“Zatti, nostro fratello”, il film dedicato ad Artemide Zatti

In vista della prossima Canonizzazione del Beato Artemide Zatti, SDB, in programma domenica 9 ottobre 2022, proponiamo il film “Zatti, nostro fratello” a lui dedicato, creato dall’équipe del Bollettino Salesiano dell’Argentina.

Il film – una produzione del Bollettino Salesiano e delle due Ispettorie dell’Argentina, Nord e Sud – è un progetto che è stato realizzato nel 2019 e il cui lancio ha avuto luogo nel luglio 2020, dopo il 28° Capitolo Generale dei Salesiani di Don Bosco. Infatti, il film era stato presentato in anteprima al Capitolo Generale il 13 marzo 2020, al termine del Capitolo – anticipato a causa della pandemia.

Notevole è stata la collaborazione e l’aiuto del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che fin dall’inizio ha invitato a realizzare questo progetto come bene culturale della Congregazione.

“È un bene della Congregazione, un dono che facciamo ai giovani, ai confratelli e alla Famiglia Salesiana”

Don Á.F. Artime

Merita di essere segnalato che alla realizzazione del progetto ha aderito anche “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria salesiana di Madrid.

Il progetto del doppiaggio del film è stato curato dallo stesso sceneggiatore e regista dell’opera, don Ricardo Campoli, membro del Settore per la Comunicazione Sociale presso la Sede Centrale Salesiana di Roma, con il sostegno del Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes, e dell’Economo Generale, signor Jean Paul Muller, SDB.

Tre società hanno realizzato il doppiaggio, in diverse località: Roma, per la versione italiana; Los Angeles, per la versione inglese; e Buenos Aires, con collegamenti con imprese in Brasile e in Francia per le versioni portoghese e francese.

Per la revisione del doppiaggio si sono generosamente uniti alcuni membri della Famiglia Salesiana, tra cui si segnalano: don Silvio Torres, salesiano dell’Ispettoria dell’Argentina Nord (ARN); Euclides Fernandes, Delegato di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria di Brasile-Campo Grande (BCG); e il Salesiano Cooperatore Pierre Larocque, dal Canada.

ELLEDICI “Un tuffo nella Bibbia” – Il nuovo libro di Mario Carminati

Si segnala il nuovo libro edito da EllediciUn tuffo nella Bibbia” di Mario Carminati con la prefazione di Mons. Erio Castellucci.

Di seguito le principali informazioni e il rimando alla scheda del libro sul sito Elledici.

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Un piccolo “prontuario” della Bibbia che consente di conoscere, in modo semplice e immediato, i tratti salienti dei suoi numerosi libri. La presentazione di ciascuno di essi, unita ad alcune loro brevi parti, consente immediatamente al lettore di intuire gli aspetti fondamentali del libro e anche di intravvedere alcune sue attualizzazioni. Una pubblicazione particolarmente utile per catechisti, insegnanti di religione, operatori nel campo dell’arte, lettori e operatori pastorali. Può rivelarsi sorprendentemente interessante e attraente un po’ per tutti, soprattutto per chi è lontano da anni dalla fede e non ha mai letto la Bibbia.

Dio vuole raggiungere ogni uomo, ogni lingua, ogni popolo. Ma gli accenti sono infiniti. Pensiamo solo ai generi letterari che gli autori biblici utilizzano per esprimere la loro esperienza di Dio, dando così voce alla fede di intere generazioni… davvero il Signore, conoscendo da par suo il cuore umano, ne scandaglia tutti gli angoli. A me sembra bellissimo, e delicato, che Dio si adatti ai nostri linguaggi e non abbia inventato una “sua” lingua sacra. Sa dire le cose più belle, quelle che riguardano il senso del cielo e della terra, con le nostre misere parole. Don Mario, caro amico fin dai tempi degli studi romani, in questo libro rende accessibile e gradevole a tutti l’accostamento ai testi della Bibbia. Introduce ad uno ad uno i 73 libri che compongono questa immensa lettera di Dio, facendo pregustare al lettore le ricchezze che incontrerà: con semplicità, prendendolo per mano, invogliandolo ad entrare nel testo stesso. Gli sono riconoscente per questo lavoro e sono sicuro che gliene saranno anche i lettori.

Mons. Erio Castellucci

DETTAGLI

  • Formato: 21,5×14 cm
  • Pagine: 174
  • Prezzo: € 14,00
  • ISBN: 978-88-01-068047
  • Codice Elledici: 068047

Elezioni, l’invito del presidente degli Exallievi: “Il voto, un dovere del cattolico e un obbligo morale di tutti”

Pubblichiamo la lettera di Giovanni Costanza, presidente della Federazione Italiana degli Exallievi di Don Bosco, in vista delle prossime elezioni politiche.

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Carissime Exallieve e carissimi Exallievi di Don Bosco,
manca ormai poco all’appuntamento elettorale e sento il dovere, anche a nome della Presidenza nazionale, di fare giungere a tutti e a ciascuno di voi un invito. Sto parlando di impegno politico: un dovere del cattolico, un obbligo morale di tutti.

Di questo impegno si legge a chiare lettere negli insegnamenti del Magistero della Chiesa (cfr. Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa nn. 565 e segg.). Lo confermano gli autorevoli interventi di Papa Francesco e di don Ángel, Rettor Maggiore dei Salesiani. Lo ribadiscono anche le recenti Linee guida della nostra associazione. Proprio all’urgenza dell’impegno politico, infatti, è affidato il risveglio di quel “gigante dormiente” con cui più volte è stato identificato il laicato cattolico. Per risvegliarci dobbiamo esserci ed esserci attivamente: né restare a guardare, né –
peggio – subire passivamente nascondendosi dietro l’ineluttabilità degli eventi.

Le visioni pessimistiche generate dalle vicende politiche, anche recenti, del nostro Paese potrebbero indurre molti di noi a disertare le cabine elettorali. Certo, gli esempi delle donne e degli uomini in politica non sempre sono edificanti. Non possiamo cadere però nel tranello della banalità di chi afferma che “la politica è una cosa sporca”. Finiremmo infatti per giustificare implicitamente chi la usa per i propri interessi e creeremmo un alibi per restare alla finestra. La politica no, non è una cosa sporca. Sono invece le donne e gli uomini che compiono azioni sporche.

Guardiamo alla politica come “la più alta forma di carità” e non definiamo “politico” chi non la esercita secondo tale principio, ma usiamo altri termini più appropriati, che qui preferisco tralasciare… Esserci, quindi, esserci attivamente. Come cristiani non possiamo abbandonare la barca, né delegare ad altri la scelta della rotta. Come figli di Don Bosco, “onesti cittadini”, educati a essere protagonisti del nostro futuro, non possiamo non provare a dare il nostro contributo per il bene comune. Così, il primo e caloroso invito è quello di recarsi alle urne.

Non sarà facile né semplice scegliere. Ci viene in soccorso il dono della Sapienza, che ci aiuta a capire la vita. Ci è stato detto “… io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Mt 10,16). Rispetto al voto, mi permetto di indicare un requisito fondamentale: conoscere i programmi. Il Ministero dell’Interno ci viene in aiuto con una pagina dedicata (https://dait.interno.gov.it/elezioni/trasparenza/elezionipolitiche-2022). Non basta che la lettura sia pedissequa o acritica, né che si perda nell’elenco delle promesse, troppo spesso disattese. Vi invito, dunque, ad una lettura accurata, critica, ma non polemica, che si riferisca con discernimento alle scelte del passato.

Nello scorrere si profila uno stato laico – in cui credo convintamente – e manca una perfetta rispondenza con i principi guida di natura etica e sociale appresi alla scuola di Don Bosco. Ma la politica è l’arte del compromesso. Pur
riconoscendo che ogni compromesso deve avere un limite, occorre che ciascuno, autonomamente e  consapevolmente, imbocchi un percorso di discernimento per individuare il programma con più luci e meno ombre.
E nella lettura puntiamo l’attenzione sui temi a noi più vicini.

Guardiamo alla povertà, al lavoro carente, specie in alcune regioni, troppo spesso incerto e sottopagato. Analizziamo il Welfare State, inadeguato ai tempi e divenuto nella realtà Welfare Mix per il massiccio intervento del Terzo Settore. E poi teniamo conto dei fattori che generano dipendenza dallo Stato come dalla criminalità organizzata, spesso molto più allettante. Chiude il cerchio una carente politica in materia di prima casa, assistenza alla maternità, incentivazione della natalità. Il problema, pur non recente, è più che mai attuale. Come figli di Don Bosco vogliamo stare con gli ultimi, vedere la realtà con i loro occhi e non con le nostre pance piene. Dobbiamo occuparci dei poveri, per consentire a tutti una vita dignitosa e non obbligare nessuno alla permanenza in un perenne stato di assistenzialismo.

Un’altra attenta lettura dedichiamola alla formazione. Noi Exallievi, frutto dell’educazione salesiana, riconosciamo il
ruolo fondamentale affidato alle strutture educative a sostegno della famiglia nella crescita degli individui e della collettività. Le carenze strutturali e organizzative della scuola italiana non consentono a tutte le famiglie di fruire di servizi adeguati ai tempi né ai loro figli di godere delle medesime possibilità di altri coetanei. Ed ancora, la ricchezza e la validità della scuola pubblica paritaria, specie quella di ispirazione cattolica, è mortificata da una legislazione iniqua che inibisce a molte famiglie, per motivi economici, l’esercizio della libera scelta del modello educativo per i propri figli. È una chiara disparità di trattamento tra cittadini del medesimo Stato, aventi i medesimi diritti.

Per indirizzare la nostra scelta, allora, chiediamoci cosa ha fatto e cosa si propone di fare ciascuno schieramento per combattere la povertà economica, per arginare la povertà educativa, per realizzare un’effettiva parità tra le scuole pubbliche statali e quelle paritarie.

Anche la scelta del candidato, per quanto mortificata dalle imposizioni delle segreterie politiche, merita attenzione.
Ritengo sia doveroso, anche in questo caso, un discernimento basato sui requisiti di un onesto “politico”: il disinteresse personale, la rettitudine morale, l’impegno sociale, la competenza professionale, il rispetto della
dignità degli altri e la cura degli ultimi. Vi invito a votare candidati meritevoli e capaci, non coloro che promettono
di tornare utili ai nostri interessi personali.
Infine, sempre nel solco dell’impegno politico, rinnovo un monito: nessuna delega in bianco. La Presidenza nazionale si è ripromessa una seria attenzione ai processi legislativi che verranno intrapresi di volta in volta. Quanti
vorranno unirsi in questo impegno di vigilanza saranno benvenuti e graditi. Mi auguro che la scelta operata il prossimo 25 settembre dal popolo italiano, in ogni caso, sia la migliore per gli interessi della collettività. Ma mi auguro soprattutto che, anche dopo questo evento elettorale, daremo spazio alla testimonianza della nostra cittadinanza attiva. Spero di ricevere notizie in tal senso da Unioni e Federazioni ispettoriali per azioni concrete intraprese nel territorio.

In linea con il sottotitolo della Strenna 2023 “Noi ci s(t)iamo”, ciascuno di noi, conscio di avere operato al meglio delle proprie capacità, potrà affermare: “IO CI SONO”.

 

Presente e futuro per i giovani poveri: la sfida di Salesiani per il Sociale nell’assemblea nazionale

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale che si terrà da domani a Roma.

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Dal 16 al 18 settembre, al Teatro Roma in via Umbertide – Roma, si terrà l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale, dal titolo: “Organizzare la speranza – Sogno, progetto, impresa”.

“L’assemblea vuole iniziare un processo di partecipazione dal basso, per riflettere e progettare il sociale della nostra realtà associativa. Laici, salesiani, esperti del settore che ci aiuteranno a riflettere sui contenuti per programmare insieme il “welfare salesiano” a misura dei nostri giovani che vivono nelle periferie, nelle case famiglia, nei centri diurni, negli oratori. Sarà importante ascoltare e coinvolgere i giovani del Servizio Civile, gli educatori delle opere e servizi sociali. Insieme scriviamo il presente e il futuro della nostra associazione“, spiega don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

Un programma ricco di interventi che aiuteranno la riflessione e saranno propedeutici al lavoro di scrittura dal basso che si terrà dal sabato pomeriggio.
Saranno con noi, tra gli altri: Lucia Abbinante, direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana, Maria Grazia Mazzola, inviata speciale del TG1 e referente della rete informale accoglienza afgana, Marco Rossi Doria, Presidente Fondazione con i Bambini, Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum del Terzo Settore e don Stefano Aspettati, Ispettore delegato per l’Emarginazione e il Disagio giovanili.

Artemide Zatti: Vangelo della Vocazione e Chiesa della Cura – Lettera del Rettor Maggiore

Di seguito un estratto della Lettera del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, a pochi giorni dalla canonizzazione di Artemide Zatti (9 ottobre 2022).

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«Il mosaico dei nostri santi e beati, pur essendo abbastanza ricco quanto a rappresentatività -Fondatore, Cofondatrice, Rettori Maggiori, missionari, martiri, sacerdoti, giovani – era ancora privo del tassello prezioso della figura di un coadiutore. Ora anche questo si sta realizzando».

Così don Juan Edmundo Vecchi, ottavo Successore di Don Bosco, cominciava la sua lettera in occasione della beatificazione di Artemide Zatti.

Se al “mosaico dei nostri santi” mancava una tessera, oggi questo mosaico ha una lucentezza del tutto particolare perché, tra poche settimane, ci sarà dato di vivere un grande dono del Signore: vedere uno dei figli di Don Bosco, coadiutore salesiano, emigrato italiano in Argentina e infermiere, canonizzato da Papa Francesco il prossimo 9 ottobre 2022.

Artemide Zatti sarà, dunque, il primo santo salesiano non martire ad essere canonizzato. Senza dubbio la canonizzazione del primo santo salesiano e di un salesiano coadiutore dà e darà un tocco di completezza alla serie di modelli di spiritualità salesiana, che la Chiesa dichiara ufficialmente tali.

Riporto la bellissima testimonianza personale, piena di profondità spirituale e di fede, resa da Artemide Zatti nel 1915 a Viedma, in occasione dell’inaugurazione di un monumento funerario posto sulla tomba del Padre Evasio Garrone (1861-1911), salesiano missionario benemerito e considerato da Artemide insigne benefattore.

«Se io sto bene, sono sano e in condizione di fare un po’ di bene al mio prossimo infermo, lo debbo al Padre Garrone, Dottore, che vedendo peggiorare di giorno in giorno la mia salute, essendo io affetto da tubercolosi con frequenti emottisi, mi disse decisamente che, se non volevo finire come molti altri, facessi una promessa a Maria Ausiliatrice di rimanere sempre al fianco suo, aiutandolo nella cura degli infermi, che egli, confidando in Maria, m’avrebbe guarito.

CREDETTI, perché sapevo per fama che Maria Ausiliatrice lo aiutava in modo visibile.

PROMISI, perché sempre fu mio desiderio essere d’aiuto in qualcosa al mio prossimo.

E, avendo Dio ascoltato il suo servo, GUARII. [Firmato] Artemide Zatti».

Vediamo che la vita salesiana di Artemide Zatti, secondo questa testimonianza, si fonda su tre verbi che ne testimoniano la solidità generosa e confidente. Per valorizzare il dono della santità di questo grande salesiano coadiutore, vorremmo meditare su questi tre verbi e sui loro straordinari frutti di bene, perché tocchino in profondità i desideri, i sogni, gli impegni della nostra Congregazione e di ciascuno di noi e promuovano in tutti una rinnovata e feconda fedeltà al carisma di Don Bosco.

Adorazione eucaristica per la pace in Ucraina: il 14 settembre in ogni Chiesa d’Europa

Aderendo all’iniziativa lanciata dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), la Conferenza Episcopale Italiana partecipa al gesto comunitario di solidarietà per l’Ucraina con un momento di adorazione eucaristica che si terrà nel pomeriggio del 14 settembre.

Nelle parrocchie e nelle diocesi di tutta Italia, si invocherà il dono della pace per l’Ucraina, terra martoriata da una guerra che dura ormai da vari mesi.

“In questo giorno in cui la liturgia della Chiesa celebra la festa dell’Esaltazione della santa Croce, ci uniamo con tutte le Chiese d’Europa per implorare da Dio il dono di una pace duratura nel nostro continente. In modo particolare, vogliamo pregare per il popolo ucraino perché sia liberato dal flagello della guerra e dell’odio”.

Sono le parole della preghiera contenuta nel sussidio preparato per l’occasione dall’Ufficio Liturgico Nazionale.

Il Papa invita ad «ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen».

Don Oleh, un salesiano sulla linea del fronte “per amore”

Don Oleh Ladnyuk, cappellano militare dal 2014, insegnante e salesiano si racconta dal fronte da dove da anni condivide proprio con i militari la dura esperienza della guerra. Di seguito la notizia apparsa su Vatican News.

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Cappellano militare dal 2014, insegnante e salesiano don Oleh Ladnyuk si racconta dal fronte da dove da anni condivide proprio con i militari la dura esperienza della guerra. Ci racconta cosa lo spinge e cosa lo aiuta della sua esperienza passata e dei “miracoli” di cui è testimone ogni qual volta è riuscito a scampare dalla morte sotto gli spari e i bombardamenti.

È l’amore che spinge un sacerdote a stare in questa situazione: avere esperienza anche militare certo non guasta perchè – dice – il pericolo è ovunque e serve comprendere la psicologia di chi ti sta accanto per aiutare i soldati e non essere anzi di intralcio. E poi serve uno stato mentale pronto a vedere morte e sofferenze, vincendo su se stessi senza sprofondare nel dolore, anzi cercando di stabilire un buon rapporto con tutti. I salesiani in questo sono facilitati ci spiega  don Oleh attingendo alla sua esperienza negli Oratori anche italiani. È qui infatti che ci si abitua a incontrare tutti senza distinzioni:

La sfida di affrontare le sofferenze

Buona abitudine dei salesiani è anche la fatica fisica, che in guerra non guasta e anche la formazione psicologica cui siamo abituati. Questa è la nostra preparazione – ci spiega – ma le sfide non mancano prima fra tutti quella di come superare la sofferenza. Me lo chiedono – ci confessa- “Come non prede la fede?” E mi dicono che vedono Dio in me. “Per me – aggiunge- questa è la sfida”.

Un grande sostegno per chi come don Oleh è in guerra, è il sapere che non è solo e c’è una comunità che prega, che spera, che lo aiuta. “Mi chiamano, mi scrivono anche dall’Italia” e i miracoli della preghiera si vedono, almeno nelle tante volte in cui si è salvato sotto il fuoco e il fragore delle bombe grazie proprio alla protezione di Maria.

Portare il Vangelo in terra di guerra

Quale oggi l’impegno più importante? Il servizio chiama don Oleh in questi giorni a dire Messa, confessare, distribuire la Comunione, più nelle retrovie che sulla linea del fronte. Poi c’è l’attività richiesta negli ospedali e nei villaggi laddove ancora molti civili sono rimasti e si prova a farli evacuare. In tutta la sua attività ci confessa di aver fatto evacuare almeno 500 persone, ma potrebbero essere molte di più, anche perchè – ricorda- nei primi mesi “caricavo il mio pulmino di tanta tanta gente e non li ho contati”. L’esperienza più toccante e difficili quella di aver portato via bambini senza i genitori: “Me li affidavano perchè si fidavano di me e volevano che li portassi in luoghi sicuri”. Per fortuna oggi si sono tutti ritrovato.

Poi l’esperienza con i giovani – ci racconta – è  quella più difficile ma anche la più vicina alla spiritualità salesiana. Quando vengono via non hanno voglia di parlare e io rispetto il loro silenzio, poi quando entrano nella nostra casa salesiana, le barriere cadono e piangono con me.

RMG – SDB Change Congress: tanta attesa e alte aspettative da ogni parte del mondo salesiano

A Roma si è tenuto l’SDB Change Congress, che ha visto la partecipazione degli economi delle varie ispettorie italiane, i quali si sono espressi riguardo diversi temi che segneranno la vita dei giovani nei prossimi anni, mantenendo sempre salda la spiritualità salesiana.

Dalla notizia su ANS – Roma:

Chi guida l’amministrazione salesiana a livello locale o nazionale assume oggi un compito di grande responsabilità. L’Economo è come una locomotiva che tira il treno, anche se l’Ispettore stabilisce la rotta con i suoi consigli. La nostra economia ha bisogno di tali ‘locomotive di vita’ affinché i principi fondamentali della pedagogia di Don Bosco – ragione, amorevolezza e religione – siano sempre parte dell’azione economica nelle istituzioni salesiane.

Le parole del sig. Jean Paul Muller, Economo Generale della Congregazione Salesiana, rappresentano in maniera molto chiara l’importanza di avere delle corrette impostazioni, visioni e proiezioni della Congregazione nel mondo dell’economia; e spiegano pertanto anche l’importanza dell’ormai imminente “SDB Change Congress”. (Roma, 19-23 settembre 2022).

Anche se il percorso della Congregazione in questo campo non inizia certo soltanto ora – e infatti i temi che verranno affrontati al congresso sono oggetto di riflessione e di azione già da tempo in tante Ispettorie di tutto il mondo – cionondimeno l’appuntamento dell’SDB Change Congress intende dare un forte e rigenerativo impulso a tutti i salesiani del mondo, a tutti i loro collaboratori e a quanti si adoperano per il bene integrale dei giovani: lo scopo è dare delle parole definitive e delle linee guida nette su alcuni temi che segnano e segneranno sempre più la vita dei giovani nei prossimi anni – l’Economia Sostenibile, l’Intelligenza Artificiale, la Comunicazione del futuro e la Prevenzione della corruzione – mantenendo sempre salde la Spiritualità e la leadership salesiana.

I temi di questo appuntamento sono molto interessanti – ha condiviso in un video don Martín Lasarte, Superiore della Visitatoria dell’Angolavorrei soffermarmi su due aspetti: il primo è la lotta alla corruzione, perché tanti Paesi stanno avendo seri problemi in materia di trasparenza. È un tema molto importante per noi educatori, e parte dal nostro buon esempio a vivere nella legalità e aiutando la cittadinanza a formare cittadini onesti. La seconda questione riguarda l’agricoltura, che è un tema di rilevanza per il mondo intero e particolarmente per l’Africa, per diversificare l’economia e per creare nei giovani questa sensibilità verso l’agricoltura come mezzo di sostentamento: sia come mezzo per evitare l’esodo dai campi rurali verso le grandi città, sia per preservare la natura, perché la biodiversità si sta perdendo.

Sul tema della spiritualità e della leadership salesiana ha detto la sua anche l’Ispettore della Bolivia, don Líder Justiniano Flores:

C’è il rischio che restiamo concentrati sulle cose materiali per cercare risposte alle necessità attuali. Ma è qui che entra in gioco l’Economo Generale, per ricordarci che prima di essere Economi, siamo salesiani; prima di amministrare le risorse per gestire le opere, siamo accompagnatori di persone, dei nostri destinatari; e abbiamo la missione di mostrargli Gesù e il Vangelo.

Dalle Filippine Nord (FIN), l’Ispettore don Gerardo Martin ha messo in rete le sue aspettative:

Abbiamo sicuramente sempre bisogno di un sostegno per i nostri progetti ed i nostri programmi e ciò che ci aspettiamo dalla Congregazione è di rafforzare la rete fra le Ispettorie, in modo da poter condividere contatti, risorse, donatori e benefattori e sviluppare ulteriormente ciò che facciamo.

Conclude, infine, dall’ItaliaAntonello Vedovato, Salesiano Cooperatore e Fondatore di “Fondazione Edulife”, che sarà uno dei relatori all’SDB Change Congress:

I macro-divari ecologico, sociale, culturale e spirituale, uniti alle tecnologie dell’intelligenza artificiale e alle dirompenti economie della rete, il tutto coincidente con una fase pandemica globale e con fenomeni geopolitici inaspettati, fanno di questo tempo un’epoca di cambiamento esponenziale e globale. In questa sfida la figura dell’Economo diventa fondamentale per trovare una nuova sostenibilità nel rispetto della dimensione educativa e nella gestione delle risorse per raggiungerla. Facciamo parte della più grande rete educativa giovanile del mondo. Ogni giorno incontriamo milioni di giovani in sincera solidarietà tra generazioni. Attraverso gli occhi dei nostri giovani insieme possiamo scoprire nuove forme di sostenibilità per il futuro nel saper essere, nel saper fare e nel saper agire per il bene comune con il carisma salesiano.

RMG – Il Posizionamento ufficiale della Congregazione salesiana sull’Ecologia Integrale

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – In occasione del Tempo del Creato 2022, il periodo che va dal 1° settembre al 4 ottobre, dedicato alla cura del Creato, il Settore per la Pastorale Giovanile condivide con piacere il Documento di Posizionamento della Congregazione Salesiana rispetto all’Ecologia Integrale. Lo trovate a questo link in 5 lingue.

Si tratta di un documento elaborato dal Settore Salesiano di Pastorale Giovanile e da un gruppo di esperti. Il Settore di Pastorale Giovanile assume tra i suoi obiettivi l’animazione di questo aspetto nella Congregazione. È una riflessione che da un lato sancisce la posizione dei Salesiani di Don Bosco all’interno del cammino tracciato dalla Chiesa cattolica e dall’altro offre a tutte le Ispettorie salesiane strumenti concreti per attuare insieme la “conversione ecologica”.

Ad introdurre il documento è Emanuela Chiang, del Settore Pastorale Giovanile – Ecologia Integrale:

“Vi proponiamo di rivedere anche il video del Rettor Maggiore che invita tutta la Famiglia Salesiana ad unirsi in questo percorso e vi invito ad organizzare momenti di riflessione basati su questi due strumenti (video e posizionamento) con la vostra comunità attorno a questi temi.

Video : Italiano – Inglese – Spagnolo – Francese – Portoghese

Come Ispettoria / comunità / scuola-CFP / oratorio / gruppo di animatori / centro giovanile / parrocchia/…

1. Abbiamo già iniziato il nostro cammino di conversione ecologica?

2. Come pensiamo di portarlo avanti nella nostra programmazione?

3. Come possiamo coinvolgere le diverse realtà che ruotano attorno alla nostra comunità in questo cammino, affinché sia sinodale?

Per condividere le vostre riflessioni, domande, proposte, potete scrivere a: echiang@sdb.org.

Se invece avete già iniziato il vostro cammino, vi invito a condividere una o due fotografie in alta definizione circa le iniziative che state portando avanti in questo periodo, con una breve spiegazione: le foto più belle saranno pubblicate sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram del Settore Pastorale Giovanile e le 5 foto più belle saranno premiate diventando oggetto di una pubblicazione.

Inviate le foto entro il 4 ottobre a: echiang@sdb.org

Vi ringrazio moltissimo per la collaborazione e il vostro impegno per la cura della casa comune. Buon Tempo del Creato”.

Missioni Don Bosco: giornata mondiale dell’alfabetizzazione

Di seguito il Comunicato Stampa di Missioni Don Bosco relativo alla giornata mondiale dell’alfabetizzazione.

Comunicato stampa
7 settembre 2022

8 settembre, Giornata mondiale dell’alfabetizzazione

Al centro dell’attenzione soprattutto le bambine

Missioni Don Bosco scommette sulla formazione scolastica contro la disuguaglianza di genere – Il caso del Congo

“Nelle realtà del mondo dove tocchi con mano l’impotenza di risolvere alla radice i problemi che causano povertà e marginalità, la presenza salesiana nel campo della formazione scolastica è maggiormente preziosa”

Questo il commento di don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, alla vigilia della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione indetta dall’Unesco e dopo il viaggio nelle missioni nei due Congo, Kinshasa e Brazaville. La condizione ordinaria dei bambini e dei ragazzi in questi Paesi si costruisce nelle periferie, come Mbuji-Mayi dove solo il 20% delle famiglie può godere di acqua e di energia, e non sempre di entrambe queste risorse. La vita è per strada, necessariamente; l’abbandono dei piccoli con qualsiasi pretesto (un occhio diverso dall’altro, una malattia incomprensibile, l’albinismo) li trasforma in “stregoni” e dunque in una minaccia per le comunità. I salesiani come don Mario Perez li accolgono, li difendono e li aiutano a darsi un futuro, così come succede per i piccoli schiavi delle miniere dove si estraggono minerali, preziosi all’industria e alla vanità dei Paesi ricchi.

Nel diario del viaggio di don Antúnez – che si è compiuto nelle settimane centrali di agosto scorso – le pagine si sono riempite di note e di progetti. Se le situazioni estreme richiedono di essere affrontate con una fantasia e con un coraggio speciali, quelle ordinarie chiedono una dose analoga di perseveranza e di fiducia. Come a Masina, cintura della capitale del Congo Repubblica Democratica. Un’area di 10 km2 accoglie più di 4.000.000 di abitanti con circa 2.200.000 minori. Si stima che il numero dei giovani tra i 6 ei 13 anni sia di circa 350.000 e che, tra questi, 193.000 non vadano a scuola.

A pagare più degli uomini sono le donne: l’80% degli analfabeti è costituito dalle appartenenti al sesso femminile, costrette a occuparsi della prole abbandonata dai mariti e della casa considerata uno suo esclusivo onere.

“Il messaggio che vorremmo dare nella Giornata mondiale dell’alfabetizzazione”

sottolinea il presidente di Missioni Don Bosco

“è di mettere al centro dell’attenzione la scuola soprattutto per le bambine. Attraverso di loro si fa davvero un investimento sul futuro della società”.

Le ripercussioni si vedono a proposito di educazione sanitaria, di pianificazione familiare, di cura dei bambini ma anche di coscienza civile e di imprenditorialità legata ai bisogni effettivi. Con le risorse che i salesiani del Congo, guidati da padre Ghislaine Nkiere, mettono insieme anche con l’aiuto dei donatori italiani, a Masina sono stati organizzati quattro corsi scolastici. Partendo dall’oratorio che coinvolge circa 3.000 persone, sono stati attivati 4 cicli formativi che durano 10 settimane. Sono coinvolte 124 ragazze alla volta (110 adolescenti fra i 15 e 18 anni e 14 ragazze madri dai 18 ai 20 anni) che imparano i rudimenti della lettura, della scrittura e del calcolo. Avranno così l’opportunità di approcciarsi alla vita e al futuro dei loro figli con più coscienza di sé e del mondo che le circonda. Al termine, si sottoporranno a un test di verifica.

Questo è uno dei progetti scolastici avviati da poco nei due Congo, analogo per finalità agli altri che Missioni Don Bosco sta sostenendo in questo momento in Africa a Gambella (Etiopia), a Monrovia (Liberia), a Ivato (Madagascar), a Bamako (Mali), a Namugongo (Uganda); o in India a Parulia o in Brasile a Rio de Janeiro e a Areia Branca. Sono un vettore di emancipazione in culture in cui la cura dei minori è a dir poco trascurata e la disuguaglianza di genere è pervasiva.

“Portiamo una goccia nel deserto”

osserva don Antúnez,

“ma è pur vero che qualcuno almeno riesce a dissetarsi per sopravvivere e per sostenere gli altri”.

Grazie per l’attenzione.

Antonio R. Labanca

Antonio R. Labanca