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La Congregazione Salesiana partecipa alla Settimana Laudato Si’

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Nel corso della Settimana Laudato Si’, lanciata da Papa Francesco dal 21 al 28 maggio 2023 si sono svolti diversi eventi a livello locale per celebrare il Creato e diffondere il messaggio della Laudato Si’ sull’ascolto del grido della terra e del grido dei poveri. Anche la Congregazione Salesiana ha partecipato attivamente.

In particolare, segnaliamo che si è tenuta a Roma la presentazione dell’opuscolo La nostra casa comune prodotto congiuntamente dallo “Stockholm Environmental Institute” (www.sei.org) e dal Vaticano. La presentazione è stata organizzata dal Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, presso l’Istituto di Studi Classici Svedese; sono intervenuti il Cardinale Michael Czerny, S.J., Prefetto del Dicastero, il Direttore dell’Istituto, Måns Nilsson, l’ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede, on. Andrés Jato, il Direttore esecutivo del Movimento Laudato Si’, Tomás Insua, VIS e Salesiani di Don Bosco, rappresentati da Emanuela Chiang, e Caritas Internationalis.

Il libretto che è stato presentato mette insieme scienza e fede in modo molto semplice e adatto a qualsiasi lettore, per comunicare sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista della fede quanto sia importante riconoscere le interconnessioni e – partendo dai dati scientifici – attingere alla fede per assumere un atteggiamento di cura reale verso la Creazione.

Il testo è disponibile in diverse lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Portoghese) a questo link.

“Invitiamo tutti a scaricare ed utilizzare questo prezioso strumento” ha commentato la dott.ssa Chiang, Referente del Settore per la Pastorale Giovanile per l’ambito dell’ecologia integrale.

Il 26 maggio, inoltre, si è svolta a Bruxelles la Giornata di Riflessione sulla Laudato Si’, organizzato dalla European Laudato Si’ Alliance (ELSIA), di cui i salesiani sono membro attraverso il Don Bosco International (DBI). Il tema di quest’anno era: “Quali competenze per la conversione ecologica?”

Il 2023, infatti, è l’Anno europeo delle competenze. Affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dall’aumento delle disuguaglianze sociali richiede una serie di competenze, e non solo tecniche. Ci vogliono: visione, “saper pensare fuori dagli schemi”, disponibilità all’ascolto, empatia, narrazione e determinazione a metterle tutte al servizio del cambiamento radicale che Papa Francesco ha chiamato ad innescare attraverso tutto il suo magistero. Per il Settore Pastorale Giovanile ha partecipato Emanuela Chiang.

Vaticano – Papa Francesco ricorda la festa di Maria Ausiliatrice: Maria aiuti a rinsaldare la fedeltà a Cristo

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Maria Ausiliatrice, celebrata mercoledì 24 maggio, è stata ricordata anche da Papa Francesco al termine della sua catechesi nell’udienza generale del mercoledì. Rivolgendosi ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli, il Santo Padre ha detto: “Oggi è la festa della Madonna venerata con il titolo di Maria Ausiliatrice. Maria aiuti voi, cari giovani, a rinsaldare ogni giorno la vostra fedeltà a Cristo. Ottenga conforto e serenità per voi, cari anziani e cari ammalati. Incoraggi voi, cari sposi novelli, a tradurre nella vita quotidiana il comandamento dell’amore”.

Nel giorno della Festa di Maria Ausiliatrice, il Pontefice – lui stesso devoto a Maria Ausiliatrice, e che come arcivescovo di Buenos Aires, ogni 24 maggio celebrava la Messa centrale per la festa dell’Ausiliatrice nella Basilica del quartiere di Almagro – ha poi citato anche la Famiglia Salesiana e la sua vocazione mariana, eredità del fondatore della Congregazione, San Giovanni Bosco, esprimendo parole di affetto, di elogio e d’incoraggiamento per tutti i suoi membri. “Il giorno di Maria Ausiliatrice è una vocazione mariana tanto cara a Don Bosco: un saluto e un ricordo alla Famiglia Salesiana, ringraziando per tutto quello che fa per la Chiesa”.

Il Santo Padre non ha mancato poi di rivolgere una supplica all’Ausiliatrice con un pensiero all’Ucraina. “Ancora la tristezza a tutti ci viene per la martoriata Ucraina: si soffre tanto lì, non dimentichiamoli. Preghiamo oggi Maria Ausiliatrice che sia vicina al popolo ucraino”.

Nel giorno dedicato a Maria Ausiliatrice, la Chiesa celebra anche la Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa Cattolica in Cina. Nel Paese asiatico Maria è venerata e invocata nel Santuario di Nostra Signora di Sheshan, a Shanghai. In questa circostanza, il Pontefice ha espresso la sua vicinanza ai fratelli e alle sorelle cinesi, condividendone gioie e speranze: “In questa circostanza, desidero assicurare il ricordo ed esprimere la vicinanza ai nostri fratelli e sorelle in Cina, condividendo le loro gioie e le loro speranze. Un pensiero speciale è rivolto a tutti coloro che soffrono, pastori e fedeli, affinché nella comunione e nella solidarietà della Chiesa Universale possano sperimentare consolazione e incoraggiamento. Invito tutti ad elevare la preghiera a Dio, perché la Buona Novella di Cristo crocifisso e risorto possa essere annunciata nella sua pienezza, bellezza e libertà, portando frutti per il bene della Chiesa cattolica e di tutta la società cinese”.

La Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa cattolica in Cina viene celebrata dalla Chiesa dal 2007. La proposta era stata annunciata all’epoca da Papa Benedetto XVI, che aveva scelto questa data proprio perché è il giorno liturgico di Maria Aiuto dei Cristiani, molto venerata dai Cinesi.

Online i materiali della 60ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni – 30 aprile 2023

L’Ufficio della CEI rende disponibili online i materiali per la 60ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che si terrà il 30 aprile 2023. Di seguito tutti i riferimenti ai materiali e il messaggio di Papa Francesco in vista della domenica del Buon Pastore.

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I materiali della 60ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, di questa domenica 30 aprile 2023, sono disponibili online a questo link.

La tematica che l’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni ha pensato di proporre per il prossimo anno pastorale, vuole cogliere l’invito di Papa Francesco e richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa.

«Un meraviglioso poliedro» (ChV 207)

 

Altri materiali sono disponibili, divise in sezioni, sul sito dedicato alle Giornate Mondiali di Preghiera per le Vocazioni.

Scheda tematica

‘Un meraviglioso poliedro’ (ChV 207)

Scheda della Preghiera e Veglia

Preghiera per le VocazioniVeglia di Preghiera

Scheda dei Sussidi per l’animazione vocazionale 2023

Sussidi per l’animazione vocazionale 2023

Messaggio del Santo Padre Francesco

Messaggio di Papa Francesco

Materiali e proposte dalle diocesi (work in progress)

Materiali e proposte dalle diocesi

Missioni Don Bosco: lettera aperta del presidente Antúnez per i 10 anni dall’elezione di Papa Francesco

Si pubblica di seguito il comunicato stampa di Missioni Don Bosco con la lettera aperta del suo Presidente, don Daniel Antúnez, inviata a Papa Francesco per i 10 anni dalla sua elezione.

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9 marzo 2023

Nella ricorrenza dei 10 anni dall’elezione a Papa del cardinale Bergoglio il presidente di Missioni Don Bosco don Daniel Antúnez, anch’egli argentino, invia a Francesco una lettera aperta.

 

Caro Francesco,

celebro con te e con tutti i battezzati la tua missione, e soprattutto il servizio, di guida della nostra Chiesa in cammino. Incredibilmente sono passati già 10 anni da quella sera dell’uscita sul balcone della basilica di San Pietro, quando si annunciò il tuo nome come Padre-Fratello-Pastore di tutti noi credenti.

Mentre aspettavamo l’annuncio, l’ansia e il cuore acceleravano, per vedere il nuovo vescovo di Roma. Sentire pronunciare il tuo nome: “Jorge Mario Bergoglio”, è stata una cosa inaspettata. Tutti i fedeli in piazza e nel mondo si chiedevano: di dove è? chi è? chi lo conosce? qual è la sua origine? La risposta cominciò a risuonare: è un Argentino.

La scelta del nome Francesco è stato il primo segnale di una volontà che con il tempo è diventata segno di identità. Vederti apparire quella sera non fu soltanto una gioia. Quando si aprì la finestra avvertii come l’aria cominciava a circolare. Ho sentito una grande speranza e una profonda, intima fiducia quando hai fatto gli auguri di buona notte e di buon riposo: quanta umanità in quelle poche parole!

In questi anni ci hai tramesso ciò che è fondamentale: l’amore per i poveri, i bisognosi, i peccatori, soprattutto lo stimolo a vedere in loro un Dio misericordioso, tenero e vicino. E sei andato oltre, promuovendo una Chiesa povera e al servizio, che non deve seguire le strade del potere e dei beni materiali, ma deve essere una Chiesa capace di mostrare al mondo il volto di un Dio che invita ad andare incontro all’altro.

Come hai detto, tu arrivi dalla fine del mondo dove il vento ti spinge ad andare avanti; così è il vento in Patagonia: non ti lascia stare in piedi, fermo. È un’aria che rinnova, rimuove e, soprattutto, ti muove. In questo mi sento di dire che tu sei così, un vento che soffia e che vuole che la Chiesa, con ognuno di noi, possa sentire questo vento come una nuova Pentecoste. Non dobbiamo avere paura, lasciamo operare lo Spirito che rinnova tutte le cose!

Che la Madonna sia per tutta la Chiesa e per la tua vita ragione di speranza.

Prego per te.

Grazie, Francesco.
Don Daniel Antúnez, salesiano di Don Bosco

Il nostro presidente, don Daniel Antúnez, la sera dell’elezione a Papa di Jorge Mario Bergoglio si trovava insieme con mons. Joaquín Mariano Sucunza, vescovo vicario di Buenos Aires, a seguire la diretta televisiva da piazza San Pietro.

Ricorda che il cardinale argentino era dato fra gli eleggibili al soglio pontificio, ma l’attesa dei suoi diocesani rimase sotterranea fino a che il 13 marzo 2013 non fu pronunciato l’Habemus Papam da mons. Jean-Louis Pierre Tauran.

Mentre i fedeli presenti in Vaticano nella loro gran maggioranza si interrogavano sull’identità del nuovo successore di Pietro, in tutta l’Argentina e l’America Latina fu un’esplosione di gioia e fu subito colto il senso della scelta del Sacro Collegio.

Il ricordo – ma soprattutto il messaggio ancora vivo di quel momento – viene espresso da don Antúnez, allora membro dell’Ispettoria salesiana dell’Argentina oggi alla guida di Missioni Don Bosco, nella lettera aperta a papa Francesco.

Grazie per l’attenzione.

Cordiali saluti,
Antonio R. Labanca, Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, il Papa: Comunicare col cuore in un tempo di contrapposizioni

Da Vatican News, un articolo per il messaggio del Papa in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2023 che quest’anno si celebrerà domenica 21 maggio.

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di Adriana Masotti

“Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo è urgente affermare una comunicazione non ostile. Abbiamo bisogno di comunicatori coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori”. E’ un passaggio di estrema attualità contenuto nel Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2023 che quest’anno si celebrerà domenica 21 maggio. Il Papa si rivolge in modo particolare agli operatori della comunicazione ma osserva che l’impegno per una comunicazione “dal cuore e dalle braccia aperte” è responsabilità di ciascuno.

Il tema si collega idealmente a quello del 2022, che invitava all’ascolto e a quello precedente che esortava a “andare e vedere” quali condizioni per una buona comunicazione. Questa volta il Papa vuol soffermarsi sul “parlare con il cuore”. Il cuore è infatti ciò che muove all’accoglienza, al dialogo e alla condivisione, innescando una dinamica che Francesco definisce come quella del “comunicare cordialmente”. L’accoglienza dell’altro è ciò che permette, dopo l’ascolto, di “parlare seguendo la verità dell’amore”. Scrive:

Non dobbiamo temere di proclamare la verità, anche se a volte scomoda, ma di farlo senza carità, senza cuore. Perché “il programma del cristiano – come scrisse Benedetto XVI – è ‘un cuore che vede’”. Un cuore che con il suo palpito rivela la verità del nostro essere e che per questo va ascoltato. Questo porta chi ascolta a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda, al punto da arrivare a sentire nel proprio cuore anche il palpito dell’altro. Allora può avvenire il miracolo dell’incontro.

Parlare con il cuore significa lasciar intravedere la partecipazione “alle gioie e alle paure, alle speranze e alle sofferenze delle donne e degli uomini del nostro tempo”, afferma il Papa. E’ un appello che interpella particolarmente chi comunica in un contesto oggi “così propenso all’indifferenza e all’indignazione, a volte anche sulla base della disinformazione, che falsifica e strumentalizza la verità”.

Papa Francesco indica l’esempio di un comunicatore con il cuore nel “misterioso Viandante che dialoga con i discepoli diretti a Emmaus”: parlando con amore, Gesù accompagna “il cammino del loro dolore”, rispettando i loro tempi di comprensione. Il Papa scrive ancora:

In un periodo storico segnato da polarizzazioni e contrapposizioni – da cui purtroppo anche la comunità ecclesiale non è immune – l’impegno per una comunicazione “dal cuore e dalle braccia aperte” non riguarda esclusivamente gli operatori dell’informazione, ma è responsabilità di ciascuno. Tutti siamo chiamati a cercare e a dire la verità e a farlo con carità.

Questo richiamo interpella in modo particolare i cristiani, prosegue Francesco, dalla cui bocca “non dovrebbero mai uscire parole cattive”, ma solo parole capaci di fare del bene agli altri e di scalfire anche i “cuori più induriti”. E’ la “forza gentile dell’amore” che il Papa indica, invitando a ripensare alle sue conseguenze sociali:

Ne facciamo esperienza nella convivenza civica dove la gentilezza non è solo questione di “galateo”, ma un vero e proprio antidoto alla crudeltà, che purtroppo può avvelenare i cuori e intossicare le relazioni. Ne abbiamo bisogno nell’ambito dei media, perché la comunicazione non fomenti un livore che esaspera, genera rabbia e porta allo scontro, ma aiuti le persone a riflettere pacatamente, a decifrare, con spirito critico e sempre rispettoso, la realtà in cui vivono.

Di san Francesco di Sales, dottore della Chiesa, vescovo di Ginevra in un tempo di accese dispute con i calvinisti e proclamato da Pio XI patrono dei giornalisti cattolici, Francesco dice che “il suo atteggiamento mite, la sua umanità, la disposizione a dialogare pazientemente con tutti e specialmente con chi lo contrastava lo resero un testimone straordinario dell’amore misericordioso di Dio”. Per il santo la comunicazione era un “riflesso dell’animo” e una manifestazione di amore. Noi “siamo ciò che comunichiamo” ci ricorda e il suo insegnamento, osserva il Papa, appare “controcorrente” in un tempo in cui spesso la comunicazione viene strumentalizzata. I suoi scritti suscitano una lettura “sommamente piacevole, istruttiva, stimolante” dice Papa Francesco citando le parole di san Paolo VI e poi commenta:

Se guardiamo oggi al panorama della comunicazione, non sono proprio queste le caratteristiche che un articolo, un reportage, un servizio radiotelevisivo o un post sui social dovrebbero soddisfare? Gli operatori della comunicazione possano sentirsi ispirati da questo santo della tenerezza, ricercando e raccontando la verità con coraggio e libertà, ma respingendo la tentazione di usare espressioni eclatanti e aggressive.

“Parlare con il cuore”, il tema di questa Giornata mondiale si inserisce nel processo sinodale che la Chiesa sta vivendo e Papa Francesco osserva che l’ascolto reciproco è il dono più prezioso che possiamo farci. C’è tanto bisogno, scrive, di un linguaggio “secondo lo stile di Dio, nutrito di vicinanza, compassione e tenerezza”. E descrive il suo sogno:

Sogno una comunicazione ecclesiale che sappia lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, gentile e al contempo profetica, che sappia trovare nuove forme e modalità per il meraviglioso annuncio che è chiamata a portare nel terzo millennio. Una comunicazione che metta al centro la relazione con Dio e con il prossimo, specialmente il più bisognoso, e che sappia accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale.

Il Papa guarda ancora al contesto di conflitto globale che stiamo vivendo e ribadisce quanto sia necessaria, “una comunicazione non ostile” per promuovere una “cultura di pace” capace di “superare l’odio e l’inimicizia”. L’escalation bellica che oggi l’umanità teme, scrive Francesco, “va frenata quanto prima anche a livello comunicativo” perché le parole spesso si tramutano in azioni belliche di efferata violenza”. E, dunque, insiste:

Abbiamo bisogno di comunicatori disponibili a dialogare, coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori. (…) Va rifiutata ogni retorica bellicistica, così come ogni forma propagandistica che manipola la verità, deturpandola per finalità ideologiche. Va invece promossa, a tutti i livelli, una comunicazione che aiuti a creare le condizioni per risolvere le controversie tra i popoli.

Il messaggio di Papa Francesco si conclude sottolineando che lo sforzo di “trovare le parole giuste” per costruire “una civiltà migliore” è richiesto a tutti, ma in particolare è una responsabilità affidata agli operatori della comunicazione e per loro invoca il Signore perché con la loro professione improntata alla “verità nella carità”, possano aiutare a riscoprirci fratelli e sorelle e a “sentirci custodi gli uni degli altri”.

ELLEDICI: Lettera Apostolica “Totum Amoris Est” nel IV centenario della morte di San Francesco di Sales – Papa Francesco

Si segnala l’uscita della Lettera Apostolica “Totum Amoris Est” nel IV centenario della morte di San Francesco di Sales di Papa Francesco, edita da Elledici, con invito alla lettura del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Ángel Fernández Artime, e i commenti e approfondimenti curati da Morand Wirth, Michele Molinar e Gianni Ghiglione. Di seguito le principali informazioni.

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Totum Amoris Est

Lettera Apostolica nel IV centenario della morte di San Francesco di Sales

PAPA FRANCESCO 

Invito alla lettura del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco Ángel Fernández Artime;

Commenti e approfondimenti curati da Morand Wirth, Michele Molinar, Gianni Ghiglione.

 

«Accostare la figura e i testi di San Francesco di Sales è sempre una sorpresa appassionante, perché in essi viene proiettata una visione cristiana adulta, intensa e tutt’altro che pesante. Proporlo oggi significa aiutare tutti ad essere accompagnati da un maestro di vita spirituale, esperto di umanità e profondamente sapiente nelle cose di Dio. Davvero “Dio è il Dio del cuore umano” e andiamo a lui con tutto noi stessi perché è lì che tutto giunge a maturazione e a pienezza»

(Dal commento di Michele Molinar)

Per motivi legali connessi ai diritti d’autore gestiti dalla Libreria Editrice Vaticana il libro sarà acquistabile solo a partire dall’11 gennaio 2023.

 

24 novembre: Giornata Nazionale Salesiana di Preghiera per la Pace

“Non dimentichiamo di pregare per la martoriata Ucraina, sempre chiedendo al Signore il dono della pace”.

È l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto ai fedeli al termine dell’udienze generali e degli Angelus in Piazza San Pietro nelle ultime settimane. L’Ufficio Nazionale di Animazione Missionaria e FMA Italia propongono in merito uno Spazio di Preghiera comunitaria per tutte le realtà salesiane in Italia giovedì 24 novembre, giorno dedicato al ricordo e alla preghiera a Maria Ausiliatrice. Di seguito il comunicato stampa con tutte le informazioni.

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Roma, 31 ottobre 2022

Oggetto: Affidamento dell’Ucraina a Maria Ausiliatrice

Carissime/i,

in questi mesi stiamo continuando a seguire la situazione del Conflitto in corso nell’Est Europa. Durante i mesi estivi si sono susseguite iniziative frutto dell’impegno di ciascuna ispettoria e di ciascun territorio, che non hanno mai smesso di rendere sostegno e vicinanza alle Case salesiane presenti in Ucraina e a quelle delle nazioni vicine che si sono trovate da subito in prima linea a dare il loro sostegno alle popolazioni compite dal conflitto.

Insieme all’impegno di sensibilizzazione e di solidarietà, siamo vicini a questi nostri fratelli e sorelle ucraini attraverso un impegno di preghiera congiunta per chiedere insieme il dono della Pace, preghiera che si sussegue in tutti i nostri ambienti educativi come una staffetta continua. Insieme alla guerra in Ucraina sappiamo che attualmente sono presenti altri conflitti nel mondo.

“Non dimentichiamo di pregare per la martoriata Ucraina, sempre chiedendo al Signore il dono della pace”.

È l’esortazione rivolta ai fedeli da Papa Francesco al termine dell’udienze generali e degli Angelus in Piazza San Pietro nelle ultime settimane. E proprio nell’Angelus di domenica 23, Giornata Missionaria Mondiale il Papa ha annunciato:

“Dopodomani, martedì 25 ottobre, mi recherò al Colosseo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo, insieme ai rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane e delle Religioni mondiali, riuniti a Roma per l’incontro “Il grido della pace”. Vi invito ad unirvi spiritualmente a questa grande invocazione a Dio: la preghiera è la forza della pace, preghiamo, continuiamo a pregare per l’Ucraina così martoriata”.

Come Ufficio Nazionale di Animazione Missionaria e come FMA Italia sentiamo quindi l’urgenza di proporre uno Spazio di Preghiera comunitaria per tutte le realtà salesiane in Italia. Per questo motivo, giovedì 24 novembre, giorno dedicato al ricordo e alla preghiera a Maria Ausiliatrice, tutte le Comunità Educative Pastorali e le Comunità Educanti sono chiamate a trovare un tempo per proporre in ogni ambiente educativo questa invocazione per la Pace (es. Buongiorno, Buonanotte, Celebrazione Eucaristica, Adorazione Eucaristica, Rosario, ecc…).

Nel momento di preghiera individuato, invitiamo a inserire il testo della preghiera per la Pace che Papa Francesco ha già utilizzato in altre occasioni. All’Ausiliatrice, Madonna dei tempi difficili, affidiamo la nostra Europa e il nostro Mondo.

Ufficio Animazione Missionaria Italia SDB e FMA Italia

PREGHIERA PER LA PACE

Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!

Abbiamo provato tante volte e per tanti anni

a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi;

tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite…

Ma i nostri sforzi sono stati vani.

Ora, Signore, aiutaci Tu!

Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace.

Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”.

Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace.

Signore, Dio di Abramo e dei Profeti,

Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli,

donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace;

donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli

che incontriamo sul nostro cammino.

Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini

che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono.

Tieni accesa in noi la fiamma della speranza

per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace.

E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra!

Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”,

e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen.

(Papa Francesco)

ELLEDICI “La Gioia” – Il nuovo libro di Papa Francesco

Si segnala il nuovo libro edito da EllediciLa Gioia” di Papa Francesco con l’introduzione di Dario Edoardo Viganò.

Di seguito le principali informazioni e il rimando alla scheda del libro sul sito Elledici.

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La felicità non è destinata solo ad alcuni fortunati, è un potere nascosto che si trova dentro di noi e la sua rivelazione è in grado di cambiare ogni aspetto della nostra esistenza. Gioia, una parola semplice ma al tempo stesso ricca di sfumature e rimandi evangelici. Unendo saggezza pratica e spiritualità, Papa Francesco, con un linguaggio toccante ma semplice arriva al cuore di tutti, offrendo strumenti per cogliere nuove possibilità e nuove opportunità per vivere ogni giorno con gioia la nostra vita.

«Non esiste un cristiano senza gioia» ci ricorda papa Francesco. Una gioia che scaturisce dall’abitare la Parola, la quale scruta pensieri e sentimenti del cuore. La gioia, di cui il presente testo è occasione di continua riflessione quotidiana attraverso alcuni brani tratti dai più differenti (ed eterogenei) interventi di papa Francesco, non si identifica con il semplice stato d’animo di chi è felice: «Non è un semplice divertimento, non è un’allegria passeggera. Piuttosto, la gioia cristiana è un dono dello Spirito Santo».

Questo libro vuole consegnare al lettore l’occasione per tessere un proprio personale cammino di riflessione sul tema della gioia attraverso le omelie, i discorsi e i documenti di papa Francesco nel corso di quasi dieci anni di pontificato. Per favorire l’orientamento e il discernimento del lettore, si è scelto di ripartire i testi del Santo Padre secondo tre aree tematiche, o meglio tre percorsi di approccio alla gioia. Tre tracciati che si squadernano a partire da tre verbi: anzitutto ESSERE, ossia l’individuazione della gioia che è il gusto e la bellezza delle relazioni; CONDIVIDERE, che è la gioia nell’impegno e nell’amicizia sociale; infine, TESTIMONIARE, ovvero la gioia di vivere al modo di Dio.

Mons. Erio Castellucci

DETTAGLI

  • Formato: 14×21,5 cm
  • Pagine: 160
  • Prezzo: € 14,00
  • Data pubblicazione: 31 ottobre 2022
  • Codice Elledici: 06819

Il Tempo del Creato sta per cominciare: dal 1° settembre al 4 ottobre un periodo speciale per prendersi cura della Creazione

Dal 1 settembre al 4 ottobre si terrà l’annuale celebrazione Il Tempo del Creato, per ascoltare e rispondere insieme al grido del Creato e porre attenzione ai gridi della Terra e dei Poveri. Il tema della celebrazione per il 2022 è Ascolta la Voce del Creato”.

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Il Papa invita anche quest’anno a celebrare il Creato e a porre attenzione al grido della Terra e al grido dei Poveri. Il Tempo del Creato è la celebrazione annuale cristiana per ascoltare e rispondere insieme al grido del Creato: la famiglia ecumenica nel mondo si unisce per pregare e proteggere la nostra casa comune, l’Oikos di Dio. Il Tempo della “Celebrazione” inizia il 1° settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, e si conclude il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia, amato da molte confessioni cristiane.

Nel messaggio di quest’anno, Papa Francesco scrive così:

“È un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune. Originariamente ispirato dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, questo tempo è un’opportunità per coltivare la nostra ‘conversione ecologica’, una conversione incoraggiata da San Giovanni Paolo II come risposta alla ‘catastrofe ecologica’ preannunciata da San Paolo VI già nel 1970”.

Durante il Tempo del Creato, la preghiera e l’azione comune possono aiutare ad ascoltare le voci di coloro che sono stati messi a tacere. Nella preghiera piangiamo gli individui, le comunità, le specie e gli ecosistemi che sono andati perduti e coloro i cui mezzi di sussistenza sono minacciati dalla perdita di habitat e dal cambiamento climatico.

Tema 2022

Il Movimento Laudato Si’ guida nel riflettere sulla tematica, che quest’anno sarà Ascolta la Voce del Creato”:

“Durante la pandemia di COVID-19, molti hanno acquisito familiarità con l’essere silenziati durante le conversazioni. E così anche molte voci sono silenziate nel discorso pubblico sul cambiamento climatico e sull’etica della conservazione della Terra: sono le voci di coloro che subiscono gli impatti dei cambiamenti climatici; le voci di persone che detengono una saggezza generazionale su come vivere con gratitudine entro i limiti della terra. È la voce della Terra. Il tema del Tempo del Creato 2022 aumenta la consapevolezza del nostro bisogno di ascoltare la voce del creato.”

L’ascolto della voce del creato offre ai membri della famiglia cristiana un ricco punto di ingresso per il dialogo e la pratica interreligiosa e interdisciplinare. Ascoltando la voce di tutto il creato, gli esseri umani di tutte le culture e di tutti i settori della vita possono unirsi alla nostra vocazione alla cura della nostra casa comune (oikos). Le Ispettorie e opere salesiane sono tutte invitati a prendere parte alle celebrazioni.

Nelle prossime settimane, il Settore per la Pastorale Giovanile della Sede Centrale Salesiana lancerà un nuovo documento per tutta la Congregazione e alcune proposte concrete. Intanto è già possibile iniziare a pensarci.

È inoltre possibile anche scaricare la guida alle celebrazioni, disponibile in varie lingue ai seguenti link:

ITA: Guida alla celebrazione 2022

ENG – CELEBRATION GUIDE 2022 

ESP – Guía de celebración 2022 

POR – GUIA DE CELEBRAÇÃO 2022

FRA – Guide de Célébration 2022

“The Oratory”: dalle strade di Lagos il grido dei poveri e della terra – Vatican News

Il lungometraggio “The Oratory” prodotto e diretto dal regista nigeriano Obi Emelonye narra le vicende di un gruppo di ragazzi di Lagos la cui sopravvivenza si lega alla criminalità. La luce della Laudato si’ nella moderna rivisitazione della figura di san Giovanni Bosco e nel desiderio dei giovani di contribuire alla causa dell’ambiente. Di seguito l’articolo pubblicato su Vatican News.
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“Entrerete molto in sintonia con questo film, perché stiamo promuovendo proprio la causa di Papa Francesco”.

Così don Cyril Odia, salesiano originario della Nigeria, attualmente direttore del “Centro Santa Caterina” di Maynooth, Irlanda, e produttore esecutivo del lungometraggio ‘’The Oratory, St. John Bosco African Story’’, ha voluto subito mettere l’accento sulla connessione che esiste tra questo racconto e l’enciclica Laudato si’.  Si tratta di una rivisitazione moderna della figura di don Bosco e del carisma salesiano calato in una rete di relazioni e paesaggi africani. Uno spaccato sulla situazione di povertà e degrado presente oggi a Lagos, la città più popolosa della Nigeria, nella quale la cura per la Casa comune e per la legalità si rivelano invece tracce di salvezza umana e cristiana.

Nigeria: una terra dai mille volti

Collocato nella zona centro-occidentale dell’Africa, suddiviso in 36 stati, la Nigeria, tra i dieci più popolosi al mondo, è un Paese dai mille volti: si stima infatti una popolazione di 211 milioni di abitanti, ripartiti in circa 250 gruppi etnici ed è caratterizzato dalla presenza di oltre 500 lingue locali. Questa nazione, pur non essendo territorialmente la più vasta, si è ricavata una posizione di rilievo nell’Africa occidentale, per la sua vivacità culturale. Si tratta inoltre di uno dei pochi Paesi africani che ospita agenzie di produzione cinematografiche di rilievo, come la The Nollywood Factory, casa produttrice di “The Oratory”. La Nigeria com’è noto, risente anche di un sensibile squilibrio economico: secondo quanto dichiarato dal Nigerian Nation Bureau of Statistics nel 2020, il 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, dato questo, che potrebbe crescere in conseguenza alle difficoltà indotte dalla pandemia. Risuona ancora forte l’appello che monsignor Ignatius Kaigama, arcivescovo di Abuja, ha lanciato dalla parrocchia di San Matteo nel marzo 2021: “dare da mangiare agli affamati è un imperativo etico e una potente forma di preghiera” e la Chiesa è in prima linea per ascoltare questo grido. In un Paese già sofferente per lotte intestine, attacchi terroristici e rapimenti che minano costantemente la convivenza civile e i delicati equilibri di politica interna, si aggiunge l’emergenza ambientale, segnata negli ultimi 50 anni, da una folle corsa all’estrazione del petrolio, totalmente incurante del rispetto degli ecosistemi e dell’ambiente. Da terra incontaminata e rigogliosa, la Nigeria, si sta trasformando in uno scenario molto preoccupante dal punto di vista ambientale: le foreste sono state deturpate dalle opere al seguito del passaggio degli oleodotti, l’aria inquinata dalla tecnica del gas flaring e le acque contaminate al punto da compromettere l’intero settore dell’alimentazione.  In questo contesto si inserisce anche l’opera dei Salesiani in Nigeria, impegnati sulla scia tracciata dalla Laudato si’ sul fronte dell’ecologia integrale che richiede tanto la tutela della dignità dell’uomo, quanto quella dell’ambiente che lo ospita.

La missione salesiana a Lagos

La società nigeriana però appare molto dinamica e determinata a partecipare al cambiamento. D’altra parte l’età media della popolazione è piuttosto bassa, ma la gran parte dei giovani sembra non avere un grande futuro, anche se molti sono quelli che desiderano offrire le proprie energie e talenti alla cura della Casa comune. Lagos, pur non essendo la capitale, oltre ad essere la città più grande e popolosa, è anche il centro commerciale ed economico dello Stato. Per questo motivo, come ha spiegato don Augustine Okeke, direttore dell’opera salesiana, molti giovani lasciano le proprie case, attirati dalla possibilità di lavoro, denaro e benessere ma una volta arrivati qui “si rendono conto di essere soli e di non aver nulla, finendo a vivere per strada”. È proprio nella difficoltà che i ragazzi incontrano la presenza dei Salesiani, grazie ai quali trovano aiuto, sostegno morale e psicologico. Successivamente, attraverso l’aiuto degli enti pubblici, il supporto si sposta nel Centro salesiano per la protezione dei minori (DBCPC), all’interno del quale i religiosi vengono affiancati da operatori professionali, nell’opera di formazione e prevenzione. I Salesiani sono impegnati, in Nigeria, anche nel dialogo interreligioso con l’obiettivo di costruire, soprattutto attraverso l’apporto delle nuove generazioni, una società più inclusiva e improntata al dialogo.

La trama

The Oratory” è un film che racconta la storia di don Michael Simmons, interpretato dall’attore Rich Lowe Ikenna. Don Michael è un prete salesiano di origini statunitensi che viene inviato nella parrocchia di Ikoyi, a Lagos, frequentata da gruppi di fedeli benestanti che non vedono di buon occhio che il loro parroco desideri occuparsi anche dei ragazzi di strada. Don Michael si interessa, in particolare, alle condizioni dei bambini di una baraccopoli chiamata Makoko, intrappolati in un sistema criminale che non permette loro di riscattare la propria esistenza e si prodiga per salvarne quanti più possibile fondando poi un oratorio, ispirato completamente all’opera di don Bosco. Va evidenziato, per comprendere meglio il contesto nel quale è stata ambientata buona parte del film, che nel 2012, alcuni ufficiali del governo nigeriano hanno tentato di eliminare l’insediamento di Makoko, ritenuto “imbarazzante per l’immagine della città”, attuando uno sgombero forzato e incendiando la baraccopoli, azioni che hanno innescato un effetto domino di disagi con ricadute pesanti sull’intera comunità cittadina. “La scelta di questa location – ha affermato don Odia, produttore esecutivo e consulente del film – è stata funzionale a mettere in evidenza le condizioni ambientali critiche, dovute all’inquinamento e alla povertà, tali da peggiorare ulteriormente la situazione di chi vive la precarietà in questo ambiente”. La pellicola è stata realizzata dalla The Nollywood Factory, una casa cinematografica nigeriana, in collaborazione con i Salesiani Don Bosco, ed è stata diretta dal regista pluripremiato Obi Emelonye, originario della Nigeria e ora residente nel Regno Unito. Il cast ha visto recitare insieme attori professionisti e decine di bambini provenienti proprio dalla baraccopoli di Mokoko: un’idea proprio di don Odia, secondo il quale le opportunità e le esperienze positive offerte ai giovani possono rafforzare l’autostima e orientare trasformazioni positive. La prima assoluta del film è avvenuta nel settembre 2021 a Dublino, suscitando interesse per la singolare iniziativa e riscontri di critica molto incoraggianti. In Italia il lungometraggio è stato proposto in anteprima nazionale nell’ ottobre 2021 all’interno del teatro di Valdocco, il luogo dal quale ha avuto origine e si è propagata nel mondo l’opera di don Bosco, e nel mese successivo è stato proiettato per la prima volta nelle sale di Lagos e Abuja, capitale della Nigeria.

La Laudato si’ tra i fotogrammi

Gbenga Adebija, presidente del comitato che ha organizzato la première del film a Lagos, ha dichiarato al quotidiano nigeriano Vanguard News come “The Oratory” non sia soltanto un film, ma rappresenti un risvolto concreto delle tante dimensioni di intervento che i Salesiani attuano in Nigeria e ha sottolineato quanto il lungometraggio richiami responsabilità individuali e collettive nei confronti dei bambini di strada e dell’opera di inclusione che aiuti a prevenire comportamenti violenti e illegali. Molti gli intrecci tra i valori della Laudato si’ e il lungometraggio: dal contrasto alla cultura dello scarto alla cura della Casa comune, in una prospettiva di ecologia integrale che rimetta al centro l’uomo, la sua dignità e il suo benessere personale e collettivo, stimolandolo a ridefinire il futuro grazie alla valorizzazione delle risorse del territorio. In “The Oratory” viene evidenziata anche la necessità di dover proteggere il lavoro e renderlo accessibile a tutti, soprattutto ai più fragili, rinunciando a un’ottica che privilegi soltanto il mero profitto. “Con questo film -ha spiegato don Cyril Odia- stiamo promuovendo anche la causa di Papa Francesco, non soltanto cercando di togliere i bambini dalle strade, ma anche evidenziando che se non rispondiamo all’urgenza di ciò che sta accadendo ora nel mondo, come è ben sottolineato nel lungometraggio, ci stiamo solo preparando al disastro”. La risposta positiva della critica cinematografica e del pubblico, pur con tutti i limiti di presenza nelle sale, imposti dalla pandemia, hanno stimolato la produzione del film ad avviare una campagna di crowdfunding per poterlo distribuire su scala più ampia. Al momento la proiezione è possibile stabilendo precisi accordi con il produttore esecutivo, Cyril Odia, contattabile grazie al sito www.salesiansireland.ie, (comunità “Centro Santa Caterina” nel contesto della Maynooth University) o all’email cyrilodia@salesiansireland.ie

* Cube Radio – Istituto Universitario Salesiano Venezia e Verona

-Aurora Simionato e Marta Miotto