Articoli

Udine, il presidente Mattarella in visita al “Bearzi” per ricordare Lorenzo: “La sicurezza sui luoghi di lavoro è un diritto, assicurarla un dovere”

“In questo tempo difficile è di conforto trovarsi sotto l’immagine rassicurante di Don Bosco“: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina ha fatto visita all’istituto salesiano “Bearzi” di Udine, scuola frequentata dal giovane Lorenzo Parelli, morto lo scorso gennaio a causa di un incidente alla Burimec di Pavia di Udine, l’ultimo giorno di un percorso duale tra scuola e lavoro. Il presidente è stato accolto dalla comunità salesiana di Udine, con il direttore don Lorenzo Teston, il superiore dell’Italia Nord Est, don Igino Biffi, il vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio e l’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato. Presenti anche il sindaco di Udine, Pietro Fontanini e il governatore della Regione, Massimiliano Fedriga.

Dopo aver incontrato privatamente i genitori e la sorella di Lorenzo, il presidente  è stato guidato nell’istituto tra le aule della scuola primaria e quelle del centro di formazione professionale. Poi, il momento istituzionale nella palestra con i saluti delle autorità presenti.

“Udine le è grata, signor Presidente, perché la sua visita dimostra l’impegno dello Stato affinché episodi come quelli che abbiamo ricordato oggi non accadano più”, ha detto il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, che poi ha rivolto un ringraziamento anche all’istituto “Bearzi”: “Ringrazio l’istituto Bearzi che rappresenta un punto di riferimento non solo scolastico ma anche sociale per tutti i ragazzi del Friuli”.

Massimiliano Fedriga, governatore dei Friuli Venezia Giulia ha invece sottolineato come serva “rafforzare la formazione e quindi la prevenzione. Solo la competenza e la consapevolezza possono tutelare chi, come Lorenzo, non stava lavorando, ma si stava formando. Forse in questo episodio è mancata la centralità dello studente, dunque la prima cosa è riportare le persone al centro dei percorsi formativi”.

L’opera costante di tutta la comunità educativa del Bearzi, in comunione con le Istituzioni, con la Chiesa ma soprattutto con le forze imprenditoriali del territorio, qui ben rappresentate, è quella di promuovere spazi e tempi di umanizzazione, di progresso e coesione sociale, di incontro con il messaggio del Vangelo –  ha detto il direttore don Lorenzo Teston -. Qui al Bearzi speriamo ardentemente e operiamo costantemente al fine di non venire meno al compito educativo affidatoci, fornendo il nostro aiuto a realizzare quello spirito comune, italiano, europeo e mondiale, di fratellanza, di solidarietà e di coesione, rivolto al progresso di ogni persona e conseguentemente della società intera”.

Il prof. Giulio Armano, invece, ha spiegato come “Alcuni ragazzi che accedono alla formazione professionale provengono da qualche insuccesso scolastico: il nostro ambiente li accoglie e li rilancia cercando di valorizzarli,  aiutandoli ad acquisire le competenze che in questo momento il mercato del lavoro cerca e richiede fortemente (muratori, cuochi, camerieri, meccanici, elettricisti, saldatori) maestranze spesso introvabili. Molti ragazzi partendo dai percorsi IeFP sono poi diventati artigiani o imprenditori”.

A testimoniare chi fosse Lorenzo in classe è stato Matteo Lorenzon, suo compagno. “Si vedeva proprio che non era mai svogliato nel venire a scuola. Anzi aveva sempre voglia di imparare e scherzare con tutti e, dato che era molto bravo, capitava spesso di chiedergli un aiuto e lui era sempre pronto a darti una mano. Nel giorno di rientro a scuola durante il periodo di stage, dove ci rincontravamo tutti, ci raccontavamo a vicenda quello che facevamo in azienda. Lui ci raccontava con grandissimo entusiasmo dei bei lavori che facevaI momenti che passavamo tutti insieme sia in classe che a ricreazione erano sempre un divertimento; noi continuiamo a farlo ricordandoci sempre delle sue battute. In questi momenti dove magari eravamo solo noi della classe Lorenzo ci parlava del fatto che gli piaceva di più stare in azienda a lavorare rispetto che stare a scuola, come anche a tutto il resto della classe. Caro Lorenzo per noi resterai sempre un membro della nostra classe. Continua da Cielo a portare avanti con tutti noi la passione per questo fantastico mestiere”. 

“Io sono qui anzitutto per esprimere la mia vicinanza e la mia partecipazione all’immenso e insanabile dolore dei genitori, della sorella, degli amici e dei compagni di Lorenzo. È una ferita profonda che interroga l’intera comunità, a cominciare dalla quella scolastica di cui era parte, dai ragazzi e dagli insegnanti del suo corso di formazione professionale – ha detto il presidente Mattarella nel suo discorso -.  La natura del suo percorso formativo lo aveva portato in azienda. Ma è accaduto quel che non può accadere, quel che non deve accadere. La morte di un ragazzo, di un giovane uomo, con il dolore lancinante e incancellabile che l’accompagna ci interroga affinché non si debbano più piangere morti assurde sul lavoro. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, una necessità; assicurarla è un dovere inderogabile. Questa esigenza fondamentale sarà al centro della cerimonia di dopodomani, Primo Maggio, al Quirinale. Ma quest’anno anticipiamo qui la celebrazione della Giornata del Lavoro, in omaggio a Lorenzo e a tutti coloro che hanno perso la vita sui luoghi di lavoro, affinché si manifesti con piena chiarezza che non si tratta di una ricorrenza rituale, astratta, ma di un’occasione di richiamo e riflessione concreta sulle condizioni del diritto costituzionale al lavoro”.

“Il ritardo – un ritardo che ci mette in coda alle statistiche europee – con il quale gran parte delle nuove generazioni riesce a trovare una occupazione non è condizione normale – ha detto ancora il Presidente  – .Sono quindi apprezzabili i percorsi che accompagnano i giovani ad entrare nel mondo del lavoro. Un mondo che deve rispettarli nella loro dignità di persone, di lavoratori, di cittadini. Che dia ai giovani quel che loro spetta, che consenta loro di esprimere le proprie capacità, affinché possano costruire il domani. È una necessità per il futuro stesso dell’intera società”.

“Esperienze come questa in cui ci troviamo, il Bearzi, – come è stato poc’anzi sottolineato opportunamente – sono uno strumento di forte contrasto alla dispersione scolastica e, sovente, sollecitano il raggiungimento di un titolo di studio secondario superiore. Le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono un’occasione da cogliere anche per modificare questi squilibri generazionali che hanno il loro fulcro nel lavoro ma che riguardano anche la casa e il welfare, insomma le condizioni per progettare in autonomia il proprio futuro e dar vita a una famiglia”.

“L’Italia ha dimostrato nei mesi passati di possedere le qualità morali per non lasciarsi confondere, per non lasciarsi distrarre dal proprio cammino e dai propri valori. Quando aumentano le difficoltà siamo capaci di trarre una forza supplementare dalla unità di intenti, che pure fa salva la diversità e la ricchezza degli apporti. È parte della nostra cultura, della nostra civiltà. Il lavoro è espressione di questa coesione, di questa spinta all’unità, di consapevolezza di un destino comune. Una forza preziosa che ci serve particolarmente in questa stagione, in questo periodo così difficile. Buon lavoro per l’oggi. Buona preparazione per il lavoro di domani”, ha concluso il Presidente della Repubblica.

Gli Esercizi Spirituali del CFP al Colle Don Bosco

Nelle giornate di martedì 5 e mercoledì 6 aprile, si sono svolti presso Colle Don Bosco gli Esercizi Spirituali per i ragazzi e le ragazze dei CFP.

Il tema che ha guidato le due giornate è stato quello di “Amati e chiamati“.

Abbiamo avuto modo di riflettere sugli amori della nostra vita, sull’amore di Dio che abbraccia ogni uomo, ripercorrendo a piedi anche alcune tappe della vita di Giovannino Bosco, da Castelnuovo al Colle Don Bosco. Nella seconda giornata abbiamo riflettuto sul tema della chiamata: a cosa siamo chiamati, il sogno dei nove anni, l’esperienza di un salesiano sacerdote e l’esperienza delle chiamate che incontriamo nella nostra vita. Il tutto è stato animato da momenti di gioco, di svago e di divertimento. La profondità di questi giorni ha lasciato una traccia grande dentro di noi che ci porteremo dietro da qui in avanti.

Don Alberto Goia – Delegato di Pastorale Giovanile

CFP Alessandria: “Studio e stage per 230 allievi: il 70% trova lavoro idoneo” – Il Piccolo

Di seguito l’articolo pubblicato sul giornale della provincia di Alessandria “Il Piccolo” a cura di Massimo Brusasco, in merito alle attività di stage degli allievi del CFP di Alessandria.

***

Scuola – Studio e stage per 230 allievi: il 70% trova lavoro idoneo

Incontro allo Cnos, storico centro di formazione professionale. Lo dirige un prete. «Le aziende hanno fretta di assumere, noi possiamo aiutarle»

Qui ci provano a capire cosa serve alle aziende e cosa ai ragazzi. Di solito, le cose collimano: quelle cercano persone con voglia di lavorare, questi di lavorare hanno necessità. In mezzo, ovvero “qui”, c’è lo Cnos, centro di formazione da anni sulla breccia.

Sede alla Don Bosco in corso Acqui, un prete che fa il direttore, 230 allievi e una trentina di realtà produttive alessandrine come partner: sono quelle che si mettono a disposizione per gli stage e che, da ultimo, siglano i contratti con chi si è specializzato nei laboratori salesiani.

«Però ci vuole pazienza: capisco bene che le aziende, talvolta, hanno urgenza di nuovo personale, ma è fondamentale seguire un percorso formativo corretto, così da mandare al lavoro gente qualificata».

La convinzione è di don Pietro Mellano, il direttore dello Cnos. Da come parla, capisci che ama quello che fa. E che si impegna affinché chi cerca e chi offre trovino qui un punto di incontro.

Voglia di crescere

Le ambizioni sono molte, la voglia di ingrandirsi anche. S’è cominciato con l’ampliare gli spazi, inglobando la vecchia scuola materna; si proseguirà col portare da due a tre anni il corso per riparatore veicoli, «in modo tale che, già dopo la terza media, gli interessati possano essere iscritti, senza attendere il compimento del 16esimo anno d’età».

E così verrà equiparato agli altri due corsi, molto gettonati: meccanica industriale e operatore servizi alle imprese.

Non solo:

«Avremo presto anche un corso annuale di saldo-carpenteria, in modo tale da accontentare chi vuole ottenere una qualifica dopo un solo anno di studio. Che è suddiviso in due parti: metà si svolge nel nostro centro, metà in azienda. È un settore interessante, perché c’è molta richiesta».

Il comparto della meccanica tira parecchio:

«Secondo me è importante che noi e le aziende si definisca insieme il percorso formativo. Le opportunità per chi vuole lavorare ci sono, certo è che a volte la politica non aiuta. Ad esempio, in alcuni casi è impensabile che chi gode del reddito di cittadinanza voglia rinunciare al beneficio per entrare in una fabbrica…».

Ultimamente, la richiesta delle aziende è di personale che abbia competenze trasversali, ovvero meccaniche ed elettriche. Lo Cnos, che è prettamente meccanico, sta valutando collaborazioni con altri istituti:

«Una ricetta vincente potrebbe essere unire gli interessi delle aziende con quelli della formazione professionale e di altre scuole del settore. Il territorio, a oggi, ha bisogno di far funzionare la logistica, e ne siamo ben consci. Anche per questo motivo abbiamo avviato contatti con Confindustria: insieme potremo operare ancor meglio».

Anche gli adulti

Intanto, sono 130 gli allievi che seguono i corsi di qualifica professionale; un centinaio, invece, gli adulti impegnati in lezioni diurne per un futuro da magazziniere o da impiegato nel commercio digitale. Il numero degli stranieri si aggira attorno al 30%:

«Nessun problema di integrazione, ma, in certi casi, bisogna superare le difficoltà linguistiche».

Altra percentuale importante riguarda quelli che trovano un lavoro coerente al titolo acquisito:

«Siamo tra il 67 e il 72%, che non è affatto poco. Mica ovunque si diplomano ragazzi che poi lavorano, in effetti, nel settore per il quale hanno studiato…».

MASSIMO BRUSASCO

m.brusasco@ilpiccolo.net

CNOS-FAP Vercelli: La forza della testimonianza!

I ragazzi del CNOS-FAP di Vercelli hanno potuto prendere parte al racconto di Alan, un giovane vercellese che è riuscito a riottenere la propria autonomia dopo un passato da tossico dipendente.

Di seguito si riporta la notizia del CNOS-FAP di Vercelli:

***

Sguardo sereno, voce sicura e voglia di raccontarsi sono le caratteristiche che maggiormente ci hanno colpito di Alan, un giovane vercellese che ha portato una testimonianza importante ai nostri ragazzi, una testimonianza di vita vera.

In modo chiaro, semplice e diretto Alan ha scelto di aprirsi e di farsi conoscere attraverso il racconto del personale percorso che ha seguito per liberarsi dalla tossico dipendenza.

Un percorso che lo ha messo, talvolta, a dura prova, che lo ha visto rimettersi in gioco grazie all’aiuto di comunità e di persone che hanno sempre creduto in lui e nella sua rinascita.

La voglia di riafferrare la sua quotidianità,di tornare ad essere alla guida del proprio destino partono da un primo approccio al mondo del volontariato, tramite l’operazione Mato Grosso, fino a ricrearsi una stabile posizione lavorativa circondato dagli affetti della famiglia e degli amici.

Ai ragazzi Alan ha ricordato quanto sia importante avere buone relazioni, legami sani ed onesti che non ci facciano perdere la buona strada.

Attraverso i suoi occhi e le sue parole siamo stati coinvolti con il cuore,ci siamo sentiti avvolti dalla sua serenità e sincerità e siamo stati colpiti dalla naturalezza con cui ha scelto di renderci partecipi di pagine di vita non sempre serene!

Grazie Alan, é stato un vero piacere conoscerti.

A presto

 

 

I ragazzi del CFP di Valdocco al SERMIG di Torino per dire sì alla PACE

Nelle scorse giornate, gli allievi e le allieve del Centro di Formazione Professionale di Valdocco, insieme ai loro formatori, hanno dato il proprio contributo in favore dell’Ucraina partecipando come volontari alla raccolta realizzata presso il SERMIG, l’Arsenale della Pace di Torino. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

***

I ragazzi di Valdocco dicono “SI ALLA PACE”.

E lo fanno con ciò che la Formazione Professionale Salesiana da sempre trasmette come valore umano, sociale, spirituale: il lavoro. L’intelligenza nelle mani diventa – in questi giorni di grande sgomento e preoccupazione – “la pace nelle mani”. Quelle stesse mani, che quotidianamente animano i laboratori per costruire futuro e speranza professionale, sono in questi giorni impegnate per costruire un ponte umanitario di speranza per la popolazione Ucraina.
Ecco perché i ragazzi ed i loro formatori si sono dati appuntamento in un luogo altamente simbolico della nostra realtà territoriale: l’Arsenale della Pace di Torino. Fianco a fianco con adulti, volontari, operatori e consacrati. Uniti come in una grande famiglia, come Don Bosco ha nel tempo insegnato loro.

È bello, edificante e commovente vedere tanti ragazzi, spesso accusati di indifferenza ed alienazione sociale, rimboccarsi le maniche e mettere a disposizione ciò che di più prezioso hanno: il proprio tempo, le proprie emozioni e le proprie mani, per raccogliere, selezionare, stoccare, imballare ogni genere di prima necessità con la consapevolezza che “un piccolo gesto compiuto da un cuore giovane, ha un grande valore agli occhi di Dio”.
Abbiamo visto negli occhi di questi ragazzi impegnati una luce diversa, una consapevolezza nuova. Tra il sudore, qualche sorriso ed anche qualche lacrima, poche parole. Tanta voglia di fare e di lasciare l’impronta del proprio cuore su questi pacchi che, nonostante la distanza, ci uniscono insieme alla preghiera, ai nostri cari fratelli ucraini.

“Prof… oggi ho capito cosa significa far parte di un’unica grande famiglia”.

CFP Rebaudengo: un motore per la pace

I ragazzi di prima riparazioni carrozzeria e la seconda meccanici automotive del centro di formazione professionale Torino Rebaudengo, con l’aiuto dei formatori, hanno realizzato un motore colorato di azzurro e di giallo, il quale rappresenta la bandiera ucraina, e nominandolo motore della pace” in segno di solidarietà verso le vittime innocenti causate dalla guerra.

Di seguito l’articolo del CFP Rebaudengo.

***

Quello che sta accadendo in questi giorni in Ucraina non può lasciarci indifferenti. Le scene che rimbalzano continuamente attraverso i media e che mostrano città distrutte, tanti sfollati e troppa sofferenza ci toccano nel profondo e ci portano a confrontarci con qualcosa che credevamo facesse parte solo di un tempo che non c’è più e che invece ci tocca vivere direttamente. La grande quantità di profughi che dall’Ucraina giunge nei paesi europei, alla ricerca di un luogo tranquillo in cui riprendere parzialmente la propria vita e fuggire dalle sofferenze, testimonia la forte necessità di mettere in piedi una macchina di solidarietà in grado di fornire a queste persone un’accoglienza calorosa e familiare.

Tutti gli ambienti pastorali della nostra casa del Rebaudengo sono attivi per diverse forme di concreta carità, informazione e disponibilità.

Anche i ragazzi del CFP non sono rimasti indifferenti a quanto sta succedendo. Con l’aiuto dei formatori due classi, la prima riparazioni di carrozzeria e la seconda meccanici automotive, hanno realizzato il “motore della pace”, un motore colorato di azzurro e di giallo, simbolo della bandiera ucraina, in segno di solidarietà con i civili ucraini, vittime innocenti di quanto sta accadendo.

Il motore della pace è stato presentato a tutti gli allievi nel corso del buongiorno del lunedì mattina, durante il quale il direttore dell’Opera Rebaudengo Don Luca Barone, ha spiegato ai ragazzi quanto sta accadendo in Ucraina, illustrando le sofferenze che quel popolo è costretto a subire. Don Luca ha inoltre invitato i ragazzi a pregare per la pace e, presentando il motore, ha affermato che

“il motore di ogni azione e di ogni scelta è il cuore, e aver assemblato un motore con i colori dell’Ucraina è il simbolo della nostra volontà di costruire e assemblare un cuore capace di scelte di pace e di solidarietà, perché nessun luogo è lontano”.

I temi della solidarietà e della coesione contro il male, emersi in modo forte in contrapposizione alla tragedia che stiamo vivendo, non sono argomenti nuovi per i ragazzi del Cfp. Esattamente un mese fa tutti i nostri allievi hanno preso parte a un’attività sul Giorno della Memoria, che aveva come scopo di sottolineare l’importanza del ricordo e della memoria stessa affinché quanto accaduto in passato non succeda nuovamente. Attraverso diverse attività guidate dai formatori, la visione di alcuni filmati inerenti al tema e la realizzazione di clip video contro le discriminazioni, i nostri ragazzi hanno potuto conoscere quanto accaduto in altri tempi a causa dell’odio e comprendere che lo spirito di solidarietà e la pace sono valori fondamentali che devono essere difesi in ogni caso.

CFP Day all’Agnelli – Area Metropolitana Torinese

Il 7 marzo 2022 si è svolto il “CFP Day” dell’Area metropolitana torinese all’istituto salesiano Agnelli di Torino.

L’evento ha coinvolto alcuni ragazzi scelti dai CFP Agnelli, Valdocco, Rebaudengo, San Benigno Canavese e Châtillon.

Il tema che ha guidato la giornata ha riguardato la realizzazione del proprio sogno, alla luce dei propri limiti, delle possibili guide sul proprio cammino, ai mezzi e ai modi necessari per realizzarlo.

Tra le immagini chiave della riflessione portata avanti durante l’incontro si trova quella del trampolino, ovvero come paragone del limite:

ci sono dei trampolini più alti e altri più bassi, ma si possono fare lo stesso dei bellissimi salti indipendentemente dall’altezza del trampolino, ovvero alcuni partono con più limiti, ma possono realizzare i propri sogni, se si impegnano con costanza e con l’aiuto di Dio che è Padre.

Al Cnos-Fap di Serravalle il “via” del corso di addetto alle vendite – novionline

Al Cnos-Fap di Serravalle si è conclusa la prima settimana del corso di ADDETTO ALLE VENDITE, corso gratuito per disoccupati finanziato dalla Regione Piemonte e che quest’ anno arriva alla sua quarta edizione. Di seguito la notizia pubblicata su novionline.

***

Un corso importante per il CNOSFAP di Serravalle che dal 1999 prepara giovani e meno giovani nell’ambito dei servizi di vendita, supportato da tante aziende del territorio e da numerosi Store collocati nel Parco Commerciale di OUTLET e RETAIL di Serravalle Scrivia.

Il corso di ADDETTO ALLE VENDITE è un’opportunità per molti che vogliono approcciarsi al settore del servizio vendita, con il nostro programma, sempre in evoluzione e attento ai cambiamenti del mercato, offriamo, agli studenti la possibilità di arricchirsi di quella minima preparazione che può creare basi solide per intraprendere questa carriera lavorativa.

«Anche durante il momento di maggior crisi, siamo riusciti, con gli sforzi di tutti (noi formatori e aziende locali), a costruire progetti per i nostri studenti per permettere loro di avere un’occasione e aiutare il territorio ad evolversi», queste le parole di Valeria Teti, formatore CNOSFAP referente degli stage e responsabile dello Sportello servizi al lavoro.

Il corso ADDETTO ALLE VENDITE è formato da ore di laboratorio in sede e importanti ore di STAGE in azienda.

Possiamo vantare la collaborazione di professionisti del settore come formatori quali: un architetto esperto in allestimenti commerciali, un dottore commercialista, un esperto in marketing e un social media manager -influencer nel settore della moda, tutto questo supportato da laboratori attrezzati e aggiornati come il laboratorio di informatica e il laboratorio commerciale che riproduce uno punto vendita dove trovare attrezzatura per poter fare simulazioni e dove ci si può confrontare con software gestionali di ultima generazione utilizzati in diversi negozi grazie alla collaborazione con la ditta EUROBALANCE di Alessandria.

«In questa settimana- interviene Andrea Negruzzo, coordinatore di centro- abbiamo raccolto le aspettative dei nostri studenti e questo è sempre un momento delicato. L’approccio formativo salesiano ci guida a mettere al primo posto l’individuo per costruire con lui un percorso e mai come in questo periodo storico, sentiamo importante questo momento, perché sappiamo che è il valore aggiunto per alimentare la speranza. Il lavoro che facciamo con i nostri utenti è sempre capillare e non si ferma alla sola analisi del bisogno o alla somministrazione di competenze. Ci prendiamo reciprocamente per mano perché “Nessuno resti ultimo” per citare con una frase di Don BOSCO».

Il lavoro del CNOSFAP non si ferma qui ma continua con tutte le iniziative e percorsi di formazione proposti che potete trovare sul sito www.cnosfap.net.

Ricordiamo che le iscrizioni per la scuola dopo la terza media al percorso di formazione OPERATORE AI SERVIZI DI VENDITA, anche se formalmcnosente chiuse sul sito del MIUR on line, sono ancora possibili presso la segreteria del nostro centro (0143 686465).

CNOS-FAP
SERRAVALLE SCRIVIA
Via Romita, 67
Tel. 0143 686465
www.cnosfap.net

CFP Vercelli: aperte le iscrizioni 2022/2023

Il Centro di Formazione Professionale di Vercelli ricorda che sono aperte le iscrizioni per l’anno formativo 2022/2023.

Ecco due video di presentazione dei corsi proposti dal Centro, realizzati in collaborazione con i formatori e gli allievi del CFP.

La segreteria è a completa disposizione nella registrazione digitale dell’iscrizione. Numero 0161 25 77 05, Corso Randaccio 14 -Vercelli.

Salesiani Vigliano Biellese: festa di Don Bosco 2022

Di seguito il programma 2022 dei festeggiamenti per San Giovanni Bosco presso la realtà salesiani di Vigliano Biellese.

***

Torna anche quest’anno la festa di don Bosco a Vigliano Biellese con un programma fatto di varie iniziative. Se ne segnaliamo in particolare 3:

  • Il pellegrinaggio in duomo degli allievi del CFP con un’idea nata dalle restrizioni del periodo e diventata occasione per riprendere la tradizione del pellegrinaggio annuale ad Oropa (con la speranza di poter tornare a scarpinare a maggio fin lassù). Per ora ci fermiamo a Biella dove ci accoglierà il nostro Vescovo Roberto.
  • Il concorso di idee per la riqualificazione della piazza parrocchiale con la partecipazione di un bel gruppo di architetti che hanno scatenato fantasia e professionalità.
  • La premiazione in occasione della festa di don Bosco domenica 6 febbraio in parrocchia.

Un interessante doppio appuntamento con don Giovanni Fasoli, esperto dell’ambito dei social, per riflettere come giovani e come adulti sulla tematica: “Giovani e social“. L’incontro è nato come iniziativa di tutta la comunità educativa salesiana biellese coinvolgendo così anche la parrocchia e l’oratorio di san Cassiano in Biella.

Presso la parrocchia salesiana in Biella la festa di don Bosco sarà celebrata la domenica 30 preceduta domenica 23 dalla celebrazione presieduta da Vicario ispettoriale don Michele Molinar nel ricordo di san Francesco di Sales in occasione dell’anno a lui dedicato.

Don Marco Casanova