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Approvato il testo “Il Direttore Salesiano, un ministero per l’animazione e il governo della comunità locale”

È stato approvato da parte del Rettor Maggiore, don Angel Fernandez Artime, e dal suo Consiglio il testo “Il Direttore Salesiano, un ministero per l’animazione e il governo della comunità locale”.

Si riporta l’articolo oggi pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma) – Il Rettor Maggiore e il suo Consiglio hanno approvato definitivamente il testo di “Il Direttore Salesiano, un ministero per l’animazione e il governo della comunità locale”. Sono già in corso le traduzioni e la pubblicazione avverrà entro fine anno, nelle principali lingue in uso nella Congregazione.

È una tappa importante all’interno di un processo che ha preso il via durante il Capitolo Generale 27: “Provvedere da parte del Rettor Maggiore e del Consiglio generale all’aggiornamento del Manuale del Direttore…” (GC 27 69,11). Questo impegno è stato affidato al Dicastero per la Formazione durante la programmazione del sessennio (ACG419 p.55).

In un primo seminario internazionale con rappresentanti delle varie regioni (17-19 giugno 2016) si è definito il percorso da seguire, dando il via a una consultazione che ha coinvolto tutte le Ispettorie. Molti gruppi di direttori hanno insieme inviato il loro contributo, come anche hanno fatto diversi consigli ispettoriali. Numerosi altri salesiani lo hanno fatto singolarmente, per un totale di 316 contributi ricevuti, tra quelli di gruppo e quelli individuali.

Il materiale, organizzato per regioni, è stato fatto oggetto di studio insieme al testo del manuale del 1986.

In un secondo seminario (29-31 maggio 2017) si è lavorato sul risultato di questo lavoro compiuto da ogni regione. Tenendosi in contatto con gli altri membri convenuti per i due seminari, un gruppo redazionale ha quindi iniziato un lavoro di sintesi da cui è emersa una prima bozza di testo.

La bozza che il Rettor Maggiore con il consiglio hanno ora approvato è la numero 28. Questo dice quanto lavoro di verifica, integrazione di nuovi contributi, ripensamento dello schema, riformulazione dei contenuti è avvenuto lungo questi mesi. Non si è trattato soltanto di lavorare su un testo, quanto piuttosto di compiere un processo che ha permesso ad ogni passo di arricchire la riflessione. Quanto stava progressivamente maturando si è fatto sempre più vicino alla realtà ricca e differenziata che si vive nelle regioni e nelle comunità.

L’approvazione definitiva non è ovviamente il traguardo finale. È piuttosto il punto di partenza, perché la fase più importante è quella appena iniziata, cioè il coinvolgimento di tutte le comunità e di tutti i confratelli.

Scrive il Rettor Maggiore nella prefazione:

“I direttori sono figure chiave nel rinnovamento della Congregazione e del nostro servizio ai giovani nella comunità educativo-pastorale. Sono la chiave della tanto desiderata formazione permanente, che deve attuarsi nelle nostre comunità religiose e, per estensione, anche nelle nostre comunità educativo-pastorali. Questo manuale è quindi indirizzato principalmente a loro e a tutti coloro che sono coinvolti nella loro formazione, in primo luogo agli ispettori e ai loro consigli. Il nuovo manuale è al contempo rivolto a tutti i salesiani e a tutti i membri di ogni comunità religiosa salesiana”.

Questa è la sfida, ma soprattutto l’opportunità, che si presenta, in una stagione quanto mai feconda, qual è quella che avvicina al Capitolo Generale 28 – nella quale questo strumento di formazione permanente s’inserisce pienamente.

Nei prossimi mesi su ANS verrà presentato ulteriormente il contenuto di “IL DIRETTORE SALESIANO – Un ministero per l’animazione e il governo della comunità locale”.

“Affida, confida, sorridi!” – La lettera del Rettor Maggiore

Pubblichiamo la notizia proveniente da Info ANSAgenzia iNfo Salesiana – riguardo alla lettere scritta dal Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ai Salesiani ed in particolar modo alla Famiglia Salesiana in occasione del 150° della fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA).

(ANS – Roma) – “Affida, confida, sorridi!”. È questo il titolo della lettera indirizzata dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ai Salesiani e a tutta la Famiglia Salesiana in occasione del 150° della fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), promossa da Don Bosco il 18 aprile 1869, ad un anno di distanza della consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco.

Il desiderio di Don Á.F. Artime è quello di rinnovare la dimensione mariana della vocazione salesiana, rivedendo le convinzioni sottostanti e portando a fare un’attenta valutazione della propria devozione all’Ausiliatrice come Salesiani di Don Bosco. Questo, senza dubbio, può diventare un suggerimento utile per tutta la Famiglia Salesiana nel mondo, in modo tale da rendere attuale oggi l’appello che rivolse a suo tempo don Egidio Viganò, quando invitò a “prendere la Madonna in casa”.

Con il desiderio di tenere sempre più in casa Maria Ausiliatrice, viene offerta una semplice riflessione sull’adesione salesiana all’Eucaristia e a Maria Ausiliatrice, sul cammino percorso in questi 150 anni di fondazione dell’ADMA, sul carattere popolare del carisma salesiano che è stato consegnato nel tempo come tesoro da custodire, e sul cammino da percorrere “dalla casa dell’Ausiliatrice alle nostre case”.

In sintonia con la Strenna di quest’anno, viene ricordato come non c’è via verso la santità senza l’Eucaristia. L’Eucaristia è la chiave di volta per la conversione radicale del cuore all’amore di Dio. L’affidamento a Maria è condizione per vivere la grazia battesimale e maturarla attraverso il cammino della fede, convinti che Lei prenda “per mano” per condurre all’incontro con suo Figlio Gesù.

“La devozione a Maria Ausiliatrice fu intesa e promossa da Don Bosco proprio secondo una prospettiva di aiuto e difesa della fede nel popolo di Dio, tentato da ideologie che svuotavano il senso cristiano della vita e da tanti movimenti che attaccavano la fede e l’unità della Chiesa fondata sulla salda roccia della professione di fede di Pietro”. Con l’ADMA Don Bosco ha voluto offrire al popolo cristiano un itinerario di santificazione e di apostolato semplice e accessibile a tutti, nell’intento di difendere e promuovere la fede della gente e valorizzando i contenuti della religiosità popolare.

Concludendo, così si esprime il Rettor Maggiore: “Mentre rendiamo grazie per questi 150 anni di vita dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, impegniamoci, fedeli al carisma del nostro santo fondatore della Famiglia Salesiana, a lasciarci guidare dallo Spirito Santo per un rinnovato impulso evangelizzatore ed educativo… L’essenziale di questo impulso evangelizzatore consiste nel rinnovare l’Associazione con un’attenzione privilegiata alla famiglia e alle nuove generazioni”.

Seguendo queste tracce, si rimarrà fedeli alla strada percorsa da Don Bosco, per il quale la devozione alla Madre di Dio ha caratterizzato e fortemente segnato tutta la sua spiritualità e la sua azione pastorale ed educativa.

Pubblicata la rivista semestrale “Ricerche Storiche Salesiane” n° 72

L’Istituto Storico Salesiano (ISS) di Roma ha pubblicato il numero 72 della rivista semestrale di storia religiosa e civile “Ricerche Storiche Salesiane“.
Si riporta la notizia pubblicata oggi dall’Agenzia d’Informazione Salesiana (ANS)

(ANS – Roma) – È stato pubblicato il numero 72 (gennaio-giugno 2019) di “Ricerche Storiche Salesiane” (RSS), la rivista [semestrale] di storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS). Tra gli studi che spiccano in questa pubblicazione vi sono la seconda parte della ricerca sull’opera “Kristu Jyoti College” di Bangalore, in India, i saggi sul salesiano indiano Philip Thayil e sul venerabile cardinale polacco August Hlond, e un’analisi degli schemi omiletici mariani di Don Bosco.

Tra gli studi che si trovano in questa pubblicazione vi sono: la ricerca sull’opera “Kristu Jyoti College” di Bangalore, in India, i saggi sul salesiano indiano Philip Thayil e sul venerabile cardinale polacco August Hlond, e un’analisi degli schemi omiletici mariani di Don Bosco.

La rivista accoglie in questo numero, nel settore STUDI, tre saggi:

Kristu Jyoti College, Bangalore: storia e significato dell’apertura della prima istituzione salesiana nell’arcidiocesi di Bangalore – parte II rappresenta la seconda puntata del contributo di don Thomas Anchukandam alla presentazione di quest’opera fondamentale del panorama salesiano indiano. Lo studio inizia con una sezione introduttiva piuttosto lunga che si concentra sui significativi sviluppi nel mondo dopo la seconda guerra mondiale e la conseguente decolonizzazione, l’aggiornamento nella Chiesa e nelle congregazioni religiose emesse dal Vaticano II, il nuovo modo di pensare che è stato evidenziato dalla Congregazione Salesiana sulla scia dei Capitoli Generali XIX e XX (speciale), la situazione socio-politica dell’India indipendente e dell’ambiente ecclesiale immediato del “Kristu Jyoti College”, che l’autore considera indispensabile per situare storicamente il teologato costruito per formare sacerdoti sufficientemente preparati e per rendere efficace il ministero sacerdotale e salesiano in un mondo di rapida evoluzione. Il corpo principale dell’articolo affronta poi l’approccio cordiale delle autorità arcidiocesane, la costruzione e l’inaugurazione del teologato e i nove anni (1967-1976) in cui è servito come studentato salesiano di teologia per tutta l’India, portandolo ad essere un punto di partenza nazionale per la formazione teologica dei futuri sacerdoti Salesiani.

Don Philip Thayil: Visionario e Innovatore (1917-2003) è una ricerca realizzata da Mathew Kapplikunnel. Questo articolo si focalizza sulla figura visionaria e carismatica di questo salesiano atipico e sulle molteplici iniziative da lui intraprese. Ricevette la chiamata divina a 29 anni, era privo di educazione superiore di qualsiasi tipo e non aveva talenti speciali di cui vantarsi. Ciononostante, carico di uno zelo apostolico paragonabile a quello di don Bosco, unito a grinta e determinazione rare, diede vita a diverse iniziative, tutte d’ispirazione salesiana, ma del tutto originali. Nel contesto dello Stato del Kerala, terra di avidi lettori tra cui la letteratura immorale e comunista stava facendo strada, don Thayil rispose con numerosi progetti innovativi nei campi della pubblicazione, della stampa, della comunicazione sociale, dell’arte, della cultura e della promozione vocazionale. Questo studio, dunque, mette in luce le diverse iniziative guidate da don Thayil in queste aree. “Don Bosco Vennala”, la geniale creazione di don Thayil, che comprende il centro culturale e la tipografia con il suo centro di formazione, è l’emblema della sua fedeltà creativa al carisma salesiano, oltre che un segno della sua visione innovatrice, dell’operosità infaticabile, dei metodi incisivi e risoluti per soccorrere i giovani svantaggiati.

Nel terzo studio viene affrontato un tema complesso: il 9 marzo 2017 nel corso del Congresso peculiare dei Consultori teologi, è stata votata la Positio super vita, virtutibus, fama sanctitatis del Servo di Dio cardinale August Hlond, primate della Polonia, salesiano. Nonostante la Positio, che ha avuto come relatore il p. Ambrogio Eszer O.P., abbia ricevuto nove voti affermativi su nove, è stato richiesto alla Postulazione generale della Congregazione salesiana un riscontro su alcuni punti. Lo studio Sulle obiezioni circa i nove voti positivi espressi dai consultori teologi sulla positio per il processo di beatificazione e di canonizzazione del Servo di Dio cardinale August Hlond, primate della Polonia, dell’autore don Stanisław Zimniak prova a fornire chiarimenti proprio in merito a tali obiezioni. Le questioni formulate dai Consultori teologi erano soprattutto rivolte a ottenere chiarimenti circa la questione degli amministratori apostolici, nell’immediato dopoguerra: si chiede se effettivamente il primate Hlond abbia mentito. È stato notato che non risulta l’opinione dei vescovi tedeschi del tempo e non si conosce il merito delle “riserve” degli stessi per l’avvio della causa. Collegata al punto precedente risulta la perplessità, formulata in modo particolare nel Voto VI, riguardo alla pratica eroica delle virtù della prudenza e della giustizia. Mentre un ulteriore chiarimento relativo ai voti religiosi e agli studi era richiesto dal voto VII.

Nel settore FONTI è presentato il seguente testo:

Gli appunti di predicazione mariana di don Bosco. Con tale testo don Aldo Giraudo offre l’edizione critica di sette schemi autografi di predicazione di don Bosco conservati nell’ASC e composti in occasione di alcune feste mariane. Solo due di essi sono datati (3 giugno 1842 e 11 settembre 1864). Altri due, in base alla grafia, possono essere attribuiti ai primi anni di ministero sacerdotale, mentre i restanti appartengono certamente agli anni della maturità. Nonostante la concisione, questi manoscritti contengono alcuni dei punti che caratterizzano il magistero mariano di Don Bosco, in sintonia con la pietà del suo tempo: Maria è Madre di Dio e Madre nostra; le “glorie di Maria”, adombrate nei simboli biblici, sono state celebrate dai Padri della Chiesa e dalle Nazioni cristiane in ogni tempo; Maria ha una missione specifica in ordine alla salvezza eterna; Ella è potente presidio della Chiesa ed è valido sostegno dei cristiani in vita e in morte; la vera devozione mariana è sempre accompagnata da un comportamento virtuoso e santo e si esprime in semplici atti di culto.

Nel settore PROFILI viene poi presentato un contributo di Jan Pietrzykowski dal titolo: Arcivescovo Antoni Baraniak: salesiano zelante, vescovo indomito.

Nel settore NOTA si hanno due contributi. Il primo tratta il seguente argomento: Le memorie di don Luigi Bolla (1932-2013). La testimonianza missionaria: dal ricordo al messaggio. Ne è l’autore Antonio Scudero. Il secondo di Tadeusz Lewicki presenta: “Il palco alle Ragazze!” – L’interessante e valoroso apporto agli studi salesiani di Daniela Cavallaro, docente presso l’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, specialista nella ricerca sul teatro educativo per le donne.

Nel settore Recensioni sono state recensite alcune pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed alle attività salesiane:

Bogdan Kolar, Don Bosco e le opere salesiane tra gli sloveni. (= ACSSA – Varia, 9). Ljubljana, s.e. 2015; Mauro Forno, La cultura degli altri. Il mondo delle missioni e la decolonizzazione. Carrocci editore, Roma 2017; Eliane Anschau Petri, La santità di Maria Domenica Mazzarello. Ermeneutica teologica delle testimonianze nei processi di beatificazione e canonizzazione. Roma, LAS 2018; Waldemar Witold Żurek (edited by), Kronika Salezjańskiego Instytutu Filozoficznego w Marszałkach 1935-1939 [The Chronicle of the Salesian Philosophical Institute in Marszałki 1935-1939]. ( = Biblioteka Salezjańskiej Inspektorii św. Jacka w Krakowie, 9). Lublin, Drukarnia Gaudium 2018; Carlo De Paolis (a cura di), 90 anni di storia. Salesiani a Civitavecchia dal 1928, ( = Exallievi/e Don Bosco – Unione di Civitavecchia), s.l., Etruria grafica&stampa, 2018.

Nel settore Segnalazioni si presenta: Waldemar Witold Żurek (edited by), Salezjański Instytut Teologiczny w Krakowie 1929-1939. Kronika tom 1 [The Salesian Theological Institute in Poland 1929-1939. Chronicle volume 1]. ( = Biblioteka Salezjańskiej Inspektorii św. Jacka w Krakowie, 8). Lublin, Drukarnia Gaudium 2017; [Frank Freeman], A life brimming over with goodness. Fr Michael Maiocco SDB. Ascot Vale VIC, Salesians of Don Bosco 2018.

 

“Incontro con Don Bosco” nei luoghi Salesiani

Dal 1° al 6 luglio un gruppo di 67 giovani, composto da salesiani ed educatori provenienti da varie opere del Portogallo, ha visitato i luoghi salesiani del nostro territorio: Colle Don Bosco, Cascina Moglia, Chieri, Capriglio, Mondonio e Valdocco. Un’esperienza per scoprire e vedere con i propri occhi quei luoghi tanto cari a Don Bosco, dove è iniziata la sua opera e da dove ha avuto inizio lo spirito salesiano che si è diffuso in tutto il mondo, arrivando così anche tra i giovani del Portogallo. “Incontro con Don Bosco” è infatti un progetto di promozione vocazionale dei salesiani del Portogallo rivolto ai membri del Movimento Giovanile Salesiano (MGS), accoliti, animatori, scout, membri dei cori, della catechesi, dei gruppi “Amici di Domenico Savio”, “Club Bosco”, allievi dei corsi di Educazione Morale e Religiosa Cattolica e altri ancora.

Corso formatori: Quale paternità oggi per una maturazione affettiva dei salesiani?

Dall’1 al 3 luglio 2019, si è svolto a Roma (Istituto San Tarcisio) il corso per i formatori delle Case Salesiane delle Ispettorie italiane dal titolo Quale paternità oggi per una maturazione affettiva dei salesiani?.
Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana (ANS) in merito all’evento.

(ANS – Roma) – “Quale paternità oggi per una maturazione affettiva dei salesiani?” è stato lo sfidante titolo di un corso di formazione promosso dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) e rivolto ai formatori delle case salesiane delle Ispettorie d’Italia. L’evento, tenutosi a Roma, presso l’Istituto Salesiano “San Tarcisio”, dal 1° al 3 luglio, ha radunato circa 25 salesiani.

Ogni anno il Settore Formazione della CISI organizza nei primi giorni di luglio un seminario per i formatori salesiani, dedicato ad approfondire alcuni temi specifici. Quest’anno la scelta è stata quella di approfondire il tema della “paternità” dei salesiani, a partire dall’esperienza di paternità vissuta nella propria famiglia, proseguendo poi con quanto sperimentato nelle tappe della formazione iniziale e con lo sguardo proiettato infine sulla paternità educativa che ciascun Figlio spirituale di Don Bosco, di oggi e di domani, è chiamato a vivere con e per i giovani.

Nella prima giornata, guidata da padre Giovanni Salonia, OFMcapp., Responsabile della Scuola di Specializzazione post lauream in Psicoterapia della Gestalt, i partecipanti hanno esaminato il processo del discernimento vocazionale, a partire dalle Scritture e con dei focus specifici sulla maturità affettiva dei religiosi e dei candidati e sulle patologie incompatibili con la vita fraterna.

A coordinare i lavori della seconda giornata è stata invece un laico, il dott. Tonino Solarino, Psicoterapeuta e docente di Pastoral Counseling presso l’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina. Nelle sue riflessioni il dott. Solarino ha parlato di come creare un clima familiare nel discernimento e nell’accompagnamento formativo e di come procedere nella correzione paterna e nella gestione del conflitto nella fase formativa.

Infine, nella terza e ultima giornata, don Silvio Roggia, del Dicastero per la Formazione della Congregazione Salesiana, coadiuvato anche dal salesiano filippino Raymond Callo, Coordinatore della Formazione salesiana nella regione Asia Est – Oceania, ha illustrato i principali risvolti emersi dalla grande ricerca internazionale del 2018 su “Giovani salesiani e accompagnamento” (a cura del Salesiano Coadiutore Marco Bay); e quindi ha indicato alcune piste di lavoro in risposta alla domanda: “Che tipo di fraternità è richiesta dai giovani confratelli?”.

Forum Internazionale dei Giovani e cammino post-sinodale: la parola a don Rossano Sala

Si è svolto l’XI Forum Internazionale dei Giovani dal 18 al 22 giugno tra Roma e Ciampino, con la partecipazione di circa 250 giovani di tutto il mondo e in rappresentanza di tanti movimenti e associazioni ecclesiali. Si riporta l’articolo pubblicato oggi dall’Agenzia d’Informazione Salesiana (ANS) e il video-commento di don Rossano Sala.

(ANS – Roma) – “Un momento d’incontro, comunione e sinodalità… Che è andato a dare compimento alla riunione Pre-sinodale dei giovani del marzo 2018”. Con queste chiavi di lettura don Rossano Sala, SDB, Segretario Speciale per il Sinodo dei Vescovi del 2018, interpreta l’XI Forum Internazionale dei Giovani, svoltosi dal 18 al 22 giugno tra Roma e Ciampino, con la partecipazione di circa 250 giovani di tutto il mondo e in rappresentanza di tanti movimenti e associazioni ecclesiali.

Don Sala, può raccontarci cos’è successo in quei giorni?

Abbiamo vissuto tre ampi momenti di riflessione. La prima giornata è stata dedicata al cammino sinodale, con particolare attenzione al metodo utilizzato: perché il Sinodo sui Giovani c’insegna in primo luogo uno stile di camminare, di dare la parola a tutti, di ascoltare.

La seconda giornata, poi, è stata dedicata all’Esortazione Apostolica Christus Vivit, affinché ciascun giovane e Chiesa particolare potesse conoscerla e farla propria.

E nella terza giornata abbiamo ragionato sul grande tema della ricezione, la fase più delicata di questo cammino Post-sinodale: come inaugurare nuovi cammini, nuovi itinerari, nuove prospettive?

Sabato mattina, infine, il Papa ci ha accolti in udienza, ha salutato, stringendogli la mano, tutti i giovani, uno ad uno; e ha anche presentato i temi delle tre prossime Giornate Mondiali della Gioventù (GMG), scanditi dal verbo “Alzati”, in una prospettiva di Risurrezione e di consapevolezza di quello che i giovani possono dire e possono dare al mondo e alla Chiesa.

Quali sono le principali prospettive su cui lavorare ora?

Faccio riferimento alle tre parole emerse dal cammino sinodale: in primo luogo “Sinodalità”. La grande richiesta dei giovani alla Chiesa è che sappia vivere e lavorare insieme, che sia un segno luminoso di fraternità. I giovani ci hanno ricordato che la comunione è la prima e più importante forma di evangelizzazione.

La seconda parola è “Vocazione”. Ognuno è chiamato a dare la sua parte, in ottica missionaria. La grande domanda che Papa Francesco pone a tutti i giovani non è “Chi sono io?”, o “Cosa posso fare per essere felice?”; ma “Per chi sono io?”, “Chi devo rendere felice per essere felice?”.

E la terza è “Discernimento”. Papa Francesco non ci offre soluzioni preconfezionate, ma chiede ai giovani di mettersi davanti al Signore in una dinamica contemplativa ed entusiasmante, in cui tutti siamo soggetti attivi.

Cosa significa tutto questo per la Famiglia Salesiana?

Intanto voglio dire che a quest’incontro c’erano, sì, alcune persone del mondo salesiano, poi c’era Carina, la rappresentante del Movimento Giovanile Salesiano… Ma soprattutto c’erano tanti giovani che hanno manifestato in quei giorni una simpatia, una conoscenza e uno stile salesiano.

Poi, per un salesiano, significa principalmente fare dei giovani dei compagni di viaggio. Non i giovani come recettori, come destinatari, ma come protagonisti della Pastorale. Don Bosco, d’altra parte, ha sempre creduto nei giovani: basta vedere l’atto di fondazione della Congregazione, che è stato firmato da ragazzi di 14-15 anni. La Chiesa oggi ci chiede un rinnovato entusiasmo per ripartire da lì.

Guardando al Capitolo Generale, oltre che al cammino sinodale, quali Salesiani per i giovani di oggi?

Un salesiano, innanzitutto, che abbia fiducia nei giovani; che sappia mettersi in discussione di fronte alla sfide del nostro tempo, in una rinnovata laboriosità culturale; e che sia cosciente della sua vocazione specifica verso i giovani più piccoli e più poveri.

Su ANSChannel è disponibile il video integrale dell’intervista a don Rossano Sala (anche con sottotitoli in spagnolo).

RMG – Seminario di studio su “Accompagnamento Salesiano e Affettività”

Un Seminario di studio su “Accompagnamento Salesiano e Affettività” promosso dal Dicastero per la Pastorale Giovanile. SI riporta l’articolo pubblicato oggi dall’Agenzia d’Informazione Salesiana (ANS).

(ANS – Roma) – Dal 25 al 29 novembre 2019 al “Sacro Cuore” di Roma si terrà un Seminario di studio su “Accompagnamento Salesiano e Affettività” promosso dal Dicastero per la Pastorale Giovanile. Si tratta dell’ultima tappa di un percorso di animazione della Congregazione sul tema dell’Accompagnamento Salesiano.

Tra il 2010 e il 2013, infatti, il Dicastero per la Pastorale Giovanile ha organizzato una serie di quattro seminari, dal 2010 al 2013, sul tema della direzione spirituale. Gli atti di questa serie di seminari sono stati poi raccolti nella pubblicazione “Accompagnamento spirituale. Itinerario pedagogico spirituale in chiave salesiana al servizio dei giovani”.

Nel 2016, inoltre, lo stesso Dicastero ha promosso un Seminario di studio intitolato “Accompagnare la vita di preghiera”.

Alla luce delle indicazioni provenienti dai Sinodi sulla famiglia e sui giovani, e delle riflessioni promosse dalla Congregazione con il Congresso Internazionale su Pastorale Giovanile e Famiglia, il prossimo Seminario di Studio guarderà dunque all’accompagnamento dei giovani con riferimento al tema dell’affettività e dell’educazione all’amore.

Il Seminario si rivolge a Salesiani e laici impegnati nell’accompagnamento personale dei giovani e a quanti hanno un’esperienza concreta nell’educazione dell’affettività dei giovani nella Pastorale Giovanile Salesiana. L’incontro sarà articolato in quattro moduli: studio delle sfide antropologiche, culturali e sociali nel campo dell’educazione all’amore; caratteristiche della persona che accompagna i giovani nel cammino dell’educazione all’amore e nel discernimento; le sfide affettive che i giovani incontrano oggi nel loro cammino di crescita integrale; il contributo del carisma salesiano nei processi di educazione all’amore, a partire dallo studio delle fonti su San Francesco di Sales.

Ogni giornata sarà dedicata all’approfondimento di un modulo. Ogni giorno al mattino sarà offerta una lectio divina e una relazione principale sul tema, con un tempo appropriato per la riflessione personale e il confronto in gruppi linguistici. Nella prima sessione del pomeriggio di ogni giornata, i partecipanti potranno presentare i frutti del loro confronto nei gruppi di lavoro e dialogare con i relatori del Seminario. L’ultima sessione di ogni giornata sarà dedicata all’approfondimento, in forma laboratoriale e sotto la guida di esperti, di alcune tematiche specifiche in linea con gli obiettivi del Seminario: omosessualità e teoria del “gender”, affettività e famiglia, educazione sessuale integrale, “transformative learning”.

La metodologia proposta, pertanto, intende favorire il coinvolgimento attivo dei partecipanti e la produzione di materiale di supporto alla riflessione e all’educazione dei giovani con riferimento ai temi dell’affettività e dell’amore.

Il Dicastero per la Pastorale Giovanile è in grado di offrire la partecipazione al Seminario. Per l’alloggio e la sistemazione a Roma, si rinvia all’iniziativa dei partecipanti.

Per registrarsi al Seminario occorre compilare l’apposito formulario

 

 

XI Forum Internazionale dei Giovani: “Giovani in azione in una Chiesa sinodale”

Pubblichiamo la notizia a cura della redazione di AnsAgenzia iNfo Salesiana – del 1 luglio 2019, riguardo all’undicesimo Forum Internazionale dei Giovani che si è svolto dal 19 al 22 giugno tra Roma e Ciampino. Ecco le parole di Carina Baumgartner, austriaca rappresentante dell’MGS, con il racconto dell’esperienza vissuta:

(ANS – Ciampino) – Dal 19 al 22 giugno, tra Roma e Ciampino, si è svolto l’undicesimo Forum Internazionale dei Giovani, promosso dal Dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita. In rappresentanza del Movimento Giovanile Salesiano (MGS), ha partecipato l’austriaca Carina Baumgartner, che si è radunata insieme a circa 250 giovani delegati provenienti da più di 100 Paesi e circa 40 tra comunità, movimenti e associazioni ecclesiali. Ecco cosa ci racconta di quest’esperienza:

L’obiettivo era quello di promuovere la prosecuzione del cammino sinodale avviato dall’ultimo Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” e dall’Esortazione Apostolica di Papa Francesco “Christus Vivit”.

Ogni giornata iniziava con la preghiera, seguita da input specifici secondo il tema del giorno, tavole rotonde e discussioni aperte fra tutti i partecipanti, gruppi di lavoro e momenti di presentazione, e infine l’Eucaristia.

Il primo giorno è stato dedicato alla riflessione sul processo sinodale a livello locale, con domande sul coinvolgimento dei giovani come protagonisti di questo processo e sugli esempi di buone pratiche emerse da questo cammino comune. Il secondo giorno abbiamo affrontato invece la domanda “Quali aspetti di Christus Vivit sono più rilevanti per il nostro contesto specifico?”. Mentre il terzo giorno abbiamo trattato dei gesti concreti che potremmo attuare, a partire dalla domanda: “Come posso aiutare la mia comunità ecclesiale locale a procedere nell’attuazione delle proposte sinodali?”

Il Forum Internazionale della Gioventù si è concluso sabato con la celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro e l’incontro con Papa Francesco che ha salutato personalmente ognuno di noi.

La partecipazione a questo Forum è stata per me un’esperienza unica, sia a livello personale, sia come rappresentante dell’MGS. Il Forum è stato un grande esempio di come continuare il cammino sinodale con i giovani, di come ascoltarci e renderci protagonisti di questo processo. All’inizio del Forum ogni delegato è stato presentato individualmente per nome e Paese/Movimento: è stato un gesto che ho vissuto come un segno di accoglienza, apprezzamento e importanza della nostra presenza. I momenti più forti sono stati quelli di condivisione con gli altri partecipanti, non solo nei gruppi di lavoro, ma soprattutto nelle fasi informali.

Gli argomenti sono rimasti gli stessi: “Cosa sperimentiamo nella nostra vita quotidiana nella Chiesa? Cosa sogniamo per la Chiesa? Come possiamo sostenere il cammino sinodale?” E quest’evento ha dimostrato che siamo tutti parte di una grande famiglia chiamata Chiesa, piena di diversità e di giovani che “bruciano” per essa.

“Impegniamoci ad essere agenti del cambiamento, di pace, gioia e speranza” è stata una delle frasi motivazionali presentate da uno dei gruppo di lavoro nell’ultimo giorno. “Vogliamo una Chiesa con e per i giovani” è stata un’altra di queste frasi, che magari potrebbe essere piuttosto nota nell’MGS, ma che non descrive la realtà di tutti i giovani. Ecco perché, insieme a tutti gli altri membri della Chiesa, abbiamo bisogno di continuare questo cammino sinodale, per essere una Chiesa accogliente, proiettata verso tutte le persone, specialmente i giovani e coloro che sono o si sentono lontani dalla Chiesa.

Voglio concludere con un’altra frase motivazionale ascoltata al forum: “Siamo il volto di Cristo, pienamente vivo!”

Incontro congiunto dei Consigli Generali SDB e FMA

Dal Sinodo sui Giovani del 2018 ai Capitoli Generali del 2020: l’incontro congiunto dei Consigli Generali SDB e FMA.
Si riporta l’articolo pubblicato oggi dall’Agenzia d’Informazione Salesiana (ANS).

A cinque mesi dal precedente appuntamento, si è svolto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 26 giugno, il tradizionale incontro estivo congiunto tra i Consigli Generali dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Il tema principale della condivisione, realizzata presso la Casa Generalizia delle FMA a Roma, è stato ispirato dal Sinodo dei Vescovi del 2018, su “I Giovani, la Fede e il Discernimento Vocazionale”, con lo sguardo proiettato sui prossimi Capitoli Generali: quello dei Salesiani a Torino-Valdocco, tra febbraio e aprile 2020; e quello delle FMA a Roma, tra settembre e novembre 2020.

I principali contributi all’incontro sono arrivati da don Rossano Sala, SDB, Segretario Speciale al Sinodo del 2018, che è intervenuto sull’Esortazione Apostolica post-sinodale Christus Vivit (in particolare sui capitoli 7-8); e da suor Runita Borja, Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile delle FMA, che ha illustrato i punti salienti del Capitolo Generale 24 che l’Istituto FMA si appresta a celebrare:

  • Ascolto dei giovani;
  • In cammino con Maria;
  • Sinodalità Missionaria;
  • Lettura piena di speranza della realtà attuale.

Dopo i loro interventi è seguita una tradizionale condivisione in gruppi e in assemblea, da cui sono emersi alcuni spunti:

  • l’attenzione principale è stata dedicata a COME ASCOLTARE e ACCOMPAGNARE i giovani, a livello personale e comunitario;
  • bisogna concentrarsi sull’incontro con i giovani poveri ed emarginati, quelli che erano al centro del cuore di Don Bosco e Madre Mazzarello. Oggi significherebbe anche una specifica attenzione ai giovani che lottano contro la tossicodipendenza;
  • non basta leggere la Christus Vivit, bisogna anche studiarla e acquisirne le principali ispirazioni;
  • bisogna trovare il coraggio di cambiare le strutture e lo stile di vita in funzione dei giovani reali attorno a noi: “Per chi siamo?”
  • le domande aperte stanno rendendo migliore la nostra vita : Che tipo di salesiani per i giovani di oggi? Chi è che muove la nostra vita? Sono i giovani e lo Spirito Santo?

Nel pensiero offerto per la “Buonanotte” salesiana, il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha poi riflettuto sulle migliaia di giovani in difficoltà o a rischio che ogni giorno vengono salvati nelle case salesiane di tutto il mondo: bambini, ragazzi e giovani che sono accolti e amati nelle opere educative SDB e FMA e lì trovano la loro salvezza. Il necessario cambiamento della vita della Congregazione SDB e dell’Istituto FMA, già intrapreso attraverso i cammini precedenti i due Capitoli Generali (il 28° per i Salesiani e il 24° per le FMA), ha osservato, potrà avvenire davvero solo aprendo quotidianamente il cuore alle ispirazioni dello Spirito e donando la vita ai giovani.

L’incontro congiunto, con i suoi momenti di condivisione e confronto, fraterni e spontanei, favorisce anche la comprensione reciproca dell’unico carisma salesiano vissuto nelle diverse forme. Come recita la Carta d’Identità della Famiglia Salesiana (art. 10):

“Avvertire che senza gli altri, i membri di un particolare Gruppo non possono essere se stessi, dovrebbe essere consapevolezza da tutti coltivata”.

Eccomi! – Video animato su Maria Ausiliatrice: “Il secchio d’acqua”

Si riporta il video animato pubblicato ieri da ANS, l’Agenzia d’Informazione Salesiana, intitolato “Eccomi – Il secchio d’acqua“, riguardante la storia di una simpatica bambina che riceve un prezioso aiuto da una figura rassicurante: una bella signora col sorriso in volto e, in braccio, un bambino.

Eccomi – Il secchio d’acqua

Produttore esecutivo: José Luis Muñoz SDB (Direttore Editoriale)
Regia e disegni: Mauro Borgarello.
Soggetto: Bruno Ferrero.
Musiche: Musicmedia Milano.