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E’ stata una meravigliosa avventura: ricordando don Italo e don Vincenzo, fra memoria e speranza

Don Italo Spagnolo e Don Vincenzo Marrone: due uomini, due sacerdoti, due confratelli salesiani fioriti in terra africana, che sono stati padri, maestri e amici per tantissimi giovani che in loro hanno incontrato don Bosco. L’Animazione Missionaria dell’Ispettoria propone un momento di memoria a loro dedicato per domenica 24 gennaio, rivolto a tutti i confratelli salesiani. Di seguito la comunicazione dell’iniziativa:

“Quando avviene che un salesiano muore lavorando per le anime, la congregazione ha riportato un grande trionfo”

(C. 54)

Come dice bene questo articolo della nostra costituzione, la morte di un salesiano è un’ occasione di grande celebrazione. È passato poco più di un mese da quando don Italo Spagnolo e don Vincenzo Marrone ci hanno lasciati, dopo quasi quarant’anni di una vita donata fino all’ultimo respiro nella terra di missione in Africa. Due uomini, due sacerdoti, due confratelli fioriti in terra africana, che sono stati padri, maestri e amici per tantissimi giovani che in loro hanno incontrato don Bosco.
Vogliamo fare memoria della loro vita e, tramite le testimonianza di coloro che li hanno conosciuti, cogliere la loro eredità per rilanciarci con gioia e speranza in un rinnovato impegno missionario qui ed ora.
Vi invitiamo a seguirci il 24 gennaio alle 21.00 sulla pagina del sito dedicata alle dirette.

L’Equipe di Animazione Missionaria

Scuola Media Salesiani Bra – la didattica (DDI)

L’Istituto Salesiano “San Domenico Savio” di Bra  e la “didattica a distanza“: un aiuto concreto in questo periodo particolare per permettere agli allievi di collegarsi da casa ed essere presenti in modo virtuale alle lezioni, anche con l’ausilio della piattaforma di Classroom. Di seguito il video realizzato dalla Scuola Media dei Salesiani di Bra che spiega la DDI.

La Scuola Salesiana di Bra al 54° Concorso Internazionale “Piccoli artisti del Natale”

Anche quest’anno alcuni allievi dell’Istituto Salesiano “San Domenico Savio” di Bra hanno partecipato con i lori disegni al 54° Concorso Internazionale “Piccoli artisti del Natale” promosso dai Padri Carmelitani del Santuario di Gesù Bambino” di Arenzano (Ge).

Per votare è necessaria la registrazione sul sito dei Piccoli Artisti. La votazione si può effettuare fino al 6 gennaio 2021.

Con i loro disegni e con quelli degli altri compagni vogliono augurare a tutti buone feste natalizie.

Il sogno missionario in Africa: il ricordo di don Italo Spagnolo e don Vincenzo Marrone

Si riportano di seguito gli articoli di giornale dedicati ai Salesiani Don Italo Spagnolo (Il Biellese 1/12/2020) e Don Vincenzo Marrone (Gazzetta d’Alba 29/11/2020) , entrambi  legati al sogno missionario in Africa per molti anni ed entrambi mancati recentemente tornando alla Casa del Padre. Di seguito gli articoli.

>>>Leggi anche l’articolo su MISSIONI DON BOSCO: “Grazie a Dio, grazie a tutti: l’ultimo saluto di don Italo Spagnolo”

«Grazie don Italo per l’esempio»

Padre Spagnolo è stato un grande Salesiano . È morto giovedì, aveva 79 anni. Diceva sempre che con la preghiera e una disponibilità a tutto tondo la vita è un’avventura meravigliosa

Don Italo Spagnolo, grande salesiano, originario di Trivero, per 35 anni missionario in Africa, fondatore ed artefice di diverse opere, ci ha lasciati il 26 novembre, vittima del male oscuro che miete ancora tante vite. Ekaaro, (salve).

«Se il Signore ti vuole prete e Salesiano, io non farò altro che ringraziarlo per la tua vocazione» così la mamma. «Per adesso pensa a studiare seriamente e a comportarti bene. Poi si vedrà», così il papà.

Queste le due risposte che don Italo Spagnolo ha ricevuto da bambino quando ha confidato ai suoi genitori che gli sarebbe piaciuto diventare prete e salesiano.

Aveva conosciuto don Bosco frequentando la colonia estiva dei Salesiani di Varazze. Esperienza che gli era piaciuta moltissimo e che in qualche modo ha contribuito ad orientare la sua scelta di vita. Don Italo è nato a Trivero il 16 maggio 1941, a 14 anni è stato accolto nell’Aspirantato di Casale Monferrato dove ha compiuto gli studi ginnasiali. Entrato in Noviziato a Pinerolo, in provincia di Torino, ha emesso la sua prima professione religiosa il 16 agosto 1958. Ha trascorso il post Noviziato a Foglizzo, sempre in provincia di Torino, e dopo il tirocinio ha intrapreso gli studi teologici all’Università Pontificia Salesiana di Roma, dove è stato ordinato sacerdote il 21 dicembre 1968. Ha quindi conseguito la laurea in Filosofia e il diploma di assistente Tecnico in Psicometria all’Università Cattolica di Milano, rispettivamente nel 1974 e nel 1976. Si è abilitato a Roma all’insegnamento delle Scienze umane nel 1980.

Sacerdote novello ha svolto la missione salesiana tra i giovani dell’ex Ispettoria Novarese come insegnante e catechista ad Asti, Casale Monferrato e a Borgo San Martino. Successivamente ha prestato il servizio d’autorità come direttore e preside delle Scuole Secondarie di Primo e Secondo grado dal 1974 al 1982, prima a Muzzano (1974- 1977), poi a Novara (1977-1980) e infine a Vercelli (19801982). Nel 1982 è partito per la Nigeria ad Ondo, dove è stato superiore della comunità religiosa e parroco prima a St. Patrick’s (1982-1986) e poi a St. John Bosco’s Parish (1986-1998). Don Italo è stato anche il fondatore e il preside del Don Bosco Technical Institute di Ondo dal 1986 al 2003.

L’obbedienza lo ha poi trasferito nel 2003 in Ghana, a Sunyani, come direttore e parroco e successivamente, nel 2009, ad Akure in Nigeria sempre come direttore e parroco. Dal 2014 al 2019 è stato inviato a ljebu-Ode, in Ogun State (Nigeria) come incaricato della nuova presenza salesiana e parroco. Nel gennaio del 2019, per motivi di salute, è rientrato in Piemonte nella comunità di Torino San Giovanni Evangelista, dove ha svolto un apprezzato servizio pastorale, in particolare come vicario parrocchiale nella parrocchia “Sacro Cuore di Maria”.

Don Italo è stato un sacerdote salesiano con una profonda spiritualità, vivo ardore apostolico e una grande capacità di accogliere. Nella missione ha sempre manifestato grande sensibilità pastorale e capacità di ascolto e di animazione spirituale. Religioso fedele ed esemplare è stato un superiore saggio e dal cuore grande, un padre per tanti giovani secondo il cuore di don Bosco, benvoluto e stimato da tutti. Durante un’intervista, alla domanda «com’è la tua vita qui a Ijebu-Ode?», ultima tappa del suo lungo viaggio africano, rivelando in parte il segreto dei suoi successi pastorali, risponde così: «Nel 2014, dopo la chemioterapia, ho “strappato” al bravissimo medico curante il permesso di ritornare in Nigeria. Il mio superiore, esonerandomi dalla responsabilità di direttore-parroco ad Akure, mi ha proposto due alternative: essere d’aiuto in parrocchia a Lagos oppure far parte della nuova missione a Sagamu (passata subito a Ijebu-Ode). Nonostante le sue perplessità iniziali mi sono trovato “incaricato” della nuova presenza: una comunità di tre confratelli in avanscoperta. Qui infatti la nostra Ispettoria aveva acquistato un terreno per lo sviluppo di una nuova scuola tecnico- professionale. Abbiamo incominciato come sempre: vita di preghiera, di comunità, di servizio, di gioia salesiana.

I cattolici, i giovani e la gente gradualmente ci ha conosciuto e apprezzato. Nel dicembre scorso il Vescovo ha costituito parrocchia la nostra piccola comunità, con estrema esultanza dei fedeli. Una parrocchia senza casa parrocchiale (è in affitto) e con la chiesa “senza tetto”. “Abbiate devozione a Gesù Sacramentato e a Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli”, ci diceva don Bosco. È stata la visita a sorpresa del Procuratore di “Missioni Don Bosco” di Torino che ha fatto il miracolo. Grazie alla donazione di “Missioni Don Bosco” abbiamo potuto cominciare, a metà marzo, i lavori della struttura in ferro del tetto. Ci vorranno ancora molti soldini per le preventivate 1200 lamiere ma certamente l’aiuto del buon Dio non ci verrà meno».

Al termine della sua vita don Italo ci saluta così, dando motivo di profonda riflessione e gratitudine a noi suoi confratelli salesiani ed offrendo un’entusiasmante proposta di futuro a qualche giovane della nostra terra dal cuore buono e generoso come il suo: «A 79 anni continuo a vivere con gioia ed entusiasmo la mia vocazione salesiana, come agli inizi. La vocazione salesiana è onnicomprensiva: ci dà il senso di Dio e di lavorare incondizionatamente per il suo Regno, totalmente liberi; ci dà la gioia della comunità che ci sostiene in ogni circostanza; ci offre un campo d’azione stupendo: stare e lavorare con i giovani ed essere vicino alla gente con lo spirito di don Bosco gratifica immensamente. Ci si dona, ci si sacrifica, si ama e si è ricambiati».

Grazie carissimo don Italo per l’esempio che ci lasci. Sono sicuro che dal cielo continuerai a lanciare messaggi in yoruba alla tua gente con cui ti sentivi a casa, saprai toccare il cuore di tanti benefattori perché non rimanga incompiuta l’opera che hai iniziato, ricorderai a ciascuno di noi che con la preghiera e una disponibilità a tutto tondo la vita è un’avventura meravigliosa ovunque il Signore ci chiama, che il segreto della felicità sta nel sentirsi attori nella costruzione del Regno di Dio a servizio degli altri e che un pezzo di Paradiso davvero aggiusta tutto. «O eun pupo, O dab don Italo», «grazie di tutto e addio don Italo».

Le esequie si sono svolte nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Operaio di Vigliano, presiedute dal vescovo Roberto Farinella. Erano presenti numerosi confratelli salesiani e sacerdoti del clero secolare. Ai fratelli Elio e Silvano, alle loro rispettive famiglie, ai parenti e amici tutti le nostre più sentite condoglianze accompagnate dalla preghiera di suffragio, ma soprattutto di lode e di ringraziamento per il dono di don Italo.

La sua salma è stata tumulata nella tomba dei Salesiani nel cimitero di Muzzano, località in cui don Italo ha esercitato per la prima volta il suo ministero di direttore della Comunità. “… Per il salesiano la morte è illuminata dalla speranza di entrare nella gioia del suo Signore. E quando avviene che un salesiano muore lavorando per le anime, la Congregazione ha riportato un grande trionfo”. (Cost. art 54 – Don Bosco, MB XVII, 173 ) Siano rese grazie a Dio.

DON GENESIO TARASCO

direttore dei Salesiani biellesi

L’addio a don Vincenzo Marrone: “da missionario a tempo pieno per 35 anni a…Missionario a chiamata!”

29 Novembre 2020 Gazzetta d’Alba

Don Vincenzo Marrone nella casa salesiana di Ibadan fondata da lui
BRA Nelle prime ore di oggi, domenica 29 novembre, prima di Avvento e domenica della vigilanza, don Vincenzo Marrone, braidese, salesiano e missionario è mancato dopo una breve malattia. Nelle prime ore di questa mattina la comunità salesiana braidese ha saputo della dipartita. Pochi giorni fa era spirato un altro salesiano missionario in Nigeria, don Italo Spagnolo.

Questa epidemia ha portato via un grande salesiano e missionario: don Marrone era un sacerdote che ha speso tutta la vita al servizio della Chiesa e della Congregazione salesiana. Mentre celebrava la Messa ha avverto un malore ed è stato ricoverato; poi la scoperta della malattia, il rientro in comunità e un nuovo ricovero.

«Sono di Novello, stupendo paese delle Langhe cuneesi; sono stato ordinato nel 1967 e, dopo aver conseguito la licenza in teologia, ho ricevuto l’incarico di delegato di pastorale giovanile, a Torino Valdocco; un incarico che non aveva ancora una fisionomia precisa. Era il 1968, l’anno delle contestazioni giovanile in Italia e in Europa, con manifestazioni, contestazioni e grande volontà di trovare vie nuove nella società»: così inizia a raccontare la sua storia don Vincenzo Marrone, salesiano di 80 anni, per oltre 35 anni missionario in Nigeria, fondatore di case salesiane, scuole, oratori, laboratori, studentato teologico. È braidese di adozione, poiché i suoi genitori sono vissuti a due passi dal santuario della Madonna dei fiori, dove ancor oggi abitano le sorelle e i cognati.

Come nacque il sogno africano di don Vincenzo Marrone?

«Nel 1980 la Congregazione salesiana aveva lanciato il Progetto Africa affidando a una o due ispettorie salesiane una nazione africana con una forma di gemellaggio che si realizza inviando confratelli volontari e aiuti; all’Ispettoria di Torino era affidata la Nigeria. Nel 1982 ero stato nominato nuovo ispettore del Piemonte don Luigi Testa; con tre giovani di Valdocco siamo andati a dargli il benvenuto e fare gli auguri al nuovo ispettore, allora direttore a Lombriasco. Durante la conversazione chiesi a don Testa se avesse già delle richieste per la nuova missione Nigeria; mi rispose: “non ancora” e io aggiunsi d’istinto: “se hai bisogno conta su di me!”. Tre mesi dopo mi invitava ad andare in Irlanda per studiare l’inglese e prepararmi alla partenza in Nigeria».

Il 5 novembre del 1982 don Marrone entrava ad Akure, dove fonda la prima opera salesiana, poi sarà la volta di Ondo, una casa a Lagos e l’ultima ad Ibadan. Nello studentato salesiano di Ibadan, dove è assieme a un altro salesiano braidese, Paolo Vaschetto, i giovani salesiani lo chiamano our father, nostro papà, tutte le volte che lo vedono passare o alla sera dopo il Rosario prima di ritirarsi nelle proprie camere al termine della giornata.

Nel 2014 viene inviato nel Nord della Nigeria, dove i problemi con Boko Aram, una setta terroristica si fanno sentire da vicino e l’anno successivo, per motivi di salute rientra in Italia. Sembra che negli ultimi tempi sia rimasto vittima di un tentativo di sequestro, tesi mai confermata del tutto ma questa cosa lo turba molto, tanto che trovandosi in Italia nei mesi estivi rinvia la più volte la partenza.

L’ispettore dei salesiani del Piemonte destina don Vincenzo all’opera salesiana di San Paolo a Torino, dove è viceparroco e aiuto all’oratorio e ritrova un suo allievo salesiano qui in Italia per la formazione che aveva avuto ad Ibadan, Caius Tochi.

Nel 2018 succede una cosa particolare, non se l’aspettava più: ripartire per la Nigeria, non a tempo pieno, ma come lui stesso definisce «missionario a chiamata». Diceva don Vincenzo: «Torno in Nigeria per un mese, dal 18 aprile al 18 maggio. Nel settembre 2018, a conclusione delle celebrazione della professione perpetua, al Colle Don Bosco, di alcuni miei giovani confratelli tra cui 4 nigeriani, miei allievi, l’ispettore per Nigeria, Ghana, Liberia e Sierra Leone mi chiese di andare in Nigeria a predicare gli esercizi spirituali».

E all’età di 79 anni, li ha compiuti a fine febbraio, father Vincenzo era ripartito per la sua Nigeria, dove il suo cuore è rimasto. Lui, il don Bosco di Akure, Ondo, Ibadan era ritornato per «essere con Don Bosco per i giovani sempre!».

Poi ha continuato il suo ministero al San Paolo, sempre con tanto entusiasmo. Nel giorno di tutti i santi del 2020, mentre celebra la Messa ha un malore; viene soccorso in chiesa da un medico e infermieri presenti in chiesa e portato all’ospedale Maria Vittoria, dove gli viene diagnosticato il Covid-19, ma non essendo in condizioni di pericolo viene rinviato in comunità dove è accudito dai confratelli, tra cui un braidese, don Piero Busso, ordinato sacerdote il 7 settembre 1988 al Santuario (ha festeggiato il 40° di Messa nell’ultima Novena).

Chiudiamo con quello che definisco il suo testamento spirituale: «Sono missionario per dono di Dio, in una chiesa e una congregazione che mi hanno dato sempre ampi spazi e “croci” se vuoi , ma che ho sempre amato; progetti superiori a me che mi hanno e mi entusiasmano ancora, perché sono progetti di Dio sempre nuovo e che rinnova la nostra giovinezza». Questo lo scriveva a marzo.

Il caro don Vincenzo “padre e maestro come don Bosco di tanti giovani in Africa e in Italia” raggiunge la mamma Divina e papà Aldo. Addio don Vincenzo, ma nel vero senso della parola: a Dio, dove chi ti ha conosciuto, amato e ricevuto da te tante cose potrà ritrovarsi con te insieme a Maria Ausiliatrice e a don Bosco che tanto hai amato e fatto amare in tutto il mondo.

Lino Ferrero

Concorsi letterari, la tradizione continua

L’Istituto San Domenico Savio di Bra protagonista e vincitore dei concorsi ‘La scuola ch vorrei‘ e il 46° ‘Premio bontà‘: ne scrive Marco Dalmasso, docente di lettere, in un articolo pubblicato sulla pagina ufficiale dell’Istituto. Di seguito il testo integrale della notizia e il report dei vincitori del premio della bontà.

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Articolo di Marco Dalmasso

Anche quest’anno l’Istituto salesiano San Domenico Savio di Bra ha partecipato a diversi concorsi letterari con i propri allievi, ottenendo riconoscimenti importanti. Stiamo parlando dei concorsi “La scuola che vorrei” e il 46° “Premio della Bontà”.

Il primo, “La scuola che vorrei”, è stato organizzato dalla fondazione CRC di Cuneo (Media Partner la Stampa). Un buon numero di alunni ha partecipato alla sezione “racconto”, che consisteva nella produzione di un testo dal titolo “La scuola che vorrei”, alla luce dell’esperienza della didattica a distanza e dei cambiamenti che il Covid ha determinato in ambito scolastico. Sono stati oltre 300 gli elaborati giunti alla fondazione, solo tre i premiati.

Il secondo, il 46° “Premio della Bontà”, è stato indetto dall’Arciconfraternita di Sant’Antonio di Padova. Si tratta di un concorso rivolto a tutti gli allievi di ogni ordine e grado di lingua italiana ovunque residenti in Italia e nel mondo (molti elaborati sono giunti dall’estero). La sezione “narrativa” richiedeva la stesura di un testo seguendo la seguente traccia “Un luogo o un monumento può essere testimone di storie o eventi di bontà e solidarietà, che hanno lasciato tracce nelle nostre Città e Paesi. Racconta ciò che puoi scoprire nei luoghi in cui vivi.”

Ciò che unisce a fattor comune questi due concorsi è il nome del vincitoreFrancesco Molinaro, che frequenta la classe 3A. Francesco, infatti, è stato recentemente premiato a Cuneo tra i vincitori del concorso la “Scuola che Vorrei” e, a distanza di poche settimane, è stato nominato vincitore del concorso “Premio della Bontà” (la premiazione avverrà più avanti). Una bella soddisfazione per il ragazzo, sempre puntuale nello studio, preciso e dal comportamento impeccabile e per la nostra scuola. Una recente tradizione davvero gradevole, visto il medesimo risultato ottenuto la passata edizione da Matteo Mana, compagno di Francesco, sempre al concorso padovano.

A prescindere dal risultato, fa piacere che molti studenti decidano di mettersi in gioco, a dimostrazione di una vivacità culturale concretizzata anche nella scrittura, un elemento cardine nella formazione di qualsiasi studente.

 

Lingue e matematica nella didattica a distanza degli studenti di Bra

Non si tirano indietro insegnanti e alunni dell’Istituto San Domenico Savio di Bra, che nonostante le difficoltà del periodo continuano a fare scuola con la didattica a distanza.

Di seguito i report dalle classi di lingue e matematica.

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Diceva Cartesio: “Sono persuaso che la matematica sia il più importante strumento di conoscenza fra quelli lasciati in eredità dall’agire umano, essendo la fonte di tutte le cose.”

Nonostante la fatica del periodo, che non permette di incontrarsi e di condividere il bello dello stare insieme, la certezza di poter stare tutta la mattina in compagnia di compagni e professori per svolgere le lezioni in orario pressoché regolare (anche se in DAD) è una garanzia di futuro per tutti.

Noi ci crediamo, noi siamo gruppo.

Neanche le limitazioni della didattica a distanza fermano l’entusiasmo di ragazzi e prof. nel lanciarsi a scoprire il mondo nelle altre lingue.

Sempre verso nuovi orizzonti!

 

Domenica 29 novembre c’è l’open day della scuola media salesiana braidese

Si terranno il 29 novembre e il 15 gennaio le giornate di open day per la presentazione delle scuole medie dell’ Istituto San Domenico Savio di Bra.

Di seguito si riporta il testo integrale della notizia pubblicata su Gazzatta d’Alba ed il video di presentazione preparato dal direttore don Alessandro Borsello.

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Articolo scritto da Lino Ferrero

Fissate altre due date di presentazione della scuola media Salesiana di Bra: gli open day si terranno domenica 29 novembre e venerdì 15 gennaio 2021. I Salesiani hanno anche preparato un video in cui il direttore don Alessandro Borsello parla della realtà educativa che propone la scuola salesiana. Il preside, il salesiano Teresio Fraire spiega: «Come da tradizione organizziamo le giornate di presentazione della nostra scuola per le famiglie dei bambini di quinta elementare. Ambienti, offerte e ideali vengono presentati dai protagonisti della scuola salesiana: direttore, preside, insegnanti, genitori e alunni».

Gli open day si svolgono così. Dopo un momento comune nell’ampio salone-studio, opportunamente distanziati, le famiglie partecipano a rotazione ad alcune brevi lezioni degli insegnanti nelle rispettive aule e nel laboratorio di informatica. Al temine c’è spazio per le domande e i chiarimenti. Chi vuole iscriversi alla scuola potrà poi rivolgersi al direttore che incontrerà insieme genitori e figli.

Quest’anno sarà possibile seguire l’open day on line. Resta sempre la possibilità di visitare la scuola in altri orari, previa prenotazione. «La scuola media salesiana – dice don Alessandro Borsello, che è anche direttore dei Salesiani di Bra – offre un ambiente educativo in cui il ragazzo o la ragazza sono innanzitutto accolti e si trovano bene; la scuola si caratterizza per essere scuola cattolica e salesiana. Per questo proponiamo il tempo pieno, tutti i giorni da lunedì a venerdì con le lezioni al mattino e lo studio assieme ad altre attività nel pomeriggio. Abbiamo un ambiente studio grande, ci sono anche attività di recupero, proposte di carattere musicale, sportivo, di approfondimento delle lingue e di informatica». Riguardo i costi, obiezione che molti fanno, non trattandosi di una scuola pubblica, ma paritaria risponde il preside Fraire: «Sono contenuti: 250 euro di iscrizione e 300 euro al mese per 10 mesi. È molto meno di quanto costa allo Stato un alunno nella scuola pubblica. Inoltre sono possibili riduzioni in base al reddito».

 

Allievo dell’istituto San Domenico Savio vince il concorso “La scuola che vorrei”

Francesco Molinaro, allievo della terza media A dell’ Istituto San Domenico Savio dell’opera salesiana di Bra è stato premiato presso la Fondazione CRC di Cuneo per il concorso “La scuola che vorrei“.

Si riporta di seguito il testo integrale del tema vincitore, scritto da Francesco Molinaro.

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LA SCUOLA CHE VORREI
Francesco Molinaro
Classe 2^ A
Scuola Media Istituto Salesiano San Domenico Savio
Viale delle Rimembranze 19 – 12042 BRA (CN)

 

Nella nostra società la scuola è un’istituzione fondamentale dedicata all’istruzione e all’educazione degli allievi ed è un diritto per i bambini, nonostante nel mondo di oggi non tutti abbiano la possibilità di andare a scuola, soprattutto nei Paesi più poveri e nelle zone di guerra. Sicuramente l’esperienza della scuola è molto importante per noi ragazzi e rappresenta il nostro passaporto per il futuro perché insegna le basi della vita e crea amicizie.

Da alcuni mesi, a seguito dell’emergenza Covid, abbiamo dovuto dire addio alla scuola tra i banchi e a quella normalità che a volte ci annoiava, ma che ora rimpiangiamo. Abbiamo sperimentato invece una nuova didattica “a distanza” partecipando alle lezioni virtuali a casa tramite i computer. Grazie all’uso delle tecnologie e al notevole impegno degli insegnanti, la didattica a distanza è risultata efficace e ci ha permesso di continuare l’anno scolastico, evitando di rimanere indietro nei programmi.

Tuttavia ci sono state anche delle mancanze e delle difficoltà per gli studenti, perché la scuola non è solo fatta di materie e cose da imparare, ma anche di persone, amici, compagni e relazioni umane. Inoltre in aula i docenti affiancano e motivano i loro studenti, mentre fare questo on line è molto più difficile e non si riesce a capire che cosa succede dietro a una telecamera. Ed è proprio per questo che innanzitutto vorrei una scuola in presenza fisica e non virtuale, perché ritengo che gli studenti e i professori debbano stare insieme e vedersi tra loro. I valori principali della scuola che immagino sono l’educazione, il rispetto, l’impegno, il divertimento, la bontà e l’uguaglianza. Mi aspetto infatti una scuola piacevole, leggera, aperta e accogliente verso tutti senza nessuna distinzione, dove ognuno possa esprimere il proprio pensiero e nella quale non conta l’apparire ma l’essere. Nella scuola che sogno non ci sono i cosiddetti “bulli” che non rispettano le regole e rovinano le relazioni e il clima.

Tutte le persone arrivano senza paura e si sentono serene, al sicuro, accolte e senza preoccupazioni. Mi piacerebbe che ogni studente, entrando, veda una scuola pulita, ordinata, colorata e decorata e l’ambiente lo aiuti a dimenticare tutte le distrazioni e le preoccupazioni. Sarebbe anche bello se le classi fossero formate da poche persone in modo che si possa mantenere un clima calmo e sereno in cui gli studenti possano coltivare vere amicizie. Sostituirei i libri e i quaderni con i computer perchè li trovo più utili, leggeri e comodi.

Apprezzerei anche che lezioni fossero all’aperto perché stare in mezzo alla natura è bello, piacevole, aumenta la concentrazione e la fantasia. Mi piacerebbe anche che i professori avessero fiducia nei ragazzi come se fossero loro figli, ma che allo stesso tempo sapessero riprenderli in caso di bisogno. Vorrei che gli alunni durante le lezioni imparassero divertendosi e senza accorgersene grazie a giochi e attività in grado di coinvolgere tutti senza essere eccessivamente pesanti. Ad esempio in scienze mi piacerebbe usare il microscopio e fare degli esperimenti, in geografia visitare dei luoghi interessanti oppure in musica suonare nuovi strumenti. Introdurrei una nuova materia che si chiama “attualità” per rimanere aggiornati sulle notizie e sui fatti del momento ed imparare a diventare cittadini onesti.

Desidero una scuola dove tutti si impegnano e studiano non solo per il voto ma per la propria vita, un percorso di apprendimento in cui nessuno rimane indietro. Durante l’intervallo sarebbe bello stare all’aperto e avere un campo da calcio dove giocare, oppure un grande parco tra la natura dove rilassarsi. I compiti da fare a casa dovrebbero essere giusti in modo che gli alunni possano continuare a esercitarsi, pur trovando anche del tempo per riposarsi. In conclusione la scuola che sogno è un posto emozionante, fatto di fatiche, ma anche di gioie, dove tutti i ragazzi desiderano passare le loro mattine per imparare, per divertirsi e fare comunità. Alla base di questo vorrei ci fosse le la collaborazione reciproca tra insegnanti e allievi, la voglia di imparare e una buona armonia senza prepotenze ed esclusioni.
Dopo l’emergenza del Coronavirus, credo che ognuno di noi abbia voglia di riprendere la scuola e di ritrovarla diversa e migliore.

 

Francesco Molinaro.

 

Evento di apertura del progetto Labs To Learn

AGS per il Territorio, insieme con gli enti partner inaugura ufficialmente il progetto “Labs to Learn” con un evento che si terrà martedì 10 novembre alle ore 16.00 presso Valdocco (To).

L’evento verrà trasmesso in diretta social sulla Pagina Facebook @labstolearn sul canale Youtube LabsToLearn ed in diretta TV dal Gruppo RETE 7 su Piemonte + (canale 110 del digitale terrestre).

Di seguito il comunicato stampa dell’appuntamento.

10 NOVEMBRE 2020

Labs to Learn

Un progetto per ridurre la dispersione scolastica e
contrastare la povertà educativa

EVENTO DI APERTURA DEL PROGETTO

In diretta social e Tv

Gentile collega,
rendiamo noto alla tua attenzione l’evento di apertura ufficiale del progetto “Labs to Learn” che si terrà martedì 10 novembre alle ore 16.00 presso Valdocco (To). L’evento verrà trasmesso in diretta social sulla Pagina Facebook @labstolearn e in diretta TV dal Gruppo RETE 7 su Piemonte + (canale 110 del Digitale Terrestre).

“Labs to learn”, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è stato avviato il 12 ottobre. Riteniamo importante coinvolgere le diverse comunità interessate per raccontare le azioni progettuali ed evidenziare il tratto distintivo dei dispositivi che abbiamo immaginato per favorire l’apprendimento e l’inclusione sociale.
Nel contempo, desideriamo offrire una breve occasione di confronto e di riflessione sulla situazione giovanile, tra scuola, povertà educativa ed opportunità di crescita.
(Alessandro Brescia – Responsabile progetto)


Per gli operatori della comunicazione l’appuntamento non richiede l’accreditamento in quanto accessibile pubblicamente tramite la diretta streaming. Per coloro che desiderano ricevere materiali aggiuntivi o richiedere interviste ai Responsabili del progetto, scrivere a comunicazione@labstolearn.it.

Di seguito le informazioni principali dell’evento.



PROGRAMMA

La conferenza prevede relatori in presenza e in collegamento online.
Ore 16.00 – Let’s go!
– Saluti e presentazione del progetto
– Labs to learn e le differenti azioni
– Le dinamiche educative
Ore 17.00 – Conclusione

Interventi:

  • Marco Rossi-Doria: Vicepresidente impresa sociale “Con i Bambini”;
  • Francesco Profumo: Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo;
  • Fabrizio Manca: Responsabile Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte;
  • Don Leonardo Mancini: Ispettore Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta;
  • Don Stefano Mondin: Presidente AGS per il Territorio;
  • Alessandro Brescia: Responsabile di progetto;
  • Valentina Bellis: Responsabile Azioni e Territori;
  • Johnny Dotti: Imprenditore sociale;
  • Rosita Deluigi: Docente universitaria presso UNIMC – Università di Macerata.


“Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org”.

Il Nuovo Braidese: “Labs to Learn” sbarca anche a Bra

Il giornale Il Nuovo Braidese  per sabato 31 ottobre dedica un articolo al progetto “Labs to Learn” che sbarca anche a Bra. Di seguito l’articolo.

L’Associazione Giovanile Salesiana Per Il Territorio avvia il nuovo progetto “Labs to Learn“, un progetto finanziato dall’Impresa Sociale con i Bambini a valere sul bando del 2018 “Un passo avanti” e che si prefigge di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni. Il progetto è rivolto a circa 1140 minori e adolescenti tra gli 11 e i 17 anni e le rispettive famiglie, nelle città di Alessandria, Bra, Casale Monferrato, Vercelli e Torino. Labs to Learn è un progetto ambizioso, perché si propone di validare modalità innovative e non convenzionali per favorire l’apprendimento, sviluppare le competenze trasversali, rinforzare le reti di prossimità, e concorrere alla costruzione di comunità educanti propositive e consapevoli.

Il progetto muove dall’esperienza degli oratori e dei centri di formazione professionale salesiani per proporre un’alleanza educativa con gli altri enti della comunità, con l’obiettivo di sperimentare percorsi di inclusione non convenzionali. La situazione contingente data dalla pandemia ha amplificato la sfida educativa già ricca di stimoli e densa di ostacoli.

Il progetto propone:

– Metodo di Studio: percorsi di rinforzo del metodo di studio nelle classi 1° delle 9 scuole secondarie di I° grado partner;

– Maker Lab: percorsi di integrazione alla didattica in orario scolastico e laboratori extrascolastici all’interno di spazi innovativi per l’apprendimento esperienziale allestiti negli Oratori (coding, game design, realtà virtuale, stampa 3D e l’imparare facendo);

– Work Lab: percorsi di formazione e accompagnamento al lavoro destrutturati di 100 ore, progettati, gestiti e realizzati dai formatori della formazione professionale, dall’impresa, con un accompagnamento educativo dedicato;

– Community Lab: percorsi di attivazione di comunità e generatività sociale per costruire reti di prossimità ed alleanze educative con gli enti del territorio, coinvolgendo i minori e le relative famiglie.

Nelle prossime settimane, le diverse azioni cominceranno a prendere forma, al fine di offrire ai nostri ragazzi maggiori occasioni per sperimentare se stessi e crescere insieme.

Sintesi del progetto

Il progetto si propone di offrire una “seconda occasione” a minori e adolescenti a rischio di esclusione dai percorsi scolastici e formativi. Giovani che rischiano di vedere compromesso il diritto a completare l’obbligo formativo, avviare un percorso di inserimento lavorativo e crescita personale. I labs-to-learn salesiani quali luoghi di sperimentazione di sé, dove si prevede un riaggancio educativo attraverso una presa in carico individuale modulando sia la durata che i contenuti dell’intervento, secondo le attitudini di ciascuno. Percorsi di apprendimento non convenzionale, dove consolidare “l’alleanza educativa” tra operatori sociali, formatori, animatori volontari e tutor aziendali, al fine di creare uno spazio di protagonismo dei più giovani, coinvolgendo le relative famiglie, per favorire lo sviluppo di competenze trasversali utili nel lavoro e necessarie per la vita.

Sostenibilità economica

Il progetto Labs to learn è cofinanziato da “Con i bambini Impresa sociale” a valere sul Bando “Un passo avanti. Idee innovative per il contrasto alla povertà educativa minorile”. Labs to learn ha una durata di 34 mesi, a partire da ottobre 2020.