Il nuovo libro edito da Elledici: “Carlo Acutis 15 anni di amicizia con Dio”

L’Editrice Salesiana Elledici segnala l’uscita del nuovo libro “Carlo Acutis. 15 anni di amicizia con Dio”, una biografia dedicata a descrivere  la vita del giovane “candidato alla santità”, con alcune proposte per la riflessione personale e di gruppo. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dall’editrice.

Il vero “scandalo” di oggi!

Un giovane che aspira alla santità

L’adolescenza come occasione per portare il Vangelo. Una biografia con la presentazione di mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano.

Caro Lettore,

abbiamo il piacere di informarti della pubblicazione del nuovo libro Elledici “Carlo Acutis. 15 anni di amicizia con Dio “, la testimonianza di fede di un giovane dei nostri tempi ormai “candidato alla santità“.

Carlo, l’inconfondibile sapore della Grazia

“È stato un giovane libero e lieto, Carlo Acutis, contento della vita, capace di compassione e di gratuità.
Ha vissuto i suoi 15 anni “alla grande”, all’altezza dei suoi desideri più veri”.

(mons. Paolo Martinelli)

Sono ormai tantissimi nel mondo i giovani che guardano a Carlo Acutis (1991-2006) e si rifanno alla sua testimonianza.

Carlo è il santo che non ti aspetti, piace e sorprende perché ha tutte le caratteristiche dei ragazzi d’oggi: la passione per la vita e l’informatica, lo sport e l’amicizia, l’amore verso tutti, mettendo nello stesso tempo Dio al primo posto.

Mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano, ha parlato di Carlo come di un giovane cristiano desideroso di vivere alla grande e che «ha condiviso con i giovani del suo tempo la bellezza della vita nell’adolescenza, trovando in essa un’occasione straordinaria per portare il Vangelo».

Per il suo amico Rajesh è stato un esempio talmente alto di spiritualità e santità che ha sentito il desiderio di farsi battezzare:

«Carlo è stato per me un maestro di vita cristiana. Carlo che mi ha contagiato e folgorato con la sua profonda fede, la sua grande carità e la sua grande purezza, che ho sempre considerato fuori del normale, perché un ragazzo così giovane, così bello e così ricco normalmente preferisce fare una vita diversa».

Innamorato di Dio“, Carlo era affascinato da una forte spiritualità che ha vissuto senza complessi, respirando il mondo della fede con la spontaneità di uno che si direbbe caduto giù dal cielo.

Dentro al libro

  • Un linguaggio smart e giovanile capace di trasmettere la testimonianza del giovane Carlo Acutis in tutta la sua bellezza;
  • Numerose fotografie a colori che ripercorrono la vita del giovane “candidato alla santità”;
  • Alcune proposte di riflessione personale e di gruppo;
  • Un’idea originale di dono ai ragazzi che hanno completato l’iniziazione cristiana (“dopo-Cresima”).

Autore

UMBERTO DE VANNA, sacerdote salesiano, è autore di numerosi libri di catechesi e spiritualità giovanile. Per Elledici ha pubblicato negli ultimi anni Un prete per amico, Dio a un passo da noi, Noi gli adolescenti, Il mondo che vorrei, Sorpresi da Dio, La catechesi in parrocchia e la biografia Gesù di Nazaret. Ti seguirò ovunque tu vada, che si inserisce con originalità nel grande filone delle “vite di Gesù”.

Tutti i dettagli

  • EAN: 9788801066067
  • Prezzo: € 9,90
  • Formato: 11,5 x 18,5
    Pagine: 80
  • Collana: Storie di vita
  • Data pubblicazione: settembre 2019
  • Cod: 06606
  • Destinatari: Giovani, educatori, animatori
  • Scaffale: Testimoni della fede

Cagliero 11 – La gioia di vivere e lavorare insieme

Si riporta Cagliero 11 e l’intenzione missionaria salesiana del mese di novembre.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Per la presenza salesiana in MEDIO oriente,

perchè il signore benedica le nuove frontiere missionarie in Medio Oriente.

La presenza in Medio Oriente è molto variegata e ricca. L’ispettoria vive in mezzo a diverse sfide culturali, religiose, sociali e politiche, come in nessun’altra parte nel mondo salesiano. Questa, oggi, cerca nuove frontiere missionarie. Preghiamo affinché il Signore illumini i passi e conceda il personale, i mezzi e l’entusiasmo per la missione.

Giornata missionaria salesiana

Il progetto proposto per la Giornata Missionaria Salesiana di quest’anno è la costruzione di semplici luoghi di preghiera nel campo profughi di Palabek e in altri campi simili. Questi capannoni serviranno come “luoghi di preghiera”, ma anche per incontri comunitari, incontri di gruppi e organizzazioni che lavorano insieme per il proprio benessere, e anche come spazi dove i bambini si riuniscono per giocare o per studiare. Si stima che una struttura semplice di questo tipo può essere supportata con un importo compreso tra i 5.000 e i 10.000 dollari.

I salesiani di Don Bosco in Vietnam hanno deciso di utilizzare questo progetto per animare tutte le loro comunità e parrocchie con un caldo spirito missionario. Hanno incoraggiato tutti a ringraziare Dio per tutto quello che ha dato loro nella vita e a dare piccoli contributi ai rifugiati che hanno ancora meno di loro. Hanno invitato le persone e le famiglie a fare piccoli sacrifici e a portare offerte simboliche in contanti, a comprare uno o più mattoni, una lastra di lamiera ondulata per il tetto, ecc.

Ogni comunità salesiana della Provincia del Vietnam e ogni parrocchia salesiana è stata coinvolta. Il totale raccolto è stato di 6.000 dollari. Tale somma è stata consegnata al Superiore di questa Provincia il 12 settembre 2019. Il Vietnam è già molto apprezzato per il gran numero di Salesiani che si offrono come missionari in varie parti del mondo (ci sono già oltre 120 missionari vietnamiti in varie parti del mondo). Ora si sono anticipati anche ai confratelli d’altri Paesi con questa significativa donazione di un “luogo di preghiera” nel campo profughi di Palabek in Uganda.

È molto incoraggiante sapere che molte altre Province si stanno ispirando al Vietnam e stanno
progettando di “vendere mattoni” per le cappelle nei campi profughi!

La gioia di vivere e lavorare insieme

Sono nato a Barakaldo, in Spagna, in una città industriale. Quando avevo 13 anni, un missionario salesiano in Corea, don Jesús Molero, non solo ha parlato delle sue attività, ma ha anche fatto una grande campagna in diverse parrocchie per trovare fondi per le opere salesiane in Corea. L’ho accompagnato in quasi tutti gli interventi. E’ stata un’esperienza e un risveglio missionario. Alla fine del liceo di Barakaldo andai al Noviziato, dove scrissi la mia prima lettera per andare in missione. Sono stato ordinato nel 1978 e il progetto Africa è arrivato. Con mia grande sorpresa arrivò il mio Ispettore di allora, don Salvador Bastarrica, che mi disse: “poiché hai chiesto di andare in missione nel noviziato, suppongo di poter contare su di te per mandarti in Benin”. E così la mia vita missionaria continuò.

Sono partito per il Benin con don Jesús Ferrero, e abbiamo iniziato la presenza salesiana in quel Paese il 9 agosto 1980, giorno del nostro arrivo. Il 20 agosto 2016, ho preso l’aereo per l’Europa dal momento che avevo bisogno di un po’ di riposo. Trentasei anni di vita missionaria per i quali ringrazio Dio e i fratelli salesiani. E ora, ho scritto la mia seconda lettera di richiesta missionaria … Con mia grande sorpresa il Rettor Maggiore l’ha accolta e benedetta, e ora sono in viaggio verso il Brasile, Mato Grosso. Le prime sfide in Benin erano ovvie … dovevamo studiare la lingua parlata dalla gente -il francese ufficiale non era la lingua della strada o della liturgi- per comprenderne la cultura e le tradizioni, così come i modi di comportamento sociale e familiare, per adattarci al clima e alle nuove malattie. Dovevamo rispondere a ciò che ci avevano chiesto: essere salesiani in Benin, e presentare le possibili risposte alla situazione di povertà materiale, culturale, religiosa … in cui si trovavano i giovani. Siamo andati al lavoro, credo, con diversi accompagnamenti costanti. Abbiamo ascoltato, e così abbiamo potuto accogliere gli orientamenti e le opinioni di tutti, autorità religiose e civili, persone del villaggio, catechisti, giovani stessi, specialmente gli animatori. Non c’è mai stato un progetto personale di nessuno di noi, tutto è stato lavorato in comunità, e questa è stata una delle costanti all’inizio di tutti i nostri lavori in Benin. Abbiamo cercato di mantenere un clima di vicinanza e di amicizia con i missionari che lavoravano nella regione e con il clero diocesano. Tutto questo è molto importante per conoscere questa realtà così lontana da ciò che avevamo vissuto fino ad allora. La vicinanza delle persone, soprattutto dei bambini e degli adolescenti, ci ha aiutato a progredire ogni giorno.

Difficoltà? Tutte quelle generate dall’evoluzione politica in Benin e in tutti i paesi che ci circondano. Ci sono stati momenti in cui il livello di povertà era tale che era difficile da sopportare. Salute? Senza dubbio Dio era con noi nelle sue opere. Siamo partiti da zero e ora vediamo come si è stabilita l’opera salesiana in quel Paese. Pettiniamo capelli grigi, ma vediamo decine di giovani salesiani, già formati, che fanno un ottimo lavoro tra i giovani, fedeli al carisma di Don Bosco, vedendo ogni opera come un progetto di ognuno di loro.

I miei momenti migliori in Benin, in Africa, sono quelli vissuti in famiglia con i miei fratelli salesiani. I primi anni senza elettricità, né telefono, né acqua corrente… Sono stato molto favorevole a ciò che è così tradizionale in Africa … riunirsi intorno alla lampada e parlare, ascoltare e ridere insieme … e poi quei momenti indimenticabili con i giovani fratelli, di gioia, di condivisione, di proiezione, di vivere per e con i giovani di ogni presenza. È importante avere tempo per i fratelli della comunità, per accoglierli, accoglierli, accoglierli, amarli … ognuno di noi ha le proprie ricchezze e i propri limiti che dobbiamo saper condividere. Pianificare e agire con un senso di comunità. Quello che faccio è perché la comunità me l’ha affidato. E soprattutto, saper presentare insieme a Dio e alla Madre nostra Maria ciò che siamo, ciò che viviamo e ciò che vogliamo essere.

Testimonianza di Santità missionaria salesiana

Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
Beata Maddalena Morano (1847-1908) Figlia di Maria Ausiliatrice di cui il 5 novembre ricorre il XXV Beatificazione. Destinata nel 1881 alla Sicilia, vi inizia una feconda opera educativa tra le fanciulle e le giovani dei ceti popolari. Volgendo costantemente “uno sguardo alla terra e dieci al Cielo”, apre scuole, oratori, convitti, laboratori in ogni parte dell’isola. Nominata Superiora provinciale, assume anche l’impegno formativo per le nuove numerose vocazioni. Tra i suoi pensieri: “La santità non si acquista in pochi giorni; basta volerla, basta domandarla continuamente a Dio, basta incominciare
subito… Nel mondo le donne si industriano per fare piacere allo sposo terreno; noi religiose, spose del Signore, dobbiamo andare a gara nell’amarlo tanto tanto, non a parole ma coi fatti … Gesù fatemi morire quando sarò santa”.

Don Bosco a Vercelli: Mostra antologica in occasione dell’Open Day

In occasione dell’ultima giornata dell’ Open Day, sabato 14 dicembre, che si terrà presso il Centro di Formazione Professionale di Vercelli, sarà allestita una mostra antologica intitolata “IL DON BOSCO A VERCELLI” – una mostra fotografica dal 1900 ad oggi. Le giornate di Open Day si terranno anche il 7 e l’8 dicembre (clicca qui per saperne di più). A seguire, l’articolo proveniente da infovercelli24.it con la notizia completa:

Grande fermento al centro di formazione professionale Don Bosco di Vercelli dove sabato 14 dicembre 2019 è previsto un rivoluzionario open day rivolto a famiglie e giovani che coinvolgerà tantissime realtà vercellesi e del circondario. In tale occasione si potrà incontrare i formatori e visitare tutti gli ambienti dell’istituto che vanta decenni di attività.

Ma la novità più importante consiste nel fatto che a corollario dell’open day sarà allestita una mostra antologica intitolata “IL DON BOSCO A VERCELLI”.

Gli stand, realizzati in collaborazione con gli allievi del centro, ospiteranno una mostra fotografica dal 1900 ad oggi: un angolo dedicato al cinema arricchito dal manifesto originale del film “Don Bosco” del 1935, immagini storiche recuperate presso gli archivi del giornale “la Sesia”, sezioni dedicate alla falegnameria, alla rivoluzione industriale, alla meccanica e all’acconciatura. Il tutto condito dall’aggiunta di curiosi reperti provenienti da collezioni private e tante altre preziose chicche. Addirittura faranno bella mostra di sé tanti autoveicoli storici industriali e non legati al settore automotive.

“Sarà l’occasione- dice Don Gabriele Maglietta direttore del centro di Vercelli – di proiettarsi verso il futuro dando uno sguardo al passato che tanto contribuì alla formazione di migliaia di nostri allievi”

“Un particolare ringraziamento – aggiunge Flavio Ardissone, volto conosciuto a Vercelli per le sue molteplici attività nel campo dello spettacolo e tuttora insegnante e responsabile marketing del CFP- va rivolto ai nostri allievi ed ex-allievi, alle loro famiglie e a tantissime realtà aziendali locali amiche del Don Bosco che con entusiasmo hanno contribuito alla realizzazione di questo grande evento”.

La mostra sarà aperta a tutti in anteprima presso l’istituto salesiano sabato 7 dicembre dalle 16.00 alle 18.00 e domenica 8 dicembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00, oltre chiaramente il sabato successivo in occasione dell’open day.

Ferrante Aporti: A Torino da dietro le sbarre la preghiera «giovane» per il Pontefice

Riportiamo e ringraziamo la Redazione di “Avvenire”quotidiano di ispirazione cattolica – per l’articolo pubblicato sul quotidiano di martedì 19 novembre, a cura di Marina Lomunno, riguardo alla Messa che si è svolta presso la cappella dell’Istituto di pena minorile “Ferrante Aporti” a cui hanno partecipato circa una ventina di ragazzi detenuti tra cattolici, ortodossi e mussulmani. Riportata anche l’omelia di Don Domenico Ricca che ha presieduto la messa.

Arrivano alla spicciolata nella cappella intitolata a “Gesù Buon pastore” i ragazzi detenuti nell’Istituto di pena minorile “Ferrante Aporti” che hanno avuto il permesso di partecipare alla Messa: sono una ventina, su 44 reclusi, cattolici, ortodossi e anche musulmani che desiderano pregare con i loro amici. «Oggi, 17 novembre, è una domenica speciale -li accoglie il cappellano, don Domenico Ricca- : in tutto il mondo la Chiesa celebra la Giornata dei poveri e il “mio capo”, l’ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane, ci ha chiesto di invitare i nostri detenuti a pregare per papa Francesco perché sia sostenuto nel suo difficile compito. È un modo per ringraziarlo per la sua costante vicinanza al mondo del carcere. Fin dall’inizio del suo pontificato ci è stato accanto: la sua prima visita da Papa l’ha voluta nel carcere minorile di Casal del Marmo e in ogni suo viaggio riserva sempre un incontro con i detenuti: siamo sempre nel suo cuore e oggi vogliamo ricambiare le sue attenzioni».

È dietro le sbarre del “Ferrante Aporti” che a metà 1800 don Giovanni Bosco, visitando i minori carcerati che chiamava “discoli e pericolanti” inventò il suo “sistema preventivo” e gli oratori come luogo dove i giovani più fragili non si perdessero: ed è per questo motivo che il Papa nel 2015, in occasione della sua visita a Torino per il Bicentenario dalla nascita del santo dei giovani, invitò a pranzo in Arcivescovado 11 minori detenuti. «Oggi per fortuna quei ragazzi non sono più reclusi» spiega don Ricca, salesiano, com’è tradizione al “Ferrante” proprio per ricordare la presenza di don Bosco tra queste mura. E a memoria dell’incontro con Francesco, nella cappella del carcere dove ogni 15 giorni si celebra la Messa animata dai giovani volontari della vicina parrocchia di San Barnaba, don Ricca accanto alla statua di don Bosco ha posto una grande foto di Francesco sorridente: il Papa la consegnò personalmente autografata ai ragazzi al termine del pranzo. «Oggi è la giornata dei poveri, anche noi lo siamo, anche voi perché vi manca la libertà ma c’è qualcuno ancora più povero di noi e siamo chiamati a fare qualcosa» ha detto don Domenico nell’omelia. «Noi qui possiamo fare almeno tre cose per i nostri compagni “più poveri”: povero non è solo chi non ha da mangiare, è anche chi è solo o nella disperazione. E allora vi suggerisco di fermarvi a pensare prima di fare uno sgarbo, a sorridere a un compagno triste, ad ascoltare chi ci chiede aiuto durante la giornata».

E poi la preghiera per il Papa. Al termine della Messa, come di consueto, don Domenico esorta tutti i ragazzi a rivolgere lo sguardo alla statua di Maria Ausiliatrice che alcuni benefattori hanno donato all’Istituto: «La Madonna è mamma di tutti, anche per voi musulmani. Oggi la nostra ’Ave Maria’ la diciamo per il Papa e, in sintonia con tutti coloro che sono in carcere, in questi giorni quando passate davanti alla cappella, come molti di voi già fanno, vi invito a fare un segno della Croce pensando a Francesco e a osservare un momento di silenzio pregando per lui, ognuno come crede. È un gesto di vicinanza e di compassione, così diciamo a Francesco: “siamo con te”».

Giornata internazionale Infanzia: Salesiani per il Sociale combatte la povertà educativa al fianco di 3mila minori

“La povertà educativa compromette il presente ma anche il futuro di un bambino, a rischio di ritrovarsi, una volta adulto, ai margini della società e del mondo del lavoro. Come in un circolo vizioso, la povertà educativa alimenta quella economica, e viceversa”: lo dice don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia.  

La risposta a questa emergenza da parte di Salesiani per il Sociale APS si è tradotta, in questi anni, in diversi progetti istituzionali che contrastano la povertà educativa minorile intervenendo sulle fragilità personali, relazionali e familiari, combattendo le disuguaglianze territoriali. Nell’ultimo anno l’organizzazione ha raggiunto, grazie a questi servizi, oltre 3mila minori, più di mille genitori e quasi 800 insegnanti: non si tratta di semplice doposcuola, ma è un insieme di azioni socio-educative che comprendono anche sport, teatro, canto, musica e danza.

Quest’anno la Giornata dell’Infanzia coincide con i 30 anni dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che Salesiani per il Sociale APS continua a concretizzare con il lavoro quotidiano di più di ottanta soci in tutta Italia, attivi in diversi ambiti di intervento giovanile. Una missione che porta avanti guidata dall’esempio e dagli insegnamenti di Don Bosco che per primo si prese cura dei giovani poveri ed esclusi, promettendo di stare accanto a loro “fino all’ultimo respiro”. 

Salesiani Cooperatori: Incontro con Paolo De Martino: presentazione del nuovo libro “Dio si racconta”

I Salesiani Cooperatori del Centro “Crocetta – don Pietro Rota” di Torino invitano all’incontro con Paolo De Martino che si terrà sabato 7 dicembre alle ore 16:30 presso la Chiesa Oratorio Crocetta.

La presentazione del suo ultimo libro “DIO SI RACCONTA” inaugura la 26° edizione di UN LIBRO PER AMICO, l’esposizione e vendita di libri per la diffusione della buona stampa.

Siamo tutti invitati a partecipare all’evento e a visitare lo stand allestito nell’atrio dell’oratorio.

Exodus a Maria Ausiliatrice: Concerto per organo e tuba – Venerdì 6 dicembre 2019

Per la mostra Exodus di Missioni Don Bosco, esposta nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, è in programma un concerto per organo e tuba per venerdì 6 dicembre alle ore 21.00. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa di Missioni Don Bosco.

Per la mostra Exodus di Missioni Don Bosco a Maria Ausiliatrice

Meditazione musicale con il M.o Maurizio Palazzo
all’organo e il solista Gianmario Strappati alla tuba

Il 6 dicembre alle ore 21 nella Basilica con ingresso libero

Un programma di musica classica sarà eseguito venerdì 6 dicembre alle ore 21 nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino (v. Maria Ausiliatrice, n. 34.).

L’iniziativa intende accompagnare con la musica la meditazione sul dramma della tratta di esseri umani che la mostra Exodus sta suscitando nei visitatori con i teleri di Safet Zec.

https://news.missionidonbosco.org/exodus-di-safet-zec

Si esibiranno il maestro Maurizio Palazzo, organista titolare della Basilica, il trombettista Roberto Ferioli e il solista di tuba Gianmario Strappati, ambasciatore di Missioni Don Bosco per la musica nel mondo.

Nel corso del concerto, che si aprirà con un saluto del presidente di Missioni Don Bosco Giampietro Pettenon, proporranno alcune riflessioni il teologo don Cristian Besso e il rettore della Basilica don Guido Errico.

Inaugurata il 24 ottobre scorso con una meditazione del monaco Enzo Bianchi di Bose, la mostra sta raccogliendo anche a Torino (dopo Venezia e Roma) grandi apprezzamenti. Nel contesto riflessivo della Basilica mariana, la forza della mano artistica di Safet Zec suggerisce di andare oltre le impressioni emotive (spesso motivo di polemica sulla questione della migrazione di massa) per capire la condizione interiore di chi affronta – a piedi o in barca – l’esodo da guerre e dalla negazione dei diritti umani.

La mostra Exodus, un tributo dell’arte visiva alla dignità degli uomini e delle donne alla ricerca della “terra promessa”, si unirà alla meditazione musicale per portare all’attenzione di un pubblico più vasto la campagna STOP TRATTA nella quale Missioni Don Bosco è impegnato da settembre 2015 insieme con il VIS – Volontariato internazionale per lo Sviluppo.

MAURIZIO PALAZZO

Salesiano sacerdote, maestro di cappella ed organista titolare della Basilica di M. Ausiliatrice, presso la Casa Madre salesiana di Valdocco (Torino).

Prima di entrare nella Congregazione ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Torino, svolgendo attività di docente e partecipando a concordi pianistici (terzo classificato al concorso pianistico internazionale di Casale Monferrato nel 1990). Parallelamente all’attività di docenza ha conseguito i diplomi in composizione, musica corale, prepolifonia, e la laurea in lettere moderne con una tesi musicale sperimentale sul compositore O. Messiaen.

Da salesiano, contemporaneamente all’attività pastorale con i giovani, ha composto il musical su di Bosco in occasione del bicentenario della nascita del santo (1815-2015), interamente dal vivo per orchestra, coro e solisti. Vicedirettore di Armonia di Voci, ha pubblicato canti liturgici, articoli musicologici sulla musica sacra, e pubblicazioni musicali per la Elledici. Collabora con l’ufficio CEI per la revisione liturgico-musicale del Nuovo Messale.

Ha ultimamente conseguito il biennio di pratica organistica superiore presso il Conservatorio di Aosta (sotto la guida del M.o Bougeat), studiando anche con i maestri Caporali, Cagnani, Molardi, ed iniziando a svolgere attività concertistica in Italia e all’estero. Uscirà in dicembre un suo Cd di canti mariani per voci femminili e orchestra da camera.

GIANMARIO STRAPPATI

Il giovane tubista tiene concerti in veste di solista, in formazioni cameristiche e orchestrali. Ha registrato per la Rai, Radio Vaticana, Sky Classica, inciso per la casa discografica Concerto-Music Media e pubblicato per le case editrici Accademia e Micropress.

Si è esibito in Romania, Albania, Germania, Moldavia, Slovacchia, Bulgaria, Finlandia, Ungheria, Italia, Montenegro ed in Russia al prestigioso Festival “P.I. Tchaikovsky” accompagnato dall’Orchestra Filarmonica di Bacau, dall’Orchestra Sinfonica Nazionale Bulgara, dall’Orchestra Sinfonica Tchaikovsky (Russia, Udmurtia), dalla State Philarmonic Orchestra di Vidin in Bulgaria, dall’orchestra da camera nazionale della Moldavia e dall’orchestra sinfonica del Kazakistan.

È stato il primo tubista a vincere il prestigioso Premio Nino Rota, precedentemente assegnato ad artisti come K. Ricciarelli e J. Horowitz. Ancona, la sua città, lo ha insignito della cittadinanza benemerita.

Strappati è “Ambasciatore di Missioni Don Bosco per la musica nel mondo”.

ROBERTO FERIOLI

E’ nato a Cento, nella parentela paterna e materna si annoverano cantanti lirici e musicisti.
Nel 1996, a sei anni, ha incominciato a seguire, come uditore, le lezioni del Prof. Prospero Grisendi, Insegnante di tromba presso il Conservatorio di Ferrara. Dopo il pensionamento del Maestro ne è rimasto fedele allievo. Ha tenuto il suo primo concerto a otto anni.

A sedici anni si è diplomato presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna. E’ inoltre laureato in Ingegneria Chimica e di Processo.
Insegna tromba moderna e musica d’insieme per ottoni presso la Scuola di Musica Leonard Bernstein di San Giovanni in Persiceto (BO).
Ha partecipato a vari corsi di perfezionamento sia per la tromba moderna sia per la tromba barocca con docenti e concertisti internazionali, tra cui Roberto Rossi, Vincent Penzarella, J.F. Madeuf, Igino Conforzi e Mark Bennet.

Collabora con varie orchestre barocche ed ha partecipato all’esecuzione e all’incisione, al Teatro Olimpico di Vicenza, delle cantate BWV 119 e BWV 21 di J.S.Bach dirette dal M° M. Radulescu. Collabora inoltre con diverse orchestre sinfoniche ed anche come Professore aggiunto per l’orchestra del Conservatorio di Bologna.
Ha un ricco repertorio di musica antica e moderna per tromba, cornetta, tromba piccola e barocca che viene eseguito in Italia e all’estero.
Tiene diversi concerti per tromba ed organo in ambiti nazionali e rassegne internazionali, presentando repertori di musica italiana del XVII-XVIII secolo, collaborando con gli organisti Davide Casari e Don Maurizio Palazzo.

Basilica Maria Ausiliatrice: 20° Mostra di Presepi

Fervono i preparativi per la mostra dei presepi che ormai festeggia i suoi 20 anni di edizione presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, offrendo così la possibilità di prepararsi al meglio al Santo Natale.

La 20° Edizione della mostra dei Presepi vedrà il suo avvio il 1° dicembre 2019 e terminerà il 6 gennaio 2020 nella Cripta della Basilica di Maria Ausiliatrice.

Per l’occasione, sarà esposto il presepe che nel Natale 2015 ha rappresentato il Piemonte nella Mostra al Quirinale di Roma.

La Mostra nasce da un’idea di don Morra che, per numerose edizioni, ha gestito l’iniziativa, poi seguita nel 2016  da don Alberto Guglielmi che ha articolato l’esposizione per aree geografiche: Asia, Africa, Americhe, Europa. Renzo Bailo, responsabile dei volontari della Basilica di Maria Ausiliatrice, sta portando avanti la tradizione cercando di innovarla creando collaborazioni che variano di anno in anno.

Orario:

Sabato – Domenica e Festivi: ore 9.00 – 13.30; 15.00 – 19.30

Giorni Feriali: ore 15.00 – 18.30

31 dicembre: chiuso

Per informazioni:

Tel. 011 52241 – Cell. 347 5144183 – 342 3721175

Per gruppi/scolaresche è possibili prenotare visite: accoglienza@valdocco.it anche in orari diversi da quelli del volantino.

ADMA, l’annuncio del Rettor Maggiore: Il prossimo congresso si farà in Portogallo

Pubblichiamo dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS l’articolo sull’annuncio del Rettor Maggiore circa il prossimo Congresso ADMA 2023 che si terrà in Portogallo, a Fatima.

Domenica 10 novembre, all’interno di una Basilica di Maria Ausiliatrice di Buenos Aires illuminata a festa e colma di fedeli, si è sentita la voce del Padre della Famiglia Salesiana, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime, annunciare la decisione di preparare la prossima edizione del Congresso, la nona, in Portogallo, a Fatima, nell’agosto del 2023.

La cerimonia di chiusura dell’VIII Congresso Mondiale di Maria Ausiliatrice, realizzatasi in un clima di festosa allegria nella basilica che venne costruita dall’architetto salesiano don Ernesto Vespignani, ha visto la presenza di Don Eusebio Muñoz, Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana, don Pier Luigi Cameroni, Responsabile Mondiale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), diversi Superiori e Responsabili dei gruppi della Famiglia Salesiana, di alcuni Ispettori, e di centinaia di fedeli giunti da 36 Paesi per partecipare all’VIII Congresso Mondiale di Maria Ausiliatrice

Renato Valera, Presidente dell’ADMA Primaria di Torino, nell’occasione ha manifestato:

“L’incontro è stata un’esperienza delle due colonne del carisma salesiano – Gesù Eucaristia e Maria Ausiliatrice. Sono emozionato all’idea di dove si terrà il prossimo incontro, soprattutto per l’Amore per Maria che si vive in quei luoghi”.

Alle 10 del mattino al santuario è arrivato il Rettor Maggiore, venuto per offrire le parole di chiusura e presentare la strada da percorrere per i prossimi anni.

“La dimensione missionaria salesiana ci unisce a partire dal cuore stesso di Don Bosco e la storia di questa Nazione ci parla del suo amore per portare il Vangelo” ha detto. Quindi ha aggiunto: “Prima di tutto, dobbiamo essere consapevoli di essere una Chiesa missionaria”.

Don Á.F. Artime ha anche ricordato l’opera dei missionari salesiani in ogni angolo del mondo e, soprattutto, l’impegno di portare Maria Ausiliatrice in tutti i luoghi, anche quelli più difficili, come presso la comunità indigena di Meruri, in Brasile.

Ha poi consegnato alcuni elementi chiave per il lavoro personale e soprattutto per la missione salesiana di ogni credente che si identifichi come figlio di Maria Ausiliatrice.

“Maria ci conosce, conosce i nostri sogni e i nostri progetti. Ci prende per mano e ci conduce poco a poco verso Gesù” ha affermato.

Infine ha invitato tutti i partecipanti al Congresso a vivere in profondità la propria vita spirituale e a chiedersi in ogni momento:

“Che cosa vuoi da me, oh Signore? Questa è la domanda che tutti devono porsi per approfondire la vita e la missione in questo mondo”.

E ha terminato dichiarando:

“Maria è nostra madre e ci dice come nel Vangelo: ‘Fate quello che Dio vi dice!’”

A chiusura della celebrazione, prima di entrare nella cappella di Maria Ausiliatrice, ha dichiarato concluso l’VIII Congresso e ha annunciato la sede del IX. Dall’alto della Basilica ha quindi impartito la benedizione e salutato tutti con gratitudine.

Salesiani per il Sociale APS, una shopper di Natale per i bambini delle case famiglia

“Una Christmas Shopper per portare a tavola una doppia cena: per te e per i bimbi e giovani accolti nella nostre case famiglia”. È l’iniziativa solidale di Salesiani per il Sociale APS, organizzazione nonprofit che da 25 anni sostiene i ragazzi in difficoltà attraverso 46 case famiglia e comunità sparse in tutta Italia.

La shopper, disegnata per Salesiani per il Sociale dall’illustratrice d’infanzia Stefania Gagliano, raffigura una giovane cuoca circondata dai valori a cui si ispira l’organizzazione e da una delle frasi più celebri di Don Bosco. La campagna è stata realizzata in partnership con Ebay Beneficenza, piattaforma che devolverà l’intero importo raccolto all’organizzazione.

La borsa può essere acquistata sul sito di Salesiani per il Sociale. La donazione minima è di dieci euro con spedizione gratuita in tutta Italia. È possibile ritirare la borsa anche presso la sede nazionale di via Marsala, 42 a Roma chiamando lo 06.4940522 o scrivendo una mail a info@salesianiperilsociale.it.