Benedizione delle statuine di Gesù Bambino a Valdocco

Domenica 20 dicembre, alle ore 11.00, avverrà la benedizione delle ‘Statuine di Gesù Bambino’ da mettere nei presepi,  presso la Basilica di Maria Ausiliatrice durante la Santa Messa.

La Benedizioni dei “bambinelli” ci ricorda che ill presepio è una scuola di vita, dove possiamo imparare il segreto della vera gioia.

– Papa Benedetto XVI

Di seguito la locandina dell’evento con tutte le informazioni di servizio:

L’augurio di Natale del CNOS-FAP di Vercelli

Viene pubblicato sul sito di PiemonteOggi il video-augurio del CNOS-FAP di Vercelli. All’interno del videomessaggio, formatori, allievi e e figure dell’amministrazione, inviano i loro auguri di Natale virtuali insieme ad un messaggio di speranza per le difficoltà indotte dalla crisi della pandemia.

Di seguito il testo integrale della notizia ed il video di auguri:

Le difficoltà di quest’anno non sono riuscite a spegnere l’ottimismo tutto salesiano con cui il Cnos Fap ha affrontato difficoltà un tempo nemmeno immaginabili per una Scuola Professionale.

Ottimismo e anche senso dell’umorismo se è vero che San Domenico Savio così sintetizzava l’ambiente del Valdocco: qui da noi, la Santità consiste nello stare molto allegri.

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Quasi a riproporre nella modernità quel sentimento di fiducioso affidamento alla Provvidenza, al Cnos Fap non hanno lasciato trasorrere quest’anno difficile senza renderlo, a suo modo, fecondo.

Si sono attrezzati e hanno garantito la regolarità dell’Anno Scolastico ai loro allievi.

Senza dimenticare che – lo ricorda don Miglietta, il Direttore – in questo video di auguri di Natale, nel corso di queste Feste impareremo ad apprezzare di più un antico modo di dire: Natale con i tuoi.

I “nostri”, le persone che condividono la nostra vita e che così spesso, nel tumulto della vita di tutti i giorni, rischiamo di considerare come qualcosa di “scontato”.

Non ci rendiamo nemmeno conto del significato polivalente di certe espressioni.

Ad esempio: diciamo che siamo “presi”, siamo “occupati” da questa o quella incombenza, oppure da giornate magari tutte uguali, pur nella loro imprevedibile frenesia.

Ecco: siamo “occupati” da qualcosa che si sostituisce alle cose più vere, agli affetti più importanti.

Siamo “presi”, come conquistati da una forza di occupazione che esilia dalla nostra quotidianità la relazione con le persone che stanno con noi, che condividono la nostra vita e, magari, sono già contente quando dedichiamo loro un pensiero, tra una telefonata e l’altra, tra un messaggio di wapp e l’altro, che se non rispondiamo immediatamente, anche quando siamo a tavola con la famiglia, chissà cosa può succedere.

Natale con i tuoi.

I “nostri” devono essere sempre più “nostri” e noi sempre più “loro”.

Non lasciamoci “occupare”, non lasciamoci “prendere” da altri tiranni conquistatori.

Questo Natale – suggeriscono ragazzi e Docenti e Personale tutto, in testa il “regista” Flavio Ardissone, del Cnos Fap – lasciamo che ci “prendano” che ci “occupino” coloro che hanno scelto di condividere la loro vita con noi.

Mostriamoci all’altezza di questo dono.

Ogni famiglia pensi che, se la provvidente Misericordia del Padre, ha voluto offrirci l’esempio di una Famiglia che è “Sacra”, è luogo dove può nascere Dio, non dobbiamo dissipare, ignorare, vanificare un messaggio così semplice, eppure così esigente e persuasivo.

Un video, dunque, denso di significato, un significato proposto in modo gioioso per tutti noi.

Concorso di Presepi 2020

Al via la nuova edizione del Concorso di Presepi da parte della comunità pastorale di Vercelli. Il concorso è iniziato il 13 dicembre, con lo spirito di coinvolgere grandi e piccoli, diversamente da quanto proposto gli scorsi anni.

Per partecipare è sufficiente inoltrare l’immagine del proprio Presepe tramite Whatsapp. Di seguito il testo di presentazione del concorso e la locandina con tutte le informazioni utili:

È iniziato domenica 13 dicembre il concorso presepi per il Santo Natale 2020; quest’anno l’iniziativa è rivolta non solo ai ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado, ma anche ai giovani o agli adulti che vogliano inviare le foto dei loro presepi.
L’iniziativa si ripete già da qualche anno riscuotendo successo fra i ragazzi; non vuole essere solo una gara (anche se certo ci saranno dei vincitori), ma soprattutto occasione per creare nelle proprie case il “mirabile segno del presepe”, come lo definisce Papa Francesco nella sua Lettera Apostolica Admirabile Signum, e per offrire una possibilità di meditazione sul mistero dell’Incarnazione che a Natale si compie.

 

Centocinquanta grazie dagli allievi del Don Bosco Chatillon

Sulle pagine del Corriere della Valle del 10 dicembre viene pubblicata una notizia sull’iniziativa dell’Istituto Don Bosco di Chatillon, in cui gli allievi della scuola secondaria di primo grado “media” ringraziano gli addetti ai lavori per il loro impegno nei confronti dell’emergenza sanitaria. In totale sono stati scritti ben 150 temi, di cui alcuni sono stati scelti per essere pubblicati nelle pagine del quotidiano. Inoltre, di questa iniziativa si parlerà anche nel programma televisivo ‘TG Valle‘. Di seguito il testo integrale della notizia ed alcuni dei temi che sono stati pubblicati sulla testata:

Gli allievi della Scuola secondaria di primo grado “media” di Chatillon hanno voluto ringraziare tutti coloro che si trovano in questo momento in prima linea nell’affrontare l’emergenza sanitaria: coloro che lavorano negli ospedali, nelle case di cura, le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato..
Questa iniziativa promossa dall’Istituto e con la fondamentale collaborazione degli insegnanti ha lo scopo di esprimere un sincero ringraziamento a chi, durante lo svolgimento della propria attività, mette a repentaglio la salute propria e quella dei propri familiari, ma nello stesso tempo ci si è posti l’obiettivo di sensibilizzare ancora di più gli allievi riguardo al rispetto delle norme di prevenzione proprio per non vanificare il sacrificio di tante persone.
In questo speciale in collaborazione il Corriere della Valle riportiamo come esempi alcune delle 150 lettere scritte dai ragazzi. Tutti e 150 i temi avrebbero meritato di trovare spazio sulle colonne del settimanale diocesano.

Don Joseph Pravin

Alcuni dei temi pubblicati

CNOS-FAP San Benigno: “Cosa vuoi diventare?” – OPEN DAY

Le proposte del Centro di Formazione Professionale Salesiano di San Benigno Canavese per le giornate di Open Day virtuale e in presenza. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato dal settimanale canavesano “Il Risveglio popolare” a cura di Agostino Albo, Educatore del Centro.

SAN BENIGNO – OPEN DAY VIRTUALI E IN PRESENZA
” Cosa vuoi diventare? “: le proposte del Cnos – Fap

“Cosa vuoi fare da grande?”. Una domanda semplice che nasconde enormi difficoltà nel rispondere, già in tempi normali: figuriamoci al tempo del covid! Nonostante ciò, in questo periodo migliaia di ragazzi devono scegliere che scuola superiore frequentare il prossimo anno e devono partire da questa domanda.

Ecco quindi che il centro di formazione professionale Cnos-Fap di San Benigno ha progettato una nuova campagna di orientamento per i ragazzi delle scuole medie che devono pensare al proprio futuro professionale:

“Cosa vuoi diventare?”

Le attività sono molte, e si svolgono sia in presenza che a distanza, proprio come le loro attività di formazione: nel rispetto della normativa, le lezioni di laboratorio si stanno svolgendo in presenza, due giorni alla settimana.

“Non si può pensare di insegnare un mestiere senza far mettere le mani in pasta, senza toccare cavi o tubi, senza maneggiare spazzole o coltelli – spiega Carlo Vallero, direttore del centro -: quindi per noi la scelta è stata quella di decongestionare la struttura alternando le classi in presenza, ma mantenendo fede allo spirito professionale e pratico voluto da Don Bosco”.

Ma quali sono le attività pensate per l’orientamento dei ragazzi? Tre open day in presenza, nel rispetto delle normative vigenti, con visite individuali e di tempo limitato, si svolgeranno nelle giornate del 12 dicembre, 9 e 16 gennaio. A questi appuntamenti si aggiunge l ‘open day on-line : tutti i giovedì pomeriggio, dalle 17 alle 18, un orientatore è a disposizione delle famiglie per un incontro virtuale nel quale rispondere a dubbi, curiosità e per illustrare il progetto formativo ed educativo della scuola. Si stanno inoltre svolgendo interventi nelle scuole medie del territorio, sempre tramite webinar, per incontrare i ragazzi che manifestano interesse verso questo tipo di percorso.

Sui canali social della scuola (Facebook, Instagram e Youtube) è stata lanciata una serie dal nome “Te lo spiego io, prof!“: piccoli video di un paio di minuti nei quali allievi e allieve di tutti i settori professionali, di tutte le annualità, raccontano ciò che stanno imparando in quel momento in laboratorio, con l’entusiasmo tipico di chi si scopre capace e realizzato.

Il Cnos-Fap di San Benigno, presente sul territorio canavesano da oltre 140 anni, propone per l’anno formativo 2020-2021 percorsi triennali di qualifica, finanziati dalla Regione Piemonte (quindi gratuiti per gli allievi) nei settori di acconciatura, cucina, sala bar, meccanica industriale, elettro, termoidraulica, che vedono il “completamento” nel IV anno con il diploma professionale. A questi si aggiungono i numerosi corsi per adulti, occupati e disoccupati, in ambito ristorativo, meccanico, informatico e della cura della persona (Oss).

È possibile trovare maggiori informazioni sulle iniziative orientative e sui corsi sul sito sanbenigno.

cnosfap.net o chiamando lo 011-98.24.311. agostino albo

Valdocco protagonista di un cerchio mariano internazionale

In occasione dell’anniversario della fondazione dell’oratorio, la Casa Madre di Valdocco è stata protagonista di un cerchio mariano internazionale.
Un gruppo di giovani che frequentano abitualmente la basilica di Maria Ausiliatrice e partecipano alla vita della comunità “Maria Ausiliatrice” hanno animato online un incontro di preghiera coinvolgendo i giovani che erano stati invitati a Torino per partecipare ad una settimana dei lavori del CG28.
La chiesa di San Francesco di Sales ha accolto la memoria dell’incontro di Don Bosco con Bartolomeo Garelli, ha ascoltato le voci dei giovani che manifestavano il proprio legame con Valdocco e ha presentato alla Vergine Immacolata la preghiera per tutta la Famiglia Salesiana e per le necessità del mondo in questo tempo di pandemia.
Il Consigliere generale per la Pastorale Giovanile, don Miguel Angel Garcia Morcuende, ha introdotto l’incontro e ha incoraggiato iniziative simili per il futuro.

Di seguito le foto ed il video dell’evento:

Cerchio Mariano per Valdocco

Valdocco protagonista di un cerchio mariano internazionale per la santa feta dell’Immacolata.

Pubblicato da Il cortile di Valdocco su Mercoledì 9 dicembre 2020

Festa dell’Immacolata all’Oratorio Belvedere

Si è svolta la consueta Festa dell’Immacolata ed i festeggiamenti per l’anniversario  dell’Oratorio Belvedere di Vercelli. I ragazzi del catechismo, dell’oratorio e del centro di formazione hanno realizzato vari progetti per festeggiare al meglio la santità della giornata. Di seguito un report della giornata:

Si respira aria di festa oggi all’Oratorio Salesiano Belvedere! Nonostante le limitazioni imposte dalla attuale situazione, non è mancato l’entusiasmo per la doppia festa a Maria Immacolata ed al compleanno del nostro Oratorio. Tutte le realtà che compongono la nostra Opera si sono preparate durante questi giorni per festeggiare bene queste ricorrenze, sostenuti dalla preghiera della Novena..

Attraverso la realizzazione di video o preparando un originale calendario dell’Avvento regalato al termine della S. Messa, i ragazzi del catechismo, i giovani dell’oratorio, gli allievi della scuola professionale, accompagnati da catechiste, animatori e formatori, hanno espresso con creatività la loro partecipazione ad una importante festa che segna il passo verso l’ormai vicino Natale. A Maria, che ha accompagnato i primi passi dell’opera di don Bosco, affidiamo i giovani della nostra Opera e a Lei chiediamo di continuare a custodire la nostra comunità.

Un nuovo metodo digitale alla Scuola Media “Don Bosco” di Borgomanero

Dall’Istituto Don Bosco di Borgomanero arriva un nuovo metodo digitale che permette agli studenti un nuovo approccio allo studio della grammatica. Il suo ideatore è il docente Marco Merlin, insegnante di italiano e geostoria presso le classi Medie dell’Istituto, che grazie alla suite di Google riesce a fornire strumenti interattivi agli studenti. Si ringrazia Francesco Iorio per l’articolo. Di seguito il testo integrale della notizia pubblicata sul sito di Don Bosco Borgomanero:

«La Grammatica viene spesso vissuta a scuola come una pratica astrusa di cui non si coglie l’utilità, mentre ci offre la grande opportunità di “aprire la mente” e quindi di comprendere meglio noi stessi e il mondo». Partendo da questo assunto, Marco Merlin, Docente di Italiano e Geostoria alla Media Don Bosco di Borgomanero, ha affinato negli ultimi anni un metodo digitale che permette agli allievi di approcciarsi alla Grammatica in modo più sistemico rispetto a quello tradizionale, apprendendola nel suo insieme e perciò cogliendone le strutture fondamentali.

Avvalendosi delle potenzialità delle Google Suite e dell’esperienza ormai triennale della Sezione “Digitale” del Collegio Don Bosco di Borgomanero, Merlin ha creato un sito nel quale, attraverso videolezioni, rielabora in modo originale il percorso di apprendimento della Grammatica: la Didattica Digitale permette una più agevole manipolazione dei testi rispetto al supporto cartaceo, e diventa quindi più semplice per l’alunno creare modelli, strutture e mappe mentali che favoriscono la concettualizzazione e il pensiero astratto. In questo contesto non vengono cambiati i contenuti, l’innovazione è nella ristrutturazione del percorso che, attraverso scorciatoie e nuovi sentieri, abbatte la distinzione tra i livelli di analisi grammaticale, logica e del periodo; gli strumenti digitali diventano semplicemente dei “facilitatori” che rendono anche più allettante e appetibile una materia fino ad ora considerata ostica dagli allievi.
Un nuovo metodo al “Don Bosco”, decisamente interessante e formativo, rivoluzionario perché permette di apprendere la Grammatica in modo autentico e così facendo di prendere coscienza della libertà attraverso la comprensione e la possibilità di scelta

Francesco Iorio

La 21ª edizione della Mostra di Presepi ONLINE

La 21ª edizione della Mostra di Presepi della Basilica di Maria Ausiliatrice che quest’anno sarà visitabile online sul sito presepi.basilicamariaausiliatrice.it in modo da offrire a chiunque lo desideri la possibilità di condividere il piacere del presepe, in maniera libera e gratuita.

In occasione della celebrazione della solennità dell’Immacolata prevista per domani presso la Basilica Maria Ausiliatrice, Mons. Cesare Nosiglia, vescovo della diocesi di Torino, oltre a benedire il presepe presente in Basilica, segno visibile della preparazione dei fedeli al Natale, si recherà all’interno della Mostra dei Presepi per salutare i presepisti della XXI edizione.

La Mostra nasce da un’idea di don Morra che, per numerose edizioni, ha gestito l’iniziativa, poi seguita nel 2016 da don Alberto Guglielmi che ha articolato l’esposizione per aree geografiche: Asia, Africa, Americhe, Europa. Renzo Bailo, responsabile dei volontari della Basilica di Maria Ausiliatrice, sta portando avanti la tradizione cercando di innovarla creando collaborazioni che variano di anno in anno.

DON BOSCO E L’IMMACOLATA

Don Mike Pace, vice-direttore del Museo ‘Casa Don Bosco‘ pubblica un articolo dedicato al quadro della Maria Immacolata presente all’interno della Basilica Maria Ausiliatrice dal titolo ‘Don Bosco e l’Immacolata‘. Di seguito il link per scaricare e consultare l’articolo.

Tra le tante opere d’arte del nuovo Museo Casa Don Bosco di Valdocco, una in particolare mi interpella in questi giorni: il quadro di Maria Immacolata. Fu commissionato da Don Bosco nel 1882 per la chiesa di San Giovanni Evangelista nel suo secondo oratorio, dedicato a Sant’Aloysius. Maria è raffigurata con gli attributi classici della bellezza femminile giovanile: capelli fluenti, fino alla vita, ed evidenti, seppur sobri, i contorni del corpo. Questi dettagli sono stati aggiunti su insistenza di Don Bosco dopo che egli non aveva approvato il bozzetto di Giuseppe Rollini per il dipinto in cui mancavano entrambi i dettagli. Una donna, molti abiti Anche se don Bosco è meglio conosciuto come l’apostolo di Maria, l’Ausiliatrice, la sua devozione a Maria trascende ogni titolo e si sposta nel tempo. Per il Padre e Maestro della gioventù, Maria è sempre la Madonna, sempre Theotokos, Madre di Dio e Madre di Gesù, sempre presente nella Chiesa per guidare, difendere e intercedere per i suoi figli come madre amorevole, sempre fedele al ruolo che le è stato chiesto da Dio nel suo piano di salvezza, sempre oggetto di un rapporto tenero e personale.

Forse questa frase potrebbe essere una sintesi dell’amore costante di don Bosco per Maria sotto diversi titoli: “la stessa donna, con un abito diverso”. In diversi momenti della vita personale e pastorale di don Bosco si è manifestata una particolare devozione mariana. Questo è certamente vero per Maria come l’Immacolata Concezione. Una presenza guida diventa un articolo di fede Già prima che la bolla Ineffabilis Deus di Pio IX del 1854 definisse l’Immacolata Concezione come un articolo di fede, l’Immacolata era una presenza costante e guida nella vita e nel ministero di Don Bosco. La cappella del seminario di Chieri era dedicata a Maria Immacolata; la sua statua si trovava dietro l’altare maggiore e la sua immagine era venerata in una cappella laterale. Don Bosco riceveva tutti i suoi sacri ordini, compresa l’ordinazione sacerdotale, nella chiesa dell’Immacolata Concezione annessa al palazzo arcivescovile di Torino.
L’inaugurazione dell’oratorio avvenne in occasione della festa dell’Immacolata Concezione del 1841, nel celebre incontro di don Bosco con Bartolomeo Garelli. L’oratorio di Sant’Aloysius fu dedicato alla festa dell’Immacolata Concezione. Già nel 1842, don Bosco aveva iniziato la tradizione di predicare una conferenza dell’8 dicembre per ricordare e invocare la protezione di Maria Immacolata sull’opera dell’Oratorio. Domenic Savio arrivò all’Oratorio circa cinque settimane prima della proclamazione del Dogma del 1854; subito imparò da don Bosco a invocare Maria come Immacolata, che culminò con la fondazione della Compagnia dell’Immacolata Concezione. A partire dal 1847, nell’Oratorio si offriva regolarmente la preghiera per la definizione del dogma dell’Immacolata Concezione.
Il Mese di maggio in onore di Maria Immacolata di Don Bosco, pubblicato nel 1858 nelle Letture cattoliche, contribuì a diffondere la devozione a Maria e ad onorarla particolarmente come Immacolata Concezione. Riconoscere i Paralleli Tra il Contesto di Don Bosco e il Nostro Mentre celebriamo la festa dell’Immacolata Concezione nel 2020, possiamo fare un parallelo tra i nostri tempi e quelli di Don Bosco. Anche la navigazione di una pandemia nel mezzo di un cambiamento politico carico di tensione è stata parte dell’esperienza del nostro fondatore, in cui Maria Immacolata ha offerto una prospettiva e una guida. La Torino di Don Bosco, negli anni Cinquanta del XIX secolo, stava affrontando una trasformazione epocale su tutti i fronti.
Dove i liberali hanno visto il progresso, i conservatori hanno visto la fine. Dove i conservatori vedevano il bene, i liberali vedevano il male. La rivoluzione politica liberale (1848) aveva trasformato il Regno di Sardegna in una monarchia parlamentare costituzionale. La Repubblica Romana Mazziniana spinse Papa Pio IX ad un anno di esilio (1849-50). Una secolarizzazione senza precedenti della società stava frenando il potere della Chiesa. Fu introdotto un sistema di scuola laica (1848). La legge Siccardi (1850) abolì molti degli antichi privilegi della Chiesa e, secondo la legge Cavour-Rattazzi (1855), le congregazioni religiose furono sciolte e i beni della Chiesa furono confiscati. Fu una tempesta perfetta tra forze “conservatrici” e “liberali”. A questo si aggiunga che nel 1854 la pandemia di colera devastava Torino e si abbatteva sull’Oratorio.

In questo contesto turbolento, Papa Pio IX si rivolse a Maria Immacolata. Il 1° agosto 1854, mesi prima di proclamare il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamò un giubileo speciale invocando la protezione della Vergine Immacolata. Si trattava di un’espressione di fede colorata da sfumature politiche non così sottili. Nella successiva Bolla, Ineffabilis Deus, il pontefice parla di Maria Immacolata come di Colei che, purissima, ha schiacciato la testa del serpente, che ha distrutto tutte le eresie, che è la sicura difesa della Chiesa, che salva il popolo cristiano dai mali più mortali e ne è il sicuro rifugio e il fedele aiuto. In altre parole, Maria Immacolata è presentata come il simbolo della vittoria del bene sul male (cfr. Arthur Lenti, Vol. V Capitolo 3, Don Bosco e Maria Immacolata Ausiliatrice in Contesto Storico). In mezzo a tutto questo, l’Immacolata Concezione, che fu una presenza guida all’inizio e allo sviluppo dell’Oratorio, incoraggiò Don Bosco nella sua risposta apolitica. La crescita della devozione all’Immacolata nel più ampio contesto ecclesiale, unita ai suoi primi e successivi sogni sulla sua missione, ha fornito a don Bosco una chiave interpretativa per il suo apostolato.
Ben consapevole del fomento politico che circonda l’Oratorio, ma che si eleva al di sopra di esso, don Bosco cercava l’intercessione dell’Immacolata per salvare la società dalle “potenze del male” – non attraverso l’azione politica, ma attraverso la fede nell’azione, la ragion d’essere dell’Oratorio. In primo luogo, educando e catechizzando i giovani a diventare lievito cristiano per la trasformazione positiva della società. In secondo luogo, presentando Maria Immacolata come lente per interpretare il suo progetto educativo. Nel suo Mese di Maggio in Onore di Maria, don Bosco scriveva che “La Vergine Immacolata, la Madre purissima, odia tutto ciò che è contrario alla santa purezza”. Una Catechesi Immacolata L’insistenza di Don Bosco sul fatto che la pittura di Rollini trasmette l’Immacolata Concezione con la bellezza corporea in qualche modo presagisce la Teologia del Corpo di San Giovanni Paolo, una catechesi in cui il corpo umano è presentato come necessariamente il cardine del sacro. Certo, la “santa purezza” comprende la castità corporea, ma è molto di più.
La santa purezza modellata da Maria è la donazione intenzionale e totale di sé alla propria missione donata da Dio per il bene degli altri. Maria incarna la “santa purezza” nella mente e nel cuore, nel corpo e nello spirito; è bella perché è Immacolata, ed è Immacolata perché in ogni aspetto è bella, ossia, un riflesso di Dio a immagine del quale è fatta.
Contemplare colei che è sempre libera dal peccato ci spinge ad accettare dove abbiamo bisogno di conversione; mentre Maria è piena di grazia, noi dobbiamo fare scelte intenzionali che ci aprano alla grazia incrementale. La catechesi che siamo chiamati ad essere per i giovani in tempi di cambiamento e in questo tempo di pandemia passa attraverso il nostro corpo e la nostra mente, il nostro cuore e la nostra anima: riconoscere i nostri punti ciechi, svelare i nostri pregiudizi nascosti, riconoscere sia i punti di forza che le debolezze che esistono da una parte e dall’altra del divario politico, indipendentemente dal nostro punto di vista personale. Sopravvivere a COVID-19 in stile salesiano è forse accettare questi giorni come un continuo “esercizio per una morte felice”, riconoscendo ed accettando con serenità che non siamo in controllo della nostra vita, ma solo delle risposte che diamo nella battaglia del bene sul male. Diventiamo più “immacolati” ogni volta che ci sforziamo di costruire la comunione. In questi giorni di lontananza sociale, isolamento e solitudine sono diventati “mali residenti” che minacciano la comunione. La catechesi che possiamo offrire è quella di lottare per la l’intimità spirituale, dentro e fuori.
Forse la testa del serpente che dobbiamo mettere sotto i piedi di Maria è questa: i nostri atteggiamenti, i nostri comportamenti, le nostre ideologie che minano la comunione, una comunione che possiamo troppo facilmente dare per scontata, o di cui ci siamo tristemente abituati a vivere senza. Maria nostra Madre, ispira in noi quella bellezza immacolata del corpo, della mente e dello spirito che tu modelli così perfettamente.