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Emergenza debiti? Nasce lo sportello gratuito per il supporto contro il sovraindebitamento

Si riporta il Comunicato Stampa del 9 aprile 2019 a cura dell’Ufficio Stampa di IusTo RebaudengoIstituto Universitario Salesiano Torino – inerente alla nascita del primo sportello gratuito gestito da un’Università che intende offrire supporto alle persone finite nel spirale di debiti.

Emergenza Debiti?

Nasce lo sportello gratuito per il supporto contro il sovraindebitamento

Istituto Universitario  Salesiano Torino.
Piazza  Conti di Rebaudengo 22, all’interno degli spazi della Biblioteca Universitaria.

Lo sportello gratuito SU.PER.A il G.A.P. (Supporto alle PERsone che Affrontano il Gioco d’Azzardo Patologico), nato nel 2015 ora amplia il suo focus: il sovraindebitamento.

Si tratta del primo  sportello  gratuito  gestito  da  una  Università, l’Istituto Universitario Salesiano Torino, che intende offrire supporto alle persone finite nel spirale di debiti. Anche solo non riuscendo più a pagare un mutuo, le bollette, i prestiti, le carte revolving, esperienze comuni che le persone possono avere. Alcune volte, nei casi più gravi, può sembrare davvero impossibile uscirne se non con soluzioni estreme, quali il suicidio o l’accesso a prestiti usurari.

Il sovraindebitamento in generale è un fenomeno sempre più in crescita e non è solo legato al gioco d’azzardo, ma può dipendere da molti fattori. Nel 2017 quasi la metà delle famiglie italiane ha dichiarato di avere problemi ad arrivare a fine mese e il 28,7% di loro ha dovuto chiedere un prestito bancario per far fronte alle spese. Non sempre il prestito viene ottenuto e il 12% di queste famiglie fa allora ricorso agli usurai, entrando in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.

Storie di tutti i giorni insomma … dove non si è più in grado di far fronte all’imponente mole di debiti accumulata.

Per arginare questo fenomeno nasce lo sportello per il supporto contro il sovraindebitamento, proprio in un territorio della città, la circoscrizione 6, particolarmente colpito da questa problematica.

Il servizio è finalizzato a fornire accoglienza, informazioni e sostegno alle persone in condizione di sovraindebitamento e ai loro familiari e a indirizzarle alle risorse presenti sul territorio (fondazioni antiusura, organismi di composizione della crisi da sovraindebitamento, ecc).

Natale al Ferrante Aporti – Istituto Penale per minorenni, Torino

Si è svolta in data domenica 23 Dicembre 2018, la festa di Natale all’Istituto penale per minorenni di torino, il Ferrante Aporti. E’ stata celebrata una Santa messa per poter vivere l’Eucarestia, presente anche l’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia.

E seguendo le orme di don Bosco, che ha sempre cercato di essere presente nella casa Generalizia, cosi anche si è cercato di fare alla sede del Ferrante.
Ecco la sintesi della giornata a cura di don Domenica Ricca:

 

Una bella festa, più di 80 persone tra animatori dei canti, musicisti, autorità – il già giudice Tomaselli con la signora, la garante dell’infanzia del Comune di Torino, dott.ssa Rita Turino, ovviamente la Direttrice e il commissario Comandante. Alcune preti concelebranti – don Claudio, Direttore dei Salesiani dell’Agnelli e don Filippo, viceparroco a Rivoli, – il diacono, suore e amici di lunga data.

La dott.ssa Marina Lomunno, volontaria nonché giornalista, mi ha fatto avere una sintesi dell’intervento di Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, nella sua omelia.

“Anche Gesù bambino – come forse la società pensa che siano i reclusi – è stato uno scarto della società. Nato in una stalla perché scartato dalle locande di Betlemme (non c’era posto per lui) profugo in Egitto, condannato ingiustamente…in tutto anche nelle condizioni peggiori, ha condiviso la nostra umanità. Per questo dovete sentire  Gesù vicino in ogni momento della vostra vita anche nei momenti più difficili. Questa vicinanza con lui è il vero senso del Natale. E poi riscoprite il valore dell’amicizia: gli amici veri sono quelli disinteressati, che ti sono vicini nei momenti difficili, non sono quelli che  conducono su strade pericolose o sbagliate. Coltivate anche qui in carcere delle amicizie sincere, condividete difficoltà e speranze: ogni giorno sarà più sopportabile”.

Abbiamo chiuso con il saluto personale dell’Arcivescovo ai ragazzi e lo scambio di auguri in fraternità con cioccolata calda (preparata da Pasquale) e pasticcini offerti da Suor Alina del Ciofs del Virginia Agnelli.

Colgo l’occasione per ringraziare gli Agenti di Polizia Penitenziaria, per la loro presenza vigile e discreta, Loredana del Centro Giustizia Minorile, collaboratrice operosa e Barbara responsabile dei volontari del coro.

E se qualcuno l’ho dimenticato è solo dovuto…agli anni…miei!!!!!!! Grazie di cuore a tutti.

Auguri di buon Natale nella pace di Betlemme.

Don Domenico Ricca

Articolo pubblicato anche su “La Voce e il Tempo” a cura di Marina Lomunno:

 

Hubert Twagirayezu – Testimone diretto del progetto Palabek in Uganda

In previsione del Concerto di Natale in Vaticano avremo ospite a Torino, da lunedì 10 a giovedì 13 dicembre, il salesiano p. Hubert Twagirayezu impegnato a coordinare l’impegno nel campo profughi di Palabek in Uganda, che ospita oltre 40.000 profughi migrati dal Sud Sudan.
Si tratta di uno degli impegni più consistenti e significativi dalla Congregazione che, nel cuore di questo mega-villaggio accresciutosi attorno al suo nucleo originario nel volgere di pochi anni, porta l’attenzione educativa verso i più piccoli e gli adolescenti, proponendo ai più grandi una formazione professionale e l’avvio di attività artigiane.

A metà gennaio arriverà a Palabek il container partito dall’Italia lo scorso mese di novembre con il necessario per aprire una nuova scuola-officina che insegni ai giovani i mestieri della meccanica e dell’agricoltura di base. Le necessità di manutenzione nel piccolo-grande cosmo dei rifugiati richiede abilità e strumenti non presenti al momento, mentre la disponibilità di appezzamenti di terreno potrebbe contribuire all’autosostentamento alimentare.

Missioni Don Bosco ha “sposato” questo progetto come impegno da proporre ai suoi sostenitori in occasione delle festività natalizie 2018, e per questa ragione lo ha messo al centro dell’evento musicale che permetterà di arrivare al grande pubblico.

La presenza di p. Hubert Twagirayezu in Italia queste settimane per trovare sostegni finanziari al “progetto Palabek” ci sembra una opportunità anche per i giornalisti che desiderino dare conto di un fenomeno che spesso viene oscurato dai dati dei flussi verso l’Europa: quello della grande migrazione interna all’Africa a seguito di guerre, carestie, minacce politiche e cambiamenti climatici.

Lo stesso salesiano potrà testimoniare della ricettività dei giovani sudanesi costretti a vivere lontano dalle loro terre eppure raggiunti da un intervento educativo che contribuirà a dare una direzione diversa al loro futuro.

 

Concerto di Natale
Missioni Don Bosco
Hubert Twagirayezu

Tanti Auguri zia Jessi!

In occasione del decennale dell’esperienza del Condominio Solidale: “A casa di zia Jessy”, il 4 dicembre 2018 a Torino, presso il collegio Carlo Alberto, si è svolto un confronto tra tutte le esperienze italiane di Condomini Solidali.

Circa 90 le persone partecipanti da tutta Italia per riportare le esperienze della loro realtà.

Prima dell’avvio ufficiale della giornata, dalle 10 alle 13, si sono ritrovate altre 6 realtà coerenti con l’iniziativa “A casa di zia Jessy”:

  • Villaggio Solidale di Mirano (VE) Target: Persone con disabilità psico-fisica e/o psichiatrica, richiedenti asilo politico, lavoratori e studenti con necessità di alloggio temporaneo;
  • Condominio Solidale di via Gottardi – Modena(MO) Target: Anziani e/o adulti con problemi di autonomia e famiglie con bambini;
  • Condominio Solidale di Trieste (FVG) Target: Anziani autosufficienti over 65, giovani/anziani con disabilità e nuclei famigliari;
  • Casa Diletta al Palagio – Campi Bisenzio (FI) Target: Giovani, anziani, nuclei mono-genitoriali, donne sole con figli, giovani con disagio lavorativo, vittime di violenza di genere;
  • La Nova Corte – Fossano (CN) Target: Italiani e stranieri, giovani e anziani, coppie con figli e nuclei con un solo componente;
  • Condominio Solidale della Carità – Firenze (FI) Target: Anziani autosufficienti, studenti fuori sede e famiglie.

Programma della giornata:

14:00 – 14:15 : Accoglienza
14:15 – 14:45: Benvenuto e presentazione del Condominio Solidale «A casa di zia Jessy» di Torino

  • Don Stefano Mondin (Presidente AGS-Associazione Giovanile Salesiana per il territorio)

14:45 – 16:30: Fishbowl (Condomini Solidali a confronto)
16:30 – 16:45: Coffee break
16:45 – 17:30: Lavori di gruppo
17:30 – 18:00: Riflessioni su questioni emerse e conclusioni

  • Giovanni Magnano (Area Edilizia Residenziale Pubblica – Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende
    Sanitarie Comune di Torino)
  • Simona Patria (Responsabile Area Social Housing e Social Innovation – Casa ATC Servizi Srl, Società Gruppo ATC Piemonte Centrale)
  • Maria Chiara Voci (Giornalista Contributor – Il Sole 24 Ore)
  • Luisa Ingaramo (Archietetto e docente al Politecnico di Torino)

In conclusione sono state raccolte tutte le idee, le proposte e i feedback di ogni realta Italiana e sono state rielaborate da Maria Chiara Voci, che durante la giornata a seguito in modo particolare tutti i momenti di condivisione, proprio per dar vita ad un riassunto per la costruzione del toolkit per chi volesse aprire un Condominio Solidale.

Cumiana – Visita al museo storico Nazionale d’artiglieria

Mercoledì 28 novembre le classi terze si sono recate a Torino per la visita al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria.
L’occasione dei 100 anni dalla fine della Grande Guerra ha portato l’attenzione sugli scenari bellici di inizio novecento. La visita al Museo, tra i più ricchi al mondo per quantità e qualità di reperti, è stata resa entusiasmante grazie alla disponibilità del personale dell’Esercito e dell’Associazione Amici del Museo Storico Nazionale d’Artiglieria, che hanno permesso di toccare letteralmente con mano i pezzi che hanno fatto la storia della guerra negli ultimi secoli.
La cavalcata storica delle evoluzioni delle armi da fuoco dal 1300 fino ai giorni nostri è stato un interessante ed affascinante riscontro di quanto la tecnologia abbia cambiato gli scenari bellici nel corso dei secoli.

 

Ufficio Missionario Torino – Incontro con P. Georgeon Postulatore della Causa dei Martiri di Algeria

L’ufficio Missionario Torino (maggiori informazioni qui) organizza un incontro il 15 novembre 2018 alle ore 20.45 presso la sede O.A.S.I. OPERAZIONE MATO GROSSO – Via Gorizia 116 (parcheggio interno da Via Filadelfia) tenuto da P. Thomas Georgeon, monaco trappista e postulatore della causa di beatificazione dei 19 martiri d’Algeria.

L’evento è organizzato da: Ufficio Missionario Diocesano, Operazione Mato Grosso, Rivista Missioni Consolata e Editrice Missionaria Italiana.

È un’occasione importante per conoscere questi testimoni di speranza e una straordinaria esperienza di Chiesa.

 

 

19° Edizione mostra dei Presepi

Sono 19 anni oramai che con la mostra dei presepi ospitata nella Basilica di Maria Ausiliatrice si offre la possibilità di prepararsi ad uno dei momenti più significativi della vita di ogni Cristiano: il Natale!

Lavoro collettivo, clima di famiglia e gioia: queste le caratteristiche della 19° Edizione della mostra dei Presepi vedrà il suo avvio nel giorno della festa dell’Immacolata Concezione, l’ 8 dicembre 2018 e terminerà il 6 gennaio 2019 nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

Sono state ben 11.000 le visite registrate nelle edizioni passate che hanno partecipato a questo tour di opere d’artigianato e usanze religiose. Lo spirito che contraddistingue questa iniziativa a Valdocco è quello di coinvolgere un folto numero di appassionati per creare e dar vita ad un presepe composto da esperienze di diverse persone che anno dopo anno contribuiscono alla realizzazione di questo.

In particolare bisognerà recarsi all’interno della cripta di Maria Ausiliatrice, nel Museo Mariano Salesiano, o meglio presso il Centro Salesiano di Documentazione storica e popolare Mariana (CSDM), che vanta oltre duecento presepi nel suo archivio: di svariate forme, misure e materiali, tradizionali e moderni, statici e in movimento ma totalmente unici. Qui, viene raccolto, catalogato e offerto ai visitatori e ai ricercatori tutto ciò che può documentare la storia della devozione che il popolo cristiano ha nutrito verso la Madre di Dio.

La Mostra nasce da un’idea di don Morra che, per numerose edizioni, ha gestito l’iniziativa, poi seguita nel 2016  da don Alberto Guglielmi che ha articolato l’esposizione per aree geografiche: Asia, Africa, Americhe, Europa.
Renzo Bailo, responsabile dei volontari della Basilica di Maria Ausiliatrice, sta portando avanti la tradizione cercando di innovarla creando collaborazioni che variano di anno in anno.

Come ospite espositore ci saranno vari maestri del legno, tra cui dei Presepisti in arrivo da Venaus che hanno dato in prestito alla Basilica le loro opere. Molti presepi già esistenti inoltre sono stati ampliati e modificati per rendere ancora più piacevole e completa la mostra.

Uno stand curato appositamente per poter disegnare sarà messo a disposizione per tutti i bambini che avranno voglia di dar sfogo alla loro creatività e tradurre le loro fantasie su carta.

ORARIO:
Feriali ore 15 – 18
Sabato, Domenica e festivi ore 9 – 13; 15 – 19

INGRESSO LIBERO facilitato ai disabili. Le scolaresche che vorranno valorizzare questo evento culturale e tradizionale religioso, potranno concordare visite facendo richiesta via e-mail: accoglienza@valdocco.com.

Per informazioni contattare via e-mail: csdm.valdocco@gmail.com, o telefonicamente 347 5144183 – 338 4247210

 

 

Che ci faccio io qui? I bambini nelle carceri italiane

Si segnala l’editoriale di M. Lomunno della redazione di Avvenire, nel quale ha illustrato la mostra organizzata dall’Associazione “A Roma, insieme” dal titolo “Che ci faccio io qui? I bambini nelle carceri italiane“: una bella analisi su storie poco note tra le madri in carcere e i loro figli negli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam). Buona lettura!

In cella col biberon: mancano strutture

Sono 50 i figli di detenute nelle carceri italiane. Mostra fotografica a Torino

La legge 62/2011 per valorizzare il rapporto tra le madri in carcere e i loro figli ha disposto l’istituzione di «Istituti a custodia attenuata per detenute madri» (Icam) che permettono di scontare la pena in ambienti con un ruolo di comunità e che non siano un semplice nido.

Attualmente però sono solo 5 gli Icam – Milano San Vittore (dove è stato avviato il primo progetto), Veneziaiudecca, Torino “Lorusso e Cutugno”, Avellino Lauro e Cagliari – che, secondo la legge, possono ospitare mamme con bambini fino ai 6 anni in ambiente famigliare mentre, dove non esistono, i bimbi vengono reclusi nelle sezioni “nido” (in questo caso fino ai 3 anni) allestite presso le sezioni femminili dei penitenziari. Secondo i dati forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, le detenute madri con figli al seguito presenti nelle carceri italiane al 31 agosto 2018 erano 52, con 62 bambini (di cui 33 italiani e 29 stranieri). Presso gli Icam è garantita l’assistenza sanitaria attraverso il coinvolgimento della rete dei servizi materni infantili sanitari e territoriali e dei medici che operano nei penitenziari. «Mamme e bimbi sono ristretti in 12 strutture penali, di cui 4 Icam (nella comunità del carcere di Cagliari al momento non sono presenti mamme con prole) mentre 8 sono ancora le vecchie sezioni nido nei reparti femminili – precisa Bruno Mellano, garante dei detenuti della Regione Piemonte –. Purtroppo ancora una trentina di bimbi non hanno la possibilità di scontare la loro “pena forzata” con le mamme negli Icam, vivendo in condizioni che non rispettano i diritti dei fanciulli. La speranza è che in tutte le sezioni femminili delle carceri italiane vengano allestite comunità Icam come prevede la legge, per permettere a tutte le madri detenute di assicurare un’infanzia simile agli altri bambini».

A guardarle bene, quelle 50 fotografie di bimbi ritratti dietro le sbarre, figli di mamme detenute, viene spontaneo pensare: «Ma che infanzia è questa?». Così non c’è titolo più azzeccato per la mostra fotografica inaugurata lunedì a Torino e e aperta fino al 17 ottobre presso l’Ufficio relazioni con il pubblico della Regione (via Arsenale 14): «Che ci faccio io qui? I bambini nelle carceri italiane».

Una situazione poco conosciuta che per fortuna, ad oggi, riguarda “solo” poco più di 50 mamme con figli fino a 6 anni (su 2551 donne detenute in Italia). Ecco un passeggino vuoto fuori da una cella (lo scatto è la copertina del catalogo, curato dall’Agenzia Contrasto), poi un pallone su una branda, mamme che tengono per mano il figlioletto aggrappate alle sbarre, che allattano nel cortile del penitenziario o che disegnano con i loro bimbi nello spazio angusto dei
corridoi delle sezioni. Sono alcune delle immagini della rassegna che, opera di un gruppo di fotografi e organizzata con la Conferenza dei volontari della giustizia di Piemonte e Valle d’Aosta e l’associazione di volontariato “A Roma, insieme”, nell’intenzione del curatore Bruno Mellano, garante regionale del Piemonte, «offre uno spaccato di vita delle donne con figli piccoli in carcere».

«La mostra – ha sottolineato Francesca Romana Valenzi, direttore dell’ufficio Detenuti e trattamento del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria piemontese – vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto ci sia ancora da fare per applicare la legge che nel 2011 dettava la realizzazione di Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam): luoghi che avessero le caratteristiche di una casa-famiglia, all’interno del penitenziario ma fuori dalle sezioni in modo che i bambini potessero crescere accanto alle loro mamme nell’età delicata della prima infanzia ma lontani dal clima carcerario».

Una legge necessaria per non far ricadere sui figli le colpe delle madri, ma che ancora non è stata attuata: attualmente sono solo 5 gli Icam, su 15 carceri in cui sono presenti mamme con figli in età prescolare.

Tra i penitenziari con progetto Icam c’è Torino che – ha ricordato la garante dei detenuti del Comune, Monica Cristina Gallo – «ospita 11 mamme e 15 bimbi in una palazzina separata, un ambiente simile a una casa, e i piccoli frequentano nido o asilo comunale del vicino quartiere Vallette. Inoltre dallo scorso anno abbiamo inserito all’Icam due giovani in servizio civile: un’esperienza positiva che ha favorito la conoscenza di una realtà sommersa».

Conferma la necessità di «spazi mamma-bambino ad hoc» nei penitenziari anche don Domenico Ricca, salesiano, cappellano del minorile torinese “Ferrante Aporti”: «I figli delle ragazze detenute, per lo più no-madi, hanno portato alla vita dell’istituto benefici ben superiori ai disagi organizzativi; sono una presenza che ci ha obbligato a organizzare la vita detentiva secondo il modello della comunità (per esempio dotandoci di uno spazio cucina per biberon e pappe) ma soprattutto sono serviti a svelenire il clima, a renderlo meno carcerario.

Era naturale che diventassero figli di tutte le detenute e anche del personale di custodia, spesso giovani mamme, che sentivano naturale insegnare alle madri ancora adolescenti come si accudisce un bimbo».

Oratorio “Don Bosco Agnelli”: tutti all’Allianz Stadium e allo Juventus Museum!

Si segnala il racconto di Juventus.com circa la divertente giornata di visita allo Juventus Museum e all’Allianz Stadium con tantissime attività didattiche e ludiche per i quasi 500 ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino.

 

Stadium e Museum, la carica dei 500!

Pacifica “invasione” da parte dei ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino, che il 19 giugno hanno trascorso una giornata all’Allianz Stadium e allo Juventus Museum.

Giornata speciale per i ragazzi dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” di Torino, che martedì hanno trascorso un’intera giornata all’Allianz Stadium, visitando la casa bianconera, lo Juventus Museum e prendendo parte a numerose attività ludiche e didattiche.

I ragazzi, oltre 500, si sono divertiti con Juventus e Coopculture in alcuni laboratori didattici legati a temi importanti come il Fair Play (“Stringere le mani del mondo”) e la discriminazione razziale, nel laboratorio intitolato “Metti il razzismo fuorigioco”.

Sono stati momenti intensi, durante i quali, con l’aiuto di un operatore didattico, i ragazzi hanno riflettuto, dialogando con l’ausilio di immagini, sulle similitudini esistenti tra vita di scuola in classe e la vita della squadra, tra insegnante ed allenatore, su come il “diverso da noi” sia occasione di conoscenza e arricchimento e su come la lealtà, come il fair play, siano fondamentali per costruire i rapporti di gruppo.

Dal didattico, si diceva, al ludico: divertimento per tutti con giochi di squadra, calcetto, calcio tennis e calcio biliardo.

«Una giornata intera all’Allianz Stadium, per scoprire che “la ricchezza si racchiude nella diversità” – commenta don Gianmarco Pernice dell’Oratorio “Don Bosco Agnelli” – Laboratori di “fair play” e “un calcio al razzismo”, giochi e il tour completo dello stadio e del museo: siamo stati presi per mano dal personale dello stadio al completo ci ha guidato in un percorso immersivo alla scoperta dei veri valori dello sport»

Guarda la Gallery di Juventus.com

 

Don Ángel presenta La città di Don Bosco

Mercoledì 23 maggio si è tenuta a Valdocco la presentazione del libro “La città di don Bosco, curato da Don Bruno Ferrero. Sono intervenuti numerosi ospiti ed autorità civili e religiose, tra i quali il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, l’Arcivescovo di Torino, S.E. R. Mons. Cesare Nosiglia, l’Ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, Don Enrico Stasi, l’Assessore al Bilancio del Comune di Torino, Sergio Rolando, il Segretario Generale della Camera di Commercio di Torino, Guido Bolatto, ed il magistrato Giancarlo Caselli.

L’autrice e attrice torinese Laura Curino ha introdotto l’evento con un monologo dedicato alla città; si sono poi susseguiti gli interventi del curatore del libro, Don Bruno Ferrero e del Rettor Maggiore, che ha desiderato realizzare la pubblicazione del volume in occasione della celebrazione del 150° anniversario della consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice, e in vista della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Panama nel gennaio 2019.

Durante il suo intervento, il Rettore Maggiore ha affermato che “il libro è un omaggio a Torino, per offrire un ricordo di Don Bosco: è un cammino insieme a lui per le vie della città. Andando per il mondo, è tantissima la gente che ha sentito parlare di Torino e di Valdocco grazie a Don Bosco.” 

Il volume non commerciale sarà regalato ai giovani che dalle case salesiane di tutto il mondo parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù perchè la città, piena di vita e di sogni, dove vive Don Bosco oggi, è il cuore di ogni giovane.

 

Presentazione del Libro "La Città di Don Bosco"

Presentazione del Libro "La Città di Don Bosco"

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur mercredi 23 mai 2018