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Cfp Fossano: Yura l’allievo armeno nato in Italia

L’8 aprile nel Cfp di Fossano è stato intervistato uno studente del corso di diploma professionale tecnico delle Energie Rinnovabile, Yura Harutyunyan, un allievo armeno nato in Italia. Yura è stato anche il vincitore del concorso della Cassa di Risparmio di Fossano, un concorso riguardante tutti gli istituti di istruzione secondaria di Fossano.

Di seguito la notizia pubblicata sul sito del Cfp di Fossano:

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Yura Harutyunyan è uno studente del corso di diploma professionale, tecnico delle Energie Rinnovabili, al CFP di Fossano. Si parla di lui perché è stato protagonista di un episodio insolito per un allievo. Per questa ragione lo abbiamo incontrato.
Yura, che nome insolito. Che origini ha?
Origini armene. Io sono nato Yerevan e sono arrivato in Italia, a Fossano, nel 2006. La famiglia di mio padre e mio padre erano già in Italia; io sono arrivato con mia madre. Ho subito iniziato la scuola primaria e considero ormai l’italiano la mia prima lingua. Ho solo e sempre studiato in italiano (e in inglese quando necessario). Ho pochissimi ricordi della mia vita armena e non credo che il mio stile di vita di oggi sarebbe trasferibile pari pari in una cultura molto diversa come è quella della mia prima infanzia.


Sei mai tornato in Armenia?
No, non sono più tornato e adesso non potrei più perché mi toccherebbe prestare il servizio di leva obbligatoria nell’esercito armeno che, attualmente, è molto legato all’esercito russo. Al di là del momento particolare che stiamo passando, ho dei parenti a Yerevan, ma non so quando potrò rivederli. Un giorno, quando la guerra sarà finita, spero di avere la possibilità di tornare a rivedere quei luoghi ormai distanti.
Quali sono le questioni importanti dell’umanità secondo te?
Avere uno scopo nella vita, vivere in una democrazia, la libertà personale, il rispetto ambientale, queste sono cose importanti per tutti, credo. Poi mi solletica molto anche la possibilità di cambiamento, di crescita, di evoluzione personale per raggiungere una realizzazione individuale tanto umana quanto professionale.
Una crescita che ti ha portato a vincere una borsa di studio. Spiega che cosa è accaduto
Sono stato a mia insaputa candidato a un concorso della Cassa di Risparmio di Fossano il cui premio era una borsa di studio da 250 Euro. E ho vinto.
Congratulazioni. Di che concorso si trattava?
Di un concorso annuale in cui vengono premiati allievi fossanesi meritevoli per andamento e comportamento scolastico. I fondi del premio sono stati messi a disposizione da parte della Fondazione Favole, un lascito che destina ogni anno una borsa di studio.


Sei stato l’unico vincitore?

No, il premio riguarda tutti gli istituti di istruzione secondaria di Fossano. L’ha ricevuto anche una mia compagna del settore estetico: Nichol Torrente.

E tu hai devoluto il premio ricevuto al Centro di Formazione. Perché?

Visto che grazie al CFP sono riuscito a trovare un contratto di lavoro mi sembrava una bella forma di riconoscenza “restituire” qualcosa. Poi ho pensato che il CFP avrebbe potuto farne un uso migliore di quanto avrei potuto fare io.

Che lavoro hai trovato e che cosa c’entra il CFP?

È un lavoro presso un’azienda elettrica che si occupa di manutenzione di impianti elettrici industriali e civili. L’ho trovato grazie alla particolarità del 4° anno: è un anno di alternanza formazione lavoro a cui si possono iscrivere gli allievi che hanno la qualifica professionale provenienti dai settori Termoidraulico ed Elettrico. Si tratta di un anno di approfondimento di tematiche sempre più importanti vista anche la “transazione ecologica” imposta dalle crescenti difficoltà climatico-ambientali, al termine del quale conseguirò il diploma professionale. Il corso dura 990 e prevede due periodi di stage per un totale di 550 ore.

La novità di questo corso è che, tramite le referenze che fornisce il nostro CFP, si inizia a lavorare davvero: si ottiene un contratto di apprendistato e si vive sul campo, quotidianamente, il mondo del lavoro. Si riceve anche uno stipendio nel periodo di formazione in azienda che è il 10 per cento di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale nel periodo in cui si lavora.

Alla fine dell’anno formativo, si ottiene il diploma tecnico-professionale come tecnico delle energie rinnovabili. Le probabilità di essere assunti in pianta stabile dalla ditta dove si è svolto lo stage sono generalmente molto alte.


Hai scelto di frequentare questo corso per qualche ragione particolare?

Per due ragioni principali: la prima riguarda la possibilità di svolgere una professione interessante con possibilità di crescita; l’altra, direttamente connessa a questa, è dare il mio contributo competente in una tematica così cruciale come la maggiore efficienza energetica.

Sai cosa ha fatto il CFP con la tua donazione?

So che ha acquistato dei libri per la formazione degli insegnanti, ma non mi domandare i titoli.

 

CFP Fossano: la Geberit forma gli installatori del futuro

I ragazzi ed i formatori del settore termoidraulico, che hanno dimostrato elevato interesse per l’iniziativa, ringraziano vivamente Stefano e Carlo per il prezioso tempo dedicato a loro e per le numerose tecnologie offerte al laboratorio, certamente utili alle prossime esercitazioni didattiche. La collaborazione prevede futuri eventi formativi rivolti alle seconde e alle terze annualità.

CNOS-FAP Fossano: Io vivo sano. Contro il fumo.

Giovedì 17 marzo al CFP di Fossano tre corsi del centro hanno partecipato a un progetto con promotore la Fondazione Umberto Veronesi con nome “Io Vivo Sano – Contro il fumo”. Gli obiettivi sono stati: educare sulle conseguenze del tabacco, sensibilizzare i ragazzi riguardo al tabagismo e informare i fumatori che smettere di fumare è possibile. Gli allievi partecipanti hanno preso parte anche a una “Escape Smoke“, una escape room virtuale dove hanno potuto vedere la coltivazione del tabacco.

Di seguito l’articolo pubblicato sul CFP di Fossano:

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Lo scorso giovedì 17 marzo tre corsi del nostro centro (prima termoidraulicaprima meccanica industriale e seconda automotive) hanno preso parte ad un progetto promosso dalla Fondazione Umberto Veronesi, intitolato “Io Vivo Sano – Contro il fumo”.

Gli obiettivi di tale progetto sono: educare sugli effetti del tabacco sul corpo umano, a partire dai bambini e dai ragazzi; sensibilizzare sull’impatto del tabagismo e delle malattie ad esso connesse, e sull’importanza dello stile di vita per tutelare la salute individuale e collettiva; informare i fumatori del fatto che smettere è sempre possibile, che esistono gli strumenti per essere aiutati e che ci sono molti buoni motivi per liberarsi dal fumo.

I nostri allievi hanno avuto modo di cimentarsi in una escape room virtuale, chiamata per l’occasione Escape Smoke, in cui, guidati da Alice, l’operatrice della Fondazione, sono andati a scoprire: come avviene la coltivazione del tabacco e quale impatto ha; quali sostanze sono presenti nelle sigarette e come funzionano le sigarette elettroniche; quali sono tutti gli effetti sulla nostra salute; l’aspetto del marketing; perché si comincia e cosa ci guadagniamo a smettere di fumare.

“Non credevo che il fumo facesse così male, pensavo solo che facesse male e basta” è stata una delle considerazioni a caldo dei nostri allievi. Segno che c’è un bisogno disperato di informarsi in maniera seria e competente, al di là di quello che “si dice in giro”. Come centro, continueremo a impegnarci attivamente su questo fronte.

Nuovo smonta gomme Corghi al CNOS-FAP di Fossano

Il 21 Marzo è arrivato al CFP di Fossano un nuovo smontagomme semi automatico, l’Artiglio 50, grazie alla collaborazione di Corghi e CNOS-FAP Fossano.

Un’occasione per rafforzare il rapporto tra CNOS-FAP e aziende e le possibilità di crescita professionale degli allievi.

Di seguito l’articolo del CFP Fossano:

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Grazie alla collaborazione tra CNOS-FAP e Corghi è da poco arrivato al centro di formazione di Fossano un nuovissimo attrezzo per lo smontaggio degli pneumatici.

Si tratta dell’Artiglio 50 una macchina semi automatica di ultima generazione che sarà messa a disposizione per tutti gli allievi facenti parte del settore automotive (meccanici d’auto, carrozzieri e meccanici agricoli).

Il macchinario è stato prontamente installato e utilizzato nelle lezioni in autofficina, diventando occasione di crescita della professionalità degli allievi CNOS-FAP e al tempo stesso prezioso consolidamento delle relazioni con le aziende del settore.

Grazie ad Artiglio 50 viene ulteriormente ampliata la gamma di macchinari del sempre più attrezzato laboratorio automotive del CNOS-FAP di Fossano.

 

 

CFP Fossano: droga e prevenzione, l’incontro con i Carabinieri

Nelle giornate scorse, gli allievi del Centro di Formazione di Fossano hanno avuto modo di vivere un incontro con il capitano Balsamo e il luogotenente Mela della Compagnia dei Carabinieri di Fossano per affrontare il tema delicato sull’uso di sostanze stupefacenti, andando a definire cos’è una sostanza stupefacente, gli effetti, le implicazioni legali (penali e amministrative), e quali sono i comportamenti a rischio che ne derivano. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

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Droga e prevenzione: incontro con i Carabinieri

L’uso di sostanze stupefacenti negli adolescenti è un fenomeno diffuso e pericoloso. È inutile nascondere che lo è anche in una realtà relativamente piccola, come Fossano. Si rende dunque necessario un lavoro di informazione, prevenzione di comportamenti a rischio e promozione di stili di vita e scelte consapevoli.

Per questo motivo, il nostro Centro di Formazione Professionale si è dato per il 2022 l’obiettivo di affrontare questo delicato tema, sensibilizzando allieve ed allievi attraverso una serie di iniziative che aiutino ad inquadrare l’argomento da più punti di vista per prenderne pienamente coscienza.

Il primo di questi appuntamenti è stato l’incontro con il capitano Balsamo e il luogotenente Mela, della Compagnia dei Carabinieri di Fossano. Insieme abbiamo provato a definire cos’è una sostanza stupefacente, quante e quali sono tali sostanze, quali sono gli effetti del loro utilizzo, come se ne diventa dipendenti e quanto è difficile tirarsene fuori. Si sono inoltre approfondite le implicazioni legali (penali e amministrative), quali sono i comportamenti a rischio che ne derivano e le conseguenze sociali di tali condotte. Il tutto condito dall’esperienza diretta e da racconti di “vita vera” dei due ufficiali presenti.

Le tante domande dei ragazzi e le pronte risposte dei nostri ospiti hanno aiutato a chiarire alcuni dubbi: perché l’alcol si può vendere e la marijuana no? Esistono droghe “leggere”? Se sono minorenne, incorro nelle stesse conseguenze di un maggiorenne? A Fossano quanto “giro” c’è?

Un sentito ringraziamento al capitano Balsamo e al luogotenente Mela per la disponibilità dimostrata e per la loro preziosa testimonianza, augurandoci che questa collaborazione possa continuare, per il bene delle generazioni future, in un rapporto di reciproca fiducia.

Fossano: tra Covid e smartphone, i Salesiani raccontano gli adolescenti – La Fedeltà

Per il settimanale fossanese “La Fedeltà”, sono stati intervistati il direttore don Bartolo Pirra e i referenti educativi – insegnanti Giorgio D’Aniello e Fabrizio Spina del Centro di formazione professionale di Fossano al fine di riportare una panoramica sugli adolescenti presenti presso l’opera.

Di seguito l’articolo a cura di Fabrizio Bonardo.

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La formazione professionale dei Salesiani di Fossano (il Cnos-Fap) raccoglie 562 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni, che dal lunedì al venerdì frequentano l’Istituto dalle 5 alle 8 ore al giorno per i corsi teorici e i laboratori, con l’obiettivo di imparare un mestiere e cominciare a sperimentarsi nel mondo del lavoro. Arrivano da ogni parte della provincia, e anche oltre: una piccola parte, il 10%, è di Fossano, gli altri provengono (sulla direttrice nord-sud) da Villastellone a Ceva-Garessio o (sulla direttrice est-ovest) dalle Langhe alle valli del Saluzzese. Si formano per diventare meccanici – di macchinari industriali, d’auto, di mezzi agricoli -, carrozzieri, elettricisti, termoidraulici, ma anche acconciatori ed estetiste, categorie tra le quali le ragazze sono, rispettivamente, il 50 e il 100%. Grande è anche la varietà delle provenienze, sia in termini di nazionalità (italiana e straniere), sia di ambiente (rurale o metropolitano), che fa dei Salesiani un osservatorio privilegiato del mondo degli adolescenti, della loro ricchezza e delle loro vecchie e nuove fragilità: quelle venute alla luce in una stagione difficile come quella della pandemia. Ne parliamo con i referenti educativi e insegnanti Giorgio D’Aniello e Fabrizio Spina e con il direttore don Bartolo Pirra.

Vi capita spesso di incontrare il disagio tra i ragazzi? Da dove arriva? Quando deve preoccupare?
Capita, certo. Perché il disagio è una condizione dell’età evolutiva. Diventa preoccupante quando, legandosi in particolar modo a difficoltà delle famiglie di provenienza, sfocia in una serie di comportamenti anomali. Quali comportamenti? L’aggressività o l’autolesionismo, che sono due aspetti della non accettazione di sé, di una mancanza di autostima. Lo spettro dei comportamenti a rischio è ampio: comprende il bere, il legarsi a dipendenze (la marijuana e altre sostanze), i disturbi alimentari…

La situazione è cambiata rispetto alla generazione precedente, una decina-quindicina di anni fa?
La differenza principale è dovuta allo sviluppo dello smartphone, e dei social network, a cui tutti – non solo i ragazzi – siamo arrivati impreparati. Fuori dalla scuola, sono costantemente connessi, legati a un mondo virtuale che falsa la percezione della realtà. Pensiamo ad esempio al diffondersi della pornografia tra i ragazzi e ai danni che può creare alla loro sfera affettiva e sessuale. E il Covid? Ha peggiorato la situazione, producendo ulteriore isolamento e un uso del cellulare ancor più massiccio, fino a confondere – qualche volta – il giorno con la notte.

Che cosa cercano gli adolescenti di oggi?
Le esigenze base sono le stesse di sempre: sentirsi importanti per qualcuno e trovare il proprio posto nel mondo.

Qual è la risposta che forniscono i Salesiani?
Mettere al centro la relazione tra le persone, far sentire la nostra vicinanza e dare loro strumenti per affrontare la vita.

Come si riesce a entrare in relazione?
Con il contatto personale, il lavoro che si effettua quotidianamente sul gruppo-classe, sullo spirito di appartenenza, con un ambiente che spinge ad aprirsi e – a chi è in difficoltà – a chiedere aiuto, in modo esplicito o implicito, ai referenti adulti.
Don Bartolo: È importante anche l’aspetto religioso, spirituale. A chi è cristiano diamo la possibilità di confessarsi, una volta al mese. E a tutti, anche i non cristiani, di raccontarsi attraverso gli “esami di coscienza”.

Avete bisogno del mondo “di fuori”?
Certo, nessuno può bastare da solo, come diceva don Bosco. Stiamo preparando progetti con le Forze dell’ordine e con l’Asl sulla prevenzione dei comportamenti a rischio, siamo in contatto con il Comune e abbiamo un rapporto di dialogo costante con le famiglie. Creare spazi per gli adolescenti è una bella sfida e noi vogliamo giocarla, non appena il Covid ce lo permetterà, mettendo a disposizione i nostri spazi e i nostri educatori, dalla formazione professionale all’Estate ragazzi.

CFP Fossano: dona alla scuola la sua borsa di studio. Il gesto di generosità del giovane Yura

Yura Harutyunyan, uno dei 28 studenti premiato con una borsa di studio dei lasciti Favole e Grapputo, ha deciso di regalarla alla propria scuola per acquistare materiale didattico che andrà a servizio anche degli altri studenti.

Di seguito l’articolo de “La Fedeltà” di Fossano.

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È stato uno dei 28 giovani studenti meritevoli premiati a dicembre con una borsa di studio dei lasciti Favole e Grapputo. Il giovane Yura Harutyunyan, di nazionalità armena, ha deciso di devolvere il proprio premio alla scuola, per acquistare materiale didattico che andrà a servizio anche degli altri studenti. “Yura si è sempre impegnato a scuola – commenta la coordinatrice del Cnos Cristina Calvo – e il suo gesto, inatteso, ci ha fatto grande piacere”. Anche la Fondazione Crf, che gestisce i due lasciti, lo ha ringraziato pubblicamente, nella newsletter in cui riassume periodicamente le proprie attività, “con l’augurio che possa trovare questa generosità ricambiata nel suo futuro personale e professionale”. Le premesse sono molto incoraggianti. Dopo aver frequentato con profitto il 3° anno del corso per operatore elettrico, infatti, Yura lavora con un contratto di apprendistato per la ditta Apienne di Allochis che si occupa di impianti elettrici. Nello stesso tempo, ha deciso di continuare gli studi per un quarto anno, sempre al Centro di formazione salesiano, in un percorso di alternanza scuola-lavoro al termine del quale potrà conseguire il diploma professionale di Tecnico delle energie rinnovabili.

CFP Fossano:Nuovo look al laboratorio di elettro

Al Cnosfap di Fossano, all’interno del laboratorio di elettro sono state posizionate delle infografiche omaggiate dalla Finder.

Di seguito l’articolo del CFP Fossano

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Nei giorni scorsi, all’interno del laboratorio di elettro, sono state posizionate delle infografiche omaggiate dalla Finder. Anche in questo caso la Finder, azienda leader nella produzione di relè, si dimostra attenta all’attività formativa del CNOS-FAP di Fossano perché, oltre alle infografiche, ha donato svariati prodotti programmabili con tecnologia NFC e alcuni termostati e cronotermostati smart. 

I formatori e gli/le allievi/e del settore elettrico intendono ringraziare il Sig. Maurizio Tugnolo, responsabile della Finder, per questa ulteriore dimostrazione di riguardo per il nostro centro di formazione professionale. 

CNOS-FAP: la stagione degli stage – CFP Fossano

Il momento dello stage, è un’esperienza che riguarda in generale gli allievi e le allieve del terzo anno dei Centri di Formazione Professionale affinché possano “mettersi in gioco” e comprendere al meglio quali siano le dinamiche e le regole del mondo del lavoro. Il CFP di Fossano riporta sul sito una descrizione approfondita sul che cosa si intenda per “stage”: che cos’è, come funziona, a che cosa serve, perché è importante svolgerlo. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

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La stagione degli Stage, in un Centro di Formazione, è una ricorrenza fissa, si ripete ogni anno. È la materia più importante della seconda metà dell’anno formativo, dunque richiede attenzioni, cure, coinvolgimento, come se fosse un ingranaggio delicato. È un momento di passaggio fondamentale, una delle caratteristiche irrinunciabili della formazione professionale… A meno che non si metta di mezzo una pandemia a farlo saltare, come è accaduto negli ultimi due anni.

Lo stage è un’occasione per mettersi in vetrina, cioè mettersi in mostra agli occhi del mondo del lavoro. È una valida opportunità per incontrare da vicino il mestiere che si è scelto di svolgere una volta ottenuta la qualifica.

In genere è un’esperienza che riguarda allieve/i del terzo anno, ma nei percorsi di alternanza scuola lavoro (i cosiddetti percorsi duali) la presenza in azienda è di 400 ore sia nel secondo, sia nel terzo anno di studio.

Perché si fa uno stage? Talvolta la formazione scolastica non permette di comprendere appieno quali sono le dinamiche e le regole del mondo del lavoro. Anche quando gli utensili in dotazione ai laboratori sono moderni e funzionali, simili o analoghi agli strumenti usati dai professionisti del settore, bisogna sempre tenere presente che le lezioni pratiche vengono svolte in un ambiente protetto, dove si bada maggiormente alla spiegazione che al risultato, un ambiente non legato ai tempi e ai rendimenti che bisogna raggiungere quando si svolge un lavoro vero e proprio. C’è una marcata differenza di relazione e rapporti tra il laboratorio scolastico e il laboratorio professionale: il CFP aspetta e rispetta i tempi dell’allievo; il lavoro rispetta i tempi del cliente che, in genere, è impaziente.

La risposta alla domanda sul perché si fa uno stage allora è: toccare con mano come ci si muove sul campo, fare un allenamento in una situazione sfidante, mettersi in gioco per davvero.

Come funziona? Semplificando molto si può affermare che lo stage è come un periodo di studio svolto lavorando presso un’azienda. Ipotizzando per esempio un percorso formativo nella falegnameria, svolgerò lo stage presso un mobiliere, un serramentista, un falegname o un ebanista. Qual è il compito di uno stagista? Dovrà avvicinarsi al lavoro e comprenderne il più possibile le regole e il funzionamento nel poco tempo concesso dal calendario (nel nostro caso sono 320 ore: circa due mesi). Per questo abbiamo parlato di esporsi come in una vetrina. Non come un manichino, però: al contrario dei manichini che sono immobili, inespressivi, innaturali, occorre darsi da fare.

Quali sono allora i comportamenti da tenere durante lo stage? Occorre essere educati, curiosi e umili. L’educazione è una carta di identità in cui si racconta la persona che ne è proprietaria. La maleducazione genera sempre una pessima impressione. La curiosità significa impegnarsi a osservare bene come funzionano e come si portano avanti i lavori, comprendere i segreti degli esperti, fare domande, sforzarsi di capire. Infine bisogna essere umili, cioè riconoscere la propria inesperienza rispettando ogni persona e il suo operato. Le caratteristiche personali vincenti sono la volontà e disciplina. Come sempre. Occorre allora sapersi organizzare, sapersi gestire, riconoscere le necessità e le urgenze del lavoro, anticipandole, se è possibile.Queste qualità sono già di per sé mansioni difficili, ma lo diventano ancora di più perché talvolta agli stagisti vengono affidati i lavori meno impegnativi, più noiosi e banali. Occorre perciò sapersi mettere in mostra partendo proprio da simili occasioni. Svolgere con impegno le mansioni più umili è un’indicazione di serietà e professionalità; è indicazione di affidabilità, la dote più richiesta da un datore di lavoro.

In genere quella dello stage è sempre un’esperienza significativa e importante; spesso è anche un periodo bellissimo che muta il modo di vedere il lavoro e genera entusiasmo. Per questo è un peccato sprecarla dimostrandosi svogliati e inadeguati: sarebbe come buttare nella spazzatura la torta che abbiamo appena estratto dal forno dopo avere faticato tanto per prepararla.

CFP Fossano: gli allievi del corso sulle energie rinnovabili incontrano la FINDER

Nelle scorse giornate, gli allievi del corso sulle energie rinnovabili del Centro di Formazione Professionale di Fossano hanno partecipato a un seminario tecnico tenuto dalla Finder grazie alla presenza dei tecnici dell’azienda Maurizio, Davide e Cesare. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

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Recentemente il quarto anno duale del corso TECNICO DELLE ENERGIE RINNOVABILI – PRODUZIONE ENERGIA TERMICA, ha partecipato a un seminario tecnico con l’azienda Finder organizzato nel centro di formazione professionale a Fossano.

Finder è un’azienda nata nel 1954 in provincia di Torino nel comparto elettrico  e negli anni, ha costruito un’ampia gamma di componenti elettromeccanici ed elettronici per il settore civile e industriale. Da anni è in atto una collaborazione formativa tra l’azienda e il Cnos: Finder propone materiali e momenti di formazione  affinché gli allievi possano arrivare alla qualifica in possesso della competenza  necessaria all’installazione dei propri prodotti.

Grazie alla presenza dei Tecnici Finder (Maurizio, Davide e Cesare)  i ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere la programmazione del nuovo Termostato Bliss2. Tramite l’app bliss (presente sia su play store che su app store) hanno lavorato su alcune operazioni sempre più richieste dalla casa “intelligente” come, ad esempio, una simulazione del settaggio del termostato con i relativi parametri, trasferendo i dati da cellulare al termostato o l’aggiunta degli attuatori intelligenti per la simulazione della gestione del riscaldamento a zone.

Il coffee break organizzato dagli studenti del CNOS-FAP di Savigliano ha dato l’avvio alla seconda parte della mattinata in cui sono stati presentati alcuni prodotti sulla gestione delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, dei contabilizzatori di nuova generazione per il risparmio energetico e alcuni prodotti elettrici per la gestione dei livelli liquidi in stoccaggio.

La mattinata si è conclusa con un gioco a quiz sulle tematiche affrontate nel seminario e i ragazzi più preparati hanno ricevuto in dono alcuni gadget offerti dalla Finder.