MGS al Giubileo dei Giovani: diventare missionari di pace
Dal 28 luglio al 3 agosto, l’MGS ha partecipato al Giubileo dei Giovani, vivendo un pellegrinaggio intenso tra Bologna e Roma, sulle orme di due giovani testimoni della luce: la beata Sandra Sabattini e Chiara Corbella Petrillo.
I primi giorni a Bologna sono stati dedicati alla scoperta della figura di Sandra, giovane laica e discepola spirituale di don Oreste Benzi. Con il sogno di diventare medico missionario in Africa, ha vissuto una fede concreta e appassionata, testimoniata con forza dalla persona guarita miracolosamente per sua intercessione e da due sue care amiche d’infanzia. Attraverso momenti di ascolto, deserto e pellegrinaggio verso il Santuario di San Luca, i giovani hanno potuto riflettere sulla propria vita, immersi in preghiera e condivisione.
A Roma, mercoledì 30 luglio, il pellegrinaggio è proseguito con la testimonianza intensa dei genitori di Chiara Corbella, giovane donna romana, diventata esempio di fede e sacrificio grazie alla sua storia di vita e alla sua scelta di rimandare le cure per il cancro per proteggere il suo bambino durante la gravidanza. Il momento culminante è stato il raccoglimento presso la sua tomba, dove campeggia l’iscrizione “lasciarsi amare”, un messaggio profondo che ha accompagnato tutto il cammino: accogliere l’amore di Dio per imparare ad amare davvero.
La festa del SYM a conclusione della giornata, con migliaia di giovani da tutto il mondo e la partecipazione del gruppo musicale MGS Sound della nostra Ispettoria, ha animato la piazza accanto alla Basilica di San Giovanni Bosco. In seguito, il pellegrinaggio giubilare ha portato i ragazzi attraverso le basiliche romane, passando per la Porta Santa di San Paolo fuori le Mura.
Il momento del mandato ai giovani, sabato 2 agosto, è stato affidato dal Rettor Maggiore, che ha ricordato come il Signore trasformi i semi di paura in germogli di speranza. Solo condividendo questi germogli nella verità possiamo diventare, come diceva Papa Leone,
missionari di pace.
Le giornate conclusive di sabato 2 e domenica 3 agosto, vissute con il milione di giovani presenti a Tor Vergata, hanno trovato il loro cuore nella veglia e nella Messa con Papa Leone.
In un mondo segnato da guerre, solitudini, odio e rassegnazione, il Papa ha chiesto ai giovani di essere discepoli di Gesù e operatori di pace, capaci di difendere la vita sempre, senza distinzioni, rivestendo ogni persona di dignità e cura. In perfetta sintonia con queste parole, il cardinal Zuppi, qualche giorno precedente, durante la confessione Fidei in Piazza San Pietro, aveva lanciato una consegna profonda:
“Chi consolerà la sofferenza? Chi spegnerà la vendetta? chi salverà il bambino smarrito?”
interrogativi che non chiedono risposte astratte, ma invocano scelte di vita concrete. Il suo invito è che le nostre comunità diventino case di pace, umili ma grandi, libere perché unite dall’amore, dove ciascuno possa sentirsi pensato per gli altri. Come ha detto con forza:
“Siamo noi stessi quando ci pensiamo per gli altri”.
E allora, proprio come ha ricordato Chiara Corbella, solo lasciandoci amare, e come ha sottolineato il cardinale, solo diventando attori della vita vera insieme al Signore, potremo essere davvero pietre vive, portatori di speranza e costruttori di pace.
“Cari giovani, vogliatevi bene tra di voi! Volersi bene in Cristo. Saper vedere Gesù negli altri”
(Papà Leone XIV)