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I Superiori Salesiani del Mondo in pellegrinaggio al Colle Don Bosco: nasce il Cammino Monferrino di Don Bosco

Colle Don Bosco, 20 febbraio 2025 – Oggi, nell’ambito del Capitolo Generale 29 (CG29) della Congregazione Salesiana, 269 Superiori Salesiani provenienti da tutto il mondo sono riuniti in pellegrinaggio al Colle Don Bosco, guidati da don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito. Sono stati accolti da don Thathireddy Vijay, direttore del Colle Don Bosco.

Questo momento di riflessione e spiritualità, che si inserisce nel percorso di discernimento e rinnovamento della missione salesiana, assume un valore ancora più significativo nel 2025, anno in cui si celebrano i 150 anni delle missioni di Don Bosco. Il CG29 rappresenta una tappa centrale per la Congregazione, un'opportunità per riaffermare il legame con il carisma salesiano e per proiettarsi verso il futuro con il tema: “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”. Un messaggio che richiama la necessità di riscoprire il cuore della vocazione salesiana, ponendo al centro l’impegno verso le nuove generazioni.

Il Cammino Monferrino di Don Bosco: un nuovo itinerario spirituale

In questo contesto, prende forma un progetto ambizioso e suggestivo: il Cammino Monferrino di Don Bosco, un itinerario spirituale di quasi 200 chilometri che ripercorre le strade battute dal Santo piemontese nelle sue celebri passeggiate autunnali. Quelle proposte da Don Bosco ai suoi giovani avevano l’impronta di autentico apostolato giovanile, esperienza di evangelizzazione e formazione giovanile e popolare per la gente che incontravano.

Il cammino, nato su iniziativa dei Salesiani del Piemonte, ha avuto il supporto dell’ente GAL Basso Monferrato Astigiano, i sentieri tracciati dal CAI di Asti, Casale, San Salvatore, la responsabilità progettuale come capofila nel Comune di Castelnuovo Don Bosco.

Luogo centrale del percorso è naturalmente il Colle Don Bosco, luogo delle origini del carisma e della spiritualità del fondatore della Famiglia salesiana. Attualmente è in fase di riconoscimento ufficiale dalla Regione Piemonte come cammino religioso e intende coniugare turismo, fede e storia, offrendo ai pellegrini e a quanti vogliono ripercorrere quei luoghi meno conosciuti di Don Bosco, un’esperienza di incontro con un territorio che ha segnato la vita e la missione di Don Bosco.

Un percorso tra fede, storia e territorio

Il Cammino Monferrino di Don Bosco si snoda per 198,8 chilometri, attraversando borghi e località storicamente legate alla missione salesiana, tra cui il Colle Don Bosco, Castelnuovo Don Bosco, Capriglio, Montechiaro, Penango, Montemagno, Portacomaro, Viarigi, Vignale, Casale Monferrato, Mirabello e il Santuario di Crea.

Il percorso è suddiviso in dieci tappe, percorribili a piedi, in bicicletta o in auto, con la possibilità di personalizzare l’itinerario in base alle esigenze e al tempo a disposizione dei pellegrini. Il progetto, supportato dal GAL Basso Monferrato Astigiano, vede la collaborazione attiva di amministrazioni locali, operatori turistici e strutture ricettive, con l’intento di valorizzare il territorio e offrire ai pellegrini un’esperienza autentica.

Il pellegrinaggio si ispira, come abbiamo detto, alle passeggiate autunnali che Don Bosco organizzava tra il 1848 e il 1864 con i suoi giovani. Il nuovo itinerario riprende quell’eredità, valorizzando il territorio attraverso una rete di sentieri che collegano santuari, chiese e borghi legati alla vita e all’opera del santo dei giovani. Questo cammino monferrino è stata esperienza vocazionale per i giovani che accompagnavano Don Bosco e per i tanti giovani dei paesi dove sostavano: un’autentica vendemmia di vocazioni per la Famiglia Salesiana e per i Seminari diocesani.

I paesi di questo Monferrato hanno dato i natali a formidabili salesiani e missionari di Don Bosco. Ecco alcuni nomi: il Beato Filippo Rinaldi di Lu, pioniere in Spagna e terzo successore di Don Bosco, il Beato Luigi Variara di Viarigi, apostolo dei lebbrosi in Colombia e
fondatore delle Figlie dei Sacri Cuori, , il Rettor Maggiore don Pietro Ricaldone di Mirabello, i Vescovi Giovanni Cagliero di Castelnuovo missionario in Argentina e Centramerica, Luigi Lasagna di Montemagno in Uruguay e Brasile, Franco Della Valle di Montechiaro in Brasile, Ernesto Coppo di Rosignano in Stati Uniti e Australia, don Guarona di San Salvatore era vicario generale di San Luigi Versiglia in Cina. Da qui sono partiti don Evasio Rabagliati di Occimiano per Cile e Colombia, don Bernardo Vacchina di Revignano per la Patagonia, Mons. Giuseppe Fagnano di Rocchetta Tanaro per la Terra del Fuoco, don Evasio Garrone di Grana per la Patagonia, don Gianni Casetta di San Damiano per la Thailandia, e oltre 150 altri missionari e missionarie che han portato il carisma di Don Bosco ma anche i valori del Monferrato nel mondo. La lista si allunga se consideriamo i Missionari che hanno studiato nelle prime case aperte da Don Bossco a Mirabello, Borgo San Martino e Penango e sono partiti poi per le Missioni: oltre 700 missionari formatisi in Monferrato. Meraviglioso.

Un’opportunità di crescita spirituale e culturale

Il Cammino Monferrino di Don Bosco si inserisce nel filone dei grandi itinerari spirituali europei, come il Cammino di Santiago o i cammini di Francesco in Umbria o il cammino di San Benedetto nelle Marche, ma con un’identità profondamente salesiana. Ogni tappa prevede soste in luoghi di forte rilevanza spirituale e culturale, offrendo a pellegrini e visitatori l’opportunità di riscoprire la propria fede e, al contempo, di conoscere le tradizioni, la storia e le bellezze del Monferrato. Concretamente è un’opportunità formativa – per pellegrini a piedi o in bici (o auto) sui passi di Don Bosco, per amici di Don Bosco, per gruppi giovanili MGS e parrocchiali, per gruppi di studenti, per animatori, per gruppi in ricerca vocazionale, – per camminatori, escursionisti, gruppi familiari… – ripercorrendo le strade percorse dal Santo dei Giovani in Monferrato, rivivendo un momento spirituale in luoghi dove lui l’ha proposta e vissuta con i suoi giovani e con la gente del posto (S. Messa, rosario, preghiera), gustando l’ospitalità e le risorse di paesi dove lui ha sostato e ha aiutato a rinnovare il senso della propria esistenza facendone un dono per tutti i compagni di viaggio nella vita.

Come partecipare

Chiunque può intraprendere il cammino, singolarmente o in gruppo, seguendo le indicazioni delle segreterie locali (vedi mail più avanti). Una guida e un sito, ancora in costruzione, offriranno sussidi di preparazione, moduli di iscrizione, la Credenziale Carta del Pellegrino e indicazioni per strutture di ospitalità lungo il percorso.

La Carta del Pellegrino consente di ottenere un timbro in ogni tappa, certificando il cammino percorso e dando diritto a tariffe agevolate in strutture ricettive e ristorative. Al termine del pellegrinaggio, al Colle Don Bosco, i partecipanti potranno ricevere un attestato di partecipazione (testimonianza del pellegrinaggio vissuto).

Per maggiori informazioni e iscrizioni:

Un cammino di fede e di comunità

Come sottolineava San Giovanni Paolo II:Là dove passano i Santi, Dio cammina con loro! Per chi li incontra, niente è più come prima!”. Il Cammino Monferrino di Don Bosco non è solo un itinerario turistico, ma un percorso di crescita personale e spirituale, un’opportunità di incontro con le comunità locali attraverso celebrazioni, momenti di preghiera, animazioni e attività culturali.

Nel 150° anniversario delle missioni di Don Bosco, questo nuovo cammino rappresenta un segno tangibile della vitalità del carisma salesiano, un invito a riscoprire la bellezza della fede e la ricchezza della storia che ha reso il Monferrato una terra di grandi missionari.

Servizio Civile e Orientamento Formativo Professionale: un percorso di accompagnamento per gli Operatori volontari

A partire da gennaio 2022 inizierà il percorso di tutoraggio e orientamento al mercato del lavoro rivolto agli Operatori di Servizio Civile.

L’iniziativa è finalizzata a fornire ai giovani operatori volontari, strumenti e informazioni utili per progettare il proprio futuro formativo/professionale al termine del servizio civile.

Il percorso è strutturato in momenti di confronto, brainstorming, nonché in momenti di analisi, di messa in trasparenza delle competenze e di verifica dei progressi compiuti durante il periodo di servizio civile.

Gli operatori volontari, per l’intero arco della durata dell’attività di tutoraggio sono affiancati da un tutor con il compito di informare, orientare ed assistere gli stessi durante il percorso. Il ruolo di tutor è stato affidato a Cnos – Fap Regione Piemonte, in possesso di una qualificata esperienza in materia di risorse umane, con particolare riferimento alla selezione, alla valorizzazione delle competenze e all’orientamento professionale e/o alle politiche attive del lavoro.

Il percorso di 27 ore è così articolato:
–   n. 3 incontri di gruppo (21 ore) a Valdocco- Torino;
–   n. 1 incontro individuale (4 ore) nelle sedi locali dei SAL individuate;
–  n. 2 ore di approfondimento personale a casa.

Di seguito le date degli incontri a Valdocco presso i locali della Sede Regionale del Cnos Fap:

GRUPPO 1

GRUPPO 2

GRUPPO 3

GRUPPO 4

GRUPPO 5

Un graffito per don Bosco – CFP Fossano

Gli studenti del corso “Lapis” del “CNOS-FAP Fossano” stanno realizzando, attraverso un laboratorio, un graffito dedicato a Don Bosco. Di seguito l’articolo.

Gli studenti del corso “Lapis” (Laboratori Scuola e Formazione) del CNOS-FAP di Fossano sono al lavoro per realizzare un graffito dedicato a Don Bosco. Le finalità del percorso, a cui partecipano 16 ragazzi/e provenienti dagli Istituti secondari di primo grado del territorio, sono quelle del recupero, rimotivazione e orientamento per migliorare il successo formativo.

Il percorso di 120 ore iniziato nel mese di aprile, offre l’opportunità di sperimentare laboratori pratici (Imparare facendo) e attività orientative, perché Non c’è vento favorevole a chi non sa dove andare (Seneca), Molto apprezzato è il laboratorio di street art, in cui i ragazzi stanno decorando una composizione di pannelli in compensato con l’obiettivo di realizzare la scritta: “Don Bosco Fossano”.

Il disegno sarà realizzato interamente attraverso l’uso della tecnica a bombolette spray. L’entusiasmo con cui gli alunni stanno affrontando il corso è di buon auspicio per i tempi a venire.

Auguriamo a ciascuno di trovare la propria strada, umana e professionale.

Collegio don Bosco di Borgomanero: Primo incontro del percorso “Educarsi all’uso consapevole dei social”

Il 16 gennaio al liceo classico del Collegio don Bosco di Borgomanero si è tenuto il primo incontro del nuovo percorso “Educarsi all’uso consapevole dei social”, pensato per genitori e figli, che consiste nel valutare bene i rischi connessi che si possono correre nell’uso dei social,  toccando anche temi come il cyberbullismo e sexting.

Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla nostra redazione da parte dei Salesiani di Borgomanero.

Giovedì 16 gennaio al Collegio don Bosco ha preso il via un percorso per genitori e figli su un tema tanto importante quanto difficile: “Educarsi all’uso consapevole dei social”.

Non sempre, infatti, gli adulti sono in grado di affrontare i rischi connessi alla realtà virtuale, risvolto di un mondo ricco di potenzialità che, se non gestite, rischiano di influire negativamente sulla crescita di ogni adolescente. Per affrontare questa tematica seriamente e rispondere in modo costruttivo all’emergenza educativa connessa alle nuove tecnologie, per il primo appuntamento il don Bosco ha invitato le famiglie del biennio di Liceo classico e Les a confrontarsi con l’ing. Tony Cutillo, esperto di tecnologia, e la dott.ssa Tiziana Martelli, neuropsichiatra. Cutillo ha ripercorso con i ragazzi la nascita, lo sviluppo e le finalità dei social network e si è confrontato con i genitori in merito alla cybersicurezza.

Particolarmente interessante è stata la trattazione dei rischi legati al Cyberbullismo e al sexting: è importante, infatti, che oltre alle questioni etiche, siano chiare agli adolescenti le implicazioni legali legate allo scambio di materiale on line.

La dott.ssa Martelli ha invece mostrato come il nostro cervello sia attivato (e talvolta disattivato) dalla tecnologia e quali ripercussioni fisiologiche abbia un uso eccessivo dei social.

La partecipazione, numerosa e propositiva, ha evidenziato come sia fondamentale affrontare tali tematiche guidati da esperti per non cadere nel facile rischio di demonizzare le nuove tecnologie, ma allo stesso tempo per cogliere positivamente le risorse ad esse connaturate. I prossimi step del percorso prevedono l’incontro con la scuola media e un ultimo momento di sintesi con le famiglie che hanno preso parte alle serate.

Cammino Sinodale: i materiali

Il Sinodo dei vescovi in programma a ottobre 2018 vedrà i vescovi riflettere proprio sul tema “I giovani, la fede e il discernimento“, ecco perché il Papa ha più volte chiesto il loro coinvolgimento con incontri specifici dedicati a loro per capire come consentirgli di farsi soggetti attivi (non vittime e nemmeno spettatori, ma protagonisti) del mondo che cambia.

Data la complessità del tema sinodale, sono stati pubblicati alcuni materiali, che è possibile scaricare qui di seguito, buona lettura!

 

IL POLITTICO

Le cinque immagini che compongono il polittico per il sinodo dei giovani 2018 sono uno strumento pastorale offerto alla comunità come segno di un cammino comune. Un cammino comune di Chiesa, un cammino che si vuole offrire comune a tutti i giovani e le giovani di buona volontà, un cammino comune a quello del discepolo amato. Intorno a questa figura evangelica presente e sfuggente allo stesso tempo (l’amato non ha nome, proprio come nel Cantico) ruota il racconto che descrive un giovane uomo che, stando con il Maestro, abitando con lui, ne diviene testimone, fede incarnata…

 

Apertura dell’anno pastorale e presentazione del percorso

Il Sinodo e il suo svolgimento è stato ampiamente annunciato e già se ne parla da tempo. È tuttavia necessario riprendere le fila del cammino:

• decidendo il grado di coinvolgimento dei territori in questo percorso: ogni Diocesi, infatti, sta declinando l’attenzione al mondo giovanile in modi molto diversi. Non si tratterà di uniformare il cammino (ogni Diocesi segue la sua storia e le sue vicende), ma di offrire la possibilità di un “filo rosso” che dia a tutti la sensazione di un percorso della Chiesa italiana;
• rilanciando il percorso offrendo una presentazione dei passaggi possibili che sia coerente nel suo sviluppo e capace di suscitare nuove riprese…

 

Giovani in cammino
PELLEGRINAGGIO E INCONTRO DEI GIOVANI ITALIANI CON IL PAPA
A G O S T O 2 0 1 8
LE RAGIONI DI UNA SCELTA

L’idea di un incontro dei giovani italiani con il Papa ha sicuramente il sapore di un grande evento. Ma nello stesso tempo vorrebbe anche superarlo, provando ad elaborare un pensiero pastorale diverso. Di convocazione oggi c’è ancora bisogno: perché la fede non rimanga un’esperienza solo individuale, ma abbia un serio sbocco comunitario che generi relazioni e vita di comunità cristiana.
Però il dispositivo di esperienze che si concentrano esclusivamente su giornate di massa è abbastanza improduttivo: finita la festa, gabbato lo Santo – si diceva un tempo. Per questo il prossimo incontro dei giovani italiani con Papa Francesco sarà un momento più breve che segnerà il culmine di un cammino molto più radicato nei territori e dentro un’esperienza che vuole esplicitamente costringere gli educatori a farsi compagni di viaggio dei propri giovani. Fin quasi a confondersi con loro: camminare fianco a fianco, costringe a scambi e ascolti fatti di parole e silenzi. Così, forse, sarà davvero possibile favorire il protagonismo giovanile: mettendo sotto i piedi dei ragazzi una strada da percorrere, più che un palcoscenico dove esibirsi…