Oratorio-Centro Giovanile, intuizione prima e tipica di Don Bosco: incontri dei responsabili di tutte le Regioni

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Si sono conclusi i tre incontri dei responsabili degli Oratori-Centri Giovanili ispettoriali, organizzati dal Settore di Pastorale Giovanile nel mese di maggio. Lo scopo di questi incontri, con più di 50 persone di tutte le Regioni, è stato quello di presentare la metodologia seguita per rinnovare il testo del Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile, per quanto riguarda l’Oratorio-Centro Giovanile. Il processo è iniziato nel novembre 2022. A luglio, a questo grande gruppo di salesiani e laici verrà chiesto il contributo finale, dopo aver ricevuto una prima sintesi dalle Ispettorie.

Il processo nelle Ispettorie, nella prima fase, è servito per la conoscenza della priorità e attualità delle strutture oratoriane, il tipo di attività svolte, i diversi fruitori delle iniziative, i maggiori problemi da affrontare, la figura del salesiano e dell’animatore che concorrono alla crescita e formazione della persona.

Questa riflessione aperta in tutta la Congregazione sull’oratorio festivo e quotidiano, costituisce un’ottima occasione per il Settore della Pastorale Giovanile nel processo di aggiornamento del Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile. Rappresenta una ricca fotografia della realtà oratoriana, segnata da una grande plasticità e versatilità di proposte. Sebbene la complessità della forma-Oratorio oggi sia evidente, è possibile rintracciare la stessa intuizione pedagogica e lo stesso spirito.

Siamo di fronte ad un tempo storico particolare, carico di stimoli, di sfide e di attese, dentro il quale ci sono differenze che vale la pena considerare e raccontare anche sulla base dei dati recentemente forniti. Ciò su cui tutti i responsabili concordano è che questa opera prima e tipica della Congregazione è una proposta urgente e necessaria per la crescita della persona dentro un respiro relazionale, attraverso proposte ricreative, religiose e sociali. È un ambiente complessivo, un luogo di relazioni, di sano divertimento, uno spazio in cui si vivono esperienze che guardano alla diversità, all’accoglienza e alla trasmissione di solidi valori da portare con sé nella vita. L’Oratorio è chiamato a essere la casa di tutti coloro che lo frequentano.

L’Oratorio, inoltre, non può limitarsi ad essere “contenitore” di attività”, ma deve sentire come primaria la necessità di fare proposte concrete e divenire laboratorio formativo. È stato notato che i giovani, i salesiani e i laici sono sempre più disponibili ad investire tempo e forze per operare in sintonia e creare insieme proposte formative e di animazione più varie e specifiche, calibrate in base alle necessità della Comunità Educativo-Pastorale (CEP).

Parlare di Oratorio-Centro Giovanile oggi, comporta un necessario riferimento al mondo giovanile attuale. I giovani sono in movimento, in situazioni sempre nuove e complesse: attraverso sentieri tortuosi, sostenuti da reticoli complessi e vasti di relazioni amicali. Si tratta di dinamiche vitali, di un cortile vivace, provocato da interessi legati al vissuto dei giovani dei diversi contesti della Congregazione.

Essendo uno spazio privilegiato e qualificato per annunciare il Vangelo ai giovani, l’Oratorio riconosce la possibilità di una appartenenza diversificata, multiculturale e multireligiosa: esso non ha preclusioni nei confronti di nessuno e non pone come condizione l’essere credenti o disponibili ad una proposta di fede.

Salesiani Cooperatori, iniziato il triennio di preparazione al 150mo anniversario dell’Associazione

Il 9 maggio 2023 è iniziato il cammino che porterà l’associazione dei Salesiani Cooperatori al 9 maggio 2026, quando ricorrerà il 150mo anniversario del riconoscimento da parte della Santa Sede dell’Associazione come associazione pubblica di fedeli.

“Vi voglio incoraggiare per il triennio che porterà alla celebrazione dei 150 anni – dice il Rettor Maggiore -, che sarà un tempo per ricordare il cammino bellissimo fatto partendo da un sogno vero che Don Bosco ha sempre avuto nel cuore, per esprimere una realtà presente che ha tanta luce e delle belle cose. Allo stesso tempo, sarà un tempo per pensare a come i salesiani cooperatori del mondo oggi devono per fedeltà al Signore Gesù e sulle orme di Don Bosco rispondere a un mondo che certamente è molto diverso dal quello delle origini. Dio vi benedica, l’Ausiliatrice protegge senza dubbio i salesiani cooperatori del mondo”.

“Cominciamo oggi questo cammino di tre anni che ci porterà al 2026, un cammino lungo che ha segnato tante trasformazioni dell’associazione perché Don Bosco ci ha voluto come salesiani esterni e come tali viviamo nel mondo e in 150 anni le società sono cambiate. Il nostro compito è vivere il presente, guardando al futuro ma soprattutto ricordando le origini. Questo è il cammino che faremo in questi tre anni, tutti i salesiani cooperatori saranno protagonisti”, aggiunge il coordinatore mondiale Antonio Boccia.

 

Italia – Ritiro silenzioso alla Scuola di Accompagnamento Salesiano

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Castelnuovo Don Bosco) – Si è recentemente concluso, al Colle Don Bosco, il ritiro silenzioso e individuale al quale hanno preso parte i partecipanti alla Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano per i Figli di Don Bosco di lingua inglese. Accompagnati da un gruppo composto da cinque guide, i partecipanti hanno vissuto un’autentica esperienza di grazia, più di quanto sperassero o avessero mai immaginato.

Don Amelito Narciso Racelis, Vicario Ispettoriale dell’Ispettoria delle Filippine Sud (FIS), ha voluto parlare della sua esperienza, descrivendola nell’omelia pronunciata durante una delle Messe previste durante il ritiro.

“Durante questo ritiro guidato ci siamo nutriti non solo del Pane della Vita nell’Eucaristia quotidiana, ma anche della Parola di Vita che le nostre guide spirituali ci hanno suggerito per riflettere, in preghiera – ha spiegato –. È stata un’esperienza ristoratrice, davvero illuminante e nutriente per l’anima. Mi sento di prendere in prestito le parole del Salmista nella liturgia di oggi: ‘Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?’”.

“Siamo grati all’équipe per aver creato questa Scuola e per aver organizzato una versione inglese di questo programma, proprio qui dove il nostro Padre Spirituale, Don Bosco, è nato e ha imparato le basi dell’accompagnamento spirituale – ha proseguito – Sento che siamo veramente benedetti per aver preso parte a questo programma e auspico che a tutti i salesiani, o quantomeno a molti altri confratelli, venga data l’opportunità di vivere un’esperienza formativa simile a questa”.

Inoltre, ha aggiunto don Racelis: “Questo ritiro mi ha confermato che una delle caratteristiche di una buona guida spirituale è la sua estrema sensibilità allo Spirito Santo. La nostra preghiera è che la Congregazione abbia presto molte più guide spirituali competenti per aiutare i giovani a scoprire la loro vera vocazione nella vita e per aiutare gli altri confratelli a discernere la volontà di Dio, per perseverare nella loro vocazione e quindi produrre molti più Santi per la Chiesa e la Congregazione, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime”.

Ora, per i partecipanti alla Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano si apre la terza settimana ed è prevista, in questa fase, la visita ai luoghi di Don Bosco, quei posti, cioè, dove lui stesso imparò ad essere accompagnato, a fare discernimento e a seguire la volontà di Dio.

RMG – “È ora di Capitolo 28”. Disponibile in rete il video sulla quinta Linea Programmatica

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Da oggi è disponibile in rete il quinto video della serie “È ora di Capitolo 28”, nel quale il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, illustra la quinta Linea Programmatica: “PRIORITÀ ASSOLUTA per i giovani, i più poveri e i più abbandonati e indifesi”.

Il video, girato nella Basilica di Maria Ausiliatrice del Pio XI a Roma, trova nelle parole del Rettor Maggiore la spiegazione della scelta del luogo. “Don Bosco, guidato fin dal sogno dei nove anni, da Maria e da Gesù Eucaristia, ha capito che tutta la sua vita doveva essere donata per i ragazzi, per i giovani e tra questi i più poveri e bisognosi. Per noi salesiani questo diventa il nostro segno distintivo.”

Sono, questi, alcuni degli spunti offerti dal Rettor Maggiore nel video, insieme ad alcune sottolineature sulle caratteristiche che i salesiani di oggi devono avere. “Il coraggio e la fortezza di saper guardare con il cuore del Buon Pastore i giovani a loro affidati”.

Il video è disponibile in italianoinglesespagnolofrancese e portoghese, nei rispettivi canali linguistici di ANSChannel.

Italia – L’educazione cattolica nel Magistero della Chiesa universale. Una sintesi introduttiva

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Per i tipi della Libreria Ateneo Salesiano (LAS) è stato recentemente pubblicato il libro “L’educazione cattolica nel Magistero della Chiesa universale. Una sintesi introduttiva”, realizzato da tre prestigiosi professori dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) – don Cesare Bissoli, Sergio Cicatelli e don Guglielmo Malizia – e dal compianto Prof. don Carlo Nanni, Rettore Magnifico dell’UPS per due mandati (2009-2015), scomparso nel 2020. Si tratta di un volume di grande rilevanza, perché offre una sintesi del Magistero della Chiesa sull’educazione cattolica.

L’educazione costituisce uno dei principali impegni della Chiesa Cattolica, che si esplica non solo nell’azione catechistica più direttamente legata alla formazione della fede personale, ma anche nelle varie forme di istruzione formale promosse da scuole e università cattoliche, pastorale scolastica e insegnamento scolastico della religione. Del resto, l’istruzione formale – dall’infanzia all’università – non è mai neutra, proprio perché si tratta di una forma particolare di educazione in cui posizioni personali e valori sono inevitabilmente trasmessi insieme ai contenuti. Ed è per questo che il progetto educativo di una scuola o di un’università cattolica costituisce lo sfondo imprescindibile su cui andare a collocare la cultura strumentale o specialistica che a quella prospettiva cristiana va ad ispirarsi.

Il Magistero cattolico si è pronunciato più volte sull’argomento in una grande quantità di documenti ufficiali e di interventi occasionali; anche il Diritto Canonico regolamenta in vario modo le iniziative educative promosse dalla Chiesa. Tra tutte queste fonti può essere difficile orientarsi, ferma restando la rilevanza dell’educazione, per la quale il Concilio usava la qualifica di gravissimum momentum (argomento di estrema importanza) mentre gli ultimi papi hanno lanciato allarmi ancora più drammatici, dall’emergenza educativa avvertita da Benedetto XVI alla catastrofe educativa denunciata da Papa Francesco.

In un contesto così significativo e articolato arriva perciò gradita e opportuna la pubblicazione di un libro che raccoglie in ordinata sintesi la produzione magisteriale della Chiesa universale in materia di educazione. Gli autori sono don Cesare Bissoli, Sergio Cicatelli, don Guglielmo Malizia e don Carlo Nanni, competenti docenti della Università Pontificia Salesiana.

In distinti capitoli viene presentata infatti la missione educativa della Chiesa, la condizione delle scuole cattoliche, l’insegnamento della religione, il ruolo delle università cattoliche (nelle scienze teologiche e profane) e alcune prospettive di pastorale scolastica e universitaria.

L’approccio è essenzialmente istituzionale, fondandosi esclusivamente sul Diritto canonico e sulle diverse fonti del Magistero cattolico (documenti del Concilio e delle Congregazioni vaticane, pronunciamenti dei pontefici), in un orizzonte sistematicamente mondiale e mai riferito a condizioni geografiche particolari. Rimane escluso il dibattito scientifico, culturale e politico in merito, ma il pregio di questa scelta metodologica è quello di offrire una panoramica di indiscutibile autorevolezza, a partire dalla quale si possono poi sviluppare ulteriori riflessioni e prese di posizione correttamente fondate. L’orizzonte temporale va dal Vaticano II ai più recenti interventi di Papa Francesco, assicurando un quadro sufficientemente completo pur nella brevità dell’esposizione.

Gli autori sono quattro docenti dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, con differenti competenze ma legati da un’unica prospettiva condivisa: don Cesare Bissoli, son Sergio Cicatelli, don Guglielmo Malizia e anche l’ex Rettore Carlo Nanni, la cui scomparsa nel 2020 ha temporaneamente interrotto il progetto del volume, ma gli amici e colleghi hanno fedelmente voluto riprenderlo e condurlo a termine, per offrire al pubblico uno strumento di lavoro pratico e aggiornato.

Il testo può quindi essere particolarmente utile a tutti coloro che si occupano di educazione formale, sia all’interno che all’esterno della Chiesa: educatori, docenti, studenti, pastori, responsabili di settore, genitori. Particolarmente per i 3.300 centri salesiani del mondo, con i 6.900 salesiani e 52.000 laici. Ciò è dovuto al fatto che Scuola Salesiana è una scuola evangelizzatrice, una proposta per incarnare il Vangelo nei centri educativi.

“Questa pubblicazione vuole essere uno strumento per la riflessione, l’analisi delle caratteristiche di ogni specifico centro salesiano e la definizione degli obiettivi in accordo con il suo Progetto Educativo-Pastorale. Richiede una lettura approfondita e un dialogo con le persone coinvolte nell’azione educativo-pastorale” esprime don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

Che poi conclude: “L’evangelizzazione è, per i Salesiani, una dimensione costitutiva della missione e l’educazione è la mediazione fondamentale che si realizza in modo particolare nell’ambiente scolastico. L’evangelizzazione propone all’educazione un modello di umanesimo ispirato al Vangelo, e l’educazione sostiene e accompagna il processo di evangelizzazione aprendo i cuori dei bambini, degli adolescenti e dei giovani alla verità, alla bellezza, alla compassione e al senso della vita”.

Workshop di formazione per i Salesiani Cooperatori ITA-MOR: “Essere lievito di umanità, se non ora quando?”

Dal 14 al 16 aprile, nella casa salesiana di Monteortone si è svolto il Workshop dell’associazione dei Salesiani Cooperatori della Regione Italia, Medioriente e Malta.

Oltre centro persone, tra consigli provinciali, referenti dei settori di animazione e accompagnatori, hanno vissuto tre giornate di formazione e confronto sul tema dell’impegno laicale nella società: “Essere lievito di umanità, se non ora quando?”

“La presenza di tutti i consigli provinciali per essere lievito nel territorio, testimoniano la partecipazione attiva di una scelta vocazionale e laicale di impegno”, ha detto il consigliere mondiale Italo Canaletti.

Ad animare le giornate sono stati il prof. Lorenzo Biagi, dell’Università Salesiana IUSVE, che ha tracciato una strada per i salesiani cooperatori: donne e uomini che portano la loro vocazione nella società, e attraverso l’incontro con il Signore, come ha suggerito un altro relatore, don Paolo Bolognani, a essere lievito nella Chiesa.

Durante le tre giornate c’è stato lo spazio per incontrarsi con i referenti dei settori di animazione, proseguendo un cammino iniziato con il workshop di Firenze del 2019. I settori, nelle Province, sono presenze attive sul territorio, supporto all’animazione dei Consigli Provinciali nella dimensione familiare, giovanile, sociale-politica e comunicativa.

Significativa la testimonianza di Pier Mario Riva, salesiano cooperatore e uno dei ragazzi di Attilio Giordani. Una figura come Giordani, servo di Dio, deve essere il riferimento e la bussola per orientarsi nel mondo come laici impegnati. Nel cortile della casa di Monteortone, i Salesiani Cooperatori della Provincia Lombardia hanno allestito una mostra fotografica per raccontare la straordinaria vita di Attilio Giordani.

Il tema del workshop è stato il lievito, richiamo anche alla Strenna del Rettor Maggiore. Conclude il consigliere mondiale: “Cogliamo l’attimo per donare questi giorni vissuti a tutti i Salesiani Cooperatori, per rispondere come Pietro e Giovanni, forti dell’esperienza di Cristo: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». I discepoli sono disposti a pagare di persona il loro discepolato, ma non solo, fanno loro l’invito del Signore «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura», come ci ha ricordato don Igino Biffi nella sua omelia. Cerchiamoci, Troviamoci e Doniamoci, attraverso la ri-significazione per essere lievito, indicata da Sr. Elena Cavaliere nella buonanotte, Dio all’uomo, l’uomo a Dio, l’uomo a se stesso, l’uomo all’altro uomo, per evangelizzare la religione, la cultura-pensiero e linguaggio, le relazioni, il sociale-cittadinanza-legalità e responsabilità civile; Tutto questo è il senso del nostro impegno nell’Associazione dei Salesiani Cooperatori. “Accompagnati per accompagnare” questa l’esortazione di don Stefano Pastorino all’inizio delle giornate a tutti i partecipanti e che ci ha sostenuti nei nostri lavori. Torniamo a casa consapevoli dei doni ricevuti facendo tesoro di queste parole e del gesto che ha concluso la Celebrazione Eucaristica: vogliamo come don Bosco essere quelle “braccia aperte” che accolgono e accompagnano tutti coloro che incontriamo nel nostro cammino”.

Affidarsi: carta d’identità dell’affido e della solidarietà familiare di Salesiani per il Sociale

Oggi, 4 maggio, Giornata Nazionale dell’Affidamento Familiare, Salesiani per il Sociale con il Borgo Ragazzi Don Bosco e la Comunità Harambée presenta “Affidarsi: carta d’identità dell’affido e della solidarietà familiare di Salesiani per il Sociale”, un documento che ripercorre la storia dell’affidamento familiare e ne traccia i confini attuali, diventando quindi uno strumento che racconta l’esperienza di famiglie e comunità ma che vuole sensibilizzare ai temi dell’accoglienza.

Sono le radici del nostro carisma a richiamare l’importanza della presenza della famiglia per la crescita dei giovani, l’importanza di donare loro non solo un clima familiare, ma una vera e propria famiglia che si prenda cura di loro. La famiglia come protagonista, non è dispensatrice di servizi, ma, nella disposizione del servire, vive l’apertura e dà testimonianza dell’accoglienza come fondamento del carisma salesiano”, scrive don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale, nell’introduzione.

“Nella lettera al Cavaliere Giuseppe Brambilla, che abbiamo posto in apertura di questa pubblicazione, è lo stesso Don Bosco a sottolineare: Più vale un occhio del padre, che cento occhi di assistenti. Don Bosco con Mamma Margherita ha aperto la propria casa a tanti giovani soli e, ancora oggi, sono tanti i giovani fuori famiglia e i minori stranieri non accompagnati che diventano invisibili agli occhi della società, ma che ugualmente necessitano del calore e dell’affetto che solo una famiglia sa dare. Speriamo, attraverso questo contributo, di restituire il valore e l’impegno di tutte le famiglie e degli operatori che insieme, fianco a fianco, hanno cooperato per il bene di tanti giovani aprendo le loro case e le loro vite”, prosegue.

“È necessario oggi promuovere e attivare comunità di reti solidali, aprire ancor di più le porte e il cuore ai bambini e ai ragazzi che dalla vita hanno avuto di meno. Insieme abbiamo la responsabilità di affidarci gli uni agli altri, reciprocamente; abbiamo la responsabilità di costruire e sognare reti di comunità solidali, certi che per far crescere uno solo dei giovani affidati alle nostre strutture e ai nostri operatori, c’è bisogno di un intero villaggio”.

Novena mondiale a Maria Ausiliatrice del Rettor Maggiore ispirata alla Strenna 2023

In occasione della Festa di Maria Ausiliatrice 2023 saranno resi disponibili i video e i libretti di accompagnamento della Novena mondiale a Maria Ausiliatrice (15-23 maggio) promossa dalla Sede Centrale Salesiana e di rilievo per tutti i membri della Famiglia Salesiana che intendono prepararsi adeguatamente per questa ricorrenza.

La proposta spirituale per la novena di quest’anno, affidata dal Rettor Maggiore al gruppo degli ExAllievi/e di don Bosco e realizzata da IME Comunicazione srl, è ispirata al al tema della Strenna 2023, «COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI». Si concentrerà sull’umanità di Maria, che illumina la  dimensione laicale della Famiglia Salesiana.

Ci lasceremo condurre dalle stimolanti riflessioni di don Tonino Bello, compianto e coraggioso vescovo di Molfetta. In Maria don Tonino ha trovato una umanità vera, schietta, completa e compiuta; un’umanità che vive e comprende la nostra; ancora di più, un’umanità che è madre della nostra, nel cammino di vivere l’amore del Signore nel servizio degli ultimi e dei piccoli, di chi soffre e di chi è nel bisogno.

Ogni video vedrà alternarsi diversi momenti: una riflessione del Rettor Maggiore, una storia, scritta da Bruno Ferrero, a cui seguirà la testimonianza di un ex allievo/e degli SDB o FMA. A conclusione di ogni video, la preghiera finale di invocazione a Maria.

I video saranno accessibili in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese nei diversi canali linguistici di ANSChannel e su TELEGRAM SDB.ORG. Ogni video sarà reso visibile con un giorno d’anticipo – quindi i primi video saranno pubblici il 14 maggio.

I libretti, elaborati in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese saranno scaricabili liberamente sul sito istituzionale della Congregazione: www.sdb.org e pubblicati con le medesime modalità utilizzate per i video.

 

L’Ufficio Nazionale Vocazioni (Don Bosco Italia) ha inoltre coinvolto alcune case di formazione per garantire, declinato, un cammino per le varie età. Di seguito i materiali, nella speranza che possano essere utili al percorso di ciascuno:
Ringraziamo per aver realizzato questo lavoro le comunità di: Noviziato delle FMA di Castelgandolfo (medie), Noviziato delle FMA di via Appia-Roma (biennio) e Post-noviziato di S. Tarcisio (giovani).

Cagliero 11 – “Per i gruppi ecclesiastici” – Maggio2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°173 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Maggio 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perchè i movimenti e i gruppi ecclesiali riscoprano ogni giorno la loro missione evangelizzatrice, mettendo  proprio carismi al servizio delle necessità del mondo.

Per lo sviluppo dei gruppi giovanili presso le opere salesiane in Madagascar.

Cari amici,

Nel centenario della Pasqua del Beato Luigi Variara, il suo esempio i vita e la sua dedizione missionaria ci incoraggino nel cammino!

Luigi, già seminarista salesiano, all’età di 19 anni chiese alla Beata Vergine Ausiliatrice la grazia di essere missionario tra i malati di lebbra presso il lazzaretto di Agua de Dios, in Colombia. Lasciata la famiglia e la patria, si dedicò totalmente a questa missione, in un ambiente molto povero e ostile, a causa dell’isolamento patito dai malati in quel periodo.

Nella sua generosa dedizione, fu guida per le giovani malate o figlie di ammalati, che esprimevano una sollecitudine vocazionale allora “impossibile da realizzare”. Fondò così l’Istituto delle Figlie dei Sacri Curi di Gesù e Maria.

Il vostro esempio ci incoraggi  ad un rinnovato impegno e anelito missionario!
Sr. Eulalia Marín R. Superiora Generale Figlie dei Sacri Cuori, HHSSCC (Hijas Sagrados Corazones)

 

Italia – XIII edizione delle Giornate Salesiane di Comunicazione: “Leggere e interpretare per annunciare”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Sabato 28 e domenica 29 aprile 2023, a Roma, presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS), si è svolta la XIII edizione delle Giornate Salesiane di Comunicazione, due giornate di riflessione e formazione sui temi legati alla comunicazione.

Organizzate dal Dicastero per la Comunicazione Sociale dei Salesiani di Don Bosco (SDB), dall’Ambito per la Comunicazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’UPS e dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma, le Giornate sono state ispirate dal Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (GMCS) 2023, “Parlare col cuore. ‘Secondo verità nella carità’” (Ef 4,15), e hanno approfondito il tema “Leggere e interpretare per annunciare”. Complessivamente, hanno visto la partecipazione di circa 120 giovani in formazione della Famiglia Salesiana, con i loro formatori e formatrici.

In particolare, si segnala la presenza dei Novizi SDB del Colle Don Bosco e dei salesiani in formazione delle comunità “Zeffirino Namuncurà”, di Via della Bufalotta, e “San Tarcisio”, entrambe a Roma; e quelle delle novizie FMA dei Noviziati Internazionali “Suor Teresa Valsè Pantellini” di Via Appia, a Roma; e Maria Ausiliatrice di Castelgandolfo.

In apertura dei lavori, hanno offerto i loro saluti i due Consiglieri Generali per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes e suor Maria Ausilia De Siena; la Consigliera Generale per la Formazione FMA, suor Nilza Fátima de Moraes; il Superiore della Visitatoria UPS, don Maria Arokiam Kanaga; il Rettor Magnifico dell’UPS, don Andrea Bozzolo, e don Fabio Pasqualetti, Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale presso l’UPS.

Successivamente, il dott. Vincenzo Corrado, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ed exallievo dell’UPS, ha proposto una riflessione a partire dal Messaggio di Papa Francesco per la GMCS 2023.

Nel suo intervento, ha ripreso il trittico dei temi lasciati da Papa Francesco per le GMCS degli ultimi tre anni, invitando ad “andare a vedere” tra le pieghe del mondo, ad ascoltare le sue debolezze con il cuore e quindi a parlarne: “La comunicazione, prima che dell’utilizzo di strumenti concreti di comunicazione, ha proprio bisogno di riscoprire questa vocazione di porsi in una dimensione spirituale rispetto all’umanità”. Seguire questa via significa somministrare all’organismo comunicativo la “terapia della speranza” in un mondo in cui, sempre di più, si fatica a sperare.

Successivamente, dopo alcune domande dei presenti, i giovani formandi si sono suddivisi in gruppi per condividere le rispettive modalità di informazione e discutere su una tematica di attualità, che spaziava dalla testimonianza di Chiesa di Papa Francesco al mondo giovanile, dai social alla divisione tra repubblicani e democratici, fino al tema più “caldo” delle guerre.

Grazie alla guida di don Andrea Lonardo, Direttore del Servizio per la Cultura e l’Università della Diocesi di Roma, in serata, la parola è stata lasciata a Caravaggio, grande comunicatore della bellezza, attraverso le sue opere presenti nella basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio e nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.

La mattinata di sabato si è aperta con la Celebrazione dell’Eucaristia nella cappella dell’UPS, nella Festa di S. Caterina da Siena, Patrona d’Europa, presieduta da don Mendes e concelebrata da tutti i sacerdoti presenti. Nell’omelia il Consigliere, riprendendo la testimonianza di San Paolo, grande comunicatore, ha detto: “Leggere e interpretare per annunciare, richiede una chiara opzione di comunicare a partire dalla nostra esperienza di Cristo risorto. Il nostro impulso a comunicare non parte da noi stessi, dalla nostra autoreferenzialità, ma dal Regno di Dio”.

Per questo don Mendes ha messo in guardia dal perdere la visione integrale del senso della comunicazione: “La nostra interpretazione della realtà del mondo digitale, delle tecnologie dell’informazione e dell’intelligenza artificiale richiede sempre, ovunque, lo sguardo biblico, lo sguardo di Gesù. Perdere la referenzialità del Vangelo è un rischio per tutti noi: il rischio di perdere la nostra missione profetica di comunicare nel tempo di oggi.

Così, ha concluso: “Continuiamo a comunicare come annunciatori del Vangelo e proclamatori del Cristo Risorto”.

A seguire, si sono svolti i diversi Seminari proposti – a scelta di ciascuno – sui temi della comunicazione mediatica: sviluppo, economia e povertà; La “guerra” e le altre guerre: geopolitica del mondo; Il racconto mediatico delle migrazioni e del sud del mondo; Il mondo dall’ottica dei diritti umani dei giovani; L’arte narratrice della contemporaneità; Post Covid-19 ed emergenza educativa; I giovani occidentali e l’irrilevanza delle religioni; Uomo – intelligenza – artificiale: il caso ChatGPT; Disordine informativo e ricerca della verità.

Nei diversi gruppi, tenuti da esperti e appassionati del settore, si è avuta l’occasione, oltre che di imparare molto, di porre domande, di condividere e riflettere insieme.

Successivamente, i giovani formandi hanno ricevuto la visita dei Consiglieri Generali per la CS, i quali li hanno esortati a perseguire il loro cammino di ricerca della verità e di approfondimento della dimensione della comunicazione.

La giornata si è infine conclusa con un momento di condivisione assembleare su quanto vissuto e un tempo di agape fraterna tra tutti, nella consapevolezza di tutti i presenti di aver potuto godere di un’occasione speciale di riflessione, di comunione e di rilancio della missione della comunicazione secondo la visione di Don Bosco.