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CNOS-FAP San Benigno: Concorso di Cucina TARTUFO D’ORO 2019

Martedì 22 ottobre gli allievi del settore di ristorazione del Centro di Formazione Professionale di San Benigno Canavese hanno preso parte al concorso “Tartufo d’oro“, un concorso culinario promosso e organizzato dall’Associazione Cuochi Provincia Granda che si è svolto presso l’Istituto alberghiero Giolitti di Mondovì. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera a cura di Agostino Albo.

Il 22 ottobre 2019 si è svolto presso l’Istituto Alberghiero Giolitti di Mondovì il concorso di cucina TARTUFO D’ORO promosso e organizzato dall’Associazione Cuochi Provincia Granda. Il settore ristorazione del nostro centro di formazione professionale non si è lasciato scappare questa bella e succosa occasione di confronto con altre realtà e ha iscritto due allieve dei nostri corsi: l’obiettivo non è vincere, ma dare una possibilità di crescita in più a chi sta dimostrando di avere “buona stoffa”!

Il concorso era pensato in due categorie di gara: salato e dolce.
Nella categoria “salato” era necessario presentare un piatto a tema “pasta ripiena dai sapori stagionali”, mentre per la categoria “dolce” si deve presentare un dessert al cucchiaio dal tema “sapori stagionali”. Il regolamento era molto dettagliato e dava la possibilità di partecipare a cuochi professionisti o studenti del settore alberghiero. In 45 minuti le nostre allieve hanno dovuto preparare il piatto pensato insieme ai loro formatori. Al termine del tempo a disposizione i piatti sono stati giudicati da una giuria di 3 chef stellati che hanno valutato i piatti tenendo conto di quattro elementi: esame visivo, esame gustativo ,rispetto delle tecniche professionali e impressione generali.

Giulia Pizzinga della Terza Cucina B ha presentato un piatto salato dal titolo “Tavolozza d’Autunno”, mentre Pamela Lama del Quarto Anno di Tecnico di Cucina si è presentata con un dolce dal nome “Sorpresa del Sottobosco”. Quest’ultima, nonostante concorresse contro allievi di chef stellati, è riuscita a piazzarsi seconda nella sua categoria: complimenti!

Scuola Media don Bosco San Benigno – Giornate di “Porte Aperte”

Si riporta la notizia della Scuola Media don Bosco di San Benigno Canavese in merito alle giornate di “Porte Aperte“.

“Educare è costruire”

La Scuola Media Don Bosco di San Benigno presenta le giornate di “Porte Aperte 2019-20

Date Porte Aperte – Scuola Media

  • Sabato 19 ottobre 2019 – ore 9.30
  • Sabato 23 novembre 2019 – ore 9.30
  • Venerdì 6 dicembre 2019 – ore 20.30
  • Sabato 18 gennaio 2020 – ore 9.30

Nel corso dell’incontro è previsto un momento comune all’orario d’inizio, in cui vengono fornite le informazioni generali, seguito dalla visita degli ambienti della struttura e dalle dimostrazioni dei ragazzi della scuola.

(termine massimo delle attività: sabato ore 12.00; venerdì 22.30)

Per informazioni e colloqui:

Direttore don Riccardo Frigerio
Tel. 011 9824311

Cnos-Fap San Benigno – Gita Formatori al Monastero

Si riporta la notizia proveniente dal Cnos-Fap di San Benigno Canavese, riguardo al ritiro spirituale per i dipendenti che si è svolto al Monastero Mater Ecclesiae sull’Isola di San Giulio nella giornata di venerdì 13 settembre.

“L’educazione è cosa di cuore” diceva Don Bosco. E il cuore è un muscolo che va allenato per poterlo utilizzare al meglio, soprattutto se si sceglie di essere educatori nella vita. Proprio per questo l’anno formativo 2019/2020 del CNOS-FAP di San Benigno si è aperto con un ritiro spirituale per tutti i suoi dipendenti. Venerdì 13 settembre 2019, dopo la celebrazione eucaristica presieduta da Don Silvio Gignone, in più di 60 tra formatori, operatori di segreteria e collaboratori, si sono recati presso il Monastero Mater Ecclesiae sull’Isola di San Giulio. Il Monastero è abitato da una comunità di oltre 70 monache benedettine che hanno scelto la clausura. Dopo essere giunti sull’isoletta in mezzo al Lago d’Orta e aver ammirato lo splendido paesaggio, il gruppo è stato accolto nella sala dell’ascolto da Suor Chiara Maria, monaca da 33 anni. Suor Chiara Maria ha portato una sua preziosissima testimonianza su due temi: la relazione con l’altro e la modalità per comunicare Dio ai giovani.

“Quando ci prepariamo a varcare il territorio sacro di un’altra persona dobbiamo chiedere permesso (non entrare con l’atteggiamento “io so”, ma “cerchiamo insieme”), toglierci i sandali (cioè entrare con il cuore disarmato, in punta di piedi), ricordarci che l’altro è sempre un DONO, mai una conquista!”. Poi ha aggiunto “Per essere capaci di avvicinarmi all’altro, devo prima abitare il mio cuore, trovarmi bene con me stesso… perché chi vuole aiutare uno che sta annegando, deve gettarsi nell’acqua con lui, ma devo saper nuotare meglio di lui.” “Possiamo dire che comunichiamo Dio, non tanto quando “facciamo”, ma quando “siamo” … lo comunichiamo per contagio, se necessario anche con le parole.”

Un incontro che chiedeva delle risposte sul lavoro con i giovani è diventata una riflessione per ciascuno dei presenti su come cerca di vivere la propria vita di fede.

Dopo l’incontro il gruppo si è unito con la comunità monastica per la recita dell’ora sesta e per la recita della preghiera del formatore mentre il direttore di centro Carlo Vallero accendeva un lume alla luce del tabernacolo: prendere la Luce dalla vera fonte.

Lasciata l’isola e la sua comunità, i formatori hanno vissuto un momento conviviale per festeggiare 4 colleghi (Michele Bellezza, Mario Cena, Gianpaolo Monetta e Grazia Tavella) che hanno raggiunto il traguardo della pensione: un modo per dire grazie a chi per decenni ha speso la sua vita per il bene dei giovani che Don Bosco gli affidava!

Don Riccardo Frigerio, Direttore dell’Opera Salesiana, ha commentato così la giornata:” E’ stata un’esperienza sicurame nte positiva, la testimonianza di Suor Chiara Maria è stata seguita con davvero tanta attenzione da tutti. Non so quali saranno le conseguenze, di certo è stato un momento di semina. E poi anche il momento conviviale ha dato modo di confrontarsi non solo su temi di lavoro.”

Un modo di iniziare l’anno che ri-centra le motivazioni e allena il cuore per accogliere al meglio i giovani che Don Bosco gli affida!

Ex allievi “Don Bosco” San Benigno Canavese: 110° Convegno annuale

Si riporta l’articolo oggi pubblicato da Il Canavese in merito al 110° Convegno annuale degli Ex allievi “Don Bosco” di San Benigno Canavese.

SAN BENIGNO CANAVESE (aeo) Gli ex allievi Don Bosco in occasione del loro 110° Convegno annuale sono lieti di festeggiare con la Comunità Salesiana i 140 anni di presenza di Don Bosco sul territorio sanbenignese. Visto l’importante traguardo invitano a partecipare alla funzione religiosa che sarà presieduta da parte degli ultimi direttori che hanno guidato la comunità Salesiani Don Bosco. L ‘ appuntamento è per domenica 29 settembre alle 10.30 all’ abbazia di Fruttuaria.

Salesiani San Benigno Canavese: “Notte dei Piccoli Ricercatori di Don Bosco 2019”

I ragazzi delle scuole dell’Istituto Salesiano Don Bosco di San Benigno Canavese, organizzano per la seconda edizione – in collaborazione con AGORA’ SCIENZA e con il patrocinio della Regione Piemonte e il Comune di San Benigno Canavese – la “Notte dei Piccoli Ricercatori di Don Bosco 2019”, che avrà luogo venerdì 27 settembre 2019 presso l’Istituto Salesiano.

Programma:

10:30-12:00 Cortile dell’Istituto: Osservazione del Sole con telescopio solare;

16:00-23:00 Cortile dell’Istituto: Apertura non-stop al pubblico degli spazi espositivi con visita e illustrazione dei lavori tematici realizzati dai ragazzi

  • Briciole di scienza
  • Concerti e mostre
  • Tecniche di Primo Soccorso
  • Osservazione del Sole attraverso telescopio solare

20:45-21:30 Conferenza aperta al pubblico: “Dalla Luna a Marte”
Relatore: Walter Cugno – Thales Alenia Space
(Vice President Domain Exploration and Science Responsible for Torino Site)

ore 22:00 – 23:00 osservazione astronomica del cielo. Meteo permettendo, osservazione del cielo sotto la guida di esperti attraverso i telescopi messi a disposizione dall’Osservatorio Astronomico di Cerreto d’Asti.

Croce Rossa Italiana: “Ricominciamo Dalla Cucina”. CNOS-FAP San Benigno

Si riporta l’articolo pubblicato su www.publicnow.com in merito all’iniziativa promossa dalla Croce Rossa Italiana in collaborazione con il Centro Nazionale delle Opere Salesiane per le donne vittime di tratta, le quali hanno avuto l’opportunità di partecipare in questo modo a dei corsi di formazione nel settore alberghiero e ristorativo.

Dopo un passato da dimenticare, un futuro tutto da scoprire. Per ventidue donne vittime di tratta l’opportunità di riscatto è rappresentata dai corsi di formazione nel settore alberghiero e ristorativo organizzati dalla Croce Rossa Italiana, in collaborazione con il Centro Nazionale delle Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale.

I corsi sono parte del progetto europeo Pathways, della durata di due anni, che vede la Croce Rossa Italiana capofila e la partecipazione di altre sette organizzazioni provenienti da Italia, Grecia e Regno Unito, in prima linea nel campo delle migrazioni e dell’assistenza a persone migranti vittime o presunte vittime di tratta.

Dopo un mese di lezioni teoriche e laboratori di cucina, pasticceria e addetto alle pulizie nel centro salesiano di San Benigno (Torino), le ragazze hanno potuto svolgere uno stage di 60 ore e, successivamente, un tirocinio finalizzato all’inserimento lavorativo di sei mesi.

“A montare gli albumi a neve ci pensa Cindy” dice Daniela Gilardo, la docente del corso che tutte chiamano “maestra”, perché Cindy non solo realizza un prodotto perfetto ma lo fa cantando e ballando. Il buon umore si diffonde in tutta la cucina del centro di San Benigno, dove, a fine corso, si ripassano le ricette e i passaggi e si memorizzano i nomi più difficili degli ingredienti. La maestra riscrive alla lavagna le dosi per gli impasti, le ragazze prendono appunti, memorizzano e, soprattutto, si esercitano ai fornelli.

“Ho imparato a cucinare tante cose: pasta, pizza e torte salate”,

racconta Siddhi, 42 nigeriana, che vive in Italia da ormai tanti anni.

“Mi diverte fare il pane in casa, ormai non lo compro più e ai miei figli piace tantissimo”.

Difficile mettersi alle spalle un passato come quello vissuto da Siddhi, ancor più raccontarlo. ‘Sono arrivata in Italia che ero una bambina e non mi rendevo conto di cosa stesse accadendo intorno a me…’ Preferisce guardare avanti, questa donna dal sorriso contagioso, e confidare in un lavoro dietro ai fornelli, dopo lo stage. E magari, chissà, aprire un giorno anche un ristorante tutto suo.

“È impossibile dimenticare quello che ho passato ma impegnarmi in questo corso è una distrazione e allo stesso tempo una speranza”,

confida Ritha, mamma di un bambino di sei anni, anche lei nigeriana e anche lei arrivata in Italia quando era ancora una ragazzina.

“Una ditta di pulizie, un ristorante o un albergo. Mi piacerebbe tanto lavorare nel settore dopo questo corso. Nonostante tutto il dolore, la vita continua e avere delle persone accanto a me che mi dicono ‘Ce la puoi fare’ mi dà la forza”.

E il desiderio di Ritha è anche quello di aiutare, attraverso il suo esempio, le tante ragazze che vivono quello che lei ha vissuto anni fa.

CNOS-FAP San Benigno Canavese: Corso Nazionale Formatori del settore Energia e Termoidraulica

Dal 24 al 28 giugno 2019, presso il Centro di Formazione Professionale di San Benigno Canavese, si è svolto il Corso Nazionale per Formatori del settore energia e termoidraulica.

Il corso ha visto impegnati 15 formatori provenienti dai centri CNOS-FAP di tutta Italia. Da parte del centro di San Benigno Canavese, hanno partecipato i formatori Carboni e Di Biase.

I corsisti hanno potuto incontrare professionisti e aziende del settore energia, tra cui:
– Il Dott. Ferrera, che ha parlato delle schede elettroniche “Arduino e Raspberry“, utilizzate per i controlli dell’umidità nelle caldaie e rilevazione delle temperature;
– L’azienda WINDHAGER, produttrice di caldaie a biomassa;
– L’azienda OCHSNER, realtà austriaca specializzata nella produzione di pompe di calore;
– L’azienda FLOORTECH, leader nella produzione di sistemi a secco di riscaldamento e di raffrescamento a pannelli radianti.

Il gruppo dei formatori coinvolti, nelle ultime due giornate di corso, si è recato in visita in 3 siti significativi per le evoluzioni tecnologiche di settore, tra cui:
– La Centrale Mini Idrica di San Sebastiano da Po, con l’Ingegnere Porasso Edoardo;
– La Centrale Fotovoltaica di Bianzè in provincia di Vercelli;
– Il Cascinale storico del 1850 a Moriondo, in ristrutturazione per diventare una “CasaClima Gold”, ossia una struttura che ricava tutta l’energia di cui ha bisogno – termica ed elettrica – dal sole, senza l’uso di alcun combustibile. Tale progetto è stato presentato dall’architetto Giraud;

Investire nella formazione dei formatori diventa così un modo per dimostrare l’impegno e la responsabilità verso i giovani e gli allievi, offrendo loro le competenze acquisite.

L’arrivo dei Salesiani a San Benigno: 140 anni fa

Si riporta l’interessante articolo pubblicato sul settimanale canavesano Il Risveglio popolare di giovedì 4 luglio 2019, in merito all’arrivo del Noviziato dei Salesiani presso San Benigno, a cura di Marco Notario.

COME DON BOSCO CERCÒ E TROVÒ UNA SEDE PER IL SUO NOVIZIATO
140 anni fa l’arrivo dei Salesiani a San Benigno (e in Canavese)

SAN BENIGNO – (Oggi) la Comunità Salesiana di San Benigno celebra i 140 anni dalla venuta dei primi Salesiani a San Benigno (5 luglio 1879) e di conseguenza in Canavese. La motivazione della scelta del nostro paesello è stata in partenza curiosa e financo (se vogliamo, nello stile salesiano) umoristica. Tutto nacque da un problema che don Bosco aveva a Valdocco: l’alta presenza di ascritti e professi, cosicché capitava che

taluno manifestasse qualche preoccupazione per un numero sì grande di vesti nere in un medesimo luogo (Memorie Biografiche, XIII, p. 92).

Insomma, era necessario trovare una sede separata, magari in campagna, per tanti “cornaiassi” (termine piuttosto in uso da noi nei riguardi di novizi e seminaristi in talare). L’attenzione cadde su San Benigno. Chi lo desidera può leggersi il capitolo 13 del volume XIV delle “Memorie Biografiche“.

Sponsor entusiasta fu l’allora parroco cavalier don Antonio Benone, che voleva a tutti i costi don Bosco nella sua parrocchia, e per questo aveva incominciato a fare alcuni piccoli restauri nel palazzo cardinalizio che non era in buone condizioni.

Per la verità, c’era ancora di mezzo… un vescovo di Ivrea, monsignor Luigi Moreno. Monsignor Moreno oggi è in odore di santità, ma a quei tempi, chissà perché, ce l’aveva con Don Bosco e si oppose:

“Mai e poi mai permetterò a don Bosco di stabilirsi nella mia diocesi”.

Cose di santi. Ciò nonostante don Benone continuò a tessere la sua tela ed ebbe una fortuna: vedere il palazzo cardinalizio dichiarato nel 1877 (Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuele II e dal ministro Coppino) monumento nazionale. Il demanio poté cederlo in uso e custodia al Municipio e su questo puntò don Benone per procedere. Intanto nel 1878 diventava vescovo monsignor Davide Riccardi, altro sant’uomo che però su don Bosco la vedeva diversamente dal predecessore e permise che i Salesiani si prendessero “pure tutte le facoltà che possono accordarsi da un vescovo cattolico” (e i Salesiani, a dire il vero, dal dito si presero la mano e il braccio, visto il profluvio di case che poi essi fondarono in Canavese). Il Comune di San Benigno, con delibera del 24 novembre 1878, concedeva il palazzo in subcessione a don Bosco. La subcessione avvenne tra l’altro – dietro consiglio di quel mangiapreti (ma amico di don Bosco) come il ministro Urbano Rattazzi -, che fece superare le difficoltà burocratiche stabilendo un affitto di lire… 1! Però il sindaco, cav. Giovanni Bobbio, che non era uno sprovveduto, in cambio pose la condizione “sine qua non” di un utilizzo di pubblica utilità per il paese, fra cui scuole gratis per i “giovani comunisti” (niente di politico: si intendevano i “giovani del Comune”!).

Nemmeno don Bosco però era uno sprovveduto e riuscì a inserire l’aggiunta di poter ospitarvi pure il noviziato (e il primo maestro ne sarà don Giulio Barberis). I salesiani arrivarono il 5 luglio 1879. Ecco il racconto tratto dalle Memorie Biografiche (Vol. XIV, p. 335):

“I primi abitatori della casa di San Benigno furono i chierici ascritti dell’anno scolastico 1878-79. Terminati i loro esami al 3 di luglio, mossero il giorno 5 da Torino in numero di cinquanta, facendo a piedi il viaggio (pare addirittura che abbiano guadato a piedi il fiume Malone, ndr). fino alla nuova residenza per trascorrervi le vacanze estive. Furono accolti festosamente dalle autorità e dalla popolazione”.

Finite le vacanze si decise che… i novizi vi rimanessero per l’anno 1879/1880 per l’anno di prova. Don Bosco stesso fu a San Benigno la prima volta il 18 ottobre 1879. E così nacque l’opera salesiana a San Benigno e in Canavese.

CNOS-FAP San Benigno: Concorso Nazionale dell’area matematico – scientifico

Per il secondo anno consecutivo, i talenti matematici hanno trovato casa a San Benigno C.se per il Concorso Nazionale CNOS-FAP dell’area matematico – scientifico.
Dal 7 al 10 maggio, 18 giovani allievi provenienti dai CFP di mezza Italia si sono sfidati a suon di cruciverba matematici, giochi di logica, teorie scientifiche e moto sul piano inclinato. E’ stata però anche l’occasione per stringere nuove amicizie e alleanze, da Torino a Udine, da Verona a Roma, da Bergamo a Bologna! Serate in allegria, giochi, passeggiate e sport.

Nell’ambito del concorso si è poi inserito un momento di approfondimento e di formazione, grazie all’uscita presso l’ALENIA THALES SPACE ITALIA SPA, azienda con esperienza quarantennale nel campo dei satelliti per le telecomunicazioni, la navigazione per la scienza e l’esplorazione. Durante la visita all’Alenia, i ragazzi hanno avuto l’occasione di ammirare l’ultimo modulo progettato per l’esplorazione sul pianeta Marte.

Ma chi è riuscito a vincere questo ambito concorso nazionale? I nostri complimenti vanno a tutti i partecipanti per l’impegno e la preparazione dimostrata e, in particolare, ai primi tre classificati:

CLASSIFICA GENERALE
1° classificato: MICHELE MUNARI dal CFP di Verona San Zeno;
2° classificato: FRANCESCO SCARPIELLO dal CFP di Fossano;
3° classificato: ROBERTO XHAKERRI dal CFP di Udine Bearzi.

PREMI SPECIALI
Logica Matematica: ALESSANDRO DI PASQUALE dal CFP di Arese;
Conoscenze scientifiche: KACIU KIDAS dal CFP di Bologna.

CNOS-FAP S.Benigno: i vincitori del Concorso Nazionale Area Cultura e Inglese

Venerdì 12 aprile si è svolta presso il Salone del Centro CNOS-FAP di San Benigno Canavese la premiazione del XIII Concorso Nazionale dell’Area Cultura e Inglese.

Si riporta l’articolo redatto da Monica Luzzi pubblicato sul settimanale canavesano il Risveglio Popolare

SAN BENIGNO – Venerdì 12 aprile si è svolta presso il Salone del Centro CNOS FAP di San Benigno Canavese la premiazione del XIII Concorso Nazionale dell’Area Cultura e Inglese. Il Concorso Nazionale dell’area Cultura, così come tutti i Concorsi dei Capolavori dei Settori Professionali, viene organizzato ogni anno dalla Federazione Italiana CNOS FAP per i propri allievi ed ha un forte valore didattico: serve infatti a valutare le abilità degli allievi e sfidarli a misurarsi nelle varie prove proposte. L’importanza di tale iniziativa è stata sottolineata dall’assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte Gianna Pentenero, che ha salutato i ragazzi durante la colazione che ha preceduto la premiazione.

Alla premiazione era presente anche don Pietro Mellano, direttore nazionale del CNOS FAP. Il Centro di San Benigno ha ospitato tutte le prove del Concorso a partire dal 9 aprile: gli allievi, provenienti da 27 centri di varie regioni italiane, si sono “sfidati” in test di gruppo e singoli, atti sia a stimolare gli allievi sulle competenze culturali che a far loro esprimere la loro creatività. Si è classificata al primo posto Elena Sinigaglia del Centro CNOS FAP di Verona, al secondo posto Cosmin Doaga del Patronato San Vincenzo, al terzo Simone Bertasi del Centro CNOS Fap di Bardolino.

Il Concorso ha evidenziato l’ottimo livello raggiunto dagli allievi, selezionati fra le eccellenze dei loro Centri, sia nella lingua italiana che in quella inglese. Ma il concorso non è stata solo un’occasione per stimolare gli allievi a dare il meglio di sè, ma soprattutto l’occasione per ragazzi e le ragazze di stringere nuove amicizie e conoscere realtà diverse; è infatti questo l’aspetto emerso dai commenti degli allievi al termine della loro esperienza.