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CFP Rebaudengo: Casa che accoglie

Per iniziare al meglio l’anno scolastico, il CFP del Rebaudengo ha proposto alle classi due diverse esperienze: le seconde, terze e quarte sono state due giorni di  nella casa salesiana di Cervinia, condividendo momenti di formazione e convivenza assieme.Le classi prime, invece, si sono lanciati in un’attività di team building al parco avventura “Tre Querce” di Pino Torinese.

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L’inizio del nuovo anno al CFP è sempre un momento di novità e stravolgimenti: ragazzi e ragazze notevolmente cresciuti nel corso dell’estate, dinamiche del tutto inedite che si vengono a formare nei gruppi classe e l’arrivo di nuovi allievi e nuove allieve che si trovano ad affrontare il primo anno dei nostri percorso formativi, essendo di fatto trasportati dal mondo della scuola media a quello dei “più grandi”, dove li attendono opportunità e sfide del tutto inedite da affrontare.

Come in ogni casa che si rispetti, anche al CFP (che tra di noi del posto abbiamo il piacere di definire appunto “casa”) ogni nuovo inizio prevede una cura particolare al fenomeno dell’accoglienza, un momento delicato ed entusiasmante dove lo spirito di famiglia che si respira nei nostri ambienti salesiani inizia di fatto a farsi sentire, sia nei ragazzi che già da qualche anno calpestano le nostre aule e i nostri cortili, ma soprattutto nei nuovi arrivati.

A tal proposito alle classi seconde, terze e quarte sono stati proposti due giorni di formazione/convivenza nella casa salesiana di Cervinia, una struttura collocata tra le montagne valdostane e immersa nella natura dove i ragazzi più grandi del Reba hanno potuto ritrovarsi dopo la lunga estate, riscoprire il piacere di trascorrere insieme del tempo di qualità e formarsi in merito alle dinamiche di gruppo e alla necessità di essere “squadra”, qualità indispensabile per essere una classe funzionante e allo stesso tempo soft skill estremamente richiesta anche dal mondo del lavoro al fine di rendere efficace un team.

Per le classi prime, invece, la partenza è stata un po’ più soft. Desiderosi di scoprire cosa riserva loro la formazione del Reba e allo stesso tempo curiosi di vivere il mondo salesiano, i neo entrati hanno dedicato due giorni alla conoscenza reciproca, alla formazione del gruppo e alla creazione dei rapporti sociali. Per facilitare queste dinamiche è stata proposta loro un’attività di team building al parco avventura “Tre Querce” di Pino Torinese, dove hanno potuto mettere in atto tutte le qualità necessarie per aiutarsi vicendevolmente attraverso l’attività ludica, saldando le relazioni reciproche e chiaramente divertendosi.

Le attività di accoglienza rimangono un faro nelle attività formative ed educative di inizio anno del CFP Rebaudengo. In pieno stile salesiano crediamo che il formare gruppi classe coesi e solidali sia un punto di forza per migliorare l’apprendimento, ma soprattutto che questo permetta ai ragazzi di trascorrere presso il nostro centro delle ore più serene in amicizia, facendo esperienza dello spirito di famiglia che si respira nei nostri ambienti.

CFP Rebaudengo: racconti di inizio anno formativo

La formazione professionale salesiana del CFP Rebaudengo ha ripreso pieno ritmo con il nuovo anno formativo 2021/2022. La novità, dopo un anno e mezzo di pandemia, ha riguardato soprattutto il ritorno in presenza, riprendendo anche le attività laboratoriali come i laboratori elettrici, le officine meccaniche industriali, automotive e la carrozzeria. Durante la prima settimana completa di lezione, le classi seconde hanno preso anche parte alle attività di accoglienza.

Di seguito l’articolo pubblicato sul sito del Centro di Formazione Professionale del Rebaudengo da parte dei formatori.

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Finalmente è successo! Dopo la lunga estate la campanella ha ricominciato a suonare anche da noi al Cfp Rebaudengo. Sono stati rimessi in funzione i laboratori, sono state nuovamente accese le luci della aule e il cortile ha ricominciato a popolarsi di quegli allegri schiamazzi che caratterizzano la vita quotidiana del Centro. La grossa novità, dopo un anno e mezzo a singhiozzo a causa della pandemia, è il ritorno alla totalità degli allievi in presenza, che per noi formatori del mondo salesiano significa tornare a fare l’attività che ci riesce meglio: stare in mezzo ai ragazzi.

Riavere gli allievi in aula ci ha permesso di mettere in pratica nuovamente quel contatto diretto con il ragazzo su cui si basa il nostro modo di fare formazione. Allo stesso tempo le attività laboratoriali sono state avviate del tutto: i laboratori elettrici, le officine meccaniche industriali e automotive, e la carrozzeria sono stati pervasi di quel “rumore del lavoro” che da sempre accompagna le lezioni pratiche dei nostri formatori.

Per i ragazzi delle classi prime, un po’ impauriti nei primissimi istanti ma subito a loro agio dopo poche ore, quello della formazione professionale è un mondo del tutto nuovo. Passare dalla dinamiche delle lezioni unicamente frontali della scuola media alla molteplicità dei nostri ambienti e delle nostre modalità formative sarà sicuramente una grande sfida, che insieme a loro non vediamo l’ora di cogliere.

Durante questa prima settimana completa di lezione le classi seconde hanno invece preso parte alle attività di accoglienza, due giorni all’insegna dell’attenzione al gruppo classe, della formazione individuale e (non possono mancare) dei giochi e della convivialità. Gli allievi hanno passato alcuni momenti di riflessione personale, hanno partecipato ad attività di arricchimento spirituale e hanno potuto arrampicarsi sugli alberi del parco avventura “Tre Querce” di Pino Torinese. È stata un’occasione per mettere a punto quello spirito di famiglia che da sempre contraddistingue il nostro modo di agire, ma è anche servito a permettere ai ragazzi di socializzare maggiormente tra di loro, elemento che è fortemente mancato nell’ultimo periodo segnato dalla pandemia. Nelle prossime settimane anche le classi terze, quarte e infine le prime parteciperanno alle attività di accoglienza, ma questa è un’altra storia che racconteremo più avanti.

 

Lettera dell’Ispettore per l’inizio del nuovo anno scolastico

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini dedicata all’inizio del nuovo anno scolastico 2020/2021.

A Direttori, Presidi, Docenti, Personale
delle Scuole Salesiane
di Piemonte e Valle d’Aosta

Partiti!
Mai come quest’anno la data di inizio della scuola è stata tanto attesa, desiderata, sperata… e insieme temuta, guardata con sospetto, esorcizzata!

Ma ora siamo partiti. E camminiamo allora con fiducia, nonostante i timori, che ci sono; nonostante le complicazioni, che sono tante (talora forse troppe); nonostante le resistenze (di chi vorrebbe ritardare, rimandare, sostituire la scuola in presenza con la scuola da remoto); nonostante… tutto il resto che vi viene in mente.

Siamo partiti e desideriamo non fermarci; speriamo di non fermarci; lavoriamo in modo da non fermarci. Lavoriamo con la speranza dell’agricoltore che semina, certo che qualcosa di buono crescerà (il 30, il 60, il 100%)…; lavoriamo con amore, quello educativo; con tutto l’amore possibile; lavoriamo con prudenza, che non è mai troppa, lo dice anche il proverbio; lavoriamo con competenza, che c’è ed è indiscutibile; lavoriamo con serenità, perché l’agitazione non dà buoni frutti, ma soprattutto perché abbiamo fatto tutto il possibile per cominciare e continuare bene.

Io sono stato poco o niente nella mischia degli inizi di questo anno scolastico, ma so che chi è stato e sta sul campo di battaglia in queste settimane tra temperature sì e no, mascherine sì e no, igienizzanti e igienizzazioni, banchi, distanza, ecc. ha veramente realizzato un lavoro immane, facendo la gimkana tra decreti, raccomandazioni, controlli, pareri di esperti, ecc..

Non posso che dire grazie a tutti voi, che avete preparato con cura l’arrivo dei nostri ragazzi e giovani, perché si trovassero il meglio possibile e potessero ricominciare in sicurezza la Scuola, dopo quell’ormai lontano 8 marzo 2020.

E se pure sorgesse in mente e nel cuore la – pur legittima – domanda: ma perché sta capitando tutto questo? Ma chi me (ce) lo fa fare? La risposta credo rimanga una sola: questo è il tempo che ci è dato da vivere, e qualunque cosa capiti cercheremo di viverlo il meglio possibile, come lo avrebbe vissuto Don Bosco al posto nostro. È proprio in questo tempo che il Signore ha scelto di abitare, anche oggi, anche qui. Non lasciamocelo sfuggire, il Signore. E ci benedirà, con abbondanza, con tenerezza. E qualsiasi cosa capiti, cercheremo di imitare Don Bosco che ripeteva: sono sempre andato avanti come il Cielo ispirava e le circostanze esigevano.

Grazie, grazie di cuore per quello che siete e per quello che fate con i ragazzi, questa porzione la più delicata e la più preziosa dell’umana società.

Il Signore vi e ci benedica, l’Ausiliatrice sia per tutti Madre e Maestra (titolo “scolastico”),
Don Bosco sia sempre modello di passione educativa

Con grande stima, affetto e riconoscenza
Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Valdocco, 14 settembre 2020

La scuola media salesiana di Bra a pieno regime

La Scuola Media Salesiana di Bra è ripartita a pieno ritmo mercoledì 9 settembre scorso. Di seguito l’articolo gentilmente fornito alla Redazione da parte di Teresio Fraire.

Da mercoledì 9 settembre le porte della scuola media salesiana si sono aperte ai 98 allievi iscritti.

L’apertura anticipata era stata decisa dopo un sondaggio on line a luglio. La quasi totalità delle famiglie si era espressa favorevolmente. Si voleva colmare almeno in parte le inevitabili lacune accumulate durante la chiusura per emergenza coronavirus, a vantaggio soprattutto degli allievi più deboli.

La scuola si è impegnata ad iniziare non solo le lezioni, ma anche il doposcuola fino alle 17.30 mensa compresa come gli anni scorsi. E così sta avvenendo, ovviamente con la massima attenzione alle norme di prevenzione.

L’inizio ha visto i docenti impegnati nelle riunioni programmatiche; ma il primo incontro è stato dedicato al ritiro spirituale condiviso con i colleghi della formazione professionale e i salesiani della Comunità. Il direttore don Alessandro Borsello ha presentato la proposta pastorale dell’Italia salesiana, che valorizza la presenza e l’accompagnamento educativo dei giovani nel loro contesto di vita, a partire dal cortile.

L’integrazione al regolamento, che recepiva le norme anti Covid, è stato più volte elaborato e infine approvato dal Consiglio di istituto. Quindi è stato condiviso nelle riunioni dei genitori. L’attuazione delle norme in questi primi giorni fa ben sperare: gli allievi stanno collaborando positivamente. In particolare incoraggia il clima di fiducia e di collaborazione con le famiglie. Elemento fondamentale è la presenza da subito del corpo docente, molto valido, che non ha subito cambiamenti rispetto all’anno passato.

Intanto la scuola è stata rinnovata con la tinteggiatura delle aule ordinarie e con il rifacimento di un locale dismesso trasformato in aula multifunzionale per attività artistiche, musicali e di manualità. Questi onerosi interventi sono stati realizzati anche grazie al contributo della Fondazione CRC e al concorso del CFP.

Un radicale intervento di manutenzione ha interessato il campo da calcio sintetico: un luogo importante per i nostri allievi.

Il primo giorno di scuola è stato segnato da grande soddisfazione e gioia di ritrovarsi tra compagni e insegnanti. Abbiamo avuto pure la visita del Sindaco Gianni Fogliato che ha salutato gli allievi e gli insegnanti, come ormai da tradizione, augurando a tutti un buon anno scolastico, che sarà senz’altro speciale, ma ricco di occasioni di crescita culturale ed educativa.

Don Bosco Borgomanero: Liceo e scuola media nei luoghi di don Bosco per l’inizio dell’anno scolastico

Mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre 2019, i ragazzi del liceo e della scuola media del Collegio don Bosco di Borgomanero hanno iniziato ufficialmente il loro nuovo anno scolastico con un pellegrinaggio al Colle don Bosco. Si riporta il comunicato stampa gentilmente fornitoci dai Salesiani di Borgomanero.

Il pellegrinaggio al Colle don Bosco.

Licei e scuola media nei luoghi di don Bosco per iniziare al meglio l’anno.

Mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre, gli studenti e i docenti del Collegio don Bosco di Borgomanero hanno iniziato ufficialmente il loro nuovo anno scolastico con un pellegrinaggio al Colle don Bosco.

Le due giornate, rispettivamente dedicate ai Licei Classico e delle Scienze Umane e alla Scuola Media, sono state caratterizzate dal tema dell’allegria: “Vuoi essere santo? Sii allegro”.

Per i liceali questo è stato un momento importante per fare il punto sul gruppo, sull’importanza delle relazioni all’interno della classe e fare chiarezza su paure e aspettative del nuovo anno, oltre che per riflettere sul tema della responsabilità, visto che sono stati ufficialmente eletti i rappresentanti d’Istituto e della Consulta provinciale, oltre che di classe.

Per gli alunni della Media, invece, il pellegrinaggio è stato occasione di scoperta. A partire dalla visita dei luoghi cardine della vita di don Bosco (il Colle, Castelnuovo Don Bosco, la casa di Giovanni Bosco e quella di Domenico Savio) e attraverso una caccia al tesoro fotografica, i ragazzi hanno potuto vivere la spiritualità dei luoghi salesiani, complici i colori di una calda giornata autunnale.

Diceva don Bosco che l’educazione è cosa del cuore e le chiavi del cuore le possiede solo Dio. Anche in queste occasioni, attraverso la presenza e la testimonianza, studenti e docenti costruiscono la loro relazione educativa, emblema del sistema educativo salesiano, nel segno della gioia.

Salesiani Ivrea: Festa di inizio anno scolastico

Domenica 29 settembre 2019 i Salesiani dell’Istituto Missionario Salesiano Cardinal Cagliero di Ivrea organizzano la festa di inizio anno scolastico.

Programma:

  • Ore 11.00 Messa
  • Ore 12.00 Asta delle torte
  • Ore 13.00 Pic-nic grigliata
  • Ore 14.00 Giochi per tutti

Back to school Party!

Diocesi di Torino – Inizio anno scolastico: il messaggio dell’Arcivescovo Nosiglia

Si riporta il messaggio di Mons. Cesare Nosiglia contenente gli auguri rivolti a studenti, genitori e operatori scolastici in occasione della ripresa dell’anno scolastico 2019-2020.

Scuola maestra di vita: messaggio dell’Arcivescovo per l’inizio delle lezioni

Gli auguri e le riflessioni di mons. Nosiglia per lunedì 9 settembre 2019 rivolti a studenti, genitori e operatori scolastici

 

«Cari amici studenti,

è con gioia che vi rivolgo il mio saluto ed il mio augurio all’inizio del nuovo anno scolastico 2019-2020. Saluto con particolare affetto i nuovi alunni, che si affacciano per la prima volta al mondo della scuola dell’infanzia o affrontano la novità del passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria. Sono certo che troverete un ambiente ricco di amicizia e di serenità, per vivere quest’anno con impegno e rinnovata scoperta delle risorse che ciascuno di voi possiede e crescere in umanità e cultura. A scuola, infatti, si impara la grande lezione della vita, insieme a quelle conoscenze e principi etici, che formano la propria personalità e ne orientano la mentalità e le scelte.

C’è una parola di Gesù che voglio consegnarvi anche quest’anno, perché sia una luce che illumina il vostro impegno di studio e di amicizia. Dice Gesù:

«Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”» (Lc 14,28-30).

Per affrontare, dunque, qualsiasi impresa – e la vita lo è certamente per ciascuno di voi –, occorre imparare a riflettere bene sul da farsi e soprattutto procurarsi i mezzi necessari. Vedo in questo invito di Gesù il compito proprio della scuola. Essa vi aiuta a penetrare con pazienza e profondità nel segreto della realtà che vi circonda e del vostro spirito, per nutrire l’intelligenza e il cuore di quei valori umani, spirituali e culturali, che vi permetteranno di affrontare senza timori la più stupenda avventura che vi aspetta: saper vivere con libertà e responsabilità verso se stessi e verso gli altri.

I vostri genitori e docenti vi sono accanto per accompagnarvi in quest’impresa. Vi insegnano con le parole e vi testimoniano con l’esempio che è possibile raggiungere traguardi importanti e ricchi di gioia e di speranza per il vostro futuro. Anche loro sono chiamati ad accompagnarvi, vivendo con voi il tempo scolastico con impegno educativo e aperto all’incontro tra loro, per sostenere il vostro cammino. Il dialogo e l’incontro tra famiglia, scuola, istituzioni, comunità civile ed ecclesiale, gruppi associativi costruiscono quella rete di solidarietà che opera insieme per il bene-essere e il bene-fare di ciascuno di voi. Certo, occorre la vostra fatica dello studio, che sembra a volte pesante, ma che in realtà apre poi vie impensabili di soddisfazione e di vittoria.

Guardate gli atleti e tanti personaggi dello sport che seguite con ammirazione: anch’essi, per raggiungere risultati apprezzabili nelle varie discipline sportive, devono sottoporsi a sacrifici spesso duri, come sono gli allenamenti, e ad una vita sana e sobria; ma alla fine quale gioia esplode dalla vittoria che segna il loro trionfo! Nessun risultato importante si ottiene senza impegnarsi a fondo e tutto può essere possibile per chi crede fermamente in se stesso e valorizza a pieno le doti che Dio gli ha dato. La scuola è una vera palestra di vita e va affrontata con questo spirito di conquista incessante verso traguardi che via via possono diventare sempre più belli ed affascinanti.

Infine, voglio dirvi che a scuola si può sperimentare la vera gioia del cuore, perché la gioia nasce dal dono di sé agli altri. I compagni di classe, infatti, sono una ricchezza grande per ciascuno di voi. Insieme potete crescere non solo in amicizia, ma anche in una reciproca solidarietà, ricca dei valori di cui ciascuno è portatore. Si tratta di risorse umane, ma anche spirituali e religiose, che vanno ugualmente rispettate ed accolte con attenzione, senza preclusioni o discriminazioni.

Anche l’ora di religione, che mi auguro tutti voi abbiate scelto, vi permette di fondare questi atteggiamenti di accoglienza, che sono alla base del Vangelo di Gesù Cristo e che, alla sua luce, scopriamo presenti anche in altre religioni e fedi. Così, diventerete sempre più consapevoli della ricchezza della nostra tradizione culturale e religiosa ed insieme aperti alla comprensione, al dialogo e all’incontro con ogni compagno che professa convinzioni religiose o principi di vita diversi, per aiutarvi insieme a costruire un mondo più giusto e pacifico per tutti.

Cari amici, anche quest’anno si svolgerà la Settimana della scuola, dal 21 al 25 ottobre. Essa ha come titolo “Un talento per tutti”. La scuola ha il compito di aiutarvi a scoprire i vostri talenti, cioè le vostre competenze e la vostra creatività, per metterli poi a disposizioni della società per il bene di tutti. La Settimana vuole riflettere su una scuola dell’inclusione, meno preoccupata di selezionare le eccellenze e più attenta a valorizzare ciascuno con la propria unicità e specificità, non chiusa in se stessa, ma aperta agli altri mediante relazioni tra la persona del ragazzo e del docente e i compagni, promuovendo la cultura dell’incontro e del dialogo.

Auguri, dunque e l’anno scolastico sia per ciascuno un tempo forte di gioia e di impegno per trarne il migliore rendimento, sia nel profitto degli studi, sia nella vostra crescita umana, culturale e spirituale.

Rivolgo un vivo grazie ed un augurio ai vostri docenti, dirigenti scolastici e a tutto il personale, e un particolare saluto alle vostre famiglie.

Benedico tutti di cuore.

Torino, 9 settembre 2019

Mons. Cesare Nosiglia, vescovo, padre e amico»

Santa Messa di inizio anno – Torino Agnelli

Ed è sabato 29 settembre che L’Istituto Agnelli celebra la sua messa d’inizio anno scolastico. Celebra Don Claudio Belfiore, nuovo direttore dell’opera salesiana.
Qui di seguito si riporta l’articolo.

Istituto Agnelli, ore 8.30. Sabato mattina. Mentre la città lentamente si risveglia, un manipolo di insegnanti e alunni, coordinati ottimamente dal professor Oliva e dal preside, sistemano le sedie per la messa e i tavoli per il pranzo. Intanto, il coro prepara i canti, il banchetto delle maglie e delle felpe viene allestito, in mensa si cucina il pranzo. Tante attività e tanto lavoro dietro le quinte che sottolineano la cura per questo evento. Due ore più tardi, il cortile comincia a riempirsi di persone. Saluti, sorrisi, chiacchiere e un allegro vociare che aumenta sempre più. Qui come a casa tua, recita lo slogan all’ingresso dell’istituto. Salesiani, educatori, docenti, genitori e ragazzi: la grande famiglia si sta riunendo per la messa di inizio anno. Dopo le ultime prove canti la celebrazione può iniziare, presieduta da don Claudio Belfiore, il nuovo direttore dell’opera.

Nella sua omelia, don Claudio inizia ricordando a tutti i presenti il senso di grande gratitudine per questi primi 80 anni di vita della Casa Salesiana dell’Agnelli, anche se è molto di più ciò che abbiamo ereditato di quanto abbiamo realizzato. Eppure, continua il direttore, riconosciamo che tutto questo è dono, che ci gratifica e ci responsabilizza. L’occasione di celebrare l’inizio dell’anno scolastico nella festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, spiega don Claudio, è un invito a riconoscere come Dio si prenda cura di noi e si renda prossimo alla nostra vita. Gli Arcangeli sono definiti come coloro che stanno davanti a Dio, alla Sua presenza: sono al Suo servizio a beneficio nostro, di ciascuno di noi. In questo anno scolastico che inizia, prosegue il direttore, siamo chiamati a diventare angeli gli uni per gli altri, imparando dagli Arcangeli. Essere angeli gli uni per gli altri significa aiutare chi ci è affidato a sperimentare e comprendere che Dio ci vuole bene e che la sua potenza si realizza nell’amarci. Significa essere compagni di cammino pronti a prendersi cura e a sostenersi nei momenti di fatica e di sofferenza. Siamo una missione su questa terra, gli uni per gli altri: è questo l’augurio che ci facciamo, conclude don Claudio, ed è questo l’impegno che ci prendiamo.

Al termine della messa, un ricordo dell’ottantesimo anniversario: parole e musica di piano per ricordare l’importanza delle nostre radici. La degna conclusione non poteva che essere una breve poesia composta per l’occasione da don Nino, che riscuote una standing ovation per le sue rime baciate. Dopo gli ultimi avvisi di rito, il pranzo e i momenti conviviali possono iniziare!