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Don Bosco San Salvario: non chiudere gli occhi – a sostegno delle famiglie bisognose

Si riporta di seguito l’appello di sostegno alle famiglie in difficoltà da parte del direttore della Casa Salesiana di Don Bosco San Salvario, don Claudio Durando.

Carissimi, vi scrivo con il cuore in mano. In questi giorni di fatica per tutti, qualcuno fatica più degli altri. Tante famiglie e/o persone che improvvisamente si trovano senza prospettive per il futuro. Mancanza di soldi per il venir meno del lavoro, sofferenza per solitudine, isolamento… o possibilità di muoversi per la spesa … In molte situazioni, anche grazie alla generosità di molti di voi, soprattutto avvicinandoci a Pasqua, siamo riusciti insieme a venire incontro a tutti con almeno un pacco di viveri. Però stanno sempre più emergendo notizie di persone che non hanno coraggio di chiedere, pur vivendo in questa situazione.

E’ il momento, per chi può, di essere solidali e di aiutarci a vicenda, questo farà del bene a chi lo riceve ma anche, se non di più, a chi lo offre.

Se desiderate sostenere le famiglie in difficoltà …

  • potete consegnare in parrocchia alimenti non deperibili o libere offerte
    dalle ore 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 da lunedì a venerdì;
  • potete fare un bonifico bancario in favore della Caritas parrocchiale
    a) conto corrente bancario intestato a Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Apostoli
    IBAN IT92A0306909606100000115570
    causale: Caritas parrocchiale, aiuto persone in difficoltà
    b) conto corrente bancario intestato a Parrocchia Sacro Cuore di Maria
    IBAN IT85E0311101007000000012589
    causale: Caritas parrocchiale, aiuto persone in difficoltà
  • potete dare la vostra disponibilità per consegna a domicilio della spesa
    comunicandolo in parrocchia (011 6505176) oppure via whatsapp o via e-mail a don Claudio cell.3384908977, claudio.durando@31gennaio.net

Ma soprattutto mi sembra importante da parte di tutti non chiudere gli occhi, non lasciare nessuno solo, sapersi fare vicino e, se possiamo fare noi personalmente qualcosa, farlo. La generosità verso gli altri è sempre ricompensata dal Signore. Almeno 100 volte di più è la sua promessa (Mt 19, 27-29).
Grazie per quanto insieme potremo realizzare per rendere più bella la nostra vita insieme, anche in questo periodo.

don Claudio

UPG Torino: oratori e attività estive 2020

Si riporta di seguito la comunicazione dell’Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Torino inerente alle prime indicazioni sulla prossima estate e le attività estive:

Da giorni sono in corso specifiche riunioni in merito alla riapertura degli Oratori e a tutte le attività pastorali della prossima estate.
Sono stati attivati tutti i contatti necessari e possibili, a livello nazionale, regionale e diocesano, con la Conferenza Episcopale Italiana, le Consulte Regionale e Diocesana di Pastorale Giovanile, le Istituzioni e le realtà interessate. Non appena sarà reso noto il prossimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri – atteso entro la fine di questa settimana – e si saranno valutate le disposizioni di legge circa la graduale ripartenza dopo il lockdown per la pandemia del Covid-19, saranno sollecitamente convocati e informati – attraverso piattaforma digitale – tanto il clero quanto i responsabili laici degli Oratori, per condividere le linee comuni di azione.
Confidiamo di poter avviare il confronto diocesano entro la metà della prossima settimana, non appena saranno rese note disposizioni certe e chiare.

Liceo San Lorenzo Novara: QUARENTEEN’S SELFIES

I ragazzi del liceo dell’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara come stanno mettendo in pratica il noto hashtag di questo periodo #iorestoacasa?

Di seguito l’articolo oggi pubblicato dal sito dell’opera.

Cosa sta succedendo al sicuro fra le mura delle abitazioni dei nostri giovani?

Ok #iorestoacasa, ma come?

Abbiamo provato a chiederlo proprio ai ragazzi del liceo, che in queste settimane si sono dedicati (oltre allo studio, chiaramente!), a vari nuovi hobbies, a sport di ogni genere e tipo, a meditazioni sulla vita, a nuovi giochi di società con compagni impensabili (che non sanno in realtà di esserlo!) e con compagni reali, quelli di classe… ma ognuno a casa sua!

Ne sono nate alcune foto particolarmente ispirate, altre molto istintive… ma le condividiamo, perché ci piace l’idea che in ogni stanza si superi la distanza che ci separa…

to be continued?

Salesiani Cuneo: il servizio di accoglienza dei senza fissa dimora in oratorio

Il Progetto che vede impegnati attivamente l’Oratorio dei Salesiani di Cuneo. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

#ancheiorestoacasa

No, non è l’ennesimo hashtag di questa quarantena, ma il titolo del nuovo progetto che vede i Sale, insieme ad altre realtà del territorio, impegnati nell’accoglienza diurna di un gruppo di persone senza fissa dimora, coloro che comunemente chiamiamo “senza tetto”. Tutti uomini, di età e provenienze molto diverse tra loro, di notte sono ospitati presso il dormitorio della Croce Rossa in via Bongioanni, a due passi da noi.

In un periodo in cui viene ripetuta come un mantra la formula “restate a casa”, è sorta spontanea la domanda: e chi una casa non ce l’ha? Molti dei nostri ospiti se lo sono chiesti sul serio quando, legittimamente, sono stati fermati dalle forze dell’ordine, dal momento che restare “in giro” significa mettere a rischio la propria salute e quella altrui. Insomma, era necessario fare qualcosa, e anche noi dei Sale, quando è stato lanciato l’appello, abbiamo risposto “presenti!”.

La verità è che questa cosa l’oratorio ce l’ha nel suo DNA. Chi, degli oratoriani di ieri e oggi, non si è mai sentito dire che l’oratorio è, prima di tutto, “casa che accoglie”? Chi non ricorda quanti ragazzi senza dimora volle con sé don Bosco a Valdocco?

I nostri “ragazzi” (anche se per ragioni anagrafiche non tutti possono definirsi tali) in questo momento sono sei; arrivano dalla Tunisia, dal Marocco, dal Sudan, dalla Nigeria, dalla Francia e dalla Germania. Per loro apriamo le porte dell’oratorio dalle 12,30 alle 19,30, sette giorni su sette, mettendo a disposizione la sala giovani e il cortile (ormai da più di un mese desolatamente vuoti) e seguendo tutte le misure di sicurezza necessarie.

Per creare davvero una “casa che accoglie”, che restituisca dignità, che faccia sentire sicuri e al tempo stesso liberi (seppur nel rispetto delle poche, ma rigide e chiare, regole), si lavora su un doppio versante: lo spazio e il tempo.

Si è infatti pensato sin da subito ad adeguare (e lo si continua a fare) lo spazio e le strutture, per cercare di soddisfare anzitutto alcuni bisogni primari: ecco dunque la pulizia e la sanificazione quotidiana, una sistemazione che garantisca al tempo stesso la comodità e l’esigenza del distanziamento sociale, la possibilità di riscaldare il pranzo e la cena (che ogni giorno sono portati dalla Caritas diocesana), il necessario per lavare i propri indumenti e, perché no, la possibilità di farsi un caffè o anche solo di avere un bagno tutto per sé.

Ma poi c’è il tempo ed è, in questo caso, il tempo che noi, operatori o semplici volontari, dedichiamo ai nostri ospiti. Tempo che spesso trascorriamo in silenzio, magari durante il riposo, ma sempre a disposizione per ogni esigenza, o che passiamo insieme a giocare a carte o a biliardo, a chiacchierare del più e del meno o a raccontarsi le reciproche vite. Ed ecco che ascoltare le storie, capire i bisogni, metterci a servizio, offrire conforto e vicinanza, farci prossimi, tutto questo rende quel tempo davvero denso e prezioso, quello che fa la differenza in questi strani giorni.

E allora, come per magia, succede ai Sale quello che succede sempre: è il tempo donato all’altro che distingue uno spazio, seppur dignitoso e attrezzato, da una vera “casa che accoglie”.

Joy

Don Bosco Borgomanero: l’innovazione della stampa 3D al servizio della situazione attuale

In questo tempo di emergenza sanitaria, i ragazzi di Prima Les (indirizzi del Liceo Economico Sociale) del Collegio don Bosco Borgomanero, grazie alla stampa 3D e coordinati dalla docente Assia Hassanein, hanno costruito dei dispositivi elastici per mascherine, per impedire lo sfregamento sulla parte posteriore delle orecchie, fornendo così 100 cinturini al reparto Ostetricia dell’Ospedale di Borgomanero e altri 100 all’Ambulanza del Vergante. Di seguito l’articolo oggi pubblicato dal sito dell’opera.

L’INNOVAZIONE È UN’ABITUDINE AL SERVIZIO DEL QUOTIDIANO

La 1 Les e la stampa dei cinturini per le infermiere dell’Ospedale di Borgomanero

Che cos’è la tecnologia? A cosa serve? Come può migliorare la vita delle persone? Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui il corso di Innovazione, uno dei due indirizzi del Liceo economico sociale del don Bosco, tenta di rispondere. Si tratta di una materia pratico – teorica che mette in primo piano l’ingegno umano, in quanto capace di progettare a partire da un bisogno, a patto di usare la tecnologia come mezzo e non come fine del processo creativo.

Uno degli strumenti di cui ci si avvale nella didattica dell’Innovazione è la stampante 3D, una macchina in grado di compiere la rivoluzione che dai bit (il digitale) porta agli atomi (oggetti reali). Tramite questi strumenti è possibile, in poche decine di minuti, rispondere a un’esigenza specifica, trasformando un modello tridimensionale, cioè un disegno eseguito su un computer, in qualcosa di fisico, che possiamo toccare con mano.

Per concepire e creare questi oggetti su misura è possibile contare su un’intera comunità che, attraverso il web, condivide e modifica i progetti, trasformando i bit in atomi. Anche questa dimensione di condivisione è rivoluzionaria: un’idea è tanto più forte quanto è messa in circolazione, migliorata e declinata secondo le specifiche esigenze del maker (così si chiamano questi artigiani digitali).

In questo periodo di isolamento forzato, la portata della condivisione delle buone idee è ancora più dirompente, specie se finalizzata a migliorare un qualche aspetto della quotidianità.

Pensando alla difficile realtà attuale degli infermieri e servendosi della stampante 3D, i ragazzi di Prima Les, coordinati dalla docente Assia Hassanein, hanno costruito dei dispositivi in plastica, quasi dei cinturini, per alleggerire il peso degli elastici delle mascherine e impedire lo sfregamento sulla parte posteriore delle orecchie, evitando irritazioni, prurito, fastidio e ferite.

L’intuizione è frutto dell’estro e della creatività di Quinn Callander, ragazzo canadese di appena 13 anni, che ha messo la sua idea a disposizione senza brevetto e gratuitamente online, permettendo ai ragazzi di prima di implementare il progetto e personalizzarlo prima della stampa.

L’esito di questa attività didattica è stato la fornitura di 100 cinturini al reparto Ostetricia dell’Ospedale di Borgomanero e altri 100 all’Ambulanza del Vergante. Per saperne di più sull’ideazione e la realizzazione di questi oggetti: è possibile visitare il canale Don Bosco Borgomanero su Youtube.

CFP Fossano: AdessoeDopo – L’ordine e il disordine

Il Centro di Formazione Professionale di Fossano realizza un video riflessivo dedicato a questo tempo emergenza sanitaria dove sia il CFP che gli studenti stanno vivendo la distanza, il silenzio, in attesa di ritornare alla normalità e che “il mondo guarisca”. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera e il video.

A prima vista ci pare che l’ordine, la regolarità e la logica siano fondamentali per far procedere il mondo.

Poi un virus beffardo ci costringe ad essere ordinati, regolari, sistematici. Scopriamo che il silenzio, il vuoto, l’immobilità, stanno trasformando le nostre vite in qualcosa di insipido, di sospeso. Un mare senza onde. Ci sono cose che non si basano sull’ordine e sulla regolarità: un Centro di Formazione.

Cosa diventa se non ci sono allievi? La vita è disordinata, rumorosa, imprevedibile. Difficile anche. Ma chi, oggi, non vorrebbe correre come un pazzo in un prato pieno di fiori diversi?

Ecco ciò che ci ha guidato nella realizzazione del video: la vita messa tra parentesi in attesa che il mondo guarisca, la necessità di sottolineare i ruoli di studente, di formatore e i frutti del reciproco incontro nella casa di Don Bosco.

Salesiani per il Sociale APS, riparte il Servizio Civile Universale con 67 progetti e 753 volontari

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS sulla ripresa del Servizio Civile Universale.

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Salesiani per il Sociale APS ha riattivato 67 progetti del Servizio Civile Universale che erano stati sospesi a causa della crisi sanitaria da COVID-19, circa l’80% del totale; hanno ripreso l’attività 753 operatori volontari (il 78% del totale) in 198 sedi di progetto (il 62% di quelle totali). Queste le regioni nelle quali sono stati riattivati i progetti: Sicilia, Piemonte, Puglia, Toscana, Lazio, Umbria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Calabria, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Sardegna, Valle d’Aosta, Liguria, Abruzzo.

Tra questi ci sono anche quei volontari che, inizialmente, avevano scelto di svolgere il servizio civile all’estero: dovendo rientrare in Italia per l’emergenza sanitaria, hanno comunque voluto proseguire convertendo la propria attività in Italia. Come ha sottolineato anche Vincenzo Spadafora, ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport, “Tra volontari ci sono anche giovani che avevano scelto di svolgere il servizio civile all’estero e nei Corpi civili di pace e che, costretti a rientrare in Italia a causa dell’emergenza, hanno scelto di proseguire l’attività nel nostro Paese nei progetti rivisitati dagli enti. Sono poco più di un centinaio ma vanno menzionati perché il loro spirito di solidarietà e il sentirsi attori principali nella difesa della Patria li ha motivati a continuare il proprio servizio seppure in modo molto diverso rispetto alle originarie aspirazioni”.

Ci sono state anche realtà dove non è stata possibile la riattivazione (75 sedi per 27 progetti). Si tratta di giovani che hanno sospeso al momento il proprio servizio ma si sta lavorando per riattivare i progetti il prima possibile.

Cambieranno in parte le attività che gli operatori svolgeranno: in alcuni casi si svolgerà da remoto (290 volontari), quindi direttamente dal proprio domicilio, in altri invece il volontario opera nella sede originaria del progetto oppure in altro luogo grazie a convezioni o gemellaggi (88 operatori) con enti locali ed organizzazioni impegnate nel contrasto all’emergenza sanitaria (Caritas, Diocesi, parrocchie del territorio, enti pubblici, onlus).

Queste le attività nelle quali verranno coinvolti i volontari che riprenderanno servizio:

  • supporto ai comuni e/o ai centri operativi comunali: 11 volontari  in 4 sedi
  • sostegno agli anziani e ai soggetti fragili: 82 volontari in 29 sedi
  • assistenza sociale: 72 volontari in 19 sedi
  • supporto al sistema scolastico: 230 volontari in 48 sedi
  • sostegno agli stranieri: 20 volontari in 6 sedi
  • alfabetizzazione digitale: 14 volontari in 2 sedi
  • attività di comunicazione istituzionale: 6 volontari in 4 sedi
  • realizzazione di progetti educativi o culturali:  186 volontari in 58 sedi
  • gestioni dei flussi presso i luoghi accessibili: 5 volontari in 2 sedi
  • welfare leggero: 24 volontari in 5 sedi
  • supporto all’attività di solidarietà alimentare: 74 volontari in 17 sedi
  • gestione donazioni: 29 volontari in 4 sedi

“Siamo soddisfatti della ripartenza dei progetti di Servizio Civile Universale  – dice don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS – , perché crediamo con forza ai valori educativi di questa esperienza che acquistano maggior forza in un momento di emergenza sociale come questo. I nostri ragazzi conoscono bene il valore della loro attività e si sono messi a disposizione per il bene di tutti, in primis per un servizio al nostro Paese. Siamo certi che saranno di grande aiuto nei luoghi dove ricominceranno il Servizio Civile Universale con quello slancio e quell’entusiasmo tipico dei giovani. È questa anche l’occasione per ringraziare il Dipartimento delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile Universale con il quale nelle settimane passate c’è stato un contatto continuo e di grande collaborazione, le nostre articolazioni territoriali che in un momento difficile e complesso hanno manifestato una grande disponibilità a riorganizzare i progetti e le attività dei volontari; un grazie va anche al personale delle segreterie regionali e della sede nazionale che ha accompagnato il processo con competenza, impegno e dedizione”, conclude don Roberto Dal Molin.

Il messaggio del Rettor Maggiore per la Pasqua 2020

Di seguito, il messaggio del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, per la Santa Pasqua 2020 e l’intervista rilasciata al al settimanale cattolico Alfa y Omega a poco più di un mese dalla fine del 28° Capitolo Generale.

Avendo visitato numerosi Paesi, cosa pensa quando il Papa dice che siamo in “una terza guerra mondiale a pezzi” o quando parla della “globalizzazione dell’indifferenza”?

Per il mio carattere e la mia identità carismatica salesiana, tendo a guardare con speranza. Ma, certamente, penso che stiamo vivendo anni molto difficili. Molti di noi, me compreso, 20 anni fa credevamo che la strada verso la pace e verso una crescente estensione dei diritti umani nel mondo fosse lenta, ma visibile. Negli ultimi 20 anni abbiamo vissuto però una battuta d’arresto inimmaginabile, sia a causa del terrorismo internazionale, sia a causa dello sfruttamento e degli abusi nei movimenti migratori esistenti in tutto il mondo, ma anche a causa delle guerre. In questo momento, poi, siamo colpiti da questa terribile pandemia. Non avremmo mai immaginato una cosa del genere. E questa stessa pandemia sta facendo emergere il meglio di molte persone e gruppi sociali (ad esempio medici, infermieri, servizi sociali), e il peggio dell’egoismo e dell’individualismo delle nazioni. A mio parere questo è deplorevole, e non sarà facile dimenticarlo nel post-coronavirus.

Da cattolici, come possiamo affrontare la pandemia?

Prima di tutto, direi che spero che impareremo qualcosa da tutto questo. Per esempio, torneremo a uno stile di vita frenetico o riusciremo ad avere ritmi e spazi più umani? Vogliamo recuperare il tempo perduto nei consumismo o impareremo che è possibile vivere felici con l’essenziale? Continueremo senza freni nella corsa alla contaminazione del mondo o daremo una tregua al pianeta? Dopo questa pandemia, un’indifferenza ecologica come quella che continuiamo a vedere nei vertici climatici non è possibile. Inoltre, di fronte alle situazioni di povertà che aumenteranno, come cattolici, dobbiamo continuare a rispondere con generosità. In generale, in situazioni estreme, tendiamo a dare il meglio di noi stessi. Ho molta fiducia in questo. Vorrei cogliere l’occasione per invitarvi alla solidarietà, alla fraternità, alla carità e alla preghiera. Abbiamo fede in Dio, che è al nostro fianco nel nostro cammino, anche se difficile come quello attuale. Per questo voglio ricordare l’immagine di Papa Francesco che prega in Piazza San Pietro, solo, ma accompagnato da tante persone in tutto il mondo.

 

Lettera dell’economo generale agli economi ispettoriali

Pubblichiamo la lettera dell’Economo generale, il sig. Jean Paul Muller, agli economi ispettoriali pubblicata dall’agenzia salesiana ANS

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(ANS – Roma) – Nei giorni precedenti la Pasqua, l’Economo Generale della Congregazione Salesiana, sig. Jean Paul Muller, ha inviato una lettera a tutti gli Economi Ispettoriali, per fornire diverse informazioni utili e condividere delle comunicazioni relative all’emergenza generata da COVID-19 e alle sue conseguenze.

“In questi giorni da Roma sono molto impegnato a coordinare ed aiutare le nostre Ispettorie a trovare fondi e mezzi, ma anche idee creative, per rispondere alle sfide del COVID-19” esordisce il sig. Muller. Il quale, oltre a rammaricarsi per le tante vittime in tante parti del mondo, si dice però “favorevolmente impressionato dalla notevole energia dei nostri centri (Giovani, Laici, SDB) che hanno escogitato soluzione creative ed efficaci per aiutare le persone bisognose”. In tal senso l’Economo Generale ricorda anche l’avvio della sinergia con il Settore delle Missioni e insieme al Don Bosco-Network (DBN) per il coordinamento di questa situazione d’emergenza e la mail di riferimento (solidarity.covid19@sdb.org) per dare o chiedere sostegno.

Successivamente, nel presentare il calendario generale del sessennio, introduce una significativa novità: i Convegni Internazionali di formazione e accompagnamento per gli Economi Ispettoriali, dal titolo “Economia al servizio del Carisma Salesiano”, cui prenderanno parte anche i responsabili degli Uffici di Pianificazione e Sviluppo (PDO) e delle Procure Missionarie Salesiane. Tali convegni saranno due e sono già fissati per i mesi di settembre 2022 e 2025.

L’attuale congiuntura economica internazionale non può lasciare indifferente il sig. Muller. “Sappiamo tutti che il Covid-19 ha un influsso negativo sul mercato”, afferma, prima di offrire diversi consigli per l’amministrazione e il buon governo economico e finanziario delle Ispettorie. Per certo, la situazione interessa anche un prevedibile calo delle donazioni da parte dei benefattori. A questa sfida, che ha una portata globale, ma che rischia di mettere in maggiore difficoltà soprattutto i progetti nei Paesi in via di sviluppo, l’Economo Generale invita a reagire avendo “il coraggio di prendere le misure necessarie” e mantenendo la fiducia nella Provvidenza.

Nonostante le difficoltà attuali, il sig. Muller è sicuro: “La solidarietà nella Congregazione nel futuro è destinata a cambiare e fra alcuni anni potremo sperimentare che la vicinanza delle Ispettorie tra loro, e nell’interno delle regioni, porterà i suoi frutti”.

La lettera termina con alcune brevi note sulla struttura dell’Economato e gli auguri pasquali, nella speranza della Risurrezione e nel ricordo dei defunti – tanti anche tra i Salesiani – vittime del Covid-19.

Oratorio don Bosco Rivoli: OttavApp di Pasqua

L’Oratorio don Bosco di Rivoli non si ferma in questo periodo di emergenza sanitaria. Dopo aver vissuto la preparazione e la Festa della Santa Pasqua, continua il percorso intrapreso dall’opera redendo disponibili riflessioni e materiali video da parte del direttore della Casa Salesiana don Claudio Giovannini. Un video ogni giorno per vivere al meglio anche l’Ottava di Pasqua:

Ci siamo chiesti come fare la settimana di comunità durante questo periodo, da casa. In mezzo a tutti i video, le dirette streaming e le trasmissioni televisive ci siamo stati anche noi, via YouTube, WhatsApp e Facebook. Abbiamo vissuto insieme la preparazione alla Pasqua, condividendo anche materiali trovati online e risultati molto interessanti. Ora continuiamo con un video al giorno, perché questa Pasqua lunga otto giorni non passi senza lasciare il segno e cambiare almeno un po’ la nostra vita. Buona Settimana di Pasqua!