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Paolo Albera “Petit Don Bosco”: una mostra sul secondo successore in occasione della festa – Torinosette

Il magazine Torinosette di La Stampa nella giornata di oggi dedica un articolo all’inaugurazione della Mostra di Don Paolo Albera del Museo Casa Don Bosco, che si terrà domani mattina, sabato 30 gennaio 2021 alle ore 10.00, in diretta su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre) e sulla Pagina Fb del Museo (@museocasadonbosco), con la presenza del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime. Di seguito l’articolo pubblicato, a cura di Emanuele Rebuffini.

PAOLO ALBERA
“PETIT DON BOSCO”
UNA MOSTRA SUL SECONDO SUCCESSORE IN OCCASIONE DELLA FESTA

Era soprannominato il “petit Don Bosco”, per l’esile fisico, eppure Don Paolo Albera (1845-1921), svolse un ruolo fondamentale nell’espansione dell’opera salesiana. Nato a None, è stato uno dei Salesiani della prima ora, secondo successore di Don Bosco e Rettor Maggiore negli anni della Grande Guerra. A lui è dedicata la mostra “Il mondo negli occhi”, composta da 29 postazioni espositive e ospitata nel piano interrato del Museo Casa Don Bosco.

La mostra al momento è solo visitabile online su www.museocasadonbosco.it, ma sabato 30 gennaio, alle 10, in occasione della Festa di Don Bosco, sarà presentata dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime (è possibile seguire l’evento in diretta su Rete 7 e sulla Pagina Fb @museocasadonbosco).

In mostra troviamo 67 fotografie che illustrano le visite alle case salesiane dalla Francia alla Terra del Fuoco, la fondazione dell’orfanotrofio di Genova-Marassi con laboratori di sarti, calzolai e falegnami, le nuove scuole professionali e i nuovi oratori (in quegli anni a Torino videro la luce quello del San Paolo e del Monterosa), il viaggio in Mato Grosso nel 1901, l’elezione a Rettor Maggiore il 16 agosto 1910, la posa della prima pietra del tempio a Castelnuovo d’Asti (1918). Quindi le pagine del suo taccuino, documenti, lettere, i primi numeri del Bollettino Salesiano del 1878, ma anche cimeli relativi al culto mariano, infatti:

“Don Albera è stato il precursore di Museo Casa Don Bosco – spiega la direttrice Stefania De Vita – dedicando al culto di Maria Ausiliatrice uno spazio all’interno di Valdocco, embrione di un primo nucleo museale”.

Oltre alla mostra, sono numerosi gli appuntamenti in programma alla Basilica di Maria Ausiliatrice per i festeggiamenti di Don Bosco. Venerdì 29 , alle 20,30, veglia di preghiera con la presenza del Rettor Maggiore don Artime, che dialogherà con quattro giovani convocati da Papa Francesco per l’evento “Economy of Francesco”; sabato 30 , alle 9, messa presieduta dal Rettor Maggiore; domenica 31 gennaio, alle ore 9,30, messa con l’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia, mentre alle 18,30 a presiedere la liturgia sarà il Vicario del Rettor Maggiore don Stefano Martoglio. www.basilicamariaausiliatrice.it. Dirette su Rete 7 e sulla Pagina Fb della Basilica.

Un caffè con Stefania De Vita

In occasione dell’inaugurazione digitale della mostra dedicata a don Paolo AlberaII successore di don Bosco – ed in attesa dell’inaugurazione ufficiale che si terrà sabato 30 gennaio con la presenza di don Ángel Fernández ArtimeX successore di don Bosco – si propone un caffè con Stefania De Vitadirettrice del Museo Casa don Bosco di Valdocco.

Un’intervista, forse per meglio dire una chiacchierata, incentrata proprio sulla figura di don Albera, sul motivo della realizzazione della mostra e su tutto quello che si scoprirà sulla vita del “Petit Don Bosco”, così soprannominato don Albera, camminando tra i pannelli espositivi che compongono la mostra.

 

Presentazione della Mostra don Paolo Albera: “Il mondo negli occhi”

Museo Casa Don Bosco segnala per sabato 30 gennaio 2021 l’evento di presentazione della mostra intitolata don Paolo Albera, secondo successore di don Bosco, in occasione del centenario della sua morte e dell’anno 2021 a lui dedicato da parte del Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime.

L’evento avrà luogo il 30 gennaio a partire dalle ore 9.00, con Celebrazione eucaristica in Basilica presieduta dal Rettor Maggiore. A seguire, alle ore 10.00, il Rettor Maggiore si recherà negli spazi del primo Refettorio dedicato ai ragazzi presso il Museo Casa Don Bosco, dove si trova collocata la mostra, per presentarla ai salesiani e agli amici di Don Bosco.

Sarà possibile seguire l’evento in diretta su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre) e sulla Pagina Facebook @museocasadonbosco.

Don Albera è per noi un grande modello di amore a don Bosco. Sarà di ispirazione anche in questo tempo che stiamo vivendo, con la prima pandemia globale che condiziona la vita di tutti i paesi a livello planetario, i cui effetti a lunga durata per ora possiamo solo immaginare con larga approssimazione”
(Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore – estratto ACG 432)

La mostra è visitabile online sul sito donalbera.museocasadonbosco.it a partire da oggi, giovedì 14 gennaio 2021, dalle ore 19.21, orario simbolico per ricordare l’anno della dipartita verso il cielo di don Paolo Albera.

LA MOSTRA

TESTI E RICERCHE: DON ALDO GIRAUDO SDB, DON SILVIO ROGGIA SDB, PAOLO VASCHETTO SDB
GRAFICA: MATTANA GRAFICA & SERVIZI
ALLESTIMENTO: BERRONE LIVIO & C. S.N.C.
CURATELA: DOTT.SSA STEFANIA DE VITA

 

Museo Casa Don Bosco: la mostra per i 100 anni dalla morte di don Paolo Albera

In occasione del primo centenario della morte del secondo successore di don Bosco (1921 – 2021), Museo Casa Don Bosco organizza una mostra intitolata a don Paolo Albera.

Per ovviare alla situazione attuale di emergenza sanitaria, la mostra sarà visitabile online grazie al nuovo sito dedicato che debutterà il 14 gennaio alle ore 19.21: un orario simbolico per ricordare il momento della dipartita verso il Cielo di don Paolo Albera.

donalbera.museocasadonbosco.it

Don Bosco doveva sceglierne uno che prendesse posto sull’inginocchiatoio in atto di fare l’accusa. Si guardò intorno e sorridendo chiamò: «Paolino, vieni qui. Mettiti in ginocchio ed appoggia la tua fronte alla mia, così non ci muoveremo!».

Don Bruno Ferrero

 

Don Paolo Albera è stato uno dei “Salesiani della prima ora“, coloro i quali hanno potuto vedere don Bosco in azione. Ha respirato l’aria di Valdocco e, con don Rua e altri Salesiani l’ha “esportata” a Mirabello. Ha poi testimoniato l’espansione dell’opera salesiana anche fuori dal Piemonte, prima in Liguria e poi in Francia. Ha infine ricoperto l’incarico di Direttore Spirituale della Congregazione e, in ultimo, quello di Rettor Maggiore dei Salesiani, come secondo successore di don Bosco. Con questo incarico di responsabilità ha visto (viaggiando in nave, carrozza, cavallo, automobile…) l’espansione dello spirito di don Bosco ai quattro angoli del mondo, dall’America alla Terra Santa a al Nord Europa.

Don Paolo Albera è stato un testimone oculare del passaggio tra il XIX e il XX secolo, in un momento delicato per la sua Congregazione, la Chiesa e il mondo intero, che culminerà con uno degli spartiacque più drammatici della storia contemporanea, la Grande Guerra.

Grazie alla nuova mostra dedicata al II successore di don Bosco si potrà non soltanto ripercorrere il cammino di vita di questo umile Salesiano con i suoi occhi, ma anche esplorare il mondo del “petit don Bosco” che tanto si è adoperato per consegnare la Congregazione salesiana così come la conosciamo oggi.

La Mostra:

TESTI E RICERCHE: DON ALDO GIRAUDO SDB, DON SILVIO ROGGIA SDB, PAOLO VASCHETTO SDB
GRAFICA: MATTANA GRAFICA & SERVIZI
ALLESTIMENTO: BERRONE LIVIO & C. S.N.C.
CURATELA: DOTT.SSA STEFANIA DE VITA

Museo Casa Don Bosco: “Tutto per gioco, nulla per gioco”

Museo Casa Don Bosco, in collaborazione con Museo Etnografico Missioni Don Bosco presenta “Tutto per gioco, nulla per gioco”: l’attività formativa per educatori, insegnanti e associazioni culturali
promossa dal progetto “Crescere in città” della Città di Torino. Un progetto rivolto agli insegnanti della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado e agli educatori di cooperative e associazioni culturali.

Tra gli obiettivi che si prefigge il progetto, far conoscere e promuovere le diverse realtà del museo Casa Don Bosco e Museo Etnografico Missioni don Bosco; diffondere il concetto del “Museo come luogo di incontro, relazione e formazione”; far comprendere che il gioco è empatia: il ragazzo costruisce rapporti con i coetanei, impara a stare con gli altri; favorire l’inclusività trasformando il gioco individuale del ragazzo al gioco di squadra che introduce un nuovo elemento, l’“altro”; trasmettere l’importanza delle dinamiche del gioco all’interno del sistema educativo: il gioco è educazione, attraverso di esso il ragazzo fa suoi i grandi ideali della vita come la lealtà, la generosità, l’onestà, lo spirito di sacrificio, l’impegno.

Data del primo incontro:
18 marzo 2021
dalle ore ore 17.00 alle ore 18.00
(in sede del primo appuntamento, verranno concordate con i partecipanti le date successive)

Per partecipare

Per partecipare occorre registrarsi entro il 12.03.21 al seguente indirizzo: info@museocasadonbosco.it
Numero partecipanti: 30/35
Costi: gratuito

Referenti organizzativi:
Stefania De Vita, direttrice museo Casa Don Bosco;
Elisabetta Gatto, curatrice Museo Etnografico Missioni Don Bosco.

Preghiera in diretta per l’anniversario della morte di Mamma Margherita

Nell’anniversario della morte di Mamma Margherita, i centri locali dei salesiani cooperatori di Valdocco, trasmetteranno un momento di preghiera sul canale YouTube Valdocco Mamma Margherita Centro Locale ASSCC il 25 Novembre alle ore 21, per ringraziare Dio del dono della mamma di Don Bosco e dei giovani del primo oratorio.

“… L’avete fatto a me” è la pagina di Vangelo scelta come tema della serata, una pagina che Mamma Margherita, nella semplicità della sua vita, ha vissuto a Valdocco.  I Misteri della vita di Mamma Margherita saranno animati dai giovani che frequentano le scuole e gli oratori salesiani, per testimoniare come i valori di Mamma Margherita sono stati ereditati e mantenuti vivi oggi.

Le Postulanti FMA, i Novizi SDB e i Salesiani Cooperatori guideranno i momenti di preghiera. Non mancherà l’accompagnamento musicale del coro della Basilica. Le riprese a Valdocco e nella nuova Casa Don Bosco faranno assaporare la santità dei luoghi.

La celebrazione, grazie alla varietà dei gruppi coinvolti, sarà un momento di Famiglia Salesiana, per maturare nell’affidamento di tante intenzioni di preghiera all’intercessione della Venerabile Margherita Occhiena.

Di seguito i link per seguire la diretta dai canali facebook e youtube dedicati a Mamma Margherita:

 

Ciclo di incontri sul vino in diretta dal museo Casa Don Bosco

Museo ‘Casa Don Bosco’, partecipa e ospita la diretta del ciclo di incontri webinar organizzati da Vendemmia a Torino – Grapes in town. Gli incontri si inseriscono all’interno di un ciclo di incontri più ampio avente come tema portante il vino e la vendemmia nelle loro varie declinazioni.

Di seguito i video delle dirette trasmesse su Facebook già andate in onda.

  • Stefania De Vita

    direttrice del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Mauro Carosso

    delegato AIS Piemonte di Torino

  • Krizia Ribotta Giraudo

    social media manager di Vendemmia a Torino – Grapes in Town

  • Stefania De Vita

    direttrice del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Marco Gallo

    direttore della sede operativa Cnos-Fap di Torino Valdocco

  • don Gianluca Brisotto

    salesiano e enologo

  • Krizia Ribotta Giraudo

    social media manager di Vendemmia a Torino – Grapes in Town

  • Stefania De Vita

    direttrice del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Luca Cristaldi

    responsabile Area Italia & Pm VIS

  • Fadi Batarseh

    Manager Cantina Cremisan

  • don Pietro Bianchi

    Direttore Cantina di Cremisan

  • Adele Amato

    Coordinatrice Ufficio Pianificazione e Sviluppo Ispettoria MOR

11 novembre 2020

Il miglior vino servito.

  • Stefania De Vita

    direttrice del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Mike Pace

    collaboratore della direzione del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Krizia Ribotta Giraudo

    social media manager di Vendemmia a Torino – Grapes in Town

Casa don Bosco resta aperta on line come museo virtuale

Si riporta la notizia pubblicata dall’Avvenire sull’iniziativa del museoCasa di don Bosco‘ che decide di aprire le sue porte virtuali per essere visitato Online.

Di seguito il testo completo della notizia pubblicata il 14 novembre su Avvenire, edizione cartacea e Online.

***

Articolo di Marina Lomunno

«Benvenuti a Valdocco, culla del carisma salesiano. Qui don Bosco e sua mamma Margherita hanno accolto i primi ragazzi di strada, i primi orfani. Qui siamo nati noi, salesiani di don Bosco. Sono sicuro che questa casa ti racconterà il grande dono che è don Bosco per i giovani e per la famiglia salesiana di tutto il mondo». Sono le parole di don Ángel Fernández Artime, rettor maggiore e decimo successore del santo dei giovani che accolgono i visitatori del nuovo Museo aperto al pubblico nella Casa Madre dei salesiani, con accesso dal cortile interno della Basilica di Maria Ausiliatrice, lo scorso 4 ottobre ma momentaneamente chiuso a causa dell’emergenza Covid.

A tagliare il nastro con le autorità (lo spazio espositivo ha il patrocinio della Regione Piemonte e della città di Torino) è stato il rettor maggiore stesso che ha sottolineato come già il nome dato al Museo “Casa don Bosco” indichi lo spirito con cui si è pensato. E cioè, in 4mila metri quadrati, tre piani e 27 spazi espositivi, si vuole condurre il visitatore dai luoghi della prima comunità dell’oratorio inventato da don Bosco, spazi poveri e semplici come il refettorio dove mangiavano i primi ragazzi, alle camerette del santo, al lungo corridoio dove passeggiava confessando i suoi giovani, fino alle testimonianze provenienti da tutto il mondo dell’avventura educativa che oggi ha raggiunto i ragazzi “discoli e pericolanti” in 133 nazioni dei 5 continenti, come ha sottolineato don Cristian Besso museologo di Casa don Bosco. «Ciò che desideriamo trasmettere a chi entra nel Museo – evidenzia don Guido Errico, rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice – è il senso della comunità che ha creato attorno a sè don Bosco, con un piccolo nucleo di ragazzi poveri e orfani che vivevano qui giorno e notte, di una famiglia che oggi è diventata una “multinazionale educativa” con 14mila salesiani sparsi per il mondo, 30 santi e venerabili che perpetuano il sistema preventivo casa-scuola- mestiere ed educazione alla fede ma che non ha perso il senso delle origini: pastorale giovanile per i giovani più bisognosi, pastorale missionaria, devozione a Maria, pilastro del carisma salesiano».

Mamma e insegnante, una laurea in Storia dell’arte e una specializzazione in Museologia, Stefania De Vita è la direttrice del Museo che ha coordinato l’allestimento durato due anni catalogando migliaia di pezzi, «dagli oggetti personali di don Bosco a un affresco del ’300, ai paramenti dei primi collaboratori del santo, uno per tutti Michele Rua, dalle pietre che i ragazzi raccoglievano nei fiumi cittadini, il Po e la Dora, e portavano a Valdocco per costruire l’oratorio: il materiale espositivo è talmente ricco che ci sono due archivi a disposizione e i “pezzi” che non sono ancora visibili, nonostante l’ampiezza della superfice a disposizione, ruoteranno periodicamente nelle teche delle sezioni del Museo». Insomma La Casa don Bosco non si può raccontare bisogna viverla perché qui si respira il miracolo della vita di un santo contadino che, partito con la mamma dalle colline alla porte di Torino, ha saputo realizzare un sogno: dare speranza alla gioventù derelitta della Torino dell’Ottocento, conclude don Leonardo Mancini, ispettore dei salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta: «Riscoprire le nostre origini percorrendo queste sale dove è nata la famiglia salesiana ci fa riscoprire l’idea di famiglia che ha spinto don Bosco a fondare la congregazione per dare di più ai ragazzi che hanno avuto di meno. Questi muri ci ammoniscono che questa continua ad essere la nostra missione». «Purtroppo a causa della recrudescenza dell’epidemia che con l’ultimo Dpcm ha decretato il Piemonte Zona rossa da venerdì 6 novembre il Museo è chiuso – conclude don Errico – ma in un mese di apertura abbiamo staccato ben 1.600 biglietti e avevamo già molte altre prenotazioni. Speriamo che la Pandemia si affievolisca e che nel periodo natalizio “Casa don Bosco” possa riaprire».

Per il momento sul sito www.museocasadonbosco.it si può entrare nel Museo virtualmente: quando sarà possibile la visita, gratuita e se si desidera guidata dai volontari, occorrerà prenotarsi alla mail: info@museocasadonbosco.

Casa don Bosco resta aperta on line come museo virtuale

Pubblichiamo l’articolo di Marina Lomunno, uscito su Avvenire, sull’apertura online del museo Casa Don Bosco di Valdocco, inaugurato il 14 ottobre ma momentaneamente chiuso al pubblico per l’emergenza sanitaria.

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«Benvenuti a Valdocco, culla del carisma salesiano. Qui don Bosco e sua mamma Margherita hanno accolto i primi ragazzi di strada, i primi orfani. Qui siamo nati noi, salesiani di don Bosco. Sono sicuro che questa casa ti racconterà il grande dono che è don Bosco per i giovani e per la famiglia salesiana di tutto il mondo».

Sono le parole di don Ángel Fernández Artime, rettor maggiore e decimo successore del santo dei giovani che accolgono i visitatori del nuovo Museo aperto al pubblico nella Casa Madre dei salesiani, con accesso dal cortile interno della Basilica di Maria Ausiliatrice, lo scorso 4 ottobre ma momentaneamente chiuso a causa dell’emergenza Covid.

A tagliare il nastro con le autorità (lo spazio espositivo ha il patrocinio della Regione Piemonte e della città di Torino) è stato il rettor maggiore stesso che ha sottolineato come già il nome dato al Museo “Casa don Bosco” indichi lo spirito con cui si è pensato. E cioè, in 4mila metri quadrati, tre piani e 27 spazi espositivi, si vuole condurre il visitatore dai luoghi della prima comunità dell’oratorio inventato da don Bosco, spazi poveri e semplici come il refettorio dove mangiavano i primi ragazzi, alle camerette del santo, al lungo corridoio dove passeggiava confessando i suoi giovani, fino alle testimonianze provenienti da tutto il mondo dell’avventura educativa che oggi ha raggiunto i ragazzi “discoli e pericolanti” in 133 nazioni dei 5 continenti, come ha sottolineato don Cristian Besso museologo di Casa don Bosco.

«Ciò che desideriamo trasmettere a chi entra nel Museo – evidenzia don Guido Errico, rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice – è il senso della comunità che ha creato attorno a sè don Bosco, con un piccolo nucleo di ragazzi poveri e orfani che vivevano qui giorno e notte, di una famiglia che oggi è diventata una “multinazionale educativa” con 14mila salesiani sparsi per il mondo, 30 santi e venerabili che perpetuano il sistema preventivo casa-scuola- mestiere ed educazione alla fede ma che non ha perso il senso delle origini: pastorale giovanile per i giovani più bisognosi, pastorale missionaria, devozione a Maria, pilastro del carisma salesiano».

Mamma e insegnante, una laurea in Storia dell’arte e una specializzazione in Museologia, Stefania De Vita è la direttrice del Museo che ha coordinato l’allestimento durato due anni catalogando migliaia di pezzi, «dagli oggetti personali di don Bosco a un affresco del ’300, ai paramenti dei primi collaboratori del santo, uno per tutti Michele Rua, dalle pietre che i ragazzi raccoglievano nei fiumi cittadini, il Po e la Dora, e portavano a Valdocco per costruire l’oratorio: il materiale espositivo è talmente ricco che ci sono due archivi a disposizione e i “pezzi” che non sono ancora visibili, nonostante l’ampiezza della superfice a disposizione, ruoteranno periodicamente nelle teche delle sezioni del Museo».

Insomma La Casa don Bosco non si può raccontare bisogna viverlaperché qui si respira il miracolo della vita di un santo contadino che, partito con la mamma dalle colline alla porte di Torino, ha saputo realizzare un sogno: dare speranza alla gioventù derelitta della Torino dell’Ottocento, conclude don Leonardo Mancini, ispettore dei salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta: «Riscoprire le nostre origini percorrendo queste sale dove è nata la famiglia salesiana ci fa riscoprire l’idea di famiglia che ha spinto don Bosco a fondare la congregazione per dare di più ai ragazzi che hanno avuto di meno. Questi muri ci ammoniscono che questa continua ad essere la nostra missione».

«Purtroppo a causa della recrudescenza dell’epidemia che con l’ultimo Dpcm ha decretato il Piemonte Zona rossa da venerdì 6 novembre il Museo è chiuso – conclude don Errico – ma in un mese di apertura abbiamo staccato ben 1.600 biglietti e avevamo già molte altre prenotazioni. Speriamo che la Pandemia si affievolisca e che nel periodo natalizio “Casa don Bosco” possa riaprire». Per il momento sul sito www.museocasadonbosco.it si può entrare nel Museo virtualmente: quando sarà possibile la visita, gratuita e se si desidera guidata dai volontari, occorrerà prenotarsi alla mail: info@museocasadonbosco.

Ritiro trimestrale ispettoriale per i confratelli

Per sabato 21 novembre 2020 è previsto il ritiro trimestrale ispettoriale presso Valdocco. Di seguito tutte le informazioni utili.

Sig. Paolo Vaschetto SDB: “Don Paolo Albera e il contributo dei Salesiani della sua generazione per lo sviluppo e il consolidamento del Carisma salesiano”.

PROGRAMMA

  • ore 9.15 sala Sangalli, intervento del Sig. Paolo Vaschetto SDB
  • 11.30 Eucaristia in Basilica
  • 12.30 Pranzo
  • 14.00 in San Francesco di Sales don Cristian Besso presenta le chiavi di lettura del Museo “Casa don Bosco”.
    Divisione in gruppi e visita con gli accompagnatori al museo
  • 16.00 termine della visita e rientro nelle case.

Iscrizione entro il 10 novembre a segretario@salesianipiemonte.it

NB

I sacerdoti sono pregati di portare camice e stola bianca.
Tutti i confratelli sono pregati di portare la mascherina e di compilare la scheda di autocertificazione.

Importante segnalare:

  • quanti confratelli della comunità partecipano?
  • quanti si fermano a pranzo?
  • quanti partecipano alla visita?