Progetto Erasmus PRO – Il racconto dell’esperienza

Si riporta la notizia proveniente da vercelli.cnosfap.net, a cura di Flavio Ardissone, con il racconto dell’esperienza di alternanza lavoro in Francia, all’interno del progetto Erasmus Pro, di Denis Cullhaj – IV anno TCMIA.

Perpignan (Francia), 27/01/2020
esperienza di alternanza in Francia all’interno del progetto Erasmus PRO

Questa esperienza Erasmus mi sta piacendo molto, è anche meglio di quello che pensavo. Il primo giorno di lavoro non è andato proprio nel migliore dei modi, ma con il passare del tempo è migliorato tutto e ora sono molto contento del posto di lavoro.

I compagni con cui condivido la casa sono spettacolari, non abbiamo quasi mai problemi e ci dividiamo le mansioni in casa. La città è molto bella e abbiamo conosciuto anche nuove persone.

Per Capodanno siamo andati a Barcellona ed è stato fantastico: città bellissima con molte attrazioni, peccato solo che fosse dicembre e non abbiamo potuto fare il bagno in mare.

Per concludere vorrei dire che quella che sto vivendo è una delle più belle esperienze della mia vita e ne farei altre di questo tipo se ne avessi la possibilità.

Denis Cullhaj

IV anno TCMIA

Salesiani Novara – La scuola media in festa per don Bosco

Lo scorso 31 gennaio, in occasione della festa di don Bosco, i ragazzi delle medie hanno svolto per tutta la mattinata una serie di giochi ispirati alla celebre trasmissione “il Collegio” molto nota tra i ragazzi d’oggi.

I giochi erano suddivisi a stand e svolgendo le diverse attività ciascuna classe aveva il compito di accumulare più valutazioni possibile per potersi aggiudicare l’ambito diploma di licenza media datato 1888. Ciascuno stand era coordinato da un docente che accompagnato dal suo fedele registro gestiva la prova e assegnava le valutazioni.

Al termine del gioco sono stati anche premiati i vincitori del concorso dei presepi e del torneo d’inverno 2020.

Questa giornata di festa si è conclusa con la solenne celebrazione in Santuario in onore di San Giovanni Bosco.

Festa di don Bosco a San Salvario: tra passato e futuro

Si riporta la notizia proveniente dalla casa salesiana di San Salvario di Torino, con il racconto della giornata di festa della comunità di domenica 2 febbraio. Ecco il racconto della giornata:

 

“Io abbozzo, voi stenderete i colori”

è questo augurio di don Bosco che ha accompagnato la festa della comunità di ieri. La festa è iniziata con la celebrazione della S. Messa nella chiesa San Giovanni Evangelista durante la quale don Claudio ha ricordato come Maria cammina e ci accompagna sempre per le vie del nostro quartiere.

Al termine della celebrazione nel cortile di via Madama è stato offerto un buffet e tre stand hanno coinvolto i partecipanti: le foto di un tempo degli ex-allievi e oratoriani hanno raccontato “chi eravamo”, “chi siamo oggi” consisteva in giochi preparati dai giovani dell’oratorio e infine “guardando verso il futuro” invitava le persone ad immaginare il proprio impegno nella Casa nei prossimi anni.

A seguire il pranzo con oltre 170 persone è stato occasione di condivisione e di famiglia. Un grazie speciale va a Clelia, che insieme al marito e due amici, hanno preparato un pasto delizioso per tutti: polenta, spezzatino, pasta al forno e arrosto! E non possiamo dimenticarci di Fatima e Hisham che hanno creato una favolosa torta a forma di stella per l’occasione.

A conclusione della festa è stata organizzata una grande tombolata a premi per tutti!

Grazie a tutti coloro che hanno aiutato e partecipato, ma grazie in particolare a don Bosco, che ha reso possibile tutto questo, e molto altro, per le via di San Salvario!

Salesiani Vercelli – Le molte attività con la festa di don Bosco!

In occasione della festa di don Bosco, l’Istituto dei salesiani di Vercelli con il Cnos-Fap e la parrocchia, ha celebrato una serie di eventi quali:

  • la cerimonia delle qualifiche e dei diplomi professionali agli allievi del passato anno formativo;
  • l’inaugurazione del nuovo centro di lavoro DG MORI a cura dell’Arcivescovo di Vercelli – Mons. Marco Arnolfo;
  • e, per concludere i festeggiamenti, una solenne Messa presieduta dal Parroco don Augusto Scavarda presso la chiesa dei salesiani Belvedere con un gioco di luci organizzato dagli allievi del Cnos-Fap guidati dal formatore Flavio Ardissone.

Ecco qui dei link utili per approfondire le notizie:

 

 

Oratorio San Paolo: inaugurata la nuova “Accoglienza residenziale”

Nel pomeriggio di sabato 1° febbraio scorso, presso l’Oratorio Salesiano di Torino San Paolo, in via Luserna di Rorà 16, si è tenuta l’inaugurazione della Accoglienza residenziale temporanea per giovani maggiorenni e dei nuovi locali Caritas.

Il progetto di Accoglienza è stato realizzato dai salesiani dell’opera con il contributo offerto da un benefattore ed ha lo scopo di offrire uno soluzione a quei giovani universitari o lavoratori, neo maggiorenni italiani e stranieri, che necessitano, nel loro cammino di indipendenza, di una residenza temporanea con la formula dell’housing sociale.

Gli spazi che verranno inaugurati e che hanno beneficiato dell’intervento di ristrutturazione comprendono i locali della Caritas siti all’interno dell’opera ed un appartamento contiguo che ospiterà fino a 7 giovani.

Il saluto a tutti i presenti che hanno voluto prendere parte all’inaugurazione nella giornata di sabato scorso – oltre 100 persone – è stato da parte di don Alberto Lagostina, direttore della Casa Salesiana di San Paolo.

Presente all’evento anche l’Assessore Sonia Schellino, Vice sindaco della città di Torino, la quale si è complimentata del progetto realizzato poiché rappresenta un valido contributo offerto alla collettività e allo stesso tempo un aiuto concreto per le categorie più fragili.

La parola è poi passata al Presidente della Circoscrizione 3 del Comune di Torino, Francesca Troise, la quale ha mostrato molta soddisfazione in merito alla collaborazione che da anni intercorre con la realtà salesiana di San Paolo.

Infine, la parola all’Ispettore ICP, don Enrico Stasi, il quale ha voluto sottolineare la bellezza di questa nuova esperienza, affermando quanto rappresenti una nuova prospettiva per tutti i salesiani del Piemonte che vogliano sostenere quei giovani orientati ad esperienze di coabitazione, di servizio e di crescita condivisa.

L’inaugurazione si è poi conclusa con il tradizionale taglio del nastro, la visita agli ambienti e un momento conviviale offerto alla comunità con il buffet preparato dal Gruppo Mamme dell’Oratorio salesiano.

Rivivi l’evento

CFP Fossano: la S.Messa per don Bosco 2020

Venerdì 31 gennaio i ragazzi del Centro di Formazione Professionale di Fossano hanno festeggiato la ricorrenza di San Giovanni Bosco con la S.Messa. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri dal sito dell’opera.

Il Santo che ama i giovani

“La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l’amore”

Don Bosco

Ed è con immensa gioia che ogni anno i nostri allievi e le nostre allieve accolgono i festeggiamenti del 31 gennaio, giorno in cui ricordiamo Don Bosco e la sua opera di amore e dedizione per i giovani, la sua opera che anche la nostra scuola prova a portare avanti.

La festa per noi è preghiera, è canto, è stare insieme con allegria: questo è successo nella Santa Messa a cui tutti abbiamo partecipato con intensità e gratitudine.

I nostri allievi ancora non sanno che ogni 31 gennaio sarà per loro un giorno speciale per sempre. Perché loro rimarranno per sempre i giovani di Don Bosco.

“Dite ai giovani che li aspetto tutti in Paradiso”

Don Bosco

Salesiani di Lombriasco: la festa per don Bosco 2020

Sabato 1° febbraio 2020 i Salesiani di Lombriasco hanno festeggiato la ricorrenza di San Giovanni Bosco con diverse iniziative: uno spettacolo in palestra, la s. Messa presieduta da mons. Gabriele Mana e il pranzo della comunità educativo pastorale.

Momenti diversi ma molto partecipati dalle famiglie dei ragazzi e da tanti exallievi ritornati a Lombriasco per l’annuale festa del nostro santo fondatore.

(Marco Casanova – Direttore)

Momento centrale della rappresentazione teatrale dei ragazzi della scuola media è stata quella legata alle avventure di “Pinocchio“, riprendendo alcuni episodi del celebre romanzo per ragazzi scritto da Carlo Collodi, sempre ricco di spunti educativi.

Lo spettacolo si è poi concluso con l’estrazione a premi che ha permesso di raccogliere oltre dodicimila euro per il progetto missionario in Cambogia portato avanti da un gruppo di exallievi.

Liceo Don Bosco Borgomanero: esperienze a Tenerife e a Bruxelles

14 alunni della terza liceo Scienze Umane del don Bosco di Borgomanero hanno partecipato ad uno scambio culturale dal 18 – 25 gennaio scorso, con la scuola Salesianos La Cuesta di Tenerife. Gli studenti non impegnati in questo scambio hanno invece potuto vivere un’esperienza a Bruxelles. Si riporta di seguito il comunicato stampa gentilmente fornito alla nostra redazione da parte dei Salesiani di Borgomanero.

Scambi ed esperienze europee al don Bosco di Borgomanero

Tenerife e Bruxelles le mete

Gennaio è stato un mese ricco di stimoli per la Terza Liceo Scienze Umane indirizzo economico-sociale del don Bosco di Borgomanero.

Durante la settimana del 18 – 25 gennaio 2020, 14 alunni della classe 3LES con le prof. Neale e Hassanein hanno partecipato alla fase di invio dello scambio culturale con la scuola Salesianos La Cuesta di Tenerife. Ciò conclude un’esperienza iniziata nell’anno scolastico 2018-19, quando 16 ragazzi/e provenienti dalle Canarie sono stati ospiti delle nostre famiglie dal 4 al 11 aprile 2019.

I giorni passati a Tenerife sono stati suddivisi in numerose attività organizzate dai docenti spagnoli, Carlos Ortega e Ana Palmero, per conoscere le zone più spettacolari e caratteristiche dell’isola; tra queste, le più apprezzate sono state la visita al maestoso vulcano Teide, cima più alta del territorio spagnolo, la splendida passeggiata sulla Rambla de Castro e nell’area costiera del Malpaís de Güímar con le sue particolari rocce e vegetazione e la visita di una piantagione di banane con relativa spiegazione del suo funzionamento. Durante la settimana si sono visitate anche molte cittadine, tra cui La Laguna con la sua torre e chiesa, Puerto de la Cruz, l’antica capitale Garachico e la città di Santa Cruz.

L’esperienza si è rivelata arricchente e intensa, grazie alla possibilità di conoscere e apprezzare una cultura diversa dalla propria parlando due lingue differenti, ovvero spagnolo e inglese, e vivendo per una settimana a stretto contatto con le famiglie ospitanti, disponibili e accoglienti.

Gli studenti non impegnati nello scambio hanno invece potuto vivere un’esperienza immersiva nei luoghi dell’Unione Europea a Bruxelles, accompagnati dal docente Fabio Perna.

Durante i cinque giorni dedicati alla sensibilizzazione alla cittadinanza europea, i ragazzi hanno potuto conoscere la città sotto ogni punto di vista, a partire dalle attività nel Parlamentarium, nel quale gli studenti hanno potuto simulare il lavoro degli eurodeputati discutendo di questioni e tematiche reali. Il gioco di ruolo illustra tutte le fasi del processo legislativo, dalla consultazione dei gruppi d’interesse e la costruzione di alleanze fino alla negoziazione con le altre istituzioni e alla comunicazione con i media.

L’incontro con alcuni funzionari europei ha permesso di conoscere le pratiche che avvengono all’interno del Parlamento, del Consiglio e della Commissione Europea, visitandone gli spazi.

L’esperienza si è rivelata fondamentale per comprendere l’importanza di tali istituzioni nella vita di ciascun europeo.

Lombriasco – Partecipazione alla fiera di Verona

Giovedì 30 gennaio si è rinnovata la partecipazione della scuola agraria dei salesiana di Lombriasco alla fiera di Verona dedicata all’agricoltura e all’allevamento.

Le classi del triennio hanno potuto svolgere una visita didattica sotto la guida dei docenti per approfondire alcune tematiche legate in particolare alla meccanizzazione ma non solo. Dopo un paio di ore di attività specifica su macchine per la lavorazione del terreno, per il drenaggio e l’irrigazione, la raccolta di colture erbacee ed arboree il resto della giornata è trascorso con impegno per poter prendere visione di quella che si conferma una manifestazione estremamente significativa a livello nazionale e non solo in campo agrario e zootecnico.

Salesiani Vigliano: «Impariamo da don Bosco a parlare al nostro oggi»

Oggi, nella ricorrenza di san Giovanni Bosco, il giornale Il Biellese dedica due pagine alla realtà salesiana situata sul territorio biellese e in particolare a Vigliano, sotto la guida del direttore don Genesio Tarasco. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato a cura di Susanna Peraldo, con l’intervista al direttore dell’opera.

«Impariamo da don Bosco a parlare al nostro oggi»

«Nelle memorie biografiche del Santo viene citato per ben 29 volte il santuario di Oropa a cui il nostro Padre si recava per una sua particolare devozione alla Vergine Bruna»

«I giovani di oggi – il nostro mondo – sono assetati di felicità e di senso come quelli di ieri. Cambiano le mode, le sensibilità, ma la domanda, il desiderio che caratterizza ogni persona umana e la differenzia da ogni altro essere vivente, rimane ed è a questa domanda, a questo desiderio, che don Bosco si è adoperato per dare risposta, dare compimento, per cui credo che, adottandone il linguaggio, don Bosco abbia la capacità di parlare al nostro oggi».

Don Genesio Tarasco, alla guida dei Salesiani nel Biellese, evidenzia con forza il carisma e l’attualità del “Santo dei giovani“.

Con il 31 gennaio torna in evidenza il ricordo di don Giovanni Bosco. È un Santo che può parlare ancora al nostro oggi?

Certamente, don Bosco mantiene ancora oggi la sua attualità. Ha condensato in una frase tutta la sua passione educativa ed il suo desiderio di salvezza dei ragazzi:”Basta che siate giovani perché io vi ami assai in Cristo Gesù“. In quel “basta che siate giovani”, ha abbracciato il mondo intero e valicato ogni vincolo spazio-temporale, imprimendo alla sua azione educativa un’attualità indiscussa, adatta ad ogni stagione e ad ogni latitudine. La sua carità pastorale lo ha inserito nel perenne mandato della Chiesa di evangelizzare tutti i popoli. “Vi voglio felici nel tempo e beati nell’eternità“, diceva ai suoi ragazzi. Ora sappiamo che la strada della vera felicità, quella che può ambire all’eternità consiste in un autentico incontro con Gesù, attraverso la Parola di Dio, i sacramenti, la devozione a Maria. Da qui il proliferare degli Oratori. Nello stesso tempo, istruzione e lavoro sono gli ambiti nei quali viene salvaguardata la dignità di ogni uomo o donna. Da qui il moltiplicarsi delle scuole di ogni ordine e grado e dei centri di formazione professionale. Nel suo testamento spirituale l’invito a restar vicini al popolo, privilegiando i ragazzi “più poveri ed abbandonati” è consegnato come garanzia di continuità e prosperità per la sua opera.

Per il 2020 è stata organizzata una festa che abbraccia l’intero territorio. Qual è il filo che lega tutti gli eventi?

In primo luogo un profondo senso di gratitudine a Dio per il dono di don Bosco, che i Salesiani che operano nel Biellese vogliono condividere con tutto il territorio. In secondo luogo il desiderio di avvicinare tutti i giovani possibili per far conoscere il messaggio che il “loro” santo continua a lanciare a tutti senza distinzione alcuna, tentando di vincere quella noia e quel non senso che purtroppo intristisce la vita di diversi nostri ragazzi, invitandoli caparbiamente a sperare in un futuro bello ed appagante. Infine un senso di comunione con tutti gli “operatori del bene“, soprattutto se hanno come destinatari i ragazzi. San Giovanni Paolo II ha dichiarato don Bosco “patrimonio della Chiesa universale” e quindi mi sembra giusto che i festeggiamenti di don Bosco non rimangano chiusi negli stretti confini delle nostre opere, ma si allarghino a tutto il territorio. La grande devozione che Don Bosco nutriva per la Madonna ha suggerito che in questo anno giubilare, che guarda alla quinta centenaria incoronazione della Vergine Bruna di Oropa, i festeggiamenti del nostro Padre Fondatore si inserissero tra le manifestazioni di questo grande evento.

C’è, nell’ambito della festa, qualche momento che spicca per particolarità?

Certamente la santa Messa in Duomo in cui i cooperatori salesiani rinnovano la loro promessa di vita secondo quanto intendeva don Bosco: “Salesiani in maniche di camicia, inseriti nel mondo, con una particolare attenzione ai problemi ed alle dinamiche giovanili”. L’iniziativa promossa dai giovani stessi di un “Don Bosco in Disco” in cui si ritrovano per ascoltare musica e ballare in perfetto silenzio attraverso cuffie diversamente sintonizzate con il DJ preferito. L’incontro del 21 febbraio al teatro Erios di Vigliano in cui l’archivista Danilo Craveia ci farà conoscere le cose più salienti dell’ultima incoronazione e il rapporto che c’è stato tra Oropa e don Bosco.

I giovani sono ancora affascinati dalla figura di don Bosco?

Io penso di sì, anche se sono cambiati i tempi e la stessa cultura rispetto a quanto don Bosco ha vissuto. Forse nei nostri contesti si fa più fatica, ma là dove le condizioni sociali si avvicinano di più a quelle in cui lui si è trovato, la sua figura affascina. Tutto dipende da quanto lo si fa conoscere e da quanto si è fedeli al suo carisma. In Asia, in America Latina, in Europa, dove si è fatta la scelta dei più poveri, degli orfani, di “quelli che nessuno contende“, lì la figura di don Bosco emerge come punto di riferimento, come speranza, come guida che aiuta a traghettare il momento presente.

Se si parla di don Bosco impossibile non pensare ai Salesiani e alle Figlie di Maria Ausiliatrice. Come è espressa oggi la presenza nel Biellese?

La Comunità salesiana risiede tutta a Vigliano B.se, dove si occupa della Scuola dell’Infanzia “Villaggi Rivetti” con annessa la sezione Primavera e del Centro di Formazione Professionale. I Salesiani nel Biellese sono presenti in quattro parrocchie come parroci od amministratori parrocchiali, quali San Cassiano in Biella con annesso Oratorio, San Giuseppe Operaio in Vigliano B.se con annesso Oratorio, San Martino in Camburzano, San Tommaso Apostolo in QuaregnaCerreto. I nostri Oratori secondo una tipica esperienza pastorale di don Bosco si sforzano di essere casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita, cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria. Raggiungiamo così, con le attività più svariate, circa un seicento giovani, dai più piccoli ai più grandi ed altrettante famiglie con un picco superiore con i centri estivi. A Muzzano la Casa è gestita direttamente dall’Economato ispettoriale con sede a Torino e svolge un’attività di accoglienza e di centro di spiritualità. Le suore purtroppo hanno lasciato la nostra casa già da alcuni anni, anche se il loro ricordo rimane molto vivo e grato in quanti hanno frequentato la nostra scuola materna o sono state convittrici al tempo della “Pettina”.

Il CNOS-FAP, il centro di formazione professionale con sede a Vigliano Biellese, che realtà è oggi e che cosa potrà essere domani?

Nel Centro di Formazione Professionale i Salesiani sono coadiuvati nella loro opera da un piccolo esercito di laici che ne condividono il progetto educativo. In accordo con la Regione Piemonte nel Centro si erogano quattro corsi triennali: uno in ambito meccanico, uno in ambito elettrico, uno in ambito termoidraulico ed uno nel settore acconciatura; un corso biennale per saldo carpentieri, un quarto anno di specializzazione per il conseguimento del diploma di operatore di macchine e sistemi automatici. Ci sono poi corsi per adulti disoccupati e per adulti occupati che intendono aggiornare le proprie competenze. Infine è molto attivo lo Sportello di Servizi al lavoro. La preparazione fornita è molto buona, anche se molto dipende dalle capacità e dalla volontà degli allievi, dalla voglia delle famiglie di mettersi in gioco, dalla collaborazione delle aziende con cui si svolge l’alternanza scuola lavoro. Dobbiamo dire che l’occupabilità dei nostri allievi è molto buona soprattutto nel settore meccanico, che supera il 100%, in quanto abbiamo più richieste di quanti sono gli allievi disponibili. Negli altri settori la percentuale di alunni, che trovano lavoro dopo la qualifica, supera mediamente il 75%. Ovviamente la formazione professionale deve stare al passo coi tempi e quindi deve continuamente interrogarsi su quanto il mercato del lavoro richiede, dialogare con le aziende presenti sul territorio. Il domani è nelle mani di Dio, ma certamente il Centro di Formazione Professionale potrà essere un punto di riferimento e un polo di eccellenza per quanti vogliono inserirsi nel mondo del lavoro tenendo conto che le varie discipline potranno cambiare e rispondere meglio alle esigenze delle singole aziende. Comunque resterà una palestra nella quale, quanti vi approdano si alleneranno a diventare soprattutto “buoni cristiani ed onesti cittadini“.

Don Giovanni Bosco e Biella. Quali le testimonianze più forti?

Non abbiamo notizie che don Bosco abbia operato di persona a Biella. Sappiamo che fu ospite dei Padri Filippini dei quali descrive con dovizia di particolari la chiesa magnificandone la bellezza. Da lì saliva ad Oropa da dove nel 1863 scrisse una famosa lettera ai suoi giovani di Torino in cui dopo aver evidenziato il gran andirivieni di gente, confessa:

«in mezzo a tanta gente il mio cuore provava un vivo rincrescimento. Perché? Non vedevo i miei cari giovani studenti … Per trovare un conforto al mio cuore sono andato dinanzi al prodigioso altare di lei e le ho promesso che giunto in Torino avrei fatto quanto avrei potuto per insinuare nei vostri cuori la devozione a Maria e raccomandandovi a lei ho domandato queste grazie speciali per voi. Maria, le dissi, benedite tutta la nostra casa, allontanate dal cuore dei nostri giovani fin l’ombra del peccato; siate la guida degli studenti; siate per loro la sede della vera sapienza. Siano tutti vostri, sempre vostri ed abbiateli sempre per vostri figliuoli e conservateli sempre fra i vostri devoti. Credo che la santa Vergine mi avrà esaudito e spero che voi mi darete mano affinché possiamo corrispondere alla voce di Maria, alla grazia del Signore».

Nelle memorie biografiche di don Bosco viene citato per ben 29 volte il santuario di Oropa a cui il nostro Padre si recava principalmente per una sua particolare devozione alla Vergine Bruna. La quiete di quel santuario gli permetteva un periodo di riposo in cui riflettere e perfezionare i suoi progetti, e chiedere aiuto ed ispirazione per la erigenda congregazione salesiana. È lì dove ha scelto in tutta tranquillità e coscienza i suoi collaboratori da inviare nelle varie case fuori Torino. Così è stato per la costruzione del collegio di Mirabello Monferrato, la prima opera da lui fondata fuori Città. È li dove ha chiesto aiuto per la costruzione prima della Chiesa di san Francesco di Sales e successivamente della Basilica di Maria Ausiliatrice.

Il legame di don Bosco con il territorio biellese d’altro canto fu sempre molto forte. Ha ospitato nel suo Oratorio più di duecento ragazzi della nostra terra, tanto che il vescovo di allora Giovanni Pietro Losana, in occasione di una grande lotteria, che don Bosco lanciò in tutto il territorio nazionale, si sentì in dovere di scrivere una lettera a tutti i parroci della diocesi perché appoggiassero l’iniziativa e ne sostenessero le opere. Don Bosco e devozione mariana sono un binomio inscindibile, che suggerisce a ciascun di noi il vero spirito con cui dobbiamo vivere quest’anno e l’evento dell’incoronazione. Come famiglia salesiana accogliamo con entusiasmo questo momento di grazia e ringraziamo per quanto la Madonna continua a fare a favore dei nostri ragazzi attraverso la presenza dei Salesiani: i “don Bosco” di oggi. Grazie.