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Giovani Salesiani e accompagnamento. Risultati di una ricerca internazionale

È stato pubblicato in questi giorni dalla “Editrice LAS” il volume “Giovani Salesiani e accompagnamento. Risultati di una ricerca internazionale”. Il libro, del sig. Marco Bay, SDB, docente di Metodologia della Ricerca Pedagogica e Statistica presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, vede la presentazione dei Consiglieri Generali per la Formazione e la Pastorale Giovanile, rispettivamente don Ivo Coelho e don Fabio Attard.

Nelle sue oltre 580 pagine la pubblicazione intende presentare i risultati dell’ampia inchiesta internazionale realizzata su impulso del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e del suo Consiglio, per ascoltare l’esperienza di vita dei giovani Salesiani in formazione iniziale, dei giovani in ricerca che desiderano diventare Salesiani, di chi ha concluso la formazione iniziale e di parte di coloro che guidano spiritualmente e accompagnano i formandi.

I Dicasteri per la Formazione e la Pastorale Giovanile si sono pertanto fatti promotori dell’inchiesta sul campo – con 38 domande rivolte a (3500) giovani Salesiani e 44 domande alle loro (500) guide spirituali – che ha coinvolto esperti, Delegati ispettoriali per la Formazione, le équipe dei Dicasteri, centinaia di volontari provenienti da una sessantina di Paesi in tutto il mondo e da praticamente tutte le circoscrizioni salesiane, e che si è conclusa grazie al prezioso lavoro del sig. Bay e di don Silvio Roggia, del Dicastero per la Formazione.

Pur nell’intenzione di presentare una ricerca al tempo stesso teorica ed operativa, si è scelto di agire prioritariamente in modo induttivo a diversi livelli, privilegiando l’approccio descrittivo, esplorativo e in parte comparativo per fasi formative e per regioni continentali salesiane, e lasciare ad ulteriori pubblicazioni successive quello interpretativo e prospettico.

Cosa può essere di maggior interesse per un lettore salesiano ordinario? Probabilmente la maggior parte dei commenti liberi ad alcune domande aperte (riportati interamente in questa pubblicazione), che offrono una profonda intuizione dell’anima dei giovani Salesiani di oggi.

Le domande della ricerca potrebbero inoltre essere molto utili per una crescita personale della propria vocazione quotidiana e alcuni fatti possono aiutare a portare avanti e a creare condizioni migliori per l’accompagnamento salesiano.

Il libro è disponibile sul sito della LAS o se ne può fare richiesta presso il Dicastero per la Formazione.

Ecco la video-presentazione del libro “Giovani Salesiani e accompagnamento”:

(Articolo tratto da ANS – Agenzia Info Salesiana)

Si segnala, inoltre, l’articolo di Veronica Petrocchi che su www.unisal.it, il sito dell’Università Pontificia Salesiana, così presenta il libro “Giovani Salesiani e accompagnamento. Risultati di una ricerca internazionale”:

Sinodo dei giovani e accompagnamento, una ricerca internazionale

di Veronica Petrocchi

Un’inchiesta internazionale per conoscere e rafforzare l’accompagnamento personale e spirituale tra i salesiani è l’obiettivo del volume a cura del prof. Marco Bay “Giovani Salesiani e accompagnamento. Risultati di una ricerca internazionale”.
La ricerca si inserisce all’interno della collaborazione tra il mondo salesiano, da sempre attento alle tematiche giovanili, e la Santa Sede per il Sinodo dei Vescovi che sarà ospitato presso l’UPS dal 20 al 23 settembre prossimo. (https://www.giovaniesceltedivita.org/).

L’inchiesta consta di 4.000 interviste, tra giovani salesiani in formazione iniziale e più di 500 guide o accompagnatori spirituali provenienti da una sessantina di paesi in tutto il mondo, situati in centinaia di case di formazione appartenenti a quasi tutte le circoscrizioni o ispettorie salesiane. Si evince, quindi, la portata mondiale della ricerca realizzata su suggerimento del Rettor Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, don Ángel Fernández Artime che, insieme al suo Consiglio, hanno deciso di ascoltare l’esperienza di vita dei giovani salesiani in formazione iniziale, dei giovani che desiderano diventare salesiani, di chi ha concluso la formazione inziale e di coloro che li guidano spiritualmente.

Le interviste sono state svolte utilizzando questionari in italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, polacco, grazie alla collaborazione dei Dicasteri per la Formazione e della Pastorale Giovanile della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, promotori dell’inchiesta sul campo che ha coinvolto esperti, delegati ispettoriali per la formazione, le équipe dei dicasteri e centinaia di volontari.

Un ringraziamento particolare per il lavoro svolto va a don Ivo Coelho (Consigliere Generale per la Formazione), Fabio Attard (Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, a Silvio Roggia (Dicastero per la Formazione) e agli altri membri dei Dicasteri, tra i quali Salvador Cleofas Murguía Villalobos, Francisco Santos Montero e Patrick Anthonyraj.

Un’altra grande novità riguarda la possibilità di acquisto del libro, disponibile sia in formato cartaceo sia in e-book, consultabile direttamente a questo link, clicca qui.

20/03 – Prof. Dario Nicoli: il prossimo ospite degli incontri del CUS

Continua il ciclo di appuntamenti del CUS – Collegi Universitari Salesiani che in questa edizione segue il leitmotiv “Vivere, Amare e Credere”. Martedì 20 Marzo 2018, accolti nell’aula magna della Facoltà di Teologia della Crocetta, si terrà il secondo incontro su “L’Università: formazione al lavoro e alla vita” condotto dal Prof. Dario NICOLI, illustre esperto di sistemi educativi e docente universitario di Sociologia economica e dell’organizzazione.

 

Secondo Incontro – Martedì 20 Marzo 2018

 

  • TEMA

    “L’Università: formazione al lavoro ed alla vita”

  • RELATORE

    Prof. Dario Nicoli – Docente Universitario e Sociologo

  • LUOGO

    Crocetta – Aula Magna della Facoltà di Teologia

  • PROGRAMMA

    • ore 20:30 – Buffet
    • ore 21:15 – Saluti
    • ore 21:30 – Relazione
    • ore 22:45 – Fine serata

Binomio Giovani-Politica: ecco le voci raccolte a San Salvario

La campagna elettorale è in dirittura d’arrivo. Cosa ne pensano i giovani? Un termometro della sensibilità e del disagio giovanile rispetto al tema politico viene offerto da un video realizzato – grazie all’idea lanciata dal parroco e responsabile dell’Oratorio San Luigi, don Mauro Mergola – da “Sala Giovani DB” mediante una collezione di risposte date dai tanti ragazzi che abitualmente si riversano nelle strade di San Salvario.  Buona Visione!

Miei cari giovani, il mondo con voi ha un bel regalo e avrà un futuro pieno di speranza

Il Rettor Maggiore ha inviato un messaggio in occasione della festa di San Giovanni Bosco a tutti i giovani del mondo, credenti o non credenti o di altre religioni. Quest’anno, da Dili, Timor Est, ha manifestato con la forza la sua parola e ha ricordato: miei cari giovani “il mondo con voi ha un bel regalo e avrà un futuro pieno di speranza”.

Miei cari giovani,
ricevete il mio saluto pieno di affetto e la promessa della mia preghiera per tutti voi.

Anche quest’anno, come l’anno scorso, in questo giorno della Festa di San Giovanni Bosco, 31 gennaio, mi trovo in un’altra parte del mondo. Questa volta in Asia, Timor Est. Da qui desidero rendermi presente nei più diversi luoghi del mondo dove ci sono giovani che sperimentano la gioia di sentire che il Signore ha regalato loro Don Bosco come Padre e Maestro della Gioventù.

È ancora vivo in me il ricordo dell’incontro di Papa Francesco con i giovani del Cile e del Perù, avvenuto alcuni giorni fa. D’altra parte, vi è ovunque un grande movimento per la preparazione del Sinodo dei Vescovi, convocato sul tema: “Giovani, Fede e Discernimento vocazionale”. Lo stesso Papa Francesco vuole incontrarsi, durante la settimana che precede la Domenica delle Palme, con delegazioni di giovani di tutto il mondo, perché desidera avere «un incontro in cui voi sarete protagonisti: giovani di tutto il mondo, giovani cattolici e giovani non cattolici; giovani cristiani e di altre religioni; e giovani che non sanno se credono o non credono: tutti. Per ascoltarli, per ascoltarci, direttamente, perché è importante che voi parliate, che non vi lasciate mettere a tacere».

Tutto questo suscita in me una immensa gioia.
Posso farvi una confidenza? Quando percorro il “mondo salesiano”, nelle nazioni più diverse, e mi incontro con voi giovani, vedo i vostri volti, il vostro sorriso, il vostro sguardo sincero, pulito, autentico, e mi dico: il mondo, la Chiesa, la nostra Famiglia Salesiana e il Movimento Giovanile Salesiano in tutto il mondo, hanno un grande presente e un promettente futuro.

L’anno scorso vi ho scritto (vi ricordate?), dicendovi, tra l’altro, che noi crediamo in voi. Oggi confermo la mia totale fiducia, e dico ancor di più. Miei cari giovani, non rinunciate ai vostri sogni e ai vostri ideali, anche se qualche volta questo può sembrarvi difficile. Continuate a cercare appassionatamente la vostra felicità, ma quella felicità profonda e autentica, che vi farà sentire contenti e realizzati. Una felicità che è molto lontana da tutto quello che è superficiale e vuoto; lontana da tutto ciò che è “usare e gettare” le cose, e, ve lo dico con grande dolore, a volte anche, “usare e gettare-scartare” le persone.

Pensando a voi mi piace ricordare quello che in una occasione vi disse e vi scrisse l’allora Papa Benedetto XVI: «Cari giovani, la felicità che cercate, la felicità che avete diritto di gustare ha un nome, un volto: quello di Gesù di Nazareth».
Qualcuno mi chiederà se questo messaggio è valido anche per i giovani non cristiani. La mia risposta è, senza alcun dubbio: sì. Il messaggio vale per tutti voi, miei cari giovani.
Ascoltate, vi racconto una esperienza che ho fatto qualche settimana fa. Stavo visitando l’Ispettoria Salesiana di Guwahati, in Assam, nell’Est dell’India, e durante un incontro in una presenza salesiana con giovani universitari di varie religioni (cattolici, indù, musulmani) sono rimasto profondamente impressionato al vedere che loro stessi proponevano di recitare insieme il “Padre Nostro”. Mi sono commosso. E mi sono congratulato con loro per il significato della loro proposta. Perché quei giovani, capaci di chiamare Dio “Padre!”, l’Unico Dio, saranno capaci di costruire un mondo di Pace, di vera Giustizia, di Fraternità Universale.
È la stessa cosa che ha affermato Papa Francesco durante la sua visita nel Bangladesh: «Sono contento – egli ha detto – che, insieme ai cattolici, ci siano con noi molti giovani amici musulmani e di altre religioni. Col trovarvi insieme qui oggi mostrate la vostra determinazione nel promuovere un clima di armonia, dove si tende la mano agli altri, malgrado le vostre differenze religiose».
Ed è per questa ragione che mi permetto di suggerirvi, più ancora di chiedere a voi, giovani del “mondo salesiano” e di qualsiasi altra realtà, di aprire il vostro cuore a Dio e di lasciarvi sorprendere da Lui. Lasciate che entri nel più profondo delle vostre vite. Non vi deluderà mai. Fate l’esperienza dell’incontro con Lui, e per quanto vi è possibile, pregate, entrate in dialogo con Lui.

Può il Rettor Maggiore chiedere questo ai giovani del mondo? Certamente. E lo faccio a nome di Don Bosco che, nella comunione con Dio, vi ama profondamente. E ve lo chiedo perché sono profondamente convinto. Che non ci capiti quello che racconta Edith Stein (filosofa del secolo XX e oggi Santa), la quale, parlando di se stessa nella sua adolescenza, affermava che «aveva perso in modo consapevole e deliberato l’abitudine di pregare». Vi invito, miei cari giovani, a coltivare e a intensificare quell’esperienza vibrante che è la preghiera come dialogo con Dio. E poi, continuate ad essere generosi nella vostra vita, continuate ad offrire il vostro tempo e le vostre qualità ad altre persone, continuate a cercare il modo di crescere nella vita interiore; lasciatevi aiutare e accompagnare da chi, avendolo prima vissuto, può regalarvi quel dono che è l’apertura all’ascolto, con il cuore preparato e pronto ad accogliere quello che Dio, attraverso lo Spirito, vi sussurra nel profondo del vostro cuore.

Abbiate fiducia in Maria, la Madre del Signore, Madre Ausiliatrice. La Madonna vi accompagnerà in ogni momento della vita: nei crocevia del cammino e anche nei momenti di difficoltà. Coraggio! Non perdetevi d’animo perché, come ha detto Papa Francesco: «la vita vale la pena di essere vissuta a fronte alta».

Con tutto l’affetto del vostro sempre padre, fratello e amico in Don Bosco,

Roma, 31 gennaio 2018
Ángel Fernández Artime, sdb Reitor-Mor

 

Borse-Lavoro per i ragazzi dell’Harambée di Casale Monferrato

La comunità Harambée nasce a Casale Monferrato (AL) nel 1996 con l’obiettivo di accogliere giovani in stato di bisogno. Al suo interno oggi è presente una casa famiglia per ragazzi allontanati dai propri genitori, un centro per minori stranieri soli e un gruppo appartamento per ragazzi maggiorenni. In quest’ultima struttura vengono ospitati giovani che, compiuti i 18 anni, sperimentano percorsi di autonomia: apprendere un mestiere o accedere ad un tirocinio per trovare lavoro, imparare a vivere da soli provvedendo ai propri bisogni o anche saper costruire delle relazioni durature nel tempo.

Per i ragazzi ospiti in una casa famiglia compiere 18 anni non è sempre una festa. La legge, infatti, li obbliga a lasciare la struttura perché capaci di provvedere a sé stessi. Purtroppo, però, non tutti i giovani sono pronti a camminare da soli e hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a costruire il proprio futuro.

Le richieste per accedere al Gruppo Appartamento sono sempre più numerose e molte volte si è costretti a rifiutarle. A questi giovani che si preparano ad affrontare la vita da adulti si vuole garantire tutto il necessario per poter vivere da soli (la spesa quotidiana, visite mediche specialistiche o l’iscrizione a scuola guida). Inoltre, si desidera assicurare loro delle borse lavoro per avviarsi in tirocini all’interno delle aziende presenti sul territorio.

Un lavoro instancabile, dunque, con l’auspicio che questi giovani che dalla vita hanno ricevuto di meno si possa dare un’opportunità per costruirsi un futuro certo!

 

Ecco un video che ritrae l’Opera di Casale Monferrato:

I ragazzi di Harambée – Casale Monferrato (AL)

Per i ragazzi ospiti in una casa famiglia compiere 18 anni non è sempre una festa. Non tutti sono pronti a camminare da soli per questo hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a costruire il proprio futuro. Scopri il progetto Harambée di Casale Monferrato » http://bit.ly/casaharambee

Publié par Salesiani per il Sociale – Federazione Scs sur mardi 5 décembre 2017

 

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Scuola don Bosco di Lombriasco: innovazione, agricoltura e giovani

Nella geografia nazionale, l’agricoltura si colloca come un settore economico il cui valore aggiunto nel 2016 ha superato i 31 miliardi pari al 2,1% del valore aggiunto nazionale. Prendendo in rassegna la componente agricola, si rileva che il valore complessivo della produzione risulta composto per il 52% dalle coltivazioni vegetali, per il 29% dagli allevamenti zootecnici e per il 12% e il 6% dalle attività di supporto e dalle attività secondarie.
Questo testimonia un segnale di ripresa economica del settore che viene avvalorato da importanti risultati nell’ambito della formazione agricola e nell’incremento della risposta giovanile alla questione: per la prima volta, infatti, una scuola agraria si è qualificata sul podio di una classifica molto prestigiosa.

Si segnala che, qui di seguito, in data Venerdì 1 Dicembre, il quotidiano agricolo indipendente “TerraOggi.it“, ha pubblicato un’articolo relativo alla Scuola agraria Don Bosco di Lombriasco che, secondo l’Osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli, viene classificata al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino:

 

Lombriasco, la prima volta di una Scuola agraria sul podio dei migliori Istituti

Il “Don Bosco” classificato dall’Osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino. Un risultato significativo per la formazione agricola. E in primavera, l’alternanza scuola/lavoro si fa in Argentina e Francia

La Scuola agraria Don Bosco di Lombriasco è stata classificata da Eduscopio, progetto della Fondazione Agnelli, al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino. Un risultato che certamente rende onore al merito della storica scuola salesiana immersa nella campagna tra Torino e Cuneo, ma che rivela anche un importante “segno dei tempi”, perché è la prima volta che un istituto agrario raggiunge il podio di una classifica così prestigiosa.

ORGOGLIO AGRICOLO

«Se qualcuno ancora pensasse che Agraria sia un “ripiego” rispetto ad altri corsi “più nobili” – commenta il preside della Scuola di Lombriasco, Marziano Bertino -, a questo punto non potrebbe che essere smentito. Questo traguardo, certamente lusinghiero per il nostro istituto, costituisce un ennesimo motivo di orgoglio per l’intero mondo agricolo, che vede riconosciuto (se mai ancora ce ne fosse stato ancora bisogno) il ruolo dell’istruzione e della formazione delle giovani generazioni, al fine di innovare un’agricoltura oggi più che mai indispensabile per l’intera economia».

Il rilevamento e la classifica delle scuole sono avvenuti non sulle risultanze soltanto dell’ultimo anno, ma in base a specifici parametri (percentuale di diplomati occupati, rendimento scolastico dei diplomati iscritti all’università, coerenza tra studi fatti e lavoro svolto, eccetera) analizzati già a partire dagli anni 2011/2012.

FORMAZIONE ALL’ESTERO

Una crescita qualitativa che non accenna a fermarsi, se l’istituto salesiano di Lombriasco ha appena annunciato di aver messo a disposizione dei propri allievi l’opportunità di adempiere all’obbligo dell’alternanza scuola/lavoro in aziende collocate oltre i confini nazionali. Anche qui, si tratta di un primato. In particolare, sono state scelte come meta la Francia e l’Argentina: «L’iniziativa ha avuto un successo insperato – osserva ancora il preside Bertino -, in quanto ben il 50 per cento degli studenti degli ultimi anni (terza e quarta Ita) la prossima primavera andrà a Cordoba e Mendoza, in Argentina, ed una buona parte degli studenti di terza Ita a Ressins (Francia), sempre in aziende agricole salesiane».

CONTINUA EVOLUZIONE

Gli allievi saranno chiamati a prestare servizio nei vari settori aziendali, dalla produzione alla trasformazione, alla commercializzazione, in modo da poter acquisire quelle conoscenze e competenze che sono proprie del mondo del lavoro.

Un’esperienza di formazione professionale agricola all’estero che non conosce precedenti, confermando una nuova dinamicità nell’evoluzione delle potenzialità del settore primario, attraverso la conoscenza e il confronto con altre realtà formative e produttive.

«In futuro – anticipa Bertino, svelando nuovi piani dell’istituto -, prevediamo di estendere questa possibilità anche a ex-allievi, imprenditori agricoli e tecnici del settore. Ma questo farà parte di un’altra storia».

Futuro anteriore – Caritas: in Italia ai giovani è negato immaginare un futuro migliore

Un futuro incompiuto quello che i giovani si trovano ad affrontare oggi in Italia: questo quanto emerge dall’Ufficio studi della Caritas italiana, commentando: “Futuro anteriore: Rapporto Caritas 2017 su povertà giovanili ed esclusione sociale”. La presentazione dei dati contenuti nel Rapporto, venerdì scorso a Roma, all’alba della celebrazione della prima Giornata Mondiale dei poveri di Domenica 19 Novembre 2017, insieme anche alle sintesi di studi nazionali analoghi realizzati dalla Caritas di Malta e da quella del Portogallo.

In Italia i giovani e i minori rappresentano il 48% dei poveri e a pesare sulla condizione giovanile è la mancanza di lavoro e l’insufficiente investimento sulle nuove generazioni da parte della politica. Il tasso di disoccupazione nella Penisola, al 37% per cento, è decisamente più alto che nel resto dell’Unione europea in cui la media si attesta al 18%. Il Rapporto sottolinea anche la scarsa mobilità sociale: chi nasce in famiglie disagiate, cioè, raramente sale il gradino della scala sociale, per lo più è destinato a rimanere in una situazione di svantaggio. Forte l’impegno della Caritas sui territori per contrastare la povertà: nel 2016 sono stati finanziati progetti per un totale di 21 milioni di euro.

Si propone la lettura, qui di seguito, del Rapporto sulla Povertà 2017 della Caritas Italiana con un commento dell’edizione del 17/11 di “Redattore sociale”:

Povertà, Italia e Europa lontane dagli Obiettivi 2020. Giovani penalizzati

Rapporto 2017 di Caritas Italiana su povertà giovanili ed esclusione sociale in
Italia, presentato a Roma. “In Italia, un giovane su dieci vive in uno stato di
povertà assoluta. Nel 2007 si trattava di appena un giovane su 50”

ROMA – Non solo l’Italia, anche l’Europa è lontana dall’obiettivo di ridurre in modo drastico la povertà entro il 2020 e a soffrirne oggi più di tutti, sia sul nostro territorio che su tutto il continente, sono maggiormente i giovani. È quanto denuncia il Rapporto 2017 su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia “Futuro Anteriore”, realizzato da Caritas italiana e presentato questa mattina a Roma nella sede dell’Associazione stampa estera in vista della prima Giornata mondiale dei Poveri del 19 novembre. I dati del Rapporto ci confermano che, rispetto al passato, ad essere maggiormente penalizzati dalla povertà economica e dall’esclusione sociale non sono più gli anziani o i pensionati, ma i giovani, spiega il rapporto.
“Il futuro di molti giovani in Italia non è serenamente proiettato verso l‘avvenire. Siamo di fronte ad una sorta di futuro incompiuto, venato da difficoltà e arretratezze. Un “futuro anteriore” appunto, in cui si guarda al futuro ma con lo sguardo rivolto al passato”. Don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, nell’introduzione del rapporto, non
nasconde la propria preoccupazione. “Il confronto tra i diversi paesi dell’Unione Europea penalizza fortemente l’Italia – scrive Soddu -: siamo il terzo paese dell’Unione ad aver incrementato il numero dei giovani in difficoltà, che dal 2010 al 2015 sono passati da poco più di 700 mila a quasi 1 milione. La crisi economica ci lascia un piccolo “esercito” di poveri, superiore per entità a quello della popolazione di un’intera regione italiana”.

Sono i dati Eurostat riportati nello studio che parlano di un’Europa ancora lontana dagli obiettivi di riduzione della povertà previsti dalla Strategia Europa 2020.
L’obiettivo europeo era quello di ridurre di 20 milioni il numero di persone a rischio o in situazione di povertà ed esclusione sociale, mentre per l’Italia era di 2 milioni e duecentomila poveri in meno. Gli ultimi dati (relativi al 2015), però, ci dicono che “sono poco più di 117 milioni di europei a rischio di povertà ed esclusione sociale, mentre in Italia – aggiunge lo studio -, il numero totale di persone nello stesso tipo di condizione è pari a 17 milioni 469 mila persone. Sia in Europa che in Italia l’obiettivo è ancora lontano”.

In Italia, intanto, anche nel 2016 si registra un lieve incremento dell’incidenza della povertà: in uno stato di grave povertà vivono 4 milioni 742 mila persone. Un dato che se confrontato con quello di dieci anni fa,  in termini percentuali, fa registrare un incremento del 165,2 per cento del numero dei poveri. Quattro le categorie più svantaggiate: i giovani (fino ai 34 anni); i disoccupati o i nuclei il cui capofamiglia svolge un lavoro da “operaio e assimilato”; le famiglie con figli minori e i nuclei di stranieri e misti.
Sono i giovani e i bambini, però, a pagare il prezzo alto. Secondo il rapporto, infatti, “in Italia, un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta; nel 2007 si trattava
di appena un giovane su 50. In soli dieci anni l’incidenza della povertà tra i giovani (18-34) passa dall’1,9 per cento al 10,4 per cento; diminuisce al contrario tra gli over 65”.
Allarmante la situazione dei minori: in Italia se ne contano 1 milione 292 mila che versano in uno stato di povertà assoluta. Nell’ultimo ventennio, inoltre, è aumentato il divario di ricchezza tra giovani ed anziani. “I dati ci dicono che i figli stanno peggio dei genitori; i nipoti stanno peggio dei nonni. Studi scientifici dicono che la ricchezza media delle famiglie con giovani capofamiglia è meno della metà di quella registrata venti anni fa e che in Italia i giovani riescono a guadagnare l’autonomia dalla propria famiglia di origine in età sempre più avanzata”.
Tra i dati più preoccupanti, c’è anche quello che riguarda l’alta presenza di Neet in Italia. Secondo i dati Eurostat citati dal rapporto, infatti, l’Italia è il paese dell’Unione europea con la più alta presenza di Neet: nel 2016, 3 milioni 278mila giovani risultavano fuori dal circuito formativo e lavorativo, seguono paesi come la Grecia e la Bulgaria.

In calo il dato della disoccupazione giovanile (15-24 anni): nel  2016 è al 37,8 per cento, meno di quello registrato nel 2015, ma siamo ancora lontani da quella che è la media europea, cioè il 18,7 per cento. “Dal 2007 il tasso di disoccupazione giovanile è salito di oltre 17 punti percentuali. E’ uno degli aumenti più alti d’Europa. In un quadro così complesso, però, non manca qualche dato positivo, come quello che riguarda l’abbandono scolastico. Secondo il rapporto, infatti, a partire dal 2000, la quota di abbandono scolastico è andata decrescendo dal 21,5 per cento delle persone di 18-24 anni nell’anno 2000 al 14,7 per cento del 2015. Un dato che ha permesso all’Italia di raggiungere cinque anni prima della scadenza l’obiettivo nazionale fissato nella Strategia Europa 2020.

Povertà, Caritas: ecco i “sinkies”, coppie senza figli né futuro

Roma – Sono i “sinkies” i nuovi giovani poveri che Caritas Europa ha identificato da un’indagine sulla povertà giovanile condotta in 17 Paesi. Si tratta delle ‘giovani coppie senza figli che, pur lavorando in due, hanno un salario che sommato non corrisponde all’equivalente di un reddito decente’ e questo impedisce di mettere al mondo dei figli. La sigla arriva da “Single Income, No Kids“.
L’indagine è stata presentata a Goteborg, proprio alla vigilia del Summit sociale che si svolge oggi, in una conferenza stampa organizzata Caritas Europa, Caritas Svezia, Eurodiaconia e la Chiesa luterana svedese. “Sarà la prima generazione dopo decenni che rischia di stare peggio dei genitori, con conseguenze profonde per la coesione sociale, i modelli e i sistemi di protezione sociale”, ha dichiarato Jorge Nuno Mayer, segretario generale di Caritas Europa, indicando il rischio di un “naufragio sociale se non si prendono provvedimenti adesso“.
Secondo l’indagine “le società europee hanno rinunciato ai propri impegni per la coesione sociale e trascurano le giovani generazioni“, spesso “discriminate” e penalizzate dagli esiti della crisi quanto a “contratti e condizioni di lavoro, salari, accesso alle protezioni sociali”. I più fragili tra i fragili sono “i single con figli”, soprattutto se donne. Dalle Chiese anche la raccomandazione all’Ue di definire una “strategia” adeguatamente finanziata e ai Paesi di lavorare sui filoni dell’accesso alla casa, il salario minimo, sostegni alle famiglie.(AGENSIR/DIRE)

Povertà, assistenti sociali: “Bene la proposta di rafforzare il servizio professionale”
Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, apprezza l’emendamento alla Legge di Bilancio proposto da alcuni parlamentari che prevede assunzioni di assistenti sociali in deroga. “Iniziativa che va nella direzione giusta. Va sostenuta da tutte le forze politiche”

ROMA – “Per battere concretamente la povertà il Parlamento ha fatto un importante passo in avanti presentando, prima firmataria Annamaria Parente – capogruppo Pd in Commissione Lavoro e Politiche Sociali e già relatrice del provvedimento sul reddito di inclusione – assieme ai deputati Angioni, D’Adda, Ichino, Mattesini, Maturani e Spilabotte, un emendamento alla Legge di bilancio 2018 che prevede che ‘al fine di garantire sistematicamente l’infrastruttura sociale della legge e i servizi possono essere effettuate assunzioni di assistenti sociali in deroga ai divieti e alle limitazioni di nuove assunzioni previste dalla legislazione vigente, anche nel caso in cui l’amministrazione interessata sia in situazione di soprannumerarietà ovvero in condizioni strutturalmente deficitarie o in stato di dissesto’ ”.

Così Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, che sottolinea come si tratti di una iniziativa “che va nella direzione giusta perché in grado di rafforzare concretamente le strutture territoriali del servizio sociale professionale, attualmente al collasso in molte parti del Paese, e che, invece, sono chiamate a realizzare e gestire i percorsi personalizzati di inclusione che devono affiancare ogni intervento economico per combattere la povertà. Nessun intervento potrà essere efficace senza una vera rete di servizi e opportunità nel contrasto a questo fenomeno e senza questo specifico intervento il REI rischia di essere, in pratica, un mero intervento economico fine a se stesso: un bonus”.
Credo che questo emendamento – dice ancora Gazzi – debba essere sostenuto da tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, nel corso dell’intero iter parlamentare della Legge di bilancio ed anzi auspico che sia lo stesso Governo a farlo proprio. Ciò tenuto anche conto che questa misura specifica è richiesta a gran voce da tutti gli attori, primo tra tutti l’Alleanza contro la povertà, che sono impegnati concretamente a sconfiggere questa terribile situazione in cui versano milioni di cittadini di questo Paese. Così formulato, inoltre, eviterebbe il ripetersi di situazioni di Enti locali che ricercano professionisti assistenti sociali a titolo gratuito perché l’attuale normativa impedisce loro di assumerli nonostante la disponibilità di fondi specifici. Va ricordato che spesso i Comuni in questione sono quelli dove le tensioni sociali e la povertà sono maggiori.
Mi confortano, in questo senso – conclude il presidente degli assistenti sociali italiani – le parole della senatrice Parente, là dove sottolinea che ‘ogni sforzo dovrà essere fatto per rafforzare le politiche sociali e in particolare le misure già in campo, che hanno bisogno di una spinta ulteriore per arrivare alla piena e reale attuazione’. Il rinforzo del
servizio sociale professionale sul territorio è un passo ineludibile per raggiungere questi obiettivi”.

Giornata dei poveri, a Roma il pranzo offerto dal Papa
Domenica 19 novembre si celebrerà la prima Giornata mondiale dei poveri. Un’iniziativa istituita da Papa Francesco a conclusione del Giubileo della misericordia, affinchè tutta la comunità cristiana fosse chiamata a tendere la propria mano…
17 novembre 2017 – 09:31

Roma – Domenica 19 novembre si celebrerà la prima Giornata mondiale dei poveri. Un’iniziativa istituita da Papa Francesco a conclusione del Giubileo della misericordia, affinchè tutta la comunità cristiana fosse chiamata a tendere la propria mano ai poveri, ai deboli, agli uomini e alle donne cui viene calpestata la dignità. La Chiesa di Roma, per celebrare la Giornata, ha promosso una serie di attività iniziate lo scorso 11 novembre con la presentazione del rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista” e del sussidio pastorale “Non lasciamoli soli. La pedagogia della carità come scelta educativa”, entrambi realizzati dalla Caritas diocesana di Roma. Gli appuntamenti vedono sabato 18 novembre, alle ore 20, la Veglia di preghiera per il mondo del volontariato nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura. La veglia è promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e verrà animata da parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali della Diocesi di Roma. Domenica 19 novembre, alle ore 10, ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre nella Basilica di San Pietro, a cui seguirà l’Angelus.
Alla messa parteciperanno più di 4.000 tra bisognosi, persone meno abbienti e poveri accompagnati dal personale delle associazioni di volontariato provenienti non solo da Roma e dal Lazio, ma anche da diverse Diocesi del mondo. Al termine 1.500 di loro saranno ospitati in Aula Paolo VI, per prendere parte ad un pranzo festivo insieme a Papa Francesco. In piazza San Pietro ci saranno anche 250 tra ospiti e volontari dei centri di accoglienza della Caritas di Roma: senza dimora, rifugiati, malati di Aids.

Oltre 100 saranno quelli che si fermeranno a pranzo con il Santo Padre. Numerosi saranno inoltre i poveri accompagnati da diverse parrocchie. La Caritas di Roma, oltre alle consuete aperture delle mense di Ostia e Colle Oppio, ospiterà nelle mensa della Cittadella della Carità -Santa Giacinta e nella mensa San Giovanni Paolo II di via Marsala oltre 300 ospiti provenienti da altre diocesi che parteciperanno alla Celebrazione Eucaristica con il Santo Padre. Il pranzo sarà gentilmente offerto dalla cooperativa sociale di ristorazione Danny Kaye che proporrà
menu diversi per venire incontro alle varie culture (lasagna alla bolognese, mezze maniche alla “monsignore”, risotto alla pescatora, spezzatino carciofi e patate, filetto di persico alla palermitana, pollo al curry). In molte parrocchie della Capitale, dopo le celebrazioni eucaristiche, si svolgeranno iniziative di solidarietà che vedranno protagonisti i poveri. (DIRE)

 

 

Congresso Internazionale “Pastorale Giovanile e Famiglia”

I destinatari diretti del Congresso sono 400 partecipanti, laici e religiosi, provenienti da tutte le Ispettorei nelle quali è organizzata la Congregazione dei Salesiani di Don Bosco, oggi presenti in 132 paesi del mondo. Ognuna di queste Ispettorie parteciperà con una delegazione composta da laici e religiosi impegnati con le famiglie nel campo della pastorale giovanile salesiana delle nostre opere. La loro partecipazione al Congresso aiuterà la promozione ed il rafforzamento dei vari processi pastorali a favore della famiglia come soggetto e destinatario della pastorale salesiana.

Lunedì, 27 novembre 2017

15,00 h – 17,30 h. Procedura di Accreditamento e consegna dei materiali nella hall dell’Hotel Weare Chamartín.

18,00 h – 19,30 h. Apertura del congresso/Inaugurazione ufficiale.

20.00 h. Cena

Martedì, 28 novembre 2017

UNA LETTURA PROPOSITIVA SULLA FAMIGLIA OGGI

08,00 h. Preghiera

08,30 h. Presentazione della giornata

09,00 h. Conferenza: Risultati, analisi e conclusioni del questionario

10,00 h. Domande, commenti

10,30 h. Pausa-Caffé

11,00 h. Buone pratiche in gruppi simultanei

12,30 h. Chiusura della sessione

13,00 h – 15,00 h. Pranzo

15,00 h. Incontro per Regioni

16,30 h. Pausa-Caffé

17,00 h. Mini Corsi in laboratori simultanei

18,30 h. Chiusura della sessione

19,00 h. Eucaristia

20,00 h. Cena

Mercoledì, 29 novembre 2017

UNA LETTURA ECCLESIALE E SPIRITUALE DELLA FAMIGLIA

08,00 h. Preghiera

08,30 h. Presentazione del giorno

09,00 h. Conferenza: lettura ecclesiale della famiglia

10,00 h. Domande, commenti

10,30 h. Pausa-Caffé

11,00 h. Buone pratiche in gruppi simultanei

12,30 h. Fine della sessione

13,00 h – 15,00 h. Pranzo

15,00 h. Incontro per Regioni: una lettura contestualizzata

16,30 h. Pausa-Caffé

17,00 h. Mini Corsi in laboratori simultanei

18,30 h. Fine della sessione

19,00 h. Eucaristia

20,00 h. Cena

Giovedì, 30 novembre 2017

UNA LETTURA EDUCATIVO-PASTORALE SALESIANA

08,00 h. Preghiera

08,30 h. Presentazione del giorno

09,00 h. Conferenza: lettura educativo-pastorale

10,00 h. Domande, commenti

10,30 h. Pausa-Caffé

11,00 h. Buone pratiche in gruppi simultanei

12,30 h. Fine della sessione

13,00 h – 15,00 h. Pranzo

15,00 h. Incontro per Regioni: una lettura contestualizzata

16,30 h. Pausa-Caffé

17,00 h. Mini Corsi in laboratori simultanei

18,30 h. Fine della sessione

19,00 h. Eucaristia

20,00 h. Cena

Venerdì, 1 dicembre 2017

IMPEGNI PER IL FUTURO

08,00 h. Preghiera

08,30 h. Presentazione del giorno

09,00 h. Mini Corsi in laboratori simultanei

10,30 h. Pausa-Caffé

11,00 h. Incontro per Regioni: impegni per il futuro

12,30 h. Fine della sessione

13,00 h – 15,00 h. Pranzo

15,00 h. Assemblea Plenaria

16,00 h. Fine della sessione

 

Il Network Fossano e la Consulta Attività Produttive dialogano con la città

Martedì 7 Novembre 2017 dedicata a parlare di lavoro e opportunità

Un periodo difficile, quello attuale, per il lavoro. Sebbene la provincia di Cuneo sia ancora un’isola felice rispetto al resto del Paese, i dati su disoccupazione giovanile, femminile e di diverse altre sacche di popolazione fanno capire che la situazione non è rosea.

Per tentare di dare risposte, il Network Fossano e la Consulta Attività Produttive incontreranno i cittadini in un workshop dedicato al lavoro.

Dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 20.30 di martedì 7 novembre, in sala Brut e Bon, in piazza Dompè 13/A a Fossano, i vari enti coinvolti si alterneranno in tavoli di confronto e saranno disponibili nei rispettivi stand per fornire informazioni aggiuntive.

Alle 9.30 ci saranno i saluti istituzionali e a partire dalle 10.00 partiranno gli appuntamenti di approfondimento.

Alle 10.00 la dottoressa Alessandra Lezza, responsabile del Centro per l’Impiego di Fossano, Savigliano e Saluzzo illustrerà “I centri per l’impiego e i canali per la ricerca del lavoro”; alle 11 il Consorzio Monviso Solidale tratterà dell’ “Inserimento lavorativo di persone svantaggiate”; alle 12 CGIL, CISL e UIL parleranno di “Sindacato e Lavoratori”; alle 14.30 saranno illustrate le attività delle agenzie formative per parlare della “Formazione per e nel mondo del lavoro” con il CFP cebano monregalese, il CNOS – FAP e la Casa di Carità Arti e Mestieri; alle 15.30 l’IIS Vallauri parlerà di “Scuole superiori del territorio accreditate per i servizi al lavoro”; alle 16.30 Adecco e Openjobmetis si occuperanno di “Agenzie e somministrazione: specificità e servizi”; alle 17.30 Ascom, Coldiretti e Confartigianato presenteranno l’attività delle associazioni di categoria per la creazione di impresa e alle 18.30 l’Unione Industriale Cuneo si occuperà di “Prospettive di inserimento lavorativo nel settore industriale e progetti di inserimento”. La giornata si concluderà alle 19.30 con l’illustrazione del network e delle politiche attive del lavoro con il CPI Fossano e APL Agenzia Piemonte Lavoro – Regione Piemonte, seguito dall’aperi-lavoro.

“Quello che ho notato di più in questi anni, è lo smarrimento di chi si presenta nei nostri uffici alla ricerca di un lavoro – spiega l’assessore alle Politiche del Lavoro e alle Unità produttive Cristina Ballario – abbiamo dunque pensato, dopo un anno di attività del Network Fossano di organizzare una giornata dedicata alla ricerca del lavoro, alla formazione, mettendo in rete chi opera nella formazione e nell’inserimento lavorativo e la Consulta delle Unità produttiveLa giornata è dedicata a tutta la città. A chi cerca lavoro, ma anche, grazie alla presenza delle associazioni di categoria, a chi vuole fare impresa. Sarà l’occasione per mostrare a chi è alla ricerca di un lavoro che esistono agenzie capaci di fornire servizi diverse” ha aggiunto l’assessore Ballario.

Quella del 7 novembre sarà un’occasione per conoscersi e scambiarsi informazioni” ha sottolineato Alessandra Lezza, responsabile del Centro per l’Impiego di Fossano, Savigliano e Saluzzo.

“La consulta delle Attività produttive è uno strumento che mette in rete a 360° le realtà del territorio. Ne fanno parte le imprese commerciali, artigianali, industriali, ma anche i sindacati” ha precisato Clemente Malvino, presidente di Confartigianato Fossano.

Per iscriversi ai workshop è possibile inviare un’email all’indirizzo network.fossano@gmail.com.
A tutti i partecipanti sarà rilasciato un attestato.

 

“Parliamo di legalità: cittadini si nasce o si diventa?”: IUSTO con il Festival della Criminologia

“Parliamo di legalità: cittadini si nasce o si diventa?”
Venerdì 10 novembre 2017
Aula Magna presso IUSTO, Piazza Conti di Rebaudengo,22 – Torino

Oggi Torino è la città d’Italia con la più alta concentrazione di attività formative dedicate alla Criminologia, alla Psicologia Criminale, Forense e Investigativa. Per questo giunge alla sua seconda edizione il Festival della Criminologia di Torino (9-12 novembre), ideato e organizzato dal Prof. Angelo Zappalà, un appuntamento pensato per un pubblico differenziato e intergenerazionale. Tra i main academic partner della manifestazione: IUSTO, l’Istituto Universitario Salesiano Torino, che organizza la conferenza dal titolo “Parliamo di legalità: cittadini si nasce o si diventa?” di Venerdì 10 Novembre 2017, dove si cercherà di rispondere a questioni sociali sempre più urgenti: Quali sono gli indicatori di una cittadinanza attiva? È vero che i giovani sono disinteressati e poco coinvolti nei problemi sociali? È possibile pensare ad un’educazione alla partecipazione civica e alla solidarietà?

Al pubblico presente verrà sottoposto un programma a più livelli d’approfondimento mediante una ricerca che ha coinvolto Italia (Torino – IUSTO e Venezia – IUSVE) e Spagna (Madrid – CES). I relatori italiani e spagnoli interverranno sul tema del significato, dei valori e delle azioni legate alla cittadinanza attiva nei giovani. A seguire l’attenzione si volgerà verso il tema della legalità con gli interventi e le testimonianze di Giuseppe Costanza, autista giudiziario del Giudice Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci e Luciano Tirindelli, agente di scorta del Giudice.

 

PROGRAMMA

9.00 – 9.10 PERCHÉ PARLARE DI CITTADINANZA CON I GIOVANI.

Sabino de Juan López, professore del CES (Centro di Educazione Superiore in Scienze Umane e Scienze dell’Istruzione “Don Bosco”) di Madrid. È membro dello IUS Education Group, dove rappresenta il CES Don Bosco.

9.10 – 9.40 MA IO CHE CI POSSO FARE? Provocazioni per un’educazione alla cittadinanza attiva e solidale.

Christian Crocetta, professore stabile di Diritto presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), in cui è Docente di Diritto di famiglia, minori e servizi alla persona, Coordinatore didattico del Dipartimento di Pedagogia e referente dell’Alta Formazione IUSVE.

9.40 – 10.00 COINVOLTI, MA NON TRAVOLTI. I risultati di una ricerca transnazionale sulla cittadinanza attiva.

Claudia Chiavarino, professore stabile di Psicologia e psicometria e Responsabile della Ricerca universitaria presso l’Istituto Universitario Salesiano di Torino (IUSTO).
Davide Marchioro, docente presso l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia-Mestre (IUSVE), Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia (IUSVE).

10.00 – 10.10 TUTTO IL MONDO È PAESE. Riflessione sui dati di ricerca.

Patricia Revuelta Mediavilla, docente di Educazione Sociale al CES Don Bosco e Coordinatore Relazioni Internazionali.
Mercedes Reglero Rada, docente e coordinatrice di Educazione Sociale al CES Don Bosco.

10.10 – 10.20 EROI? PER CASO E PER VIRTÙ. La cittadinanza tra istanza etica e sfida educativa.

Alessio Rocchi, Direttore Generale di IUSTO, l’Istituto Universitario Salesiano di Torino, dove è anche professore aggiunto nella cattedra di pedagogia

10.30 – 11.30 VENTICINQUE ANNI DOPO

Giuseppe Costanza, autista giudiziario del Giudice Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci
Moderatore: Gianluca Versace, giornalista e scrittore

11:45 – 12:45 “CON FALCONE AVREI DOVUTO ESSERCI IO”

Luciano Tirindelli, agente di scorta del Giudice Giovanni Falcone
Moderatore: Gianluca Versace, giornalista e scrittore