanno chiamato sia gioiosa e fruttuosa”.

Per questo si stringeranno a lui nella preghiera il 21 settembre, alla S. Messa delle 18,30, quando il Vescovo Marco affiderà ufficialmente a lui l’incarico di pastore e guida della parrocchia “Don Bosco” di Asti.