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“Piacere, Valdocco!” – Open Day in Oratorio il 16 ottobre

L’Oratorio di Torino-Valdocco apre le sue porte lunedì 16 ottobre per accogliere tutti gli interessati alle varie attività portate avanti durante l’anno. Di seguito la notizia a cura del sito dell’Oratorio.

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Lunedì 16 ottobre, dalle ore 17:00 alle ore 18:30, gli educatori, gli animatori e don Jimmy aprono le porte dell’oratorio alla città per presentare tutti i laboratori e le attività che saranno portate avanti durante l’anno.

Quella di lunedì prossimo sarà l’occasione per mettersi in gioco e avvicinarsi al mondo del teatro, della danza, del basket, della pallavolo, della musica e del doposcuola come volontario ma anche come allievo.

Come oratorio, crediamo che l’incontro personale sia la chiave per un rapporto costruttivo basato sulla fiducia, per questo abbiamo pensato di invitare, oltre alle famiglie e ai possibili volontari, anche le scuole e gli enti del nostro quartiere per costruire insieme un percorso adeguato ai ragazzi che ci saranno affidati!

Per maggiori informazioni contattare l’educatrice Vittoria al 324 021 2231.

Valdocco: concerto meditato “Sui Passi dell’Amore” per l’apertura dell’anno pastorale

Dal sito dell’Oratorio Valdocco.

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In occasione dell’inizio dell’anno pastorale 2023/2024, il Grande Coro Hope e la Parrocchia Maria Ausiliatrice presentano il concerto meditato “Sui Passi dell’Amore“, un suggestivo percorso artistico in cui si attraversa la vita di Maria di Nazareth.

Il cammino di Maria, rappresentata dalla protagonista Miriam, è colto dalla prospettiva del suo rapporto con Giuseppe (Josef).

In questa relazione si intrecciano discernimento vocazionale giovanile e familiarevita di coppia e di consacrazionegenitorialità e fecondità.

L’Io narrante di Miriam (interpretato per l’occasione dall’attrice e doppiatrice Chiara Francese) accompagna il pubblico in un tratto della sua vita: partendo dall’annunciazione ed il concepimento, il matrimonio con Giuseppe, la partenza verso Betlemme per il grande censimento fino ad arrivare al parto e alla nascita di Gesù.

Ai pensieri della giovane Miriam si uniscono i canti proposti dal Grande Coro Hope, un gruppo corale giovanile composto da oltre 120 membri e diretto da Massimo Versaci, che attraverso il felice connubio tra musica e parole permetterà di vivere intensamente un’esperienza di riflessione spirituale.

Il Grande Coro Hope, nato nel 2010 a Torino, si esibirà in una varietà di brani musicali, dal repertorio internazionale alle colonne sonore e agli inni della chiesa, promuovendo nel contempo la formazione dei giovani nel mondo dei media.

Quando

Sabato 7 Ottobre alle ore 21:00

Dove

Teatro Grande Valdocco – via Sassari 28 (To)

Prezzi e Biglietti

Consultabili e acquistabili CLICCANDO QUI.

Oratorio Valdocco: nuove opportunità per i ragazzi del Maker Lab mattutino

Mercoledì 29 marzo, i ragazzi dell’I.C. Turoldo che frequentano il Maker Lab sulla grafica all’Oratorio Valdocco di Torino hanno ricevuto una visita speciale: una delegazione di ispettori del Ministero dell’Istruzione Francese e di rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Scopo della visita era quello di osservare e conoscere alcune attività inclusive ed innovative realizzate dalla scuola con i propri allievi.

L’evento si è trasformato in una nuova occasione di protagonismo per i ragazzi che, un po’ intimiditi dalla presenza degli osservatori, un po’ incuriositi dall’interesse mostrato nei loro confronti, non si sono tirati indietro e hanno mostrato agli ospiti come progettare il logo che stamperanno poi in laboratorio, a Valdocco, su magliette di cotone e borse di tela.

Oltre all’attività in sé e alle possibilità che il progetto Labs To Learn apre ai ragazzi a rischio di abbandono scolastico precoce, ciò che ha colpito i presidi francesi è stato il percorso di costruzione della comunità educante, quella mattina pienamente rappresentata;

esistono infatti progetti simili nelle scuole francesi, ma faticano ad uscire dai cancelli scolastici, mancano il dialogo ed il legame con il territorio. La visita si è conclusa quindi con la proposta, da parte dei delegati francesi, di un partenariato con la scuola Turoldo per condividere le buone pratiche didattiche ed educative: i nostri ragazzi speravano in un viaggio nella capitale francese; per ora dovranno accontentarsi di conoscere i loro coetanei e mostrare ciò che imparano sulle piattaforme digitali.

Come crescono questi ragazzi! Ieri erano i più rumorosi della classe, quelli che disturbano, che non sanno fare niente e che non hanno passioni, domani insegneranno cos’è la serigrafia in un partenariato internazionale.

Un’altra finestra si è spalancata per questi ragazzi.

 

Oratorio Valdocco: non importa da dove vieni, l’importante è che ci sei

L’Oratorio Valdocco di Torino ha festeggiato, martedì 21 febbraio, la Festa di Carnevale. Oltre ai tanti giovani con le loro famiglie, presenti anche due piccole delegazioni dei Centri Aggregativi Minorili. Di seguito i dettagli nella notizia a cura del sito dell’Oratorio.

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Martedì 21 febbraio si è svolta la Festa di Carnevale presso l’Oratorio Valdocco di Torino. Tanti i bambini con le loro famiglie. Una vera festa di comunità resa viva dalle attività di gioco organizzate dagli animatori dell’Oratorio, impegnati in questo anno, in una raccolta fondi che supporti le spese di viaggio, per questi ultimi, nel vivere l’esperienza della GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) con il Papa in Portogallo.

Presenti anche due piccole delegazioni dei Centri Aggregativi Minorili (CAM Lucento e CAM Mago Merlino) appartenenti al coordinamento AGS Per Il Territorio.

L’occasione è stata propizia per rendere virtuosa la rete, valorizzando le esperienze locali e l’incontro tra i giovani che vivono in condizioni di svantaggio. In un continuo esercizio che ci insegna ad accogliere e intrecciare legami, per mettere a disposizione ambienti sicuri e risorse che estendano la proposta aggregativa delle singole realtà e offrano ai minori l’opportunità di vivere contesti educativi significativi per la loro crescita personale.

Così come è accaduto nel mese di gennaio, con l’invito del CAM Agnelli a trascorrere un pomeriggio insieme, riflettendo sui temi dell’inclusione attraverso la proiezione del film “Sì chef!”, riunendo i centri diurni di 4 case salesiane.

Gli educatori e coordinatori dei CAM, desiderano lavorare con intenzionalità e maggiore forza verso questa direzione, per essere Casa che accoglie senza distinzione di appartenenza perché

“Non importa da dove vieni, l’importante è che ci sei”;

Comunità che educa alla comunione e condivisione delle esperienze e Cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria.

A Nizza Monferrato fervono i preparativi per la “Festa del Grazie”

La festa del Grazie è una festa tipica della famiglia salesiana: nasce nel lontano 1849 quando due ragazzi dell’oratorio di Valdocco fanno una sorpresa a don Bosco donandogli due cuori d’argento. Commosso per il gesto, don Bosco ne intuisce il forte valore educativo e lo estenderà a tutte le comunità salesiane. Quest’anno la festa ha una valenza particolare per le Figlie di Maria Ausiliatrice, in quanto ricorrono i 150 anni della fondazione del loro Istituto. Di seguito l’articolo pubblicato da ATnews.it il 18 aprile 2022.

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La festa del Grazie è una festa tipica della famiglia salesiana: nasce nel lontano 1849 quando due ragazzi dell’oratorio di Valdocco, Carlo Gastini e Giuseppe Buzzetti, decidono di fare a don Bosco degli auguri speciali; per mesi si industriano con risparmi e rinunce per acquistare due cuori d’argento. Vogliono fare una sorpresa a chi ha dedicato loro la vita: è la sera tarda della vigilia di san Giovanni, mentre i compagni dormono, i due amici si avvicinano alla camera di don Bosco, che nonostante l’ora, li fa entrare. Commosso e meravigliato per il gesto e per le parole cordiali che lo accompagnano don Bosco ne intuisce il forte valore educativo e lo estenderà a tutte le comunità salesiane. Ancora oggi Figlie di Maria Ausiliatrice e Salesiani celebrano ogni anno la festa della riconoscenza.

Quest’anno ha una valenza tutta particolare per le suore salesiane, in quanto ricorrono i 150 anni della fondazione del loro Istituto: il 5 agosto 1872 a Mornese, Maria Domenica Mazzarello, la cofondatrice, con altre 10 giovani, emette nelle mani di Monsignor Sciandra, vescovo di Acqui Terme, la prima professione religiosa alla presenza di don Giovanni Bosco. Ha così origine l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

I festeggiamenti per celebrare la ricorrenza con Madre Chiara dureranno tre giorni e si svolgeranno tra Mornese, Nizza Monferrato e Torino, i luoghi delle origini delle suore salesiane.
Il 4 febbraio 1879, su suggerimento di don Bosco, l’Istituto viene trasferito da Mornese a Nizza Monferrato, che diventa la nuova Casa-Madre delle Figlie di Maria Ausiliatrice e che sarà anche fino al 1929 sede della Casa Generalizia. Negli anni nicesi l’Istituto si sviluppa fino a raggiungere i confini del mondo e si moltiplica in molte nazioni tanto da raggiungere tantissimi giovani con svariate tipologie di opere: istruzione, formazione professionale, evangelizzazione, educazione, attività del tempo libero, e l’opera prima: l’oratorio!

La festa del grazie a Nizza Monferrato si svilupperà nell’arco dell’intera giornata: l’arrivo alla “Madonna” di Madre Chiara è previsto nella mattinata. Sarà accolta dai bambini e dai giovani dell’Istituto “Nostra Signora delle Grazie” (https://www.scuolanizza.it/) insieme ai compagni delle scuole salesiane di Asti e di Alessandria. Mentre la festa per i più piccoli si esprimerà con tornei e giochi, animati da Egidio Carlomagno, responsabile settore animando della Cooperativa E.T., la Madre si intratterrà con le Figlie di Maria Ausiliatrice, poi visiterà i locali dei corsi professionali: laboratorio per qualifica professionale di operatore del benessere-estetica, la serra aeroponica, l’essiccatoio, il percorso sensoriale, la zona di lavoro per addetti al giardinaggio e orto frutticoltura. (http://www.ciofs.net/index.php/le-nostre-sedi/cfp-nizza-monferrato/). I ragazzi dei corsi professionali di Casale, Alessandria e Tortona allestiranno un buffet mettendo in campo quanto imparato durante le lezioni di cucina e di addetti alla sala. I ragazzi della scuola secondaria accompagneranno gli amici alessandrini ed astigiani in un tour da loro animato di Casa-madre.

Nel pomeriggio alle ore 14.00 ci sarà una rievocazione storica che ripercorrerà in alcune scene alcuni momenti salienti e significativi della vita delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Nizza Monferrato: la compagnia teatrale “alla Madonna” dell’Archivio storico FMA-IPI (https://archiviostoriconizza.wixsite.com/archiviostoriconizza) metterà in risalto in 8 stand, ambientati nei luoghi dove si sono svolte storicamente le vicende, e che vedranno coinvolti anche i bambini della scuola primaria con la danza della Monferrina. Il sindaco Fabiani, la contessa Corsi, l’on. Buccelli, don Bosco, Madre Mazzarello, Madre Elisa Roncallo, sr Teresa Valsè Pantellini, il signor Carlo, sono solo alcuni dei protagonisti delle vicende narrate.
Alle ore 16.00 gli sbandieratori di Costigliole si esibiranno in uno spettacolo nel grande cortile don Bosco.
Alle ore 16.30 la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Asti Monsignor Prastaro e animata dalla corale don Bosco, che proprio per quest’occasione si è incrementata di nuovi elementi.

Alle ore 17.30 un corteo preceduto da alcuni membri dell’amministrazione locale nicese e dagli sbandieratori giallo rossi di Nizza Monferrato, percorreranno viale don Bosco e via Carlo Alberto per giungere al Foro Boario. Qui, alle ore 18.00 il sindaco, Simone Nosenzo, insignerà l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice della cittadinanza onoraria. Madre Chiara, a nome delle FMA dell’Istituto, riceverà l’insigne onorificenza e con questo atto si concluderà la festa.
Per prepararsi e seguire gli eventi principali della festa si può accedere al sito https://www.festadelgrazie.org/. I giovani dell’Archivio storico faranno delle riprese e monteranno un video per esprimere la loro gratitudine e raccontare la giornata dal loro punto di vista.

«Cortili» in festa per i 180 anni dell’Oratorio di Don Bosco – La Voce e il Tempo

Nella giornata dell’8 dicembre, tutti gli oratori salesiani, oltre a celebrare la festa dell’Immacolata Concezione, festeggeranno i 180 anni dalla nascita del primo oratorio fondato da San Giovanni Bosco.

Di seguito l’articolo di Emanuele Carrè pubblicato su “La Voce e il Tempo“.

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L’8 dicembre 1841 nella sacrestia della chiesa di San Francesco d’Assisi a Torino don Bosco incontra un ragazzo sedicenne poco prima della Messa per la celebrazione della festa dell’Immacolata Concezione. È così che 180 anni fa, dall’incontro tra il fondatore dei Salesiani e l’orfano Bartolomeo Garelli nasceva l’oratorio.

Gli oratori salesiani di Torino si preparano dunque a festeggiare questa doppia ricorrenza il prossimo mercoledì 8 dicembre. A partire dal primo oratorio fondato da don Bosco a Valdocco: «abbiamo organizzato una mezza giornata per i nostri gruppi giovanili», spiega il direttore don Jimmy Muhaturukundo, «dalle 10 inizieremo con bambini e ragazzi a preparare gli addobbi natalizi per il nostro oratorio. Alle 11 verrà celebrata la Messa nella basilica di Maria Ausiliatrice, mentre nel pomeriggio sono in programma tornei sportivi e giochi». Al Rebaudengo (corso Vercelli 206), come spiega il direttore don Gigi Cerutti, le celebrazioni inizieranno martedì 7 alle 9.30 con «la 24 ore di preghiera» dedicata all’oratorio, a chi lo frequenta e a tutti i ragazzi che soffrono; mentre in serata si terrà una festa per i gruppi formativi. La mattina dell’8, dopo la fi ne della 24 ore di preghiera, verrà celebrata la Messa (trasmessa anche in streaming nella sala giochi per evitare assembramenti) a cui seguiranno una colazione comunitaria e il cerchio mariano che si concluderà con il lancio dei palloncini insieme a messaggi natalizi scritti dai bambini dell’oratorio.

Anche all’oratorio Michele Rua in Barriera di Milano (via Paisiello 37) i festeggiamenti inizieranno il pomeriggio del 7 con una festa per bambini e ragazzi di elementari e medie e, la sera, per i ragazzi delle superiori e dell’università. «Dopo la Messa del mercoledì mattina verrà conferito il mandato a tutti gli animatori», spiega il direttore don Stefano Mondin, «e sarà presentato e inaugurato il nuovo ‘Maker Lab’, con percorsi laboratoriali dedicati a strumenti digitali, robotica e cucito». A mezzogiorno ci si ritroverà in cortile per il tradizionale cerchio mariano. All’oratorio San Paolo (via Luserna di Rorà 16), come evidenzia l’incaricato di oratorio don Mario Fissore, si inizierà a festeggiare già sabato 4 dicembre con l’omaggio a Maria, alle 21 in chiesa, da parte del Coro dei bambini. Lunedì 6 si terranno due novene: una alle 17 in presenza per i ragazzi del catechismo e una online, alle 19, per le famiglie.

Il 7 alle 21 in oratorio ci sarà una serata con giochi a tema per gli animatori. Infi ne l’8, dopo la Messa delle 10, appuntamento con il cerchio mariano. Alla Crocetta (via Piazzi 25), come spiega il direttore don Giovanni Campanella, «il ritrovo è alle 10.30 del mercoledì con i giovani, gli animatori, gli istruttori, gli allenatori della squadra di basket e gli scout del To24. In programma una colazione comunitaria e un momento di riflessione sulla festa. Si terranno poi il cerchio mariano e la Messa a cui seguirà un pranzo comunitario». A San Salvario l’8 dicembre dopo la Messa alle 11.30 a Ss. Pietro e Paolo segue il cerchio mariano in largo Saluzzo, mentre dalle 16 alle 18 sono in programma giochi per tutti presso l’oratorio San Luigi (via Ormea 4).

Emanuele CARRÈ

Capriglio: Santa Messa in onore di Mamma Margherita

Il 25 novembre si è svolta la Santa Messa in memoria di Margherita Occhiena, madre di San Giovanni Bosco, presso la Parrocchia di San Martino a Capriglio, luogo natale della madre di Don Bosco, nel 165° anniversario della sua morte.

Di seguito l’articolo dell’ANS AGENZIA INFO SALESIANA

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Capriglio, Italia – novembre 2021 – Il 25 novembre presso la Parrocchia di San Martino, è stata celebrata la Santa Messa in memoria della Venerabile Margherita Occhiena, madre di San Giovanni Bosco, nel 165° anniversario della sua morte. Nota come Mamma Margherita è morta a Torino all’Oratorio di Valdocco il 25 novembre del 1856, ed è stata dichiarata Venerabile il 23 ottobre 2006. L’Eucaristia è stata presieduta da don Enrico Ponte, Maestro dei novizi del Colle Don Bosco e concelebrata dal Direttore del Colle Don Bosco, don Gianni Rolandi, il professore emerito don Mario Maritano, l’Economo del noviziato don Tiziano Baracco, l’Economo del Colle Don Bosco don José Maria Sabé. A fare gli onori di casa il Vicario diocesano dell’Unità Pastorale Mamma Margherita, don Domenico Valsania. Il coro Mamma Margherita di Capriglio ha animato la Celebrazione. Nell’omelia don Ponte ha ricordato la figura e soprattutto il coraggio di mamma Margherita, capace di dire “si” a Dio in modo incondizionato in ogni istante della sua vita, specialmente nei momenti difficili. Il suo “si” ad un matrimonio non facile, il suo “si” nell’accettare con fede la morte del marito, il suo “si” a rinunciare a tutti i suoi beni materiali per aiutare i giovani poveri e bisognosi raccolti da Don Bosco all’Oratorio di Valdocco. Una donna forte e saggia, una madre eroica e una sapiente educatrice: da tutti rispettata e invocata sotto il titolo di Mamma. Il presidente dell’associazione Amici del Museo di Mamma Margherita, Diego Occhiena, ha poi illustrato brevemente alcuni aspetti della spiritualità della Venerabile, ponendo l’accento in particolare sul suo stile di vita improntato alla povertà evangelica.

CON(N)ESSI – L’esperienza del progetto da parte dell’Oratorio di Valdocco e della Scuola Meucci di Torino

Presso l’Oratorio Salesiano di Valdocco e la Scuola Media Meucci di Torino è in fase conclusiva il progetto “CON(N)ESSI” di Salesiani per il Sociale: un progetto sperimentale di contrasto e prevenzione del bullismo e del cyberbullismo attraverso un uso responsabile, consapevole e creativo dei social network, in una logica di alleanza tra generazioni e territori. Di seguito un resoconto del progetto e il video realizzato dai ragazzi di Valdocco che hanno partecipato all’iniziativa.

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La particolarità del progetto CON(N)ESSI risiede nell’essere “tutti connessi“, ovvero di fare rete. Il progetto, infatti, si snoda in 3 percorsi di applicazione che convergono tutti nell’unico obiettivo di prevenzione al bullismo e cyberbullismo. Come?

  • educando gli studenti;
  • educando i genitori degli studenti che partecipano al progetto;
  • educando gli educatori stessi e i docenti;

L’elemento chiave risiede in questa triplice azione che si basa sulla convinzione che se non si interviene in tutti e 3 i rami, non è possibile ottenere buoni risultati. Questo è ciò che è stato applicato sia nella Scuola Media Statale Antonio Meucci Centrale di Torino che all’Oratorio Salesiano Valdocco, cercando di dialogare con gli studenti e le loro famiglie, formando gli educatori dell’oratorio sul tema della prevenzione al bullismo e sull’uso consapevole dei social.

Il progetto ha avuto un buon riscontro anche grazie alla creazione di un “decalogo di buone prassi” ideato da parte dei genitori con i loro figli ragionando su quell’insieme di buoni comportamenti che si possono attuare sui social per arrivare ad un corretto utilizzo di essi.

I prodotti finali del progetto hanno riguardato:
– la campagna social con protagonisti i ragazzi e il decalogo dei buoni comportamenti da seguire da parte dei minori sul web.
– la parte teorica con gli studenti e i genitori, attraverso l’approfondimento di alcune tematiche (come ad esempio l’empatia, la comunicazione assertiva…) volte ad entrare nel mondo del disagio che possono provare i ragazzi vittime di bullismo.

Nel complesso, è stata riscontrata una buona soddisfazione da parte di tutti coloro che hanno partecipato al progetto.

Infine, il progetto ha mostrato come i ragazzi che hanno subito forme di bullismo sul web siano di più di quelli che ci si poteva aspettare all’inizio del progetto. In questo modo il progetto CON(N)ESSI ha rappresentato un valido ausilio, trovando un terreno fertile su cui lavorare.

Le radio clandestine al tempo della Resistenza – Corriere Torino

Le radio clandestine dei partigiani, utilizzate per la trasmissione di informazioni strategiche, furono di fondamentale importanza durante la liberazione di Torino dall’occupazione nazifascista. Tra le prime radio vi era quella dell’Oratorio Salesiano di Valdocco, che non essendo mai stata trovata dai tedeschi salvò la vita a molti partigiani e fiancheggiatori della Resistenza. Di seguito l’articolo pubblicato il 14 aprile 2021 dal “Corriere Torino“.

Fabbriche, oratori e parrocchie a Torino: ecco dove erano nascoste le radio partigiane clandestine

Si trasmetteva dalle Concerie Fiorio e dalla Microtecnica di via Madama. E poi c’erano don Borghezio e don Cocco, sacerdoti disposti a rischiare la vita per sostenere la Resistenza.

di Luca Rolandi

Nella storia della liberazione di Torino dall’occupazione nazifascista hanno un posto di rilievo le radio clandestine dei partigiani: lo strumento che la Resistenza e le truppe anglo-americane di liberazione utilizzavano per scambiarsi informazioni strategiche contro i tedeschi.

Una stazione di trasmissione radiofonica era nascosta nelle Concerie Fiorio di via Durandi 10, che era sede di una delle sezioni del Comitato di Liberazione Nazionale (oggi l’edificio ospita i corsi di formazione professionale della Piazza dei Mestieri). Un’altra radio si trovava presso la fabbrica Microtecnica di via Madama Cristina 149. Un’antenna con apparecchio trasmettitore venne collocata nel sottotetto della parrocchia di San Massimo in via Dei Mille 28. Un’altra presso l’Oratorio Salesiano di Valdocco.

Come spiega Luciano Boccalatte, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza, «operavano a Torino varie radio clandestine, alcune legate alle missioni inglesi, altre alle missioni americane». Un ruolo di primo piano ebbero i preti disposti a rischiare e a ospitare gli apparecchi trasmettitori in parrocchia. «La radio installata nel sottotetto di San Massimo è oggi custodita dall’Istituto Storico della Resistenza, che l’ha ricevuta in dono da Luigi Segre. Quella che operava nell’Oratorio di Valdocco è conservata presso il Polo del ‘900, dono di Franco Cerrato».

La parrocchia di San Massimo era un centro importante della Resistenza. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 il parroco don Pompeo Borghezio mise a disposizione la canonica per le riunioni clandestine del Cln. Era un prete combattivo, durante tutta la guerra prestò aiuto agli ebrei, ai renitenti e ai partigiani. Finché nel marzo 1945 — nelle fasi decisive della liberazione — don Borghezio accettò di ospitare nella casa parrocchiale l’apparecchio radio ricetrasmittente della missione americana «Pom». Le trasmissioni furono affidate al sergente cecoslovacco Joseph Panek. Scopo della missione era fornire agli alleati informazioni circa la consistenza numerica delle formazioni partigiane e i loro fabbisogni, e inoltre trasmettere notizie riservate sui tedeschi. Proprio dalla postazione radio di San Massimo, con l’aiuto di due interpreti, fu possibile conoscere e diffondere l’organigramma delle SS tedesche di stanza nel famigerato Albergo Nazionale dietro a piazza San Carlo.

A Valdocco operava un’altra radio, sotto la vigilanza del salesiano don Luigi Cocco, vicedirettore dell’Oratorio. Don Cocco era stato cappellano militare e dopo l’armistizio, rientrato a Torino, si era messo in contatto con i militari entrati nella Resistenza nelle valli di montagna. Con don Cocco operavano alcuni salesiani cecoslovacchi, che avevano preso contatti con truppe di loro connazionali, arruolate inizialmente dai tedeschi, poi passate alla Resistenza in Val Sangone. La radio al Valdocco era nascosta nell’intercapedine di un muro utilizzato anche per nascondere i ricercati dai tedeschi. Trasmetteva informazioni al governo di Roma e agli alleati. L’apparecchio fabbricato in America, era arrivato a Torino nei primi mesi del 1945, fatto sbarcare in Liguria dopo un viaggio avventuroso; accompagnava la «Spring», una missione dei servizi della Marina Militare italiana. Don Cocco imparò a cifrare e a trasmettere. Un giorno gli informatori gli notificarono un notevole concentramento di mezzi tedeschi nella zona boschiva a ridosso di Villastellone, verso il Parco dei De Maistre. Toccava a lui diffondere l’informazione, ma decise di non farlo: sapeva che gli aerei alleati non sarebbero andati troppo per il sottile e avrebbero devastato Villastellone con tutta la popolazione. Scelte difficili. Giorni tragici. I tedeschi sapevano dell’esistenza della radio di Valdocco, la cercavano, ma non la trovarono mai. Così questa radio poté salvare la vita a tanti partigiani e fiancheggiatori della Resistenza. (…)

C’era in Piemonte anche una emittente partigiana rivolta a tutta la popolazione. Trasmetteva clandestinamente dalle montagne di Biella, si chiamava «Radio Libertà», utilizzava un’antenna rubata dai partigiani nell’aeroporto di Cameri. Ogni sera alle 21 le prime dieci note della canzone Fischia il vento, suonate da una chitarra scordata, aprivano le trasmissioni: «Attenzione Radio Libertà, libera voce dei volontari della libertà. Si trasmette tutte le sere alle ore 21 sulla lunghezza d’onda di metri 21». All’annuncio veniva aggiunta una precisazione: «Non abbiano dubbi coloro che ci ascoltano, siamo partigiani, veri partigiani. Lo dice la nostra bandiera: Italia e libertà. Lo dice il nostro grido di battaglia: Fuori i tedeschi, fuori i traditori fascisti. Ecco chi siamo: null’altro che veri italiani».

L’Oratorio Valdocco al quarto e ultimo incontro del Community Lab

Martedì 16 marzo il Gruppo Giovani e l’equipe educativa dell’oratorio Valdocco ha vissuto l’ultima tappa del Community lab condotto dagli amici di Gò!

Il 4° ed ultimo incontro interno al progetto Labs To Learn, guidato dai giovani professionisti di On! Impresa Sociale, si è svolto nella direzione della “condivisione di un sogno futuro”.

La domanda rimasta sullo sfondo, e rivolta a tutti i partecipanti e ripresa in conclusione infatti suona così: “cosa sogni per il tuo Oratorio da qui in avanti?”

Dopo un ricco approfondimento iniziale su “cosa è comunità”, ad opera di chi ci ha guidati, proprio perché questo “sogno di futuro” non fosse semplicemente ideale, ma mantenesse tono e contorni reali, divisi in due “stanze virtuali”, abbiamo potuto lavorare a gruppi sui “punti deboli” che il lavoro di analisi SWOT dell’appuntamento precedente ci ha permesso di individuare. La ricchezza del momento è stata proprio la ricerca di “soluzioni”, a questi punti deboli, che fossero il più possibile “comunitarie”
auspicio, desiderio, e impegno di chi di noi ha preso parte a questo bel cammino, è che il percorso fatto possa in qualche modo diventare patrimonio di tutti, e contribuire così a creare e a ricreare la Comunità oratoriana!

Gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente vogliamo dare! Ci affidiamo a don Bosco, per imparare a donare, fino all’ultimo respiro! E a fare eucarestia: a dire GRAZIE!