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Oratorio San Paolo: inaugurazione “Accoglienza residenziale” – La Voce e Il Tempo

La Voce e il Tempo di domenica 6 febbraio, riporta un articolo sull’apertura dell’appartamento dedicato all’accoglienza temporanea presso la comunità dell’Opera Salesiana San Paolo. Di seguito l’articolo dedicato, a cura di Marina Lomunno.

 

La comunità dell’Opera salesiana San Paolo, che prende il nome da una delle borgate più antiche e popolari della città, sempre più in prima linea per affrontare le emergenze del territorio. Come avrebbe fatto oggi il santo dei giovani. Per questo con lo slogan «Questa è la mia casa», la casa di don Bosco, è stato inaugurato, sabato 1 febbraio, un appartamento per l’«Accoglienza residenziale temporanea» che potrà ospitare fino a 7 giovani maggiorenni. La nuova struttura, in cui trovano spazio anche i rinnovati locali della Caritas, si aggiunge alla comunità alloggio aperta nell’ottobre 2016 in cui sono stati accolti 12 Msna, minori stranieri non accompagnati (11 egiziani e un albanese) affidati ai salesiani dall’Ufficio minori stranieri del Comune. I nuovi servizi sono stati avviati ufficialmente non a caso all’indomani della festa liturgica di don Bosco, celebrata venerdì 31 nella Basilica di Maria Ausiliatrice con la Messa per i giovani con il Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime e, in serata con la concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo Cesare Nosiglia.

«Circa tre anni fa eravamo qui per inaugurare la nuova comunità per minori stranieri»

ha detto il direttore del San Paolo, don Alberto Lagostina, al taglio del nastro a cui hanno partecipato, tra gli altri don Enrico Stasi, ispettore salesiano del Piemonte e della Valle d’Aosta, don Stefano Mondin, responsabile della Pastorale giovanile dell’Ispettoria e Sonia Schellino, vicesindaco di Torino e assessore ai Servizi sociali. Il Comune di Torino contribuisce al progetto di sostegno all’autonomia dei minori e dei giovani affidati ai salesiani con il «Piano di inclusione sociale» che mette in rete tutti gli attori del territorio.

«Già allora avevamo il desiderio di fare qualcosa di più, per quanti di loro hanno ancora bisogno di un periodo di sostegno prima di affrontare la vita in completa autonomia. È nata così questa Accoglienza, un appartamento riservato a sette neomaggiorenni, italiani e stranieri, alcuni cresciuti nell’attigua comunità per minori o già inseriti nei nostri oratori: studenti, universitari o lavoratori che necessitano nel loro cammino verso l’indipendenza di una residenza temporanea e che vogliano condividere un tempo della loro vita con giovani di altre nazioni e con la comunità dei salesiani e della parrocchia».

Don Lagostina ha sottolineato come la nuova Casa, resa possibile grazie al contributo di un benefattore, rientra nel cammino di accoglienza della parrocchia e dell’oratorio che contribuiscono con tanti volontari alla gestione pratica ed educativa delle due Comunità per i giovani più fragili e del Centro di ascolto della Caritas «salvagente» per le crescenti le necessità delle famiglie del quartiere.

«In un tempo dove si enfatizza la diversità, dove nascono nuove forme di razzismo, dove si colpiscono fasce deboli come gli immigrati, facendoli diventare causa di tutti i mali, riteniamo importante porre piccoli segni che però parlano. Così è questa nuova residenza per giovani che si affacciano alla vita adulta dove si intende porre il segno della condivisione tra diverse nazionalità, italiana compresa».

È l’impegno dei salesiani in città, che continuano ad essere in prima linea negli oratori delle periferie multietniche nella «lotta contro la povertà educativa per far rialzare i ragazzi che hanno avuto di meno». Le difficoltà e i pregiudizi si combattono aprendo le comunità, andando a cercare i ragazzi per le strade come facevano i santi sociali.

«Far sentire a casa chi ha bisogno di sostegno: questa è la sfida del San Paolo: dobbiamo riscoprire la vita comunitaria. Qui funziona perché la comunità parrocchiale, l’oratorio, la comunità degli educatori e la Casa di accoglienza sono integrate, sono un’unica famiglia dove ciascuno si prende carico uno degli altri»

sottolinea don Stefano Mondin. Fabrizio Spina, educatore, consacrato salesiano è uno dei responsabili del nuovo appartamento, «un laboratorio» come lo definisce «in cui ho la fortuna di sperimentare insieme a questi ragazzi, italiani e stranieri, che hanno fatto un pezzo di strada nelle nostre opere, un percorso verso l’età adulta in stile salesiano: una famiglia di giovani che hanno bisogno ancora di una stampella per fare il salto verso l’autonomia. C’è chi lavora, chi ha ripreso gli studi, chi sta cercando la sua strada. Ci aiutiamo, la comunità parrocchiale ci aiuta, non siamo soli. Sono ragazzi che meritano fiducia, la condivisione di valori comuni è uno stimolo forte alla crescita». Durante l’inaugurazione, don Stasi ha ricordato che oggi don Bosco avrebbe fatto lo stesso richiamando le parole dell’omelia dell’Arcivescovo in Basilica, davanti all’urna del santo dei giovani:

«Don Bosco non ha mai considerato un ragazzo irrimediabilmente perduto, tanto da non tentare un ricupero, da non concedergli fiducia, da non dirgli con forza: ‘Talità Kum’, alzati e cammina come ha detto Gesù alla figlia di Giairo. Nessun ragazzo e ragazza è dunque considerato ‘morto’, perduto per sempre, da parte di Gesù. Nessuno è considerato così difficile da non tentare un ricupero, da non concedergli fiducia, da non dirgli con forza: ‘Alzati dalla tua situazione e prendi in mano la tua vita con gioia e coraggio’».

Oratorio San Paolo: inaugurata la nuova “Accoglienza residenziale”

Nel pomeriggio di sabato 1° febbraio scorso, presso l’Oratorio Salesiano di Torino San Paolo, in via Luserna di Rorà 16, si è tenuta l’inaugurazione della Accoglienza residenziale temporanea per giovani maggiorenni e dei nuovi locali Caritas.

Il progetto di Accoglienza è stato realizzato dai salesiani dell’opera con il contributo offerto da un benefattore ed ha lo scopo di offrire uno soluzione a quei giovani universitari o lavoratori, neo maggiorenni italiani e stranieri, che necessitano, nel loro cammino di indipendenza, di una residenza temporanea con la formula dell’housing sociale.

Gli spazi che verranno inaugurati e che hanno beneficiato dell’intervento di ristrutturazione comprendono i locali della Caritas siti all’interno dell’opera ed un appartamento contiguo che ospiterà fino a 7 giovani.

Il saluto a tutti i presenti che hanno voluto prendere parte all’inaugurazione nella giornata di sabato scorso – oltre 100 persone – è stato da parte di don Alberto Lagostina, direttore della Casa Salesiana di San Paolo.

Presente all’evento anche l’Assessore Sonia Schellino, Vice sindaco della città di Torino, la quale si è complimentata del progetto realizzato poiché rappresenta un valido contributo offerto alla collettività e allo stesso tempo un aiuto concreto per le categorie più fragili.

La parola è poi passata al Presidente della Circoscrizione 3 del Comune di Torino, Francesca Troise, la quale ha mostrato molta soddisfazione in merito alla collaborazione che da anni intercorre con la realtà salesiana di San Paolo.

Infine, la parola all’Ispettore ICP, don Enrico Stasi, il quale ha voluto sottolineare la bellezza di questa nuova esperienza, affermando quanto rappresenti una nuova prospettiva per tutti i salesiani del Piemonte che vogliano sostenere quei giovani orientati ad esperienze di coabitazione, di servizio e di crescita condivisa.

L’inaugurazione si è poi conclusa con il tradizionale taglio del nastro, la visita agli ambienti e un momento conviviale offerto alla comunità con il buffet preparato dal Gruppo Mamme dell’Oratorio salesiano.

Rivivi l’evento

40 anni Cnos-Fap – Ingaggiàti per il futuro

Si è svolto nella mattinata di  giovedi 15 novembre 2018, il tanto atteso convegno per il festeggiamento dei 40 anni di storia del CNOS-FAP – Centro Nazionale Opere Salesiani – Formazione e Aggiornamento Professionale presso il Collegio Carlo Alberto di Torino.

L’incontro ha visto il susseguirsi di molte autorità, che hanno avuto modo di riportare ed esporre tutte le azioni inerenti al mondo della Formazione professionale, il tutto accompagnato dalla presenza del celebre monologhista Eugenio Allegri, che ha scandito il tempo con alcune delle sue celebri interpretazioni come: Novecento, Chiave a Stella ed il Cyrano.

 

 

Attorno alle ore 10 si è avviato il congresso con le parole di Gianfranco De Simone – Senior Research Economist and Project Manager at Fondazione Agnelli – che ha fatto un intervento sulle IeFP in Piemonte (esiti formativi e lavorativi dei percorsi di istruzione e formazione professionale in Piemonte realizzata dalla Fondazione Agnelli).

Breve intervento da parte di Sonia Schellino (Assessore Politiche Sociali del Comune di Torino) riguardo ai percorsi di inserimento lavorativo: “Dobbiamo insegnare a co-progettare!“.

Subito seguito da Antonella Gianesin (Direttore del Settore di Formazione Professionale Salesiana in Piemonte) che ha riportato le parole del Consigliere Gianna Pentenero: “40 anni di storia di Formazione Professionale Salesiana è anche la mia storia” ed ha fissato lo sguardo sulle sfide future, come le misuri flessibili, l’omogeneità e la costruzione di progetti integrati sulle fasce deboli.
Don Enrico StasiPresidente CNOS-FAP e Ispettore Icp, dopo un intervento mirato alla storia del Cnos ha invitato, i presenti in sala, alla lettura del libro “40 anni di Storia e di Esperienze della Federazione CNOS-Fap in Italia e nelle Regioni” di G. Malizia e M. Tonin.
Nei prossimi 40 anni vogliamo essere ancora più efficienti.
“Carissimi giovani noi abbiamo un solo desiderio vedervi felici.”
Noi ancora ci siamo!

Cosi Dario Nicoli, docente di Sociologia Economica e dell’organizzazione all’università Cattolica di Brescia, sullo stato dell’arte del sistema formativo illustrando la crescita continua della IeFP.

Essere centrati sull’io è una gabbia,
bisogna essere persone in relazione con gli altri!

Silvana Rizzo, Direttore Generale Cnos-Fap Sicilia:
Torno in Sicilia con un’esperienza che amplia le mie conoscenze, anche se, rispetto al Piemonte, nella mia regione ci sono ancora grossi passi in avanti da fare. Stiamo iniziando una “battaglia” per iniziare una collaborazione con le aziende, perchè penso che queste siano fondamentali per il completamento del percorso di studi dei ragazzi e perchè possano creare delle possibilità di lavoro.

Luigi Bobba – Già Sottosegretario al Ministero del lavoro.

Non possiamo rassegnarci all’idea di avere tutte queste possibilità di lavoro che svaniscono, non ci si può arrendere assolutamente a questa idea perchè vorrebbe dire non cercare di fare nulla per migliorare la situazione.

 

Parola all’impresa dell’energia nella persona di Alberto Piatti, executive e vice presidente Impresa Reponsabile e Sostenibile di ENI. Azienda che ha avviato un cammino per costruire un futuro in cui tutti potranno accedere alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile, investendo la professionalità aziendale non solo sullo sviluppo delle competenze e sul valore della persona, ma stringendo partnership di lungo termine con i Paesi e le comunità ospitanti.

 

L’intervento dell’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Toscana e Coordinatore della IX Commissione della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Cristina Grieco, ha sottolineato l’impegno e le energie spese per i giovani, in particolare per mettere a sistema una rete di rapporti che potesse portare ad un sistema integrato.

Il ruolo della Formazione Professionale e quindi la capacità di saper fare dell’intelligenza anche manuale, sicuramente è un ruolo che continuerà a rimanere centrale.

Successivamente, la condivisione della testimonianza di Mariano Costamagna che, prima come allievo poi come imprenditore, ha sperimentato l’incontro tra impresa e la formazione nell’assunzione di oltre 1000 ragazzi provenienti dalla Formazione Professionale Salesiana.

 

Il sistema di alleanze si fonda inoltre sulle famiglie, sui genitori che quotidianamente accompagnano i propri figli, nel passaggio tra lo studio e la vita professionale. Qui, ha sottolineato, don Stefano Mondin, delegato Pastorale Giovanile dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, come la formazione professionale provi costantemente la dispersione scolastica.

 

Dobbiamo ricominciare a guardare assieme la realtà per poterci esprimere insieme e dare le risposte che sono necessarie.

Don Luigi Enrico PerettiDirettore Generale della Federazione CNOS-FAP – Manifesto, in conclusione, ha confermato l’importanza di leggere e valorizzare la “vocazione al lavoro” di tutti questi giovani e di non guardare ad esso pensando solo al lato economico o a quello sociale, ma anche a quello antropologico.

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