Bra: I Salesiani si preparano alla solenne festa di San Giovanni Bosco – Targatocn.it

Il sito Targatocn.it ha dedicato un articolo alla Festa di Don Bosco e alle celebrazioni in programma presso la casa salesiana di Bra. Di seguito l’articolo.

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Il 31 gennaio è uno dei giorni più freddi dell’anno, ma non per i Salesiani e per tutti coloro che portano don Bosco nel cuore.

Nella città di Bra, l’anniversario della sua nascita al cielo è sempre un momento di grande solennità e ogni anno la sua festa si trasforma in un evento spirituale ricco di significati e di fede. Una bella occasione di crescita e di allegrezza per sentirsi non solo bene nella propria comunità, ma felici.

È già iniziata la novena a cui farà eco il Rosario dell’Ausiliatrice in programma martedì 24 gennaio, alle ore 21, presso la cappella dell’Istituto San Domenico Savio, con riflessioni su San Francesco di Sales (patrono dei Salesiani) nel giorno della memoria liturgica.

Previsto anche un incontro venerdì 27 gennaio, alle ore 20.45, in tema con la strenna 2023 del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime“Come lievito nella famiglia umana di oggi. La dimensione laicale della famiglia di don Bosco”.

Si prosegue domenica 29 gennaio nella cappella dell’Istituto con le Messe, alle ore 10 e alle ore 11.15, che segnano l’avvio alle celebrazioni in onore di San Giovanni Bosco, rese ancora più gustose, grazie alla merenda, preparata secondo il canone dell’accoglienza salesiana.

Ed eccoci al gran giorno. Martedì 31 gennaio è la memoria liturgica del Santo e sarà grande festa con la Messa delle ore 18, presieduta dal direttore don Riccardo Frigerio, in forma di celebrazione comunitaria.

Ovviamente, i protagonisti di questo tempo di festa saranno i giovani piccoli e grandi. Per gli alunni della scuola media e del CNOS-FAP sarà l’opportunità di riscoprire la gioia del cuore e dell’anima, il più concreto biglietto da visita di don Bosco.

“Cari giovani, io con voi mi trovo bene”: è scritto sul cartellone che campeggia nel cortile dell’Istituto San Domenico Savio, testimone della missione di don Bosco dal 1959. Da allora, sacerdoti, laici consacrati, educatori, ex allievi e cooperatori sono al servizio di bambini e ragazzi della città, operando con fede e dedizione nella Casa che sorge nel quartiere Oltre-ferrovia.

A sostenerli è l’Auxilium Christianorum (l’Aiuto dei Cristiani) che era continuamente invocata da don Bosco. Il grande educatore di Valdocco pose la sua opera di sacerdote e fondatore, sin dall’inizio, sotto la protezione e l’aiuto di Maria Ausiliatrice, alla quale si rivolgeva per ogni necessità, specie quando le cose s’ingarbugliavano.

Il Santo torinese, che spese la sua vita per i giovani dell’800, continua a distanza di secoli a scaldare i cuori. E l’oratorio rappresenta da sempre il perno di un formidabile processo d’integrazione e di prevenzione per tenere insieme tanti bambini e ragazzi che hanno bisogno di essere guidati e amati.

Ogni giorno una moltitudine di ragazzi frequentano la scuola, il catechismo, svolgono diverse attività ludiche e culturali, fanno sport nei campetti di calcio, basket e pallavolo. “Come ci ha insegnato don Bosco, noi cerchiamo di formare buoni cristiani e onesti cittadini”, hanno continuamente predicato intere generazioni di Salesiani.

Tante persone sono cresciute nei cortili di viale Rimembranze, generazioni e generazioni sono passate di lì e ancora oggi lo spirito del suo fondatore è presente tra i sorrisi dei fanciulli, l’entusiasmo degli adolescenti, la devozione degli adulti.

Un solo pensiero fu caro a don Bosco: vedere i suoi giovani “Felici nel tempo e nell’eternità”. Questa, da sempre, la missione dei Salesiani di Bra. Lo sa bene don Sebastiano Bergerone, uno dei decani della fraternità, che racconta:

“Don Bosco, presentando il libro ‘Il giovane provveduto’, annota che molti ragazzi non frequentano la Chiesa, perché pensano che dovrebbero rinunciare alle cose più amate della loro vita: il divertimento, la musica, lo sport, la libertà. Questo li porta a posticipare il più possibile la pratica religiosa. Don Bosco rassicura i giovani che Gesù non toglie niente al positivo che c’è in loro, ma li aiuta a liberarsi dagli impedimenti che ostacolano la felicità a cui aspirano. Gesù stimola le forze migliori che ci sono in loro, distrugge le trappole che un mondo ripiegato su se stesso tende ai suoi abitanti. L’esperienza che i giovani vivono nelle case salesiane è di grande gioia, (allegria, come diceva lui), tanto che dicevano: facciamo consistere la vita cristiana nell’allegria e nel compiere il nostro dovere”.

Un messaggio chiaro, semplice ed attuale quello di don Bosco, un santo non solo da ammirare, ma da imitare.

E Se La Fede: puntata di “In Cammino” dedicata al progetto – Tv2000

Il programma tv “In Cammino“, in onda dal lunedì al venerdì alle 19.30 su Tv 2000 (canale 28 del d.t.) ha dedicato nella giornata di mercoledì 18 gennaio un lungo spazio al progetto E Se La Fede Avesse Ragione?, ospitando in studio don Luca Ramello, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Diocesi di Torino, e in collegamento suor Carmela Busia, FMA Delegata per la Pastorale Giovanile.

Durante il programma anche testimonianze dei giovani e un intervento di don Alberto Goia, Delegato per la Pastorale Giovanile SDB.

Serravalle: un punto d’ascolto Cnosfap “per sentirsi meno soli” – NoviOnline

Il sito NoviOnline ha dedicato una notizia sul Punto d’Ascolto gestito dal CNOS-FAP di Serravalle Scrivia, uno spazio di condivisione aperto a giovani, famiglie e anziani. Di seguito la notizia.

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A partire da mercoledì 18 gennaio, il Comune di Serravalle Scrivia ospiterà nei locali della biblioteca un Punto d’Ascolto gestito dal centro di formazione professionale CNOS-FAP. Sarà uno spazio dove parlare ed essere ascoltati: si potranno ottenere informazioni, condividere i propri pensieri e situazioni, ricevere conforto.

Il centro di formazione professionale salesiano metterà a disposizione dei fruitori personale competente. Questa attività non avrà scopo terapeutico, ma sarà unicamente finalizzata alla relazione d’aiuto, rispetto a situazioni di disagio personale, permettendo alle persone di sentirsi meno sole.

Nel Punto d’Ascolto saranno accolti giovani, famiglie, anziani per aiutarli in tutte quelle azioni che ci disorientano nel mondo di oggi. Lo sportello vuole anche essere uno strumento per il potenziamento dell’inclusione degli stranieri e delle persone con disabilità, un mezzo per conoscere le opportunità e i servizi gratuiti che le istituzioni e gli enti offrono alla cittadinanza.

Il Punto d’Ascolto sarà aperto presso la biblioteca di piazza Carducci 4 a Serravalle Scrivia, tutte le settimane con i seguenti orari:

  • Mercoledì dalle 9.00 alle 12.00
  • Giovedì dalle 15.00 alle 17.00

Rettor Maggiore: “La missione dei salesiani è stare sempre accanto ai giovani” – Avvenire

Il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, è stato intervistato da Avvenire sull’impegno pastorale dei salesiani e la realtà della congregazione oggi. Di seguito l’articolo.

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Artime: «La missione dei salesiani è stare sempre accanto ai giovani»

Il Rettor Maggiore illustra l’impegno pastorale della congregazione. «Anche un solo caso di abuso è terribile. Siamo vicini alle vittime»

 

L’8 dicembre 1844, don Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione salesiana, inaugurava nella periferia di Torino un “oratorio” dedicato proprio a san Francesco di Sales.

Era il nucleo di quella che è diventata la “cittadella” di Valdocco. Dove “tutto è cominciato”. Qui un gruppo di giornalisti incontra il decimo successore del grande santo dei giovani, don Ángel Fernández Artime, spagnolo delle Asturie, figlio di pescatori.

Vengono da Roma grazie all’iniziativa di don Giuseppe Costa, segretario del rettor maggiore e co-portavoce della Congregazione, e sotto la sapiente guida di don Mike Pace visiteranno i luoghi più cari al mondo salesiano, Valdocco appunto con l’annesso Museo Casa don Bosco rinnovato di recente, poi Castelnuovo d’Asti oggi Castelnuovo don Bosco, dove Giovannino venne battezzato nella stessa chiesa dove ricevettero il primo Sacramento anche san Giuseppe Cafasso e il beato Giuseppe Allamano, e quindi il monumentale complesso a Colle don Bosco, edificato dove nacque il santo e dove si sono formate generazioni e generazioni di missionari poi partiti per ogni angolo del mondo.

«In quasi nove anni, gran parte dei quali trascorsi in giro per il mondo, a visitare le missioni, – esordisce don Angel – ho potuto toccare con mano il bene grandissimo che i nostri confratelli fanno, insieme con tutta la Chiesa e con tante persone di buona volontà. Lo dico senza trionfalismi: credo che oggi siamo una congregazione serena, che può guardare al futuro con speranza».

Lo confortano alcuni dati. Attualmente sono 14.000 i Salesiani di don Bosco, presenti in 134 Paesi, che presto diventeranno 136. Sono tra i 440 e i 460 i novizi che ogni anno pronunciano la prima Professione, con un rapporto «molto buono» di un giovane in formazione ogni 4,2 salesiani.

Don Angel parla della presenza della Congregazione in Ucraina sia nella comunità di rito latino che in quella di rito greco-cattolico. In quest’anno di guerra, racconta,

«i nostri confratelli in Ucraina sono molto coraggiosi, alcuni di loro sono sempre alle frontiere e in prima linea, per portare medicinali e aiuti. Non abbiamo perso nessun salesiano, ma la realtà è durissima. A novembre ho potuto visionare le foto della prima linea di guerra: non posso immaginare come nel XXI secolo si possa causare tanto danno umano».

Il Rettor Maggiore fa cenno anche alla presenza, discreta, nella Cina continentale dove vi sono «alcuni salesiani», conosciuti come tali dalle autorità, che svolgono una attività professionale.

«Ad esempio – specifica – abbiamo un italiano che da anni lavora con i lebbrosi e un eccellente professore di lettere classiche che vive in un campus universitario».

Durante l’incontro c’è spazio anche per particolarmente temi delicati, come il triste fenomeno degli abusi sui minori. Don Angel è chiaro e netto:

«per noi che abbiamo promesso a Dio e pubblicamente di consegnare la nostra vita per il bene dei ragazzi, anche soltanto un caso di abuso è terribile. Per quanto riguarda noi salesiani, qualunque caso che ci arriva non lo lasciamo dormire: si fa subito un processo sul posto in cui è accaduto per chiarire. Poi si presenta il caso alle autorità di Roma».

Detto questo il rettor maggiore aggiunge:

«È importante assicurare la giustizia per le vittime, ma se una persona è innocente gettarlo in pasto al pubblico è radicalmente ingiusto, perché la sua reputazione non sarà più come prima. Noi crediamo tantissimo nella giustizia riparativa: bisogna incontrare le vittime, vedere i loro bisogni e qual è la loro richieste di giustizia».

Interpellato su quelle che Papa Francesco definisce le “colonizzazione ideologiche” e sul tema del “gender”, il rettor maggiore dei Salesiani ha ricordato che

«la cosa più importante è il rispetto della persona. Non si possono trattare questi temi così delicati in un modo superficiale. La persona è la realtà più sacra che abbiamo: la Chiesa deve essere capace di misericordia, di ascolto, di accoglienza, di comprensione, il che non significa benedire o giustificare tutto».

Riguardo alla questione di come trasmettere la fede alle giovani generazioni, don Angel osserva:

«Rispetto al tempo di don Bosco, tutto è cambiato, ma, nello stesso tempo, nulla è cambiato». Dunque, anche in una società profondamente diversa sa quella di metà Ottocento, «non muta il nostro centro: una fede vissuta nella trasparenza, con declinazioni che, naturalmente, mutano da realtà a realtà».

Senza cadere nel proselitismo, d’altronde impossibile in realtà come i Paesi musulmani e induisti, ma senza rinunciare a proporre la propria testimonianza di fede.

«L’importante – rimarca – è che non ci vergognamo di fare proposte. Poi ciascuno, secondo la propria libertà e interesse, sceglie. Quando questo accade, a me dà tanta tranquillità».

Infine don Angel sottolinea che il lavoro dei salesiani si svolge non solo nel classico oratorio ma anche con altre modalità, determinate dalla realtà. Con i centri giovanili e con le scuole, con le case per i ragazzi di strada e per le ragazze sfruttate sessualmente, nelle 2800 parrocchie affidate alla Congregazione, in 92 istituzioni universitarie. E anche, ci tiene a sottolinearlo, nei campi profughi come quelli di Kakuma in Kenya, di Palabek in Uganda e di Juba in Sud Sudan:

«Lavoriamo per la formazione professionale dei giovani, perché non rimangano lì ma imparino un mestiere e appena possibile possano lasciare quei campi».

Gazzetta di Alba – Premiati gli allievi del CFP salesiano di Bra

Da La Gazzetta di Alba, si riporta l’articolo della premiazione del campionato dei mestieri Worldskills Piemonte.

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Pioggia di premi per gli allievi del centro di formazione professionale Cnos-Fap dei Salesiani di Bra al campionato dei mestieri Worldskills Piemonte, che si è svolto a Torino: un secondo, un terzo e un quarto posto in questa edizione. Accompagnati dai loro insegnanti hanno gareggiato Giulia Carolini per la pasticceria (formatore Giacomo Raffreddato), Simone Cunsolo per la riparazione di autovetture (con Gianfranco Morra) e Teresa Lusso per la sezione acconciature (accompagnatrice Monica Calosso). I tre rappresentanti facevano parte della pattuglia di 140 concorrenti che si sono sfidati in un * totale di 15 settori, mettendo in mostra le proprie abilità. Svoltosi il 30 novembre e il 1° dicembre a Lingotto fiere, il campionato ha permesso agli allievi braidesi di confrontarsi con giovani provenienti da 14 regioni italiane. Per la prima volta i campionati dei mestieri Worldskills Piemonte hanno ospitato delle aree dedicate alla scoperta dei mestieri appartenenti ai quindici ambiti in gara: acconciatura, costruzioni in mattoni, cucina, estetica, falegnameria, fresatura Cnc, grafica multimediale, hotel reception, pasticceria, progettazione meccanica Cad, riparazione di autovetture, sartoria, servizi di sala e bar, sistemi robotici integrati e tecnico di laboratorio chimico. Al termine della produzione dei loro capolavori, la giuria ha scritto i verdetti: per il Cnos-Fap braidese Giulia Carolini (pasticceria, con una creazione di cioccolato ispirata all’opera lirica Pagliacci di Ruggero Leoncavallo) ha conquistato il secondo posto con 700 punti; medaglia di bronzo per Simone Cunsolo della meccanica auto; un onorevole quarto posto per Teresa Lusso che ha gareggiato con acconciatori di tutto il Nord Italia. Commenta il direttore del centro di formazione braidese, Davide Busato: «Mi congratulo con tutti gli allievi e con i loro formatori, per le eccellenti performance realizzate; nella seconda giornata alcune classi del centro sono state in visita al Lingotto per sostenere i compagni in gara e per curiosare nella fiera dei mestieri».

Torino: premiati ai World Skills Piemonte 2022 gli studenti del CNOS-FAP – La Guida

Ai World Skills Piemonte 2022, tenutosi a Torino Lingotto parallelamente alla manifestazione Io Lavoro il 30 novembre e 1 dicembre, sono stati premiati diversi allievi del CNOS-FAP. Di seguito la notizia a cura del sito La Guida.

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Mercoledì 30 novembre e giovedì 1° dicembre si sono tenuti a Torino Lingotto, parallelamente alla manifestazione Io Lavoro, i campionati dei mestieri World Skills Piemonte 2022, che hanno visto la partecipazione di diversi allievi delle scuole professionali salesiane.

Sono stati due giorni di grande impegno e concentrazione, con diverse prove e compiti comunicati la mattina stessa, da eseguire in laboratori, officine, uffici creati ad hoc nel padiglione di Lingotto.

A conclusione dell’evento la sera del 1° dicembre, si è svolta la premiazione, con un’atmosfera di grandissima attesa.

competitor (gli allievi in gara) rappresentano l’eccellenza mondiale della formazione professionale per i giovani di età compresa fra 17 e 25 anni.

Moltissime le medaglie vinte dai ragazzi dei centri professionali salesiani:

  • Fresatura CNC: 2° e 3° posto per CNOS-FAP San Benigno
  • Pasticceria: 1° per CNOS-FAP Savigliano e 2° posto per CNOS-FAP Bra
  • Progettazione meccaniza cad: 2° posto CNOS-FAP Agnelli
  • Riparazione di autoveicoli: 1° posto CNOS-FAP Rebaudengo, 2° posto CNOS-FAP Fossano, 3° posto CNOS-FAP Bra.

CFP San Benigno: gli studenti di termoidraulica incontrano le aziende – Il Risveglio Popolare

Il giornale Il Risveglio Popolare ha dedicato un articolo all’incontro fra il CFP di San Benigno e le aziende termoidrauliche del territorio, che vi riportiamo di seguito.

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Venerdì 4 novembre presso l’Istituto Salesiano di San Benigno si è tenuto un proficuo incontro tra gli allievi del settore termoidraulico con varie aziende termoidrauliche del territorio facendo incontrare aziende e ragazzi che faranno lo stage.

Una delle tante iniziative di “Servizi al lavoro” messe in campo dal Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP . È stato un momento di formazione sulle tecnologie di climatizzazione e si è concluso tutti insieme, aziende e allievi, con un pranzo a base di polenta e salsiccia preparato dagli allievi del corso di cucina.

Châtillon: al Don Bosco si va a lezione di sicurezza sul lavoro – TGR Valle d’Aosta

L’Istituto Orfanotrofio Salesiano “Don Bosco” di Châtillon ha organizzato un corso di formazione per i ragazzi delle classi quinte di falegnameria e meccanica a tema sicurezza sul lavoro. Il TGR Valle d’Aosta ha dedicato un articolo (pubblicato su RAI News) e un servizio all’evento, che vi proponiamo di seguito.
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Al Don Bosco si va a lezione di sicurezza sul lavoro

Gli studenti delle classi quinte, falegnami e meccanici, hanno partecipato al corso di formazione organizzato da Cgil, Cisl e Uil. Il focus è sui diritti e sulle accortezze che ogni lavoratore deve adottare

Seduti tra i banchi del Don Bosco, i futuri meccanici e falegnami entrano nel mondo della sicurezza sul lavoro. Una tavola rotonda di circa due ore, organizzata dei sindacati confederati Cgil, Cisl e Uil. È il segretario regionale Cisl, Jean Dondeynaz, a intervenire per primo a nome di tutte le sigle.

Si parte dalla Costituzione per entrare nel dettaglio sulle normative che regolano il settore. Il ruolo della vigilanza da parte dell’Usl. E un altro approccio al tema, attraverso le vignette realizzate da alunni di altre scuole nel progetto dell’associazione torinese “Sicurezza e lavoro”. Il focus è sulle accortezze che ogni lavoratore deve adottare.

“È importante formare i ragazzi su questa tematica in una scuola come questa, che avvia alla professione”

commenta il direttore Don Vincenzo Caccia.

La tavola rotonda è parte di un percorso di formazione di più di sei ore, spiega il vicepreside e maestro del lavoro Carlo Vancheri, che gli alunni potranno far valere una volta terminato il ciclo di studi.

Guarda il servizio andato in onda durante il TGR Valle d’Aosta CLICCANDO QUI.

Don Bosco Châtillon: tavola rotonda su Salute e Sicurezza sul Lavoro – AostaCronaca.it & AostaOggi.it

L’Istituto Don Bosco di Châtillon ha ospitato, giovedì 20 ottobre 2022, una tavola rotonda sul tema degli incidenti sul lavoro. Iniziativa dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil della Valle d’Aosta, è stata rivolta agli studenti che si avviano verso il loro percorso lavorativo. I siti di Aosta Oggi e Aosta Cronaca hanno dedicato delle notizie all’evento, che vi riportiamo di seguito.

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AostaOggi.it

Tavola rotonda sugli incidenti sul lavoro al Don Bosco di Châtillon

Iniziativa di Cgil, Cisl e Uil per gli studenti che si avviano verso il mondo del lavoro

Giovedì 20 ottobre l’Istituto Don Bosco di Châtillon ospita dalle ore 14.30 una tavola rotonda sul tema degli incidenti sul lavoro.

L’iniziativa è dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil della Valle d’Aosta ed è rivolta agli studenti che si avviano verso il loro percorso lavorativo e per i quali è importante approfondire il tema delle misure, della normativa, dei provvedimenti e dei rischi collegati al mondo del lavoro.

L’introduzione dell’incontro è affidata al Maestro del Lavoro Carlo Vancheri. Interverranno Massimiliano Quirico, direttore di sicurezza e lavoro; la direttrice della struttura Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Usl Anita Mombelloni e i sindacalisti Mattia Droz, responsabile Sicurezza, salute e ambiente di Fim Cisl; Mauro Tamborin, docente e Rsl Flc-Cgil, e Gabriele Noto, segretario generale Uilm Valle d’Aosta.

AostaCronaca.it

Al Don Bosco di Chatillon tavola rotonda su Salute e Sicurezza sul Lavoro

Giovedì 20 ottobre, a partire dalle ore 14,30, presso l’Istituto Don Bosco di Chatillon

sindacati confederali, Cgil, Cisl, Uil della Valle d’Aosta, alla presenza della Sovrintendente agli Studi e dei rappresentanti della federazione locale dei Maestri del Lavoro, organizzano una tavola rotonda su di un tema di fondamentale e di triste attualità stante i continui incidenti sul lavoro che quotidianamente si verificano in Italia, con diversi infortuni, alcuni anche gravi, che coinvolgono i lavoratori valdostani.

Preziosa l‘apertura dell’Istituto Don Bosco di Chatillon, realtà di livello che forma ragazzi che frequentano corsi professionali per l’area dell’Industria e dell’Artigianato. La platea sarà costituita dagli studenti che si avviano verso il loro percorso lavorativo e per i quali sarà certamente importante approfondire il tema delle misure, della normativa, dei provvedimenti ed i rischi collegati al mondo del lavoro.

Saranno attori di una tavola rotonda diversi esperti che, forti di un’importante esperienza, sapranno garantire uno spaccato articolato di un tema, quello della sicurezza, condizione necessaria per ogni realtà lavorativa.

Inaugurazione dei nuovi spazi del CNOS-FAP di Alessandria – La Voce e il Tempo & La Voce Alessandrina

Le riviste “La Voce e il Tempo” e “La Voce Alessandrina” hanno dedicato due articoli all’inaugurazione dei nuovi spazi del CNOS-FAP di Alessandria da parte del Vescovo, mons. Guido Gallese, e di alcuni maestri del lavoro. Di seguito gli articoli apparsi sui due siti.

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La Voce e il Tempo

Don Bosco è con noi in officina

Nuova vita per la sede Cnos-Fap di Alessandria, l’ente di formazione professionale salesiano punto di riferimento per tutta la provincia per i giovani e gli adulti che devono riqualificarsi per reinserisi nel mondo del lavoro. Mercoledì 12 ottobre, alla presenza del Vescovo, mons. Guido Gallese e di alcuni «maestri del lavoro», sono stati inaugurati i nuovi locali del Centro.

Don Mauro Mergola, direttore della casa salesiana di Alessandria, già parroco a San Salvario a Torino, ha sottolineato la vicinanza dei salesiani con il tessuto sociale dei luoghi in cui sono presenti; don Pietro Mellano, direttore del Cnos-Fap di Alessandria, ha evidenziato l’importanza del lavoro come impegno sociale e ha riassunto come i tre settori della formazione professionale di Alessandria (Meccanica industriale, Meccanica dell’automobile, Operatore dei Servizi d’Impresa) vadano in quella direzione, grazie all’impegno quotidiano di tanti formatori che proseguono la pedagogia di don Bosco. Don Alberto Martelli, direttore generale del CnosFap Piemonte e direttore della Scuola Media e del Cnos di Valdocco di Torino, ha detto agli allievi come il futuro passi anche dalle loro mani, come il lavoro crei dignità, come i Centri di formazione professionale dei salesiani nati a Valdocco investano energie personali ed economiche in questa direzione, per il bene dei ragazzi. I cavalieri del lavoro presenti, hanno ricordato ai ragazzi la bellezza dell’impegnarsi sul lavoro e l’importanza della sicurezza.

È stata poi consegnata ad un’allieva meritevole, Chayma El Hammioui, una borsa di studio in memoria del defunto padre Felice Gilardi (anch’egli cavaliere del lavoro). Il Vescovo ha invitato i ragazzi a pensare che lavorare non è lo scopo della vita: il lavoro è un mezzo per realizzare qualcosa nel mondo secondo i nostri talenti:

«impegnatevi a trovare il vostro talento nascosto».

Accompagnati da una delegazione di ragazzi è seguita la visita ai nuovi ambienti (uffici, mensa, le aule): pensati secondo la pedagogia di don Bosco: valorizzare

«l’intelligenza nelle mani».

La Voce Alessandrina

Il Vescovo inaugura i nuovi spazi del Cnos-Fap

Intervista a don Pietro Mellano

Mercoledì 12 ottobre si è svolta l’inaugurazione dei nuovi spazi del centro di formazione professionale Cnos-Fap di Alessandria (corso Acqui 398), con la presenza di monsignor Guido Gallese.

«Io sono arrivato ad Alessandria con la pandemia, ed erano impensabili visite di questo tipo. Adesso, che siamo un po’ usciti dal “tunnel”, ci è sembrata una bella occasione per invitarlo e fargli conoscere da vicino questa realtà e i nostri giovani. Siamo una scuola cattolica, ma ospitiamo ragazzi di tantissime culture e religioni. Cerchiamo di spiegare loro il nostro modo di educare, vicino a San Giovanni Bosco. E per questo ci sembrava importante far conoscere il Pastore della nostra realtà ecclesiale»

ci racconta don Pietro Mellano, da tre anni direttore del Cnos-Fap alessandrino. Una realtà importante del nostro territorio che conta 130 allievi, nella fascia dai 14 ai 19 anni, e circa un centinaio di adulti per i corsi diurni.

Don Pietro, quali spazi avete inaugurato?

«Lo scorso anno abbiamo sistemato e aperto una nuova ala del centro di formazione. Il Centro, così, si è arricchito di una serie di uffici attinenti alla segreteria didattica, amministrativa e all’amministrazione. E poi un’altra zona dedicata a uffici che si chiamano “sportello al lavoro”: si tratta di un servizio importante che cura la relazione tra gli allievi dei tre settori professionali (meccanica industriale, meccanica dell’automobile, operatore ai servizi d’impresa, ndr) e il mondo del lavoro, ovvero le aziende. Nel percorso formativo dei nostri ragazzi, infatti, sono in programma stage operativi nelle aziende. Per questo è fondamentale il dialogo con loro. Ma non solo…».

Prego.

«Abbiamo anche una zona aperta al pubblico: su appuntamento riceviamo persone che stanno cercando di capire come ricollocarsi nel mondo del lavoro. Ma anche se devono approcciarsi a percorsi di formazione, o ex allievi che vogliono cercare o cambiare lavoro. Uno può dire: “Ma non ci sono già agenzie interinali?”. Sì, ma il plus che ha il nostro sportello è quello della formazione. Possiamo coniugare corsi, per giovani o adulti che effettuiamo lungo l’anno formativo, e opportunità di lavoro. Avevamo, quindi, il desiderio di fare un’inaugurazione di questi spazi, con il taglio del nastro e la benedizione del nostro Vescovo».

Un’occasione speciale, anche per un altro motivo.

«Sì, perché è stata consegnata la prima borsa di studio “Felice Gilardi, Maestro del lavoro”. La signora Paola Gilardi, in memoria del padre, maestro del lavoro, ha voluto fare una donazione a un nostro allievo meritevole: a riceverla, una ragazza del secondo anno. È stato un momento simbolico, significativo e utile per sottolineare ai nostri giovani che chi fa bene viene riconosciuto e premiato».

Obiettivi futuri?

«Abbiamo lanciato un nuovo percorso che si chiama “Saldo carpenteria”. Dura solo un anno ed è rivolto ai giovani dai 17 ai 20 anni. È legato al settore meccanico, per ragazzi con situazioni difficili e insuccessi scolastici, affinché possano tornare ad avere fiducia in loro stessi. E, tramite uno stage di 300 ore, poter dare, da subito o in prospettiva, un’opportunità nel mondo lavorativo. La risposta è stata molto buona: abbiamo 15 allievi, ma aumenteranno. Stiamo anche lavorando per evitare la dispersione scolastica, un flagello che connota l’Italia e, in particolare, l’alessandrino. È un momento storico complicato per i ragazzi, ma non dobbiamo perderne neanche uno. Un altro obiettivo è fare rete con tutte le realtà sociali del territorio che si occupano di giovani, dispersione e famiglia. E anche di persone diversamente abili: lavoreremo per dare loro delle opportunità, perché con un percorso ad hoc possono dare tanto. Sono certo che otterremo dei buoni risultati».