Articoli

Don Bosco Borgomanero: l’innovazione della stampa 3D al servizio della situazione attuale

In questo tempo di emergenza sanitaria, i ragazzi di Prima Les (indirizzi del Liceo Economico Sociale) del Collegio don Bosco Borgomanero, grazie alla stampa 3D e coordinati dalla docente Assia Hassanein, hanno costruito dei dispositivi elastici per mascherine, per impedire lo sfregamento sulla parte posteriore delle orecchie, fornendo così 100 cinturini al reparto Ostetricia dell’Ospedale di Borgomanero e altri 100 all’Ambulanza del Vergante. Di seguito l’articolo oggi pubblicato dal sito dell’opera.

L’INNOVAZIONE È UN’ABITUDINE AL SERVIZIO DEL QUOTIDIANO

La 1 Les e la stampa dei cinturini per le infermiere dell’Ospedale di Borgomanero

Che cos’è la tecnologia? A cosa serve? Come può migliorare la vita delle persone? Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui il corso di Innovazione, uno dei due indirizzi del Liceo economico sociale del don Bosco, tenta di rispondere. Si tratta di una materia pratico – teorica che mette in primo piano l’ingegno umano, in quanto capace di progettare a partire da un bisogno, a patto di usare la tecnologia come mezzo e non come fine del processo creativo.

Uno degli strumenti di cui ci si avvale nella didattica dell’Innovazione è la stampante 3D, una macchina in grado di compiere la rivoluzione che dai bit (il digitale) porta agli atomi (oggetti reali). Tramite questi strumenti è possibile, in poche decine di minuti, rispondere a un’esigenza specifica, trasformando un modello tridimensionale, cioè un disegno eseguito su un computer, in qualcosa di fisico, che possiamo toccare con mano.

Per concepire e creare questi oggetti su misura è possibile contare su un’intera comunità che, attraverso il web, condivide e modifica i progetti, trasformando i bit in atomi. Anche questa dimensione di condivisione è rivoluzionaria: un’idea è tanto più forte quanto è messa in circolazione, migliorata e declinata secondo le specifiche esigenze del maker (così si chiamano questi artigiani digitali).

In questo periodo di isolamento forzato, la portata della condivisione delle buone idee è ancora più dirompente, specie se finalizzata a migliorare un qualche aspetto della quotidianità.

Pensando alla difficile realtà attuale degli infermieri e servendosi della stampante 3D, i ragazzi di Prima Les, coordinati dalla docente Assia Hassanein, hanno costruito dei dispositivi in plastica, quasi dei cinturini, per alleggerire il peso degli elastici delle mascherine e impedire lo sfregamento sulla parte posteriore delle orecchie, evitando irritazioni, prurito, fastidio e ferite.

L’intuizione è frutto dell’estro e della creatività di Quinn Callander, ragazzo canadese di appena 13 anni, che ha messo la sua idea a disposizione senza brevetto e gratuitamente online, permettendo ai ragazzi di prima di implementare il progetto e personalizzarlo prima della stampa.

L’esito di questa attività didattica è stato la fornitura di 100 cinturini al reparto Ostetricia dell’Ospedale di Borgomanero e altri 100 all’Ambulanza del Vergante. Per saperne di più sull’ideazione e la realizzazione di questi oggetti: è possibile visitare il canale Don Bosco Borgomanero su Youtube.

Lombriasco: Lezioni a distanza all’Istituto Salesiano

Si riporta la notizia pubblicata su Corriere di Saluzzoa cura di Gianni Varetto, con l’intervista al direttore della scuola salesiana di Lombriasco, don Marco Casanova, riguardo alla didattica a distanza nelle classi superiori di Agraria e nelle classi della scuola Media.

Abbiamo chiesto al Direttore delle scuole Salesiane, che ci spiegasse come sta proseguendo, in questo particolare momento, la didattica nelle classi superiori di Agraria e nelle classi della scuola Media.

Don Marco Casanova ha dettagliato il modo in cui la scuola di Lombriasco sta supportando e seguendo gli studenti: – L’attività della didattica a distanza che ha ormai coinvolto a pieno ritmo studenti ed insegnanti con la collaborazione delle famiglie, sta continuando e molto probabilmente proseguirà fino a fine anno scolastico. Attraverso la piattaforma “Google meet” la scuola riesce a coinvolgere gli studenti dell’istituto agrario e della scuola media con generale soddisfazione delle famiglie.

All’inizio c’è stato un tempo di rodaggio dato anche dalla situazione di incertezza generale dovuta all’espandersi dell’epidemia ed ai successivi provvedimenti che hanno man mano, di fatto, allontanato la prospettiva di un ritorno in classe. Ci siamo attrezzati, poi i ragazzi guidati dagli insegnanti hanno preso confidenza con gli strumenti tecnologici e l’attività si è intensificata.

Il lato positivo di questa triste situazione, è stato ed è certamente l’aver stimolato nella scuola l’apprendimento dell’uso di tecnologie innovative, di possibili soluzioni alternative, efficaci nella didattica.

Un ringraziamento va agli insegnanti, alle famiglie, ai ragazzi per la pazienza, la collaborazione e la passione nel nuovo cammino intrapreso. Certo non è la stessa cosa, ….manca il cortile per giocare, incontrarsi, manca l’aspetto della socialità così caro nello stile della scuola salesiana. Manca la possibilità di esercitarsi in campo per gli agrari, perché una cosa è potare in frutteto, un’altra è osservare a distanza il tecnico che da scuola ti fa vedere in video come potare. Peraltro la scuola salesiana di Lombriasco, collegata con le altre del Piemonte salesiano sta offrendo opportunità in videoconferenza o con altri mezzi, anche per momenti formativi che fanno parte della quotidianità come il buongiorno di inizio lezioni e qualche attività per spunti di riflessione sull’attuale situazione. In altri termini, aiuti per reggere il peso psicologico di questa condizione particolare che stiamo vivendo. La stessa formazione per una lettura di fede dell’emergenza coronavirus è possibile grazie alla dedizione a distanza dei salesiani e degli insegnanti.

-Per quel che riguarda la “scuola media”, è partito uno spazio detto “cortile digitale” dove i ragazzi per classi possono ritrovarsi in videoconferenza per un momento di ricreazione. E’ un po’ come essere qui a Lombriasco nell’intervallo del dopopranzo– dice sorridendo Don Marco – giochi, quiz, musica, chiaccherate, merende a tema… insomma il cortile tanto caro a don Bosco rinasce in versione online!- Analoga iniziativa si va consolidando anche per la scuola superiore.

Le scuole paritarie fanno così sentire la loro presenza a fianco dei ragazzi nonostante la difficoltà della distanza e l’impegno economico che questa situazione comporta per loro e per le famiglie in un momento di crisi anche economica.

-Anche la scuola salesiana di Lombriasco– conclude il Direttore -ha intrapreso questo cammino consapevole della situazione e con la speranza che fra le varie misure previste per la crisi economica ci sia anche qualche intervento per sostenere le scuole e le famiglie-.

Gianni Varetto

 

 

Don Bosco Agnelli: incontro con l’autrice Benedetta Tobagi

Nella giornata di ieri, martedì 7 aprile, alcune classi del triennio dell’Istituto Salesiano dell’Agnelli hanno partecipato a un dibattito con la scrittrice e conduttrice radiofonica Benedetta Tobagi, per parlare del suo libro “Piazza Fontana. Il processo impossibile“, edito da Einaudi editore.

Le classi hanno letto il libro e si sono preparate all’incontro grazie ai lavori proposti dai docenti di Lettere. L’autrice ha potuto incontrare i ragazzi online attraverso Google Meet, applicazione della Google Suite for Education di cui la scuola si serve da inizio anno. Questa grossa “stanza virtuale” ha permesso alla Tobagi di ascoltare le domande dei ragazzi per poi fornire loro delle risposte esaustive su periodo storico purtroppo appena accennato dai libri di testo.

Il sito della casa editrice Einaudi presenta così il libro “Piazza Fontana. Il processo impossibile”:

«In un racconto serrato e documentatissimo, Benedetta Tobagi indaga la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) a partire dal primo processo sull’attentato, un processo-labirinto celebrato tra Milano, Roma e infine Catanzaro nell’arco di quasi vent’anni. Prima di essere affossato da assoluzioni generalizzate, esso porta alla luce una sconcertante trama di depistaggi e accerta le pesanti responsabilità dei terroristi neri e di alcuni ufficiali dei servizi segreti fino a trasformarsi in un processo simbolico allo Stato: una ricostruzione che si arricchisce e trova sostanziali conferme nei decenni successivi».

Salesiani Agnelli: la scuola media festeggia il Dantedì

Mercoledì 25 Marzo si è celebrato per la prima volta il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri.

Perché proprio il 25? Perché gli studiosi hanno individuato questa data come l’inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia.

Così gli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli hanno messo in atto alcuni versi del celebre poeta italiano.

Quest’opera e il suo autore sono il simbolo della cultura e della lingua italiana e ricordarli insieme è un modo per unire ancora di più il Paese, soprattutto in questo momento difficile, condividendo versi dal fascino senza tempo.

In questi giorni perciò sono state organizzate diverse iniziative e anche noi della scuola media abbiamo pensato di coinvolgere le classi seconde: i ragazzi hanno quindi rappresentato i loro versi danteschi preferiti, dando libero sfogo alla fantasia! Buona visione!

Salesiani Agnelli: A casa con Ulisse. Un giovane prof narra il viaggio

Alessandro Antonioli, professore di lettere dell’Istituto Salesiano Agnelli di Torino, appassionato di Omero, ha ideato “A casa con Ulisse” un format di 15 minuti diviso in 13 puntate disponibile su youtube e sui canali social. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato su La Stampa nella sezione TorinoSette.

Le avventure del viaggiatore per eccellenza dell’antichità si seguono comodamente seduti in salotto o in cucina. Le racconta Alessandro Antonioli, un giovane professore di lettere dell’Istituto Agnelli di Torino (29 anni appena compiuti), appassionato di Omero, che ha ideato “A casa con Ulisse” un format di 15 minuti disponibile su youtube e sui canali social. Si tratta di 13 puntate in cui Antonioli sintetizza i libri dell’Odissea, spesso accorpandoli. Dopo una puntata introduttiva, si è parlato della Telemachia, di Ulisse e Calipso, di Ulisse e Nausicaa e attualmente si è giunti alla quinta puntata. E’ un racconto in chiave divulgativa ideato per un pubblico vasto, di ragazzi e adulti, dal linguaggio brillante e arricchito di paragoni con la vita di ognuno di noi oggi. “Quando ho iniziato le lezioni on line ho dovuto sintetizzare gli argomenti in modo organico – dice Antonioli -. Allora ho pensato che poteva essere un piacevole intrattenimento raccontare le avventure di Ulisse a chi è costretto in casa. D’altra parte i poemi omerici sono nati per la tradizione orale; per secoli sono stati recitati e non letti, declamati da professionisti della parola, gli aèdi e i rapsòdi, i quali si esibivano durante le feste religiose e le celebrazioni pubbliche”. L’idea è piaciuta. La prima puntata ha avuto oltre 1300 visualizzazioni e adesso complessivamente ci si aggira sulle tremila . I like sono più che lusinghieri. “Tra tutti – dice Antonioli – , il più simpatico è il commento di una mamma che si collega con i figli nel momento della colazione”. Viaggiare insieme con un eroe. Quale modo migliore di iniziare la giornata.

Il Salice: Dante per noi

Il 25 marzo 2020 si è celebrata la giornata dantesca, il Dantedì, e gli studenti di II classico A del Liceo Salesiano di Valsalice hanno deciso di prendere parte a questa iniziativa, proponendo una “loro” parola, una frase, un’espressione in cui hanno identificato la Divina Commedia, per come l’hanno potuta affrontare in questo anno e mezzo.

Istituto Card. Cagliero: “Margherite nel campo e pesci nel canale” – don Enrico Bergadano

È arrivata la primavera, con i suoi colori e le sue fioriture. Il Direttore dell’Istituto Salesiano Card. Cagliero di Ivrea, don Enrico Bergadano, riporta in merito una riflessione dedicata alla primavera legandola all’emergenza sanitaria che sta vivendo l’Istituto. L’articolo è disponibile sul settimanale Il Risveglio popolare di giovedì 26 marzo 2020. Di seguito la riflessione.

Sono fiorite le margherite di primavera nel campo sportivo della scuola “Card. Cagliero” di Ivrea.

E non è un buon segnale.

Cerco di spiegarmi.

Che germoglino gemme e fioriscano fiori in questo inizio di stagione che lascia dietro di sé un inverno insolitamente mite, tutto questo è giusto, è normale, ed è anche bello.

Come potrebbe anche essere di per sé una buona notizia che i pesci siano tornati a sguazzare nelle acque del Canal Grande di Venezia. Acque tornate insolitamente limpide in una Venezia svuotata di turisti e con una vita commerciale e sociale in apnea.

Così, se a marzo cresce l’erba nei cortili delle scuole e fioriscono primule e margherite nei campi sportivi in erba, vuol dire che i ragazzi non scorrazzano più nei soliti ambienti, che alunni e studenti non calpestano più i cortili durante gli intervalli scolastici e le loro ricreazioni.

Vuol dire che la scuola, come da sempre la si è intesa, proposta e usufruita, ha cambiato pelle.

Sospensione della didattica tradizionale, con insegnanti che passeggiavano tra i banchi e allievi che lavoravano insieme, gomito a gomito, uno sguardo alla lavagna elettronica, al quaderno, alla maestra o al professore, alla compagna di banco, alla finestra…

Come una palla di neve giù dal pendio, un’influenza invernale si è trasformata in epidemia fino ad allargare la sua diffusione in pandemia, coinvolgendo in poco più di un mese quasi mezzo miliardo di persone sul nostro pianeta.

Si dice che non c’è mai stata un’emergenza sanitaria, sociale ed economica così globalizzata come questa invasione di Coronavirus. Si diceva, da noi, che era cosa lontana, dall’altra parte del mondo, che non ci riguardava direttamente. E invece ci siamo drammaticamente accorti che “la Cina è vicina”.

Erano i giorni del Carnevale in maschera. L’allarme ha prolungato di qualche giorno la vacanza scolastica cercando di mettere in sicurezza bambini e ragazzi, quelli che giustamente pensiamo essere la parte più debole e indifesa della nostra società.

E così è cominciata la scuola a distanza, cosa che fino a poco tempo fa, si era vista fare solo nelle immense steppe australiane.

L’emergenza ci ha confinati nella scuola “via web” per tutti e subito.

Questo “per tutti e subito” è diventato a sua volta emergenza.

Perché, ad essere sinceri, non tutti, ragazzi e adulti delle nostre contrade, sono abituati all’uso di PC, tablet o smartphone che vada oltre alla “chat” confidenziale o alla ricerca dell’ultimo video musicale. Il lavoro “da remoto”, per dirla in italiano, non era stata un’opzione largamente utilizzata dalle aziende. Da profano e in tempi non sospetti, mi aveva sempre stupito vedere nella mia città di adozione centinaia di auto parcheggiate accanto al grande palazzo degli “Uffici”, dove uomini e donne, anche essi centinaia, svolgevano un lavoro che probabilmente poteva in parte essere eseguito da casa propria.

Ora a casa ci siamo tutti. Dai bambini agli anziani, dai docenti agli allievi, da chi ha un lavoro a chi il lavoro lo ha interrotto, dai sani agli ammalati. E affidiamo ai nostri PC, tablet e smartphone il compito di uscire dall’isolamento, di vederci in qualche modo, di conquistare il tempo dell’apprendimento scolastico.

Un “E-learning” che anche al “Cagliero” è stato messo in atto, con incontri in streaming con i docenti sia della scuola primaria che secondaria di primo grado per concordare modalità e tempi delle lezioni da offrire agli allievi. Ma anche, su indicazione del Miur, per rimodulare gli obiettivi formativi in ragione delle nuove esigenze, riprogettando le attività didattiche, evidenziando i nuovi materiali di studio (schede fornite da ogni insegnante, libri disponibili on line). Per quanto riguarda la gestione dell’interazione tra docenti e allievi, si è scelta l’opzione dell’invio di materiale didattico da elaborare in differita e da restituire all’insegnante. Per evitare un’eccessiva permanenza davanti allo schermo, vista anche la giovane età degli alunni, non è stata privilegiata l’opzione della “classe virtuale”, anche se si sta pensando ad un momento di incontro informale e quindi non necessariamente collettivo, denominato “cortile digitale”, per dare la possibilità di poter interagire tra compagni di classe, amici e insegnanti. a tutti coloro che vogliono e riescono a collegarsi in diretta. Un modo imprescindibile per ravvivare la continuità scolastica più profonda e la vicinanza di rassicuranti figure educative.

In questo nuovo scenario dell’attività didattica e nel contesto della concreta realtà della scuola è certo che la presenza dei genitori è un fattore di grande importanza. Consapevoli del non facile momento che tutti stiamo vivendo, si nota una ragionevole preoccupazione del futuro dell’iter scolastico dei propri figli, soprattutto per i più piccoli e per coloro che hanno più bisogno di accompagnamento e stimolo per un corretto cammino di evoluzione e maturazione scolastica.

In momenti in cui la normalità della vita è lontana, anche la normalità della scuola deve trovare nuove vie, nuovi metodi, ma anche nuove, provvisorie aspettative.

Siamo tutti confrontati ad un lavoro e ad uno stile di vita inaspettato.

“Insegnare è tirar fuori dai ragazzi le loro potenzialità, trattandoli – dice Plutarco – come fuochi da accendere e non come vasi da riempire. I computer da soli non possono farlo. Da decenni si è cercato di limitare ai docenti le lezioni frontali; ora si vorrebbe tutti, bambini e ragazzi fissi su uno schermo (…) a seguire istruzioni e lezioni che erano già problematiche quando c’era tra tutti una presenza fisica e interpersonale”.

(Alvaro Belardinelli, Tecnica della Scuola, 21/03/ 2020)

Condivisibile o no, trovo per lo meno interessante questa riflessione.

La integro con un altro commento alla situazione eccezionale del momento e delle giuste critiche all’utilizzo smodato del telefonino in tempi cosiddetti “normali” quando tutti ammassati eravamo soli con il proprio smartphon.

“Oggi l’esperienza è un’altra; si legge diversamente la realtà di ieri. Anche se soli, a casa, si è insieme. Questa esperienza strana e tecnologica della socialità consente, in qualche modo, la riscoperta dei volti e delle voci, proprio nella separazione forzata. La separazione ci restituisce la voglia dell’incontro. Occorrerà ricordarsi di questa lezione quando tutto sarà finito e saremo rientrati nella vita normale, ma certamente non più quella di prima”.

(Pier Cesare Rivoltella, Essere a Scuola, Morcelliana, marzo 2020)

Mentre termino queste riflessioni, nella strada che costeggia la scuola passa un’auto dei Vigili del Fuoco. Invitano a non uscire da casa. E’ come essere in guerra, con i suoi morti, le sue lacrime, i suoi sacrifici. Ma anche con il suo coraggio, responsabilità e fiducia.

Cari fiori del prato, care margherite, spostatevi, se potete, a bordo campo. Perché torneranno presto i ragazzi e la ragazze del “Cagliero” e torneranno in aula e invaderanno i cortili.

Don Enrico Bergadano

Il Salice: Una canzone per te!

I ragazzi della redazione de Il Salice del Liceo Salesiano di Valsalice ha creato una playlist al tempo della quarantena ed inserita su spotify, selezionando alcuni brani celebri, dal vincitore di Sanremo 2020 Diodato con la canzone “Che vita meravigliosa” al celebre gruppo musicale rock statunitense di Bon Jovi con “It’s my life”; da “Viva la vida” del gruppo Coldplay a “Relax, Take it Easy” del cantautore e showman libanese MIKA. Di seguito un estratto dell’articolo.

Nel suo “Bianca come il latte, rossa come il sangue“, Alessandro d’Avenia dice che “a volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle. E anche se non le trovi, almeno trovi quegli stessi sentimenti che stai provando. Qualcun altro li ha provati. Non ti senti solo.”

Ed è proprio così. Fin dal grembo materno siamo circondati da suoni e voci ovattate che, piano piano, diventano parte della nostra vita. Arriva in maniera inaspettata e instaura con noi le relazioni più variegate. C’è chi la trasforma in una ragione di vita, chi non capisce il senso di quello strambo insieme di note e di colori, ma ne viene ugualmente sopraffatto. A volte basta davvero poco.

La musica parla tante lingue, raggiunge i cuori ad ogni latitudine e trasforma gli scenari più diversi. Anche in questo periodo così difficile, rimane una fedele compagna di vita. Lo dimostrano i flashmob sui balconi, le dirette onnipresenti di cantanti e artisti, le iniziative culturali.

Anche noi del Salice vogliamo contribuire nel fare più rumore, per ricordarci che anche adesso siamo tutti meno soli. Buon ascolto!

Salesiani Agnelli: Didattica online – le risorse messe in campo

L’Istituto Salesiano dell’Agnelli ha messo in campo tutte le misure necessarie per fornire la didattica a distanza a propri studenti e insegnati. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

In questo periodo di quarantena, l’emergenza sanitaria non ci permette di essere fisicamente in classe. Le nostre aule sono quindi diventate virtualiL’Istituto Agnelli non si è fatto cogliere impreparato: fin da subito i docenti hanno utilizzato gli strumenti digitali, già in uso da settembre, per mantenersi in contatto con i ragazzi, assegnare compiti, proporre video da visionare e libri da leggere. Successivamente, quando è stato chiaro che le misure restrittive avrebbero rimandato ulteriormente l’apertura della scuola, abbiamo provato a trasformare questa emergenza in opportunità per sperimentare una didattica innovativa, percorso intrapreso già da tempo dall’Istituto Agnelli. Questi giorni di lezioni a distanza rappresentano anche un’importante occasione di riflessione: ci siamo ripromessi che tutto il buono di questa nuova didattica verrà messo in pratica anche una volta tornati a scuola.

Il primo obiettivo resta l’apprendimento: desideriamo che ogni studente acquisisca le conoscenze e le competenze del proprio livello scolastico. Preferiamo questa concretezza all’illusione di effetti tecnologici e mediatici che magari possono stupire e piacere, ma che di fatto lasciano poco in mano agli studenti. Il secondo obiettivo, invece, è quello di rendere la didattica inclusiva e rispondente ai bisogni di ciascuno. In tale direzione la scuola si è mossa anche a livello di valutazione, che assume un valore formativo: gli errori non vengono più visti come una mancanza da segnalare, ma come il punto di partenza per un apprendimento più responsabile e condiviso. Il terzo e ultimo obiettivo, ma non meno importante, riguarda la relazione fra la scuola e la famiglia, cifra distintiva della scuola. La collaborazione con i ragazzi e con i genitori è reale, la comunicazione è fondamentale per capire che cosa potenziare e che cosa migliorare nel corso dei giorni, in modo da raggiungere tutti e aiutare chi eventualmente si trovasse in difficoltà a livello tecnologico. Il legame fra scuola e ragazzi continua anche a distanza: sulle piattaforme digitali in uso ci si ritrova per il buongiorno, è stato attivato un cortile digitale, sono presenti le animazioni del mattino, ci si incontra per mgs…

Nello specifico, si sono delineati due percorsi: uno per la scuola superiore e uno per la scuola media.

SCUOLA MEDIA

Dal punto di vista metodologico, come strumento operativo agli inizi dell’emergenza è stato ampliato l’utilizzo registro elettronico tramite la funzionalità della Virtual Classroom. Il primo strumento di comunicazione rimane il registro elettronico che verrà aggiornato dai vari docenti come sempre.

Successivamente, in seguito al protrarsi dell’emergenza, in accordo con l’ufficio tecnico si è pensato di implementare la proposta attraverso le potenzialità della GSuite for Education. Finora solamente i docenti disponevano di account istituzionali. Con gli account personali di Istituto abbiamo fornito la possibilità di accedere alle applicazioni di Google Suite for Education: le varie funzionalità verranno utilizzate gradualmente, e quindi non tutte saranno disponibili fin da subito.

Al momento, per la scuola secondaria di I grado sono attive le seguenti applicazioni:

  • Comunicazione: Gmail e Google Meet
  • Archiviazione: Google Drive
  • Fruizione di contenuti: Google Site

Molti docenti hanno creato un proprio sito personale tramite l’account istituzionale, dove i materiali sono stati organizzati in base alle varie classi.

LICEO SCIENTIFICO e ISTITUTO TECNICO

Per la scuola secondaria di II grado come strumento operativo è attivo ormai già da settembre la Google Suite for Education. A inizio anno infatti è stato creato per ciascuno studente un account istituzionale (nome.cognome@istitutoagnelli.it), che permette ai ragazzi di accedere a tutti i servizi previsti: la posta elettronica, i documenti condivisi (Google Drive) e Google Classroom. L’obiettivo di questa iniziativa è stato ottimizzare, attraverso le tecnologie di rete, l’attività didattica e la circolazione delle informazioni interne, delle comunicazioni e del materiale didattico. Le applicazioni della Google Suite for Education consentono di gestire in modo efficace il flusso informativo all’interno dell’istituto.

Sono utilizzati principalmente tre strumenti con le relative applicazioni:

  • Comunicazione: Gmail e Google Meet
  • Archiviazione: Google Drive
  • Valutazione: Google Moduli
  • Collaborazione: condivisione di Documenti, Fogli e Presentazioni attraverso Google Classroom per la gestione di una classe virtuale.

Il Registro Elettronico rimane il documento ufficiale che regola, secondo il consueto orario scolastico, tutte le attività didattiche.  A tal proposito, è stato richiesto ai ragazzi di:

  • prendere visione ogni mattina del registro: ogni docente infatti pubblica il programma della propria attività didattica ( esercitazioni, video-lezioni su nuovi argomenti, momenti di confronto e verifica);
  • essere presente alle video lezioni tramite Google Meet cercando di rispettare gli orari proposti dai docenti;
  • controllare frequentemente la e-mail istituzionale per le comunicazioni docente-allievo;
  • rispettare le tempistiche relative alla consegna dei lavori assegnati.

I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento vengono portati avanti grazie agli incontri con le aziende su Google Meet; allo stesso modo vengono organizzati i laboratori di cittadinanza per le classi quinte e gli incontri con autori, per esempio Benedetta Tabagi.

Per quanto riguarda le materie umanistiche, il biennio delle superiori si appoggia molto su Itaca e Alatin, le piattaforme digitali per l’apprendimento dell’italiano e del latino.

Nello specifico dell’istituto tecnico, invece, è chiaro che anche l’attività di laboratorio ha dovuto adattarsi alla didattica a distanza ricorrendo ad app e software di simulazione, già ampiamente utilizzati dai ragazzi durante la didattica tradizionale, ma mai come ora utili alla causa. L’attività di laboratorio viene svolta in questo modo: la classe viene suddivisa in gruppi, ciascuno dei quali elabora il proprio progetto in una stanza di Google Meet in modo cooperativo, utilizzando i file su Google Drive condivisi dall’insegnante e completati secondo le esigenze del progetto, condividendo con i colleghi di gruppo schermo e finestre, in modo da rendere realmente cooperativa l’attività. Il ruolo del docente diventa quindi quello di “consigliere errante” a distanza, in quanto passa da una stanza all’altra per visionare le differenti attività.

In conclusione

Fin da subito per entrambe le scuole e tutti gli indirizzi è stato chiarito a docenti e famiglie che le varie potenzialità e metodologie messe in campo, come Google Suite for Education, saranno utilizzate dai docenti in funzione delle necessità della propria disciplina. Siamo sicuri che questa esperienza costituirà un banco di prova importante per una didattica sempre più inclusiva e incentrata sulle competenze.

Parlando di numeri, dopo un mese circa di didattica digitale le e-mail hanno visto un incremento del 500%, arrivando a quasi 180.000 in un mese. Le video-lezioni finora svolte sono 3336, gli account gestiti 1101. I file aggiunti in condivisione tra i vari docenti e gli allievi hanno avuto un incremento del 700% rispetto a prima, arrivando a quota 63.400. A livello di assistenza tecnica, abbiamo creato infine un numero dedicato, oltre al servizio di ticketing on-line e la mail di supporto già attivi da tempo. Le richieste sono in media dieci al giorno. Sono anche iniziati interventi di tele-assistenza per fornire supporto direttamente sui dispositivi personali dei genitori o dei ragazzi.

Don Bosco Borgomanero: #contagiamocidicultura TV

Una School Community con il canale YouTube del Don Bosco Borgomanero! Di seguito il comunicato gentilmente fornito alla nostra Redazione.

E’ passato ormai un mese dalla chiusura delle scuole per l’emergenza Covit-19 e sempre più, accanto alle necessità didattiche cui si è fatto fronte immediatamente, si fa strada il bisogno di tenersi in contatto, di condividere, di essere comunità, anche se a distanza.

Per questo è stato recentemente inaugurato, nell’ambito del canale Youtube della Scuola, il programma #contagiamocidicultura. E’ un modo per ritrovare la school community con un palinsesto variegato che accompagna tutta la settimana, per farsi due risate, farsi accompagnare nella preghiera, riflettere sull’attualità, fare il punto sui progetti didattici in corso, lasciare la parola agli studenti stessi e alle loro iniziative e, perché no?, cucinare insieme.

Ecco gli appuntamenti:

Lunedì: Buongiorno del Direttore
Martedì: Qui scuola media
Mercoledì: Due passi con il Preside
Giovedì: Cotti e bruciacchiati: i vostri prof ai fornelli
Venerdì: Cinequarantena: il cinepizza a casa vostra
Sabato: Don Bosco Community
Domenica: La riflessione del Direttore sul Vangelo