Articoli

Tante attività in Valle d’Aosta e all’estero per l’Istituto Professionale di Châtillon

Notizie a cura dei salesiani di Châtillon.

***

Mese missionario al Don Bosco di Chatillon – Caritas diocesana di Aosta

Andrea Gatto, responsabile della Caritas di Aosta, è venuto a spiegare ai ragazzi della prima falegnami e meccanici come opera la Caritas sul nostro territorio.

I ragazzi hanno partecipato positivamente dimostrando interesse. Anche la nostra scuola nel suo piccolo aiuta la Caritas con la raccolta dei vestiti usati.

Partecipazione al Progetto “Alla scoperta della natura: studenti valdostani in rifugio!”

I ragazzi dell’Istituto professionale di Châtillon hanno passato due giorni a Machaby, sopra Arnad.

Una bellissima occasione per conoscersi meglio, giocare assieme e passeggiare tra le nostre montagne! Grazie all’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna per la bellissima esperienza!

Partecipazione alla Giornata divulgativa “La Protezione Civile siamo noi” a Pollein

Le Quarte e le Quinte hanno avuto la possibilità di conoscere e incontrare le realtà valdostane legate all’attività della protezione civile durante la Giornata divulgativa “La Protezione Civile siamo noi” a Pollein.

Stage al estero in Francia

12 ragazzi di quinta hanno partecipato per 4 settimane a degli stage all’estero realizzati grazie a fondi europei. Destinazione: Cluses, Francia.

Cibo e farmaci per i poveri da tre chiese del quartiere Cristo ad Alessandria – La Stampa

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Stampa.

***

È una carità, quella del quartiere Cristo di Alessandria, che non fa rumore, ma c’è e fa grandi numeri. Qui le tre parrocchie San Giovanni EvangelistaSan Baudolino e San Giuseppe Artigiano continuano a raccogliere beni di prima necessitàcibo e vestiti per chi ha più bisogno. Lo fanno insieme alla Caritas diocesana, la Bottega della solidarietà, l’associazione San Vincenzo De Paolo e Sie (Solidarietà internazionale ed emergenze).

Solo per dare qualche numero: fino a oggi sono stati raccolti 500 litri di olio e 30mila uova, oltre a decine di chili di scatolamezucchero e prodotti a lunga conservazione. Ma anche medicine e vestiti oltre a buoni pastosostegni per gli affiti e offerte di lavoro regolari.

Ci siamo messi a disposizione delle associazioni che quotidianamente sono impegnate per aiutare il prossimo“, racconta don Giuseppe Bodrati, parroco della parrochia di San Giovanni. Che spiega anche come l’iniziativa di oggi non è altro che l’eredità del suo predecessore, don Claudio Moschini.

“Prima del Covid -dice- era stato attivato il servizio della prima colazione per gli indigenti. Di quel progetto è senz’altro rimasta l’idea di continuare a impegnarsi in nome della solidarietà”.

Il materiale che viene raccolto è poi smistato nei vari punti di contatto della Caritas e delle altre associazioni che si trovano in città e che poi si occuperanno di distribuirli. In questa catena della solidarietà un importante contributo arriva anche dall’associazione dei commercianti.

“Li ringraziamo -rimarca don Giuseppe- soprattutto per l’opera di sensibilizzazione nel donare”.

Chi vuole contribuire alla raccolta dei beni può andare in una delle tre parrocchie oppure nel negozio La Castellana di Simona Battisti, in corso Acqui.

“Siamo in un quartiere multietnico -aggiunge-. È giusto avere una possibilità per chi non frequenta la chiesa, ma vuole dare il suo contributo”.

Ciò che si sta muovendo nel quartiere non riguarda solo i beni materiali ma anche quella che don Giuseppe definisce “carità intellettuale” con incontri in cui si leggono passi della Bibbia per contrastare la solitudine.

CFP Saluzzo: visite tecniche, accordo con Caritas e conclusione percorso Teen Star

Notizie a cura del CFP di Saluzzo.

***

Visita all’Impianto di trattamento rifiuti A2A di Villafalletto

La visita didattica dell’11 Aprile, presso il centro di riuso e riciclo A2A di Villafalletto, è la parte finale di un progetto più ampio portato avanti dal gruppo CSEA (Plogging  School Challenge) finalizzato alla sensibilizzazione del  mondo giovanile in età scolare alla problematica  ambientale ed alla necessità di preservare il territorio  contro l’abbandono dei rifiuti.

Si tratta di un impianto completamente automatizzato per il trattamento dell’indifferenziato; la ditta proprietaria è la A2A, azienda con parecchi impianti analoghi in Italia e  all’estero; la capacità massima è di 60000 tonnellate di  rifiuti all’anno, il conferimento in discarica, dopo il  trattamento in impianto (essiccazione e parziale  trasformazione in combustibile) si riduce al 40 % di  quanto raccolto sul territorio.

Il recupero del gas metano che si sviluppa nella discarica permette di alimentare un impianto di produzione di energia elettrica che soddisfa completamente le esigenze energetiche dell’impianto stesso, ed in parte viene venduta alla rete elettrica nazionale.

Le classi Prime del Centro di Formazione Professionale CNPOS-FAP di Saluzzo hanno aderito al progetto che comprendeva: Plogging nel saluzzese (raccolta rifiuti durante delle passeggiate sul territorio), realizzazione del video, che dal 22 aprile sarà disponibile sul sito scuole.consorziosea.it nella sezione “Galleria” 3 e in ultimo Visita didattica alla discarica.

Visita tecnica a Horeca Expoforum

Lunedì 18 marzo 24 le classi prima Trasformazioni agroalimentari e prima Accoglienza turistica, si sono recate in visita a “Horeca Expoforum” , evento internazionale dedicato ai professionisti della ristorazione, presso il Lingotto Fiere di Torino.

Ad Horeca hanno potuto prendere parte a convegni, show cooking e degustazioni con ospiti da tutta Italia.

È stata un occasione per veder preparare dal vivo la pizza Verace Napoletana, scoprire ed assaggiare il gelato allo zabaione di Alberto Marchetti, oppure seguire la creazione di un nuovo piatto con prodotti locali quali il porro di Cervere direttamente dalle mani di uno chef stellato come Andrea Larossa.

Oltre all’esperienza i ragazzi sono tornati a casa con un premio vinto: dopo aver seguito la creazione di un pezzo artistico di cioccolato di 5 kg sono stati tra i fortunati vincitori dell’opera appena lavorata!

Teen Star

Il secondo anno del percorso di accoglienza turistica ha terminato con la formatrice Virginia Ponso, il percorsoTeen Star” iniziato a metà Gennaio e sviluppato in 10 moduli; nella gestione del progetto anno collaborato anche Suor Alice e Stefano Bodello sullo sviluppo di alcune tematiche.

Teen Star è un programma di educazione affettivosessuale che si avvale di un processo educativo rispondente alle modalità di conoscenza e di azione che contraddistinguono le nuove generazioni.

Un percorso che accompagna i ragazzi a riconoscere la bellezza e l’armonia di un corpo fatto per la comunicazione e la relazione.

L’intuizione alla base del Teen Star è che l’unità della persona si esprime attraverso ambiti diversi sul piano intellettuale, fisico, emozionale, sociale e spirituale.

L’integrazione di queste cinque aree della personalità nell’attuale contesto socioculturale non si realizza naturalmente, ma richiede un’educazione.

Accordo con Caritas Saluzzo per un reciproco scambio di farina e pane

Il CNOS-FAP di Saluzzo insieme alla CARITAS DIOCESANA DI SALUZZO (Ufficio Pastorale della Diocesi di Saluzzo) e allAssociazione A.V.A.S.S. ODV hanno stipulato una convenzione per l’attività di “trasformazione di farina in pane e pasta” da mettere in atto nei laboratori del CNOS-FAP stesso.

L’Associazione A.V.A.S.S.  ODV  consegnerà periodicamente  in base alle proprie disponibilità, presso i locali sede del corso di panetteria/pasticceria in Saluzzo in Via Griselda, 8  i quantitativi di  farina o altri prodotti AGEA, necessari alla preparazione di pane pasta o altri prodotti da forno; la tipologia di prodotti “trasformati” sarà concordata periodicamente dalle Parti sia secondo le esigenze didattiche di CNOS-FAP che delle necessità della mensa di Caritas/AVASS.

La convenzione avrà durata fino al termine dell’anno formativo 2023/2024, ma potrà essere prorogata anche negli anni a venire.

Il nostro centro di formazione si è reso disponibile a partecipare a questa collaborazione, perché reputa che le attività di scambio con il territorio abbiano finalità sia di tipo didattico che di crescita umana e professionale dei propri alunni e per i formatori del Centro.

Inoltre nell’ambito del coordinamento regionale dei settori professionali è stato progettato un percorso di aggiornamento per i referenti regionali e locali sulle competenze green, con particolare riferimento alle competenze in gioco nei percorsi di IeFp ed è nata quindi l’idea ai formatori del Centro di Saluzzo di inserire questo progetto con la Caritas nell’iniziativa che, come l’anno scorso si chiamerà “Green is now”.

L’obiettivo del Progetto di collaborazione è quindi quello di promuovere una mentalità orientata alla sostenibilità, aiutando a sviluppare le conoscenze, le abilità e le attitudini necessarie per pensare, pianificare e agire con empatia, responsabilità e attenzione per il nostro pianeta e la comunità.

L’impatto del Covid sul futuro dei giovani studenti dei CFP nel rapporto Caritas 2022 “L’anello debole”

Ieri, a Roma, è stato presentato “L’anello debole”, il rapporto 2022 su povertà ed esclusione sociale in Italia di Caritas Italiana. Uno dei capitoli del rapporto – Dall’aula alla professione: orizzonti di futuro per i giovani europei con vissuti di povertà e disagio sociale – è stato scritto da Renato Cursi, direttore generale di Salesiani per il Sociale e da Walter Nanni di Caritas Italia e si è basato su una indagine europea con i direttori dei CFP.

***

Da Vatican News, di Alessandro Guarasci.

Sempre più persone ricorrono ai centri ascolto della Caritas. Nel 2021 le persone incontrate e supportate sono state 227.566. Rispetto al 2020 si è registrato un incremento del 7,7% del numero di beneficiari supportati (legato soprattutto agli stranieri). Non si tratta sempre di nuovi poveri ma anche di persone che oscillano tra il dentro fuori dallo stato di bisogno. Secondo i dati ufficiali, le famiglie in povertà sono 1 milione 960 mila, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente), confermando i massimi storici toccati dal 2020.

Che cosa fare

Il Reddito di Cittadinanza è stata percepito da 4,7 milioni di cittadini, ma raggiunge poco meno della metà dei poveri assoluti (44%). Per Caritas, sarebbe quindi opportuno assicurarsi che fossero raggiunti tutti coloro che versano nelle condizioni peggiori, partendo dai poveri assoluti. Ma vanno garantiti anche adeguati processi di inclusione sociale, dunque serve rafforzare la capacità di presa in carico dei Comuni, anche attraverso il potenziamento delle risorse umane e finanziarie a disposizione e un miglior coordinamento delle azioni. Particolare attenzione va data ai nuovi progetti programmi in partenza, finanziati dal Pnrr, tra cui GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), un programma pensato per rafforzare i percorsi di occupabilità di disoccupati, lavoratori poveri o fragili/vulnerabili (NEET, giovani, maturi), beneficiari di Reddito e di ammortizzatori sociali in costanza o assenza di rapporti di lavoro; si tratta di 3 milioni di persone da formare o riqualificare entro il 2025, di cui il 75% saranno donne, disoccupati di lunga durata, giovani under 30, over 55.

Il cardinale Zuppi: far uscire i poveri dalla ‘zona retrocessione’

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, in un messaggio è intervenuto sul reddito di cittadinanza. “C’è un aggiustamento da fare – ha detto – ma mantenendo questo impegno che deve essere cosi’ importante in un momento in cui la poverta’ sara’ ancora piu’ dura, ancora piu’ pesante e rischia di generare ancora piu’ poverta’ in quelle fasce dove si oscilla nella sopravvivenza, che devono avere anche la possibilita’ di uscire da questa ‘zona retrocessione'”. E sul rapporto io porporato ha precisato che è “preoccupante, ci deve aiutare a scegliere e a vivere consapevolmente le settimane e i mesi difficili verso cui andiamo incontro, che richiedono e richiederanno tanta solidarieta’, delle risposte rapide, perche’ la sofferenza non puo’ aspettare, non deve aspettare, ma anche delle risposte che sanno guardare al futuro”.

Chi sono i poveri che si rivolgono alla Caritas?

Chiedono aiuto sia uomini (50,9%) che donne (49,1%). Cresce da un anno all’altro l’incidenza delle persone straniere che si attesta al 55%, con punte che arrivano al 65,7% e al 61,2% nelle regioni del Nord-Ovest e del Nord-Est; di contro, nel Sud e nelle Isole, prevalgono gli assistiti di cittadinanza italiana che corrispondono rispettivamente al 68,3% e al 74,2% dell’utenza. L’età media dei beneficiari si attesta a 45,8 anni. Complessivamente le persone senza dimora incontrate sono state quasi 24.000, pari al 16,2% dell’utenza: si tratta per lo più di uomini (72,8%), stranieri (66,3%), celibi (45,1%), con un’età media di 43,7 anni e incontrati soprattutto nelle strutture del Nord.

Sulla povertà incide anche la bassa scolarizzazione

Tra chi accolto nei centri Caritas, cresce il peso di chi possiede al massimo la licenza media, che passa dal 57,1% al 69,7%; tra loro si contano anche persone analfabete, senza alcun titolo di studio o con la sola licenza elementare. Nelle regioni insulari e del sud, il dato arriva rispettivamente all’84,7% e al 75%. Ma va anche segnalato che nel 2021 cresce l’incidenza dei disoccupati o inoccupati che passa dal 41% al 47,1%, e al contempo cala la quota degli occupati, ora arrivata al 23,6%.

La risposta della Caritas alla povertà

Nel 2021 la Caritas ha erogato quasi 1milione 500mila interventi, una media di 6,5 interventi per ciascun assistito. Da notare che il 74,7% ha riguardato l’erogazione di beni e servizi materiali (mense/empori, distribuzione pacchi viveri, buoni ticket, prodotti di igiene personale, docce, ecc.); il 7,5% le attività di ascolto, semplice o con discernimento; il 7,4% gli interventi di accoglienza, a lungo o breve termine; il 4,6% l’erogazione di sussidi economici (per il pagamento di affitti e bollette), il 2,2% il sostegno socio assistenziale e l’1,5% interventi sanitari. Importante lo sforzo economico. I sussidi economici pur rappresentando solo il 4,6% degli interventi assorbono oltre il 76% delle spese.

L’ascensore sociale non funziona

Chi si colloca sulle posizioni più svantaggiate della scala sociale ha poche possibilità di accedere ai livelli superiori. Caritas mette in luce che nelle storie di deprivazione intercettate, i casi di povertà intergenerazionale pesano per il 59,0%; nelle Isole e nel Centro il dato risulta ancora più marcato, pari rispettivamente al 65,9% e al 64,4%; il nord-Est e il Sud risultano le macro-aree con la più alta incidenza di poveri di prima generazione. In sostanza, le persone che vivono oggi in uno stato di povertà, nate tra il 1966 e il 1986, provengono per lo più da nuclei familiari con bassi titoli di studio, in alcuni casi senza qualifiche o addirittura analfabeti (oltre il 60% dei genitori possiede al massimo una licenza elementare). Più del 70% dei padri degli assistiti Caritas è occupato in professioni a bassa specializzazione. Per le madri è invece elevatissima l’incidenza delle casalinghe (il 63,8%), mentre tra le occupate prevalgono le basse qualifiche.

La pandemia ha colpito di più i giovani

Le ragazze e i ragazzi che vengono da famiglie in difficoltà hanno avuto più difficoltà con la pandemia di Covid19, hanno verificato Caritas e i Centri di Formazione Professionale dei Salesiani. Secondo i dati raccolti presso un campione di giovani in cinque paesi Ue , il 41,3% di essi ha vissuto in famiglia gravi problemi economici a causa del Covid; il 44,1% riceve aiuto per pagare le spese scolastiche; il 37,4% non si sente preparato per continuare gli studi; il 57,1% non si sente pronto ad entrare nel mondo del lavoro; il 78,6% non è stato aiutato da nessuno a scuola per orientare il proprio futuro. L’ascolto dei direttori dei CFP Salesiani conferma l’impatto del Covid-19: per almeno quattro studenti su cinque, la pandemia ha influito significativamente nella pianificazione del loro futuro, soprattutto in termini negativi.

Caritas Maria Ausiliatrice: il dono dei commercianti di Porta Palazzo a sostegno dei rifugiati ucraini

Mercoledì 6 aprile, i commercianti della Tettoia dell’Orologio di Porta Palazzo di Torino hanno voluto donare 700 kg di carne e 200 kg di farina in favore dei rifugiati di guerra ucraini ospitati dalla Caritas di Maria Ausiliatrice a Valdocco. La consegna è avvenuta verso le 9.30 del mattino alla presenza di Umberto Buonaventura, presidente del mercato coperto di Porta Palazzo e Ilario Biolatto, vicepresidente della Cooperativa del IV mercato, oltre che al comandate dei vigili urbani.

Alla Caritas di Maria Ausiliatrice di Valdocco, in particolare all’ostello di “Mamma Margherita”, sono ospitati 81 rifugiati di guerra ucraini; il 95% sono mamme con bambini di 1-10 anni, arrivate senza nulla. Questa donazione servirà per sostenerli nei prossimi mesi che saranno ospiti da noi. L’ostello di Mamma Margherita è gestito dai salesiani per i pellegrini che vengono in visita a Valdocco. Grazie al consenso del Rettor Maggiore, oggi l’ostello è adibito per l’accoglienza dei rifugiati ucraini.

Ringraziamo per la donazione effettuata, per l’impegno della Caritas di Maria Ausiliatrice che non smette di dare il suo contributo e supporto anche alle famiglie del quartiere di Valdocco (che sono oltre 155, per un totale di 600 persone) e per la stretta collaborazione con l’ufficio Missioni Don Bosco al fine fronteggiare tale situazione con i profughi ucraini.

Siamo felici di questa collaborazione con il Mercato di Porta Palazzo. Anche tutte le persone e i fedeli che frequentano la Basilica di Maria Ausiliatrice stanno danno un grande aiuto e davvero sentiamo forte questa solidarietà.

Mauro Minoi – Responsabile della Caritas parrocchiale

XXXIII Giornata Caritas: poveri, vangelo e creatività – tre vie per camminare insieme

La Caritas di Torino segnala per sabato 26 marzo, la XXXIII Giornata Caritas incentrata sul tema: poverti, vangelo, creatività – tre vie per camminare insieme. L’iniziativa vedrà in particolare la partecipazione dell’arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia, del direttore Caritas Torino Pierluigi Dovis e del responsabile Formazione Caritas Torino Ivan Andreis. 

Di seguito si riporta il programma dell’iniziativa con la relativa locandina.

***

Saluto di S.E.R. Mons. Cesare Nosiglia

Programma :

  • Camminare insieme su strade sicure
    Saluto introduttivo di Pierluigi DOVIS, direttore Caritas Torino
    Sintesi sulle parole chiave del sinodo a cura di Ivan ANDREIS, responsabile Formazione Caritas Torino
  • La via dei Poveri
    Riflessione a cura di don Giorgio BORRONI, direttore Caritas Novara
    Esperienza: lavoro per i migranti nel progetto Presidio (CN), Caritas Saluzzo
  • La via del Vangelo
    Riflessione a cura di don Antonino PANGALLO, rettore del Seminario arcivescovile Pio XI di Reggio Calabria-Bova, già direttore Caritas
    Esperienza: preghiera nei servizi di carità nella diocesi di Sulmona-Valva, Caritas diocesana
  • La via della Creatività
    Riflessione a cura di Andrea BARACHINO, direttore Caritas Concordia-Pordenone e presidente consorzio Communitas
    Esperienza: progetto Birra ResurrAction, Young Caritas Albese
  • Sottolineature per camminare insieme: Pierluigi DOVIS, direttore Caritas Torino

Contributi da :

  • Letture della Parola
    Livia DAMILANO, Caritas Beinasco Fr. Borgaretto
  • Commenti della Parola
    sr. Maria Petra URIETTI, Superiora Generale Istituto Suore di San Giuseppe
  • Restituzioni percorso sinodale Caritas Diocesana
    Antonella DI FABIO, Osservatorio delle Povertà e delle Risorse Caritas Torino

 

 

 

 

Il “Don Bosco International” e i vaccini anti-Covid-19

Il “Don Bosco International” sostiene la richiesta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti-Covid-19, per facilitarne la loro produzione e distribuzione nei Paesi emergenti del resto del mondo. Di seguito l’articolo pubblicato su “Info ANS“.
***
(ANS – Bruxelles) – Il “Don Bosco International”, l’organismo che rappresenta la Congregazione Salesiana presso le istituzioni dell’Unione Europea (UE), ha sottoscritto, insieme ad altre organizzazioni confessionali internazionali, cattoliche e non, la richiesta inviata da Caritas Europa alla Presidentessa della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di sospendere i diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti-Covid-19, per facilitarne cioè la produzione e la distribuzione nei Paesi emergenti del resto del mondo. La richiesta rientra nel campo delle iniziative intraprese dalla Congregazione per una risposta globale alla pandemia, che non lasci davvero indietro nessuno.

La pandemia di Covid-19 sta avendo un effetto devastante nei Paesi già colpiti dalle sfide dello sviluppo e dalle crisi umanitarie, e sta colpendo più duramente gli ultimi – coloro che non hanno alcuna prospettiva di ottenere presto una prima dose di vaccino. Questa emergenza globale può essere affrontata solo se un vaccino contro il Covid-19 accessibile ed efficace sarà reso disponibile in ogni angolo del mondo

esordisce la lettera.

Mosse dalla “chiara decisione morale” di “dare la priorità alle vite umane rispetto al profitto” le organizzazioni firmatarie richiedono di approvare il testo di decisione rivisto IP/C/W/669/Rev.1, presentato il 25 maggio, che introduce una deroga all’Accordo sugli Aspetti Commerciali dei Diritti di Proprietà Intellettuale (TRIPS, in inglese) a vantaggio della prevenzione, il contenimento e il trattamento di Covid-19.

Pur dando merito alle autorità UE per le iniziative già intraprese per la diffusione dei vaccini a contrasto della pandemia – come, ad esempio, il programma COVAX – i firmatari ribadiscono che c’è bisogno di soluzioni di maggior vigore.

Alla luce delle circostanze senza precedenti della pandemia di COVID-19, ci aspettiamo che l’UE sia pronta a prendere misure straordinarie e a fare tutto ciò che è in suo potere, per contribuire a porre fine a questa emergenza di salute pubblica

affermano.

Citando poi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la lettera evidenzia come ad aprile 2021, i Paesi più ricchi avessero ricevuto oltre l’87% dei vaccini, mentre quelli a basso reddito solo lo 0,2%; e che secondo l’Economist Intelligence Unit, se si mantengono i ritmi attuali, la maggior parte dei Paesi più poveri del mondo dovrà aspettare il 2024 per l’immunizzazione di massa.

Attualmente, si continua, ci sono Paesi come il Bangladesh e l’India, con capacità di produrre ulteriori vaccini anti-Covid-19, ma che non sono in grado di farlo a causa della mancanza delle licenze appropriate.

Prima la popolazione mondiale viene vaccinata, prima i cittadini dell’UE saranno al sicuro. Senza un’azione globale, la crisi sanitaria e la conseguente crisi socio-economica, qui e nel mondo, continueranno

afferma con incisività la missiva.

Un’opposizione alla deroga del TRIPS non solo è autolesionista, ma porta a inutili sofferenze e perdite di vite umane. La gente muore e le economie crollano a causa della carenza di vaccini

prosegue la lettera.

Che afferma ancora: “Con così tante Nazioni più povere del mondo che sostengono già questa deroga d’emergenza, potete aiutare a mantenere la leadership morale e di salute pubblica dell’UE nel mondo… Questa è anche la posizione del Parlamento europeo, come chiarito nella sua risoluzione del 10 giugno sul come affrontare la sfida globale di Covid-19, che la Commissione europea deve prendere in considerazione nei futuri negoziati con l’Organizzazione Mondiale del Commercio.

L’appello sottoscritto dal DBI si conclude:

Vi esortiamo a spingere affinché i vaccini Covid-19 – un bene sociale – vadano a beneficio di tutti, soprattutto di chi è più indietro”.

Comunicato Stampa Caritas Torino: “Giro giro tondo … solidale”

Si riporta di seguito il Comunicato Stampa della Caritas di Torino sulla nuova iniziativa “Giro giro tondo … solidale“, una proposta di vicinanza verso alcune famiglie con bambini nel territorio della Parrocchia Risurrezione del Signore dove svolgono servizio alcuni studenti salesiani della facoltà di teologia Università Pontificia Salesiana.

Caritas Diocesana Torino e Banco Alimentare del Piemonte

in collaborazione con

parrocchia Risurrezione del Signore,
studenti salesiani della facoltà di teologia Università Pontificia Salesiana – Torino Crocetta
infermieri Pronto Soccorso Ospedale S. Giovanni Bosco,
Confraternita di Misericordia – trasporti sanitari,
Polizia di Stato Commissariato Barriera di Milano,
sesta Circoscrizione

VENERDI’ 5 GIUGNO 2020
ALLE ORE 14,30

organizzano

con ritrovo in Via Monte Rosa 150 presso Parrocchia Risurrezione

donazione di beni di alimentari di prima necessità per gli abitanti dei condomini di
edilizia popolare di Via Pergolesi, Via Cilea e Corso Taranto

Grazie alla generosità della PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA e della CHICCO, di AMAZON e della SARTORIA DEL TEATRO REGIO DI TORINO  verranno consegnati ANCHE GIOCHI E BICICLETTE per i bimbi  e MASCHERINE di protezione per ogni famiglia. L’epidemia che stiamo attraversando ha modificato la nostra quotidianità,  il nostro modo di “abitare”, la nostra percezione di sicurezza e dello stare insieme.  Luoghi, contesti e condomini che già erano caratterizzati da situazioni di fragilità  oggi sono ancora più colpiti: isolamento, solitudine e senso di abbandono, insicurezza  e difficoltà di accesso a beni alimentari di prima necessità  sono solo alcuni degli elementi caratterizzanti di questo periodo di emergenza  dove sono amaramente colpiti anche i bambini. La PARROCCHIA RISURREZIONE del Signore,  attraverso i VOLONTARI della CARITAS parrocchiale, promuove attività di volontariato e buon vicinato a sostegno degli abitanti  nei tre stabili interessati alla distribuzione.

I volontari continuano a stare “vicini” alle persone fronteggiando situazioni emergenziali con particolare attenzione a chi è maggiormente colpito,  come le tante famiglie con bambini, consegnando spese a domicilio,  aiutando per le commissioni e facendo sentire meno solo chi abita in quei contesti. Caritas diocesana di Torino con questa iniziativa – in continuità con quelle già proposte  in via Nizza e in corso Grosseto – intende testimoniare la propria vicinanza  a coloro che si trovano a vivere un contesto di isolamento  e richiamare società ed Istituzioni alla necessità di sostenere ed accompagnare  tutte le persone e tutti i territori della nostra città.  Talvolta la condizione di fragilità rischia di aggravarsi per un sentimento di solitudine percepito come emarginazione sociale.  La collaborazione tra realtà così diverse è volta a rispondere in modo integrale  ai molteplici bisogni che si presentano tra chi vive quotidianamente  una condizione socioeconomica vulnerabile, amplificata oggi dagli eventi  legati alla pandemia da Covid 19. I servizi di carità non sono in quarantena.

I bambini sono un segno, segno di speranza, e di vita. Ma sempre più soggetti della nuova povertà minorile che coinvolge quasi un milione e mezzo di piccoli in Italia.  Per questo la fantasia della carità – promossa da Caritas Diocesana Torino con il sostegno degli enti coinvolti – darà vita ad un grande girotondo solidale!

“Vi immagino nelle vostre famiglie, mentre vivete una vita insolita per evitare il contagio. Penso alla vivacità dei bambini e dei ragazzi, che non possono uscire, frequentare la scuola, fare la loro vita. Ho nel cuore tutte le famiglie”

(Papa Francesco,3 aprile 2020)

Per ulteriori informazioni:
mail: duetuniche@yahoo.it
tel: 0112472029- 3476921238

Fossano: “The Next” di Caritas e Azione Cattolica non si ferma

La Caritas e l’Azione Cattolica della Diocesi di Fossano non si fermano con “The Next“: un progetto che mette al centro il tema della fragilità e se ne prende cura, pensato per alcune quarte del Vallauri, dell’Ancina e sulla classe “Lapis” dei Salesiani. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri su Cuneo24.it.

Fossano: “The Next” di Caritas e Azione Cattolica non si ferma
Lanciata una raccolta fondi con il Leo Club per le “scatole arcobaleno”

Fossano. È ricominciato il progetto “Laboratorio comunità e cultura”, denominato più semplicemente “The Next” (il prossimo), per un soprannome che vale già di per sé come un manifesto. Un progetto di Caritas e Azione Cattolica della Diocesi di Fossano, che ha al centro il tema della fragilità.

Giovani animatori svolgono nelle scuole Superiori attività nelle classi, anzi con le classi, col supporto degli insegnanti di Religione (ma non solo). Laboratori “leggeri”, in senso calviniano, per cercare la fragilità, fuori, dentro, attorno a noi. Capirla, scoprirla e – perché no – superarla, insieme. Il progetto, a dire il vero, non si è mai fermato: il percorso biennale è iniziato l’anno scorso ed è proseguito anche nel nuovo anno scolastico, ma inevitabilmente ha dovuto cambiare rotta per via della pandemia. Una rotta che ha fatto riflettere tutti sul senso e sulla condizione di essere fragili, per davvero.

Il progetto insiste su alcune quarte del Vallauri, dell’Ancina e sulla classe cosiddetta “Lapis” dei Salesiani, una realtà questa fatta da giovanissimi in attesa di entrare ai corsi del Cnos-fap che spesso vivono condizioni di fragilità, dispersione scolastica, difficoltà. Il nuovo percorso si sta sviluppando con attività, ovviamente, a distanza:

“Abbiamo scelto di metterci in gioco – dice Ivano, uno fra gli animatori – in prima persona. Abbiamo creato dei video e degli elaborati creativi che dicessero per noi cosa fosse la fragilità. Non una risposta, ma una domanda aperta nei confronti degli studenti. Ora, abbiamo lanciato il sasso e vorremmo che fossero loro (anche non solo gli studenti del progetto, ci piacerebbe) a dirci in modo creativo che cos’è la fragilità, pensando anche al periodo che stiamo vivendo. I risultati? Sono visibili sulla nostra pagina Instagram: @caritas_the_next o con l’hashtag #caritasthenext”.

L’obiettivo degli organizzatori è di far emergerne riflessioni, questioni, bisogni:

“Tutto questo vorremmo sottoporlo a uno o più ospiti che inviteremo in diretta su Instagram, fra fine maggio e inizio giugno. Un modo per ‘premiare’ gli studenti, anche, facendo quattro chiacchiere libere e aperte”.

Ma non finisce qui: come l’anno corso, si vorrebbe realizzare un’Estate ragazzi per i nuclei familiari più fragili e svantaggiati, ma non solo. Uno “spazio” in cui coinvolgere anche come animatore qualche studente stesso fruitore dell’attività con le classi. Buone sinergie, come quella arrivata da Marco Cortese (fra gli animatori del progetto) presidente del Leo Club Fossano e provincia Granda (i giovani Lions): è stata lanciata una raccolta fondi (qui è possibile donare: https://paypal.me/pools/c/8oNrKi6mlN), per l’acquisto di “scatole arcobaleno” da riempire con tablet e strumentazioni per l’attività a distanza, da un lato, ma anche materiale didattico per far fronte alla fragilità educativa e supportare attività di arte-terapia e animazione durante l’estatate, nel rispetto delle normative.

“Voglio ringraziare tutti – dice Nino Mana, responsabile Caritas – per il grande impegno, e per le tante sinergie che stanno nascendo. Anche e soprattutto gli insegnanti e le scuole per la disponibilità”.

Ulteriori informazioni su www.caritasgiovani.org o sui social cercando “Caritas The Next” (www.instagram.com/caritas_the_nexthttps://www.facebook.com/CaritasTheNext ).

Salesiani Novara: “non rompere le scatole, distribuiscile”

In questi ultimi giorni di quarantena, gli studenti del quinto anno e gli ex allievi del liceo San Lorenzo di Novara hanno avuto l’occasione di contribuire al lavoro svolto dalla Caritas diocesana di Novara per la distribuzione di generi alimentari e pacchi spesa a quanti ne hanno bisogno. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato sul sito dell’opera.

Indubbiamente, due mesi di clausura forzata avranno messo sulla bocca di tanti l’espressione di essersi “rotti le scatole”! Ebbene, in queste stesse settimane c’è chi ha lavorato senza sosta per riempirle, chiuderle e distribuirle… perché c’è tanta fame non solo di cibo, ma anche di relazioni buone!

Mentre la quarantena è ormai giunta al giro di boa, superandolo e diventando ormai un’ottantena e più, là dove la superficie delle cose sembra sempre immobile, molto si smove nel profondo: fra le tante iniziative, ne segnaliamo oggi una, che ha coinvolto ragazzi di quinta ed ex allievi del liceo.

Sul territorio della città di Novara, da tempo la Caritas diocesana è attiva con tante iniziative a sostegno delle situazioni più difficili: come tutti possono poi immaginare, il lockdown ha ampiamente allargato il bacino delle persone coinvolte dal disagio e così si è reso necessario qualche lavoro “straordinario” (è proprio il caso di dirlo).

Attualmente, don Giorgio Borroni (Caritas diocesana https://emergenza.caritasdiocesinovara.it/) sta coordinando un lavoro che, dal punto di vista degli aiuti alimentari (altre iniziative sono per il momento bloccate), si muove su tre livelli:

  • Servizio di consegna a domicilio di pacchi-spesa per persone/famiglie in “nuova emergenza”, non ancora conosciute dai servizi sociali ed incappate nella difficoltà dell’arrivare a fine mese. In alcuni giorni della settimana, volontari della Caritas e giovani consegnano a 5 nuove famiglie – segnalate dal Comune – una scatola con una fornitura base;
  • Servizio di consegna di scatoloni di generi alimentari (pagati dal comune oppure offerti dalla Coop) nei centri di ascolto Caritas più strutturati: si tratta di almeno 3 turnate, fra maggio e giugno, di circa 1500 pacchi ciascuna;
  • Il terzo servizio è infine la distribuzione di pacchi viveri donati da aziende e altre mense, a loro volta consegnati alle comunità per minori, comunità di accoglienza, altri servizi sul territorio.

Si tratta di una voluminosa iniziativa che, oltre a mostrare la generosità di tanti benefattori (istituzionali e non) e tantissimi volontari permanenti, permette ai giovani volontari “temporanei” di rendersi conto di una rete di solidarietà che corre spesso molto vicino ai luoghi della movida frequentati per altri motivi, oppure in località della città che non sono affatto frequentate. Mettersi a servizio fa sempre toccare con mano che la solidarietà è prima di tutto un bene per chi la pratica, perché dare una mano è il primo modo per non ripiegarsi su sé stessi, sulle proprie fatiche e sui propri problemi.

Il nostro grazie va soprattutto a don Giorgio Borroni, che ci permette di essere coinvolti in questo mare di bene che raggiunge tante situazioni altrimenti “invisibili”, e ai ragazzi stessi, che prontamente hanno fatto spazio ad un particolare “esame di maturità”!