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Lettera Ispettoriale ai Direttori, confratelli e laici – 27 ottobre 2020

Si riporta di seguito la lettera ispettoriale a cura dell’Ispettore don Leonardo Mancini rivolta ai Direttori della Case Salesiani ICP, ai confratelli e ai laici in ruoli di responsabilità.

Carissimi,
un saluto cordiale e fraterno a tutti voi.

Come sapete in questi giorni si stanno rincorrendo DPCM e decreti regionali a causa dell’aggravamento della situazione relativa al covid. L’incidenza del virus sta tornando ad essere preoccupante ed a condizionare fortemente la nostra vita. A questo proposito informo chi ancora non lo sapesse che Don Pier Majnetti è ricoverato all’Ospedale Martini di Torino per polmonite da covid, e che a Valsalice tre sono i confratelli risultati positivi al tampone, anche se fondamentalmente asintomatici. Sentito per telefono domenica, Don Pier è sereno e assicura la sua preghiera per noi e per i giovani. A mia volta gli ho promesso che avrei invitato a pregare fraternamente per lui e per quanti altri – sdb, laici corresponsabili, giovani – in questo momento stanno soffrendo a causa del virus.

La realtà dei contagi ci spinge senz’altro verso una sempre maggiore prudenza ed alla necessità di modificare sia alcune modalità di vita comunitaria o famigliare, sia le modalità educative di insegnamento, formazione ed animazione; in alcuni casi l’obbligo della quarantena (quando si rileva la presenza di qualche contagiato in casa, nelle classi, nei corsi o nei gruppi); in altri casi l’impossibilità oggettiva di rimanere in presenza a causa della carenza di formatori, docenti e animatori (anch’essi talora bloccati a casa per isolamento fiduciario), ci impongono restrizioni dell’attività educativa, formativa e pastorale (oltre che della vita comunitaria o famigliare).

Accogliamo questo dato come realtà ineludibile alla quale adattarsi; ma realtà comunque da vivere con il senso di responsabilità che richiede ogni momento particolare della storia; momento che noi non possiamo non far coincidere con un kairòs, un tempo di salvezza, in cui Dio continua ad amare ed a parlare al suo popolo.

Proprio in forza di questa convinzione ritengo utile ricordare alcuni atteggiamenti/virtù interiori da ravvivare ed alcune modalità di lavoro da seguire in questo frangente così particolare.

– Atteggiamenti/virtù interiori da coltivare

  • Il primo atteggiamento che ritengo utile suggerire è la consapevolezza che Dio oggi continua ad operare; anzi, egli opera in modo tutto speciale in questo tempo di “crisi”, tempo di discernimento per eccellenza, occasione preziosa per riflettere su ciò che effettivamente conta nella vita. Il braccio del Signore non si è “accorciato”; viviamo semmai in condizione di esodo (con alcune sicurezze che vengono meno e la necessità di fidarsi di più), e lungo l’esodo il Signore prepara e purifica il suo popolo. Dio porta nell’aridità e solitudine del deserto per parlare al cuore dell’uomo; per trovare un cuore più disponibile al dialogo; cuore reso tale anche dal fatto che l’uomo sperimenta maggiormente la propria precarietà, la propria debolezza e creaturalità; ed incrina i propri sogni di grandezza.
  • Il secondo atteggiamento che suggerisco di rinvigorire è quello della speranza: non lasciamoci rubare la speranza, ripete Papa Francesco nella Evangelii Gaudium. Abbiamo una Buona Notizia da annunciare, e dobbiamo continuare ad annunciarla con ancora più forza, perché per noi questa è la perla preziosa, il tesoro scoperto nel campo per il quale – da credenti o consacrati – abbiamo venduto tutto. La speranza – oltre ad essere la virtù teologale per la quale desideriamo il regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull’aiuto della grazia dello Spirito Santo (cfr CCC 1817) – si collega direttamente ad un tratto tipico della nostra spiritualità, quello della gioia, dell’allegria: in tempi difficili questo tratto possiamo riformularlo ed adattarlo, ma non dimenticarlo. E dobbiamo cercare di comunicarlo fin dove è possibile, attraverso il sacramento della presenza in mezzo ai ragazzi.
  • Il terzo atteggiamento che sollecito me stesso e voi a vivere è quello dell’amore evangelico, della carità. Proprio domenica scorsa la liturgia della Parola ci ha ricordato la centralità indiscussa del comandamento dell’amore: siamo chiamati ad attivarci nella carità all’interno della comunità religiosa e della famiglia, come nella CEP, attraverso una serie di piccoli e grandi gesti che trasmettano, oltre alla nostra professionalità e solidarietà, anche la nostra vicinanza affettuosa, filiale, fraterna o paterna… a seconda degli interlocutori che abbiamo davanti. Da qui – non dalla paura (che pure è sentimento comprensibile in questi tempi), ma dalla carità! – deriva oggi la spinta alla prudenza. La prudenza oggi si caratterizza proprio come atto di carità verso gli altri, oltre che verso se stessi. Essere prudenti non significa azzerare le nostre relazioni ed iniziative comunitarie, familiari, formative o pastorali, ma credo che si possa tradurre col rendere tali iniziative maggiormente “sicure”, tutelando chi tra noi risulta essere più debole. Distanziamenti a refettorio, in chiesa, in classe o in laboratorio; uso della mascherina, lavaggio delle mani con gel igienizzante, ecc. sono tutti modi per aumentare la “sicurezza” e diminuire le probabilità di contagio; atti di prudenza e d’amore. Possiamo forse sentirci ed essere personalmente sani, forti e tranquilli; ma non dobbiamo rischiare di essere superficiali e di dimenticarci dei più deboli.

Due modalità di lavoro da seguire nell’attività educativo-pastorale

  • Chiedo di confrontarsi con il sottoscritto e/o con i delegati di ambito (FP, Scuola, Oratorio, ecc.) quando si ritiene di dover prendere decisioni che modificano in modo significativo le modalità ordinarie dell’ambiente educativo (a meno che tali decisioni non siano già richieste come obbligatorie dalle autorità civili): mi riferisco a chiusure, passaggi dell’attività educativa dall’operare in presenza all’operare con la dad/fad, ecc.. Molti già hanno chiesto tale confronto prima di procedere. Questo contatto ha un triplice obiettivo: informare; inserire il dato locale nel più ampio contesto ispettoriale, di zona o di ambito; avere l’opportunità di confrontarsi con situazioni analoghe che possono presentarsi in ispettoria e che perciò potrebbero ispirare soluzioni alternative.
  • Ricordo poi che nel decidere modifiche dell’assetto ordinario delle attività educative conviene tenere presente che assieme al ripensamento e alla riproposizione delle dimensioni culturale, formativa e ricreativa non possiamo dimenticare di ripensare e riproporre – seppur in forma rivisitata – anche la dimensione pastorale. La nostra missione è e rimane sempre educativo-pastorale.

Al momento questo è quanto desideravo comunicarvi; sono riflessioni che credo tutti stiamo facendo, ma mi premeva radunarle e consegnarvele. Il Signore vi e ci benedica, l’Ausiliatrice sia per tutti Madre e Maestra, Don Bosco sia sempre modello di passione educativa e pastorale.

Con grande affetto in Don Bosco

Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Valdocco, 27 ottobre 2020

La visita dell’Ispettore don Leonardo Mancini a Venaria Reale

La visita dell’Ispettore don Leonardo Mancini presso la realtà salesiana di Venaria Reale. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

“Sto costruendo una cattedrale!”: la buonanotte dell’ispettore Don Leonardo Mancini

Venerdì 9 Ottobre sono iniziati ufficialmente gli incontri settimanali dei gruppi MGS in oratorio. Un centinaio di ragazzi dalla prima alla quinta superiore, accompagnati da universitari e giovani lavoratori, si sono ritrovati in oratorio dopo aver concluso a Maggio il cammino dei gruppi a distanza complici le misure di lockdown.

Ad aprire ufficialmente il nuovo anno c’era don Leonardo Mancini, neo ispettore dei Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania per il sessennio 2020-2026. Il nuovo superiore, già ispettore dell’Italia Centrale e maestro dei novizi, ha salutato i giovani dell’oratorio raccontando loro la storia “Il pellegrino e i 3 spaccapietre” di don Bruno Ferrero. L’augurio dell’ispettore è quello di poter dire, come uno dei protagonisti del racconto, “sto costruendo una cattedrale!”, metafora dell’immagine di una vita costruita con Gesù e vissuta seguendo i suoi insegnamenti. Don Leonardo ha ricordato ai giovani l’importanza di essere “una comunità, una Chiesa unita in grado di aiutare qualcun altro a capire e a costruire il progetto di vita che il Signore ha pensato per ciascuno, aggiungendo che “è un progetto controcorrente, ma vi auguro di farlo e di farlo insieme ai vostri animatori”.

Citando Papa Francesco nella sua prima enciclica “Evangelii Gaudium”, l’ispettore ha esortato i giovani a “non lasciarsi rubare la speranza”, nonostante le difficoltà di questo presente, “ma a tenerla viva partendo dalla consapevolezza che il Signore continua a camminare insieme a ciascuno di noi”. Durante la serata ha inoltre inaugurato e consegnato le chiavi ai giovani che faranno parte della nuova comunità di vita, ormai giunta al suo terzo anno in oratorio, sottolineando l’aspetto fondamentale della crescita nella consapevolezza, per noi Cristiani, di “essere comunione” in una società oggi sempre più “isola”.

Sempre in occasione della visita dell’Ispettore a Venaria per l’inizio dei gruppi MGS e l’inaugurazione della comunità di vita, è stata realizzata una intervista a don Leonardo Mancini che si riporta di seguito:

Salesiani Novara: Il “Sì per sempre” di Antonio Carriero S.D.B.

Mercoledì 7 ottobre, presso l’Istituto San Lorenzo di Novara, ha avuto luogo la cerimonia della Professione Religiosa Perpetua del giovane Antonio Carriero. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

Mercoledì 7 ottobre è stato un giorno indimenticabile per la nostra scuola e soprattutto per la comunità salesiana. Antonio Carriero, attualmente impegnato nella scuola media e nell’oratorio, ha dato il suo “Sì per sempre”. Ciò vuol dire che tutta la sua vita dovrà essere dedicata a tutti i giovani del mondo, nessuno escluso. La celebrazione si è tenuta nel grande cortile delle medie del San Lorenzo, hanno partecipato tutti i 600 studenti di medie e liceo, con professori, confratelli e sacerdoti della Diocesi.

Ha presieduto la celebrazione Don Leonardo Mancini, nuovo ispettore dei salesiani di Piemonte-Valle d’Aosta e Lituania: al suo fianco, il nostro direttore Don Giorgio Degiorgi.

L’omelia di Don Leonardo è stato un momento emozionante, che non può non aver rafforzato e migliorato l’atmosfera della celebrazione, seguita dall’invocazione di tutti i santi, il momento più importante della giornata, dove, sdraiandosi, Antonio ha domandato l’aiuto del Cielo per proseguire il suo cammino.

Alle litanie ha fatto seguito la consegna della croce del Buon Pastore, che ogni salesiano “perpetuo” riceve come simbolo dell’Amore a cui è chiamato a conformarsi nella sua vita, quello del Pastore che ama e conosce il suo gregge.

Ora Antonio ha una grande responsabilità e un grande compito, quello di testimoniare la Fede nel Dio che lo ha fatto Suo per sempre, per trasmettere ai giovani, proprio come don Bosco, la gioia dell’essere una sola famiglia. Quello che ha pronunciato non è un “Sì” qualunque, ma il “Sì” più importante della sua vita, l’unico che conti, il sì di ogni giorno! E noi siamo stati tanto felici di esser lì con lui!

Buon cammino Antonio!!!!

Dalle Costituzioni dei Salesiani di don Bosco

Art. 62 – Segno particolare della presenza di Dio

La pratica dei consigli, vissuta nello spirito delle beatitudini, rende più convincente il nostro annuncio del Vangelo.

In un mondo tentato dall’ateismo e dall’idolatria del piacere, del possesso e del potere, il nostro modo di vivere testimonia, specialmente ai giovani, che Dio esiste e il suo amore può colmare una vita; e che il bisogno di amare, la spinta a possedere e la libertà di decidere della propria esistenza acquistano il loro senso supremo in Cristo salvatore.

La visita del Rettor Maggiore allo studentato teologico “Crocetta”

Nella giornata di ieri, lunedì 5 ottobre, il Rettor Maggiore don Angel Fernandez Artime si è recato in visita alla comunità dello studentato teologico di Torino – Crocetta. Accompagnato dall’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta, don Leonardo Mancini, don Angel ha preso parte alla preghiera dei vespri rivolgendo in seguito alcune parole di incoraggiando ai giovani salesiani presenti nella comunità, ribadendo di curare la formazione dei pastori con il cuore ardente soprattutto per i giovani più poveri e bisognosi.

Dopo un incontro nella cappella abbiamo vissuto una cena fraterna e la serata insieme. Questa volta è stato da noi – (il Rettor Maggiore) – insieme con due nuovi consiglieri generali, Don Miquel Angel Garcia – consigliere per la Pastorale Giovanile e Don Roman Joachimowicz – consigliere per la Regione Europa Centro Nord. I consiglieri anche hanno rivolto un saluto a noi. Loro per la prima volta sono stati nella nostra casa. Siamo stati molto onorati e grati di questa visita anche perché una quindicina dei confratelli proviene dalla Regione Europa Centro Nord. Ringraziavamo Rettor Maggiore della sua premura per la nostra comunità e un continuo sostegno paterno.

don Marek Chrzan

Professione Religiosa Perpetua di Antonio Carriero S.D.B.

 I Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, uniti alla famiglia, annunciano con gioia la Professione Religiosa Perpetua di Antonio Carriero presso l’Istituto San Lorenzo di Novara il 7 ottobre 2020, alle ore 9.30.

La Celebrazione sarà presieduta dall’Ispettore don Leonardo Mancini.

Le Comunità salesiane accompagnino Antonio con la preghiera.

Don Bosco Borgomanero: don Giuliano Palizzi inizia il suo terzo mandato all’istituto salesiano

Dopo un anno trascorso come vice direttore, don Giuliano Palizzi torna direttore dell’istituto salesiano di Borgomanero, mentre don Silvano Oni è chiamato a Torino per un nuovo incarico e per continuare la sua docenza presso l’Università della Crocetta in Storia della Chiesa.

Mercoledì 16 settembre si è tenuta la cerimonia di giuramento e d’insediamento ufficiale di don Giuliano, che resta dunque nella città dove ha coltivato e sviluppato, negli anni, numerosi progetti, al punto da essere proclamato, nel 2019, “borgomanerese dell’anno”.

Ad accompagnare don Giuliano in questo passo è stato il nuovo Ispettore dei salesiani di Piemonte, Val d’Aosta e Lituania, don Leonardo Mancini, che ha presieduto la cerimonia liturgica, in concomitanza dei vespri, nel corso della quale si è letto il decreto di nomina e si è tenuto il giuramento. Erano presenti la comunità salesiana di Borgomanero, il preside, i vicepresidi, i catechisti e altri amici.

(Estratto dell’articolo pubblicato il 22 settembre 2020 sul sito di Don Bosco Borgomanero a cura di MATTEO LEONARDI)

Adma, a Torino si è svolto il XXX Congresso: “Sognate e fate sognare”

Pubblichiamo l’articolo dell’agenzia ANS sulla XXX Giornata Mariana dell’ADMA che si è svolta a Torino.

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(ANS – Torino) – “Sognate e fate sognare”. È questo il motto della XXX Giornata mariana dell’ADMA svoltasi a Torino domenica 20 settembre con circa 400 partecipanti tra adulti e giovani. Una Giornata un po’ speciale, perché segnata dal passaggio di consegna dell’animazione dell’Associazione da don Pierluigi Cameroni a don Alejandro Guevara. Un clima di festa e di riconoscenza ha segnato l’evento, con momenti di partecipazione e commozione, come la consegna di un bellissimo album fotografico e delle stole mariane. Il Sig. Renato Valera, Presidente dell’ADMA, ha coordinato la giornata, sottolineando come Maria Ausiliatrice accompagni sempre l’Associazione.

Don Cameroni ha ripercorso il cammino di quasi 14 anni, raccontando cosa ha significato per lui animare l’ADMA, guardando a Don Bosco apostolo dell’Ausiliatrice e fondatore dell’Associazione: “L’Associazione cresce e matura nella misura in cui ogni socio sente la chiamata a rispondere ad una grazia ricevuta, a ‘restituire’ o meglio a condividere e diffondere la grazia sperimentata, perché la fede si rafforza donandola: ciò si traduce in presenza viva e dinamica nella propria famiglia, sul posto di lavoro, nel partecipare alla vita formativa e di preghiera dell’Associazione, nel dedicare tempo ed energie all’ADMA… La Madonna ci ha sempre guidato in questi anni, ci ha ispirato in tante circostanze senza essere troppo legati e vincolati a progetti e programmi. La vita cristiana, come l’educazione, è come un fiume che non va troppo imbrigliato, ma lasciato libero nel suo percorso: accompagnato, non forzato o costretto… Una delle realtà che più mi ha aiutato a crescere spiritualmente è stata la grande capacità di condivisione della vita e della fede in particolare duranti i ritiri e gli esercizi spirituali. La comunione in Dio crea dei legami fortissimi tra le persone e rafforza l’esperienza credente e l’identità vocazionale di ciascuno”.

Don Alejandro Guevara ha condiviso la sua storia di vita e come è arrivato a questa missione affidatagli dal Rettor Maggiore. Don Roberto Carelli ha presentato il cammino formativo dell’anno 2020-2021 dal titolo “Sognate e fate sognare”, ispirato allo lo slogan di Papa Francesco indirizzato ai salesiani alla conclusione del Capitolo Generale: “Don Bosco sognava e faceva sognare. Ma i suoi sogni non erano fuga dalla realtà, al contrario, immersione nella realtà, e non avevano a che fare con il sonno e l’inerzia, ma con la vigilanza e le opere, non con la genialità e l’intraprendenza puramente umana, ma con le ispirazioni e la fecondità di Dio. L’invito a sognare e a far sognare ci sollecita a prenderci cura della formazione, quella dei giovani come quella degli adulti, perché ci incoraggia a non fermarci ai fatti, a non affogare nelle occupazioni e nelle preoccupazioni, e ci chiede di metterci, secondo lo spirito di Don Bosco, nella prospettiva di Dio, nell’ottica della grazia, della fede, della vocazione e della missione, della lode e del servizio di Dio, di una vita contemplativa e operativa non chiusa in sé ma dedicata agli altri, specialmente se più poveri”.

Nel pomeriggio, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, la partecipata celebrazione eucaristica presieduta da don Leonardo Mancini, superiore del Piemonte-Valle d’Aosta, nel corso della quale 6 aspiranti hanno condiviso la gioia e la grazia di entrare a far parte dell’ADMA e della Famiglia Salesiana. Una giornata di grazia con tanti doni e motivi per pregare, per ringraziare, per affidare e continuare a sognare!

La Voce e il Tempo: “Don Mancini nuovo ispettore. Grazie a don Stasi”

Si riporta la notizia proveniente da La Voce e il Tempo, a cura di Marina Lomunno, riguardo alla nomina del nuovo Ispettore per il Piemonte e Valle d’Aosta: don Leonardo Mancini.

Cambio della guardia nell’Ispettoria salesiana di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania. Sabato 29 agosto alle 10, durante la Messa nella Basilica di Maria Ausiliatrice, presieduta da don Juan Carlos Pérez Godoy, consigliere per la Regione Mediterranea, ha iniziato il suo mandato il nuovo ispettore don Leonardo Mancini. Subentra a don Enrico Stasi che ha augurato al suo successore e ai numerosi confratelli presenti di «camminare insieme al nuovo per il bene dei giovani che ci sono affidati.

«A te don Leonardo dico le stesse parole che mi disse il Rettor Maggiore don Chávez quando mi convocò a Roma per affidarmi il compito di ispettore: ‘Tu non hai nulla da preoccuparti, tu hai don Bosco e l’Auxiliadora’».

Don Stasi nelle scorse settimane aveva inviato una lettera per ringraziare tutti i confratelli dell’Ispettoria sottolineando le tre priorità concordate del suo sessennio: «il consolidamento delle Comunità educativo-pastorali; il rafforzamento dell’animazione vocazionale, il perseguimento della sostenibilità economica.

«Credo che ogni confratello e ogni comunità possa e debba verificare i passi compiuti. Dal mio punto di vista posso affermare con certezza che le Comunità educative si sono sviluppate e sono una realtà assodata nella gran parte delle nostre case» sottolinea don Enrico. «I giovani in ricerca vocazionale che si sono affacciati alla nostra Comunità sono aumentati e quest’anno, siamo l’ispettoria italiana che manderà in noviziato più novizi (tre, a Dio piacendo). Dal punto di vista economico l’ispettoria è più sana rispetto a sei anni fa e, nonostante le difficoltà finanziarie che la pandemia sta comportando, il segno più bello è stata la grande solidarietà ispettoriale che ha permesso di aiutare le case con maggiori difficoltà».

Ecco le parole di don Mancini.

«Approfitto della presenza di don Bosco che è qui vicino e gli chiedo il suo fazzoletto perché io possa essere docile nella mani di Dio e nelle mani di Maria e possa essere docile ai richiami della storia, ai segni dei tempi, allo spirito; e poi il suo borsellino, che è vuoto, lo sappiamo bene, ma proprio perché mi educhi alla Provvidenza, ad essere più fiducioso alla Provvidenza e la trasparenza del suo sguardo, perché mi renda persona capace di amare con limpidezza».

Don Enrico Stasi, nominato direttore della Comunità salesiana di Nave (Brescia) presso lo studentato filosofico Paolo VI (Università Pontificia Salesiana – Centro affiliato di Filosofia) nell’Ispettoria Lombardo Emiliana ha fatto il suo ingresso ufficiale lo scorso 2 settembre accolto con affetto dalla famiglia salesiana, dai confratelli e dagli amici dell’Opera che gli hanno augurato un buon cammino.

Lettera dell’Ispettore per l’inizio del nuovo anno scolastico

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini dedicata all’inizio del nuovo anno scolastico 2020/2021.

A Direttori, Presidi, Docenti, Personale
delle Scuole Salesiane
di Piemonte e Valle d’Aosta

Partiti!
Mai come quest’anno la data di inizio della scuola è stata tanto attesa, desiderata, sperata… e insieme temuta, guardata con sospetto, esorcizzata!

Ma ora siamo partiti. E camminiamo allora con fiducia, nonostante i timori, che ci sono; nonostante le complicazioni, che sono tante (talora forse troppe); nonostante le resistenze (di chi vorrebbe ritardare, rimandare, sostituire la scuola in presenza con la scuola da remoto); nonostante… tutto il resto che vi viene in mente.

Siamo partiti e desideriamo non fermarci; speriamo di non fermarci; lavoriamo in modo da non fermarci. Lavoriamo con la speranza dell’agricoltore che semina, certo che qualcosa di buono crescerà (il 30, il 60, il 100%)…; lavoriamo con amore, quello educativo; con tutto l’amore possibile; lavoriamo con prudenza, che non è mai troppa, lo dice anche il proverbio; lavoriamo con competenza, che c’è ed è indiscutibile; lavoriamo con serenità, perché l’agitazione non dà buoni frutti, ma soprattutto perché abbiamo fatto tutto il possibile per cominciare e continuare bene.

Io sono stato poco o niente nella mischia degli inizi di questo anno scolastico, ma so che chi è stato e sta sul campo di battaglia in queste settimane tra temperature sì e no, mascherine sì e no, igienizzanti e igienizzazioni, banchi, distanza, ecc. ha veramente realizzato un lavoro immane, facendo la gimkana tra decreti, raccomandazioni, controlli, pareri di esperti, ecc..

Non posso che dire grazie a tutti voi, che avete preparato con cura l’arrivo dei nostri ragazzi e giovani, perché si trovassero il meglio possibile e potessero ricominciare in sicurezza la Scuola, dopo quell’ormai lontano 8 marzo 2020.

E se pure sorgesse in mente e nel cuore la – pur legittima – domanda: ma perché sta capitando tutto questo? Ma chi me (ce) lo fa fare? La risposta credo rimanga una sola: questo è il tempo che ci è dato da vivere, e qualunque cosa capiti cercheremo di viverlo il meglio possibile, come lo avrebbe vissuto Don Bosco al posto nostro. È proprio in questo tempo che il Signore ha scelto di abitare, anche oggi, anche qui. Non lasciamocelo sfuggire, il Signore. E ci benedirà, con abbondanza, con tenerezza. E qualsiasi cosa capiti, cercheremo di imitare Don Bosco che ripeteva: sono sempre andato avanti come il Cielo ispirava e le circostanze esigevano.

Grazie, grazie di cuore per quello che siete e per quello che fate con i ragazzi, questa porzione la più delicata e la più preziosa dell’umana società.

Il Signore vi e ci benedica, l’Ausiliatrice sia per tutti Madre e Maestra (titolo “scolastico”),
Don Bosco sia sempre modello di passione educativa

Con grande stima, affetto e riconoscenza
Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Valdocco, 14 settembre 2020

Inizia il nuovo Anno Pastorale: i Consigli delle CEP

Nella giornata di ieri, lunedì 31 agosto, si è svolta a Valdocco la giornata di inizio anno pastorale con il raduno dei Consigli delle CEP (Comunità Educative Pastorali).

L’appuntamento ha avuto inizio al mattino con le Comunità Educative Pastorali esterne all’area di Torino, per poi proseguire al pomeriggio con quelle interne all’area di Torino.

L’incontro è stato guidato dall’Ispettore don Leonardo Mancini e da don Rossano Sala, segretario speciale per il sinodo sui giovani.

Tra gli argomenti trattati da don Rossano Sala con la relazione “IL DONO DEI GIOVANI – Chiamati a re-incontrarsi con la propria missione” troviamo:

  • Una breve introduzione delle linee programmatiche del Sessennio del Rettor Maggiore.
  • Lo spirito del Capitolo Generale 28°: preparazione, celebrazione e compimento attraverso i documenti che sono stati prodotti.
  • Il testo del primo nucleo presentato durante il CG 28 e approvato dall’assemblea capitolare – “PRIORITÀ DELLA MISSIONE SALESIANA TRA I GIOVANI DI OGGI”.
  • Qualche strumento per il discernimento nelle realtà educativo pastorali e la proposta pastorale del MGS per tutta l’Italia salesiana – NEL CUORE DEL MONDO. Discernere a partire dalla “proposta pastorale 2020-21”.

Tra gli argomenti trattati invece dall”Ispettore don Leonardo Macini con la relazione “Priorità della missione tra i giovani: DNA, Vangelo e Duc in altum. Linee per il 2020-2021“:

  • Breve analisi del contesto ecclesiale, salesiano e sociale nella quale ci sta muovendo.
  • La riflessione post capitolare (CG28) con l’approfondimento dei 3 nuclei principali per i prossimi 3 anni (2020/2021 “La priorità della missione salesiana tra i giovani di oggi”; 2021/2022 “Il profilo del salesiano oggi”; 2022/2023 “Insieme ai laici nella missione e nella formazione”).
  • La lettera Programmatica del Sessennio del Rettor Maggiore con gli 8 punti particolarmente importanti in relazione ai tre nuclei: (1) SALESIANO DI DON BOSCO PER SEMPRE. Un sessennio per crescere nell’identità salesiana; (2) In una Congregazione dove siamo invitati dal “DA MIHI ANIMAS, CETERA TOLLE”; (3)A vivere il “SACRAMENTO SALESIANO DELLA PRESENZA”; (4) La formazione per essere SALESIANI PASTORI OGGI; (5) PRIORITÀ ASSOLUTA per i giovani, i più poveri e i più abbandonati e indifesi; (6) INSIEME AI LAICI NELLA MISSIONE E NELLA FORMAZIONE La forza carismatica offerta che i laici e la Famiglia Salesiana ci offrono; (7) È L’ORA DI UNA MAGGIORE GENEROSITÀ NELLA CONGREGAZIONE. Una Congregazione universale e missionaria; (8) Accompagnando i giovani verso un FUTURO SOSTENIBILE).
  • Focus sul tema dell’anno “2020/2021 “La priorità della missione salesiana tra i giovani di oggi” e sulle applicazioni pratiche, soffermandosi in maniera particolare sul punto 5 della lettera programmatica Rettor Maggiore.
  • Alcuni punti toccati dal messaggio di Papa Francesco ai partecipanti del Capitolo Generale 28° dei Salesiani.
  • La proposta di 3 ambiti di conversione in cui continuare ad essere vigili: (1) La conversione comunitaria rafforzare l’identità della CEP a servizio della missione giovanile; (2) Una conversione pastorale: aumentare la capacità evangelizzatrice della nostra missione; (3) Una conversione strutturale: rispondere alle nuove esigenze della missione (e quindi della consacrazione e della fraternità).