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Don Jabloyan, «l’Oratorio di Aleppo unica speranza nella guerra» – La Voce e il Tempo

La Voce e il Tempo di questa domenica, 2 febbraio, riporta un articolo dedicato alla testimonianza di don Pier Jabloyan, direttore della Casa Salesiana in Siria, durante la giornata di formazione congiunta tra salesiani ed educatori a Valdocco. Di seguito l’articolo dedicato, a cura di Stefano Di Lullo.

Don Jabloyan, «l’Oratorio di Aleppo unica speranza nella guerra»

VALDOCCO – LA TESTIMONIANZA DEL DIRETTORE DELLA CASA SALESIANA IN SIRIA ALLA GIORNATA DI FORMAZIONE CONGIUNTA PER SALESIANI ED EDUCATORI

La scorsa settimana presso la Casa madre dei Salesiani di Valdocco a Torino si è tenuto il secondo incontro dedicato al percorso di formazione congiunta tra Salesiani ed educatori di oratorio. La prima parte dell’incontro ha riguardato la relazione sul tema «I giovani alla luce dello sguardo di don Bosco» a cura di don Mario Fissore, incaricato dell’oratorio San Luigi a San Salvario che ha affrontato il tema partendo da ciò che Don Bosco racconta della sua giovinezza e adolescenza.

«La comprensione di fede dei propri anni giovanili, l’esperienza pastorale nella Torino dell’Ottocento, l’approfondimento di operette di spiritualità giovanile – ha detto don Fissore -hanno infatti portato in don Bosco a radicare la certezza che i giovani godessero di una speciale predilezione da parte di Dio. Per don Bosco la giovinezza è un’età quanto mai preziosa in funzione dell’esistenza della singola persona e del futuro della società, anche perché è facile constatare come la strada intrapresa negli anni della gioventù, difficilmente si abbandona in età adulta».

La seconda parte del percorso di formazione ha riguardato invece la testimonianza di don Pier Jabloyan, direttore della Casa Salesiana di Aleppo che si trova nella zona ovest della città, dal 2011 dilaniata dalla guerra. Don Pier ha parlato dell’importante ruolo che ha avuto l’oratorio salesiano di Aleppo nell’accogliere i giovani della città nelle situazioni più drammatiche e devastanti del conflitto che ha lasciato tracce indelebili nel tessuto cittadino che sta cercando di risollevarsi con coraggio e tenacia.

«In alcune occasione siamo stati costretti a chiudere l’oratorio per motivi di sicurezza», ha raccontato don Pier, «appena possibile abbiamo sempre ripreso le attività con coraggio, aprendo le porte ai giovani. Non abbiamo fatto cose straordinarie, ma normali, che durante una guerra diventano certamente straordinarie. Per questo lo spirito di Don Bosco per noi che viviamo l’esperienza della guerra ha significato testimoniare una vita gioiosa».

Lo scorso novembre è partito il gemellaggio fra i giovani dell’Ispettoria dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta e quella del Medio Oriente, in particolare con le Case salesiane di Aleppo e Kafroun in Siria. Un progetto che punta a favorire legami di fraternità formati da aiuti concreti e dalla preghiera gli uni verso gli altri.

Stefano DI LULLO

Formazione congiunta SDB ed Educatori: “I giovani alla luce dello sguardo di don Bosco”

Nella giornata di ieri, lunedì 20 gennaio, si è svolto il secondo incontro dedicato al percorso di formazione congiunta tra salesiani ed educatori a Valdocco. La prima parte dell’incontro ha riguardato la relazione sul tema “I giovani alla luce dello sguardo di don Bosco” a cura di don Mario Fissore, Vicario parrocchiale presso la Chiesa Santi Pietro e Paolo, il quale ha esposto l’argomento partendo da ciò che Don Bosco racconta della sua giovinezza e adolescenza.

La comprensione di fede dei propri anni giovanili, l’esperienza pastorale nella Torino dell’Ottocento, l’approfondimento di operette di spiritualità giovanile hanno infatti portato in don Bosco a radicare  la certezza che i giovani godessero di una speciale predilezione da parte di Dio.

La seconda parte del percorso di formazione ha riguardato invece la testimonianza di don Pier Jabloyan, direttore della Casa Salesiana di Aleppo che si trova nella zona ovest della città.  Don Pier ha esposto in questo modo l’importante ruolo che ha avuto l’oratorio salesiano di Aleppo  nell’accogliere i giovani della città anche durante la situazione devastante della guerra che ha lasciato tracce indelebili nel tessuto cittadino che sta cercando di risollevarsi con coraggio  e tenacia:

Pensando che la guerra finisse da li a poco, avevamo deciso di chiudere l’Oratorio. Vedendo però che la situazione non cambiava, abbiamo voluto riprendere le attività con coraggio, aprendo le porte ai giovani.

Non abbiamo fatto cose straordinarie, ma cose normali, che durante una guerra diventano però straordinarie!

Per questo lo spirito di Don Bosco per noi che viviamo per la prima volta una guerra ha significato testimoniare una vita gioiosa.

Il prossimo appuntamento per la Formazione congiunta SDB ed Educatori è previsto per di Mercoledì 1° aprile sul tema “Educare come avventura di casa e di famiglia”.

GSFS 2020 – 2° Giorno: Approfondimenti, testimonianze e lavori di gruppo!

“SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ, COME IN CIELO COSÌ IN TERRA”
(MT 6,10)

Buoni Cristiani e Onesti Cittadini

Si avvia la seconda giornata del GSFS 2020 con la preghiera in teatro guidata dalla Fraternità Contemplativa Salesiana Maria di Nazaret.

Alle ore 9:00 è seguita la conferenza “Buoni cristiani”, con l’intervento a cura di Mons. Sebastià Taltavull, vescovo di Mallorca (Spagna) il quale ha coniugato il tema della Strenna nel contesto cittadino attuale.

L’incontro è continuato con gli approfondimento della relazione e i lavoro di gruppo, concludendo questa prima parte della giornata con l’Eucaristia in Basilica alle ore 11.45 presieduta dallo stesso Mons. Taltavull.

Nel pomeriggio, sono riprese le attività in teatro con un primo momento di “allegria in movimento” con l’animazione sul palco dei giovani del noviziato; successivamente è seguito un momento dedicato alle domande rivolte a Mons. Taltavull elaborate nei lavori di gruppo del mattino.

In seguito, il pomeriggio è stato animato dalla forte testimonianza dei ragazzi siriani dell’Oratorio Salesiano di Aleppo con don Pierre Jabloyan:

“Mi chiamo Cesar e sono di Aleppo. Parlo della mia esperienza e dell’esperienza di tutti quelli che vivono in Medio Oriente e in modo particolare in Siria. Anzitutto voglio raccontarvi delle cose positive. Sono uno studente di medicina al sesto anno e allo stesso tempo faccio servizio di animazione, accompagnamento e catechismo in oratorio e lavoro con i mezzi di comunicazione. Queste sono cose che ogni giovane dovrebbe vivere in modo normale. Queste opportunità sono normali ma vissute anche in un tempo non normale. Quando facevo il liceo tutto andava bene, avevo tutta la mia famiglia accanto prima dell’inizio della guerra. In meno di un anno i miei fratelli sono andati via dal Paese a causa della guerra e tutto il peso della famiglia è ricaduto su di me. Dopo un certo periodo il mio papà è stato ferito da una scheggia di mortaio alla gamba. Dopo un tempo si è ripreso. Avevo due possibilità: o stare a casa con tutta la paura senza far niente o aprirmi, vivere la mia vita normale e adattarmi a tutto quello che c’era. Ho scelto la seconda e ho preso una decisione: vivere il mio quotidiano con tutte le piccole cose che trovo nel quotidiano. Ho cominciato a far attenzione al mio linguaggio, usando piccole parole di rispetto e gentilezza. Queste parole bastava dirle per illuminare una persona. E piano pian sentivo la gente che diceva: “questo è un cristiano”. Per me era una grande cosa far testimonianza in questo modo. Grazie.” 

Cesar Ward 

“Buonasera sono Sally, di Damasco. Quando ho saputo di questa testimonianza ho avuto un po’ di difficoltà specialmente per tutto quello che ho passato. Nei nostri Paesi c’è una difficoltà e allo stesso tempo ci piace vivere nelle zone pulite e ordinate. Poi tra una notte e l’altra, come una sorpresa ci siamo dovuti aprire ad un altro tipo di mondo in cui troviamo delle sfide. Lavoro in una radio nazionale e anche il clima è un po’ difficile. Il contesto in cui lavoro, la gente, è chiaro che non ha un approccio alla fede o ha una fede debole. Durante la guerra in Siria tanti giovani hanno avuto una scossa molto forte. In radio mi guardavano come una ragazza che viveva in un altro pianeta per la fede che comunico. All’inizio ho avuto tanti problemi perché mi prendevano in giro per il mio credo. E di fronte a questa situazione mi sono adattata lavorando giorno dopo giorno. Piano piano la situazione è cominciata a cambiare: i miei colleghi hanno cominciato a capire la situazione e si sono allontanati da un certo fondamentalismo, da uno sguardo rigido verso di me. Hanno cominciato ad avvicinarsi per chiedere delle informazioni sul cristianesimo, sull’eucarestia, sul Padre, Figlio e Spirito Santo. L’ultima volta ho presentato un programma in radio che racconta delle situazioni nel mondo. Ho avuto il permesso di fare le ultime due puntate sulla morte e risurrezione di Gesù Cristo. Quest’idea era nella mia testa, era come un sogno. E un giorno ho preso coraggio chiedendo il supporto dello Spirito Santo. Sono andata dal direttore a presentargli quest’idea. Eravamo d’accordo di presentarla come un punto di vista della fede, anche accettabile dall’ascoltatore non cristiano. Lui mi ha sorpreso quando mi ha detto di non cambiare nulla. Mi ha chiesto di presentare la morte e la risurrezione dal punto di vista della fede cristiana, senza cambiare niente. Abbiamo lavorato a queste due puntate e sono andate in onda durante il triduo pasquale. Per chi è nel Medio Oriente sa bene che non è normale, specialmente nelle radio nazionali dei Paesi di maggioranza musulmana. Così ho potuto vivere il mio cristianesimo in questo modo, in modo corretto anche. Grazie.”

Sally Abou Jamra 

Successivamente la parola è passata a Italo Canaletti, Andrea Zapparoli, Giovanni costanza e Valerio Martorana facenti parte dei Salesiani Cooperatori ed Ex-Allievi, i quali  hanno dato testimonianza della formazione nell’impegno civico.

Il pomeriggio si è poi concluso con i lavori di gruppo sul tema “Buoni cristiani e onesti cittadini nel quotidiano“.

Il secondo giorno GSFS 2020 terminerà con la veglia di preghiera presso la Basilica di Maria Ausiliatrice alle ore 20.45.

Salesiani Agnelli: Un video di saluto e augurio ai ragazzi di Aleppo e Kafroun

Da oggi, 12 dicembre 2019, è disponibile un video saluto rivolto agli oratori di Aleppo e Kafroun, da parte dei ragazzi dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli.

Si riporta l’articolo pubblicato dai Salesiani dell’Agnelli in data odierna.

Disponibile il video di saluto per i ragazzi degli oratori di Aleppo e Kafroun, da parte degli allievi del biennio e del triennio: i ragazzi della scuola superiore salutano e augurano buon Natale.

Domenica 10 novembre 2019, a Valdocco, si è svolto l’appuntamento del MGS Day: una giornata di gioco, condivisione e di sana allegria che ha riunito ben 450 giovani provenienti dalle varie realtà salesiane e della diocesi. All’interno della giornata, la testimonianza dei giovani dell’Oratorio Salesiano di Aleppo, con la quale si è ufficialmente inaugurato il gemellaggio con il Medio Oriente e con le case di Aleppo e Kafroun.