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CnosFap Fossano – Le 5 E dell’energia

Riportiamo qui a seguire una notizia proveniente dal Centro di Fomazione Professionale di Fossano inerente al progetto “Le 5 E dell’energia”:

Mercoledì 30 gennaio la classe terza termoidraulica del CNOS-FAP di Fossano, all’interno del progetto “le 5 E dell’energia”, promosso da Osservatorio Permanente Giovani Editori ed Enel, hanno realizzato un’inchiesta/reportage nella città di Fossano iniziando con interviste a privati cittadini ed infine ad alcuni commercianti e figure istituzionali della città.

I questionari presentati erano tesi a focalizzare l’attenzione sul tema energia, su nuovi modi di concepirla e viverla, nella consapevolezza che attenzione e cambio repentino nello stile di vita, sono indispensabili per evitare la rovina del nostro pianeta.

Ne è emerso un quadro generale positivo perché sia privati che imprese commerciali puntano a migliorare la funzionalità delle strutture tramite l’utilizzo di lampadine ad alta efficienza e l’adozione di misure per ridurre il consumo di energia elettrica e per il riscaldamento. Il dato negativo riguarda l’assenza quasi totale di produzione di energia da fonti rinnovabili nelle strutture visitate.

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa e ci hanno permesso di realizzare le interviste:

  • La Natura delle sorelle Lingua,
  • Ottica Maestrelli,
  • Sisley,
  • Farmacia Abrate,
  • Agenzia Giada Viaggi,
  • Ferramenta Valfer,
  • Gioielleria Tallone,
  • La Cassa di Risparmio di Fossano.

Infine ringraziamo sentitamente il Sindaco Sordella che ci ha accolti nella Sala Rossa del Comune, ha risposto a tutte le domande dei ragazzi esortandoli ad essere sempre attenti alle problematiche attuali, a non smettere di informarsi, di leggere, confrontare e dubitare perché è l’unica possibilità per salvarsi dalla falsa informazione e dalla propaganda manipolata e manipolatrice.

La mattinata si è conclusa con la visita alle secrete del castello con una preparatissima Agata Pagani, che ringraziamo, che ha avvicinato gli allievi alla figura affascinante e attualissima di Leonardo Da Vinci.

 

Dal Marocco ai Salesiani di Bra: come ho creato la mia azienda nello stile di Don Bosco

Si evidenzia un articolo proveniente da Cuneo Cronaca, riguardo alla testimonianza di Hadidi Lakbir – titolare della Omh – Soluzioni Tecnologiche di Cavallerleone – che in occasione della consegna dei diplomi di qualifica professionale regionale agli allievi dei Cfp Cnosfap di Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano (Cuneo) che ha preso la parola:

“Sono orgoglioso, da ex allievo del Cfp di Bra – ha affermato Hadidi – di essere in mezzo a voi e di portare la mia testimonianza. Ho raggiunto la mia famiglia a Sommariva Bosco circa venticinque anni fa. Mio padre, arrivato dal Marocco, lavorava presso una ditta di Ceresole d’Alba quando lo abbiamo raggiunto in Piemonte. Ricordo con piacere le scuole elementari con le maestre che ci hanno aiutato molto. Ricordo con la medesima gratitudine anche i salesiani di Bra che mi hanno educato, seppur di religione diversa da quella cristiana, e mi hanno formato come tecnico. E poi mi hanno aiutato non poco nel mio ruolo di imprenditore. A 30 anni ho una mia azienda da quasi 10 anni, dove lavoro in proprio a servizio delle realtà produttive meccaniche della provincia di Cuneo e di Torino, con eccellenze quali la Gai di Ceresole d’Alba. E’ per me un onore lavorare per la famiglia Gai. La mia formazione tecnica ed umana è stata guidata nei tre anni che ho frequentato l’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Bra.

Ai Salesiani a Bra ho imparato molto, sia dal punto di vista professionale che umano. Sono di origine straniera, ma grazie a questa educazione sono riuscito ad inserirmi alla perfezione nel settore produttivo nel quale sto operando da molti anni. Fare la scelta di mettermi in proprio è stata una sfida, ma sono contento di averla intrapresa. Per l’idea che ho di servizio alle aziende, quello di avere una mia attività, di cui sono unico responsabile, si è rivelata fondamentale. In questo modo mi assumo ogni responsabilità, sia per quanto riguarda l’aspetto tecnico della lavorazioni che per il tempo di consegne. Come per molti imprenditori che hanno affrontato questa sfida, essendo io ancora relativamente giovane, mi sto dedicando a 360 gradi alla mia attività. Faccio l’augurio a tutti i ragazzi presenti di trovare lo loro strada lavorativa come ho fatto io. Ringrazio nuovamente i salesiani di Bra per quanto hanno fatto per me”.

E’ stato il direttore del Cfp di Bra, Valter Manzone, a premiare il signor Hadidi Lakbir alla presenza del direttore generale Cnosfap Lucio Reghellin e dei direttori salesiani don Bartolo Pirra, don Gabriele Miglietta e don Vincenzo Trotta. Anche tramite questi esempi e testimonianze riconoscenti al sistema educativo di Don Bosco, si comprende quale sia il passaggio per una serena integrazione sociale e di lavoro di chi arriva da paesi stranieri.

Franco Burdese

Rebaudengo – Festa di Don Bosco

Riportiamo qui sotto l’articolo proveniente dal Cnos-Fap Rebaudengo inerente alla festa di don Bosco appena passata:

“La festa del padre e amico dei giovani è motivo di grande speranza.” Così inizia la lettera di don Enrico Stasi, Presidente del CNOS FAP Piemonte, rivolta agli allievi, genitori e formatori dei Centri di Formazione Professionale in occasione della festa di don Bosco del 31 gennaio 2019. E continua “Don Bosco credeva nei giovani, era uno scopritore di talenti e invitava tutti gli educatori a trovare in ogni giovane UN PUNTO ACCESSIBILE AL BENE SU CUI FAR LEVA“.

Al Reba, la festa di Bosco è motivo di allegria e gioco tra allievi e formatori. La preparazione coinvolge tutti e fa scoprire talenti nascosti e risorse inaspettate. Molti allievi hanno aiutato i formatori, oltre l’orario delle lezioni, per preparare l’allestimento del grande gioco. Sono state coinvolte tutte le classi, impegnate a rispondere alle domande di cultura, sulla vita di don Bosco e nei giochi di abilità. La partecipazione e l’entusiasmo sono stati contagiosi e la gioia della festa resterà nel cuore degli allievi.

L’educazione è cosa di cuore (don Bosco)

 

La lettera di don Claudio Belfiore per la festa di don Bosco

Si riporta la lettera scritta da don Claudio Belfiore, direttore Istituto Agnelli di Torino, in occasione della festa di don Bosco per il Centro di Formazione Professionale dell’Agnelli:

A tutti i nostri allievi/e,
alle loro famiglie
e ai docenti e formatori.

Torino, 27 gennaio 2019

Carissimi giovani, genitori, educatori, docenti e formatori, questa lettera si colloca al centro dell’anno scolastico-pastorale, nel cuore dello spirito salesiano, nella settimana in cui festeggiamo il nostro caro Don Bosco.

Tutto quello che siamo e facciamo si può riassumere in una delle sue frasi più famose:

«Ho solo un desiderio: vedervi felici nel tempo e nell’eternità».

Sono le parole di un educatore appassionato, di un uomo e di un prete che ha consacrato tutta la sua vita alla piena e totale felicità dei giovani. Cari ragazzi e cari giovani, vogliamo che il desiderio di Don Bosco sia il desiderio dei salesiani, dei docenti, dei formatori, dei genitori, di tutte le figure adulte che camminano con voi e a cui il Signore vi ha affidati.

Lo so, ci stiamo prendendo un impegno. A dir il vero rinnoviamo il nostro impegno, proprio in occasione della festa di Don Bosco. Perché questa missione ci è già stata affidata e noi l’abbiamo accettata: nel giorno della professione e ordinazione sacerdotale, in occasione dell’assunzione come docenti, formatori ed educatori all’Agnelli, quando siete nati e i vostri genitori hanno desiderato per voi una vita bella e felice. Ci siamo presi un impegno, e non ci tiriamo indietro. Come Don Bosco diciamo: fino all’ultimo mio respiro!

Caro ragazzo/a e caro giovane, desideriamo e vogliamo la tua felicità. Cerchiamo di fare del nostro meglio per riuscirci, consapevoli dei nostri limiti. Per questo faccio mie le parole di Papa Francesco: «per favore, non dimenticarti di pregare per noi». Abbiamo bisogno della tua preghiera, per fare bene quello che dobbiamo fare. E il nostro impegno di adulti per la tua felicità? Per prima cosa ci impegniamo a pregare per te, per ognuno di voi. E ti assicuro che non è poca cosa. Don Bosco lo spiegava in questo modo: 

«Mia madre mi ha insegnato che quando si prega, da due grani nascono quattro spighe; se invece non si prega, da quattro grani nascono due spighe sole».

Vuoi sapere perché oggi c’è carenza di felicità? Perché c’è poca preghiera! E poi, caro ragazzo/a e caro giovane, vorrei condividere con te un’altra riflessione. Prova a pensare: perché ti chiediamo di impegnarti a scuola, di essere fedele al tuo dovere, di non essere pigro nel giocare e nel fare i compiti? E perché ti diciamo di dare tempo alla preghiera e a Gesù, di essere rispettoso dei tuoi compagni, di non cadere nei vizi dell’alcool, del fumo e del facile divertimento? Perché vogliamo la tua vera felicità, non quella che prima ti illude e poi ti lascia l’amara delusione di non essere più te stesso e il tormento del male che ti sei fatto e hai fatto ad altri. La felicità è una cosa seria. Non è “sballarsi” o “fare i fighi”. La vera felicità tiene e permane anche nei momenti difficili e di fronte all’impegno e al sacrificio. Anzi, in queste occasioni essa aumenta d’intensità e trae forza dalle situazioni avverse.

Vuoi fare un regalo a Don Bosco? Sii felice! Vuoi fare un regalo a te stesso? Fidati di Don Bosco! Ti insegno un modo per capire se sei sulla strada giusta: se ascoltando il tuo cuore puoi dire che sei felice, procedi tranquillo. Noi adulti pregheremo per te e ci daremo da fare perché tu sia «felice nel tempo e nell’eternità».

Sempre.

Don Claudio Belfiore Direttore

 

Lotta allo spreco: presentato a Pollenzo il progetto dell’Asl

Si è svolta, presso la mensa della tavole accademiche dell’università di Pollenzo, ed in occasione della Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, la presentazione del progetto “Attenti allo spreco! Per la prevenzione degli sprechi alimentari e la promozione di stili di vita sostenibili”.

Promosso dall’Asl CN2 con il patrocinato dalla Regione Piemonte, in collaborazione con Dors-Asl TO3. Partner dell’iniziativa UNISG Pollenzo, Slow Food – condotte di Alba-Langhe-Roero e Bra, Consorzio Socio-Assistenziale Alba e Servizi Sociali Gestione Associata Bra, Club Rotary – sezioni Alba, Bra e Canale-Roero, Emporio Solidarietà Alba, Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva.

Il progetto utilizza la metodologia del marketing sociale, che ha come obiettivo principale quello di ottenere benefici sociali attraverso interventi di comunicazione e educazione che sostengano le scelte e i cambiamenti di comportamento da parte delle persone. Prevede una serie di interventi in setting chiave del territorio: luoghi di lavoro, scuola, comunità, famiglia, spazi di aggregazione.

Durante la presentazione è stata proposta un’iniziativa di cucina del recupero con la partecipazione degli Istituti di Istruzione Secondaria di II° grado “Piera Cillario Ferrero” di Neive, I.P.S. “Velso Mucci”, CNOSFAP salesiani di Bra e APRO Alba, con la supervisione di Carlo Catani autore del libro: “Tempi di recupero. Scarti, avanzi e tradizione nelle cucine dei grandi chef”.

Contestualmente è partito il ”lancio” del contest fotografico rivolto agli alunni delle scuole secondarie di II° grado sul tema dello spreco, e le premiazioni delle scuole partecipanti.

Ad introdurre il progetto Silvio Barbero, Vice Presidente dell’università di Pollenzo, che ha ricordato l’importanza di ridurre gli sprechi e quali metodologie attuabili si possono utilizzare educando anche i giovani futuri cuochi. Il direttore generale ASL CN2, Massimo Veglia, salutando gli intervenuti ha ricordato guadando i giovani della scuole alberghiere presenti che toccherà a loro portare avanti la causa contro lo spreco alimentare. Anche il dott. Piero Maimone ha voluto segnalare alcuni dati importanti relativamente allo spreco che in denari corrisponde quasi ad una manovra economica della stato italiano.

La lotta allo spreco è poi non solo prediligere il cuore degli alimenti ma utilizzarli nella loro totalità edibile. Nel suo intervento, Laura Marinaro, ha segnalato tra le azioni realizzate:

  • l’indagine conoscitiva su stili di vita e abitudini alimentari in collaborazione con l’Università di Ginevra, finalizzata anche a conoscere il grado di percezione dei comportamenti antispreco tra i dipendenti dell’ASL CN2;
  • la creazione di un Tavolo cui partecipano i partner ad oggi aderenti al Progetto;
  • la costruzione di 12 loghi sul tema dello spreco alimentare a cura degli alunni della 5^ B del Liceo Artistico “Pinot Gallizio” di Alba;
  • la costruzione del manifesto “FOOD” che verrà distribuito ai 76 Sindaci dei Comuni del territorio dell’ASL CN2 sponsorizzato dalla ditta Dimar;
  • La creazione di una pagina web dedicata al progetto “Attenti allo spreco!” sul portale ASL, di libero accesso e contenente documenti utili a inquadrare la tematica;
  • interventi informativi e sensibilizzazione della popolazione;
  • interventi formativi nelle scuole.

Si è poi passati alla firma del “Patto” tra i promotori con la presenza del Sindaco Bruna Sibille e del suo Vice Gianni Fogliato. Dopo la premiazione agli allievi rappresentanti le scuole partecipanti all’iniziativa si è passati all’assaggio del piatti della tradizione del recupero proposti dalle scuole Mucci e Cnosfap di Bra, Apro di Alba e Cillario Ferrero di Neive. Molto interessante l’interazione tra i giovani del settore alberghiero e gli intervenuti che con curiosità li hanno intervistati per cogliere l’essenza dei loro piatti.

Articolo a cura di Franco Burdese

Cnos-Fap Vigliano Biellese – In festa con Don Bosco

Si riporta l’articolo proveniente da Vigliano Biellese riguardo ai festeggiamenti del 31 gennaio della Formazione Professionale:

Ogni 31 gennaio appare, secondo le tradizioni di ogni casa salesiana, spesso uguale ad ogni altro 31 gennaio. Eh si! Non è un grande inizio penseranno i lettori di questo articolo… e non è che abbiano torto. A chi guarda al tempo e alla storia questa considerazione può apparire a tratti anche un po’ fastidiosa. Sentirsi dentro una routine che ogni anno ci ripropone uno schema di festa spesso uguale a sé stesso può apparire pure antipatico. A ben guardare però anche il ripetersi della festa richiama la saggezza della Chiesa che nella ciclicità e nel riproporci nell’anno liturgico letture e riti ci fa crescere nella comprensione di una “Presenza”. Così un po’ è la festa di Don Bosco. A Vigliano il modello è quello tradizionale: Messa, Cioccolata, Gioco o Teatro, Pranzo e questo è accaduto anche quest’anno con quella “eterna presenza” di Don Bosco che ha scandito i tempi e i momenti.

Il Vescovo, a ricordarci l’amore di Don Bosco per la Chiesa e per i suoi Pastori, ha accolto i ragazzi e gli adulti del Centro di Formazione presiedendo l’Eucaristia, il “Centro” della giornata, quel “Centro” indicato da Don Bosco come “condizione” per stare “nel” mondo e “davanti” alla vita.

Ed il Vescovo non si è nascosto, ha raccontato come la storia di Don Bosco abbia attraversato anche la sua di vita, quella di giovane, quella di seminarista, quella di prete. “Figlio” tra i “Figli”, divenuto Pastore, ha rimesso al centro il messaggio di Don Bosco: “Siete voi l’omelia più bella” così tanto vicina a quel “basta che siate giovani perché io vi ami assai”.

La Messa, scandita dai canti, dalla presenza protagonista dei ragazzi si è conclusa con il desiderio del Vescovo di una foto di famiglia… un mezzo miracolo, senza castagne stavolta, ma con un gruppo enorme di vite e storie che guardano ad “est”.

Terminata la Messa ecco un altro “rito”: la cioccolata! Per ogni ragazzo una cioccolata calda e una brioche. Nulla a che fare con una maldestra “captatio benevolentiae” ma un modo semplice e vero di dire “ti ho detto che basta che tu sia giovane perché io ti voglia bene ed ora te lo dimostro! Ti ho dato tutto quello che ti serve con l’Eucaristia ora ti faccio fare l’esperienza di quanto sto bene con te, di quanto è grande il mio desiderio di vivere insieme te, la vita e la festa”. C’è sempre il profumo di Don Bosco in questi momenti, castagne, minestra, cioccolata, il profumo non è un alimento ma il desiderio di un “alimento donato”, di un sentimento, di una “vocazione”. Giusto il tempo di smaltire la dolcezza della cioccolata e un torrente di colori ha invaso Via Libertà, destinazione “teatro Erios” dove, dopo un inizio dedicato alla premiazione del concorso dei presepi, un modo tutto salesiano per “portare dentro” i ragazzi ad un mistero, per renderli protagonisti, la parola è passata a Sergio Procopio.

Sergio è uno dei tanti “figi di don Bosco”. Per la sua storia personale, forse uno dei figli più “amati”, che ha in modo mirabile donato la sua arte ed il suo omaggio ai deportati nei campi di sterminio con il suo “Viaggio di Herry”.

Sergio ha rubato sorrisi, ha coinvolto i ragazzi, li ha messi al centro, li ha fatti pensare, gli ha insegnato… ricordava quel giovane funambolo, sopra una corda che attirava l’attenzione per lasciare che i ragazzi venissero attirati da qualcosa di più grande, dalla verità…

Ed alla fine dello spettacolo, quando tolti gli abiti di scena sono rimasti uomini e persone, ci si è accorti che la vita è mistero, meraviglia, a volte dolore ma sempre speranza… sempre, anche dopo un colpo, dopo il buio, dopo l’apparente fine c’è un camino che continua. Dopo lo spettacolo autorità, aziende, allievi si sono spostati in officina per l’inaugurazione del nuovo centro di lavoro. 

“Piedi nel presente e cuore nel futuro” ecco cosa significa oggi “formazione professionale” operare, insegnare, investire, guardare al domani con gli occhi e con il cuore perchè ogni giovane ed ogni uomo possano avere un futuro all’altezza della loro dignità.

E alla fine… dopo aver spezzato il “Pane”, dopo aver “Mischiato” la vita, dopo aver “Nutrito” la memoria, il pranzo fraterno ha concluso una giornata di festa, una giornata di storia, una giornata di vita. E così è stata la nostra festa, una festa uguale a tante altre. Uguale e diversa, perchè lo siamo noi e perchè lo sono i nostri allievi ma con dentro tutto il profumo dell’Eterno, tutto il profumo di quel bene seminato e colto che in un sorriso, in un abbraccio, in un pezzo di strada percorso assieme continua a dire “basta che siate giovani perchè io vi ami assai”.

  

Cnos-Fap – Rubrica del direttore: lettera di febbraio 2019

Si pubblica la lettera mensile da parte del direttore generale del Cnos-Fap Regione Piemonte, Lucio Reghellin, riguardo al mese trascorso di gennaio:

Buongiorno!

Abbiamo concluso il mese di gennaio nel quale in tutti i CFP si sono organizzate iniziative per festeggiare il nostro patrono, don Bosco. Ringrazio tutti coloro che hanno impiegato tempo ed energia per preparare e coinvolgere i ragazzi/e nelle varie attività. Al di là dell’allegria esterna, credo sia importante che il ricordo di don Bosco aiuti ciascuno di noi a riviverlo oggi. I messaggi sentiti in questi giorni sono tanti; ne propongo uno anch’io che prendo dalla prima pagina del fascicolo pubblicato dalla Sede Nazionale CNOS-FAP intitolato ‘Coi tempi e con Don Bosco’: ‘Il mio sistema educativo si appoggia tutto sopra la ragione, la religione e sopra l’amorevolezza. L’amore fa sopportare le fatiche, le noie, le ingratitudini, la mancanza, le negligenze’ (Don Bosco). Che il nostro amore per gli allievi sia lo stesso che aveva Don Bosco!

Nei mesi scorsi sono stati inaugurati nuovi laboratori e attrezzature: in estate Vigliano ha costruito un nuovo laboratorio di acconciatura per accogliere gli allievi provenienti da Muzzano. Ad ottobre è stato inaugurato il nuovo laboratorio di cucina a Valdocco mentre a dicembre si sono svolte due inaugurazioni ufficiali: a San Benigno si sono benedetti il laboratorio di termoidraulica e il nuovo centro di tornitura CNC, all’Agnelli si è tagliato il nastro per il nuovo laboratorio di automotive TecPro2.
In occasione della festa di don Bosco sono stati inaugurati i laboratori di termoidraulica e falegnameria di Vercelli, il nuovo Centro di lavoro CNC a Vigliano e il reparto di PLC a Bra. A Rebaudengo sta partendo la costruzione del laboratorio di carrozzeria, dopo un lungo periodo di progettazione. Anche ad Alessandria si sta aggiornando il laboratorio informatico. Sono contento di questo rinnovamento perché i laboratori sono al centro della nostra attività formativa e la nostra principale caratteristica. E’ importante che i laboratori siano curati, aggiornati, e, con l’aiuto di tutti, si faccia una attenta e periodica manutenzione.

Ovviamente a fianco delle attrezzature, ben più importante è l’aggiornamento dei formatori che devono accompagnare i ragazzi/e all’apprendimento delle nuove tecnologie. Sarebbe triste vedere un macchinario nuovo, installato ma fermo perché nessuno lo usa!

È stato recentemente firmato un accordo tra l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Piemonte per la realizzazione dei percorsi triennali/quadriennali di qualifica/diploma negli Istituti Professionali.  Credo che la capacità educativa e l’impegno nei laboratori possano essere il valore aggiunto per formare i ragazzi che sceglieranno i nostri CFP per proseguire gli studi dopo “la terza media”.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha approvato un ricco catalogo regionale per la formazione continua dei formatori da svilupparsi nell’anno 2019. Questo a testimoniare l’attenzione che poniamo nei confronti di tutti i nostri collaboratori ad ogni livello e dare concretezza al piano triennale. In ogni CFP saranno realizzate azioni formative relative alla Gestione del gruppo classe, Supporto all’insegnamento, Didattica orientativa per la formazione iniziale. Altre azioni formative saranno rivolte ai formatori dell’area integrativa, a quelli che operano nel sistema duale, ai tecnici di laboratorio e officina dei vari settori professionali e agli operatori dei Servizi al Lavoro.

La formazione proposta è ampia e completa i corsi proposti dalla Federazione Nazionale, con particolare attenzione alle giornate per i neo assunti.

Mi auguro che saremo ben disposti ad usufruire di queste opportunità per migliorare noi stessi e fornire un servizio aggiornato ai nostri allievi/e.

Un cordiale saluto ed un augurio di buon lavoro per il mese di febbraio.

Lucio Reghellin

Salesiani Bra – Randstad Cnos Cup 2019

Arriva dalla casa salesiana di Bra la notizia riguardo l’iniziativa appena partita dal centro: la “Randstad CNOS Cup 2019 (Articolo a cura di Franco Burdese):

Parte dal Centro di Formazione Professionale Cnosfap dei Salesiani di Bra la “Randstad CNOS Cup 2019”. L’iniziativa promossa da Randstad in partnership con CNOS FAP, i Centri di Formazione Salesiani presenti in Italia che hanno tra le loro offerte formative quella degli operatori meccanici con macchine tradizionali e a controllo numerico.

Un tour in otto tappe con partenza da Bra martedì 29 gennaio a pochi giorni dai festeggiamenti per don Bosco, il Santo Fondatore di questa magnifica “casa” per i giovani. Tappa conclusiva a Bologna, alla ricerca dei migliori aspiranti tornitori, professionalità molto richieste dal mercato ma di difficile reperibilità con le adeguate competenze.

Nel corso delle tappe, gli studenti della Formazione Professionale Salesiana si sfideranno in esercizi di programmazione CNC su tornio: prove di livello in grado di far emergere le abilità degli aspiranti tornitori, i migliori dei quali saranno premiati.

Dopo la tappa di Bra il tour toccherà i Centri Salesiani CNOS FAP di:

  • Verona il 19 febbraio,
  • Vigliano Biellese il 22 febbraio,
  • Sesto S. Giovanni il 13 marzo,
  • Arese il 21 marzo,
  • Udine  il 25 marzo,
  • Perugia il 26 marzo,
  • Bologna il 28 marzo.

La finale che andrà a decretare il miglior tornitore del mondo della formazione salesiana in Italia a livello di meccanica industriale del CNOS FAP si svolgerà ad Udine.

La tappa di Bra ha visto classificarsi al terzo posto il sommarivese Bouraia Nabil, in seconda posizione il giovane allievo di Priocca Nicolò Roagna mentre al primo posto Matteo Ghigo della veglia di Cherasco. Matteo andrà a rappresentare il Cnosfap Bra alle finali di Udine, dopo avere trascorso un mese, che lo vedrà impegnato in tutto il mese di marzo in Spagna, lavorando in una azienda metalmeccanica di Aranjuez. Una attività del progetto Erasmus che i salesiani di Bra, con il coordinamento di Valter Manzone e Fabio Tripaldi, da oltre venti anni realizzano con i colleghi spagnoli del mondo Salesiano.

Al termine della selezione braidese il responsabile Randstad Andrea Milan ha affermato:

“ Da anni lavoriamo col Cnosfap di Bra. Spesso formiamo persone in cerca di occupazione e la collaborazione con i salesiani del Centro di Bra è sempre legata a grandi soddisfazioni. Con questa selezione di allievi del percorso triennale abbiamo come Randstad posizionato l’asticella della formazione su una fascia di grandi prospettive. Ci auguriamo che siano sempre più i giovani che scelgano questo tipo di formazione poiché tante sono le aziende metalmeccaniche che cercano personale e pochi sono i giovani che si preparano per questo lavoro di concetto e ben remunerato”.

Franco Burdese

 

Festa Don Bosco 2019: l’augurio di Don Enrico Stasi

In occasione della Festa di don Bosco, ecco le parola di Don Enrico Stasi – Ispettore di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania e presidente Cnos-Fap Piemonte – che arriva a tutti noi con una lettera per un augurio ed un saluto:

Carissimi formatori, allievi, genitori e personale tutto del CNOS FAP Piemonte,

in occasione della festa di don Bosco vi giunga il mio saluto più affettuoso.

La festa del padre e amico dei giovani è motivo di grande speranza. Don Bosco credeva nei giovani, era un grande scopritore di talenti e invitava tutti gli educatori a trovare in ogni giovane “un punto accessibile al bene su cui far leva”. La formazione professionale salesiana ha questo grande obiettivo: scoprire e far crescere talenti e capacità accompagnando ogni giovane nel suo percorso di crescita ed educandolo ad essere, come diceva don Bosco: “un buon cristiano, un onesto cittadino e un futuro abitatore del cielo”.

L’ultimo sinodo dei vescovi che si è occupato dei giovani, ci esorta a camminare con loro e soprattutto ad ascoltarli dedicando tempo ed energie; purtroppo oggi i giovani sperimentano come la loro voce non sia ritenuta interessante e utile in ambito sociale, politico ed ecclesiale. E per quanto riguarda il tema del lavoro il Sinodo così si esprime:

“Il mondo del lavoro resta un ambito in cui i giovani esprimono la loro creatività e la capacità di innovare. Al tempo stesso sperimentano forme di esclusione e di emarginazione. La prima e più grave è la disoccupazione giovanile, che in alcuni Paesi raggiunge livelli esorbitanti”.

Don Bosco nel suo tempo appena arrivato nella città di Torino si indirizza proprio a loro, a quei giovani che egli definisce poveri abbandonati e pericolanti. Essi vivevano nei quartieri più poveri e dovevano provvedere a loro stessi con tutti i mezzi possibili. Tra loro c’erano anche giovani immigrati che venivano da fuori città e svolgevano lavoro stagionale nei cantieri edili. Per don Bosco tutti erano a rischio, commettevano reati che li esponevano al carcere e erano vittime dello sfruttamento del lavoro senza alcuna tutela. Si deve tenere anche conto che il 40% circa dei giovani sotto i venti anni era analfabeta e che nei posti di lavoro si contraevano malattie, allora mortali, come la tubercolosi, e le infezioni virali di diverso tipo. Non erano rispettata alcuna attenzione nei confronti delle condizioni igieniche né venivano considerati i più elementari diritti inerenti le attività lavorative.

Tutto questo interpellò don Bosco a tal punto che subito elaborò la proposta che oggi è diventata la Formazione professionale e l’inserimento che forma concreta di salvezza della loro vita o, come direbbe lui, per la salvezza delle anime.

Don Bosco oggi è vivo attraverso i suoi figlie e sue figlie che si spendono per donare ai giovani, soprattutto i più bisognosi, tutto il sostegno necessario per la loro crescita integrale e per garantire loro un futuro dignitoso.

Al lui affidiamo la formazione professionale dei salesiani della sua terra e chiediamo la sua potente intercessione

Torino, 31 gennaio 2019