I Capitani reggenti di San Marino in visita a Castelnuovo e a Colle Don Bosco

Il Colle don Bosco ha vissuto una giornata di festa con la visita dei capitani reggenti della Repubblica di San Marino.
Gli Ecc.mi Capitani Reggenti, Matteo Fiorini e Enrico Carattoni, hanno fatto tappa in Liguria e Piemonte per fare visita alle comunità sammarinesi locali.
I Capitani Reggenti hanno visitato il luogo natio di Don Bosco (Castelnuovo Don Bosco) dove oggi sorge un centro museale, meta di numerosi visitatori che desiderano rendere omaggio al Santo, alla sua attività evangelica, di così alto valore sociale. Nell’occasione, la Ecc.ma Reggenza è stata ricevuta dal Sindaco di Castelnuovo, Giorgio Musso, e da Don Luca Barone, attuale direttore della comunità salesiana del Colle, e Don Edoardo Serra, noto a molti Sammarinesi che ricordano con particolare affetto e grande stima per la sua presenza presso la Parrocchia di Murata, al quale hanno espresso apprezzamento e gratitudine per l’importante opera svolta a San Marino dalla comunità dei Salesiani.

Nella foto, a destra, i due Reggenti. A sinistra, col direttore del Colle don Luca, don Serra, per molti anni parroco nella parrocchia salesiana di San Marino.

Don Giampaolo Del Santo: un sigillo d’oro per l’entusiasmante opera collettiva tesa alla formazione professionale

Domenica 10 dicembre alle ore 9.30, si svolge ad Alba presso la Chiesa di San Domenico, Via Teobaldo Calissano, la 65^ edizione della premiazione Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 2017: l’annuale manifestazione con cui Camera di Commercio di Cuneo, a nome di tutte le forze produttive della provincia, conferisce un pubblico tributo ai lavoratori ed agli imprenditori che hanno testimoniato la propria dedizione con almeno trentacinque anni di lavoro o presso una stessa azienda o a capo di un’attività da loro stessi gestita.

In tale occasione verranno inoltre consegnati i premi “Sigilli d’Oro” a persone che si siano particolarmente distinte nel campo economico e sociale, o comunque siano ritenute meritevoli per aver dimostrato particolare capacità e competenza nei settori in cui svolgono la propria attività, e il premio speciale “Cuneese nel mondo” ad una personalità di origine cuneese che con la propria attività abbia contribuito a far conoscere e a dare risalto al nome della provincia di Cuneo nel mondo.

Saranno consegnati complessivamente 154 diplomi e medaglie e 6 persone saranno premiate con il “Sigillo d’oro”, perchè si sono particolarmente distinte nel campo economico e sociale o che hanno dimostrato particolare capacità ed impegno nel settore in cui svolgono la loro attività, e sono:

– Armando BIANCO – Cooperazione
– Ornella BRACCO – Industria
Giampaolo DEL SANTO – Formazione
– Sebastiano DUTTO – Artigianato
– Michele QUAGLIA – Agricoltura
– Sandro RULFI – Commercio

Don Giampaolo Del Santo, salesiano dell’Ispettoria del Piemonte e della Valle d’Aosta, ha diretto per 30 anni il centro professionale di Fossano, per poi prestare la sua esperienza a Vercelli e a Bra, dove ha operato per quattro anni alla direzione del CNOS-FAP dell’Istituto Salesiano e poi ora è tornato nella Casa di Fossano, di cui è stato direttore dell’Opera, per svolgere attività pastorali. Del Santo, da sempre riconosciuto per il suo grande impegno nel concretizzare sempre di più il legame tra formazione e lavoro, afferma: “Ho iniziato questo cammino, in obbedienza ai miei superiori, con la tradizionale gavetta: sono stato costantemente sostenuto dagli insegnanti e dai confratelli per favorire la crescita del territorio cuneese e non solo. Abbiamo sempre cercato di creare e consolidare una rete affiatata di artigiani, commercianti, Camera di Commercio di Cuneo, Unione Industriale e molti benefattori” con l’obiettivo di donare agli studenti dei Centri di Formazione Professionale una formazione professionale edificante per il loro futuro.

In relazione al premio del quale verrà insignito, ci tiene a sottolineare che “non è certamente opera mia quello che si è fatto, bensì un’entusiasmante opera collettiva fatta di storie, esperienze e persone“.

Congratulazioni, Don Giampaolo!

 

 

Scuola don Bosco di Lombriasco: innovazione, agricoltura e giovani

Nella geografia nazionale, l’agricoltura si colloca come un settore economico il cui valore aggiunto nel 2016 ha superato i 31 miliardi pari al 2,1% del valore aggiunto nazionale. Prendendo in rassegna la componente agricola, si rileva che il valore complessivo della produzione risulta composto per il 52% dalle coltivazioni vegetali, per il 29% dagli allevamenti zootecnici e per il 12% e il 6% dalle attività di supporto e dalle attività secondarie.
Questo testimonia un segnale di ripresa economica del settore che viene avvalorato da importanti risultati nell’ambito della formazione agricola e nell’incremento della risposta giovanile alla questione: per la prima volta, infatti, una scuola agraria si è qualificata sul podio di una classifica molto prestigiosa.

Si segnala che, qui di seguito, in data Venerdì 1 Dicembre, il quotidiano agricolo indipendente “TerraOggi.it“, ha pubblicato un’articolo relativo alla Scuola agraria Don Bosco di Lombriasco che, secondo l’Osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli, viene classificata al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino:

 

Lombriasco, la prima volta di una Scuola agraria sul podio dei migliori Istituti

Il “Don Bosco” classificato dall’Osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino. Un risultato significativo per la formazione agricola. E in primavera, l’alternanza scuola/lavoro si fa in Argentina e Francia

La Scuola agraria Don Bosco di Lombriasco è stata classificata da Eduscopio, progetto della Fondazione Agnelli, al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino. Un risultato che certamente rende onore al merito della storica scuola salesiana immersa nella campagna tra Torino e Cuneo, ma che rivela anche un importante “segno dei tempi”, perché è la prima volta che un istituto agrario raggiunge il podio di una classifica così prestigiosa.

ORGOGLIO AGRICOLO

«Se qualcuno ancora pensasse che Agraria sia un “ripiego” rispetto ad altri corsi “più nobili” – commenta il preside della Scuola di Lombriasco, Marziano Bertino -, a questo punto non potrebbe che essere smentito. Questo traguardo, certamente lusinghiero per il nostro istituto, costituisce un ennesimo motivo di orgoglio per l’intero mondo agricolo, che vede riconosciuto (se mai ancora ce ne fosse stato ancora bisogno) il ruolo dell’istruzione e della formazione delle giovani generazioni, al fine di innovare un’agricoltura oggi più che mai indispensabile per l’intera economia».

Il rilevamento e la classifica delle scuole sono avvenuti non sulle risultanze soltanto dell’ultimo anno, ma in base a specifici parametri (percentuale di diplomati occupati, rendimento scolastico dei diplomati iscritti all’università, coerenza tra studi fatti e lavoro svolto, eccetera) analizzati già a partire dagli anni 2011/2012.

FORMAZIONE ALL’ESTERO

Una crescita qualitativa che non accenna a fermarsi, se l’istituto salesiano di Lombriasco ha appena annunciato di aver messo a disposizione dei propri allievi l’opportunità di adempiere all’obbligo dell’alternanza scuola/lavoro in aziende collocate oltre i confini nazionali. Anche qui, si tratta di un primato. In particolare, sono state scelte come meta la Francia e l’Argentina: «L’iniziativa ha avuto un successo insperato – osserva ancora il preside Bertino -, in quanto ben il 50 per cento degli studenti degli ultimi anni (terza e quarta Ita) la prossima primavera andrà a Cordoba e Mendoza, in Argentina, ed una buona parte degli studenti di terza Ita a Ressins (Francia), sempre in aziende agricole salesiane».

CONTINUA EVOLUZIONE

Gli allievi saranno chiamati a prestare servizio nei vari settori aziendali, dalla produzione alla trasformazione, alla commercializzazione, in modo da poter acquisire quelle conoscenze e competenze che sono proprie del mondo del lavoro.

Un’esperienza di formazione professionale agricola all’estero che non conosce precedenti, confermando una nuova dinamicità nell’evoluzione delle potenzialità del settore primario, attraverso la conoscenza e il confronto con altre realtà formative e produttive.

«In futuro – anticipa Bertino, svelando nuovi piani dell’istituto -, prevediamo di estendere questa possibilità anche a ex-allievi, imprenditori agricoli e tecnici del settore. Ma questo farà parte di un’altra storia».

Panettone che passione!

Mercoledì 29 novembre 2017 gli apprendisti pasticcieri e panettieri braidesi, del Centro di Formazione Professionale dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio, si sono dati appuntamento nelle sale del neo-laboratorio di panetteria e pasticceria per celebrare lo storico dolce milanese tra gusto e tradizione: il panettone.

Ecco il racconto dell’esperienza braidese dalla penna di Franco Burdese, Direttore della Fondazione ITS Agroalimentare per il Piemonte:

L’ARTE DEL PANETTONE

Una giornata d’eccezione quella trascorsa dai ragazzi delle classe terza D del Centro di Formazione dei Salesiani di Bra. Di scena, nel nuovissimo laboratorio di panetteria e pasticceria, la tradizione del panettone.

Guidati dai docenti pasticceri, Giacomo Rafreddato e Tommaso Elia, gli allievi del CFP dei salesiani hanno vissuto l’ebrezza della produzione, lievitazione e cottura di uno dei dolci più significativi della tradizione italiana.

Una ricetta non facile“, hanno commentato i ragazzi che, prima si sono cimentati nella produzione della pasta avvenuta nel pomeriggio di lezione verso le sedici, per poi ritornare alla cinque del mattino seguente per reimpastare con l’aggiunta dei canditi, dare forma ai panettoni ed infine, dopo il giusto riposo, portarli a cottura.

Grazie all’abilità dei loro insegnanti tutti i passaggi si sono risolti con lo sperato successo. Certamente gli allievi hanno potuto capire la complessità di un dolce semplice ma complesso nella sua preparazione che, senza aggiunta di conservanti, con prodotti naturali ricercati, diventerà nel prossimo passaggio in laboratorio un momento per testare l’abilità dei tanti passaggi con il meritato assaggio.

E’ da queste attività, certamente non banali, che passa l’apprendimento dei giovani panettieri, pizzaioli e pasticceri dei salesiani di Bra che ora sono a quota 75 allievi nei tre anni, ma che con impegno e fatica cercheranno di essere i futuri cultori dei segreti del cibo di qualità nelle tante sfaccettature proposte presso la scuola di don Bosco, che siamo certi sarebbe soddisfatto di queste nuove aperture formative ed educative agroalimentari.

Ricordiamo che, per chi volesse visitare il nuovo laboratorio di trasformazione agroalimentare di Bra, può appro fittare delle scuole aperte negli incontri previsti per domenica 17 dicembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 e sabato 13 gennaio 2018 dalle 15 alle 18 presso il CFP dei Salesiani di viale Rimembranza 19 a Bra.

Franco Burdese

L’Arma dei Carabinieri realizza un quadro che ritrae la riconsegna della reliquia di Don Bosco

Virgo Fidelis: con questo nome la Vergine Maria è divenuta Patrona dell’Arma dei Carabinieri dall’11 novembre 1949, data di promulgazione del Breve relativo di Papa Pio XII, che in tal senso aveva accolto il voto unanime dei cappellani militari dell’Arma e dell’Ordinario Militare per l’Italia.

Il titolo di “Virgo Fidelis” era stato sollecitato in relazione al motto araldico dell’Arma “Fedele nei secoli”.

La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso Pontefice il giorno 21 del mese di novembre, in cui cade la Presentazione di Maria Vergine e che coincide con la “Giornata dell’Orfano”.

Come da tradizione, nella ricorrenza della “Virgo Fidelis”, celeste patrona dell’Arma, anche per quest’anno i carabinieri hanno programmato una solenne celebrazione eucaristica celebrata presso la Basilica Superiore del Colle don Bosco. Una festa doppiamente importante perché grazie all’intervento del Nucleo dei Carabinieri di zona, nel giugno scorso, è stata recuperata la reliquia di don Bosco.

E una festa che ricorda il 76° Anniversario dell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber, da parte del 1° Battaglione Carabinieri che il 21 novembre 1941 si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa.

Il comando zonale ha voluto ricordare con un dipinto il momento nel quale, il 16 agosto 2017, la Reliquia di don Bosco è stata riconsegnata al Rettor Maggiore. Impossibilitato ad essere presente di persona (in visita alle Missioni salesiane dell’Africa) ha inviato al Comando una pergamena con i ringraziamenti e una benedizione agli artefici del ritrovamento e le loro famiglie.

 

Un concerto Gospel inaugurerà il rinnovamento della Chiesa San G. Bosco di Torino

Termina il cammino votato al rinnovamento della Chiesa “San Giovanni Bosco” di Torino, in Via Paolo Sarpi, 117.
Un percorso che ha affrontato importanti restauri tesi a ridare dignità e bellezza alla Chiesa con interventi di audio e illuminotecnica, al riconsolidamento del mosaico esterno, ad una manutenzione ordinaria con la tinteggiatura delle pareti e delle volte e, infine, al ricollocamento del “sogno dei nove anni” all’interno del blocco marmoreo del Rubino.

Per celebrare l’inaugurazione della Chiesa “San Giovanni Bosco” di Torino è stato organizzato un Concerto: “Anno Domini Gospel Choir” per Venerdì 8 Dicembre 2017 alle ore 16.00.

 

 

RITIRO del CLERO BIELLESE a MUZZANO alla presenza di 3 VESCOVI

Giovedì 23 novembre 2107 alle ore 9:30 i sacerdoti e diaconi del Biellese si sono riuniti per vivere una mattinata di riflessione e di ritiro a Muzzano. Quest’anno i ritiri del clero sono predicati da Mons. Giuseppe Guerrini, Vescovo emerito di Saluzzo (dove ha esercitato dal 2003 al 2016); i partecipanti hanno goduto di una predicazione piana ed efficace, e della sua esperienza e saggezza pastorale.
E’ intervenuto Mons. Gabriele Mana, attuale Vescovo di Biella; eletto il 13 luglio 2001 da San Giovanni Paolo II, ordinato Vescovo nella Cattedrale di Torino il 1° settembre 2001 dal card. Severino Poletto. Fece il suo ingresso in Diocesi il 7 ottobre 2001.
Ha partecipato all’incontro anche Mons. Alceste Catella, Vescovo di Casale Monferrato dal 2008 al luglio 2017 e rettore del Santuario di Oropa dal 2000 al 2008. I parroci della zona sono intervenuti numerosi al confronto, che si è concluso alle ore 12 con la preghiera dell’Angelus. Al termine, Don Genesio Tarasco, direttore delle case salesiane di Muzzano e di Vigliano, il quale ha invitato tutti i partecipanti ad un pranzo conviviale, a cui hanno aderito anche i 3 Vescovi presenti alla giornata di riflessione.

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Strage di Capaci, il racconto Giuseppe Costanza: “Quel giorno ho visto l’asfalto salire in cielo”

La strage di Capaci fu un attentato messo in atto da Cosa Nostra in Sicilia, il 23 maggio 1992, un sabato, sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci nel territorio comunale di Isola delle Femmine, a pochi chilometri da Palermo. Nell’attentato persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Gli unici sopravvissuti furono gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.

Quest’ultimo ha portato la sua testimonianza anche all’Agnelli di Torino: un incontro tra generazioni, con il racconto di una pagina di storia italiana da un punto di vista diverso.

 

Una società che dà luce ad un futuro #Senzafiltri

Sabato 11 Novembre, ventitré rappresentanti della società civile torinese si sono ritrovati in via Sacchi 18 al Caffè Muller e hanno condiviso la propria “idea di futuro”. L’appuntamento, promosso da Cantiere Civico, aveva come ospiti personaggi di spicco come Paolo Stratta, il fondatore e direttore di Cirko Vertigo e l’attrice e scrittrice Sara D’Amario, il gastroenterologo Giorgio Saracco e il cioccolatiere Guido Gobino, l’organizzatrice teatrale Claudia Spoto e il giornalista di Repubblica Paolo Griseri, il preside del liceo Gioberti Vincenzo Pappalettera e il vicepresidente del Collegio costruttori Marco Rosso.

Don Mauro Mergola ha raccontato l’esperienza personale coi minori stranieri a San Salvario durante #Senzafiltri,  appuntamento dove «la società civile parla alla politica»: medici, imprenditori, artigiani, studenti, presidi, preti, detenuti, giornalisti, e altri chiamati a rappresentare strati e anime della città.

Essere qui in mezzo a voi, come segno che la chiesa dialoga con il territorio. Sono salesiano, e quindi secondo la mia tradizione e formazione, ho una particolare sensibilità ai ragazzi e ai giovani, in modo particolare a coloro che dalla vita hanno ricevuto di meno. Io, tra le varie responsabilità che ha un parroco, mi interesso, qui in San Salvario, dei giovani, dei giovani minori, degli stranieri non accompagnati, io stesso sono affidatario di 15 giovani che vivono con me in Oratorio dei quali cerco di interessarmi della loro formazione, affinché possano diventare cittadini del nostro territorio.

Secondo Don Mauro Mergola: “è cittadino a Torino chi costruisce la città chi  si mette a servizio della comunità, è straniero chi  la distrugge, chi pretende solo e chi la sporca. Anche i torinesi, se non adempiono ai loro doveri di cittadini, sono stranieri nella loro stessa casa”.
Ma come viene svolto questo lavoro? Aiutando i giovani immigrati nell’autonomia linguistica, e lavorativa, cercando di coniugare la loro identità a ciò che è frutto dei valori del loro paese d’origine con ciò che trovano nel nostro territorio.

All’interno dell’Oratorio San Luigi, in via Ormea 4, è stato istituito un percorso della tutela integrata “Provaci ancora Sam”: itinerario proposto a ragazzini che a 16 anni, purtroppo non hanno potuto concludere il loro percorso scolastico. Come aiutarli e inserirli in un percorso formativo? Se non si trova autostima difficilmente si inizia un percorso professionale.

E’ vero che il lavoro non è tutto, sono numerosi i giovani che pur lavorando fanno fatica a dare un senso alla propria vita, però è anche vero che se manca il lavoro, va a mancare una parte molto importante della loro formazione.

L’appello di Don Mauro Mergola è quello di promuovere percorsi di accompagnamento rivolto a minori italiani e stranieri che nella vita hanno ricevuto di meno e sopratutto hanno alle spalle famiglie difficili. Il primo passo dovrebbe essere l’istituzione di percorsi che possano coniugare insieme formazione ed educazione con un equilibrio che gradualmente viene modificato, partendo dall’educazione per giungere alla formazione e diventare sempre più autonomi.

L’Oratorio San Luigi si interessa anche dei giovani che vivono al parco del Valentino, un luogo che è rimasto nella penombra sociale, che svariate volte viene citato sui giornali per atti vandalici e cronaca nera. Presenti da 11 anni sopra “Natale in Giostra” con l’educativa di strada, i salesiani del San Luigi  ritengono che sia meglio investire nella prevenzione, piuttosto che nel recupero di ragazzi che, la maggior parte delle volte, finiscono in carcere.

Il discorso verteva anche su tematiche come giovani e movida,  un problema per i residenti e il territorio, e qui si è sviluppato quello che era il cuore dell’incontro: i giovani della notte cosa dicono alla società civile? Sono giovani che fanno fatica a “vivere con speranza il proprio futuro”?

Siamo una società che da futuro, o siamo una società che istiga a vivere al presente?

Se una politica è fatta a beneficio delle persone e dei giovani, e questa si interessa dei problemi del tempo presente, dovrà saper dar luce per poter avere speranza, poiché là dove si perde speranza, si perde una società.

 

 

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IUSTO: Cittadini si nasce o si diventa?

“Quali sono gli indicatori di una cittadinanza attiva? È vero che i giovani sono disinteressati e poco coinvolti nei problemi sociali? È possibile pensare ad un’educazione alla partecipazione civica e alla solidarietà?” 
Sono stati questi gli interrogativi a cui, venerdì 10 Novembre, nell’Aula Magna di IUSTO, alcuni esperti  hanno cercato di dare un responso. La ricerca ha coinvolto Italia (Torino – IUSTO e Venezia – IUSVE) e Spagna (Madrid – CES), e in quest’occasione professionisti italiani e spagnoli sono intervenuti sul tema del significato, dei valori e delle azioni legate alla cittadinanza attiva nei giovani.

Al termine dell’incontro, Claudia Chiavarino, professore stabile di Psicologia e Psicometria e Responsabile della Ricerca universitaria presso l’Istituto Universitario Salesiano di Torino (IUSTO), si è dichiarata positiva:

L’impressione è stata più che positiva, l’audience era variegata: classi di studenti e persone esterne a questi ambienti hanno partecipato e seguito una serie di interventi dai tratti impegnativi, i relatori hanno presentato dati pregnanti e abbiamo notato una buona attenzione da parte di tutti i presenti. Quello affrontato non è un tema facilissimo, quando si parla di cittadinanza europea rispetto ai giovani, difficilmente si raccoglie entusiasmo; ma quando se ne parla in un modo che possa essere d’aiuto ai giovani, l’interesse c’è.
Il nostra intervento voleva esser educativo.

Ma si può educare alla cittadinanza?

 

 

E’ importante che i giovani affrontino temi di questa importanza, e che attorno ad essi si crei interesse, ma e’ solo evidenziando le differenze si riesce a sopprimerle.

La mattina è proseguita con l’interrogativo: “C’è chi nasce eroe?” : sono intervenuti Giuseppe Costanza, autista giudiziario del Giudice Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci e Luciano Tirindelli, agente di scorta del Giudice, che attraverso le loro esperienze, hanno cercato di far luce su diverse tematiche relative all’educazione alla cittadinanza.

L’iniziativa si è inserita all’interno della rassegna di eventi del Festival della Criminologia di Torino (9-12 novembre),  ideato e organizzato dal Prof. Angelo Zappalà e di cui IUSTO è Main Academic.

Guarda i video degli interventi

 

Giuseppe Costanza

Luciano Tirindelli

Christian Crocetta

 

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