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“Vi annuncio una grande gioia”: Corso Partenti 2018-2019

Tutto pronto per l’edizione 2018-2019 del Corso Partenti, organizzato dall’équipe dell’Animazione Missionaria Salesiana, un percorso dedicato ai temi della mondialità. Tema centrale è la preparazione all’esperienza estiva, non obbligatoria, in terra di missione.

Esperienza missionaria a Ciresoaia

Il “Corso Partenti” dell’Animazione Salesiana Missionaria ha offerto la possibilità ai partecipanti di svolgere un periodo in terra di missione durante l’estate appena trascorsa.

Così, una manciata di ragazzi, tre settimane di missione in Romania – ospiti a Ciresoaia, in Romania, dalle Suore della Provvidenza – e una moltitudine di emozioni diverse e uguali: qui l’importante è la voglia di fare, qui “la vita non è fatta di messaggi e foto condivise ma di sorrisi,  abbracci, strette di mano, pacche sulle spalle, sguardi e tutto ciò che porta non a costruirsi un mondo parallelo dietro a uno schermo ma a toccare il vero mondo che ci circonda, guardando le persone con cui parliamo negli occhi”, come racconta una delle partecipanti all’esperienza in Romania.

Il miglior racconto è proprio quello attraverso i loro occhi, i loro sorrisi, le loro tastiere e le loro emozioni, buona lettura!

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Le Testimonianze

Il 28 luglio sono partita per tre settimane di missione in Romania dove, con il gruppo missionario, abbiamo organizzato due campi estivi, uno a Ciresoaia e l’altro a Nicoresti, insieme agli animatori del posto. Siamo stati ospitati a Ciresoaia dalle Suore della Provvidenza, le quali ci hanno accompagnati per tutta la nostra permanenza. I due aspetti che mi hanno segnato di più sono stati vedere la povertà che caratterizza il paese, e la vita delle persone, e la capacità di quest’ultime di essere ospitali e dimostrare riconoscenza nei nostri confronti.
Le titubanze e i pensieri che potevo avere all’inizio sono stati eliminati sin dai primi giorni davanti alla semplicità della gente del posto e al grande affetto dei ragazzi e dei bambini: vederli ridere e giocare, nonostante la situazione in cui vive la maggior parte di loro, mi ha fatto riflettere e riconsiderare molte questioni personali. A fine missione mi sono portata a casa tanto affetto e il ricordo dei loro sorrisi e quanto è stato bello e istruttivo stare tutti insieme: la sfida più dura sarà quella di custodire il bagaglio di queste tre settimane e sfruttarlo al meglio nella vita di tutti i giorni.

Questa è la frase che ho portato nel cuore fin dal primo giorno di missione e che mi ha accompagnato per 3 settimane scritta sulla mia maglietta. Mi ha ricordato, soprattutto nei momenti difficili, che se ero lì, proprio in Romania, proprio a Ciresoaia, ospite nella casa di quattro suore eccezionali, era perchè, in quel momento, avrei potuto fare del bene in quel posto e, nel mio piccolo, anche io sarei stata importante lì, così come i miei compagni di viaggio e tutte le persone che ho incontrato lo sono stati per me. Ho imparato l’importanza di mettersi al servizio con umiltà, senza la pretesa di cambiare le cose e ho visto quanto, nella sua semplicità, un sorriso possa essere importante. La prima cosa che ho notato è stata la forza delle relazioni umane, molto forti in un luogo dove la nostra tecnologia non ha ancora preso il sopravvento, la bellezza stava nel vedere i bambini uscire dalle case  solo per salutare le suore che passavano, rispondere ai “buongiorno” di persone incontrate per strada che neanche conoscevi e trovare dal mattino alla sera bimbi e ragazzi davanti al cancello della casa ad aspettare che uscissimo per giocare.
A Ciresoia ho sentito e visto la forte presenza di Dio che opera nei cuori di chi si avvicina alla casa di quelle 4 donne che ogni giorno, con semplicità e umiltà si mettono al servizio del paese ognuna secondo le proprie capacità, e che nel loro piccolo stanno portando avanti qualcosa di molto grande. In un posto dove l’importante non è avere un cellulare all’ultimo grido ma la voglia di fare, si impara che la vita non è fatta di messaggi e foto condivise ma di sorrisi,  abbracci, strette di mano, pacche sulle spalle, sguardi e tutto ciò che porta non a costruirsi un mondo parallelo dietro a uno schermo ma a toccare il vero mondo che ci circonda, guardando le persone con cui parliamo negli occhi.

Missione, esperienza che ti cambia la vita, esperienza che ti mette di fronte a te stesso, la quale ti insegna a conoscerti a fondo…Per me la missione è stata donarmi agli altri, ma anche donare a me stesso, perché ti mette di fronte a situazioni, momenti, persone che mai e poi mai avresti pensato. La missione è stato vedere quei ragazzi sorridere, vedere il loro cambiamento con te, il quale può anche essere solo portato dal prenderti per mano, al batterti il 5, ad un semplice sorriso… Quel sorriso che ti insegna a dare priorità ai piccoli gesti, i quali ti aprono un mondo, un mondo nuovo tutto da scoprire e da portare avanti all’interno della propria quotidianità…

Sono trascorsi diversi giorni dal nostro ritorno a casa, ma il cuore e i pensieri restano ancora lì, a Ciresoaia, dove siamo stati accolti con gioia dalle suore della Provvidenza e dai bambini, che affrontano, ogni singolo giorno, con il sorriso sulle labbra, nonostante le loro difficoltà e problemi. Ciresoaia è difficile da raccontare.
A primo impatto si associa subito la Romania agli zingari, a persone che rubano, alle storie che narrano del Conte Dracula…Di Ciresoaia mi spaventa il divario tra ricchi e poveri. Ma poveri che non possono permettersi il bagno in casa, l’acqua corrente, che hanno un solo vestito bello e lo usano per la messa della domenica. Il cortile della parrocchia e quello delle suore sembra un po’ un’isola felice, quel posto dove i bambini possono essere se stessi, quel posto dove possono finalmente essere bambini. Possono giocare, scherzare, essere sereni, cosa che fuori non tutti possono fare, perché molti lavorano, spaccano pietre, costruiscono tetti con i loro padri, badano ai fratelli più piccoli, costretti ad essere piccoli uomini e donne. Ammiro la loro forza di volontà, ammiro quanta voglia di vita hanno. Ammiro Sabina e quanti come lei hanno un sorriso infinito, Lenuța per il coraggio con cui affronta la vita, Ioana e Stephanie per l’amore con cui si donano e la determinazione con cui si mettono in gioco. Sfido chiunque a non rimanere colpito da tutto questo, ma ancora di più da quegli occhi che ogni giorno te li senti che ti attraversano. È vero che ci sono venuti incontro manifestando la propria diversità rispetto a noi, persino la lingua, i modi di fare e gli sguardi ci erano stranieri, ma non quella profondità di umanità che è stata ragione di incontro e di rispetto.
Dopo quasi un mese trascorso qui, per il secondo anno consecutivo, posso dire che di insegnamenti ne ho avuti tanti. Ho capito che, chi parte per incontrare la missione deve portare con sé il suo bagaglio di bene altrimenti vedrà solo buio, desolazione e povertà. Ma se gli occhi custodiscono il bene allora non sarà difficile cogliere gesti di solidarietà, parole intrise di ospitalità e l’attesa, tanta, intensa, generosa di amicizia e di fraternità. La missione porta alla luce tutto ciò che è bene e gli dà un nome, una storia, un presente ed un futuro, una consistenza capace di interrogare e, molto spesso, convertire la vita. In missione chi mi parla di vita è proprio chi mi accoglie ogni giorno, a loro fai tante domande che nascono spontanee ma che troveranno risposta, lentamente e rispettosamente. Sarà il sorriso, la stretta di mano, la fronte corrucciata nell’ascolto, l’emozione del momento, il gesto del saluto, la fatica del cammino a rendere ragione di ogni risposta. Credo che Il segreto sia proprio in quella quantità di amore alla vita che riversiamo ogni mattina nel cesto delle nostre azioni. Ho capito che “Attenzione” non è “pena”, è condividere le cose positive e quelle negative. È vivere insieme.  È sentirle un po’ tue, esserne quasi un po’ responsabili.  Ho capito che non è tanto il “fare molto”, ma il “come andare” che fa la differenza, questo mi ha aiutato a vedere Dio ovunque, Bisogna vivere un po’ così, Ringraziando per quello che abbiamo, senza dare per scontato niente. Credo nella bellezza. Nella bellezza di fare il bene e di farlo bene. Perché forse siamo piccolissimi e non possiamo cambiare le cose da soli, ma insieme è diverso.

Sono partita per la Romania volendo essere testimone ad altri ragazzi delle mie scelte. Riparto per Torino con il cuore pieno delle loro testimonianze di vita, dei loro sorrisi in cui ho scoperto il volto di Gesù, dei loro piccoli grandi gesti spontanei di carità fraterna. Sono tornata a casa con la consapevolezza dell’amore ricevuto e con l’impegno di ridonarlo a chi incontrerò nel mio cammino. Il Signore passa innumerevoli volte nella nostra strada: a noi il compito di notarlo e fare di questo incontro il senso della nostra vita.

 

Resta sempre aggiornato con i Calendari Ispettoriali

Sono disponibili online i calendari delle diverse attività ed appuntamenti ispettoriali.

La modalità per accedervi è duplice.

  • si possono consultare per settore, nella loro globalità ed importare individualmente gli appuntamenti di interesse;
  • si possono importare tutti gli eventi presenti nella agenda ispettoriale grazie al Google Calendar di 31gennaio.

 

GOOGLE CALENDAR

Con questa funzione il calendario verrà inserito sul tuo account di Google e sarà visualizzabile su tutti i dispositivi, portatili e non, che hanno accesso al servizio. Ad es. cellulare, tablet …

  1. Accedi al tuo account Gmail (esempio: @31gennaio.net/salesianipiemonte.it) da browser (esempio: Google Chrome, Safari, Internet Explorer) e Apri Google Calendar.

 

 

Sito Ispettoriale

Tutte le informazioni sono comunque sincronizzate con il sito ispettoriale. Accedendovi da browser si potranno quindi visualizzare i dettagli dei diversi appuntamenti secondo questo ordinamento:

  • Calendario diviso per mesi: clicca qui
  • Calendario in forma di agenda: clicca qui
  • Calendari di settore consultabili nelle pagine degli specifici ambiti: Menù principale

 

Per le vocazioni religiose alla vita salesiana: intenzione missionaria Luglio 2018

Intenzione Missionaria Salesiana di Giugno 2018, per tutti i Salesiani, perché siano sempre e dovunque uomini di Chiesa e di unità.

INTENZIONE MISSIONARIA SALESIANA
ALLA LUCE DELL’INTENZIONE DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE
Perché il Signore della messe
invii abbondanti e sante vocazioni di salesiani
coadiutori e sacerdoti al servizio della gioventù.
Per le vocazioni religiose
alla vita salesiana

N. 114 – giugno 2018
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane

Dalla basilica del Sacro Cuore di Gesù, costruita dal nostro caro padre Don Bosco, vi saluto, affidando tutti i nostri missionari a questo Amatissimo Cuore!

Il mese missionario straordinario – ottobre 2019 – ci porta a scoprire nuove luci e slancio dalla Lettera Apostolica Maximum Illud di Papa Benedetto XV, di cui si celebrerà il centenario.

Gesù Cristo è chiaramente al centro di questa Lettera Apostolica. Questo, da Salesiani di Don Bosco, ci rimanda con forza e con lucidità all’articolo 11 delle nostre Costituzioni: “lo spirito salesiano trova il suo modello e la sua sorgente nel cuore stesso di Cristo, apostolo del Padre”. E in particolare a due dei lineamenti – forse tra i più missionari – della figura del Signore a cui siamo più sensibili nella lettura del Vangelo, cioè: “la sollecitudine nel predicare, guarire, salvare sotto l’urgenza del Regno che viene e il desiderio di radunare i discepoli nell’unità della comunione fraterna”.

È, infatti, molto incoraggiante il percorrere tutta questa Lettera di Papa Benedetto XV sotto lo sguardo di questo nostro articolo fondante.
Buon mese missionario del Sacro Cuore di Gesù!

D. Guillermo Basanes, SDB
Consigliere per le missioni

Brasile Sao Paulo: 1050 missionari per la settimana missionaria

Condividiamo alcune belle notizie dall’America missionaria. In particolare la feconda settimana missionaria dell’Ispettoria di Sao Paulo (Brasile). P.
Tiago Eliomar ha condiviso alcune informazioni di quella settimana. Sono giovani e adolescenti del GAM (Gruppo d’Azione Missionaria) che coinvolge giovani delle scuole, università e parrocchie dell’Ispettoria. Ogni anno organizzano a livello ispettoriale la Settimana Missionaria,
che offre a tutta la Pastorale Giovanile un colore missionario. Certamente queste attività missionarie non si riducono soltanto all’evento di una settimana, ma a processi formativi missionari nelle diverse comunità educative e a risposte differen ziate secondo la maturità. Per esempio, all’interno di questa animazione missionaria alcuni giovani sono inviati come volontari missionari salesiani presso altri paesi per un anno. Questa dinamica missionaria si è rivelata molto feconda nella pastorale giovanile e vocazionale. Frutto dello spirito missionario e di queste iniziative pastorali, nell’Ispettoria saranno ordinati, quest’anno, 6 sacerdoti e 2 confratelli coadiutori emetteranno i loro voti perpetui.

Ecco alcuni numeri interessanti: Dal 14 al 22 di Luglio
* 1050 missionari parteciperanno (sì, mille cinquanta!) in
* 25 comunità (8 parrocchie),
* 7 città: Votuporanga, Cananeia, Guapiara, Cajuru, Aguaí, Charqueada, Piranguçu.
* 18 sacerdoti salesiani,
* 55 salesiani in formazione o aspiranti

Altre informazioni missionarie che arrivano dall’America
 Il prossimo Congresso Americano Missionario (CAM 5): sarà realizzato in Bolivia, Santa Cruz dal 10 al 14 lu glio, e si prevede la partecipazione di più di 5000 delegati. Molti dei DIAM d’America parteciperanno.
 Si sta preparando l’ Incontro Salesiano Pan amazonico: “Il Sinodo ci interpella” che coinvolge le ispettorie che hanno missioni nell’Amazonia. L’incontro sarà a Manaus, dall’1 al 4 novembre. Sarà un’occasione prezio sa per raccogliere il patrimonio pastorale, scientifico, pedagogico e testimoniale di più di un secolo di pre senza salesiana; per leggere la situazione attuale sociale, economico-politica, ecclesiale e salesiana della Regione; e per proporre strade per il futuro. I missionari e gli agenti pastorali indigeni prepareranno alcune
proposte per il Sinodo Pan Amazonico del 2019.

“Essere missionario è regalo del cielo”

Sono nato a Madrid nel 1930, in una fervente famiglia cristiana. Nella quaresima del 1945 ho trovato un libro intitolato “Volontari”. Erano racconti missionari e alcune pagine di spiegazione sulla vocazione. Ho iniziato a leggere il libro per curiosità e subito ne sono rimasto affascinato.

Mi si aprirono orizzonti insospettati, pieni di fascino, e ho scoperto il valore della vita offerta per seguire Gesù e diffondere il suo Vangelo. Dopo ciò, frequentando la cappella della scuola e in ginocchio vicino al Tabernacolo, pensavo a quando Gesù disse agli apostoli: “Vieni e seguimi”, e anche a quando san Francesco Saverio morì, all’età di 43 anni, dopo aver predicato il Vangelo.

Nel noviziato ho scritto la mia domanda per andare in missione. Il giorno dopo la mia Pro- fessione Religiosa, l’Ispettore ha letto i nomi di quelli inviati alle Missioni. Dei 63 neo-professi, 32 andarono in Sud America. Il mio nome non era tra questi. Ero triste, ma l’Ispettore ha detto: “E quest’anno, quattro dei neo-professi andranno in Giappone” e lesse i nomi. Il terzo nome era il mio. Ero stordito. Quando lasciai la sala da pranzo, andai dritto in cappella e iniziai a piangere d’emozione.

Sono arrivato in Giappone nel gennaio 1950. L’obbedienza mi ha poi mandato in Corea, dove sono arrivato il venerdì 30 marzo 1962 per aiutare come vice-parroco nella periferia di Seoul, nella parrocchia di San Giovanni Bosco. Quel pomeriggio i cristiani fecero la Via Crucis. Uomini in ginocchio sul pavimento di legno a destra, donne a sinistra, lasciando un corridoio nel centro della chiesa. Dopo la Via Crucis, molte persone sono rimaste in chiesa per le preghiere della notte. La mattina successiva, dopo la messa, molte persone hanno continuato a pregare e abbiamo meditato con loro, seduti sul pavimento.

I primi giorni furono difficili, ma pian piano mi resi conto che tutto era stato un regalo dal Cielo. I cristiani ci davano un esempio di preghiera nella chiesa, stando seduti sul pavimento vicino al tabernacolo. E ci hanno anche aiutato a vivere condividendo nella povertà, con pazienza, speranza e gioia. Loro ci hanno amato molto. Una delle grandi sfide che ho incontrato è stata la lingua. Avevo già imparato il giapponese e ora dovevo iniziare con il coreano, che era più complesso. Un’altra sfida è che al momento i cattolici sono solo il 10% della popolazione.
Inoltre, fa male vedere, ancora, la Corea divisa in due nazioni separate.

Le più grandi gioie che ho sperimentato sono state i battesimi dei catecumeni e le professioni religiose dei novizi.
Altro motivo di gioia è vedere che la Corea era una nazione molto povera, e ora, grazie al lavoro e all’organizzazione che i coreani hanno nella loro cultura, è, invece, una nazione dove regna l’ordine, il progresso e uno standard di vita dignitoso, e ognuno ha la mentalità di condividere le ricchezze aiutando le altre nazioni più povere.

Ai giovani che desiderano offrire se stessi per essere missionari, ricordo loro che alla base della nostra vita di preghiera personale, della vita gioiosa in Comunità e di tutte le nostre attività, è l’Amore di Gesù, veramente presente nella Santissima Eucaristia. Dobbiamo visitare il Santissimo Sacramento ogni giorno. Inoltre, con gratitudine, coltiviamo la devozione alla Vergine e preghiamo il Rosario, come ci insegna Don Bosco.

Cerchiamo di vivere con cuore aperto sempre ai buoni esempi e alle lezioni degli altri, in particolare dei poveri.
Una volta un povero, che si chiamava Matteo ed era un vecchio cristiano, mi chiese su come avrei fatto per riassumere il Vangelo in poche parole. Ho subito iniziato a spiegare, riassumendo alcuni elementi essenziali. Il buon Matteo mi ascoltò con pazienza finché alla fine disse: “Non ti pare che sei stato un po’ ‘lungo? E io gli dissi: “Bene, allora, come lo spieghi in meno parole? E Matteo disse: “Per me il Vangelo è questo: “Se qualcuno ti schiaffeggia sulla guancia destra, presentagli la sinistra “.

José María Blanco,
missionario spagnolo in Corea

Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi

Il Beato Zeffirino Namuncurà (1886-1905) incarnò in sé le sofferenze, le angosce e le aspirazioni della sua gente Mapuce, quella stessa gente che nell’arco degli anni della sua adolescenza ha incontrato il Vangelo e si è aperta al dono della fede sotto la guida di saggi educatori salesiani. C’è un’espressione che raccoglie tutto il suo programma di vita: “Voglio studiare per essere utile al mio popolo”. Infatti Zeffirino voleva studiare, essere sacerdote e ritornare alla sua gente per contribuire alla crescita culturale e spirituale del suo popolo, come aveva visto fare dai primi missionari salesiani.

Intenzione Missionaria Salesiana
Affinché le reti sociali favoriscano la solidarietà e il rispetto dell’altro nella sua differenza.

Perché le presenze salesiane siano “case” dove ognuno si senta accolto e rispettato nella sua originalità e dove si possa scoprire la gioia della Buona Novella.

Ogni volta di più le nostre presenze si trovano in contesti plurali dal ponto di vista sociale, culturale e religioso. La nostra missione ci spinge, anche mediante le Tecniche delle Informazioni (TI) e le Reti Sociali, a una rispettosa accoglienza a una gioiosa testimonianza e annuncio della Buona Novella.

“E tu dove abiti?” mostra dell’Animazione Missionaria con Missioni don Bosco

Durante il mese di Ottobre, dal 15 al 26, il gruppo ispettoriale di Animazione Missionaria, insieme con Missioni don Bosco, organizza e propone, per allievi delle scuole medie e superiori oltre che per il pubblico interessato, un percorso visivo e laboratoriale volto a sensibilizza sul tema dell’abitare come un luogo delle relazioni profonde e fondanti l’esistenza dell’uomo. Di seguito la scheda di invito con le informazioni necessarie alla partecipazione.

E tu dove abiti?

Luoghi da vivere, relazioni da abitare

​​
Il percorso vuole inserirsi nel cammino iniziato nel 2016 con la realizzazione della mostra fotografica “Il mare negli occhi. Storie di migranti e lampedusani”, e proseguito nel 2017 con l’installazione “Ragazzi invisibili. Il diritto di sognare”. Gli obiettivi di quest’anno sono:

  • Far riflettere

    sul significato di “casa”

  • Far prendere consapevolezza

    del proprio ruolo all’interno delle relazioni familiari

  • Far comprendere

    le varie situazioni e problematiche dell’abitare sul nostro territorio e nel mondo

  • Far nascere una sensibilità e un senso di responsabilità

    nei confronti di chi ha avuto meno possibilità

L’evento è gratuito e organizzato dall’Animazione Missionaria della Pastorale Giovanile Salesiana in collaborazione con Missioni Don Bosco e si terrà dal15 al 26 Ottobre 2018.

Materiale utile:

Lettera di presentazione che spiega nel dettaglio le motivazione e lo sviluppo del percorso.

Attività preparatoria facoltativa da poter svolgere con i propri allievi prima di effettuare la visita.

Presentazione attività di Animazione Missionaria del Piemonte e Valle d’Aosta

Delucidazioni sull’allestimento della mostra, approfondimento su Sala Sangallina; Sala ex negozio; Sala don Bosco (proiezione video)

«Cicatrici di guerra. Matrici di pace», convegno sulla Colombia a Valdocco

«Cicatrici di guerra. Matrici di pace»
Giovedì 15 marzo 2018
ore 18 – Valdocco (Sala Sangalli)

Cinquantadue anni di conflitto hanno lasciato sul terreno oltre 260 mila morti, 45mila desaparecidos e 6,9 milioni di sfollati: è il bilancio della guerra civile tra Governo colombiano e le Fuerzas armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), conclusasi il 24 novembre 2016 con un accordo di pace ratificato a Bogotà il giorno 30 dello stesso mese. Del processo di pacificazione in corso si darà conto attraverso un particolare angolo visuale al convegno «Cicatrici di guerra. Matrici di pace» giovedì 15 marzo alle ore 18, a Valdocco, in via Maria Ausiliatrice 32 a Torino – Sala Sangalli (parcheggio auto: ingresso da piazza Sassari), organizzato da Missioni Don Bosco.

Interverranno don Rafael Bejarano, direttore di “Ciudad Don Bosco”, centro salesiano di recupero e di riabilitazione nella città di Medellin, Jazmín, ex- ragazza soldato delle Farc accompagnata da Jovana Ruíz, incaricata dell’inserimento lavorativo e dei tirocini, Bruno Desidera, giornalista di AgenSIR specializzato sulla Colombia e Alessia Andena, referente del progetto di Medellin per Missioni Don Bosco.

Presiederà l’incontro Giampietro Pettenon, Presidente di Missioni Don Bosco; modererà Elisabetta Gatto, antropologa di Missioni Don Bosco.

L’incontro è aperto al pubblico senza necessità di prenotazione, con la possibilità di avvalersi del servizio di baby sitting offerto dall’organizzazione.

Poiché si tratta dell’unica manifestazione pubblica della delegazione in Italia, il convegno sarà trasmesso in diretta streaming nel sito www.missionidonbosco.org.

Per prepararsi all’incontro si può vedere il documentario “Alto el fuego”, letteralmente “Cessate il fuoco”, è un documentario sul progetto di riabilitazione e reinserimento sociale dei bambini soldato delle Farc portato avanti dai salesiani della Colombia:

 

CAGLIERO 11: è disponibile online l’edizione di Febbraio 2018

E’ disponibile il Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana “Cagliero 11” relativo al mese corrente, la pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane.

INTENZIONE MISSIONARIA SALESIANA
ALLA LUCE DELL’INTENZIONE DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE

Per i Salesiani di America

Perché come educatori dei giovani e del laicato
sappiano formare, alla luce del Vangelo, ai valori dell’
onestà, della giustizia, della solidarietà e del servizio.

L’America, in diversi paesi, è stata segnata da intensi conflitti sociali e dalla piaga della corruzione. Come educatori dei giovani e formatori dei laici siamo chiamati a educare alla dimensione sociale della carità, alla trasparenza e alla rettitudine.
Pregiamo affinché gli sforzi educativi della Famiglia Salesiana portino frutti di giustizia e solidarietà nella Società civile.

Disponibile il Bollettino di “Cagliero 11” – Dicembre 2017

E’ disponibile il Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana “Cagliero 11” relativo al mese corrente, la pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane.

Papa Francesco ha dichiarato il mese di ottobre 2019 come “Mese Missionario Straordinario”, ricordando il centenario della enciclica missionaria “Maximum Illud” di Benedetto XV perchè occorre “risvegliare la consapevolezza della missio ad gentes e di riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita della pastorale. Quest’iniziativa desidera che tutti i fedeli abbiano veramente a cuore l’annuncio del Vangelo e la conversione delle loro comunità in realtà missionarie ed evangelizzatrici; affinché si accresca l’amore per la missione, che è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo”.

Intenzione Missionaria Salesiana del mese di Dicembre

PER I SALESIANI AMMALATI E ANZIANI

“Perché continuino ad irradiare la gioia della chiamata e siano intercessori di abbondanti grazie del Signore per la missione salesiana”

Fede, speranza e carità sono le virtù della vita cristiana, che ci conducono alla “piena maturità di Cristo” (Ef. 4,13). Chi è più avanti nel cammino degli anni ha un tesoro sempre più grande a cui attingere. E’ una ricchezza che si rinnova tanto più la si dona. Tra generazioni anche di confratelli si può creare una comunione del bene che sfida tutti i cambi culturali, di linguaggio, di gusti e di mode. 
Preghiamo perchè questo dialogo e incontro tra saggezza ed esperienza da un lato e nuove generazioni dall’altro sia davvero fecondo. 

 

Anziani e ammalati, pregate per le missioni!

 “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”, “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”: cita Papa Francesco, don Guillermo Basañes, Consigliere per le Missioni, nella sua Lettera ai Salesiani anziani e ammalati, per incoraggiarli a vivere lo zelo missionario anche nelle difficoltà proprie della loro condizione. Il Consigliere ha inviato il suo messaggio in occasione della ricorrenza della Prima Spedizione Missionaria Salesiana, inviata l’11 novembre 1875.

Don Basañes ricorda le tentazioni che devono fronteggiare molti Salesiani “che si trovano in prima linea”: tentazioni di scoraggiamento, di divisioni e d’individualismo, di fedeltà alla missione. Per questo invita tutti a supplicare il Cuore di Gesù, e a collaborare alle missioni attraverso “le abbondanti e sempre crescenti preghiere”, che da sempre alimentano le missioni.

Il Consigliere ringrazia, infatti, per questo continuo apostolato della preghiera, di cui due frutti evidenti sono stati nell’anno che si conclude la 148ª Spedizione Missionaria Salesiana e la liberazione di don Tom Uzhunnalil. Mentre la beatificazione del salesiano slovacco don Titus Zeman viene presa a modello per capire “quanti frutti vocazionali e missionari” possono derivare dalla sofferenza, unita alla perseverante preghiera.

Don Basañes termina affidando ai suoi confratelli anziani e malati alcune intenzioni particolari: “i rifugiati, specialmente per quelli Sud-Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda”; e “le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica”.

Lettera ai Confratelli anziani dal Consigliere per le Missioni

Roma, 11 novembre 2017

Carissimi confratelli,
Vi saluto con affetto dalla basilica del Sacro Cuore situata presso la stazione ferroviaria di Termini, a Roma. Come sapete, è questa adesso la casa del Successore di Don Bosco. E con lui, la casa di tutti noi!

Da qui, cari confratelli, penso a voi, ricordando il nostro povero padre Don Bosco che, sfinito, tra enormi fatiche e lacrime riesce a fare la sua ultima (la 20ª!) visita a Roma, lasciandoci in eredità una Congregazione giovane, vibrante, missionaria.

Ancora una volta quest’anno rivolgo un saluto a voi, carissimi confratelli, che per l’età, per malattia o per altri motivi, vi trovate abitualmente lontani dal giornaliero contatto educativo-pastorale della nostra missione.

Come sapete, offro questo saluto facendo memoria della prima Spedizione Missionaria inviata dal nostro caro padre Don Bosco, l’11 novembre 1875. Quello stesso fuoco missionario arde ancora nella nostra cara Società di San Francesco di Sales. Non pochi giovani di tutto il mondo si sentono attirati dalla chiamata del Signore Gesù vedendo il coraggio e la generosità dei missionari di oggi.

E voi, cari confratelli, avete l’enorme responsabilità di collaborare perché non si spenga questa fiamma missionaria salesiana. “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”, “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”, ci ripete Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (n. 80 e n. 83). Ogni vostra piccola o grande sofferenza, ogni vostro piccolo o grande gesto di pazienza e di tenerezza, ogni vostra lunga o breve preghiera, è un carbone acceso che non lascia che questo fuoco si spenga!

Non sono poche le tentazioni che oggi subiscono i missionari, e che subiscono anche le nostre comunità che si trovano in prima linea dell’attività missionaria salesiana in tutti e cinque i continenti. Tentazioni di scoraggiamento, d’indebolimento o perfino di perdita della fede! Tentazioni d’intolleranza, di divisioni, d’individualismo, di potere. Tentazioni che attaccano direttamente la fedeltà del missionario nei suoi tre voti di obbedienza, povertà, castità.

Eppure, il Signore continua a dire ad ogni missionario: “renditi umile, forte e robusto”.

Caro confratello, ti prego, ti supplico: fa’ tua questa preghiera:
Cuore di Gesù, rendi umili i nostri missionari!
Cuore di Gesù, rendi forti i nostri missionari!
Cuore di Gesù, rendi robusti i nostri missionari!

Certo, ho anche l’obbligo di ringraziare vivamente ognuno di voi, per le abbondanti e sempre crescenti preghiere di quest’anno che volge al termine. Un frutto lampante delle vostre preghiere è stata l’ultima Spedizione Missionaria, la 148ª. È stata inviata dal nostro caro Rettore Maggiore, don Ángel Fernández Artime, il 24 settembre scorso da Valdocco. Sono stati inviati ventun nuovi missionari, che hanno tra i 22 ed i 61 anni di età, in tutti e cinque i continenti. Coadiutori, sacerdoti e chierici, in voti temporanei o perpetui: tutti pronti, ad annunciare Gesù Cristo dappertutto.

So anche che siete stati molto vicini, attraverso le vostre preghiere e sacrifici, alla difficile prova per la quale è passato il nostro caro confratello missionario, don Tom Uzhunnalil, prigioniero per diciotto mesi nello Yemen. La sua testimonianza di preghiera, fortezza e serenità ha messo in evidenza quanto debbano pregare i missionari e quanto dobbiamo sostenerli attraverso le nostre preghiere.

Finalmente, la Beatificazione del nostro confratello slovacco, don Titus Zeman, ci ha fatto capire quanti frutti vocazionali e missionari il Signore ha saputo offrire alla Congregazione e a tutta la sua Chiesa, attraverso la sua lunga sofferenza, i tormenti che ha subito e la sua fiduciosa e perseverante preghiera. Mentre il suo attivo e coraggioso lavoro diretto a salvare le vocazioni è durato meno di un anno, è stato più tardi – attraverso una lunga passione – che il Signore l’ha guidato nel completare nella sua carne “quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1, 24).

So dunque, cari confratelli, che l’esempio di don Tom e adesso l’intercessione del Beato Titus Zeman, li avete sentiti molto vicini a voi e alla vostra vita quotidiana.
Per concludere, vi affido, oltre alle vostre preghiere giornaliere per i missionari salesiani in tutto il mondo, queste due intenzioni particolari:
– Per i rifugiati, specialmente per quelli Sud Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda; al giorno di oggi si contano più di 1.4 milioni, di cui, la maggioranza, bambini e giovani. Come salesiani già siamo presenti ma dobbiamo ancora irrobustire questa presenza;

– Per le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica; siamo in Perù, Ecuador, Brasile e Venezuela. La convocazione di un Sinodo speciale per il 2019 su questa tematica, rafforza la nostra responsabilità missionaria in quei contesti.

Vi affido alla benedizione materna e consolatrice dell’Ausiliatrice!
In don Bosco,

 

don Guillermo Basañes
Consigliere per le Missioni