C’era una volta l’oratorio: un’indagine Ipsos condotta da Nando Pagnoncelli

Nando Pagnoncelli è l’autore di “Un Pomeriggio all’Oratorio – La prima indagine nazionale sui centri giovanili“, ricercatore sondaggista e presidente Ipsos Italia, l’azienda di ricerche di mercato che da più di 40 anni dà voce al pensiero di milioni di persone.

«Dai 6 ai 12 anni all’oratorio ho giocato, pregato, frequentato il catechismo e il cinema e ho iniziato a maturare molte delle passioni che mi hanno accompagnato da adulto. Intorno ai tredici-quattordici anni il curato ci faceva lezioni di buona politica, ci insegnava a osservare il quartiere, a farci carico dei problemi degli altri e ci educava alla partecipazione. Anche la scelta di optare per il servizio civile con gli anziani è maturata all’oratorio…»

I suoi ricordi giovanili sono associati a locali parrocchie che si animavano delle voci di centinaia di ragazzi per interminabili partite di calcetto, a povere pareti che si coloravano con cartelloni e poster e a spazi all’aperto – sempre troppo esigui quelli in centro città – che si riempivano delle grida e del tifo (sano, sanissimo) alle partite di calcio o pallavolo (non era così raro che i futuri campioni provenissero, come accadeva anche per la musica e il canto, dalle fila dei ragazzi dell’oratorio).

Il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza episcopale italiana si è affidato a chi di mestiere dà voce ai fatti: tra il settembre 2013 e il marzo 2014 è stato fatto un Censimento degli oratori della regione Lombardia e un’indagine sulle opinioni in merito agli oratori dell’utenza lombarda attuale e potenziale e dall’ottobre 2015 all’aprile 2016 un questionario somministrato agli incaricati diocesani (221).
L’obiettivo era quello di verificare il numero di oratori presenti in ogni diocesi, alcune informazioni di tipo strutturale (giorni di apertura, attività svolte, presenza di coordinamento diocesano). 110 sono state le risposte (73% delle diocesi al nord, 37% al centro e 44% al sud) .

«Emerge una fotografia piena di luci, ma anche di ombre tuttavia le luci prevalgono, perché la realtà degli oratori italiani è positiva e risponde, con le sue attività diversificate, a quel vuoto di proposte rivolte alle giovani generazioni».

 

Accudire il Tempo libero e il tempo di crescita

Sono partite le attività previste dal Progetto“Tempo Libero, Tempo di Crescita”, realizzato a Pinerolo grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’iniziativa KIT – MONTIAMO INSIEME IL TUO FUTURO. Il Progetto è realizzato dalla Parrocchia Spirito Santo di Pinerolo, soggetto capofila, con la partecipazione della Città di Pinerolo, Consorzio Interculturale Servizi Sociali – C.I.S.S., Istituto Comprensivo “Pinerolo III”, Biblioteca Interculturale ADLIS dell’Istituto Comprensivo e Il Sicomoro – Centro per la Famiglia. L’obiettivo dell’iniziativa “Tempo Libero, Tempo di Crescita” è prevenire la dispersione scolastica, promuovere la motivazione allo studio e alla partecipazione, contrastare le forme di disagio e, in generale, sviluppare sul territorio una cultura di attenzione alle istanze e alle problematiche dei giovani.

Il progetto prevede la sua realizzazione tra novembre 2017 e maggio 2018 negli ambienti della Parrocchia, sita in Via al Colletto 16, Pinerolo, con una serie di attività extrascolastiche, ludiche e ricreative con finalità educative, tutte a titolo gratuito, rivolte a target di età differenziati, integrate da interventi di supporto educativo e psicologico orientati alla prevenzione del disagio.

In particolare, si svolgeranno attività di accompagnamento allo studio per ragazzi/e delle scuole elementari e medie, attività ricreative, sportive e feste d’animazione, attività di promozione e conoscenza del territorio e della cittadinanza globale.

Un ampio ventaglio  di iniziative tese alla promozione del contrasto alla dispersione scolastica, attraverso offerte educative in orario extrascolastico rivolte a bambini e adolescenti da 6 a 14 anni e attraverso interventi volti a promuovere una maggiore responsabilità ed efficacia dei genitori e delle famiglie nella relazione educativa con bambini e ragazzi.

 

“Porte Aperte” al Salone dell’Orientamento per gli studi superiori

Su pubblica la notizia apparsa sulla Gazzetta di Alba, martedì 14 novembre, relativa all’apertura del Salone dell’Orientamento promosso dagli istituti scolastici cittadini, in collaborazione con il Comune di Bra e la cooperativa Orso all’interno del progetto “Bra Orienta”. Il progetto comprende numerosi incontri collocati nei mesi di novembre e dicembre, e vuole essere un aiuto per gli studenti che il prossimo anno si iscriveranno a un indirizzo d’istruzione superiore.

Sabato 18 Novembre
Ore 11 
Appuntamento al Movimento in piazza Caduti di Nassirja con il Salone dell’Orientamento: una giornata in cui si potranno valutare nell’insieme tutte le opportunità formative che il territorio offre, a cui saranno presenti tutti gli istituti superiori e i centri di formazione professionale.

Martedì 28 Novembre 
Ore 8:30
Appuntamento con il Centro di formazione professionale dei Salesiani che presenterà i suoi corsi di qualifica
della durata di tre anni (operatore meccanico-costruzioni su Mu, operatore alla riparazione dei veicoli a
motore, operatore del benessere-acconciatura, operatore agroalimentare, operatore di impianti
termoidraulici).

Mercoledì 29 Novembre
Ore 8:30 
Appuntamento con l’Istituto Velso Mucci che spiegherà le sue proposte nei settori dei servizi
(enogastronomia, servizi di sala e vendita, accoglienza turistica), servizi commerciali e tecnologici (grafica e
comunicazione).

Giovedì 30 Novembre 
Ore 8:30
Appuntamento con il Liceo Giolitti-Gandino approfondirà i suoi indirizzi (classico, linguistico, scientifico,
scientifico opzione scienze applicate, oltre al nuovo indirizzo delle scienze umane).

Venerdì 1 Dicembre 
Ore 8:30 
Appuntamento con l’Istituto d’Istruzione Superiore Ernesto Guala che illustrerà i corsi dell’istituto tecnico settore economico, dell’istituto tecnico settore tecnologico e le attività dell’istituto professionale (industria e artigianato).

Il ciclo d’incontri “Porte Aperte” terminerà domenica 17 dicembre 2017 e sabato 13 gennaio 2018, in queste occasioni gli studenti avranno la possibilità di visitare i vari istituti, accompagnati dai loro familiari.

 

Anziani e ammalati, pregate per le missioni!

 “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”, “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”: cita Papa Francesco, don Guillermo Basañes, Consigliere per le Missioni, nella sua Lettera ai Salesiani anziani e ammalati, per incoraggiarli a vivere lo zelo missionario anche nelle difficoltà proprie della loro condizione. Il Consigliere ha inviato il suo messaggio in occasione della ricorrenza della Prima Spedizione Missionaria Salesiana, inviata l’11 novembre 1875.

Don Basañes ricorda le tentazioni che devono fronteggiare molti Salesiani “che si trovano in prima linea”: tentazioni di scoraggiamento, di divisioni e d’individualismo, di fedeltà alla missione. Per questo invita tutti a supplicare il Cuore di Gesù, e a collaborare alle missioni attraverso “le abbondanti e sempre crescenti preghiere”, che da sempre alimentano le missioni.

Il Consigliere ringrazia, infatti, per questo continuo apostolato della preghiera, di cui due frutti evidenti sono stati nell’anno che si conclude la 148ª Spedizione Missionaria Salesiana e la liberazione di don Tom Uzhunnalil. Mentre la beatificazione del salesiano slovacco don Titus Zeman viene presa a modello per capire “quanti frutti vocazionali e missionari” possono derivare dalla sofferenza, unita alla perseverante preghiera.

Don Basañes termina affidando ai suoi confratelli anziani e malati alcune intenzioni particolari: “i rifugiati, specialmente per quelli Sud-Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda”; e “le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica”.

Lettera ai Confratelli anziani dal Consigliere per le Missioni

Roma, 11 novembre 2017

Carissimi confratelli,
Vi saluto con affetto dalla basilica del Sacro Cuore situata presso la stazione ferroviaria di Termini, a Roma. Come sapete, è questa adesso la casa del Successore di Don Bosco. E con lui, la casa di tutti noi!

Da qui, cari confratelli, penso a voi, ricordando il nostro povero padre Don Bosco che, sfinito, tra enormi fatiche e lacrime riesce a fare la sua ultima (la 20ª!) visita a Roma, lasciandoci in eredità una Congregazione giovane, vibrante, missionaria.

Ancora una volta quest’anno rivolgo un saluto a voi, carissimi confratelli, che per l’età, per malattia o per altri motivi, vi trovate abitualmente lontani dal giornaliero contatto educativo-pastorale della nostra missione.

Come sapete, offro questo saluto facendo memoria della prima Spedizione Missionaria inviata dal nostro caro padre Don Bosco, l’11 novembre 1875. Quello stesso fuoco missionario arde ancora nella nostra cara Società di San Francesco di Sales. Non pochi giovani di tutto il mondo si sentono attirati dalla chiamata del Signore Gesù vedendo il coraggio e la generosità dei missionari di oggi.

E voi, cari confratelli, avete l’enorme responsabilità di collaborare perché non si spenga questa fiamma missionaria salesiana. “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”, “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”, ci ripete Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (n. 80 e n. 83). Ogni vostra piccola o grande sofferenza, ogni vostro piccolo o grande gesto di pazienza e di tenerezza, ogni vostra lunga o breve preghiera, è un carbone acceso che non lascia che questo fuoco si spenga!

Non sono poche le tentazioni che oggi subiscono i missionari, e che subiscono anche le nostre comunità che si trovano in prima linea dell’attività missionaria salesiana in tutti e cinque i continenti. Tentazioni di scoraggiamento, d’indebolimento o perfino di perdita della fede! Tentazioni d’intolleranza, di divisioni, d’individualismo, di potere. Tentazioni che attaccano direttamente la fedeltà del missionario nei suoi tre voti di obbedienza, povertà, castità.

Eppure, il Signore continua a dire ad ogni missionario: “renditi umile, forte e robusto”.

Caro confratello, ti prego, ti supplico: fa’ tua questa preghiera:
Cuore di Gesù, rendi umili i nostri missionari!
Cuore di Gesù, rendi forti i nostri missionari!
Cuore di Gesù, rendi robusti i nostri missionari!

Certo, ho anche l’obbligo di ringraziare vivamente ognuno di voi, per le abbondanti e sempre crescenti preghiere di quest’anno che volge al termine. Un frutto lampante delle vostre preghiere è stata l’ultima Spedizione Missionaria, la 148ª. È stata inviata dal nostro caro Rettore Maggiore, don Ángel Fernández Artime, il 24 settembre scorso da Valdocco. Sono stati inviati ventun nuovi missionari, che hanno tra i 22 ed i 61 anni di età, in tutti e cinque i continenti. Coadiutori, sacerdoti e chierici, in voti temporanei o perpetui: tutti pronti, ad annunciare Gesù Cristo dappertutto.

So anche che siete stati molto vicini, attraverso le vostre preghiere e sacrifici, alla difficile prova per la quale è passato il nostro caro confratello missionario, don Tom Uzhunnalil, prigioniero per diciotto mesi nello Yemen. La sua testimonianza di preghiera, fortezza e serenità ha messo in evidenza quanto debbano pregare i missionari e quanto dobbiamo sostenerli attraverso le nostre preghiere.

Finalmente, la Beatificazione del nostro confratello slovacco, don Titus Zeman, ci ha fatto capire quanti frutti vocazionali e missionari il Signore ha saputo offrire alla Congregazione e a tutta la sua Chiesa, attraverso la sua lunga sofferenza, i tormenti che ha subito e la sua fiduciosa e perseverante preghiera. Mentre il suo attivo e coraggioso lavoro diretto a salvare le vocazioni è durato meno di un anno, è stato più tardi – attraverso una lunga passione – che il Signore l’ha guidato nel completare nella sua carne “quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1, 24).

So dunque, cari confratelli, che l’esempio di don Tom e adesso l’intercessione del Beato Titus Zeman, li avete sentiti molto vicini a voi e alla vostra vita quotidiana.
Per concludere, vi affido, oltre alle vostre preghiere giornaliere per i missionari salesiani in tutto il mondo, queste due intenzioni particolari:
– Per i rifugiati, specialmente per quelli Sud Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda; al giorno di oggi si contano più di 1.4 milioni, di cui, la maggioranza, bambini e giovani. Come salesiani già siamo presenti ma dobbiamo ancora irrobustire questa presenza;

– Per le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica; siamo in Perù, Ecuador, Brasile e Venezuela. La convocazione di un Sinodo speciale per il 2019 su questa tematica, rafforza la nostra responsabilità missionaria in quei contesti.

Vi affido alla benedizione materna e consolatrice dell’Ausiliatrice!
In don Bosco,

 

don Guillermo Basañes
Consigliere per le Missioni

 

Congresso Internazionale “Pastorale Giovanile e Famiglia”

I destinatari diretti del Congresso sono 400 partecipanti, laici e religiosi, provenienti da tutte le Ispettorei nelle quali è organizzata la Congregazione dei Salesiani di Don Bosco, oggi presenti in 132 paesi del mondo. Ognuna di queste Ispettorie parteciperà con una delegazione composta da laici e religiosi impegnati con le famiglie nel campo della pastorale giovanile salesiana delle nostre opere. La loro partecipazione al Congresso aiuterà la promozione ed il rafforzamento dei vari processi pastorali a favore della famiglia come soggetto e destinatario della pastorale salesiana.

Lunedì, 27 novembre 2017

15,00 h – 17,30 h. Procedura di Accreditamento e consegna dei materiali nella hall dell’Hotel Weare Chamartín.

18,00 h – 19,30 h. Apertura del congresso/Inaugurazione ufficiale.

20.00 h. Cena

Martedì, 28 novembre 2017

UNA LETTURA PROPOSITIVA SULLA FAMIGLIA OGGI

08,00 h. Preghiera

08,30 h. Presentazione della giornata

09,00 h. Conferenza: Risultati, analisi e conclusioni del questionario

10,00 h. Domande, commenti

10,30 h. Pausa-Caffé

11,00 h. Buone pratiche in gruppi simultanei

12,30 h. Chiusura della sessione

13,00 h – 15,00 h. Pranzo

15,00 h. Incontro per Regioni

16,30 h. Pausa-Caffé

17,00 h. Mini Corsi in laboratori simultanei

18,30 h. Chiusura della sessione

19,00 h. Eucaristia

20,00 h. Cena

Mercoledì, 29 novembre 2017

UNA LETTURA ECCLESIALE E SPIRITUALE DELLA FAMIGLIA

08,00 h. Preghiera

08,30 h. Presentazione del giorno

09,00 h. Conferenza: lettura ecclesiale della famiglia

10,00 h. Domande, commenti

10,30 h. Pausa-Caffé

11,00 h. Buone pratiche in gruppi simultanei

12,30 h. Fine della sessione

13,00 h – 15,00 h. Pranzo

15,00 h. Incontro per Regioni: una lettura contestualizzata

16,30 h. Pausa-Caffé

17,00 h. Mini Corsi in laboratori simultanei

18,30 h. Fine della sessione

19,00 h. Eucaristia

20,00 h. Cena

Giovedì, 30 novembre 2017

UNA LETTURA EDUCATIVO-PASTORALE SALESIANA

08,00 h. Preghiera

08,30 h. Presentazione del giorno

09,00 h. Conferenza: lettura educativo-pastorale

10,00 h. Domande, commenti

10,30 h. Pausa-Caffé

11,00 h. Buone pratiche in gruppi simultanei

12,30 h. Fine della sessione

13,00 h – 15,00 h. Pranzo

15,00 h. Incontro per Regioni: una lettura contestualizzata

16,30 h. Pausa-Caffé

17,00 h. Mini Corsi in laboratori simultanei

18,30 h. Fine della sessione

19,00 h. Eucaristia

20,00 h. Cena

Venerdì, 1 dicembre 2017

IMPEGNI PER IL FUTURO

08,00 h. Preghiera

08,30 h. Presentazione del giorno

09,00 h. Mini Corsi in laboratori simultanei

10,30 h. Pausa-Caffé

11,00 h. Incontro per Regioni: impegni per il futuro

12,30 h. Fine della sessione

13,00 h – 15,00 h. Pranzo

15,00 h. Assemblea Plenaria

16,00 h. Fine della sessione

 

48° Settimana Sociale a Cagliari

“Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale” questo il tema scelto per la 48° Settimana Sociale dei Cattolici appena conclusasi a Cagliari, pensata come prosecuzione ideale dell’impegno che Papa Francesco aveva affidato alla Chiesa Italiana durante il quinto Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze di avviare un approfondimento della Evangeli gaudium: …nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita…” (Francesco, Evangeli Gaudium, 192).

La Settimana Sociale dei Cattolici, nata all’inizio del ‘900 (1907) in Italia, non vuole essere un “evento” o un convegno, ma sancire il “momento d’inizio di un processo” o quantomeno del “cambio di passo”: “…sulla realtà del lavoro si gioca il futuro di una Società ed anche la responsabilità dei cattolici nella costruzione del bene comune” questa è stata la conclusione dell’Instrumentum Laboris per la Settimana Sociale di Cagliari.

Si suggerisce la lettura dell’articolo apparso su “L’ancora” del 12 Novembre 2017  a margine della Settimana Sociale:

La 48ª settimana sociale dei cattolici italiani

Riflessioni e proposte

L’eco della Settimana sociale dei cattolici italiani che si è tenuta a Cagliari la scorsa settimana si va già attenuando ed allora è importante che le proposte emerse vengano concretamente diffuse e sviluppate nelle diocesi e nella società. Si tratta di proposte concrete incentrate sul tema del lavoro, frutto di una preparazione scrupolosa dell’evento (il comitato scientifico voluto dalla CEI era composto da sacerdoti e laici, esperti e tecnici di risonanza nazionale ed internazionale accumunati dalla fede) in cui accanto e spesso prima delle statistiche e delle teorie economiche o sociologiche si è dato conto di esperienze e di volti di persone; di una regia accurata delle giornate caratterizzate da un confronto appassionato e sinodale fra tutti i delegati, dalla preghiera e dalla liturgia da relazioni, mostre ed interventi ricchi di contenuti e sempre ancorati alla realtà (i giornali, in particolare Avvenire e la televisione, in particolare Tele 2000, ne hanno dato ampia informazione); di una sintesi finale che ha evitato i discorsi generici per assumere una dimensione insieme pastorale e politica con la consegna in diretta al Presidente del Consiglio italiano, Gentiloni, e del Parlamento europeo, Tajani, di un articolato pacchetto di richieste specifiche (le proposte cantierabili) per la difesa e lo sviluppo del lavoro insieme ad un simbolico metro, per indicare che i cattolici ed i loro pastori misureranno attentamente l’impegno e gli atti dei parlamenti italiano ed europeo e del governo nazionale. La frase conduttrice della 48ª settimana sociale dei cattolici italiani era “Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale”. Ispirandosi alla concezione cristiana del lavoro, che attingendo alla bibbia e al magistero della chiesa lo considera connaturato alla natura dell’uomo che partecipa al progetto creativo di Dio e lo prolunga nella storia, si sono analizzate le buone pratiche ma pure gli aspetti più indegni del mondo del lavoro e dell’economia, anche attraverso testimonianze dirette. Uno degli aspetti più dibattuti è stato quello dei giovani, scuola, formazione, lavoro. Non stupisce, in Italia la disoccupazione giovanile tocca mediamente il 40% e le esperienze che sono state portate hanno toccato davvero i cuori di tutti. Ma sono le stesse esperienze che facciamo nei nostri paesi, nelle nostre parrocchie e comunità, nelle nostre famiglie. Da una lettura che ha accomunato tutti i delegati d’Italia sono emersi vari fattori di crisi fra cui: la solitudine e la difficoltà dei giovani di fronte al mondo del lavoro e alle sue evoluzioni tecnologiche; l’incapacità del sistema scolastico ma anche della politica, delle famiglie e dei mass media di orientare i ragazzi verso percorsi scolastici e formativi tecnici e professionali (ad esempio, la scuola italiana ha visto negli ultimi 10 anni dimezzarsi il numero dei diplomati tecnici ma il mercato del lavoro ci informa che alle imprese mancano 250.000 tecnici); la mancanza di un patto generazionale per cui, ad esempio, nei nostri territori non nascono o non si sviluppano imprese che possano occupare i giovani ma allo stesso tempo i depositi bancari hanno numeri da capogiro e questa ricchezza, per lo più detenuta da ultracinquantenni, non viene utilizzata per finanziare lo sviluppo ma solo per ottenere facili rendite; la situazione dei Centri per l’impiego che non riescono adeguatamente a prendersi carico dei giovani in cerca di occupazione; la frammentarietà dell’ informazione e la carenza di cultura imprenditoriale e di strutture e sevizi per sostenere i giovani che vogliono intraprendere nuove attività economiche; la piaga dei giovani che abbandonano l’Italia per trovare lavoro all’estero. Insomma, un campo vasto di criticità rispetto al quale però non basta l’analisi e la denuncia, ma bisogna anche e soprattutto proporre e agire, prendendo come riferimento le buone pratiche (le cooperative sociali, le imprese che puntano sul capitale umano, la formazione professionale di qualità come quella dei centri salesiani, l’alternanza scuola lavoro, l’apprendistato,..) che si stanno sviluppando in tutta Italia e investendo tanto anche nella formazione delle coscienze dei cattolici e nell’azione politica. Forse qualche gesto profetico aiuterebbe, ci guiderà in questo il discernimento personale e comunitario alla luce del magistero della chiesa e delle nostre personali esperienze e competenze. Mi permetto di suggerirne alcuni con specifico riferimento al mondo giovanile: finanziare tirocini formativi e di orientamenti di giovani diplomati e laureati attraverso la raccolta di fondi nei periodi forti dell’avvento e della quaresima, promuovere incontri fra tutti gli attori del mondo del lavoro e della formazione professionale nelle varie zone della diocesi per stimolare l’esigenza di fare rete, creare centri per l’informazione e l’accompagnamento al lavoro dei giovani attraverso la formazione di giovani appositamente preparati a questo compito, sostenere gli oratori che diventano anche laboratori.

Nativi digitali? Generazione post? Elledici risponde con due riviste

Generation Y, Millennials, Gen Next , iGen, Gen Z o Generazione Post che dir si voglia, la generazione dei giovani d’oggi è una stirpe che vive una transizione temporale molto veloce, che assiste a eventi che stanno cambiando il mondo, come l’11 Settembre, Amazon, Instagram e affini. Una generazione, insomma, che non solo si racconta in un post, ma che riesce a reperire informazioni in maniera autonoma e, talvolta, a «istruire» genitori e insegnanti.

La casa editrice salesiana ELLEDICI segue da sempre una linea editoriale che strizza l’occhio a tutti questi giovani che coltivano e attivano costantemente la loro curiosità e pubblica attraverso mezzi unconventional, quelli della carta stampata, ma non solo. Laddove un approfondimento può essere documentato, redatto da professionisti e ispirato dall’allegria di Don Bosco.

Si segnala, la pubblicazione dei numeri di Novembre 2017 di: “Mondo Erre“, la rivista mensile per i ragazzi da 11 a 15 anni esperta nel campo dell’educazione dei ragazzi, e “dimensioni nuove“, la storica che, nel panorama dell’editoria cattolica italiana, si dedica ai giovani delle scuole superiori, degli universitari e dei giovani lavoratori.

“Mondo Erre” ha una redazione composta da un team di giornalisti esperti nella comunicazione ai preadolescenti e si avvale della collaborazione di insegnanti, pedagogisti e psicologi dell’età evolutiva.

MONDO ERRE è:

  • indispensabile per i ragazzi che vogliono capire il mondo in cui vivono;
  • utile per gli insegnanti come sussidio scolastico altamente qualificato;
  • consigliato ai catechisti per la loro attività di educatori alla fede;
  • raccomandato ai genitori che per la crescita dei figli cercano un prodotto genuino, sicuro e non facili “surrogati”.

 

 

dimensioni nuove” nasce negli anni del Concilio sempre uguale a se stessa e sempre diversa, per incontrare i giovani di ogni tempo con tematiche diverse: il mondo a tutto campo, con un’attenzione speciale al sociale, al problema del lavoro, della nuova Europa e dell’economia, della politica, della scienza, della scuola; ma parla anche di arte, cinema, musica, libri, viaggi e televisione. Un’attenzione particolare è data all’educazione all’amore e agli aspetti etici della vita dei giovani.

dimensioni nuove è un contenitore: 64 pagine destinate ai giovani e a chi vive con i giovani, che può diventare un buon sussidio per la scuola, con tanti spunti per discutere in gruppo, in oratorio e tra amici.
La maggior parte dei materiali è anche presente sul sito questo sito  www.dimensioni.org, in cui si possono postare commenti ed approfondimenti.

 

SFT: le politiche e le reti attive per il mercato del lavoro

Il percorso di formazione di Spazio Fratto Tempo si appresta alle tappe finali. Il penultimo appuntamento a partire dalle ore 9.00, presso la sala conferenze della Pastorale Giovanile a Valdocco, si terrà Giovedì 9 Novembre 2017.

L’incontro verrà condotto da Francesca Busnelli, docente di Project management, gestione di gruppi e competenze organizzative presso l’Università Salesiana di Roma e l’Università Auxilium di Roma, e Erika Naretto, cooordinatore del progetto, Ripalta Fucci, dell’ Area Politiche Sociali della Città di Torino e Daniela Zoccali, referente SAL e CNOS/FAP Regione Piemonte.

Quest’appuntamento traghetterà i partecipanti ad approfondire i dettagli, le revisioni e gli aggiornamenti relativi alle politiche attive per il lavoro che prenderanno in carico il disoccupato, lo formeranno e lo accompagneranno verso una nuova occupazione.  In Italia sono state rafforzate le politiche attive del mercato del lavoro dopo la revisione delle pratiche attuali e l’istituzione di un piano d’azione concordato che, per esempio, vedrà, entro la fine dell’anno, l’ingresso dell’Assegno di ricollocazione che, a regime, potrebbe interessare una platea di circa 4/500 mila disoccupati l’anno, secondo le stime del Governo. Per poter rafforzare queste politiche, migliorandone sia l’efficienza sotto il profilo dell’impiego delle risorse sia l’efficacia in termini di incremento dell’occupazione regolare, nasce l’esigenza delle istituzioni e dagli stessi servizi di attivare una modalità di agire sempre più organizzato: la necessità di una modalità di lavoro improntata alla rete, e quindi alla collaborazione fra i servizi ed i rispettivi operatori. La conoscenza di queste reti e dei servizi presenti sul territorio saranno oggetto di approfondimento nel pomeriggio formativo di Spazio Fratto Tempo.

Ecco il programma nel dettaglio: 

Ore 9.00-11.00 (D. Zoccali)
– Il mercato del lavoro e le politiche attive
– Le opportunità e le possibilità di inserimento lavorativo (locale e nazionale)
Ore 11.00-13.00 (Naretto-Busnelli)
– Ripresa questionario di ricerca: primi risultati
– Lavoro di gruppo su operatività SFT

Ore 14.00-15.00 (Naretto – Busnelli)
– Lavoro di gruppo su operatività SFT
Ore 15.00-17.00 (Fucci)
– La conoscenza delle reti e delle tipologie dei Servizi presenti sul territorio

>>> Prossimo appuntamento: Martedì 21 Novembre 2017

 

 

 

Sulle strade dell’integrazione

Venerdì 4 novembre l’inserto di approfondimento Super 8 di un noto quotidiano nazionale, parlando di integrazione, presenta una panoramica di esperienze nei quartieri multietnici delle città di  Milano e Torino, dove italiani e migranti scelgono l’ottimismo della volontà e provano a convivere. Con tante difficoltà e tensioni. Ma anche con risultati sorprendenti.

 

 

 

In cucina con la scuola di Leopoli – Ucraina

Colle Don Bosco è la cornice di un incontro culinario, che diventa un esempio di perfetta collaborazione tra Italia e Ucraina, in cui l’arte della cucina la fa da padrona. Un’ esperienza vissuta nei luoghi salesiani per eccellenza per la pratica professionale e la degustazione di quei sapori italiani celebri in tutto il mondo. Questo e altro ancora si è assaporato nell’appuntamento, condotto dallo chef Salvatore Guccione, che ha visto protagonisti gli adulti della Scuola dei Salesiani di Leopoli (Ucraina), ospitati dall’Istituto Salesiano di Colle Don Bosco.

Il programma dell’incontro prevedeva una moltitudine di attività per cimentarsi sulle prelibatezze della cucina italiana. Quest’ultima è stata infatti la protagonista indiscussa della due giorni che ha coinvolto un gruppo, formato da quattro adulti ( tra cui chef di cucina e pasticceri), due giovani della loro casa famiglia e da due Salesiani che hanno svolto il ruolo di interpreti.

Il variegato gruppo ha avuto modo di apprezzare la Città di Torino e il Colle Don Bosco, immergendosi nel mondo della cucina italiana, interesse rafforzato dalla volontà di far crescere una scuola di cucina a Leopoli.
Il direttore della Sede Operativa, Severino Candelo, rinnova con entusiasmo i ringraziamenti per la piacevole esperienza e – in particolare – allo chef Salvatore, disponibile, competente e predisposto ad uno scambio in materia culinaria tra studenti e professore.