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Il Consiglio Generale è completo: eletti i Consiglieri di Settore e i Consiglieri Regionali

Il Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana ha eletto i nuovi Consiglieri di Settore per la Formazione, la Pastorale Giovanile, la Comunicazione Sociale, le Missioni e l’Economia e i Consiglieri Regionali per il sessennio 2020-2026.

Uno scatto dei capitolari, tra cui l’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Enrico Stasi, con il nuovo Consigliere della regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy il nuovo Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio:

Si riportano di seguito gli articoli pubblicati dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma)– Formazione, Pastorale Giovanile, Comunicazione Sociale, Missioni ed Economia: il Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana ha provveduto a nominare i Consiglieri di Settore per il sessennio 2020-2026.

Alla Formazione è stato confermato per un secondo sessennio don Ivo Coelho, che ha ricoperto il medesimo incarico nel sessennio 2014-2020. Don Ivo Nicholas Coelho è nato il 15 ottobre 1958 a Mumbai (India). Entrato nel noviziato salesiano di Yercaud nel 1976, ha emesso i primi voti il 24 maggio 1977, nella medesima città, e i voti perpetui esattamente 7 anni dopo a Mumbai. È stato ordinato sacerdote il 27 dicembre 1987 a Panjim. Tra gli incarichi precedenti di maggior rilievo, è stato Ispettore di India-Mumbai (2002-2008) e moderatore al Capitolo Generale 26.

Come Consigliere di Pastorale Giovanile è stato eletto don Miguel Angel García Morcuende, che ha servito presso il medesimo Dicastero tra il 2010 e il 2017, occupandosi del Settore Scuola e Formazione Professionale. Don García Morcuende è nato il 29 settembre 1967 a Madrid (Spagna); ha frequentato il noviziato salesiano a Mohernando, dove ha emesso la prima professione il 16 agosto 1986. I voti perpetui li ha pronunciati ad Arevalo, l’11 giugno 1994; ed è stato ordinato sacerdote il 5 aprile 1997 a Madrid. Prima del suo periodo di servizio a Roma si era già occupato di Pastorale Giovanile presso la sua Ispettoria di origine (2003-2010), l’allora “Spagna-Madrid”.

Alla Comunicazione Sociale è stato eletto don Gildásio Mendes dos Santos, che nello scorso febbraio si era insediato come Superiore dell’Ispettoria salesiana di Brasile-Belo Horizonte (BBH), e che in precedenza era Ispettore di Brasile-Campo Grande (BCG). Nato il 18 marzo 1963 a Conceição do Barra, don Gildásio Mendes dos Santos è entrato nel noviziato salesiano di São Carlos, dove il 6 gennaio 1984 ha emesso i primi voti. A Campo Grande, l’11 febbraio 1990, ha emesso la professione perpetua. Il 12 dicembre di due anni dopo, a Rondonopolis, ha ricevuto l’ordinazione presbiterale. Ha maturato la sua competenza nel settore nel servizio come Delegato ispettoriale per la Comunicazione Sociale (2004-2005 e poi 2009-2015) nell’Ispettoria BCG.

Per le Missioni salesiane è stato eletto don Alfred Maravilla, attualmente Superiore della Visitatoria di Papua Nuova Guinea-Isole Salomone (PGS). Alfred Maravilla è nato a Silay City, Negros Occidental, nelle Filippine, il 31 luglio del 1962. Dopo aver svolto il Noviziato a Canlubang, è partito missionario in Papua Nuova Guinea, dove il 24 marzo 1988, a Gabutu, ha emesso i voti perpetui. Dopo aver studiato Teologia a Cremisan, in Israele, ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nella sua città natale, il 15 agosto 1992. Anche per lui si tratta di un ritorno in un Dicastero in cui ha già collaborato: dal 2008 al 2017 è stato a Roma, occupandosi in particolare della formazione e dell’accompagnamento dei missionari.

Infine, come Economo Generale è stato confermato il sig. Jean Paul Muller, salesiano coadiutore, che ha assunto tale incarico il 27 gennaio 2011 – quando venne nominato dall’allora Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez – e che era stato confermato Economo anche dal Capitolo Generale 27°. Nato il 13 Ottobre 1957 a Grevenmacher, in Lussemburgo, il 16 agosto 1978 è entrato nel noviziato di Jünkerath, dove ha emesso la prima professione salesiana il 15 agosto dell’anno successivo e quella perpetua il 15 agosto 1984. Ha partecipato ai Capitoli Generali 23, 24 e 26 ed ha fatto parte della Commissione pre-capitolare per il CG27.

(ANS – Roma) – Il Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana ha eletto anche i sette nuovi Consiglieri regionali. In questo modo la squadra di lavoro che affiancherà il Rettor Maggiore per il sessennio 2020-2026 è al completo.

Per la regione Africa-Madagascar è stato eletto don Alphonse Owoudou, finora Superiore della Visitatoria Africa Tropicale Equatoriale (ATE). Don Owoudou è nato a Ebolowa (Camerun), il 30 aprile 1969; ha svolto il noviziato a Lomé (Togo) tra il 1989 e il 1990; ha emesso i voti perpetui il 9 agosto 1997 a Yaoundé (Camerun), dove poi è stato ordinato sacerdote l’11 luglio 1999. È stato Preside del Post-Noviziato di Lomé (2011-2015) e Preside dell’istituto salesiano di Yaoundé e ha conseguito un Dottorato in Psicologia presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.

Per la regione America Cono Sud il prescelto è don Gabriel Romero, finora Ispettore dell’Argentina Nord (ARN). Don Gabriel Romero è nato il 10 settembre del 1971 a San Miguel de Tucumán (Argentina). Ha frequentato il noviziato a La Plata professando come salesiano il 31 gennaio 1991. La sua professione perpetua è stata fatta il 5 ottobre del 1996 e l’ordinazione sacerdotale l’ha ricevuta a Cordoba, l’11 dicembre del 1999. È professore di Filosofia e Scienze dell’Educazione, con indirizzo in Pastorale Giovanile, e ha partecipato anche al Capitolo Generale 27°.

Per la regione Asia Sud i Capitolari hanno designato don Michael Biju, finora Consigliere dell’Ispettoria di India-Guwahati. Don Biju è nato il 20 maggio 1970 a Idukki (India), ha frequentato il noviziato a Shillong, emettendo i primi voti il 20 marzo 1988; i vori perpetui li ha pronunciati il 24 maggio 1996, sempre a Shillong, ed è stato ordinato sacerdote il 30 luglio del 2000 a Moolamattam. Ha conseguito un Dottorato in teologia Morale e un Master in Bioetica e dal 2011 al 2017 è stato Preside scolastico dello Studentato Teologico Salesiano “Ratisbonne” di Gerusalemme.

Per la regione Asia Est ad essere eletto è stato don Giuseppe Nguyen Thinh Phuoc, attualmente in servizio presso il Dicastero per le Missioni. Nato il 2 novembre 1955, a Quang Ngai (Vietnam), ha svolto il noviziato a Tram Hanh, concluso con la prima professione nel 15 agosto del 1974. Ha emesso i voti perpetui a Dalat il 15 agosto 1980 ed è stato ordinato presbitero il 9 settembre 1995 a Fountain Valley (Stati Uniti). Per la sua Ispettoria d’origine è stato Consigliere e Delegato per la Formazione.

Per la regione Europa Centro e Nord è stato eletto don Roman Jachimowicz, che finora ricopriva l’incarico di Superiore dell’Ispettoria di Polonia-Piła (PLN). Don Jachimowicz è nato il 13 novembre 1967 a Gorzów Wlkp (Polonia), ha svolto il noviziato a Swobnica, ha emesso la prima professione il 22 agosto 1987 e quella perpetua il 31 luglio 1993 a Rumia; è stato ordinato sacerdote il 25 maggio 1995 a Lad. Sa parlare anche il tedesco e il russo e per l’Ispettoria “Sant’Adalberto” della Polonia è stato anche Delegato per gli Exallievi.

Per la regione Interamerica il nuovo Consigliere sarà don Hugo Orozco Sánchez, che fino ad oggi era Ispettore di Messico-Guadalajara. Nato il 30 Giugno 1968 a San Luis de Potosí (Messico), ha svolto il noviziato a Chula-Vista, ha emesso i suoi primi voti il 16 agosto 1989 a Tlaquepaque e quelli perpetui, il 10 settembre 1995, sempre a Tlaquepaque. L’ordinazione sacerdotale l’ha ricevuta a San Pedro de Tlaquepaque, il 15 marzo 1997. Prima di essere nominato Superiore, per l’Ispettoria MEG aveva anche servito come Delegato di Pastorale Giovanile e Formazione.

Infine, per la regione Mediterranea, in sostituzione di don Stefano Martoglio, eletto Vicario del Rettor Maggiore, è stato scelto don Juan Carlos Pérez Godoy, Superiore uscente dell’Ispettoria salesiana di Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM). Don Pérez Godoy è nato il 5 novembre 1959 a Burguillos, ha fatto la sua prima professione religiosa l’8 settembre 1978, ha emesso la professione perpetua il 15 agosto 1984 ed è stato ordinato sacerdote il 5 giugno 1987. Prima di servire l’Ispettoria SSM, nella vecchia Ispettoria di Siviglia era stato Delegato di Pastorale Giovanile, Vicario e Ispettore. Laureato in Scienze Ecclesiastiche, ha un Diploma in Magistero e Catechetica e in Pastorale Giovanile.

Don Ángel Fernández Artime confermato come Rettor Maggiore

Tutta l’Italia salesiana abbraccia don Ángel Fernández Artime rieletto come 10° successore di don Bosco. A lui, con obbedienza di figli, tutto il nostro affetto e la nostra preghiera per proseguire la missione di don Bosco per i giovani.

Si riporta di seguito il comunicato pubblicato oggi dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma) – Il Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana ha rinnovato a Don Ángel Fernández Artime il mandato di Rettor Maggiore, per il sessennio 2020-2026. L’elezione è avvenuta al primo scrutinio.

Don Ángel Fernández Artime, 59 anni, è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie, Spagna; ha emesso la sua prima professione il 3 settembre 1978, i voti perpetui il 17 giugno 1984 a Santiago de Compostela ed è stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1987 a León.

Originario dell’Ispettoria di Spagna-León, ha conseguito la Laurea in Teologia Pastorale e la Licenza in Filosofia e Pedagogia.

È stato Delegato di Pastorale giovanile, Direttore della scuola di Ourense, membro del Consiglio e Vicario ispettoriale e, dal 2000 al 2006, Ispettore. È stato membro della commissione tecnica che ha preparato il Capitolo Generale 26. Nel 2009 è stato nominato Ispettore dell’Argentina Sud, e grazie a tale incarico ha anche avuto modo di conoscere e collaborare personalmente con l’allora arcivescovo di Buenos Aires, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco.

Nel dicembre del 2013 venne nominato Superiore dell’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” – incarico che tuttavia non ha mai svolto perché prima di essere insediato come Ispettore è stato eletto dal Capitolo Generale 27, anche in quel caso al primo scrutinio, come Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana. Era il 25 marzo del 2014.

Rettor Maggiore: Il profilo dell’educatore al centro dei lavori del CG28

Il quotidiano L’Osservatore Romano dedica un articolo a cura del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime sul profilo dell’educatore al centro dei lavori del capitolo generale salesiano e sul tema «Quali Salesiani per i giovani di oggi?». Di seguito il testo dell’articolo pubblicato in data odierna.

Il profilo dell’educatore al centro dei lavori del capitolo generale salesiano

Con don Bosco come modello

ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME

«La nostra non è un’assemblea di azionisti di una industria, non è un’assemblea politica con le fazioni dai contrastanti interessi economici, di prestigio, di ambizioni. Noi siamo qui Chiesa, meglio, assemblea di uomini consacrati, riuniti nel nome del Signore, votati totalmente a un ideale sovrannaturale: noi sentiamo di essere uomini di fede, le cui preoccupazioni hanno le loro radici nella fede e la cui attività, anche questa in atto, è tutta illuminata, ravvivata e motivata dalla fede. Siamo qui infatti non per interessi in qualsiasi modo umano, ma per gli interessi di Dio, del suo Regno, della sua Chiesa»

( Discorso del Rettor maggiore don Luigi Ricceri in apertura del Capitolo Generale Speciale, Roma 1971 ).

Pensando al frutto del nostro Capitolo generale, ciò che ho appena citato risulta decisivo: ciò che non conduce all’incontro con Dio nella persona del suo Figlio Gesù Cristo non viene da Dio e non ci servirà. Ciò che non ci rende più fedeli al carisma e allo stesso don Bosco, il nostro fondatore, è destinato al fallimento anche se i miraggi del momento sembrano annunciare qualcos’altro. Non siamo una Congregazione con molti secoli di vita; ma non siamo neppure gli ultimi arrivati e i 160 anni di storia ci hanno già insegnato molto. Solo lasciandosi guidare dallo Spirito di Dio la Congregazione trova il modo di dare la risposta migliore qui ed ora. Solo uno sguardo libero e lucido di fronte a mentalità fortemente secolarizzate ed edoniste permette un cammino sicuro.

Altri tentativi, prima o poi falliscono, logorano e fanno languire quell’ideale di vita che portò alla fondamentale decisione del giovane Cagliero: «Frate o non frate, sto con Don Bosco». Tutti i presenti conoscono il tema del Capitolo generale: «Quali Salesiani per i giovani di oggi?». Il tema risponde all’urgenza che abbiamo di concentrare la nostra attenzione, in questo momento della nostra storia, sulla persona del salesiano che come uomo di Dio, consacrato e apostolo, deve essere capace di sintonizzarsi il meglio possibile con gli adolescenti e i giovani di oggi e con il loro mondo allo scopo di camminare con loro, nell’educazione e formazione alla fede, aiutandoli ad essere buoni credenti – considerando che molte volte professano altre religioni – e preparandoli per la vita, accompagnandoli nella ricerca di senso e all’incontro con Dio. E siamo consapevoli di non essere solo noi ad avere la responsabilità di questa missione. La realizziamo contando su numerose altre forze di educatori ed educatrici, dei tanti laici di tutte le presenze del mondo salesiano.

Il tema che ci occuperà in queste sette settimane è unico e articolato in tre nuclei:

  • la priorità della missione salesiana tra i giovani di oggi;
  • il profilo del salesiano per i giovani di oggi;
  • insieme ai laici, nella missione e nella formazione.

Il mondo nel quale viviamo in questo XXI secolo, caratterizzato dalla diversità delle culture e dei contesti, ha bisogno di incontrare salesiani consacrati – apostoli preparati e disposti a vivere la propria vita con la mente e il cuore di don Bosco. Salesiani capaci di continuare a donare la vita per i giovani del mondo di oggi, con i loro linguaggi, le loro visioni e i loro interessi.

Senza dubbio molti di questi adolescenti e giovani si trovano nelle case salesiane, mentre molti altri frequentano “altri cortili”: siamo salesiani anche per loro. Quanto proposto al Capitolo generale come sfida per l’intera Congregazione, speriamo di realizzarlo nell’unico modo possibile e valido: nel cammino della fedeltà al Signore e a don Bosco e nella fedeltà ai giovani.

Molti di questi giovani, con maggiore o minore consapevolezza, chiedono di non essere abbandonati al loro destino, un destino incerto, come naufraghi, per la nostra incapacità di essere educatori, amici, fratelli e padri – come, invece, fu don Bosco per i giovani del suo tempo – in grado di percepire le loro necessità o di ascoltare la loro chiamata. Per questa ragione la riflessione capitolare deve concentrarsi sui seguenti elementi. Dare l’assoluto primato alla missione salesiana con i giovani di oggi , e tra loro dando la priorità ai più bisognosi, ai più poveri e abbandonati.

Una predilezione per gli adolescenti e i giovani di oggi che in un certo senso sono, senza dubbio, differenti da quelli di dieci anni fa; come differenti sono i contesti sociali ed educativi nei quali vivono e che per tale ragione condizionano oggettivamente la nostra missione . Sappiamo bene che parlando di questa predilezione per i giovani ci stiamo riferendo a qualcosa di essenziale e di costitutivo della nostra identità carismatica.

Citando il testo della lettera di convocazione al CG28 ricordo all’assemblea capitolare questa priorità:

«Il nuovo Capitolo generale sarà un’opportunità per discernere attentamente e per verificare con coraggio se le nostre presenze, le nostre opere e le nostre attività sono al servizio dei giovani più poveri; se essi occupano il nostro cuore e sono al centro delle nostre preoccupazioni e dei nostri interessi; se concentriamo le nostre energie e sforzi per loro».

Ciò che ci viene chiesto e che ci si aspetta da noi salesiani sarà possibile solo se saremo in grado di essere «come don Bosco, con i giovani e per i giovani». Per questo una parte decisiva della nostra riflessione e delle nostre delibere capitolari dovrà prestare particolare attenzione alla persona del salesiano e alla nostra formazione, sia iniziale sia permanente.

Con don Bosco come modello, dire salesiano oggi dovrebbe essere lo stesso che dire uomo consacrato di fede profonda; dire salesiano oggi dovrebbe essere lo stesso che dire passione apostolica per i giovani; dire oggi salesiano dovrebbe essere lo stesso che dire figlio di Dio che sa di essere e si sente padre dei giovani; dire oggi salesiano dovrebbe essere lo stesso che dire identità carismatica di ognuno che arricchisce la Chiesa del carisma di don Bosco e crea la comunione ecclesiale; dire salesiano oggi dovrebbe essere lo stesso che dire apostolo dei giovani sempre fedele, sempre flessibile e creativo; dire salesiano oggi dovrebbe essere lo stesso che dire sempre educatore, sempre amico dei giovani. Un profilo di salesiano che non si improvvisa ma che si forma. È questo uno dei motivi che ci ha portato a vedere l’importanza di questo tema capitolare.

La vocazione di ciascuno di noi è risposta a una chiamata; una chiamata di amore e di grazia che riceviamo con gratitudine e stupore, non come diritto o merito. È una chiamata personale in un momento concreto della storia di ciascuna persona, nella trama del tempo e spesso con molteplici mediazioni; è una chiamata in un determinato contesto familiare, sociale, religioso, culturale; è una chiamata che giunge nel mondo di ciascuno, con la propria diversità e, forse, complessità. E in contesti e condizioni così diversi, ognuno di noi deve compiere un percorso che ci condurrà, nella sequela del Signore Gesù, a plasmare il nostro cuore e la nostra personalità in modo tale da avere in noi stessi lo stesso cuore pastorale di don Bosco, a imitazione di Gesù Buon Pastore, e con il desiderio di donarci generosamente agli altri, in particolare ai giovani.

Senza vivere in un genericismo, che sarebbe preoccupante e pericoloso, ma come consacrati, salesiani di don Bosco nella Chiesa per i giovani. Il profilo che deve avere il salesiano non può essere frutto dell’improvvisazione, ma deve passare attraverso le mediazioni delle diverse tappe formative, con le loro esperienze, i tempi e le persone. Sappiamo bene che questo cammino non si può percorrere senza l’aiuto delle mediazioni. Frequentemente queste mediazioni sono molte e diversificate. Immagino che la nostra riflessione capitolare prenderà coscienza del modo in cui, avendo presente il profilo del salesiano di oggi, diventa più importante che mai contare su un autentico discernimento e accompagnamento. E per questo il ruolo della comunità o delle comunità salesiane locali, il ruolo dei laici delle comunità educative pastorali e quello dei confratelli dell’ispettoria saranno di fondamentale importanza.

La riflessione e la comprensione della nostra realtà formativa nel mondo attuale ci condurranno, durante i lavori, a chiederci di quale rinnovamento formativo abbiamo bisogno, dal momento che i giovani salesiani di oggi sono tutti “nativi digitali“, provenendo da contesti culturali forse molto diversi dal nostro. Professiamo le stesse Costituzioni salesiane, ma nelle nazioni, nelle culture, nei linguaggi e in contesti molto differenti. Tutto ciò deve portarci a pensare a processi formativi personalizzati che, forse, sono l’unica garanzia di un buon cammino vocazionale con prospettiva di futuro. A ciò si collega, evidentemente, la necessità di continuare ad avere le migliori équipe formative; équipe consolidate e stabili, non improvvisate ma composte da persone preparate per questo specifico servizio. Crediamo certamente che la missione condivisa con i laici è una via per la scoperta dell’identità carismatica e che oggi si manifesta come l’unico modo possibile di portare avanti la missione salesiana nella complessità del nostro mondo, nella diversità e complessità di tante situazioni nazionali e culturali, e nella molteplicità dei contesti. Come ho affermato anche nella lettera di convocazione: saremo chiamati a discernere con realismo, coraggio e determinazione, l’orientamento del cammino da percorrere in questo XXI secolo, in un momento ecclesiale molto speciale di rinnovamento e purificazione. Siamo chiamati a dare il primato e la centralità nelle nostre decisioni e delibere a ciò che si riferisce alla missione salesiana a favore dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani più poveri e bisognosi, gli ultimi, coloro che spesso sono ignorati o scartati. Siamo chiamati a vivere in un permanente atteggiamento di formazione per non smettere di essere per e con i giovani. Siamo chiamati ad avere una visione e un cuore grande per valorizzare tutto il potenziale apostolico che, come salesiani e laici insieme, abbiamo.

Per i giovani di oggi

Con la relazione del rettor maggiore dei salesiani, di cui pubblichiamo ampi stralci, sono entrati nel vivo, sabato 22 febbraio a Valdocco (Torino), i lavori del ventottesmo Capitolo generale della Congregazione fondata da don Bosco. Alla presenza di duecentoquarantadue ispettori e delegati dai centotrentaquattro Paesi dove i salesiani sono attivi, dei rappresentanti di una buona parte dei gruppi appartenenti alla Famiglia salesiana, di due vescovi e di quattro cardinali salesiani, il rettor maggiore ha ricordato l’obiettivo di questo raduno: trovare una risposta comune alla domanda: «Quali Salesiani per i giovani di oggi?». Questione non banale con risposta non scontata se si considerano il cambiamento della condizione giovanile degli ultimi anni e l’ampiezza di situazioni che si presentano nei diversi Paesi. I lavori del Capitolo si concluderanno sabato 4 aprile.

28° Capitolo Generale: presentato lo Strumento di Lavoro

Nello svolgimento del Capitolo Generale è stato presentato lo Strumento di Lavoro dedicato al CG28 da parte di don Andrea Bozzolo docente di Teologia Dogmatica. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Italia – CG28: presentato lo Strumento di Lavoro

(ANS – Torino) – “Il fuoco e la canoa”. Con questa bella immagine, don Andrea Bozzolo, SDB, docente di Teologia Dogmatica presso la Sezione di Torino della Facoltà di Teologia dell’UPS, ha presentato ai capitolari riuniti nel Teatro Grande di Valdocco lo Strumento di Lavoro del Capitolo Generale 28° (CG28).

Il fuoco dello Spirito di Dio segna e illumina la rotta che la canoa del Capitolo deve seguire. Imbarcati su di essa, i salesiani devono tenere la rotta insieme ai giovani che remano con vigore, tutti rivolti verso la stessa meta che è l’obiettivo del Capitolo, formato da tre nuclei: la priorità della missione per i giovani, con tutte le sfide che comporta, il profilo del salesiano e la corresponsabilità con i laici.

Il punto di partenza sono i Capitoli ispettoriali, i contributi arrivati dai singoli salesiani e le riflessioni dei giovani. La Commissione Precapitolare sul tema del Capitolo, formata da 13 salesiani di tutte le regioni del mondo – tra cui lo stesso don Bozzolo – ha trasformato tutto questo in un testo che interpella i Capitolari; ora tocca a loro affrontarlo con la metodologia del discernimento, che non è una tecnica, ma un’arte spirituale-pratica, sapienza di chi sa ascoltare e parlare con franchezza.

Il Capitolo – è stato ricordato – non è un “parlamento”, ma saper riconoscere Dio nella voce dei fratelli.

Scaturiranno di qui le tappe successive che porteranno alle scelte, attraverso il triplice crivello riconoscere-interpretare-scegliere.

Sempre alla luce della Parola di Dio, delle indicazioni della Chiesa, dell’eredità spirituale di Don Bosco.

E sarà una nuova Pentecoste. Questo è l’augurio e la volontà di tutti.

La Voce e il Tempo: Quali salesiani per i giovani d’oggi?

La Voce e il Tempo ha pubblicato nella giornata di ieri un articolo dedicato al 28° Capitolo Generale e all’apertura ufficiale avvenuta sabato 22 febbraio. Di seguito l’articolo, a cura di Marina Lomunno.

Quali salesiani per i giovani d’oggi?

Maria Ausiliatrice – Si è aperto ufficialmente, nella mattinata di sabato 22 febbraio nella Casa Madre di Valdocco, il 28° Capitolo della Società di San Francesco di Sales – Partecipano 242 padri capitolari provenienti da 66 nazioni in rappresentanza delle 7 Regioni nelle quali è divisa la congregazione presente in 134 Paesi dei 5 continenti.

«Vi incoraggio a proseguire con generosità e fiducia le molteplici attività in favore delle nuove generazioni: oratori, centri giovanili, istituti professionali, scuole e collegi. Senza dimenticare coloro che, ai tempi di Don Bosco, erano chiamati ‘ragazzi di strada’: questi erano i suoi prediletti, perché avevano tanto bisogno di speranza, di essere formati alla gioia della vita cristiana. Oggi la Chiesa si rivolge a voi, figli e figlie spirituali di questo grande Santo, e in modo concreto vi invita ad uscire, ad andare sempre di nuovo a trovare i ragazzi e i giovani là dove vivono: nelle periferie delle metropoli, nelle aree di pericolo fisico e morale, nei contesti sociali dove mancano tante cose materiali, ma soprattutto manca l’amore, la comprensione, la tenerezza, la speranza. Andare verso di loro con la traboccante paternità di don Bosco».

Sono le parole che l’Arcivescovo Cesare Nosiglia ha inviato in occasione dell’apertura ufficiale del 28° Capitolo della Società di San Francesco di Sales avvenuta a Valdocco, nella Casa Madre della famiglia salesiana, nella mattinata di sabato 22 febbraio: dopo la solenne concelebrazione nella Basilica di Maria Ausiliatrice, dove sono venerate le reliquie di don Bosco, il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, decimo successore del santo dei giovani, ha pronunciato il discorso di apertura.

Al termine, il Regolatore del Capitolo, don Stefano Vanoli, ha dichiarato aperti i lavori incentrati sulla risposta alla domanda «Quali salesiani per i giovani d’oggi?» che indicherà il cammino del prossimo sessennio della congregazione. «Il tema» ha precisato il Rettor Maggiore «risponde all’urgenza che abbiamo di concentrare la nostra attenzione, in questo momento della nostra storia, sulla persona del salesiano che come uomo di Dio, consacrato e apostolo, deve essere capace di sintonizzarsi il meglio possibile con gli adolescenti e i giovani di oggi e con il loro mondo allo scopo di camminare con loro, nell’educazione e formazione alla fede, aiutandoli ad essere buoni credenti – considerando che molte volte professano altre religioni – e preparandoli per la vita, accompagnandoli nella ricerca di senso e all’incontro con Dio».

La concelebrazione d’apertura del capitolo a Maria Ausiliatrice: il card. Il card. João Braz de Aviz, accanto al Rettor Maggiore don Artime e al suo predecessore, don Pascual Chávez Villanueva

E proprio sui luoghi dove incontrare i giovani, mons. Nosiglia, che sabato 29 febbraio presiederà in Basilica la Messa per i capitolari, nel suo messaggio ha richiamato come l’oratorio di don Bosco sia nato dall’incontro con i ragazzi di strada e per un certo tempo è stato itinerante tra i quartieri di Torino. «Possiate annunciare a tutti la misericordia di Gesù, facendo ‘oratorio’ in ogni luogo, specie i più impervi; portando nel cuore lo stile oratoriano di Don Bosco e mirando a orizzonti apostolici sempre più ampi».

Il lavori del 28° Capitolo nel Teatro Grande di Valdocco

Il 28° Capitolo si è aperto con la Messa in Basilica nella giornata in cui la Chiesa celebra la festa della Cattedra di San Pietro: richiamando le parole di Papa Francesco pronunciate proprio a Maria Ausiliatrice durante la sua visita a Torino per il Bicentenario di don Bosco il 21 giugno 2015, il card. João Braz de Aviz che ha presieduto la concelebrazione, nella sua omelia ha richiamato la fedeltà dei santi al successore di Pietro e il ruolo fondamentale dei salesiani nella Chiesa. «Voi siete parte viva del popolo di Dio con il particolare carisma di essere ‘pastori di giovani’, soprattutto di quelli più fragili». Accanto card. Braz de Aviz, il Rettor Maggiore don Artime, il suo predecessore, don Pascual Chávez Villanueva, i cardinali salesiani Tarcisio Bertone, Riccardo Ezzati e Oscar Andres Rodriguez Maradiaga e 10 vescovi salesiani. E poi i rappresentanti della articolata famiglia salesiana, un albero che ha radici a Valdocco e che si è ramificato in 30 gruppi tra laici e consacrati che condividono il carisma del santo dei giovani per un totale di 402.500 membri sparsi nel mondo.

Il Rettor Maggiore saluta il sindaco Chiara Appendino

Alla Messa ha partecipato anche il sindaco Chiara Appendino in rappresentanza della città di Torino accanto a madre Yvonne Reungoat, superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice. «Da torinese e senza nascondere una nota di orgoglio, mi fa piacere ricordare che il seme da cui è nata questa grande pianta è germogliato proprio a Torino» ha scritto il sindaco nel messaggio inviato a Rettor Maggiore per l’inizio del Capitolo. «Questo seme che, in poco più di due secoli di storia, ha lasciato segni indelebili e contribuito a connotare in maniera forte il carattere della nostra città. La strada tracciata da don Bosco, seguita dai suoi successori, è fatta di impegno tra la gente e si manifesta ogni giorno come presenza viva e attiva tra coloro che più hanno bisogno di sostegno, di essere aiutati a diventare donne e uomini capaci di contribuire, con il proprio lavoro e l’impegno nel sociale, alla crescita della propria comunità. Un percorso che invita i giovani a impiegare le proprie migliori energie in campo professionale e all’interno della società civile, così come nel servizio al prossimo».

Il 28° Capitolo dei salesiani, che torna a Valdocco dopo 62 anni, terminerà il 4 aprile. Il prossimo appuntamento tra sei anni.

Avvenire: E i salesiani ripartono da Valdocco

Nella giornata di ieri, 23 febbraio, il quotidiano Avvenire ha dedicato un articolo al Capitolo Generale 28° dei Salesiani. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato, a cura di Marina Lomunno.

E i salesiani ripartono da Valdocco
Aperto a Torino il 28° Capitolo. Don Artime: sintonizziamoci meglio con i giovani

S i è aperto ieri a Valdocco, nella Casa Madre della Famiglia salesiana, il 28° Capitolo generale della Società di san Francesco di Sales: dopo la solenne concelebrazione nella Basilica di Maria Ausiliatrice dove sono venerate le reliquie di don Bosco, il rettor maggiore, l’argentino don Ángel Fernández Artime ha pronunciato il discorso di apertura. Al termine, il regolatore del Capitolo, don Stefano Vanoli, ha dichiarato aperti i lavori incentrati sulla risposta alla domanda «Quali salesiani per i giovani d’oggi?» che indicherà il cammino del prossimo sessennio della congregazione. «Il tema – ha precisato il rettor maggiore – risponde all’urgenza che abbiamo di concentrare la nostra attenzione, in questo momento della nostra storia, sulla persona del salesiano che come uomo di Dio, consacrato e apostolo, deve essere capace di sintonizzarsi il meglio possibile con gli adolescenti e i giovani di oggi e con il loro mondo allo scopo di camminare con loro, nell’educazione e formazione alla fede, aiutandoli ad essere buoni credenti – considerando che molte volte professano altre religioni – e preparandoli per la vita, accompagnandoli nella ricerca di senso e all’incontro con Dio». Il Capitolo è stato preceduto da una “settimana propedeutica” dove il Consiglio generale ha presentato le relazioni sul sessennio appena concluso e ha introdotto i tre nuclei tematici: priorità della missione con i giovani, il profilo del salesiano di oggi, la missione condivisa con i laici. I lavori dureranno fino al 4 aprile e vi partecipano 242 padri capitolari da 66 nazioni in rappresentanza delle 7 Regioni nel- le quali è divisa la congregazione pre- sente in 132 Paesi dei 5 continenti. Il Capitolo, come ha ricordato don Artime, torna nella Casa Madre «culla del nostro carisma» dopo 62 anni:

«Il nostro padre don Bosco convocò il primo Capitolo generale il 5 settembre 1877 a Lanzo Torinese. I partecipanti furono 23 e durò tre giorni. All’apertura don Bosco disse ai nostri confratelli: “Il Divin Salvatore dice nel santo Vangelo che dove sono due o tre congregati nel suo nome, ivi si trova Egli stesso in mezzo a loro… Possiamo dunque essere certi che il Signore si troverà in mezzo a noi e condurrà Egli le cose in modo che tutte ridondino a sua maggior gloria”. Con la medesima convinzione e con lo stesso sguardo di fede vogliamo e dobbiamo affrontare l’importante compito che l’intera Congregazione ci affida in questo 28° Capitolo».

Saluti all’inizio dell’assemblea sono giunti dall’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, e dal sindaco Chiara Appendino che ha partecipato alla Messa di apertura in rappresentanza della città che don Bosco ha reso famosa nel mondo accanto a madre Yvonne Reungoat, superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Suggestivo il colpo d’occhio nella Basilica di Maria Ausiliatrice con la navata centrale interamente occupata dai sacerdoti salesiani che hanno partecipato alla concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, accanto al rettor maggiore don Artime e al suo predecessore il messicano don Pascual Chávez Villanueva, ai cardinali salesiani Tarcisio Bertone, Riccardo Ezzati e Oscar Andres Rodriguez Maradiaga e 10 vescovi figli di don Bosco.

Salesiani in Capitolo: «Come servire i giovani oggi?» – La Voce e il Tempo

La Voce e il Tempo di domenica 23 febbraio dedica un articolo all’apertura del 28° Capitolo Generale avvenuta la settimana scorsa dove il Rettor Maggiore ha dato il benvenuto ai capitolari e spiegato le finalità del Capitolo che ritorna a Valdocco dopo 62 anni. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato, a cura di Federica Bello.

Salesiani in Capitolo: «Come servire i giovani oggi?»

«Come continuare ad essere apostoli al servizio dei giovani oggi?». Questo l’interrogativo e l’obiettivo che il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Angel Fernandez Artime, ha espresso domenica 16 febbraio a Maria Ausiliatrice nella prima celebrazione del 28°Capitolo Generale (CG28) della Congregazione Salesiana.

Nella basilica gremita il Rettor Maggiore ha dato il benvenuto ai capitolari e spiegato il senso e la finalità di un incontro e di un confronto che «per la presenza dello Spirito è diverso da qualunque altro congresso» e che ritorna a Valdocco dopo 62 anni.

Il Capitolo che si sviluppa su 7 settimane (si concluderà il 4 aprile) coinvolge 242 capitolari di 66 nazioni, in rappresentanza delle 7 Regioni (oltre 130 paesi) nelle quali è divisa la congregazione, che saranno dunque impegnati a rispondere alla domanda guida del Capitolo: «Quali salesiani per i giovani d’oggi?».

Nella prima settimana i lavori sono rivolti soprattutto all’ascolto e alla riflessione in merito alle relazioni del Rettor Maggiore e del suo Consiglio sullo stato della Congregazione, oltre che alla creazione di un clima di discernimento. Al mattino di sabato 22 è invece prevista la cerimonia di apertura ufficiale del Capitolo.

«Noi ci chiederemo», ha spiegato il Rettor Maggiore, «nelle prossime settimane come essere oggi salesiani di Don Bosco, consacrati da Dio, capaci di testimoniare il suo Amore, specialmente ai giovani, a quelli oggi più poveri e bisognosi. Sappiamo che la missione che il Signore ci ha affidato ha un obiettivo che supera le nostre povere forze; però non siamo soli. È Sua l’iniziativa generosa. Ci chiama alla missione salesiana nella vita religiosa e stabilisce il suo patto di Alleanza con noi nella consacrazione, che penetra il nostro modo di essere e agire. Oggi il nostro CG28 intende aiutare la Congregazione a mostrare come continuare ad essere oggi quegli apostoli dedicati al servizio dei giovani in questo mondo oggi e nei contesti di oggi».

E dall’obiettivo ad un programma fondato su tre parole: docilità allo Spirito, fedeltà e speranza:

«Nella speranza con cui contempliamo, alla luce della fede, il futuro, il nostro Dio ci darà la forza di continuare a sognare, come Don Bosco, il meglio per i nostri giovani, specialmente quelli che hanno più bisogno di noi».

Su www.infoans.org video, foto e documenti per seguire giorno per giorno i lavori del Capitolo.

CG28: A Valdocco si svolge il Capitolo dei Salesiani – la Vita Casalese

A Valdocco si sta svolgendo in questi giorni il 28° Capitolo Generale (CG28) della Congregazione Salesiana.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna dal settimanale “la Vita Casalese”.

A Valdocco si svolge il Capitolo dei Salesiani

«Quali salesiani per i giovani d’oggi?» è il tema che la Congregazione salesiana affronta nel 28° capitolo generale nella Casa madre di Torino-Valdocco da domenica 16 febbraio a sabato 4 aprile 2020. Oltre 240 capitolari di 60 nazionalità rappresentano la Famiglia Salesiana, circa 440 mila tra religiosi-e, consacrati-e, laici-e di 132 Paesi, una realtà mondiale più grande e più conosciuta della Fiat. Dovranno eleggere il rettor maggiore: con ogni probabilità sarà confermato per altri sei anni (2020-2026) don don Ángel Fernández Artime, decimo successore di San Giovanni Bosco, che ha già guidato la Congregazione per sei anni (2014-2020).

Alla Famiglia Salesiana appartengono 30 gruppi I tre gruppi istituiti da don Bosco: i Salesiani fondati a Torino il 18 dicembre 1859; le Figlie di Maria Ausiliatrice; i Cooperatori salesiani; e quelli sorti nel suo spirito: le Figlie dei Sacri Cuori fondate in Colombia dal beato Luigi Variara (1905); le Volontarie di don Bosco fondate dal beato Filippo Rinaldi (1917); le Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù fondate dal vescovo Giuseppe Cognata (1933); le Suore della carità di Gesù fondate in Giappone da don Antonio Cavoli (1937); le Suore Missionarie create in India dal vescovo missionario venerabile Stefano Ferrando; le associazioni degli ex allievi dei Salesiani e delle ex allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Uno sviluppo travolgente. Il 31 gennaio 888 alla morte del fondatore i Salesiani sono 773 in 57 case e le Figlie di Maria Ausiliatrice sono 393. Hanno raggiunto il massimo sviluppo nel 1967 con 21.614 religiosi e 1.196 novizi. Le statistiche del 2016 parlano di 10.065 sacerdoti, 1.655 fratelli cooperatori, 432 novizi. I Salesiani sono presenti nei 5 continenti con 90 ispettorie in 6 macro-regioni: Africa-Madagascar (28 capitolari); America Cono Sud (22); Asia Est Oceania (25); Asia Sud (33); Europa Centro e Nord (37); Interamerica (26); Mediterranea (31). È la congregazione più diffusa ed è la seconda per numero di religiosi dopo la Compagnia di Gesù.

Oggi «Il Bollettino Salesiano», che inizia le pubblicazioni nel 1877, si stampa in 56 edizioni e in 29 lingue e raggiunge 132 Nazioni. La Famiglia Salesiana è una «famiglia di santi» – In 163 anni i santi sono 5: Giovanni Bosco – nel 2015 si è celebrato il bicentenario della nascita avvenuta il 16 agosto 1815 ai Becchi di Castelnuovo; Maria Domenica Mazzarello; Domenico Savio; i due martiri in Cina, il vescovo pavese Luigi Versiglia e il sacerdote di Cuorgnè Callisto Caravario; 118 beati, compresi 6 martiri nei lager nazisti e i 97 della guerra civile spagnola (32 a Siviglia, 42 a Madrid, 33 a Valencia).

Uno degli ultimi beati è stato proclamato l’11 novembre 2007 a Chimpay in Argentina dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone: è il diciannovenne Zeffirino Namuncurà, primo beato argentino e figlio del più importante «cachico, capo» degli indios Araucani. All’esame di Roma c’è la beatificazione di Margherita Occhiena, la mamma di don Bosco. In lista d’attesa 16 venerabili e 25 servi di Dio, tra i quali 9 martiri polacchi. La successione dei rettori maggiori segue la progressiva universalità della Congregazione nata sotto la Mole: 1) Don Michele Rua (1837-1910), piemontese nato a Torino (parrocchia San Gioachino), beato dal 28 ottobre 1972, rettor maggiore 1888-1910; 2) don Paolo Albera (1845-1921), piemontese nato a None (Torino), 1910-1921; 3) don Filippo Rinaldi (1856-1931), piemontese nato a Lu Monferrato, provincia di Alessandria e diocesi di Casale Monferrato, beato 29 aprile 1990, 1922-1931; 4) don Pietro Ricaldone (1870-1951), piemontese di Mirabello, provincia di Alessandria e diocesi di Casale Monferrato, 1932-1951; 5) don Renato Ziggiotti (1892-1983), veneto di Campodoro, provincia di Padova e diocesi di Vicenza, sergente di Sanità durante la Grande Guerra, 1952-1965, primo superiore generale emerito perché muore nel 1983; 6) don Luigi Ricceri (1901-1989), siciliano di Mineo.

La Messa di inizio del 28° Capitolo Generale

Benvenuti a Valdocco dove tutti siamo nati come Salesiani. I Becchi, luogo natìo del nostro padre Don Bosco, e Valdocco, luogo del primo Oratorio stabile e della nascita della nostra Congregazione sono pieni di significato e di senso per ciascuno di noi. Più volte ho affermato, in varie occasioni, che qui, a Valdocco, tutto ci parla.

Benvenuti al Ventottesimo Capitolo Generale qui a Valdocco, dove ritorniamo dopo sessantadue anni dall’ultimo capitolo qui celebrato.

Queste le parole di benvenuto del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, all’inizio dell’Omelia della Messa di inizio del 28° Capitolo Generale avvenuta domenica scorsa – 16 febbraio – presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco. A concelebrare insieme al Rettore, il Vicario don Francesco Cereda e l’Ispettore ICP don Enrico Stasi.

Una Basilica gremita non solo dai tanti confratelli provenienti da tutto il mondo per vivere il Capitolo dal tema “Quali salesiani per i giovani d’oggi?”, ma anche di molti fedeli che hanno voluto partecipare alla celebrazione.

In questa prima settimana i lavori del Capitolo saranno rivolti soprattutto all’ascolto e alla riflessione in merito alle relazioni del Rettor Maggiore e del suo Consiglio sullo stato della Congregazione, oltre che alla creazione di un clima di discernimento.

Al mattino di sabato 22 febbraio invece, vi sarà la cerimonia di apertura ufficiale del CG28, che sarà trasmessa anch’essa in diretta.

Diretta ANS – Domenica 16 Febbraio Ore 18.30

Celebrazione Eucaristica di inizio Capitolo generale 28

Presiede il Rettor Maggiore dei Salesiani

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Dimanche 16 février 2020

Rivivi il momento:

Missioni Don Bosco: Comunicato Stampa 28° Capitolo Generale

Si rende noto il Comunica Stampa di Missioni Don Bosco relativo al 28° Capitolo Generale dei Salesiani che si terrà a Valdocco da domenica 16 febbraio a sabato 4 aprile 2020.

28° Capitolo Generale dei salesiani

Torna nella Casa di Valdocco a Torino

l’appuntamento mondiale degli Ispettori

della Congregazione voluta da Don Bosco

Oltre 200 partecipanti per 50 giorni di confronto e di decisioni
Il frutto di una missione globale iniziata qui più di 150 anni fa

Missioni Don Bosco seguirà con particolare attenzione il Capitolo Generale dei Salesiani di Don Bosco che si svolge da domenica 16 febbraio a sabato 4 aprile 2020.

La dimensione mondiale dell’assise, la dettagliata rappresentanza di tutte le regioni del mondo, l’intensità dei momenti di analisi dell’attuale condizione giovanile sotto ogni latitudine corrispondono all’impegno quotidiano di Missioni Don Bosco, teso a offrire a ragazzi e alle ragazze dei Paesi più svantaggiati le opportunità per costruirsi il futuro.

Per questo, rivolgiamo ai giornalisti l’invito a tenersi in contatto con noi nelle prossime settimane per avvalersi della possibilità di incontrare nel cortile di Valdocco a Torino (in via Maria Ausiliatrice, n. 32) persone sensibili e informate sulle realtà anche le più distanti dall’Italia. Gli “Ispettori” salesiani (equivalenti ai “Provinciali” degli ordini religiosi) sono infatti i responsabili di oltre 14mila uomini nel mondo dediti alla formazione dei giovani nelle scuole e negli oratori, nelle periferie delle città e nei centri rurali. Con loro, la Famiglia Salesiana che comprende 31 gruppi diversi.

Nella loro veste di religiosi i salesiani costituiscono in molti casi le comunità di prima presenza in Paesi “di frontiera” della Chiesa cattolica (es: Maghreb, Eritrea, Thailandia) o un presidio di servizio in aree ad alto rischio (es: Congo, Nigeria, Venezuela, Egitto, Siria) con compiti e con opere sicuramente da conoscere.

Nelle schede seguenti riportiamo i dati numerici di questa vasta missione educativa, riconosciuta anche in sede di Nazioni Unite.

Missioni Don Bosco continua da Valdocco a dare sostegno ai progetti anche più impegnativi, coinvolgendo i benefattori di tutta Italia nell’aiuto ai salesiani che si trovano in mezzo ai più poveri fra i poveri: come nei campi profughi dei Sud-sudanesi o fra gli nativi dell’Amazzonia, nelle aree rurali dell’India come fra gli ex ragazzi soldato della Colombia.

L’accoglienza dei partecipanti al 28° Capitolo Generale inizierà

domenica 16 febbraio alle ore 18,30

con l’Eucaristia nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino presieduta dal Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime.

Siamo a disposizione per favorire l’incontro dei giornalisti con i partecipanti, mentre cercheremo di darvi tempestiva segnalazione delle presenze e dei temi a nostro parere più significativi.

Grazie della cortese attenzione.

Antonio R. Labanca

Missioni Don Bosco ONLUS

via Maria Ausliatrice, 32 – 10152 Torino
tel. 011/399.01.01 – fax 011/399.01.95
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