Legione d’Onore per Madre Yvonne Reungoat

Dal sito dell’agenzia ANS

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(ANS – Roma) – Madre Yvonne Reungoat, Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha ricevuto la prestigiosa onorificenza francese della Legione d’Onore.

Nell’edizione speciale della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Francese, del 1° gennaio 2021, in merito alla Promozione e Nomina all’Ordine Nazionale nella Legione d’Onore e nell’Ordine Nazionale al Merito, si riporta:

«Alla Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Yvonne Reungoat, è conferita la nomina di Officier de la Légion d’Honneur».

La motivazione del conferimento: «Da più di un anno ormai, l’intera popolazione francese, e quella dei tanti Paesi nel mondo, si è trovata ad affrontare la grave crisi sanitaria di Covid-19, con grandi conseguenze a livello umanitario, educativo e sociale. Molti cittadini si sono impegnati professionalmente e volontariamente, nella lotta contro il virus, a tutti i livelli e in tutti i settori di attività».

La Legione d’Onore è la più alta onorificenza istituita dopo la Rivoluzione Francese. Attualmente premia, secondo gradi diversi, i meriti eminenti acquisiti nel servizio alla Nazione.

Nel luglio 2012 Madre Yvonne era stata insignita della medaglia di Cavaliere nell’Ordine Nazionale della Legione d’Onore.

“L’Istituto FMA – si riporta sul sito web delle Figlie di Maria Ausiliatrice – è vicino alla Madre Generale, per la nomina conferitale dalla Repubblica Francese, che avrà i suoi positivi riflessi non solo in Francia, ma in tutto il mondo salesiano impegnato a trasmettere i valori del Vangelo ai giovani”.

Per saperne di più, è possibile consultare il testo della Gazzetta Ufficiale francese.

Giovani Salesiani e accompagnamento – Orientamenti e direttive: il 5° video

Continua l’approfondimento e la riflessione sul testo del Dicastero per la Formazione “Giovani Salesiani e accompagnamento – Orientamenti e direttive” attraverso  i video dedicati, da utilizzare come “piccoli semi” per la formazione delle case salesiane. Di seguito la notizia dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS e il 5° video uscito in occasione del mese riservato ai festeggiamenti di Don Bosco.

(ANS – Roma) – Continua il processo di disseminazione di “Giovani salesiani e accompagnamento – Orientamenti e direttive” e il video-seme di gennaio occupa un posto speciale. È il mese di Don Bosco: il video inizia nella sua camera a Valdocco, da dove tutto è cominciato. Lì è ora custodito un piccolo seme di 10 cm x 5, il minuscolo taccuino su cui Michele Rua, sedicenne, il 26 gennaio 1854 ha scritto:

“La sera del 26 gennaio 1854 ci radunammo nella stanza del Sig. D. Bosco; Esso Don Bosco, Rocchietti, Artiglia, Cagliero e Rua; e ci venne proposto di fare coll’aiuto del Signore e di S. Francesco di Sales una prova di esercizio pratico della carità verso il prossimo, per venirne poi ad una promessa, e quindi se parrà possibile e conveniente di farne un voto al Signore. Da tal sera fu posto il nome di Salesiani a coloro che si proposero e si proporranno tale esercizio”.

Non ci potrebbe essere testimonianza più efficace di come Don Bosco accompagnava i suoi giovani e di quanto fecondo sia stato il suo camminare al loro fianco. Ha accolto i “cinque pani e due pesci” che avevano da offrire e ha aperto di fronte a loro orizzonti sconfinati, di cui noi ora siamo parte.

L’accompagnamento di ogni ragazzo, dei gruppi, dell’ambiente è al cuore della pastorale giovanile, sostenendo l’apertura alla vita di chiunque entra nelle case di Don Bosco. Diventa il marchio di qualità di quei centri che si dedicano all’accompagnamento di chi si orienta verso la vita salesiana, come gli aspirantati, in tutta la varietà delle loro forme, e i prenoviziati.

L’appello che Don Bosco ci fa da Valdocco con questo videomessaggio di 3 minuti è di recuperare questo tesoro. È un talento carismatico la cui modernità ci è stata fortemente richiamata dal sinodo sui giovani e Christus Vivit. Diventa per la Famiglia salesiana una responsabilità che la Chiesa ci affida per l’oggi. In “Giovani salesiani e accompagnamento” questo è il focus dal numero 109 al 118.

Giorgio (ITA), Kenneth (ENG), Anselmo (PT), Jean Paul (FRA) e Brandon (ESP), che han realizzato il video, ci lasciano tre domande a conclusione con cui accogliere il seme, farlo germogliare e portare frutto. Tra di esse: “Qual è lo standard e la ‘salute’ della mia ispettoria circa l’accompagnamento personale all’interno della pastorale giovanile, così come ordinariamente ha luogo nelle varie comunità?”. La caption conclusiva: “A Valdocco come a Emmaus: camminare a fianco fa ardere il cuore”.

Questo Natale con i ragazzi in carcere

Lettera inviata da Don Domenico Ricca, cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti, al direttore del settimanale La Voce e il Tempo, pubblicata sul numero 1 dell’anno 2021.

Gentile Direttore,

quasi come un debito di riconoscenza per le tante volte che in un modo o nell’altro mi ha ospitato nelle pagine del suo giornale, vorrei contribuire alla riflessione generale in tempo di Covid 19, sempre dal mio piccolo angolo di visuale, di un cappellano del carcere minorile Ferrante Aporti.

Vorrei anche raccontare a quanti domandano notizie (tra cui molti suoi lettori) come stanno «i miei amici» del Ferrante.

La domanda ovvia è: come ve la cavate con il virus? Al termine di questo annus horribilis, come qualcuno l’ha definito, per poter guardare avanti è bene fermarsi, riflettere, ma soprattutto ringraziare. L’idea di scrivere mi è venuta il giorno di Natale. Quel giorno ho celebrato l’Eucarestia nella «Piazza Grande», come noi chiamiamo lo spazio dedicato ai grandi incontri, non perché fossimo in tanti, ma perché nella Cappellina non sarebbe stato possibile il distanziamento. Rispetto agli anni passati, quella di quest’anno è stata una scena abbastanza desolante, il celebrante là solo all’altare e poi a distanza i ragazzi…

E sì, per vedere la differenza basta guardare le foto del Natale 2019, che il suo giornale ebbe la bontà di pubblicare: c’era l’Arcivescovo Nosiglia a presiedere la Messa, con altri preti e diaconi, un coro nutrito di animatori e cantori liturgici. Come era usanza in quei momenti, partecipò alla Messa un folto gruppo di volontari e amici vari. Un’ottantina di persone in tutto. Mi ero sempre adoperato perché le nostre celebrazioni eucaristiche portassero il segno di un’unica comunità cristiana, capace di superare la barriera delle sbarre. Dicevo che dopo un anno di Pandemia occorre ringraziare, per la protezione del Cielo, la Vergine Maria sempre invocata da don Bosco. Lui dal fondo della Cappellina, nella statua che è lì da 5 anni, con sguardo paterno e accogliente sembra proprio che ci protegga. Quello di quest’anno è stato un percorso difficile, iniziato a marzo con il lockdown totale, con tante restrizioni – i colloqui in presenza con i parenti, nei primi mesi la scuola e poi tutte le attività chiuse, nessun ingresso di esterni. Si può dire che anche al Ferrante Aporti, come nelle nostre case, abbiamo imparato a convivere. Anche la celebrazione del culto era stata sospesa. Erano possibili solo momenti di colloquio individuale.

Finalmente domenica 6 giugno abbiamo ripreso. I ragazzi sono «tornati a Messa», aspettando con ansia e curiosità la celebrazione cui erano abituati, le strette di mano e due chiacchiere con i volontari e le volontarie… Niente di tutto questo, gli ingressi sempre in numeri contingentati.

Tuttavia, e mi sono stupito, i ragazzi hanno sempre chiesto di partecipare alla Messa. E così, senza la presenza di una comunità «esterna» ci siamo «arrangiati» con celebrazioni senza canti e chitarre, piccole catechesi sacramentali fatte di dialoghi, approfondimenti, possibili risposte alle domande di senso che in quella atmosfera contenuta sembravano sorgere spontanee. Ai ragazzi era richiesto di «fare domanda» in settimana per poter accedere alla domenica all’eucarestia. E ancor più che in «tempi normali» è toccato al pastore spingere un po’ le sue pecore. E siamo arrivati a Natale.
In quell’occasione, pur nella Piazza deserta, il mio sentimento è stato di ringraziamento. Il Covid ci ha migliorati un po’ tutti. Ci ha sollecitati a pensare risposte diverse a domande diverse. Sembra paradossale quello che dico, ma il Covid ha reso anche il carcere più famiglia. In genere ha aiutato un po’ tutti a pensarsi diversi dai soliti schemi, più disponibili a ripensare i nostri ruoli e funzioni. D’altra parte, non si era detto che questo Natale sarebbe stato un Natale autentico, più essenziale? Sì, al «Ferrante» è stato così, anche se diverso.

 

La presentazione della Strenna 2021: «Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)»

Il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha lanciato in diretta mondiale la Strenna 2021 nel pomeriggio del 26 dicembre presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Sempre nella stessa giornata, ha presentato la Strenna ad un gruppo di Figlie di Maria Ausiliatrice nella Casa Generalizia FMA a Roma. Di seguito il video in italiano della Strenna «Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)» e gli estratti degli articoli ANS dedicati all’evento di presentazione.

(ANS – Roma) – Nel pomeriggio del 26 dicembre presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma è stata lanciata, per la prima volta nella storia in diretta mondiale, la Strenna 2021 del Rettor Maggiore

«Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)»,

attraverso un’intervista Live al Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, trasmessa dal canale Facebook dell’Agenzia ANS in contemporanea in 5 lingue (italiano, spagnolo, inglese, francese e portoghese).

Il semplice programma moderato da don Silvio Roggia, del Dicastero per la Formazione, è stato introdotto dal tradizionale video della Strenna 2021 di 15 minuti, realizzato dal Dicastero della Comunicazione Sociale, da ANS e dall’Èquipe di Produzione IME Comunicazione, trasmesso sui rispettivi canali Facebook ANS in 5 lingue. Il programma è proseguito con le 10 domande poste dal moderatore al Rettor Maggiore e concluso con le risposte del X successore di Don Bosco ad alcune delle numerose domande relative alla Strenna pubblicate sulla pagina Facebook dai membri della Famiglia Salesiana di tutti e cinque i continenti.

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Il Rettor Maggiore presenta la Strenna 2021 alle FMA

(ANS – Roma) – Il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, ha presentato il 26 dicembre la Strenna 2021 «Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)», ad un gruppo di Figlie di Maria Ausiliatrice nella Casa Generalizia FMA a Roma. Con un video di presentazione della Strenna 2021, realizzato dal Dicastero della Comunicazione Sociale è stata introdotta la riflessione sulla Speranza.

Il video è ambientato nella città di Napoli (Italia), in un intreccio di immagini e testimonianze di giovani e educatori/educatrici, vengono presentate le problematiche e le fatiche della società attuale: dignità, integrazione, solitudine, ingiustizia, povertà e alcuni luoghi ed esperienze per apprendere ed esercitare la speranza oggi.

Il Rettor Maggiore, lasciandosi interpellare da alcune domande, ha proposto una conversazione sui temi principali della Strenna 2021.

Interpellati dalla realtà mondiale
Non si può ignorare la realtà mondiale e, dunque, come Famiglia Salesiana e come cristiani quali risposte dare per continuare ad esprimere la certezza di essere «mossi dalla speranza»? È Dio nel suo Spirito a fare «nuove tutte le cose». Come Famiglia Salesiana bisogna riflettere l’amore di Dio, quella luce che fa nuove tutte le cose, essere un raggio di speranza, la mano che aiuta a cambiare valori e visioni. Trasformare le difficoltà in opportunità per cercare autenticità e incontro vero e trasformante.

Come favorire comunione, unire gli sforzi per una società più giusta e migliore? Don Bosco ha vissuto tutta la sua vita mosso dalla speranza, affrontando tante situazioni dolorose. Ha insegnato che il cammino della fede e della speranza danno la forza e il coraggio per agire e portare i cambiamenti.
Don Bosco guardava oltre i problemi, e la sua forza era la fede e la speranza. La risposta salesiana al momento presente è proporre un cammino di fede autentica e allenarsi alla speranza, nella certezza che Dio è vicino, sostiene e accompagna.

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Gli auguri di un Santo Natale da parte del Rettor Maggiore

Il Rettor Maggiore augura un Santo Natale alla Famiglia Salesiana ed ai giovani di tutto il mondo con un video che è stato realizzato per l’occasione da ANS ed IME COMUNICAZIONE.

“Mi affascina la fede che si fa speranza”

 

Prima Proiezione Mondiale della Strenna del Rettor Maggiore per il 2021

Si riporta da InfoAns la notizia della prima proiezione mondiale della Strenna del Rettor Maggiore per il 2021, sul tema «Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)»

Il prossimo 26 dicembre, festa di Santo Stefano protomartire, avrà luogo la prima proiezione mondiale della Strenna del Rettor Maggiore per il 2021, sul tema «Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)». L’evento costituisce un’eccezionale novità, pur rispettando, al contempo, i canoni tradizionali.

Il programma delle attività prevede, infatti, in primo luogo, alle ore 16.00 italiane l’incontro del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, con la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e con un piccolo gruppo di suore presso la Casa Generalizia delle FMA. È a loro che il X Successore di Don Bosco illustrerà in anteprima i contenuti della Strenna, richiamandosi alla tradizione che vuole che il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Padre e Centro di Unità della Famiglia Salesiana, consegni per prime alle FMA il suo messaggio della Strenna per il nuovo anno.

Successivamente, alle ore 18:00 (UTC+1) – ed è qui la vera novità – avrà luogo la proiezione mondiale del video della Strenna: una proiezione che sarà in diretta streaming sulla pagina Facebook di ANS, con commenti in simultanea in cinque lingue, e che permetterà di diffondere immediatamente in tutto il mondo salesiano la prospettiva indicata da Don Á.F. Artime a tutti i seguaci e ammiratori di Don Bosco di oggi.

Infine, subito dopo la proiezione del video – e sempre in diretta streaming – il Rettor Maggiore si renderà disponibile per un’intervista alla quale anche gli utenti da casa potranno partecipare suggerendo delle domande, e approfondirà così i temi e i contenuti salienti della Strenna.

Non resta altro da fare che collegarsi su: https://www.facebook.com/agenziaans

Servizio Civile con i Salesiani per il Sociale: a disposizione 1.250 posti per Italia ed Estero

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS sui bandi di Servizio Civile Universale in Italia e all’estero.

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(Roma, 21 dicembre 2020) – Saranno circa 1.250 i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni che quest’anno potranno svolgere il Servizio Civile Universale nei progetti presentati da Salesiani per il Sociale Aps.  Si tratta del numero più alto di sempre e un grande ringraziamento per il risultato raggiunto va al personale della sede nazionale e dei livelli regionali per l’impegno messo nel lavoro di progettazione.

I progetti prevedono il coinvolgimento di giovani soprattutto nell’ambito educativo e assistenziale, che permetteranno loro di mettersi al servizio delle comunità locali, sperimentando percorsi di crescita e maturazione personale.

Il Servizio Civile è un’esperienza originale del nostro Paese che riesce a coniugare la difesa non violenta della Patria con il protagonismo giovanile e l’educazione alla solidarietà.

Il decreto di individuazione dei progetti di Servizio Civile Universale finanziati per l’anno 2020 pubblicato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale, ci permetterà infatti di realizzare:

  • 74 progetti nel bando ordinario da realizzarsi in Italia per 1.077 posti;
  • 14  progetti  nel bando di Garanzia Giovani per un totale di 132 posti;
  • 5 progetti nel bando ordinario da realizzarsi all’Estero (Spagna, Francia, Albania) per un totale di 51 posti

“Vivere il servizio Servizio Civile nei prossimi mesi sarà aiutare l’Italia a ripartire, non solo a prepararsi per il futuro ma preparare il futuro specie per chi è impegnato nell’educazione dei giovani”, spiega don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS. 

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Il bando per gli aspiranti volontari uscirà nei prossimi giorni. I giovani potranno presentare domanda esclusivamente on-line, collegandosi alla piattaforma DOL, sul sito

https://domandaonline.serviziocivile.it . L’accesso alla piattaforma per i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero deve avvenire esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

È importante, quindi, che tutti i giovani interessati al servizio civile universale che non hanno ancora SPID si attivino sin da subito per acquisire la propria identità digitale, così da essere già pronti quando sarà pubblicato il bando.

All’uscita del bando, tutte le informazioni necessarie per una corretta presentazione della domanda, potranno essere consultabili al sito www.serviziocivile.gov.it e al sito www.salesianiperilsociale.it.

Mons. Nosiglia: lettera di Natale ai fratelli e sorelle in carcere

Auguri a distanza da parte del arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia per i fratelli e le sorelle detenuti nelle carceri, in assenza della visita tradizionale impedita dalle norme anti covid. Di seguito il comunicato stampa dedicato e il rimando alla lettera di Nosiglia per Natale.

Quest’anno, a causa delle norme anti covid, l’Arcivescovo di Torino con rammarico non può celebrare, come da tradizione, la Messa di Natale con i detenuti del carcere «Lorusso e Cutugno» e dell’Istituto minorile Ferrante Aporti. Per questo, attraverso la rubrica dedicata ai temi della detenzione «La Voce dentro» pubblicata del settimanale diocesano «La Voce e il Tempo» di domenica 20 dicembre 2020, mons. Cesare Nosiglia invia una lettera a tutti gli amici reclusi dei penitenziari torinesi.

Il settimanale della Chiesa torinese ogni settimana entra al «Lorusso e Cutugno» e nell’Istituto minorile Ferrante Aporti grazie alla generosità di tanti lettori che hanno risposto all’appello «Abbona un detenuto» lanciato dalla redazione in occasione delle festività natalizie 2018, in sintonia con l’invito dell’Arcivescovo a considerare «il carcere degli adulti e quello minorile parrocchie della nostra diocesi».

In allegato la lettera di mons. Nosiglia ai fratelli e alle sorelle detenuti

Corso di Alta Formazione all’Impegno sociale e politico, presentazione e programma didattico

Sul sito dello IUSVE è disponibile i programma didattico e il calendario del Corso di Alta Formazione all’Impegno sociale e politico proposto da Salesiani Cooperatori ed Exallievi

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Presentazione
Il Corso di Alta Formazione all’Impegno sociale e politico è stato Proposto dalle  Associazioni Salesiani Cooperatori ed Exallievi Salesiani, sezioni nazionali, in collaborazione con IUSVE all’interno del loro progetto di formazione socio-politica.

Obiettivi

  • offrire formazione in ambito socio-politico per giovani impegnati attivamente nelle Associazioni laicali che vivono il Carisma Salesiano;
  • preparare un primo gruppo di persone che possano a loro volta formare altri giovani delle Associazioni salesiane territoriali;
  • favorire tempi e spazi di pensiero e di pratica personale e comunitaria della Dottrina Sociale della Chiesa.

Destinatari
Il Corso di Alta Formazione all’Impegno sociale e politico è rivolto, in particolare, ai giovani leader dai 20 ai 35 anni appartenenti alle seguenti Istituzioni:

  • Salesiani Cooperatori ed ex allievi: 30 posti.
  • Movimento Giovanile Salesiano – MGS Italia: 5 posti;
  • Istituto Universitario Salesiano – IUSVE (iscritti o laureati): 5 posti;
  • Ispettoria Nord Est – INE: 5 postiCorso di Alta Formazione all’Impegno sociale e politico

 

 

 

VIS: “Pane per Betlemme: moltiplichiamo il pane da condividere!”

Si riporta di seguito l’iniziativa del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) “Pane per Betlemme: moltiplichiamo il pane da condividere!“.

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La luce di un forno, il profumo del pane, un Natale diverso
A Betlemme in una terra martoriata da conflitti e povertà il forno dei Salesiani da 130 anni lavora senza sosta per cercare di dare il pane quotidiano alle famiglie più svantaggiate
Le conseguenze del COVID-19 e del lockdown stanno aggravando la situazione socio-economica della popolazione palestinese.

Condividiamo le parole di Basma Giacaman, impegnata da anni nell’Unione delle donne arabe. Basma ci parla dell’importanza del forno e del grande aiuto che riesce a dare alle famiglie in difficoltà:

Può sembrare una cosa di poco conto fornire pane gratuitamente, ma per una famiglia che non ha alcun reddito questo rappresenta un grande aiuto, specialmente per le famiglie numerose: 6 pagnotte per una famiglia di sei persone sono un buon sostegno. Tra tante madri che vengono al forno ne conosco una che prende il pane due volte a settimana, perché vive lontano da qui. Lei e suo marito sono entrambi disoccupati, vivono in una casa in affitto e un membro della famiglia ha una disabilità: ricevere gratuitamente il pane li ha aiutati a ridistribuire i soldi per acquistare altri beni di prima necessità.

Il VIS vuole sostenere i Salesiani nel raddoppiare la produzione e distribuzione del pane destinato ai bambini, alle bambine e alle famiglie più bisognose.

Sostieni la campagna “Pane per Betlemme” e contribuirai a produrre e distribuire pane gratuito a circa 200 famiglie in difficoltà e a 5 associazioni che lavorano con ragazze e ragazzi con disabilità.