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Mons. Giuseppe Cognata, don Silvio Galli e Vera Grita – le Cause dei Servi di Dio avanzano

Avanzano le Cause dei Servi di Dio legati alla Famiglia Salesiana. Di seguito un estratto dell’ultimo numero “Umili Voci” dedicato a Mons. Giuseppe Cognata, il Foglio informativo della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Don Galli Silvio, Salesiano di Don Bosco e il Foglio informativo della Serva di Dio Vera Grita, Laica, Salesiana Cooperatrice, portavoce dell’Opera dei Tabernacoli Viventi.

Apertura dell’Inchiesta diocesana di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata

(ANS – Tivoli) – In un clima di solenne semplicità si è svolta, sabato 12 dicembre 2020, presso la Curia vescovile di Tivoli, l’Apertura ufficiale dell’Inchiesta diocesana di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata, (1885-1972), della Pia Società di san Francesco di Sales, Vescovo Titolare di Farsalo, già Vescovo di Bova, Fon- Apertura dell’Inchiesta diocesana di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata datore dell’Istituto delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Il Vescovo diocesano, Mons. Mauro Parmeggiani, ha presieduto tale atto, nel corso del quale è avvenuto l’insediamento dei membri del Tribunale, il loro giuramento e quello del Postulatore: don Gaetano Maria Saccà, Delegato Episcopale; don Massimo Sebastiani, Promotore di Giustizia; diacono Luigi De Giusti, Notaio; don Pierluigi Cameroni, SDB, Postulatore. Ha svolto il compito di Notaio della Sessione di apertura il Cancelliere vescovile, don Ernesto Rapone. Nel suo intervento Mons. Pameggiani ha anche voluto attualizzare il messaggio di questa Causa di Beatificazione di Mons. Cognata, affidando al Servo di Dio “tutte le vittime del Covid ed il personale sanitario che sta lavorando per combattere questo virus terribile. Ma, a Mons. Cognata, vittima di calunnie e menzogne, vorrei chiedere di intercedere perché nella Chiesa e nella società cessi il diffondersi di quell’altro virus dal quale Papa Francesco non smette mai di mettere in guardia: la calunnia, la maldicenza, la falsità. Che per intercessione di Mons. Cognata possiamo imparare tutti ad essere franchi e rispettosi vicendevolmente affinché la Chiesa cresca con quella esemplarità che non le è data perché composta di uomini e donne migliori degli altri, ma da uomini e donne che sanno tutti di avere bisogno della Misericordia di Dio per poter sussistere ed essere credibili”. E ha proseguito dicendo: “Mi piace pensare come questo inizio di inchiesta diocesana, cada pochi giorni dopo che Papa Francesco ha indetto un anno dedicato a San Giuseppe, il Santo protettore del nostro Mons. Cognata. Il Santo del silenzio, dell’obbedienza, della paternità, della fiducia in Dio… tutti atteggiamenti che Mons. Cognata ha tentato di vivere pienamente”. A nome di tutta la Famiglia Salesiana il Rettor Maggiore ha portato il 6 suo saluto di vicinanza e di partecipazione a questo evento di grande rilevanza ecclesiale e per tutto il mondo salesiano. In particolare, alla luce della Strenna per il 2021, dal titolo «Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)», ha sottolineato come di fronte alla pandemia che ha colpito tutto il mondo, “noi cristiani dobbiamo avere un modo proprio di vivere da credenti questa realtà. Un anno in cui possiamo dire che il nostro confratello Mons. Giuseppe Cognata ha preso il vaccino bellissimo del perdono. Per lui il perdono è stato la norma di vita, nel vivere una vita di sofferenza, però una vita piena di senso di Dio, di fede e di attesa di una giustizia che, senza dubbio, egli pensava che Dio avrebbe dato”. Madre Graziella Benghini, Superiora Generale delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore (SOSC) ha manifestato la gioia e il ringraziamento di tut- to il suo Istituto per questo evento di grazia. Il Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata con la sua spiritualità oblati- va, “Oblatus est quia ipse voluit” (si è offerto perché egli stesso lo volle) è incarnazione singolare di quella cate- na di santità della Famiglia Salesiana che, cominciando con il venerabile Andrea Beltrami e continuando con Augusto Czartoryski, Luigi Variara, Laura Vicuña, Eusebia Palomino, Alexandrina da Costa, Nino Baglieri, Vera Grita e i numerosi martiri, ha reso visibile e incarnato in modo speciale la dimensione oblativa del cari- sma salesiano come intima volontà di partecipazione al sacrificio redentore di Cristo per la salvezza delle anime, e che ricorda come la fecondità del Da mihi animas dipenda dall’ascesi del cetera tolle.

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La Causa del Servo di Dio don Silvio Galli avanza…

Dopo l’apertura dell’Inchiesta diocesana, svoltasi a Chiari il 10 ottobre 2020 e presieduta dal Vescovo di Brescia Mons. Pierantonio Tremolada, tutti coloro che sono stati incaricati di accompagnare l’Inchiesta hanno iniziato a raccogliere le prove testimoniali e documentali tese a dimostrare la vita virtu- osa del Servo di Dio. I membri del Tribunale, ovvero il Delegato episcopale, Mons. Pierantonio Lanzoni, il Promotore di giustizia, don Carlo Lazzaroni, e il Notaio, in un primo tempo don Claudio Boldini, sostituito dal mese di febbraio 2021 dalla Dott.ssa Vesna Cunja, da ottobre 2020 a marzo 2021 hanno ascoltato già oltre 30 testimoni. Per la maggior parte si tratta di persone che hanno frequentato per diversi anni don Galli e sono stati profonda- mente segnati dalla sua testimonianza di vita consacrata e apostolica a servizio degli ultimi, dei feriti nell’anima e nel corpo. Inoltre i tre Periti in materia storica hanno iniziato a ricercare e raccogliere i documenti e gli scritti del Servo di Dio. Tutto questo lavoro è accompagnato da un sentito e diffuso movimento di preghiera per chiedere la glorificazione di don Galli e anche dalla richiesta di grazie per sua intercessione, soprattutto in questo tempo drammatica- mente segnato dalla pandemia. don Pierluigi Cameroni SDB – Postulatore.

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Vera Grita

Un anniversario significativo L’11 febbraio 2021, festa della Beata Vergine di Lourdes, con gioia ricordiamo il luogo particolarmente caro a Vera di Gesù che alla grotta di Massabielle si recava ogni anno in pellegrinaggio offrendo alla Immacolata le sue sofferenze per la conversione dei cuori. Inoltre ricorre oggi il 20° anniversario della creazione del Centro Studi Opera dei Tabernacoli Viventi presso l’Ispettoria di Milano. Era l’11 febbraio 2001, ad un mese e poco più di distanza dalla prima Messa celebrata a Savona presso la Chiesa dell’Ausiliatrice, con tutti i gruppi dei Tabernacoli Viventi, per il Giubileo dell’Anno 2000. Il Centro Studi, dedicato a Vera Grita e a don Zucconi sdb, è consacrato all’Immacolata: a Lei, fin dall’inizio, è stata affidata la guida del Centro Studi affinché l’Opera dei Tabernacoli Viventi potesse essere studiata, meditata e realizzata nella luce di grazia e di verità che solo Lei, Immacolata, poteva dare per realizzare l’opera secondo la Volontà del Signore (Maria Rita).

Mons. Giuseppe Cognata SDB: “Una luce mai spenta”

“Una luce mai spenta”: è questo il motto con cui le comunità cittadine di Pellaro e di Bova, con l’intera comunità ecclesiale di Reggio Calabria, hanno voluto ricordare il Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata. Di seguito la notizia ANS dedicata a domenica 27 settembre nella quale si è svolta la celebrazione dedicata al fondatore delle Salesiane oblate del Sacro Cuore di Gesù.

Italia – Mons. Giuseppe Cognata: “Una luce mai spenta”

(ANS – Reggio Calabria) – “Una luce mai spenta”: è questo il motto con cui le comunità cittadine di Pellaro e di Bova, con l’intera comunità ecclesiale di Reggio Calabria, hanno voluto ricordare il Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata, SDB, già Vescovo di Bova dal 1933 al 1940 e fondatore della Congregazione delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore (SOSC), di cui Papa Francesco lo scorso mese di febbraio ha dato il consenso per l’apertura della Causa di Beatificazione e Canonizzazione.

Sabato 26 settembre don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha presentato alla comunità cristiana di Pellaro (Reggio Calabria) il profilo biografico e spirituale del vescovo salesiano, insieme ai passi compiuti in questi mesi in vista dell’Apertura ufficiale della Causa che avrà luogo il prossimo 12 dicembre a San Vittorino Romano (Diocesi di Tivoli). Successivamente è stata dedicata una via della città a Mons. Cognata.

Domenica 27 settembre 2020, a Bova, presso la Concattedrale Maria SS. dell’Isodia, sede episcopale di mons. Cognata, si è svolto un momento di accoglienza con il benvenuto a tutte le autorità e ai presenti da parte di suor Caterina Quattrone, Superiora provinciale delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, a cui è seguito un saluto della Madre Generale, suor Graziella Maria Benghini, che ha sottolineato il significato di un luogo dove Mons. Cognata ha esercitato il suo ministero episcopale e dove le prime suore della Congregazione hanno emesso i loro voti.

Don Cameroni ha ricordato come la Chiesa di Reggio Calabria-Bova si sia sempre spesa a favore della Causa di mons. Cognata, a partire dalle prime, buie ore della triste vicenda che lo ha visto protagonista, quando il salesiano trovò fraterno conforto nell’Arcivescovo Enrico Montalbetti, e ha ripreso le parole profetiche pronunciate dall’Arcivescovo Lanza al salesiano don Umberto Pasquale nel 1950, dicendo: “Era salesiano. Però sappia che è un innocente e un santo… Per nostra fortuna vi è un Dio, che, a suo tempo, farà giustizia. Lo dica pure che è innocente e che è un santo!”.

Successivamente, nella piazza centrale, si è svolta la solenne concelebrazione eucaristica – trasmessa in diretta su Facebook (visibile qui) – e presieduta da mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova, che nell’omelia ha evidenziato come mons. Cognata sia stato un uomo di fede che nell’ora della prova e della croce si è unito all’obbedienza di Gesù al Padre.

Al termine della celebrazione hanno offerto i loro saluti e ringraziamenti il Sindaco di Bova, dott. Santo Casile, e don Leone Stelitano, Amministratore parrocchiale di Bova e Vicario della Forania di Bova.

Un libro-testimonianza su Mons. Giuseppe Cognata

Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato su ScrivoLibero.net in merito al Libro-Testimonianza Di Vito Cesareo su Mons. Giuseppe Cognata, Vescovo Salesiano Agrigentino Servo Di Dio.

Al termine di un processo dai tempi lunghi e farraginosi, caratterizzato da attività di indagine svolte con scrupolo e zelo e da testimonianze attendibili, segue la sentenza.

Quando questa risulta favorevole ad una delle parti in causa, si suole dire: “Giustizia è fatta”. Questo ha fatto recentemente Papa Francesco con il rendere giustizia al Vescovo salesiano agrigentino, Mons. Giuseppe Cognata con il suo consenso alla apertura della causa di beatificazione del Vescovo Martire di Bova, fondatore dell’Istituto delle suore salesiane Oblate del Sacro Cuore.

La decisone di Papa Francesco, come ha osservato Luigi Mariano Guzzo nel suo ampio servizio apparso recentemente su “Quotidiano del Sud”, arriva ad un anno dalla pubblicazione del libro-testimonianza di Vito Cesareo dal titolo:” Giuseppe Cognata S.D.B. UN VESCOVO DEI NOSTRI TEMPI TRA OBLAZIONE E SANTITA’ “ con la sapiente prefazione di S.E. Mons. Antonio Cantisani, arcivescovo metropoilita emerito di Catanzaro-Schillaci.

Il consenso di Papa Francesco assume per certi versi una doppia valenza: l’esaltazione della santità e il riconoscimento di innocenza di Cognata.

Un vero e proprio atto riparatorio per il torto subito dal Sant’Uffizio, che con un provvedimento a dir poco affrettato, aveva rimosso e sospeso in Vescovo di Bova dalle funzioni episcopali.

In questa vicenda, non pare azzardato affermare che Vito Cesareo può essere definito l’avvocato di Mons. Giuseppe Cognata. Cesareo, che ha conosciuto Cognata nel collegio dei salesiani di Macerata è un exallievo che attualmente ricopre la carica di vicepresidente vicario della Federazione Calabra degli Exallievi di Don Bosco.

Nominato presidente diocesano di Azione Cattolica e successivamente chiamato alla guida del M.E.I.C lametino e dei giuristi cattolici italiani-Unione locale di Lamezia Terme. Nel 1980 viene nominato dal C.S.M. Magistrato Onorario e gli viene affidata la reggenza della pretura di Squillace e successivamente incaricato presso la Pretura di Catanzaro. E’ stato Giudice di Pace per 13 anni. Autore di numerosi scritti e organizzatore di convegni e seminari di studio.

Di Mons. Cognata specie ora che inaspettatamente è balzato alla attenzione delle cronache sappiamo tutto o quasi. È nato a Girgenti nel 1885 e nonostante papà e nonno entrambi massoni, fossero di avviso contrario, frequenta le scuole dei salesiani e nel 1909 viene ordinato sacerdote ad Acireale. Dopo avere diretto alcune case salesiane, viene nominato da Pio XI Vescovo di Bova. Nel 1939, calunniato da alcune suore salesiane oblate, viene destituito dal Sant’Uffizio della dignità episcopale e per 22 anni vive dalle parti di Trento nella preghiera e nel nascondimento.
A seguito della ritrattazione delle suore calunniatrici viene reintegrato nell’episcopato da Giovanni XXII e nominato del 1963 da Paolo XI Vescovo di Farsalo.
Nel 1972 viene a mancare a Pellaro.

Il volume di Cesareo non vuole essere solo e soltanto la biografia di Mons. Cognata, quanto la testimonianza della spiritualità di un vescovo pienamente salesiano, vissuto nel solco dell’insegnamento di Don Bosco, come ha osservato Mons. Cantesani nella sua prefazione.

L’autore, infine, nel suo libro, nel momento in cui rivolge un accorato appello affinche’ venga resa giustizia al vescovo, si è reso quasi profeticamente promotore del pronunciamento della Chiesa che gli ha reso finalmente giustizia con la cancellazione di una triste pagina della storia ecclesiale del passato.

Calogero Patti
Presidente Emerito
Unione Exallievi Don Bosco

Mons. Giuseppe Cognata (1885-1972), S.D.B., Vescovo di Bova e Fondatore delle Salesiane Oblate del sacro Cuore

Si riporta di seguito la nota biografica del Salesiano Mons. Giuseppe Cognata, pubblicata nella giornata di ieri dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS, e il Comunicato ufficiale con il quale il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, annuncia che Papa Francesco, in relazione all’istanza presentata dal Gruppo dei Giuristi Cattolici, autorizza l’apertura della Causa di Beatificazione di Mons. Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova e Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

(ANS – Roma) – Fanciullo e giovane. Nato ad Agrigento il 14 ottobre 1885 da Vitale e Rosa Montana, dimostrò fin da bambino una grande ricchezza di doti e di talenti umani.

Dodicenne entrò nel collegio salesiano “San Basilio” di Randazzo (Catania), prima opera di Don Bosco in Sicilia, pronto ad accogliere la chiamata alla vita religiosa e apostolica tra i Salesiani; una vocazione fortemente contrastata dal padre e dal nonno, con le sue prove e le sue lotte lunghe e sofferte, ma coronata da gioioso successo.

Salesiano: sacerdote – insegnante – apostolo

Il 5 maggio 1908 il chierico Giuseppe Cognata emetteva la professione perpetua a San Gregorio di Catania, nelle mani dell’allora Rettore Maggiore don Michele Rua, oggi Beato, e l’anno dopo, il 29 agosto 1909, riceveva ad Acireale l’ordinazione sacerdotale.

Aveva conseguito brillantemente la laurea sia in Lettere sia in Filosofia ed ora andava ai giovani non solo come professore e assistente, ma come sacerdote pieno di zelo, svolgendo la sua missione in Sicilia a Bronte, nel Veneto a Este, nelle Marche a Macerata.

Direttore

La Prima Guerra Mondiale vide don Cognata soldato a Palermo, Trapani, Padova. E proprio a Trapani gettò le prime basi dell’Opera salesiana che fu chiamato a dirigere alcuni anni dopo. Fu direttore di opere, ma più ancora direttore di anime. Da Trapani fu chiamato a dirigere il collegio di Randazzo (Catania), poi quello di Gualdo Tadino in Umbria e finalmente fu direttore al “Sacro Cuore” di Roma.

Vescovo e Fondatore

Pio XI nel Concistoro del 16 marzo 1933 nominò don Giuseppe Cognata Vescovo di Bova, una Diocesi della Calabria particolarmente povera e disagiata. Ricevette l’ordinazione episcopale il 23 aprile successivo nella basilica del Sacro Cuore a Roma dal Cardinale salesiano Augusto Hlond, Arcivescovo metropolita di Gniezno e Poznań, oggi Venerabile, consacranti il Vescovo salesiano di Sutri e Nepi Luigi Maria Olivares, anch’egli Venerabile, e Mons. Romolo Genuardi, vescovo ausiliare di Palermo

Attraverso sentieri scoscesi e mulattiere Monsignor Cognata – che aveva scelto come motto episcopale l’espressione paolina «Caritas Christi urget nos» – volle visitare e confortare non solo tutti i paesetti della diocesi, ma anche i gruppi di povere famiglie sparse qua e là nei luoghi più remoti e più inaccessibili.

Diede vita a una pia società di giovani generose, disposte a lavorare con coraggio e gioia nei centri più piccoli, sperduti, abbandonati. Nacque così l’8 dicembre 1933la Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

Nel silenzio e nella solitudine

Nel 1939 una bufera infernale si scatenò contro il Fondatore e la sua Istituzione. Il 20 dicembre 1939 la Congregazione del Sant’Uffizio, sulla base di false accuse, condannò ingiustamente Mons. Cognata alla destituzione dalla dignità episcopale. Egli allora andò lontano, vivendo per lunghi anni nel silenzio e nella solitudine, separato dalle sue figlie spirituali. Venne accolto nelle case salesiane di Trento e Rovereto fino al 1952 e poi in quella di Castello di Godego (Treviso) fino al 1972, svolgendo un assiduo e apprezzato ministero di confessore e guida spirituale.

Per Crucem ad lucem

La Croce è speranza, certezza di risurrezione e di vita. Mons. Giuseppe Cognata nella Pasqua 1962 venne reintegrato da papa Giovanni XXIII nell’Episcopato. Partecipò così per volontà di papa Paolo VI alla seconda, alla terza e alla quarta sessione del Concilio Vaticano II. Il 6 agosto 1963 fu nominato Vescovo titolare di Farsalo. Il 29 gennaio 1972 ebbe la gioia di sapere il suo Istituto riconosciuto con il «Decreto di Lode» da parte della Santa Sede. Si spense il 22 luglio dello 1972 proprio a Pellaro (Reggio Calabria), sede iniziale dell’attività missionaria delle Salesiane Oblate.

Le sue spoglie riposano nella casa generalizia delle Suore Oblate a Tivoli.

Comunicato ufficiale del Rettor Maggiore Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Mons. Giuseppe Cognata

Roma 18 aprile 2020

Comunicato ufficiale del Rettor Maggiore

Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Mons. Giuseppe Cognata (1885-1972), S.D.B., Vescovo Bova, Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore

Il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, ha la gioia di annunciare, nell’esultanza del tempo pasquale e nella festa della Divina Misericordia, che la Congregazione delle Cause dei Santi, con lettera inviata in data 15 aprile 2020 al Postulatore Generale dei Salesiani (Prot. VAR. 8579/20), don Pierluigi Cameroni, a firma di Mons. Marcello Bartolucci, Segretario della medesima Congregazione, comunica: «Sono lieto di informarLa che la Congregazione per la Dottrina della Fede, con Lettera N. Prot. 911/1935-AS265-74579 del 17 febbraio c.a., ha comunicato a questo Dicastero che il Santo Padre “dopo attento e ponderato esame, ha dato il Suo augusto consenso alle richieste di religiosi e laici che impetravano l’apertura della Causa di beatificazione di S.E. Mons. Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova”».

Resta doveroso il più vivo ringraziamento al Santo Padre per la convinzione e l’impegno di una scelta, tanto meditata quanto trasparente nella specificità della forma seguita, che reintegra nella loro pienezza i valori della verità e della giustizia.

Il ringraziamento va doverosamente esteso anzitutto al Gruppo dei Giuristi Cattolici per l’essenziale e determinante ruolo svolto e a tutti coloro che in diversi tempi e modi hanno reso possibile questo straordinario evento tanto atteso da tutta la Famiglia Salesiana, in particolare dalle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, e dall’intera Comunità ecclesiale.