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Buona Festa di San Giovanni Bosco – 31 gennaio 2020

“Dite ai miei ragazzi che li aspetto tutti in Paradiso” 

(Don Bosco – 31 gennaio 1888)

Presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, cuore pulsante della spiritualità salesiana, sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti per celebrare la ricorrenza di San Giovanni Bosco, padre, maestro ed amico dei giovani.

Le celebrazioni dedicate alla festa, hanno avuto inizio in Basilica alle ore 7.00 con la prima S.Messa, presieduta da don Sabino Frigato, Vicario episcopale per la Vita Consacrata. Alle 8.30, la S.Messa presieduta da don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani ICP, ha visto la numerosa partecipazione da parte dei ragazzi e delle ragazze delle scuole di Valdocco. In virtù della sua instancabile opera educativa, San Giovanni Bosco è infatti patrono di tutte le categorie che hanno a che fare col mondo della scuola e dell’insegnamento. Alle ore 10.00 la celebrazione è stata presieduta invece da don Leonardo Mancini, Maestro dei novizi.

Riprendendo l’instancabile missione di don Bosco nell’educare e formare i ragazzi, il Vangelo scelto per le celebrazioni di oggi è stato quello di Matteo 18:

Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”.

(Mt 18, 2-6)

Santa Messa ore 11.00

La solenne celebrazione in Basilica delle ore 11.00, presieduta da Mons. Heriberto Bodeant, vescovo di Melo (Uruguay), è stata trasmessa in diretta streaming da Missioni Don Bosco dal proprio sito internet e pagina facebook.

Molte cose mi uniscono alla Famiglia Salesiana. Nella diocesi di Melo abbiamo una importante opera sociale e una comunità di salesiani. Anche mia nonna è stata battezzata da uno dei primi missionari salesiani inviati da don Bosco a Paysandú, in Uruguay. Per tutto  questo sono lieto di essere oggi nella Basilica di Maria Ausiliatrice per celebrare con tutti voi la Messa nella festa di don Bosco.

(Mons. Heriberto Bodeant)

https://www.facebook.com/missionidonbosco/videos/2849656775056714/

Tra i numerosi concelebranti, Mons. Bernardino Marchiò, Vescovo emerito della diocesi di Caruaru in Brasile.

L’Omelia, è stata a cura di don Guido Errico, Rettore della Basilica:

Siamo invitati a rallegrarci, siamo invitati a sperimentare ancora una volta quello che abbiamo ascoltato nella pagina del Vangelo: Gesù chiama a sé i piccoli, li fa stare acconto a sé, vuole comunicare a ciascuno di essi una parola particolare, un insegnamento.

In questa casa madre, in questo giorno santo dedicato a don Bosco non possiamo trascurare di sentirci davvero semplicemente un nucleo essenziale di una grande famiglia che desidera abbracciare i ragazzi e i giovani di tutto il mondo. 

Alle ore 15.00, l’appuntamento ha riguardato la benedizione dei bambini e dei ragazzi a cura di don Guido Dutto, parroco di Maria Ausiliatrice.
Alle ore 16.00, i solenni vespri guidati dal diacono Paolo De Martino, Referente diocesano apostolato biblico.

Rivivi l’evento

Santa Messa ore 18.30

Alle ore 18:30, la solenne concelebrazione  con i giovani del Movimento Giovanile Salesiano in diretta streaming e presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime. Basilica colma di giovani provenienti da tutti i centri dell’ispettoria che si sono ritrovati per un momento di riflessione e comunità, vivendo tutti assieme la Santa Messa ed ascoltando le parole di don Angel che riportiamo qui sotto:

Miei cari Giovani,
carissimi ragazzi e ragazze di tutti i luoghi del nostro bellissimo mondo salesiano!

Il mio saluto è oggi, anzitutto, per voi. Naturalmente desidero fare arrivare il mio affetto a ciascuno dei miei confratelli Salesiani di Don Bosco, alle carissime sorelle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai Salesiani Cooperatori, agli Exallievi, alle Exallieve e a tutti i membri della nostra bella e grande Famiglia Salesiana.

Carissimi Giovani, vi scrivo oggi, 31 gennaio, da Valdocco. Qui è l’alba. È uno dei momenti nei quali prego il Signore, alla presenza della nostra Madre Maria Ausiliatrice, e, in modo particolare, davanti all’urna del nostro Padre Don Bosco, alla presenza di tutti i nostri santi e beati che ci accompagnano nella Basilica (Santa Maria D. Mazzarello, San Domenico Savio, il Beato Michele Rua, il Beato Filippo Rinaldi).

Ho parlato loro di voi. Ho pregato il Signore chiedendo l’intercessione di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco per tutti voi, per tutti i ragazzi, gli adolescenti e i giovani del mondo salesiano e anche per la gioventù del mondo intero. Penso, miei cari giovani, che pregare per voi sia una bellissima espressione di affetto. Don Bosco lo ha sempre fatto per i suoi giovani e in mezzo a loro; e questo vuole essere il mio dono per voi, in questo bellissimo giorno, nel nome del nostro Padre.

Oggi, come in altre occasioni, torno a ribadire il mio profondo desiderio: che tutti voi, che ciascun giovane del mondo possiate sentirvi come a casa vostra nelle case salesiane. Le porte delle case salesiane devono essere sempre aperte. Io desidero che siano sempre aperte, completamente aperte per voi. E anche le porte dei nostri cuori, e quelli di ciascuno dei membri della Famiglia Salesiana.

Oggi, come in altre occasioni, desidero dire dal profondo del mio cuore che, allo stesso modo in cui il cuore di Don Bosco batteva per i suoi giovani, il cuore di ogni membro della nostra Famiglia Salesiana continui a desiderare di stare con voi, di capirvi fino in fondo, nella profondità di voi stessi, e di essere in grado di condividere la vostra fatica e le vostre speranze, i vostri sogni e i vostri progetti. Don Bosco trasformò la sua predilezione per i giovani in missione, facendola diventare lo scopo della propria esistenza. Chiedo che avvenga lo stesso per tutti noi adulti, chiamati ad accompagnarvi.

Oggi, come in altre occasioni, desidero chiedervi di aiutarci, di aiutare ciascuno di noi e ciascun educatore delle vostre case, consacrati e laici, a rinnovare la nostra amicizia e a camminare insieme verso l’ideale dell’autentico progetto di uomo e di donna voluto da Dio. Giovani e adulti noi ci educhiamo reciprocamente attraverso il dono del quale siamo portatori. Questo non è uno slogan, ma è una profonda convinzione che viene dallo stesso Don Bosco. Perché anche i suoi ragazzi fecero diventare Don Bosco ciò che era. Cari giovani aiutateci a donarvi il meglio di noi stessi, a crescere, a essere migliori; aiutateci a non deludervi mai.

E oggi come altre volte ripeto che ciò che di più prezioso abbiamo e che possiamo offrirvi non sono le case e le presenze educative della Famiglia Salesiana in tutto il mondo. Ciò che abbiamo di più prezioso non sono le scuole, né le strutture sportive, né le università, neppure gli oratori e i centri di accoglieza. Il tesoro più prezioso che abbiamo è Gesù Cristo, il quale ci ha conquistato e ci ha fatto innamorare di Lui. Ciò che di più prezioso abbiamo da offrirvi è, come è stato per Don Bosco nei confronti dei suoi ragazzi, l’incontro con Dio Padre, per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo. Oggi, come detto altre volte, vorrei che questo sogno diventi realtà ogni giorno, in ogni luogo, in tutte le nazioni e in tutte le culture dove ci troviamo. In tutte le religioni. Che possiamo aiutarvi ad incontrare Dio e in Lui a scoprire la bellezza della vita che Lui ci ha donato.

E citando il nostro amato padre Don Bosco desidero che tutti voi, miei amici e amiche, miei cari ragazzi, adolescenti e giovani, siate molto felici qui e nell’eternità. Siate felici e rendiate felici le vostre famiglie e tutti coloro che abitano il vostro piccolo universo ogni giorno.

Con affetto e nel nome del nostro Padre Don Bosco, vi saluto

Don Ángel Fernández Artime, SDB

Rettor Maggiore

Rivivi qui la diretta della celebrazione:

https://www.facebook.com/missionidonbosco/videos/597398810827683/

A seguire, dopo la messa, il momento conviviale della cena per tutti i giovani, circa 650 gli iscritti, ed un momento di animazione presso l’oratorio di Valdocco. Per saperne di più:

Rivivi l’evento

Santa Messa ore 21.00

Infine, alle ore 21.00, a conclusione dei festeggiamenti dedicato a don Bosco, la solenne concelebrazione in diretta streaming presieduta da Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino.

TALITA’ – KUM: TE LO DICO IO, ALZATI

Il Vangelo ci ha messo davanti un’adolescente e le preoccupazioni, in particolare del padre, per la grave situazione in cui la figlia si trova (cfr. Mc 5,21-24.36-43). Questo fatto può essere esteso a tante situazioni di ragazzi e ragazze giudicati scapestrati per il loro comportamento, che allarma genitori ed educatori. Sono gli stessi che si è trovato ad affrontare San Giovanni Bosco, del quale oggi celebriamo la festa. Si tratta di “ragazzi difficili”, come vengono chiamati, ma pur sempre ragazzi, che attendono da noi segnali concreti di prossimità, di amore nella verità e di dialogo sincero e attento alle loro esigenze più profonde, che manifestano a volte anche con modi, linguaggi, scelte e comportamenti giudicati paradossali e trasgressivi da noi educatori.
Don Bosco ci insegna che questi ragazzi parlano con noi sempre, anche quando sembrano assenti e indifferenti; lo fanno con linguaggi inusuali, forse, ma molto chiari per chi sa interpretarli e se ne fa carico. Solo accogliendo ed intercettando questi linguaggi possiamo sperare di entrare nel loro mondo interiore e stabilire un contatto non solo esteriore ma profondo ed amicale. Il problema è non lasciarsi fermare o scandalizzare dalle loro volute e cercate provocazioni verso il mondo degli adulti e verso tutto ciò che contestano. Nel profondo, restano ragazzi in ricerca del senso della vita, di affetti sinceri, di gioia e speranza per il futuro. Ci mettono alla prova per vedere se dalle belle parole sappiamo passare ai fatti, se oltre a parlare di amore, di rispetto e di tolleranza sappiamo esercitare queste virtù verso di loro, accettandone i comportamenti non come “difficili o da giudicare” secondo i nostri schemi adulti, ma da comprendere nelle loro cause più profonde e da gestire con serenità, pazienza e fiducia. L’educazione – diceva Don Bosco – è una questione di cuore, prima che di regole decise dagli adulti.
Voglio invitarvi a prendere esempio da un grande educatore, anche dei ragazzi, che Don Bosco ha seguito possiamo dire alla lettera, per imparare l’arte del dialogo e della comunicazione verbale e non verbale verso di loro: Gesù Cristo. L’episodio della figlia di Giairo ce ne offre l’esempio. Quella ragazza di dodici anni, creduta morta e dunque perduta per sempre, Gesù la considera solo addormentata, si fa vicino, la prende per mano e le dice: «TalitàKum, alzati ragazzina». Ed ella si alza subito dal letto. Gesù la consegna ai genitori, dicendo: «Datele da mangiare». Così pure fa con il figlio della vedova di Nain, che risuscita da morte e lo ridà a sua madre disperata.
Nessun ragazzo e ragazza è dunque considerato “morto”, perduto per sempre, da parte di Gesù. Nessuno è considerato così difficile da non tentare un ricupero, da non concedergli fiducia, da non dirgli con forza: “Alzati dalla tua situazione e prendi in mano la tua vita con gioia e coraggio!”.Così, Don Bosco non ha mai considerato un ragazzo irrimediabilmente perduto, tanto da non tentare un ricupero,da non concedergli fiducia,da non dirgli con forza: «TalitàKum», alzati e cammina. Per lui però Gesù Cristo resta non solo modello insuperabile di educazione, ma è anche il fine ed il contenuto, per ogni educatore. In effetti, la conoscenza di chi sono i ragazzi e di come interpretare le loro ansie, problemi e situazioni di vita è importante, ma non è tutto. Occorre scendere poi nel concreto della proposta da fare. L’educatore deve rapportarsi con loro, sapendo bene che cosa dire e come dirlo, perché passino contenuti ed esempi di vita.
Così, è importante fare esperienze con i ragazzi, ma è anche importante saper riflettere con loro sulle esperienze fatte e cogliere in esse i valori positivi o critici. Quello di cui siamo oggi più carenti sono proprio le convinzioni ed i contenuti che dobbiamo comunicare ai ragazzi. Essi se ne accorgono subito, quando siamo incerti nella proposta e timidi nell’offerta di valori e messaggi convincenti.Gesù Cristo resta il contenuto centrale di ogni educazione, perché solo Lui può veramente affascinare e interessare fino in fondo i ragazzi. Tra Gesù ed ogni ragazzo c’è un rapporto profondo ed intenso, che non dobbiamo mai sottovalutare. La sua persona, il suo messaggio ed i suoi esempi vanno dunque posti a fondamento di ogni azione educativa, che voglia veramente intercettare le attese e i bisogni più veri e profondi dei ragazzi.
Le tecniche e le metodologie sono certamente utili, ma, come ci insegna Don Bosco, che di ragazzi di strada e “perduti” o difficili ne incontrava tanti, quel che più conta sono la verità del Vangelo e l’amicizia con Gesù proposta con amore, insieme alla gioia del rapporto interpersonale di amicizia con ciascuno di loro. Eppure, Don Bosco non aveva a disposizione tutti gli studi psicologici, pedagogici e sociologici che abbiamo noi oggi e che ci descrivono a puntino chi è il ragazzo, cosa pensa di sé, che cosa desidera. Aveva però quello che vale per affascinarli: la santità della sua stessa vita, la forza trascinante del suo stesso esempio.
In effetti, oggi al capezzale di tanti ragazzi giudicati difficili e bisognosi di cura si affollano esperti di ogni genere, che scrivono libri su libri e sentenziano in modo assoluto su questo o quel metodo per risuscitarli alla vita. Gesù – e chi lo segue – sa bene che sta nei ragazzi stessi la fonte prima del loro risveglio e fa leva sulle loro risorse interiori, per ridare loro la voglia di vivere, di amare, di gioire. Sia questa la convinzione profonda che ci anima: non ci sono solo ragazzi difficili; ci sono, e siamo noi, adulti difficili e complicati, incerti nella nostra testimonianza, indecisi e tiepidi nella fede e paternalistici nell’amore. Solo l’educatore che sa mettersi in crisi, a partire da se stesso, può trovare nell’umiltà la via che apre all’incontro con i ragazzi e comunicare con il loro mondo interiore.
Mi auguro che anche questo semplice richiamo al grande padre e amico dei giovani susciti in tutti i genitori ed educatori questa umiltà di farsi discepoli dell’unico maestro di vita che è Cristo. Discepoli insieme agli stessi ragazzi, per camminare con loro sulla via che conduce al Signore e trovare in Lui le risposte più vere ed attese dal proprio cuore.

Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino

https://www.facebook.com/missionidonbosco/videos/193564795363567/

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La veglia di preghiera aspettando don Bosco

Nella serata di ieri, mercoledì 29 gennaio 2020, si è svolta la veglia di preghiera “itinerante” a Valdocco, in preparazione alla festa ormai prossima di San Giovanni Bosco.

Don Guido Enrico, Rettore della Basilica,  ha invitato i partecipanti a compiere un cammino verso tre luoghi significativi di Valdocco: il cortile principale dove si trova la statua di Don Bosco, la Cappella di San Francesco di Sales e la Basilica di Maria Ausiliatrice:

“Perché vogliamo ricordare Don Bosco nella storia e ricordarlo oggi”.

L’incontro ha così avuto inizio alle ore 21.00 presso il cortile di Valdocco per poi proseguire nella chiesa di San Francesco di Sales ed infine davanti all’urna del Santo, nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

“Don Bosco ha fatto di questo luogo uno spazio di dialogo e di incontro con i giovani”.

Il tutto è stato animato da alcuni passi della Parola, dai canti, dalle preghiere e dalla meditazione, con una partecipazione attiva da parte dei presenti. Per l’occasione, alcuni momenti di riflessione sono stati guidati dallo spettacolo di Sand Art, a cura di Compagnie Sabbie Luminose, attraverso la rappresentazione con la sabbia di alcuni episodi ripresi dalla vita di don Bosco.

L’incontro si è poi concluso in Basilica con la tradizionale “Buona Notte” salesiana da parte del Rettore Maggiore, don Ángel Fernández Artime:

“Dire Don Bosco è dire Maria Ausiliatrice. Il Santo dei giovani aveva la profonda convinzione che era Lei che faceva tutto. Ma non possiamo pensare a Don Bosco senza la presenza di sua madre, Mamma Margherita. Don Bosco non è nato ricco. Don Bosco è nato in una famiglia, con la fragilità di un bambino e la sua vita è stata segnata dai sacrifici e dalla presenza di Dio e di Mamma Margherita. Oggi è il momento di ringraziare per la sua vita. Senza Don Bosco non saremmo oggi qui come Famiglia Salesiana”.

(ANS)

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GSFS 2020 – 4° Giorno: Incontro conclusivo

“SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ, COME IN CIELO COSÌ IN TERRA”
(MT 6,10)

Buoni Cristiani e Onesti Cittadini

Si avvia la quarta giornata del GSFS 2020 con la Celebrazione eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice.

A seguire, l’incontro conclusivo in teatro per la condivisione dei lavori di gruppo, i ringraziamenti e i saluti finali.

  1. Continuare a crescere come la Famiglia di Don Bosco;
  2. Mettere in atto nelle diverse realtà e con i propri tratti caratteristici la “politica del Padre Nostro”;
  3. Dare visibilità al bene che si compie.

Questi sono i tre messaggi conclusivi che il Rettor Maggiore ha in quest’ultima giornata dal palco del teatro di Valdocco, a conclusione delle XXXVIII Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana.

Durante i lavori di gruppo in queste giornate, sono state portate alla luce le necessità individuate per vivere tutti insieme la “politica del Padre Nostro”: trovare il giusto equilibrio tra spiritualità e impegno, tra buon cristiano e onesto cittadino; dare risposte concrete alle necessità attuali dei giovani; dare testimonianza come credenti credibili; lavorare in unità, nelle comunità, così come nei gruppi della Famiglia Salesiana.

“Hic est Domus mea”: il nuovo cd di canti e antifone mariane di don Maurizio Palazzo

Presso il negozio di articoli religiosi di Valdocco e del Colle don Bosco, è in vendita il nuovo CD di canti e antifone mariane “Hic est Domus mea” composte dal maestro di cappella della Basilica di Maria Ausiliatrice, don Maurizio Palazzo. Il progetto è stato avallato dai Superiori salesiani per commemorare il 150°anniversario della consacrazione della Basilica (1868-2018).

I brani proposti sono utilizzabili non solo per le celebrazioni eucaristiche (come introitus nelle feste mariane, oppure al post-communio o dopo la benedizione conclusiva), ma anche per incontri di preghiera e momenti di meditazione. Alcuni testi sono originali, altri corrispondono alle antiche antifone gregoriane: accompagnati da arrangiamenti strumentali interamente acustici, sono ben valorizzati da una studiata polifonia femminile.

(Don Maurizio Palazzo)

Festa di San Giovanni Bosco 2020

Il calendario della festa di Don Bosco.

Veglia di Preghiera per la Festa di San Giovanni Bosco – 29 Gennaio 2020

Mercoledì 29 gennaio 2020, alle ore 21.00 presso Valdocco, si terrà la veglia di preghiera in preparazione alla festa dedicata a San Giovanni Bosco, dal cortile all’urna del Santo.

Per l’occasione vi sarà lo spettacolo di Sand Art a cura di Compagnie Sabbie Luminose con la presentazione di Don Bosco.

Ritrovo presso l’Anfiteatro di Valdocco alle ore 21.00.

Continua la proposta della Basilica di Maria Ausiliatrice per la prossima festa di San Giovanni Bosco, il 31 gennaio 2020. Nella sera del 29 gennaio avremo la possibilità di vivere un momento di preghiera itinerante dal cortile di Valdocco all’urna di Don Bosco nella Basilica di Maria Ausiliatrice, per ripercorre le tappe più significate della vita e dell’esperienza spirituale del “Santo dei Giovani”.

Don Guido Errico – Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice

Basilica Maria Ausiliatrice – Concerto di beneficenza

Domenica 5 gennaio 2020, alle ore 15:30, presso la Basilica Maria Ausiliatrice Valdocco si terrà un concerto dell’orchestra di fiati San Marco, diretta dal maestro Matteo dal Maso per celebrare la ventesima edizione dell’allestimento della mostra dei presepi, a cura dei volontari della Basilica. L’entrata è libera e le eventuali offerte saranno devolute per le future edizioni della mostra stessa.

Matteo Dal Maso

Nato a Torino, Matteo Dal Maso intraprende giovanissimo gli studi musicali di clarinetto e di sassofono, laureandosi con il massimo dei voti in Clarinetto sotto la guida del M°Vittorio Muò presso il Conservatorio G.Verdi di Torino. Approfondisce così gli studi seguendo i corsi e le masterclass di alcuni docenti e concertisti di fama internazionale, fra cui: Stephan Vermeersch, Calogero Palermo, Antonio Saiote, Enrico Maria Baroni. In seguito si perfeziona alla Scuola di Alto Perfezionamento di Saluzzo, in collaborazione con il Teatro Regio di Torino, seguendo i corsi dei docenti Alessandro Dorella e Luigi Picatto.

Ha inoltre frequentato le masterclasses di musica da camera tenute da docenti di fama internazionale, fra cui: il Polish Piano Trio (Robert Kwiatkowski, Blazej Goliski, Dominika Glapiak), Simone Bernardini (Primo violino dei Berliner Philharmoniker) e Bruno Giuranna (violista e direttore d’orchestra di fama internazionale). Nonostante la giovane età, egli ha già suonato nelle più importanti manifestazioni musicali (Torino Classical Music Festival, Organalia e MiTo Settembre Musica, De Sono, Unione Musicale) esibendosi nelle sale da concerto di maggior prestigio (Teatro Regio di Torino, Auditorium RAI A.Toscanini di Torino, Teatro Toselli di Cuneo) con importanti orchestre, fra cui: Orchestra Filarmonica del Piemonte, Orchestra De Sono e Orchestra del Teatro Regio di Torino.

Come professore d’orchestra, collabora la Lirica Tamagno per la produzione di “Madama Butterfly” e con il Teatro Regio di Torino per le produzioni de “La favola di natale”, “Il carnevale degli animali”, “I Lombardi alla prima crociata” e un Concerto Sinfonico diretto dal M° Mariotti (“Sinfonia no.4” Schubert e “Ouverture Tragica” di Brahms).

Attivo anche come compositore, i suoi lavori cameristici e orchestrali sono tutt’oggi eseguiti nei più importanti teatri italiani, come il Teatro Carignano di Torino, la Reggia della Venaria Reale, il Conservatorio G.Verdi di Torino, il Teatro Comunale di Bologna, il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, il Conservatorio B.Marcello di Venezia e molti altri, oltre che apprezzati in tutto il mondo; numerose sue composizioni sono state infatti eseguite, fra gli altri, al CityProms di Leeuwarden (Paesi Bassi), alla St. Paul Church di Londra (Londra – UK), all’ Instituto Cultural Municipal di Barra Mansa (Rio de Janeiro – Brasile), al Mid-Atlantic Flute Convention (Reston, Virginia – USA), al Moscow State Tchaikovsky Conservatory (Mosca – Russia) e al Teatro Bolshoi di Mosca (RU).

Nel 2017 intraprende gli studi di Direzione d’Orchestra frequentando i corsi tenuti dal M° Mario Lamberto presso il Conservatorio G.Verdi di Torino e partecipa come direttore all’Italian Opera Workshop tenuto dal M° Vittorio Parisi e incentrato sull l’opera lirica “L’ Elisir d’amore” di G.Donizetti esibendosi, al termine del corso, sul podio della Bellagio Festival Orchestra (NO). Nel 2018 è allievo direttore del M° Giancarlo Guarino (docente del Conservatorio F.A. Bonporti di Trento) approfondendo il repertorio per orchestra d’archi ed esibendosi in concerto con l’Orchestra da Camera “Pro Musica” in veste di direttore. Nel 2019 partecipa in qualità di allievo effettivo a MusicaRivaFestival seguendo la masterclass di direzione d’orchestra tenuta del M°Isaac Karabtchevsky ed esibendosi, al termine del corso, sul podio della Makris Symphony Orchestra. Nel novembre 2019 ha diretto i “Dallas Winds” nella prima esecuzione assoluta dell’ultima opera del compositore americano Kevin Poelking al Morton H. Meyerson Symphony Center di Dallas (Texas, USA), successivamente è stato selezionato come allievo effettivo dal Prof. Mark Heron e dal Prof. Bjørn Sagstad, alla masterclass di direzione d’orchestra presso il Royal Northern College of Music di Manchester (UK).

Inoltre, ottiene grandi risultati in vari concorsi Nazionali, Europei e Internazionali fra cui:

  • Primo premo al Concorso Internazionale Musica Insieme (Asti – 2016)
  • Secondo Premio al Concorso Nazionale “I nuovi talenti del clarinetto” (Salerno – 2017)
  • Secondo Premio al Concorso Internazionale di trascrizione e strumentazione per Banda
    “Ruggero Leoncavallo” (Castellabate, SA 2017)
  • Primo Premio ex-aequo “European Music Competition” di Moncalieri (Moncalieri – TO – 2017)
  • Primo Premio al 42° Concorso Nazionale di Chitarra e Musica da Camera G. Ansaldi (Musica da
  • Camera – Roburent CN – 2018) con premio speciale come “Miglior strumentista non
    chitarrista della rassegna”
  • Secondo Premio al 6° Concorso Chiatarristico Internazionale “a corde libere” (musica da camera
    – Favria TO – 2018)
  • Terzo Premio al Concorso Internazionale di Composizione “Venice FluteFest” (Venezia – 2018)
  • Premio Straordinario “Aurore Musicali” (borsa di studio Walter Baldasso, Torino – 2019)
  • Primo premio al 15° Concorso Chitarristico “Città di Voghera (musica da camera – Voghera PV –
    2019)

Attualmente è direttore artistico e musicale della Filarmonica “San Marco” Wind Orchestra e ,da novembre 2019, è Assistente alla Cattedra di “musica d’insieme per fiati” presso il Conservatorio G.Verdi di Torino.

Filarmonica San Marco

La Filarmonica San Marco è un’orchestra di fiati nata nel 1983 a Buttigliera Alta in provincia di Torino per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di musica, con lo scopo di divulgare la cultura musicale fra i giovani del proprio territorio. Cresciuta nel corso degli anni, la filarmonica ha ampliato l’organico grazie ai numerosi diplomati e studenti dei conservatori. Riconosciuta come una delle più promettenti realtà musicali italiane nell’ambito delle orchestre non professionistiche, l’orchestra svolge un’intensa attività concertistica in Italia ed all’estero ed è composta da circa cinquanta musicisti. Propone al pubblico un vasto repertorio che spazia da brani originali per orchestra di fiati, a trascrizioni di brani sinfonici e operistici, a colonne sonore di celebri film. L’orchestra si è esibita in teatri e prestigiose sale da concerto in Torino quali l’Auditorium RAI, l’Auditorium G. Agnelli del Lingotto, il Teatro del Conservatorio Giuseppe Verdi, il Teatro Carignano oltre a numerosi altri palcoscenici della provincia di Torino e della regione Piemonte. Oltre ad aver partecipato a diversi concorsi nazionali ed internazionali tra i quali “La Bacchetta d’Oro” di Fiuggi ed il “Flicorno d’Oro” di Riva del Garda, la Filarmonica San Marco ha portato a termine due incisioni discografiche, “Crescendo” ed “Incanto”, che racchiudono i più significativi brani del suo repertorio. Diretta dal 2005 al 2018 da Stefano Coppo, nel novembre del 2018 la direzione artistica è stata affidata a Matteo Dal Maso. La scelta di nominare Dal Maso come nuovo direttore artistico, contribuisce a delineare un progetto culturale di grande respiro volto a proseguire il lavoro intrapreso in questi decenni e costruire il futuro con la massima attenzione alla professionalità e alla qualità musicale, che rimangono gli elementi più importanti del processo di crescita dell’orchestra, che aspira ad essere una formazione sempre più innovativa pur mantenendo tracce solide della tradizione orchestrale italiana.

Exodus nella Basilica di Maria Ausiliatrice con il Concerto per organo e tuba

Una serata all’insegna della “meditazione musicale” quella di venerdì scorso, 6 dicembre, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice dov’è esposta la mostra Exodus di Missioni Don Bosco.

Per la mostra infatti si è tenuto un concerto per organo e tuba con l’esibizione del maestro Maurizio Palazzo, organista titolare della Basilica, il trombettista Roberto Ferioli e il solista di tuba Gianmario Strappati, ambasciatore di Missioni Don Bosco per la musica nel mondo.

L’iniziativa ha voluto così accompagnare con la musica la meditazione sul dramma della tratta di esseri umani che la mostra Exodus sta suscitando nei visitatori con i teleri di Safet Zec.

Basilica Maria Ausiliatrice: Veglia di preghiera Mamma Margherita

Nell’anniversario della morte di Mamma Margherita, la Famiglia Salesiana che si raduna nella Basilica di Maria Ausiliatrice ha celebrato una veglia di preghiera il 25 novembre scorso per ringraziare Dio del dono della mamma di Don Bosco e dei giovani del primo oratorio, per apprezzare il sistema preventivo come vero cammino di spiritualità e per maturare nell’affidamento di tante intenzioni di preghiera all’intercessione della venerabile Margherita Occhiena.

L’animazione dell’incontro è stata curata dal centro locale dei Salesiani Cooperatori, dalle Postulanti FMA e dal coro della Basilica.

Valdocco con gli occhi di… L’organo

A 80 giorni dall’inizio del Capitolo Generale 28, continuano le interviste ANS ai membri della Comunità Salesiana di Valdocco alla scoperta dei luoghi più significativi. Questa settimana è don Maurizio Palazzo il protagonista di “Valdocco con gli occhi di…”. Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito.

(ANS – Roma) – “La musica ha sempre avuto un’importanza fondamentale, fin dalla fondazione degli oratori, per Don Bosco. Abbiamo delle fotografie nelle quali è raffigurato insieme alla banda musicale”. A parlare è don Maurizio Palazzo, responsabile dell’animazione musicale della Basilica di Maria Ausiliatrice, che nell’ambito dei video “Interviste con gli occhi di…”, a 80 giorni dall’inizio del Capitolo Generale 28°, ci illustra l’organo a canne della Basilica.

Don Palazzo, nel video, ripercorre la storia dell’organo e della sua funzione all’interno della Basilica. Fu il celebre organaro Giovanni Tamburini a progettare e costruire, pochi anni dopo la canonizzazione di Don Bosco, l’organo a canne delle dimensioni attuali, con una consolle complessa, con circa 90 registri e 5.100 canne. Quello della Basilica di Maria Ausiliatrice, infatti, è l’organo più grande di tutto il Piemonte.

Il video completo, con l’intera spiegazione in merito all’organo a canne, è disponibile nei sei canali – suddivisi per lingua – di ANSChannel.