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In arrivo il sussidio ecologico per l’Estate Ragazzi e i Grest Elledici

Anche per quest’anno è in uscita il sussidio estivo Elledici. Don Valter Rossi, direttore della rivista Dossier Catechista spiega il sussidio in un’intervista riportata su Vatican News. Quest’anno i temi del progetto sono: l’ecologia integrale e la “Laudato si” di Papa Francesco. Di seguito l’articolo pubblicato oggi, 13 aprile 2021, su “Vatican News“.

“Sei dei nostri!” è il titolo del tradizionale sussidio dell’editrice Elledici per i centri estivi dedicati ai più giovani. Nell’Anno speciale di anniversario della Laudato si’ di Papa Francesco l’editrice salesiana, su proposta del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha scelto di dedicare l’edizione 2021 all’ecologia integrale.

Giada Aquilino – Città del Vaticano

“Non dobbiamo raccontare una storia, ma dobbiamo far vivere ai ragazzi un’esperienza, per cui tutto, dai giochi alle attività, dalle avventure raccontate alla scenografia, coinvolge all’interno di un ambiente e di un tema: quest’anno si è scelto il tema dell’ecologia integrale e della Laudato si’ di Papa Francesco”, nell’Anno speciale di anniversario dell’enciclica del Pontefice del 2015. Così don Valter Rossi, direttore del Dossier Catechista della Elledici anticipa a Vatican News “Sei dei nostri!”, il tradizionale sussidio della editrice salesiana ideato per l’Estate Ragazzi, i Grest, i campi scuola, le realtà cioè che – con centri estivi, animazioni e iniziative – accompagnano i più giovani dopo la fine dell’anno scolastico. Ne è stata un esempio l’Estate Ragazzi voluta lo scorso anno dal Papa all’interno delle mura vaticane, come oratorio estivo animato da giochi, sport e attività ludiche.

La collaborazione
Il sacerdote salesiano è uno dei curatori dell’edizione 2021, in uscita questo mese. In nove capitoli, il sussidio ospita le vicende di Nonno Eco e della nipotina Jia: “girano per il mondo incontrando vari personaggi, esperti di ecologia, persone impegnate socialmente, ponendo loro domande e cercando, non senza confrontarsi con figure che li metteranno in difficoltà, di aiutare il mondo a migliorare”, spiega don Valter.

Il lavoro nasce dalla collaborazione della Elledici con il settore Ecologia e Creato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che ha proposto l’iniziativa, e con varie realtà impegnate nella cura della casa comune. A fare da filo conduttore sono le tematiche proprie della Laudato si’, dalla risposta al grido della terra e dei poveri alla spinta verso altri modi di intendere l’economia e il progresso, dall’adozione di uno stile di vita alternativo, superando l’individualismo, all’istruzione per creare consapevolezza ecologica, dal coinvolgimento comunitario nella cura della creazione ad una spiritualità capace di riscoprire e valorizzare la casa comune.

L’intervista a don Valter Rossi

Un’uscita verso gli altri nel mondo
“Quella della Laudato si’ – chiarisce ancora il religioso, che cura i sussidi da fine anni Ottanta – è per noi una rivoluzione vera e propria a livello ecclesiale e della società; ci è sembrato giusto coinvolgere già da subito i ragazzi, che oltretutto sono molto sensibili a queste tematiche.

Ci pare il modo giusto per camminare con la Chiesa. Oggi non c’è più l’idea di una proposta religiosa all’interno della Chiesa, delle mura del catechismo o dell’oratorio, ma si tratta di compiere veramente un’uscita: andare verso i problemi per incontrare altre persone, in una collaborazione variegata”. “Ormai i nostri centri estivi – osserva – accolgono ragazzi di ogni tipo, non soltanto quelli del catechismo. Quello della consapevolezza ecologica è poi un terreno comune che trova coinvolti anche giovani di altre etnie: nelle nostre realtà ci sono il cattolico, il non cattolico, il musulmano. Tutti trovano un luogo comune, di coesione”, mette in luce il direttore del Dossier Catechista dell’editrice.

Il custode del creato
In questa emergenza per la pandemia, segnata dal distanziamento e spesso dalla paura dell’altro, il tema dell’ecologia integrale illuminata dalla Laudato si’ torna a far riflettere, dice don Rossi. “Alle volte c’è un certo discorso ecologico che pensa all’uomo quasi come a un virus della terra. Questa non è la nostra idea: l’uomo non è un virus, anzi è il custode del creato. La Laudato si’, mentre loda tutto il creato, mette l’uomo al centro di questo progetto di Dio e vede l’intera terra che loda il Signore, partendo dall’esempio di San Francesco”. Il sussidio si propone quindi di accompagnare un’esperienza di maturazione e insieme di fede. “Mentre riflettiamo sulle tematiche ecologiche, scopriamo anche qual è il senso vero dell’essere cristiano, questo modo di pensarsi all’interno del mondo e della creazione”.

Sull’impegno con i più piccoli si sofferma in particolare l’altro curatore del sussidio, Enrico Molineri. Si punta a “trasmettere dei valori ai ragazzi, far conoscere loro delle tematiche molto importanti per la vita, ma – ci tiene a chiarire il cooperatore salesiano – in un modo vivace e avventuroso, rendendoci conto di quanto sia importante trattare bene la nostra casa comune: il senso del sussidio è inoltre quello che, se si affrontano insieme e con gioia, i grandi problemi si riescono a superare”. I bambini, evidenzia ancora, “sono molto attenti, spesso sono loro i più esperti nelle famiglie su raccolta differenziata e attenzione alla natura”.

L’intervista ad Enrico Molineri

I contributi
La storia di Eco, Jia e dei loro amici è corredata da schede tematiche e contenutistiche, approfondimento dell’enciclica del 2015, ma anche da giochi, attività di gruppo e proposte di laboratori, oltre che di preghiere per iniziare o concludere le giornate. Sono previste alcune schede formative per gli animatori, chiamati a vivere in prima persona ciò che faranno sperimentare ai bambini e ai ragazzi. “Il sussidio, tutti i lavori e tutte le avventure non si intraprendono da soli in questa fase della storia, ma – anche seguendo gli inviti di Papa Francesco – insieme, condividendo e collaborando”, ricorda Molineri. “Ecco perché ci siamo avvalsi di preziose collaborazioni, con il gruppo degli Animatori Laudato si’ del Movimento cattolico globale per il clima, che hanno contribuito con le attività del libro, con Play.it – che ha collaborato per la parte dei giochi – e con esperti di vari settori: suor Alessandra Smerilli, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale per il settore Fede e Sviluppo, che ha dato un contributo come economista, don Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore del settore Ecologia e Creato del medesimo Dicastero, che è intervenuto per l’aspetto dell’ecologia integrale, Luca Mercalli per i cambiamenti climatici e Maurizio Pallante per gli stili di vita. Abbiamo avuto anche un supporto per la stampa del libro dal fondo dei commercianti per le pensioni Fon.Te”.

Un’Estate Ragazzi per ri-creare
Il sussidio è pensato nell’ottica delle restrizioni per il coronavirus, che verosimilmente continueranno a limitare le esperienze di massa dei centri estivi, con gruppi più piccoli di animatori e bambini, ai quali non mancherà comunque la canzone, “inno/tormentone” dell’estate, dal titolo ovviamente “Sei dei nostri!”, presto disponibile con un video di animazione sul canale YouTube della Elledici. “La pandemia in qualche modo ci ha tolto quello che spesso diamo per scontato, la compagnia, la fraternità, lo stare assieme, che sono invece così importanti”, sottolinea don Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore del settore Ecologia e Creato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. “Credo davvero – riferisce – che Estate Ragazzi, quest’anno ispirata alla Laudato si’, sarà ancora più bella, per tornare a stare assieme come un’unica famiglia”, pure nell’ottica dell’ultima enciclica del Pontefice, Fratelli tutti. Troppo spesso, constata don Joshtrom, “vediamo la terra e l’ambiente come qualcosa di esterno a noi o da sfruttare. Ma la terra è veramente la nostra casa comune. Tutti noi possiamo in qualche modo ritrovare questo rapporto filiale con la ‘madre’ terra e prendercene cura. Penso che l’Estate Ragazzi sia anche un momento ricreativo, in cui siamo tutti invitati a ri-creare”.

L’intervista a don Joshtrom Isaac Kureethadam

 

Il Papa chiama due salesiani e una Figlia di Maria Ausiliatrice tra i Consultori della CIVCSVA

Il Santo Padre Francesco ha scelto tre membri della Famiglia Salesiana come nuovi Consultori della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (CIVCSVA). Si riporta di seguito la notizia pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Città del Vaticano) – Nella giornata di sabato 10 aprile la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noti i nomi dei nuovi Consultori della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (CIVCSVA) nominati dal Santo Padre. Tra i 19 prescelti ben tre membri della Famiglia Salesiana. Si tratta di:

  • don David Ricardo Albornoz Pavisic, SDB, Giudice del Tribunale Ecclesiastico Nazionale d’Appello di Santiago del Cile. Nato a Punta Arenas il 4 novembre 1963, è salesiano professo dal 1989 ed è stato ordinato presbitero nel 1996. Per l’Ispettoria cilena è attualmente anche Vicario ispettoriale, Delegato per la Famiglia Salesiana e il Bollettino Salesiano;
  • don Mario Oscar Llanos, SDB, Decano della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana a Roma. Argentino di Córdoba, nato il 17 aprile 1959, è salesiano professo dal 1978 ed è sacerdote dal 1987;
  • suor Pina del Core, FMA, Direttrice dell’Istituto di Ricerca psicologica in campo educativo della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium a Roma e già Preside dell’“Auxilium” per nove anni. Nel 2016 era già stata nominata da Papa Francesco come Consultore della Congregazione per l’Educazione Cattolica.

I consultori sono nominati dal Sommo Pontefice – per un quinquennio – a collaborare con i membri del Congregazione secondo la loro specifica competenza e in rapporto agli obiettivi e agli impegni del Dicastero. I consultori offrono il loro contributo mediante consulenze, studi o pareri su determinate situazioni o questioni riguardanti la vita, la missione e il governo degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società Apostoliche.

Il Papa indice l’anno di San Giuseppe

Da Vatican News

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Isabella Piro – Città del Vaticano

Padre amato, padre nella tenerezza, nell’obbedienza e nell’accoglienza; padre dal coraggio creativo, lavoratore, sempre nell’ombra: con queste parole Papa Francesco descrive, in modo tenero e toccante, San Giuseppe. Lo fa nella Lettera apostolica Patris corde, pubblicata oggi in occasione del 150.mo anniversario della dichiarazione dello Sposo di Maria quale Patrono della Chiesa cattolica. Fu il Beato Pio IX, infatti, con il decreto Quemadmodum Deus, firmato l’8 dicembre 1870, a volere questo titolo per San Giuseppe. Per celebrare tale ricorrenza, il Pontefice ha indetto, da oggi all’8 dicembre 2021, uno speciale “Anno” dedicato al padre putativo di Gesù. Sullo sfondo della Lettera apostolica, c’è la pandemia da Covid-19 che – scrive Francesco – ci ha fatto comprendere l’importanza delle persone comuni, quelle che, lontane dalla ribalta, esercitano ogni giorno pazienza e infondono speranza, seminando corresponsabilità. Proprio come San Giuseppe, “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta”. Eppure, il suo è “un protagonismo senza pari nella storia della salvezza”.

San Giuseppe, infatti, ha espresso concretamente la sua paternità “nell’aver fatto della sua vita un’oblazione di sé nell’amore posto a servizio del Messia”. E per questo suo ruolo di “cerniera che unisce l’Antico e Nuovo Testamento”, egli “è sempre stato molto amato dal popolo cristiano” (1). In lui, “Gesù ha visto la tenerezza di Dio”, quella che “ci fa accogliere la nostra debolezza”, perché “è attraverso e nonostante la nostra debolezza” che si realizza la maggior parte dei disegni divini. “Solo la tenerezza ci salverà dall’opera” del Maligno, sottolinea il Pontefice, ed è incontrando la misericordia di Dio soprattutto nel Sacramento della Riconciliazione che possiamo fare “un’esperienza di verità e tenerezza”, perché “Dio non ci condanna, ma ci accoglie, ci abbraccia, ci sostiene e ci perdona” (2). Giuseppe è padre anche nell’obbedienza a Dio: con il suo ‘fiat’ salva Maria e Gesù ed insegna a suo Figlio a “fare la volontà del Padre”. Chiamato da Dio a servire la missione di Gesù, egli “coopera al grande mistero della Redenzione ed è veramente ministro di salvezza” (3).

Al tempo stesso, Giuseppe è “padre nell’accoglienza”, perché “accoglie Maria senza condizioni preventive”, un gesto importante ancora oggi – afferma Francesco – “in questo mondo nel quale la violenza psicologica, verbale e fisica sulla donna è evidente”. Ma lo Sposo di Maria è pure colui che, fiducioso nel Signore, accoglie nella sua vita anche gli avvenimenti che non comprende, lasciando da parte i ragionamenti e riconciliandosi con la propria storia. La vita spirituale di Giuseppe “non è una via che spiega, ma una via che accoglie”, il che non vuol dire che egli sia “un uomo rassegnato passivamente”. Anzi: il suo protagonismo è “coraggioso e forte” perché con “la fortezza dello Spirito Santo”, quella “piena di speranza”, egli sa “fare spazio anche alla parte contraddittoria, inaspettata, deludente dell’esistenza”. In pratica, attraverso San Giuseppe, è come se Dio ci ripetesse: “Non abbiate paura!”, perché “la fede dà significato ad ogni evento lieto o triste” e ci rende consapevoli che “Dio può far germogliare fiori tra le rocce”. Non solo: Giuseppe “non cerca scorciatoie”, ma affronta la realtà “ad occhi aperti, assumendone in prima persona la responsabilità”. Per questo, la sua accoglienza “ci invita ad accogliere gli altri, senza esclusione, così come sono”, con “una predilezione per i deboli” (4).

 

 

“I giovani sono sismografi e sentinelle del loro tempo”: Famiglia Cristiana intervista don Rossano Sala

Pubblichiamo l’intervista di Famiglia Cristiana a don Rossano Sala, autore del libro “Intorno al fuoco vivo del Sinodo” (Elledici), di cui è stato segretario speciale. L’articolo è a firma di Antonio Sanfrancesco.

“I giovani sono sismografi e sentinelle del loro tempo. E oggi siamo di fronte ad un grande passaggio ecclesiale che ci sta portando verso una “fede di convinzione”. Non si tratta di trovare responsabili o di incolpare qualcuno, ma di entrare con fiducia e coraggio in una nuova epoca”.

Don Rossano Sala, salesiano, docente di Teologia Pastorale e pastorale giovanile alla Pontificia Università Salesiana di Roma, ha racconto nel libro Intorno al fuoco vivo del Sinodo (Elledici, pp. 608, con un invito alla lettura di papa Francesco), uscito di recente, la sua esperienza di segretario speciale del Sinodo dei giovani del 2018.

È ancora vivo quel fuoco? E come si trasmette?
«Utilizzo due immagini evangeliche per rispondere. La prima è quella del fuoco, che rimanda alla parola di Gesù quando dice di “essere venuto a portare il fuoco sulla terra”. Il Sinodo ha cercato di riaccendere nel cuore della Chiesa questo affetto profondo per le giovani generazioni. Questo fuoco si trasmette nel momento in cui lo si è ricevuto da Dio, in quanto l’ evangelizzazione è l’ irradiazione della rivelazione di Dio. E c’ è un unico modo per irradiare: essere luminosi! L’ altra immagine è quella del seminatore perché il Sinodo è stato una grande semina. Nella parabola si vede molto bene che il seminatore è molto generoso, perché semina dappertutto, e disinteressato, perché affida con fiducia il seme alla terra. Fuor di metafora, il Sinodo è ora affidato alle chiese locali, alle diocesi. Tocca a loro far germogliare e fruttificare i tanti semi che sono stati gettati».

Lei ha affrontato il tema del Sinodo, e dei suoi frutti, con lo “schema” delle costellazioni. Perché?
«Penso alla pastorale giovanile come un “campo di ricerca e di azione” piuttosto che a una disciplina specifica o a un’ azione puntuale. Le costellazioni sono un’ immagine bella per dire questo, perché hanno una loro singolarità, ma insieme formano un unico cielo stellato. Ne ho identificate cinque: la prima legata ai nostri modelli teologici e antropologici; la seconda ruota intorno ai temi dell’ accompagnamento, dell’ annuncio e del discernimento vocazionale; la quarta approfondisce i temi dell’ educazione, della scuola e dell’ università; la quinta è più direttamente “salesiana”, perché si riferisce a don Bosco, all’ oratorio e alla famiglia. La terza, “Giovani, Chiesa e Sinodo”, sta al centro del libro, perché lì ci stanno gli otto contributi più specifici che vengono dal percorso sinodale».

Scarsa frequenza, disaffezione, pochi sacramenti. Perché alla Chiesa di oggi mancano i giovani? Di chi è la responsabilità?
«I giovani sono sismografi e sentinelle del loro tempo. Sono i più sensibili ai cambiamenti d’ epoca. E oggi siamo di fronte ad un grande passaggio ecclesiale che ci sta portando da una “fede di tradizione” verso una “fede di convinzione”. Non si tratta di trovare responsabili o di incolpare qualcuno, ma di entrare con fiducia e coraggio in una nuova epoca della vita di fede. Nel 1969 il giovane teologo Joseph Ratzinger affermava profeticamente che la Chiesa del futuro “diventerà più piccola, dovrà ricominciare tutto da capo. Essa non potrà più riempire molti degli edifici che aveva eretto nel periodo della congiuntura alta. Essa, oltre che perdere degli aderenti numericamente, perderà anche molti dei suoi privilegi nella società. Essa si presenterà in modo molto più accentuato di un tempo come la comunità della libera volontà, cui si può accedere solo per il tramite di una decisione”. Ecco cosa sta avvenendo: dobbiamo farcene una ragione ed entrare nel migliore dei modi in questo nuovo scenario».

Papa Francesco rilancia il Global Compact on Education

Papa Francesco rilancia il Global Compact on Education con il video messaggio previsto per domani, giovedì 15 ottobre, alle ore 14.30. Di seguito l’articolo dell’evento.

Un proverbio africano recita che
“per educare un bambino serve un intero villaggio”.
Ma dobbiamo costruirlo questo villaggio come
condizione per educare.
Il terreno deve essere bonificato dalle discriminazioni
con l’immissione di fraternità. […]

Papa Francesco

Giovedì 15 ottobre 2020 alle ore 14.30 (Roma) Papa Francesco tornerà ad affrontare il tema dell’educazione, centrale nel suo insegnamento e nel dialogo con il mondo. Lo farà con un videomessaggio, insieme riepilogativo – di quanto proposto sul tema nel corso del pontificato – e programmatico: perché, come Francesco ha più volte ripetuto, «educare è un atto di speranza». Al termine del Messaggio, Papa Francesco proporrà a tutte le persone di buona volontà l’adesione al Global Compact on Education, un patto per generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia. Un’esigenza ancora più urgente in questo tempo segnato dalla pandemia.

Il videomessaggio del Papa sarà trasmesso nel corso di un avvenimento alla Pontificia Università Lateranense, promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, dedicato specificamente al mondo accademico, che potrà essere seguito in diretta on line attraverso il portale e i canali Youtube di Vatican News www.vaticannews.va (lo streaming avrà la traduzione simultanea in inglese, francese, spagnolo e portoghese) e attraverso i canali di distribuzione di Vatican Media.

Le parole del Santo Padre saranno commentate, a distanza, dalla Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay – attraverso un videomessaggio – e, nell’ateneo pontificio, dai responsabili della Congregazione per l’Educazione Cattolica: il Cardinale Giuseppe Versaldi e l’Arcivescovo Angelo Vincenzo Zani. Insieme a loro, interverranno i rettori della Lateranense, prof. Vincenzo Buonomo, e della Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli, e la sociologa Silvia Cataldi, docente all’Università “La Sapienza” di Roma. Il videomessaggio del Papa sarà inoltre commentato da giovani studenti, primi destinatari del Messaggio del Santo Padre. L’evento sarà introdotto e moderato da Alessandro Gisotti, vice-direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione.

In uscita la Lettera Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti” edita da Elledici

Elledici segnala per il 12 ottobre 2020 l’uscita della Lettera Enciclica di Papa Francesco sulla fraternità e l’amicizia sociale “Fratelli tutti” edita dalla Casa Editrice salesiana, con la guida alla lettura di padre Giacomo Costa SJ.

 

 – IN USCITA IL 12 OTTOBRE 2020 – 

PREZZO SPECIALE di € 2,30

“Fratelli tutti”: questo è il titolo della terza enciclica di Papa Francesco firmata il 3 ottobre scorso ad Assisi. Un documento che chiarisce ulteriormente il forte legame tra il magistero del Pontefice e la spiritualità di San Francesco. Fratelli tutti sono gli invisibili, gli immigrati. Quelli che accogliamo e quelli che giacciono sul fondo dei mari che disperatamente hanno cercato di attraversare. Fratelli tutti è un monito all’amore fraterno e quindi alla pace. Fratelli tutti perché crediamo, come dice proprio Papa Francesco, in Dio Padre di tutti. La fratellanza è un legame indissolubile che ci spinge a guardarci dentro, nelle nostre coscienze e negli occhi dei nostri fratelli.
Guida alla lettura di padre Giacomo Costa SJ.

Il Papa ai Micheliti: un Giubileo accanto ai minori poveri o schiavi di dipendenze

Il messaggio di Papa Francesco per il prossimo centenario dell’approvazione canonica della Congregazione di San Michele Arcangelo, fondata dal sacerdote polacco Bronislao Markiewicz, discepolo di san Giovanni Bosco. Di seguito l’estratto dell’articolo pubblicato su Vatican News il 27 settembre  a cura di Alessandro Di Bussolo.

Non stancatevi di “mettervi in ascolto del ‘grido’ che i bambini e i giovani indifesi portano impresso nei loro occhi, diventando per essi portatori di speranza e di futuro”. Continuate a toccare “la miseria umana”, “la carne sofferente degli altri”, come chiede Gesù, altri che sono i minori poveri, orfani e abbandonati, ma anche i giovani “schiavi dei moderni condizionamenti e dipendenze”. E continuate la vostra pastorale “attraverso la parola stampata” e i nuovi media, che raggiungendo molti, possono generare “frutti di bene nelle menti e nelle coscienze della gente”.

L’ eredità del fondatore, il beato Bronislao Markiewicz

Sono gli inviti e i consigli che Papa Francesco rivolge ai consacrati della Congregazione di San Michele Arcangelo, conosciuti come Micheliti, in occasione dell’avvio del’ Anno Giubilare per il centenario dell’approvazione canonica dell’istituto religioso, fondato in Polonia dal beato Bronislao Markiewicz, discepolo e confratello di san Giovanni Bosco. Nel messaggio al superiore generale, padre Dariusz Wilk, il Papa ricorda che il granello di senape che la Provvidenza divina ha piantato nella vita di don Bronislao, lo zelante sacerdote della diocesi di Przemyśl, l’ha coltivato, prima di tutto, mediante “l’esperienza di vita religiosa nella Congregazione Salesiana e nell’amabile rapporto diretto con san Giovanni Bosco”.

“Intorno al fuoco vivo del Sinodo”, il libro di don Rossano Sala su L’Osservatore Romano

Sull’edizione del 5 settembre de L’Osservatore Romano è uscita la presentazione dell’ultimo libro di don Rossano Sala, “Pastorale giovanile 2. Intorno al fuoco vivo del Sinodo. Educare alla vita buona del Vangelo» (Torino, Elledici, 2020, pagine 608, euro 28). Il quotidiano della Santa Sede ne riporta l’invito alla lettura di Papa Francesco, e stralci dell’introduzione – a firma di don Rossano Sala – e della parte conclusiva scritta da Padre Giacomo Costa, SJ.

“Intorno al fuoco vivo del Sinodo. Educare ancora alla vita buona del Vangelo”: il nuovo libro di don Rossano Sala

“Pastorale giovanile 2. INTORNO AL FUOCO VIVO DEL SINODO. Educare ancora alla vita buona del Vangelo”: è questo il titolo del nuovo libro di don Rossano Sala, con l’invito alla lettura di Papa Francesco. Al centro del testo, il cammino del Sinodo sui giovani in forma approfondita e scientifica: da oggi è disponibile in tutte le librerie.

Il libro è composto di 32 contributi distinti in cinque significative “costellazioni”:
1) Antropologia, teologia e pastorale;
2) Accompagnamento, annuncio e animazione vocazionale;
3) Giovani, Chiesa e Sinodo;
4) Educazione, scuola e università;
5) Don Bosco, famiglia e oratorio.
Al termine del decennio dedicato dalla CEI a “Educare alla vita buona del Vangelo” (2010-2020) il testo si propone di tenere desto l’impegno educativo e pastorale della Chiesa a favore di tutti i giovani, nessuno escluso.

Qui sotto ne pubblichiamo un estratto composto da:

Invito alla lettura
L’INTELLIGENZA E IL DISCERNIMENTO, IL SINODO E L’EDUCAZIONE
di Papa Francesco

Introduzione
CINQUE COSTELLAZIONI CHE ORIENTANO IL CAMMINO
di Rossano Sala

Rilancio del cammino
VERSO UNA “ECOLOGIA INTEGRALE”
di Giacomo Costa

Indice

 

Don Bosco Green Alliance lancia la campagna “Ripensa, riconnetti, rinnova”

Il 5 giugno scorso si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Ambiente, festività proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.

Don Bosco Green Alliance” (DBGA) per l’occasione ha lanciato una campagna dal titolo “Ripensa, riconnetti, rinnova”, da realizzarsi per tutto l’Anno della Laudato Si’ indetto da Papa Francesco.

Attraverso questa campagna verranno proposte una serie di attività per riconnettersi con la natura, soprattutto nelle opere salesiane e negli ambienti circostanti. Il ripensamento e la ri-connessione proposte dalla DBGA mirano ad ispirare ad un rinnovamento dello stile di vita, per garantire un futuro più sano e più felice.

La campagna invita tutti i membri dell’alleanza a ripensare le priorità, le scelte e gli stili di vita.

Il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, riferendosi alla pandemia, ha invocato proprio tale rinnovamento:

“Spero che impareremo qualcosa da tutto questo. Per esempio, torneremo a uno stile di vita frenetico o potremo avere un ritmo e spazi più umani? Vogliamo recuperare il tempo perduto nel consumismo o impareremo che è possibile vivere felicemente con l’essenziale? Continueremo sfrenatamente nella corsa ad inquinare il pianeta o gli daremo una tregua? Dopo questa pandemia, un’indifferenza ecologica come quella che continuiamo a vedere nei vertici climatici non è più possibile”.

Tutti i membri dell’alleanza sono incoraggiati ad assumersi degli impegni su come vivere concretamente una vita più ecologica.