Il restauro delle vesti di Don Bosco da parte delle Benedettine dell’Isola San Giulio

In occasione della festa di don Giovanni Bosco, la Comunità monastica delle suore benedettine dell’Abbazia Mater Ecclesiae dell’Isola San Giulio (Lago d’Orta) dedica un articolo Santo, portando in luce il restauro delle vesti di Don Bosco eseguite dal laboratorio di “Restauro Tessili Antichi” del monastero stesso. Correlata alla notizia, un video di presentazione delle reliquie e del lavoro svolto.

Restauro delle vesti di Don Bosco
Gennaio 31, 2021

La bella coincidenza della festa di don Bosco con quella di san Giulio e la comunione con la realtà salesiana della nostra diocesi, ci rendono cara la figura del santo sacerdote Giovanni Bosco.

Il nostro Laboratorio di Restauro Tessili Antichi ha avuto la gioia di poter restaurare alcune vesti e accessori di don Bosco, in occasione dell’apertura del Museo “Casa don Bosco” a Valdocco, Torino. Con questo piccolo video desideriamo presentarvi le reliquie e il lavoro svolto. A lui affidiamo i nostri cammini, e accogliamo ancora oggi l’invito che faceva ai suoi ragazzi in tempo di peste: affidarsi in tutto alla Divina Provvidenza e alla Vergine Maria Ausiliatrice.

 

Châtillon festeggia Don Bosco con concorsi e incontri per le famiglie

Su La Vallée Notizie è uscito un articolo in occasione della Festa di Don Bosco sulle iniziative della casa salesiana di  Châtillon per i ragazzi, gli alunni e le loro famiglie.

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Anche il Don Bosco di Châtillon festeggia il «padre e maestro della Gioventù», San Giovanni Bosco. Da sempre, nelle case salesiane di tutto il mondo, gennaio viene vissuto come il mese di Don Bosco. Un mese per onorare il «padre e maestro della gioventù» di cui si celebra la festa il 31 gennaio, anniversario della morte. La vita di ogni santo lascia una testimonianza e un’e redità che attendono di essere raccolte e spese a servizio del bene comune. Particolarmente conosciuta è quella di Don Bosco, che ancora oggi insegna l’ attenzione, l’ immensa dedizione e la cura premurosa necessarie all’ educazione dei giovani. La grande intuizione di Giovanni Bosco è stata l’educazione preventiva.

Comprese infatti la necessità di educare attraverso l’ insegnamento e la correzione amorevole, piuttosto che applicare forme punitive e restrittive. Al Don Bosco di Châtillon, nel mese di gennaio sono state proposte per gli allievi, gli ex allievi e le loro famiglie alcune iniziative al fine di conoscere insieme la grande figura di questo santo educatore padre e maestro della gioventù. A partire dal concorso su don Bosco: per i ragazzi della scuola media e dell’ Istituto professionale industria e artigianato-Ipia sono state messe a punto delle attività – sotto forma di concorso – per conoscere don Bosco e allo stesso tempo per far emergere i talenti nascosti degli allievi. Il tema era «Dream Don Bosco» e si riferiva al sogno dei nove anni del santo.

I ragazzi della scuola media potevano cimentarsi in una o due attività tra: comporre una poesia o un rap, dipingere, partecipare a giochi matematici, creare una presentazione PowerPoint, realizzare un fumetto su un tema relativo al sogno dei nove anni. Invece gli allievi dell’ Ipia hanno avuto la possibilità di costruire un «Frame (cornice) Don Bosco»; fare un selfie con il santo; comporre un rap su di lui e farne la «sagoma». Le attività verranno valutate da una giuria e i primi due classificati di ogni categoria saranno premiati alla festa di Don Bosco dell’ Istituto. Ancora: gli allievi, nell’ora settimanale di «animazione», per tutto il mese sono stati accompagnati nel loro cammino di fede con la presentazione della figura di Don Bosco, attività proseguita nei momenti di «buongiorno», all’inizio di ogni giornata. Venerdì scorso, 22 gennaio, la scuola ha proposto un incontro di testimonianza – avvenuto in modalità telematica tramite la piattaforma Meet – per le famiglie degli allievi e degli ex-allievi, a cui hanno potuto partecipare anche gli insegnanti e gli educatori della scuola. L’ incontro è iniziato con un momento di preghiera dopo il quale i Salesiani Cooperatori hanno presentato la loro esperienza. La Messa in onore del fondatore con tutti i componenti dell’ istituto è stata celebrata tutti i giorni da martedì 26 a ieri, venerdì 29 gennaio. Nel contempo si concluderanno giovedì 24 giugno le iniziative organizzate per il 150esimo anniversario dell’Unione ex-allievi del Don Bosco, a livello mondiale, che hanno preso il via il 24 giugno dell’ anno scorso.

Cnos-Fap Vercelli, 5mila contatti per l’evento di consegna dei diplomi

L’Eco di Biella, in un articolo, riporta il successo della consegna dei diplomi del Cnos Fap di Vercelli, avvenuta con una cerimonia in parte in presenza e in parte on line.

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Un successo oltre ogni aspettativa per il «Cnos-Fap», la storica scuola professionale Salesiana del «Belvedere», per la tradizionale cerimonia di consegna degli attestati e dei diplomi dell’anno scolastico 2019-2020. Letteralmente “andata in onda” venerdì scorso dalla pagina Facebook della scuola, considerando anche la diffusione con VercelliWebTv sono state oltre 5.000 le visualizzazioni. Molte più persone di quante avrebbero fisicamente potuto starci a scuola. Sotto l’attenta regia di Flavio Ardissone e con la collaborazione di «Vercelli WebTv» ha realizzato un vero e proprio “kolossal” video.
Guest star più blasonata Orietta Berti, che ha mandato un video di saluto. Con lei molti altri vip, sia vercellesi che non: Norberto Midani (cabarettista), il vercellese Mimmo Catricalà. Alberto Masi e Alessio Zerbin, calciatori della Pro Vercelli, l ‘ olimpionico di tiro al volo Giovanni Pellielo, l ‘ attore Franco Barbero , Luca Cortellazzi, campione italiano di autocross e il grande prestigiatore Tony Binarelli, e l’acconciatrice Alexia Di Benedetto, ex allieva del Cnos-Fap di Vercelli. La cerimonia si è svolta con la presenza di Don Guido Candela, direttore delle opere salesiane Don Bosco e del Direttore del CFP Don Gabriele Miglietta, ed è stata condotta con la consueta verve dalla giornalista Raffaella Lanza .
Hanno partecipato, sempre in modalità video, autorità cittadine civili e religiose. Tutto è stato coordinato alla perfezione, in presenza pochissimi studenti in rappresentanza dei colleghi dei rispettivi corsi. Niente è stato lasciato al caso, proprio come in una produzione cinematografica. Se Ardissone già non ci ha pensato, a questo punto, il «Belvedere» dovrebbe istituire anche corsi per «Operatori dello spettacolo» e «Operatori video»… Sotto lo sguardo
benigno di San Giovanni Bosco, l’anno della pandemia è stato per questa scuola cittadina un  anno di sfide vinte. Questa inedita premiazione ne è stata, per ora, l’apoteosi.

 

 

Paolo Albera “Petit Don Bosco”: una mostra sul secondo successore in occasione della festa – Torinosette

Il magazine Torinosette di La Stampa nella giornata di oggi dedica un articolo all’inaugurazione della Mostra di Don Paolo Albera del Museo Casa Don Bosco, che si terrà domani mattina, sabato 30 gennaio 2021 alle ore 10.00, in diretta su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre) e sulla Pagina Fb del Museo (@museocasadonbosco), con la presenza del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime. Di seguito l’articolo pubblicato, a cura di Emanuele Rebuffini.

PAOLO ALBERA
“PETIT DON BOSCO”
UNA MOSTRA SUL SECONDO SUCCESSORE IN OCCASIONE DELLA FESTA

Era soprannominato il “petit Don Bosco”, per l’esile fisico, eppure Don Paolo Albera (1845-1921), svolse un ruolo fondamentale nell’espansione dell’opera salesiana. Nato a None, è stato uno dei Salesiani della prima ora, secondo successore di Don Bosco e Rettor Maggiore negli anni della Grande Guerra. A lui è dedicata la mostra “Il mondo negli occhi”, composta da 29 postazioni espositive e ospitata nel piano interrato del Museo Casa Don Bosco.

La mostra al momento è solo visitabile online su www.museocasadonbosco.it, ma sabato 30 gennaio, alle 10, in occasione della Festa di Don Bosco, sarà presentata dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime (è possibile seguire l’evento in diretta su Rete 7 e sulla Pagina Fb @museocasadonbosco).

In mostra troviamo 67 fotografie che illustrano le visite alle case salesiane dalla Francia alla Terra del Fuoco, la fondazione dell’orfanotrofio di Genova-Marassi con laboratori di sarti, calzolai e falegnami, le nuove scuole professionali e i nuovi oratori (in quegli anni a Torino videro la luce quello del San Paolo e del Monterosa), il viaggio in Mato Grosso nel 1901, l’elezione a Rettor Maggiore il 16 agosto 1910, la posa della prima pietra del tempio a Castelnuovo d’Asti (1918). Quindi le pagine del suo taccuino, documenti, lettere, i primi numeri del Bollettino Salesiano del 1878, ma anche cimeli relativi al culto mariano, infatti:

“Don Albera è stato il precursore di Museo Casa Don Bosco – spiega la direttrice Stefania De Vita – dedicando al culto di Maria Ausiliatrice uno spazio all’interno di Valdocco, embrione di un primo nucleo museale”.

Oltre alla mostra, sono numerosi gli appuntamenti in programma alla Basilica di Maria Ausiliatrice per i festeggiamenti di Don Bosco. Venerdì 29 , alle 20,30, veglia di preghiera con la presenza del Rettor Maggiore don Artime, che dialogherà con quattro giovani convocati da Papa Francesco per l’evento “Economy of Francesco”; sabato 30 , alle 9, messa presieduta dal Rettor Maggiore; domenica 31 gennaio, alle ore 9,30, messa con l’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia, mentre alle 18,30 a presiedere la liturgia sarà il Vicario del Rettor Maggiore don Stefano Martoglio. www.basilicamariaausiliatrice.it. Dirette su Rete 7 e sulla Pagina Fb della Basilica.

Casale: sognando San Giovanni Bosco – La Vita Casalese

Vista l’imminente festa del Santo dei giovani, il gruppo dei Salesiani Cooperatori di don Bosco di Casale ha realizzato un Contest, nel quale attraverso dei video vengono raccontate alcune delle visioni profetiche del fondatore dei salesiani. Inoltre la Santa Messa della domenica 31 gennaio sarà presidiata da Monsignor Vescovo Gianni Sacchi.  Di seguito l’articola pubblicato oggi, 28 gennaio 2021 su La Vita Casalese“.

CASALE – La comunità salesiana del Sacro Cuore di Gesù al Valentino si prepara in questi giorni a celebrare solennemente il Santo fondatore dei salesiani, don Bosco, maestro di intraprendenza e di coraggio nel prodigarsi a favore dei giovani più poveri e bisognosi del suo tempo.

In tutto il mondo (le opere salesiane sono presenti in 132 Paesi) le comunità si stanno muovendo seguendo l’invito del Rettor Maggiore don Angel Artime, che ha condiviso il suo messaggio annuale (strenna):

“Il nostro messaggio – afferma fiducioso il superiore dei Salesiani – sottolinea e ribadisce che, di fronte a questa dura e dolorosa realtà con le sue pesanti conseguenze, continuiamo ad esprimere la certezza di essere mossi dalla speranza: perché Dio nel suo Spirito continua a fare «nuove tutte le cose»”.

Ispirato dal messaggio della Strenna, domenica scorsa il gruppo dei Salesiani Cooperatori di don Bosco di Casale ha condiviso una riflessione su come la “fantasia” salesiana potrebbe rispondere alle esigenze del mondo giovanile emerse in questo tempo di pandemia: cosa farebbe don Bosco? Come si farebbe prossimo alla più “delicata porzione della società”, desiderosa di trovare dei punti di riferimento in questo tempo così incerto?

In queste settimane la riflessione ha riguardato anche i gruppi dei bambini e dei ragazzi dell’opera salesiana che, facendo ricorso alle “Memorie” redatte dal Santo, nelle quali si ritrovano più di 70 racconti dei suoi sogni, hanno provato a realizzare un Contest raccontando attraverso dei video alcune delle visioni più profetiche di don Bosco, che tanto hanno da dire anche ai nostri giorni.

Attraverso i video si stanno ripercorrendo le tappe più significative della vicenda di don Bosco, e il video più votato sarà proclamato vincitore del concorso .

“Provocati dai sogni di don Bosco e dalla sua passione educativa – sottolinea don Marco, direttore del don Bosco di Casale -, mossi dalla speranza che è in noi, desideriamo continuare a sognare il meglio per i nostri giovani, soprattutto i più poveri e spenti di speranza”.

Il programma delle iniziative proposte nell’imminenza della festa (compatibilmente con l’aggiornamento delle misure previste dalla normativa Covid) prevede inoltre un triduo di preghiera, che si sta svolgendo nell’ambito della Santa Messa delle 18 (mercoledì, giovedì e venerdì), le Sante Messe di orario nella domenica 31 gennaio, con la gradita presenza di Monsignor Vescovo Gianni Sacchi che presiederà le celebrazioni delle 10 e delle 11.15, la benedizione dei bambini e la distribuzione del pane di don Bosco, e il rinnovo della promessa dei Salesiani Cooperatori.

Cnos-Fap Saluzzo: addetto Panettiere/Pasticcere e collaboratore polivalente

Ultimi giorni per iscriversi ai corsi riservati e gratuiti per disoccupati maggiorenni Addetto Panettiere/Pasticcere e Collaboratore Polivalente al CNOS-FAP di Saluzzo. Di seguito tutte le informazioni riportate dal quotidiano online TargatoCN pubblicate nella giornata di ieri, 27 gennaio 2021.

Addetto Panettiere/Pasticcere e Collaboratore Polivalente sono i corsi riservati e gratuiti per disoccupati maggiorenni. Iscrizioni entro il 31 gennaio

Le iscrizioni si stanno chiudendo, quindi occorre affrettarsi per fissare il colloquio e la semplice prova pre-selettiva

Al CNOS Fap (Centro nazionale opere Salesiane) di Saluzzo, in via Griselda 8 sono aperte le iscrizioni a due corsi pomeridiano/serali aperti a disoccupati maggiorenni; i corsi, entrambi da 600 ore con 240 ore di stage in azienda, rilasciano la Qualifica professionale e sono gratuiti perché finanziati dalla Regione Piemonte e dal Fondo Sociale Europeo.

I percorsi sono:
–  Addetto Panettiere/Pasticcere
(con nozioni di Pizzeria);
– Collaboratore polivalente nelle strutture ricettive e ristorative
: una figura in grado di pulire/detergere/sanificare, rifare le camere, fare accoglienza, preparare e servire le colazioni sia in strutture ricettive di tipo turistico, ma anche in tutte quelle strutture in cui sia necessario fare le mansioni indicate (case di riposo, rsa, comunità, agriturismi, etc..).

Sia durante il corso che al termine, gli iscritti saranno seguiti ed aiutati dallo Sportello per i servizi al lavoro, interno alla sede, per valutare un inserimento lavorativo.

Le lezioni si svolgeranno:
–       In presenza per quanto riguarda la parte di laboratorio;
–       A distanza per la parte di teoria;
–       Corsi in orario preserale/serale 17.30/22.30 ed il sabato mattina per panetteria/pasticceria

Le iscrizioni si stanno CHIUDENDO, quindi occorre affrettarsi per fissare il colloquio e la semplice prova pre-selettiva.

Per maggiori informazioni potete :
– telefonare al numero 0175/248285
– mandare una mail a segreteria.saluzzo@cnosfap.net
– compilare il seguente form: https://forms.gle/7wWw7DfGZeFrxpEX9
– consultare i siti: cuneo.cnosfap.net/saluzzo e saluzzo.cnosfap.net
– Consultare la pagina Facebook “Cnos Fap Salesiani Saluzzo”
– Passare in sede, via Griselda 8 a Saluzzo, previo avviso telefonico.

Bra, con gli studenti – La Voce e il Tempo

Un programma ricco di iniziative per la festa di Don Bosco ai Salesiani Bra tra momenti liturgici e momenti conviviali di aggregazione, pensati per i ragazzi della Scuola Media e del CFP. Di seguito l’articolo con il programma delle attività pubblicato su La Voce e il Tempo a cura di Lino FERRERO.

Bra, con gli studenti

«Quest’anno sarà una festa di don Bosco molto particolare vista la pandemia», diceva da settimane il direttore della casa salesiana di Bra, don Alessandro Borsello.

Sicuramente diversa dagli scorsi anni, dove oltre ai momenti liturgici erano organizzati momenti conviviali di aggregazione, conferenze e giochi per grandi e piccoli. Ma il programma di «Don Bosco 2021» è molto ricco. Tutto parte dalla Strenna «Mossi dalla speranza: ‘Ecco, io faccio nuove tutte le cose’ (Ap 21,5)» che è il titolo che il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha scelto per il messaggio della Strenna per il 2021.

I festeggiamenti per don Bosco a Bra dove l’opera dei Salesiani è presente ormai da 62 anni cominciano giovedì 28 gennaio. Alle 8 la Messa dei ragazzi della Scuola Media, alle 10 la Messa dei ragazzi del Cfp – 2°anno e alle 18.30 un incontro per i gruppi giovani dell’oratorio.

Venerdì 29 gennaio alle 8 la Messa per i ragazzi del Cfp – 3°anno e alle 20.45 «Mossi dalla speranza», diretta Youtube. Una serata di rifl essioni e preghiere nella chiesa dei Salesiani rifl ettendo sulla strenna del Rettor Maggiore.

Sabato 30 gennaio, alle 10.30 «La speranza di futuro per il lavoro dei giovani»: dialogo con gli imprenditori del territorio sul mondo della formazione professionale nella metalmeccanica. Domenica 31 gennaio, festa liturgica di don Bosco, alle 10 Messa della comunità in diretta Youtube, presiede il salesiano don Alessandro Basso, seguirà pane e salame e giochi per ragazzi nello stile salesiano.

Infine lunedì 1° febbraio alle 8 Messa per i ragazzi del Cfp – 1°anno. Le dirette saranno sul canale Youtube delle parrocchie braidesi.

Lino FERRERO

Festa Don Bosco, due interviste al Rettor Maggiore: “Speranza e attualità del messaggio di Don Bosco”

In occasione della festa di San Giovanni Bosco, La Voce e il Tempo e Famiglia Cristiana hanno intervistato il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime.

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Don Bosco, speranza nella pandemia

Per una felice coincidenza la festa liturgica di don Bosco, il 31 gennaio, quest’anno cade di domenica. Per la famiglia salesiana e per quanti sono devoti a don Bosco, ma non possono recarsi in chiesa per motivi di salute, sono due le possibilità per seguire in Tv le Messe dove verrà ricordato particolarmente il santo dei giovani: dalla Basilica di Maria Ausiliatrice, alle 9.30 dove presiede l’Arcivescovo Cesare Nosiglia (in diretta su Rete 7 (canale 12 del Digitale terrestre) e alle 10.55 su Rai Uno dalla basilica del Sa- cro Cuore di Gesù a Roma. Presiede il Rettor Maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime, che abbiamo raggiunto al telefono all’indomani della chiusura della 39a edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, celebrate dal 15 al 17 gennaio scorso e che hanno preceduto la novena di don Bosco che termina sabato 30.

Tema delle Giornate, a cui è intervenuto anche il vescovo di Pinerolo mons. Derio Olivero, il messaggio della Strenna per il 2021: «Mossi dalla speranza: ‘Ecco, io faccio nuove tutte le cose’ (Ap 21,5)». «Una prima testimonianza di speranza delle Giornate è stata la possibilità – mai accaduta prima – di far partecipare e incontrare migliaia di persone che condividono il carisma di don Bosco», evidenzia il Rettor Maggiore. «La crisi causata dalla Pandemia si è trasformata, grazie alla creatività delle nostre opere che stanno portando avanti molte iniziative on line, in un’opportunità d’incontro e comunione utilizzando le moderne tecnologie: sono convinto che don Bosco, che è stato un missionario, oggi utilizzerebbe il web per fare arrivare in tutto il mondo il messaggio di Gesù. Questo non per farci pubblicità ma per parlare del bene che fanno i cristiani perché il male si tramette da solo…Non tut- to è negativo nella rete se la mettiamo a servizio dell’uomo: lo abbiamo sperimentato anche nei giorni scorsi, annunciando in tutte le nostre opere la Strenna 2021 dalla casa generalizia della Figlie di Maria Ausiliatrice, raggiungendo 198 mila persone fino all’Oceania».

Così anche la Messa di domenica in diretta su Rai 1, animata dal coro del Movimento giovanile salesiano dell’Italia Centrale…

Certamente è un grande regalo per la famiglia sale- siana e per coloro che non possono recarsi in chiesa. Tutti noi, soprattutto in questo tempo incerto, abbiamo bisogno di speranza, soprattutto coloro che sono nella malattia, nella povertà, nella solitudine che la Pandemia accentua ancora di più. Per questo la Strenna di quest’anno ha come tema, in un momento in cui c’è tanta sofferenza, quello del dovere della speranza di fronte ad una realtà mondiale che ci interpella e che non possiamo ignorare.

Cosa state facendo come Famiglia salesiana per essere segno di speranza nei 132 paesi dei 5 continenti in cui sono presenti le vostre opere?

C’è come già dicevo, la straordinaria creatività che – come abbiamo visto durante le Giornate di Spiritualità in cui si sono raggiunte oltre 100 mila persone mediante i collegamenti social – si sta mettendo in campo nelle nostre opere per arrivare alla gente e a tutte le famiglie. Ma non basta: oltre alla vicinanza spirituale e ‘virtuale’, come figli e figlie di don Bosco, siamo chiamati ad essere buoni cittadini e rispettare le regole anticontagio ma anche buoni cristiani e, dove c’è bisogno di aiuto, a non rinchiuderci in casa ma a stare vicini in sicurezza a chi è in difficoltà. E così stiamo facendo nelle nostre opere, laddove incombe la guerra o qui a Roma, come nella nostra parrocchia del Sacro Cuore, dove la sera i giovani portano cibo, coperte e conforto a chi non ha un tetto per dormire. Una spinta alla solidarietà, come abbiamo sentito dalle testimonianze dal mondo nelle Giornate di Spiritualità, che in questi mesi di emergenza Covid si è tradotta anche nella raccolta nelle nostre opere di ben 9 milioni di euro che invieremo nelle nostre missioni in 68 nazioni per finanziare 120 microprogetti per i giovani e le famiglie perché non manchi tutto a coloro a cui già manca tanto.

Cosa ci sta insegnando l’emergenza Coronavirus?

Questa pandemia che sta affliggendo la nostra umanità finirà, ma ci sono altre Pandemie croniche che come cristiani abbiamo il dovere di contribuire ad estirpare: le guerre, le mafie, la fame, gli abusi, la povertà che sta disumanizzando chi è costretto ad immigrare per dare futuro ai propri figli e viene torturato o muore al gelo, la disoccupazione giovanile… Ecco il nostro compito laddove come Famiglia salesiana siamo chiamati ad essere presenti: dare speranza e lavorare per la giustizia per ‘dare di più a chi ha avuto di meno’, come ci ha raccomandato don Bosco e come ci richiama Papa Francesco.

Marina LOMUNNO

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Ecco, invece, un estratto dell’intervista rilasciata dal Rettor Maggiore a Famiglia Cristiana, da oggi in edicola.

di Annachiara Valle

Perché Don Bosco è sempre attuale

Le attività cambiano, ma non cambia il modo di proseguire la missione educativa ed evangelizzatrice della famiglia di don Bosco». Don Angel Fernandez Artime, rettor maggiore dei Salesiani, ricorda il carisma della Congregazione. In questo tempo segnato dalla pandemia, in cui a soffrire sono soprattutto i giovani, i religiosi hanno continuato a stare accanto ai ragazzi. Per rispondere al loro disagio.

Come avete rimodulato la vostra offerta formativa?
«Certamente il nostro marchio d’identità sono i giovani, la loro educazione, la formazione dei bambini, degli adolescenti. Tutto il resto, oratori, scuole, licei o centri di formazione professionale, case di accoglienza per i ragazzi immigrati, parrocchie, centri
giovanili, istituzioni universitarie sono mezzi finalizzati a un unico scopo: preparare le giovani generazioni alla vita. Il nostro metodo educativo continua a essere quello di don Bosco: il sistema preventivo, che è molto più di una pedagogia».

In che senso?
«È un modo di educare, di avvicinarsi a ogni persona; un modo di relazionarsi, di dare priorità alla persona stando vicino ai ragazzi. È ascolto, è relazione, è gioia, è gioco (anche), è spirito di famiglia, è sentire, sperimentare e sapere di essere amati attraverso una presenza che accompagna, educa e prepara alla vita. Ecco perché la pandemia è solo una circostanza, dolorosa, pesante, che lascia così tanto dolore sulla sua scia, ma è solo una realtà con la quale continuiamo a vivere ma che non può impedire di portare avanti la nostra missione. Per questo continuiamo la nostra missione educativa con le oltre 350 mila persone che compongono i 32 gruppi o rami di questo grande albero, i primi quattro dei quali sono stati fondati direttamente da don Bosco: i Salesiani di don Bosco, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Salesiani cooperatori (laici nel mondo) e l’Associazione dei devoti di Maria Ausiliatrice».

Come raggiungere oggi i giovani?
«C’è chi pensa che i giovani di oggi siano più difficili di quelli di altri tempi e che raggiungerli, creando legami che possano aiutarli a fare un percorso di maturazione e crescita nella vita, sia qualcosa di molto difficile o impossibile. Non sono d’accordo con questa visione. Forse il problema è dato dal 4 4 nostro sguardo, dalle nostre paure di adulti, di educatori che pensano più a quello che vogliono offrire, partendo da posizioni sicure e consolidate nel corso degli anni, piuttosto che essere permanentemente aperti al dialogo con tutto ciò che ci sfida. Oggi non si può essere educatori né evangelizzatori credendo che tutto ciò che “si ha” e “si sa” è ciò che gli altri devono accettare; e che, se questo non avviene, sono gli altri a sbagliare e quindi non hanno nulla da fare “con noi” Oggi più che mai gli educatori in generale, ma anche gli educatori cristiani, i genitori e gli evangelizzatori devono avere la volontà di ascoltare, di accogliere ogni persona, ogni giovane nel luogo e nella situazione in cui si trova, e non dove vogliamo che egli sia. È necessario trovare punti di incontro per un autentico ascolto. Soprattutto, dobbiamo testimoniare con le nostre convinzioni e il nostro stile di vita che crediamo veramente in ciò che diciamo. Mi sembra che oggi i giovani siano molto più colpiti dalle testimonianze che dalle parole. Pensiamo, per esempio, a papa Francesco e alla grande
accoglienza della sua persona da parte dei giovani del mondo. Certamente le sue parole esprimono molta forza, ma la sua semplicità e la sua coerenza comunicano molto di più. E sorprendentemente molti altri, che sono ben inseriti in quella che credono essere la loro “verità”, ne restano profondamente turbati. Tuttavia, mi sembra che questa prossimità e questa testimonianza sia un modo molto attuale di raggiungere efficacemente i giovani».

Salesiani Vigliano: la festa di Don Bosco ai tempi del Covid – Eco di Biella

La parrocchia di San Giuseppe Operaio di Vigliano Biellese si prepara a celebrare la festa di San Giovanni Bosco, organizzando la tradizionale festa che coinvolge non solo la comunità ma anche i ragazzi del Centro di Formazione Professionale. Tra le celebrazioni anche le sante Cresime, previste per domani. L’Eco di Biella di oggi, giovedì 28 gennaio 2021, dedica un articolo alle iniziative e alle celebrazioni legate alla festa di Don Bosco presso la parrocchia, con il commento del parroco don Gianni Moriondo.

Domenica la chiusura. Don Gianni: «Cerchiamo di fare ciò che la legge ci permette»
La festa di Don Bosco ai tempi del Covid
Una dei pochissimi eventi organizzati con la pandemia ha preso il via lunedì scorso

Nonostante il difficile periodo, il don della parrocchia di San Giuseppe Operaio, Gianni Moriondo, ha organizzato la tradizionale festa dedicata a Don Bosco. 300 a messa.

Da lunedì scorso sono iniziati quattro giorni con la partecipazione alla messa, delle ore 8.30, dei giovani allievi dell ‘ istituto San Cassiano Cnos-Fap a cui è seguita la colazione:

«Gli allievi della scuola sono stati scaglionati e tutte le mattine un ‘ ottantina vengono in chiesa, per quattro mattinate da lunedì a giovedì, quindi circa 300».

La Cresima. Domani alle ore 18 si svolgerà la messa, celebrata da don Moriondo, per i ragazzi che riceveranno la Cresima quest’anno. Seguirà un incontro con le famiglie nel salone dell’istituto Salesiano: «Vedremo di stabilire delle date per lo svolgimento, pur con tutte le incognite del momento».

Alle ore 21 si svolgerà un incontro, via web, con il salesiano don Bruno Ferrero sul tema “Don Bosco contro l’impossibile”.

Con il Vescovo. Sabato la giornata di festa inizia alle 15.30 con il ritrovo o oratorio dei bambini e ragazzi, dalla prima elementare alla prima media.

Alle 18 la solenne Eucarestia presieduta dal Vescovo di Biella Monsignor Roberto Farinella, a cui seguirà un incontro per presentare alcune iniziative diocesane.

«Visto che in Diocesi si parla di operatori pastorali, una maggior valorizzazione dei laici nelle parrocchie, facciamo un incontro dopo la messa con il Consiglio Pastorale» spiega don Moriondo.

Il progetto. La festa di don Bosco si concluderà domenica. In programma alle ore la messa della Solenne Eucarestia presieduta dal direttore dei salesiani don Genesio Tarasco. Cerimonia che sarà poi ripetuta alle ore 18 con i parroci delle chiese di Vigliano, don Luca Murdaca e don Gianni Moriondo, a cui sono invitati i giovani per la presentazione del progetto “Volontario ?… Volentieri “.

«E’ un progetto per rendere protagonisti i giovani in diversi settori, la parte più sostanziosa sarà un corso per animatori a due livelli, 15-18 anni e 19-25 anni, in vista di un volontariato da praticare poi durante i centri estivi».

Collaborazione. Curare l ‘ organizzazione in questo momento qualsiasi evento è difficile, don Moriondo lo conferma:

«I due principi che io seguo, che ci hanno permesso di fare tante cose, come ad esempio il centro estivo la scorsa estate, anche se faticosamente, sono il pieno rispetto della legge e cercare di fare tutto ciò che la legge ci permette. Abbiamo chiesto collaborazione, siamo entrati in rete con altre realtà come la Protezione Civile di Vigliano, con il gruppo dei genitori che si sono preoccupati di dare una mano all ‘ ingresso dei ragazzi. Oggi una educatrice che, con i volontari, va a prendere i ragazzi all ‘ uscita della scuola e li accompagna qui per organizzare attività. Anche per il catechismo abbiamo organizzato piccoli gruppi distribuiti durante la settimana, il sabato per l’attività utilizziamo l’ambiente più capiente che la legge permette, che è ancora la Chiesa. Sempre con il dovuto distanziamenti e l’uso delle mascherine».

Sante Tregnago

Festa di don Bosco: alcune iniziative – La Voce e il Tempo

Tra le diverse iniziative trattate in questo periodo inerenti alla festa don Bosco, si comunica che nella giornata di domenica anche l’oratorio di Valdocco e la parrocchia Maria Regina della Pace celebreranno il santo dei giovani. Di seguito la notizia con il programma della giornata, pubblicata oggi, 28 gennaio 2021, su “La Voce e il Tempo“, .

Valdocco, Il Cortile resta «casa che accoglie»

Il cortile del primo oratorio di don Bosco, a Valdocco (via Salerno 12), nella festa del santo dei giovani, domenica 31 gennaio, sarà spalancato, in ottemperanza alle norme anticontagio, per bambini e ragazzi.

Dalle 15.30 si terrà, infatti, un pomeriggio di giochi, sfide e riflessione per i più piccoli organizzato dagli animatori dei gruppi delle superiori e universitari.

Seguirà la partecipazione alla Messa delle 18.30 per i giovani degli oratori e il Movimento giovanile salesiano presieduta, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, dal vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani, don Stefano Martoglio.

Dopo la Messa i ragazzi si incontreranno per un momento di condivisione nel rispetto del distanziamento. «L’oratorio non si è mai fermato e non si ferma», evidenzia il nuovo incaricato don Jimmy Muhaturukundo, salesiano, che lo scorso settembre si è avvicendato al confratello don Jacek Jankosz. Il cortile nella pandemia è sempre rimasto, anche nei mesi del lockdown o delle zone rosse, con diverse modalità, casa che accoglie, avvia alla vita e dove incontrarsi fra amici.

«Abbiamo riaperto», afferma don Jimmy, «come ha invitato l’Arcivescovo mons. Nosiglia con alcune attività in presenza nel rispetto dei protocolli: dopo le vacanze di Natale abbiamo ripreso il catechismo in presenza e i gruppi formativi di fascia dalla prima superiore in poi (biennio, triennio e giovani over 19) che si ritrovano il venerdì dalle 18.30 alle 20.30».

In settimana il cortile è aperto per le attività di doposcuola che si tengono, per le elementari lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 18.30 e per le medie martedì e giovedì dalle 17 alle 18.30.

«Attualmente accogliamo 40 bambini delle elementari per il doposcuola ma non riusciamo a far fronte a tutte le richieste per la mancanza di volontari in ottemperanza ai protocolli. Allo stesso tempo però continua l’attenzione verso i ragazzi più fragili o i bambini delle famiglie che fanno più fatica».

Sta riprendendo anche l’attività della Scuola calcio «Auxilium» con gli allenamenti individuali per alcune squadre.

Stefano DI LULLO

Barriera di Milano, la Pace affida l’oratorio al santo dei giovani

In occasione della festa di san Giovanni Bosco domenica 31 gennaio la parrocchia Maria Regina della Pace in Barriera di Milano a Torino, durante la Messa delle 10.30, affiderà l’oratorio al santo dei giovani. Dopo la celebrazione, trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook @parrocchiapace, si terrà un momento di preghiera guidato dal coro «Chorissimi» composto da ragazzi e giovani della parrocchia. Inoltre da lunedì 1 febbraio riaprirà l’oratorio e riprenderà il catechismo in presenza nel rispetto delle regole anticontagio.