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Torino Crocetta – Visita straordinaria

Si è svolta dal 18 al 26 marzo 2019 la visita straordinaria presso la comunità formativa della Crocetta di Torino presieduta dal Consigliere generale per la formazione dei salesiani, don Ivo Coelho, a nome del Rettor Maggiore. La Crocetta, composta da ventisette confratelli stabili e quarantanove giovani confratelli studenti di teologia, è attualmente la comunità salesiana più numerosa d’Europa. A conclusione della visita, don Coelho ha sintetizzato il cuore del confronto avuto con ciascun confratello nella seguente intervista.

In una settimana ha ascoltato uno ad uno settantacinque confratelli. Non deve essere stato facile… Che cosa ha apprezzato di più nel dialogo a tu-per-tu con i confratelli giovani e anziani?

La cosa che mi rimane è che mi sono trovato bene con tutti, con gli anziani e i giovani. Questa è una cosa bella. Dalle riflessioni che essi mi hanno condiviso, ho evinto una certa serenità, una certa sanità nella vita di tutti, e questo è da apprezzare. Questa è dunque l’impressione che porto via con me. Mi trovo bene, alla Crocetta!

Che idea si è fatta della comunità formativa e accademica della Crocetta?

Come ho detto, l’impressione che ho avuto è molto positiva, ma porto con me anche tante riflessioni che hanno fatto non solo i giovani confratelli ma anche i formatori. Per esempio riflessioni sul modo di vivere questa fase della formazione, sulla possibilità di essere più a contatto con la realtà, più a contatto con i giovani, più inseriti nella missione… È una grande sfida. Penso che il prossimo Capitolo Generale 28 sarà un momento favorevole per portare queste riflessioni all’attenzione della Congregazione, dei padri capitolari. Certamente dobbiamo trovare nuove forme in cui portare avanti una formazione che sia sempre più attenta alle persone ma anche al contesto nel quale viviamo. Questo è anche il tema del prossimo Capitolo Generale: “quali salesiani per i giovani di oggi?”

Aspetti sui quali la comunità della Crocetta può e deve lavorare ancora, per migliorarsi?

Dovrà esserci una maggiore attenzione alla dimensione umana-affettiva-sessuale. Noi siamo anche corpo, e questo non si può mettere da parte. Non siamo ancora riusciti, come singole comunità e quindi come Congregazione nel suo insieme, a trovare un modo per dare un’attenzione adeguata a questo aspetto così delicato nella formazione dei confratelli. È questo che hanno chiesto tanti confratelli. Un altro aspetto è quello di ordine pastorale: non è sufficiente fare tante attività senza poi riflettere su quello che si fa. So che la comunità ha cominciato un processo di riflessione sulle esperienze attuali, quali saranno le esperienze giuste e quali no per questa fase di formazione specifica. Come insegnano sapientemente le Costituzioni salesiane, al numero 119, “il salesiano si sforza di discernere negli eventi la voce dello Spirito, acquistando così la capacità d’imparare dalla vita”.

Dalla Crocetta usciranno giovani salesiani sacerdoti: come li desiderano, la Chiesa e, in particolare, i giovani?

Prima di tutto bisogna uscire da questa fase di formazione non con tante risposte nella testa ma con un grande rispetto per le persone. Le persone non chiedono prima di tutto risposte teologiche. In questa fase della formazione alla Crocetta si fa molta teologia – e anche di grande livello, devo dire – soprattutto per crescere nella fede, per appropriarsi meglio di quello che uno ha ricevuto da piccolo. Non è che uno, dopo, uscito dalla Crocetta, va in giro a buttare queste risposte sulla gente! Salesiani sacerdoti umani, sani, equilibrati, che sappiano rispettare il “roveto ardente” delle altre persone, capaci di uno sguardo d’amore di cui parla Francesco in Evangelii Gaudium. Se c’è questo, i ragazzi, le persone…, lo capiscono subito! Questo auguro: una crescita umana e spirituale che sappiano progredire insieme. Sicuramente l’aspetto culturale, alla Crocetta, costituisce una grande ricchezza, ve n’è in abbondanza, e questo è buono, non è indifferente. Penso che accanto a questo, assumere anche quello di cui ho detto prima, eviterà ai futuri salesiani sacerdoti di cedere alla tentazione di considerarsi una “casta superiore”, più speciali degli altri. La via di Gesù non sarebbe quest’ultima.

Si ringrazia Antonio Carriero per la creazione e la condivisione dell’articolo.

4 piemontesi parteciperanno al Sinodo dei Vescovi (Vaticano, 3-28 ottobre 2018)

Si segnala la notizia seguente a cura di Pier Giuseppe Accornero della redazione di Tele Alessandria (clicca qui per accedere alla pagina) circa la composizione e partecipazione all’imminente Sinodo dei vescovi «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» (Vaticano, 3-28 ottobre 2018).  Il salesiano, don Andrea Bozzolo, docente all’Università Salesiana di Torino-Crocetta, parteciperà come collaboratore del segretario speciale e fratel Bianchi come uditore.

XV Sinodo dei Vescovi, i giovani, la fede, il discernimento

Quattro piemontesi parteciperanno al Sinodo dei vescovi «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» (Vaticano, 3-28 ottobre 2018). Sono i cardinali Giuseppe Versaldi (Vercelli) e Giuseppe Bertello (provincia di Torino, diocesi di Ivrea), il salesiano don Andrea Luigi Maria Bozzolo, docente a Torino-Crocetta (Università Salesiana) e il monaco Enzo Bianchi, fondatore della Comunità di Bose (Biella), torinese di nascita, al suo quarto Sinodo.

VERTICI – Presidente Papa Francesco; Segretario generale: Lorenzo Baldisseri; Presidenti delegati: Louis Raphaël I Sako (Iraq), Desiré Tsarahazana (Madagascar), Charles Maung Bo (Myanmar), John Ribat (Papua Nuova Guinea); relatore Sérgio da Rocha (Brasile); Segretari speciali: Giacomo Costa (gesuita), Rossano Sala (salesiano); Commissione per l’informazione: Paolo Ruffini; Commissione per le controversie: Giuseppe Versaldi.

CHIESE CATTOLICHE ORIENTALI –Ibrahim Isaac Sedrak (Egitto); Youssef Absi (Siria), Georges Bacouni (Israele); Ignace Youssif III Youan (Siria); Béchara Boutros Raï (Libano); Joseph Naffah (Libano); Abdallah Elias Zaidan (Stati Uniti); Louis Raphaël I Sako (Iraq); Grégoire Pierre XX Ghabroyan (Armenia); Sviatoslav Shevchuk (Ucraina), Bryan J. Bayda (Stati Uniti); George Alencherry (India); Joseph Pandarasseril (India); Joseph Pamplany (India); Baselios Cleemis Thottunkal (India); Lucian Mureşan (Romania); Berhaneyesus Demerew Souraphiel (Etiopia); William Charles Skurla (Stati Uniti); Ján Babjak (Slovacchia); Fikremariam Hagos Tsalim (Eritrea); Fülöp Kocsis (Ungheria).

ELETTI DALLE CONFERENZE EPISCOPALI – Africa: Africa settentrionale; Angola e São Tomé; Benin; Botswana, Sud Africa e Swaziland; Burkina Faso e Niger; Burundi; Cameroun; Ciad; Repubblica del Congo; Repubblica democratica del Congo: Costa d’avorio; Etiopia; Gabon; Gambia e Sierra Leone; Guinea; Guinea Equatoriale; Kenya; Lesotho; Liberia; Madagascar; Malawi; Mali; Mozambico; Namibia; Nigeria; Oceano indiano; Repubblica centroafricana; Rwanda; Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea-Bissau; Sudan; Tanzania; Togo; Uganda; Zambia; Zimbabwe. America: Canada; Stati Uniti d’America; Antille; Argentina; Bolivia; Brasile; Cile; Colombia; Costa Rica; Cuba; Ecuador; El Salvador; Guatemala; Haiti; Honduras; Messico; Nicaragua; Panamá; Paraguay; Perú; Porto Rico; Repubblica Dominicana; Uruguay; Venezuela. Asia : Bangladesh; Cina (Taiwan); Corea; Filippine; Giappone; India; Indonesia; Iran; Kazakhstan; Laos e Cambogia; Malaysia- Singapore-Brunei; Myanmar; Paesi Arabi; Pakistan; Sri Lanka; Thailandia; Timor Orientale; Vietnam. Europa: Albania; Austria; Belgio; Bielorussia; Bosnia ed Erzegovina; Bulgaria; Croazia; Estonia, Federazione Russa; Francia; Germania; Gran Bretagna (Inghilterra e Galles); Gran Bretagna (Scozia); Grecia; Irlanda; Italia (Gualtiero Bassetti, Perugia; Pietro Maria Fragnelli, Trapani; Nicolò Anselmi, ausiliare di Genova; Gualtiero Sigismondi, Foligno); Kosovo; Lettonia; Lituania; Malta; Paesi Bassi; Polonia; Portogallo; Repubblica Ceca; Romania; Scandinavia; Slovacchia; Slovenia; Spagna; Svizzera; Turchia; Ucraina; Ungheria. Oceania: Australia; Nuova Zelanda; Pacifico; Papua Nuova Guinea e Isole Salomone

SUPERIORI GENERALI DEI RELIGIOSI – Compagnia di Gesù; Maristi; Cistercensi; Salesiani; Conventuali; Domenicani; Scolopi; San Paolo; Fratelli scuole cristiane; Redentoristi.

CAPI DICASTERO CURIA – Segreteria di Stato; Dottrina fede; Chiese orientali; Culto divino e Disciplina Sacramenti; Cause santi; Vescovi; Evangelizzazione popoli; Clero; Vita consacrata; Educazione cattolica (Giuseppe Versaldi); Laici, famiglia e vita; Servizio sviluppo umano integrale; Penitenziere maggiore; Promozione unità cristiani; Cultura; Promozione nuova evangelizzazione.

NOMINA PONTIFICIA – Reinhard Marx (Germania); Gérald Cyprien Lacroix (Canada); Charles Maung Bo (Myanmar); Daniel Fernando Sturla Berhouet (Uruguay); José Luis Lacunza Maestrojuán (Panamá); Arlindo Gomes Furtado (Capo Verde); Dieudonné Nzapalainga (Repubblica Centroafricana); Blase Joseph Cupich (Stati Uniti); Carlos Aguiar Retes (Messico); John Ribat (Papua Nuova Guinea); Joseph William Tobin (Stati Uniti); Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun (Laos); Joseph Coutts (Pakistan); Desiré Tsarahazana (Madagascar); Giuseppe Bertello (Italia); Angelo De Donatis (vicario di Roma-Italia); Gabriel Mbilingi (Angola); Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo); Vincenzo Paglia (Italia); Matteo Maria Zuppi (Bologna-Italia); Pierbattista Pizzaballa (Gerusalemme-Italia); Fridolin Ambongo Besungu (Repubblica Democratica del Congo); Mario Enrico Delpini (Milano-Italia); Peter Andrew Comensoli (Australia); Eduardo Horacio García (Argentina); Lazzaro You Heung-sik (Corea); Lucas Van Looy (Belgio); Claudio CIipolla (Padova-Italia); Marian Florczyk (Polonia); Mariano Fazio (Italia); Marco Frisina (Italia); Alexandre Awimello (Vaticano); Michael Czerny (Vaticano); Roberto De Luca (Italia); Eduardo Gonzalo Redondo (Cuba); Robert Stark (Stati Uniti); Fabio Fabene (Vaticano).

MEMBRI DEL CONSIGLIO ORDINARIO – Louis Raphaël I Sako (Iraq); Christoph Schönborn (Austria); Wilfrid Fox Napier (Sud Africa); Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga (Honduras); Peter Kodwo Appiah Turkson (Vaticano); George Pell (Vaticano); Marc Ouellet (Vaticano); Oswald Gracias (India); Luis Antonio G. Tagle (Filippine); Vincent Gerard Nichols (Inghilterra); Carlos Osoro Sierra, (Spagna); Sérgio da Rocha (Brasile); Robert Sarah (Vaticano); Bruno Forte (Chieti-Italia); Charles Joseph Chaput(Stati Uniti d’America).

DELEGATI FRATERNI – Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, Federazione luterana mondiale, Comunione mondiale delle Chiese riformate, Consiglio mondiale delle Chiese. Invitato: fratel Alois, priore Comunità ecumenica di Taizé (Francia).

ALTRI – Gli italiani sono numerosi. Tra essi il salesiano don Bozzolo come collaboratore del segretario speciale e fratel Bianchi come uditore.

Altern-Attiva-Mente: le proposte di Alternanza Scuola-Lavoro in Piemonte e Valle d’Aosta

La presenza Salesiana a Torino e la collaborazione con le altre istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio della Città e della Regione fa risalire il suo inizio allo stesso don Bosco, oltre 150 anni fa. I Salesiani hanno fatto della loro presenza sul territorio piemontese un punto indiscusso del loro programma di lavoro, adattandosi in questo modo ai cambiamenti dell’assetto regionale ma allo stesso tempo mantenendo fede ai propri obiettivi e alla propria vocazione.

In questo momento, sono presenti nel territorio piemontese trentacinque comunità salesiane, corresponsabili, insieme a circa 1000 laici in vario modo legati da lavoro dipendente alle case salesiane, di numerose attività educative e pastorali.

Le attività che i centri Salesiani possono mettere a disposizione degli Istituti Scolastici, quindi, sono:
• varie, perché diverse sono le tipologie di intervento, i contesti educativi, le modalità di svolgimento;
• professionalizzanti, perché gli studenti in alternanza vengono affiancati a professionisti che a vario titolo operano nelle realtà salesiane;
• diffuse, perché radicate da anni su tutto il territorio di Torino e della Regione Piemonte.

Così, le comunità salesiane hanno attivato i percorsi di alternanza scuola-lavoro presso le strutture disseminate sul territorio, consentendo  agli studenti di sviluppare non solo competenze strettamente professionali, ma anche e soprattutto competenze trasversali (le cosiddette soft skills), indispensabili per una crescita umana completa e certamente spendibili in una futura attività lavorativa. Le possibilità che i ragazzi possono trovare presso gli enti salesiani soddisfano qualsiasi tipologia di scuola, dai licei agli istituti tecnici, sviluppando le singole competenze che sono proprie degli obiettivi del percorso scolastico.

Inoltre, durante il percorso di alternanza, lo studente verrà costantemente affiancato da un tutor qualificato, formato in modo particolare per l’accompagnamento verso il futuro professionale del ragazzo.

I percorsi si rivolgono a tutti gli studenti che desiderano mettersi in gioco in un percorso di alternanza vero, che li porti a contatto con il tradizionale e quotidiano impegno sociale ed educativo.

Le attività delle nostre sedi sono diffuse su tutto il territorio della città di Torino, del Piemonte e della Valle d’Aosta, con una notevole varietà di esperienze e differenti modalità di impegno.

Nella brochure, qui di seguito, si possono consultare le specifiche dei progetti, buona lettura!

Altern-Attiva-Mente
Alternanza Scuola-Lavoro in Piemonte e Valle d’Aosta

Grande Festa per i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta

Passato, presente e futuro del basket all’Oratorio Salesiano della Crocetta si sono dati appuntamento in via Piazzi per celebrare i primi 70 anni di attività. Per un paio di ore la scena se la sono presa tutta i più piccoli del Minibasket, coinvolti in giochi con e senza palla. Poi, dopo la sfilata di tutte le attuali formazioni crocettine, dalle assi del PalaBallin la Festa si è trasferita su quelle del Teatro dell’Oratorio. A presentare l’evento celebrativo i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, affermati giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta.

Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, non ha voluto mancare, inviando un lungo messaggio augurale, così come il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, presente con un videoclip in cui ha ricordato ed elogiato il lungo percorso crocettino e salesiano.
A completare gli interventi istituzionali, è salito il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il cui intervento ha spaziato dalla palla a spicchi alle Olimpiadi, con l’auspicio che la città possa tornare presto ad ospitarne un’altra edizione.
L’Assessore allo Sport della Regione, Giovanni Maria Ferraris, ha consegnato al Presidente dalla Crocetta, Roberto Romagnoli, una targa, a segno di riconoscenza per l’attività svolta con e per i giovani in tutti questi anni.
Quindi la parte rievocativa è entrata nel vivo con il ricordo di Valentino Ballin, per tutti lo ‘Zio’, il padre del basket salesiano alla Crocetta, e di Don Pietro Rota, che per molti anni ne ha supportato l’entusiasmo sul fronte salesiano.
A dare spessore e ad arricchire il bagaglio di emozioni nel lungo racconto sono stati coinvolti numerosi protagonisti: gli allenatori Enrico Delmastro, Bruno Boero, Sandro Villani, Guido Tassone, Max Cibrario, i giocatori Gianni Garrone, Nanni Giordana, Guido Ercole, Roberto Rossetto, Carlo Caglieris e Piero Mandelli.
Gli ex atleti Ulisse Jacomuzzi e Renato Romagnoli hanno fatto da testimonial alle tante eccellenza che il percorso educativo crocettino e la proposta salesiana hanno elevato a ruoli e incarichi sociali di primissimo piano.
Sul palco a rappresentare i tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine è salito Davide Pessina.

Il coach della Nazionale Meo Sacchetti è intervenuto a sottolineare il ruolo formativo oltre che sportivo degli oratori: ‘Un patrimonio che purtroppo rispetto al passato è andato un po’ perso e che sarebbe d’auspicio recuperare, sull’esempio proprio della Crocetta’. A Sacchetti e Pessina, come al Presidente Chiamparino, è stata consegnata una canotta crocettina a ricordo della splendida giornata. Il racconto è proseguito con il ricordo dei 15 giocatori che, partiti dalla Crocetta, sono arrivati fino alla massima serie nazionale, culminato con il ritiro ufficiale della maglia numero 6, quella indossata in gioventù alla Crocetta da Charlie Caglieris: ‘Ho giocato in squadre blasonate e piazze importanti – Bologna, Varese, Treviso – , mai nessuno aveva pensato di ritirare il mio numero. È davvero una grande emozione. Qui ho lasciato il mio cuore – ha detto l’oro europeo di Nantes -, qui alla Crocetta ho trascorso con ogni probabilità gli anni più belli, questa è la Società che tra tutte sento più mia’.
Non è mancato il ricordo di chi non c’è più: da Billo Franzin, Umbro Marcaccioli e Giorgio Squadrcina, il pensiero è volato a tutti gli altri che non sono più tra noi.

Don Piero e Don Stefano, gli attuali punti di riferimento salesiani dell’Oratorio, hanno fornito il loro contributo con interventi sentiti e di condivisione. Lo spettacolo si chiuso gettando un ponte verso il futuro con la presentazione da parte del Presidente Roberto Romagnoli del nuovo logo societario e dei primi due pannelli – dedicato allo ‘Zio’ Ballin e allo stesso Caglieris – che andranno ad inaugurare un percorso rievocativo che fisserà all’interno del PalaBallin alcuni dei momenti e dei personaggi che hanno segnato i primi 70 anni di storia.
Gremitissimo il Teatro dell’Oratorio da tanti giocatori, dirigenti e allenatori del passato, anche recente.
Presenti tra gli altri il Presidente del Comitato Regionale Fip, Giampaolo Mastromarco, e tanti rappresentanti delle altre Società torinesi, tra cui l’Amministratore delegato di Auxilium, Massimo Feira, accompagnato dal Direttore operativo Ferencz Bartocci e dal Responsabile della gestione della Prima squadra Matteo Soragna, alla prima uscita ufficiale da quando sono approdati in gialloblu. In sala anche gli storici allenatori dell’Auxilium Gianni Asti e Federico Danna.

Ecco il video realizzato in occasione della festa dei 70 anni dai ragazzi del Basket don Bosco Crocetta:

 

Si riporta, qui di seguito, la notizia pubblicata dai quotidiani locali circa la ricorrenza celebrata in quel dell’Oratorio Salesiano della Crocetta per i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta.

Torino, oggi all’Oratorio Salesiano della Crocetta la grande Festa che celebrerà i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta

Tra le iniziative promosse per l’occasione anche un annullo filatelico in collaborazione con Poste Italiane. E poi una sorpresa finale, che proietterà il Basket Don Bosco Crocetta nel futuro prossimo

Nel pomeriggio di oggi, sabato 16 giugno 2018 presso l’Oratorio Salesiano della Crocetta si svolgerà la grande Festa che celebrerà i primi 70 anni di attività del Basket Don Bosco Crocetta.
L’evento inizierà alle ore 15 sul parquet del PalaBallin, dove i piccoli del Minibasket sfogheranno il loro entusiasmo in giochi con la palla e senza. A loro si uniranno poi le altre formazioni attuali della Crocetta, per un sfilata che farà da prologo al momento clou della cerimonia (intorno alle 17), in programma presso il Teatro dell’Oratorio. A chiudere la giornata, un ricco buffet offerto a tutti i presenti.

Sarà una vera e propria festa del basket cittadino, a cui parteciperanno anche delegazioni delle altre principali Società torinesi, avversari nel passato e nel presente: a cominciare dalla Fiat Auxilium Torino presente con il Presidente Antonio Forni e con l’Amministratore delegato Massimo Feira.
Attesi i vertici salesiani, quelli della Federazione Italiana Pallacanestro nazionale e regionale, e del Coni e le massime cariche istituzionali locali – su tutti la sindaco di Torino, Chiara Appendino, e il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino – , ma soprattutto tantissimi giocatori, dirigenti e allenatori che hanno reso glorioso il cammino della Pgs Basket Don Bosco Crocetta fin dai primissimi anni di attività, a qualunque livello: Minibasket, Giovanile, Prima squadra.
Il coach della Nazionale Meo Sacchetti ha garantito la sua presenza.

Come testimonial dei tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine ci sarà Davide Pessina. A presentare l’evento i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, affermati giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta. Tra le iniziative promosse per l’occasione anche un annullo filatelico in collaborazione con Poste Italiane. E poi una sorpresa finale, che proietterà il Basket Don Bosco Crocetta nel futuro (prossimo).

Per i 70 anni del Don Bosco Crocetta
una grande festa con ex giocatori, vip e giovani

Il Don Bosco Crocetta ha festeggiato i suoi 70 anni del suo mitico oratorio di Via Piazzi con moltissimi ex del passato, i rappresentanti delle istituzioni e i ragazzi e genitori del minibasket e della prima squadra. Passato, presente e futuro del basket all’Oratorio Salesiano della Crocetta si sono dati appuntamento in via Piazzi per celebrare i primi 70 anni di attività.
Per un paio di ore la scena se la sono presa tutta i più piccoli del Minibasket, coinvolti in giochi con e senza palla. Poi, dopo la sfilata di tutte le attuali formazioni crocettine, dalle assi del PalaBallin la Festa si è trasferita su quelle del Teatro dell’Oratorio.
A presentare l’evento celebrativo i gemelli Giorgio e Paolo Viberti, giornalisti ed ex cestisti del Don Bosco Crocetta. Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, non ha voluto mancare, inviando un lungo messaggio augurale, così come il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, presente con un videoclip in cui ha ricordato ed elogiato il lungo percorso crocettino e salesiano.
A completare gli interventi istituzionali, è salito il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il cui intervento ha spaziato dalla palla a spicchi alle Olimpiadi, con l’auspicio che la città possa tornare presto ad ospitarne un’altra edizione.
L’Assessore allo Sport della Regione, Giovanni Maria Ferraris, ha consegnato al Presidente dalla Crocetta, Roberto Romagnoli, una targa, a segno di riconoscenza per l’attività svolta con e per i giovani in tutti questi anni.
Quindi la parte rievocativa è entrata nel vivo con il ricordo di Valentino Ballin, per tutti lo ‘Zio’, il padre del basket salesiano alla Crocetta, e di Don Pietro Rota, che per molti anni ne ha supportato l’entusiasmo sul fronte salesiano.
A dare spessore e ad arricchire il bagaglio di emozioni nel lungo racconto sono stati coinvolti numerosi protagonisti: gli allenatori Enrico Delmastro, Bruno Boero,
Sandro Villani, Guido Tassone, Max Cibrario, i giocatori Gianni Garrone, Nanni Giordana, Guido Ercole, Roberto Rossetto, Carlo Caglieris e Piero Mandelli.
Gli ex atleti Ulisse Jacomuzzi e Renato Romagnoli hanno fatto da testimonial alle tante eccellenza che il percorso educativo crocettino e la proposta salesiana hanno elevato a ruoli e incarichi sociali di primissimo piano.
Sul palco a rappresentare i tanti avversari incontrati nel corso di questi anni dalle squadre crocettine è salito Davide Pessina.
Il coach della Nazionale Meo Sacchetti è intervenuto a sottolineare il ruolo formativo oltre che sportivo degli oratori: ‘Un patrimonio che purtroppo rispetto al passato è andato un po’ perso e che sarebbe d’auspicio recuperare, sull’esempio proprio della Crocetta’.
A Sacchetti e Pessina, come al Presidente Chiamparino, è stata consegnata una canotta crocettina a ricordo della splendida giornata.
Il racconto è proseguito con il ricordo dei 15 giocatori che, partiti dalla Crocetta, sono arrivati fino alla massima serie nazionale, culminato con il ritiro ufficiale della maglia numero 6, quella indossata in gioventù alla Crocetta da Charlie Caglieris: ‘Ho giocato in squadre blasonate e piazze importanti – Bologna, Varese, Treviso – , mai nessuno aveva pensato di ritirare il mio numero. È davvero una grande emozione. Qui ho lasciato il mio cuore – ga detto l’oro europeo di Nantes -, qui alla Crocetta ho trascorso con ogni probabilità gli anni più belli, questa è la Società che tra tutte sento più mia’.
Presenti tra gli altri il Presidente del Comitato Regionale Fip, Giampaolo Mastromarco, e tanti rappresentanti delle altre Società torinesi, tra cui l’Amministratore delegato di Auxilium, Massimo Feira, accompagnato dal Direttore operativo Ferencz Bartocci e dal Responsabile della gestione della Prima squadra Matteo Soragna, alla prima uscita ufficiale da quando sono approdati in gialloblu. In sala anche gli storici allenatori dell’Auxilium Gianni Asti e Federico Danna.

Il video celebrativo dei primi 70 anni del Basket Don Bosco Crocetta Torino

Oratori Estivi 2018

E’ tutto pronto per la partenza delle attività che popoleranno gli oratori allo scoccare dell’ultimo giorno di scuola. Una composita crew di animatori, salesiani ed educatori hanno realizzato un’offerta estiva variegata e flessibile per adattarsi alle esigenze di tutti, sempre con il cuore, lo stile e l’allegria di Don Bosco!

Così vi raccontiamo le diverse proposte delle Parrocchie, gli Oratori e le Scuole della nostra Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta.

CASALE MONFERRATO

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CASTELNUOVO DB

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COLLE DON BOSCO

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San BENIGNO

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VIGLIANO BIELLESE

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Cara scuola non ti lascio «Provaci ancora, Sam»

Si segnala e pubblica, ringraziando la testata ed il giornalista Paolo Foschini, un articolo apparso su “Corriere della Sera – Buone Notizie” del 10/04/2018 che racconta il progetto “Provaci ancora Sam”.

Si chiama così il progetto in corso a Torino contro la dispersione che a livello nazionale è ancora superiore al 13 per cento Il recupero di David, Simra e Mattia dimostra che la risposta è la «rete integrata» tra insegnanti, operatori sociali, Terzo settore.

David Oseye arriva in Italia dalla Nigeria quando è ancora piccolo con la mamma, una sorella e un fratellino. Il padre è rimasto là. Non è una infanzia facile. Bocciato due volte in prima media per i suoi atteggiamenti provocatori, entra finalmente in un progetto di tutela che si occupa di lui. Morale: nel 2015 ha preso la licenza media, poi ha fatto il biennio di qualifica professionale al Ciofs Mazzarello come operatore ai servizi di vendita, l’estate scorsa ha studiato per l’esame di passaggio al quarto anno dell’Istituto statale Bosso Monti: che ora sta frequentando con buon profitto.

Simra Noreen nasce e fa le elementari in Pakistan, in dicembre compirà 18 anni. Padre, madre, un fratello più grande, un altro fratello e una sorella più piccoli. Con loro arriva in Italia nel 2012, parte con le medie e la faccenda è durissima. La lingua, la cultura familiare che dire rigida è poco, eppure anche su quest’ultimo fronte le cose un po’ alla volta migliorano grazie al lavoro di integrazione con l’oratorio salesiano della Crocetta: però due bocciature arrivano lo stesso. Finché pure lei nel 2015 entra nel progetto di Tutela Integrata, e Simra ci si butta a capofitto. Morale: finisce la terza media, si inserisce al Centro professionale di trasformazione agroalimentare Virginia Agnelli, ottiene una borsa di studio e un percorso di accompagnamento da Fondazione per la Scuola e Rotary. Sta facendo il secondo anno, nel 2019 si diplomerà.

Anche Mattia Orlando ha avuto una storia (molto) difficile. Però anche lui nel 2015 riesce a finire le medie. E poi anche la scuola del Cnos Valdocco come operatore elettrico, ora fa il quarto anno all’istituto professionale Rebaudengo. Ma soprattutto non ha mai smesso di coltivare la sua passione per la ginnastica artistica, che lo ha portato tra i primi in Piemonte, né di occuparsi di suo fratello più piccolo. Sono queste alcune delle storie legate a «Provaci ancora, Sam!», un progetto integrato e interistituzionale volto a promuovere il successo scolastico e a contrastare la dispersione: un fenomeno che pur essendo in fase di miglioramento (tra 2006 e 2016 la percentuale nazionale di chi a 18 anni risulta avere solo la licenza media è passata dal 20,8 al 13,8 per cento) non ha ancora raggiunto l’obiettivo del 10 per cento fissato dall’Europa e soprattutto mostra ancora un grande divario tra nord e sud, dove la percentuale è comunque assai più alta. Per dare un altro riferimento: dei 556.598 tra ragazze e ragazzi che nel 2016 hanno finito le medie 34.286 sono usciti dal sistema scolastico.

Contro tutto questo l’idea di «Provaci ancora, Sam!» è stata quella di mettere insieme le forze dei Servizi educativi e sociali di Torino, Ufficio scolastico del Piemonte, Compagnia di San Paolo, Ufficio Pio e Fondazione per la Scuola più una rete organizzazioni locali, per sperimentare un nuovo modello di prevenzione. La chiave è in teoria semplice e consiste nell’utilizzare il «tessuto connettivo» di associazioni non a scopo di lucro, oratori, parrocchie e altre realtà simili affinché possano lavorare insieme con le scuole per dare a ciascun ragazzo quel che gli manca: a volte ripetizioni, a volte anche solo un luogo per studiare, a volte aiuto per problemi più gravi. Rafforzamento dell’autostima e delle proprie motivazioni, come principio generale. Ma anche potenziamento delle «competenze di cittadinanza», del concetto di «comunità educante», della collaborazione tra scuola, educatori, volontari. da una parte sul fronte delle elementari (in orario scolastico) e medie, dall’altra su quello delle superiori e delle scuole professionali. In entrambi i casi con il fine di completare il percorso. E farne un punto di partenza solido per la propria vita.

Ordinazione diaconale di Alessandro Botalla: ecco la gallery fotografica

Alessandro Botalla ha iniziato il suo diaconato Domenica 10 Dicembre 2017 dalla Chiesa di Maria Ausiliatrice dell’Istituto Internazionale don Bosco di Torino con la celebrazione presieduta da mons. Guido Fiandino, parroco della Parrocchia della Beata Vergine Maria delle Grazie e vescovo ausiliare emerito di Torino, e una moltitudine di astanti.

Ecco una gallery fotografica che testimonia questo inizio:

“Ricevi un dono e lo rendi disponibile ad altri!” Così inizia il diaconato di Alessandro Botalla

Domenica 10 Dicembre 2017 si terrà l’ordinazione diaconale di Alessandro Botalla Buscaglia, alle ore 16.00 presso la Chiesa di Maria Ausiliatrice dell’Istituto Internazionale don Bosco di Torino, in Via S. Caboto, 27 (TO).

La celebrazione sarà presieduta da mons. Guido Fiandino, parroco della Parrocchia della Beata Vergine Maria delle Grazie e vescovo ausiliare emerito di Torino.

Alessandro Botalla (nella foto, il primo a sinistra) si racconta così:

Cosa vuol dire “diventare diacono” per te?

Vuol dire, innanzitutto, ricordarmi che è un dono da ricevere e vivere prima che una conquista mia, il raggiungimento di un obiettivo o l’esaudimento di un desiderio… “dentro” c’è molto di più di quello che riesco a capire, pensare e immaginare! Direi anche che è assumere come stile di vita la carità fraterna e il servizio…in poche parole il Vangelo, particolarmente nei riguardi dei giovani, dei più piccoli, bisognosi e fragili. Ricevi un dono e lo rendi disponibile ad altri! Infine direi che è anche la “tappa” che precede l’ordinazione sacerdotale.

Perché con don Bosco?

Bella domanda! Non credo ci sia tanto un perché…sarebbe un po’ come chiedere a un uomo o a una donna perché hai scelto proprio lei/lui! Sì, ci sono circostanze, persone, esperienze che hanno il sapore di don Bosco e hanno acceso in me il desiderio di seguire le sue orme, ma prima di tutto direi: c’è don Bosco che si è preso cura della mia vita, ha avuto uno sguardo di predilezione per me in uno dei momenti più importanti della mia vita. Grazie ad alcuni salesiani mi sono sentito a casa nel suo “stile di vita”, mi sono sentito a amato e accompagnato nelle scelte importanti da compiere per riconoscere e rispondere al dono della vita…in una parola mi sono sentito da subito “a casa”.

Chi ha giocato un ruolo importante in questa scelta?

Direi tutte le persone che in qualche modo hanno “dato vita alla mia vita!”, che sono state traccia del passaggio di Dio nella mia esistenza. In modo particolare direi la mia famiglia e alcuni confratelli salesiani che sono stati di stimolo, guida e supporto, nell’indicarmi la “vita vera” e l’essenziale sul quale radicare la propria esistenza per essere felice…soprattutto con il loro vivere a la loro presenza. Devo veramente tanto ad alcuni di loro!

Hai un episodio o un aneddoto da raccontarci che esemplifica la ragione della tua scelta?

Tanti, ma racconterei il primo che torna e ritorna nel mio cuore quando qualcuno mi fa una domanda simile. C’è un episodio che mi fa sentire davvero un figlio di don Bosco, anche io come tanti suoi ragazzi, ho avuto la grazia di poter ricevere una parola e uno sguardo che dava voce e vedeva quello che io non riuscivo a dirmi e dire e vedere quello che io al momento non ero in grado di vedere nella mia vita! Ero nell’ufficio dell’allora direttore della comunità salesiana: don Stefano Martoglio. Mentre stavo parlando mi stoppa, mi fissa dritto negli occhi e mi dice: «Ale, hai mai pensato che il Signore ti stia chiamando a diventare prete con don Bosco?». Ricordo ancora la sensazione… “mi sta mancando la terra sotto i piedi”… il silenzio che si era creato nell’ufficio e la novità che stava nascendo dentro di me da quella domanda che mai avrei neanche osato pensare! Mi alzo senza finire di parlare, in silenzio lo saluto e vado via. Bene, quella domanda ha iniziato a lavorarmi dentro, mi ha aperto orizzonti che prima non pensavo neanche esistessero, mi ha provocato a prendere la mia vita in mano seriamente e operare scelte concrete: Alessandro chi vuoi essere, qual è la tua vocazione? Direi un momento decisivo che mi ha permesso di rileggere nella giusta luce tanti altri episodi/aneddoti precedenti e soprattutto ha aperto la possibilità di tanti altri successivi.

 

Rettor Maggiore in visita all’Istituto Internazionale di Teologia della Crocetta

Il clerico Antonio Carriero ha pubblicato un appassionato resoconto della visita del Rettor Maggiore all’Istituto Internazionale di Teologia della Crocetta:

SALESIANI PRIMA ANCORA CHE PRETI

«Voi siete confratelli in formazione come salesiani preti. Attenzione: non ho detto preti salesiani, ma salesiani preti».

Sono le parole di Ángel Fernández Artime che più hanno impressionato gli studenti della Crocetta di Torino che hanno ricevuto il 22 settembre 2017 la visita del Rettor Maggiore. Riecheggiano altre parole importanti che confermano la sua visione rivolte in precedenza a un confratello che aveva chiesto al vescovo di Chicago di accettarlo nella sua diocesi. Anche in quella occasione aveva ribadito:

«Se ti senti solo prete e non più salesiano, non c’è problema: il volo per Chicago lo pago io!».

Più chiaro di così. Non una semplice sfumatura linguistica ma una visione chiara e precisa: l’essere e il sentirsi salesiani viene prima dello stesso ministero sacerdotale che va vissuto proprio con lo stile di don Bosco.

SU FATHER TOM

E di un salesiano-prete ha subito parlato Don Artime, raccontando commosso alcuni dettagli della recente liberazione di padre Tom Uzhunnalil. Averlo riavuto vivo e riabbracciarlo «è stata una grazia del Signore. Come ho detto anche in conferenza stampa, non sapevamo niente». E ha proseguito: «Da tempo c’erano delle trattative fatte dagli Stati, però noi non sapevamo niente e non abbiamo potuto fare niente. Poi, il vicario Don Cereda ha ricevuto una telefonata nella quale lo si informava che padre Tom sarebbe arrivato a Ciampino con un aereo del califfato dell’Oman».

ESSERE SALESIANI PRETI 

Successivamente il Rettor Maggiore si è rivolto direttamente ai giovani confratelli che si preparano al presbiterato con gli studi di teologia riprendendo il pensiero iniziale. Si è decisamente scagliato contro una strisciante mentalità clericale che rischia di far dimenticare che si è prima salesiani e poi preti. Ha chiesto, quindi, ai docenti e ai formatori di aiutare i giovani in formazione a saper plasmare il proprio cuore come quello di don Bosco, che era prete quando celebrava la messa, quando era in oratorio in mezzo ai ragazzi, quando confessava, quando sognava e quando scriveva. «Non si è preti avendo nella testa solo concetti di teologia. Uno non è prete grazie al fatto di aver fatto uno studio più approfondito sul “De Gratia” o sul vangelo di Giovanni, che pure si devono studiare bene e in maniera profonda per non dire stupidaggini ai ragazzi e alla gente», ha affermato don Artime.

«Ma il cuore del salesiano prete deve essere un cuore riscaldato dall’amore per i giovani per riuscire a portare i giovani all’incontro con Gesù».

L’incontro si è poi trasformato in un momento di vera festa con la cena animata dai salesiani nigeriani, applauditissimi per le loro danze e i canti. Il Rettor Maggiore, dopo essersi divertito moltissimo per il clima di cordialità che l’ha coinvolto, salutando e ringraziando la comunità ha lasciato un’altra consegna ai docenti e ai formatori:

«Per favore, cari confratelli docenti, formatori…, non smettete mai di sorridere. Se un salesiano non sorride mai vuol dire che qualcosa è andato storto. E voi, giovani confratelli, se vedete un confratello che non sorride mai, non abbiate timore a chiedergli di farlo. Coraggio! Sempre felici, come ci voleva nostro padre, don Bosco».

Il direttore don Marek Chrzan, salutando don Artime, aveva colto il suo passaggio alla Crocetta come un dono inaspettato nella settimana che l’ha molto impegnato a Valdocco nel confronto con i superiori di tutto il mondo: «Siamo felicemente stupiti perché abbia trovato ancora uno spazio per noi. Passaggi così frequenti del successore di don Bosco nella stessa comunità non capitano spesso nel resto del mondo. Si vede che le parole sulla formazione non sono solo parole ma si vedono anche i fatti, e la sua presenza ne è la prova».

Oratori estivi salesiani, anche ad agosto e la sera

Di seguito riportiamo l’articolo de La voce e il Tempo sull’estate salesiana negli Oratori:

L’estate ragazzi negli oratori diocesani volge al termine, ma nei sette centri giovanili salesiani di Torino e in quelli della diocesi le attività proseguono fi no alla prima settimana di agosto e riprendono a settembre sino alla ripresa delle scuole per offrire giorni di aggregazione inseriti in un cammino educativo che coinvolge bambini, ragazzi e famiglie che rimangono in città durante l’estate, fra cui numerose quelle di origine straniera.

Valdocco

Nel primo oratorio di don Bosco (via Salerno 12), come da tradizione, l’estate ragazzi prosegue per tutto il mese di agosto, senza interruzione. Venerdì 28 luglio alle 21 ha luogo la festa d’estate. Per iscrizioni all’oratorio estivo: tel. 011.5224279. Inoltre da quest’anno l’oratorio apre anche alla sera il mercoledì e il venerdì dalle 21 alle 23,
fino al 26 luglio, con le «Sere d’estate» per giovani e famiglie con tornei genitori-figli di mini volley, basket, ping
pong, calcio balilla, oltre a giochi avventura e ludoteca.

 

Michele Rua

Il centro estivo nel quartiere Barriera di Milano (via Paisiello 37) continuerà sino a venerdì
28 luglio, da lunedì a venerdì dalle 8 alle 17, con gite in piscina e nei parchi della città due giorni a settimana.

 

 

Agnelli

I portoni dell’ora- torio di via Sarpi 117, dietro corso Unione Sovietica a Mirafiori Sud, rimangono aperti
fino a venerdì 4 agosto e riaprono dal 4 all’8 settembre. Giovedì 20 e mercoledì 26 luglio alle 21 si tengono
due serate di festa con tutta la comunità in cui i bambini e ragazzi dell’Oratorio estivo (dalla prima elementare
alla seconda media) e dell’«Estadò»(terza media e prima superiore) si esibiscono davanti a familiari e amici con
uno spettacolo, il 26 luglio si terrà, inoltre, un torneo serale in cui si sfideranno genitori e figli.

 

San Paolo

In via Luserna di Rorà 16, dietro corso Racconigi, la festa conclusiva dell’estate ragazzi ha luogo
giovedì 27 luglio alle 21 con uno spettacolo aperto alle famiglie e alla comunità. Le attività terminano venerdì
28 luglio e riprendono dal 4 all’8 settembre.

 

Crocetta

L’oratorio di via Piazzi 25 concluderà le attività il 4 agosto e riprende dal 4 all’8 settembre.

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Rebaudengo

L’oratorio di corso Vercelli 206 festeggia la fine dell’estate ragazzi venerdì 21 luglio con il «Reba
Color Explosion» (notizia in questa pagina). Ss. Pietro e Paolo e San Luigi – Nel quartiere San Salvario gli oratori San Luigi (via Ormea 4) e Ss. Pietro e Paolo (via Saluzzo 25), sotto la guida di don Mauro Mergola, venerdì 28 luglio
festeggiano insieme alle famiglie la fine dell’oratorio estivo che riprende per due settimane dal 28 agosto all’8
settembre.

 

Al Parco del Valentino continuerà per tutto il mese di agosto «Spazio Anch’io», laboratori e giochi organizzati
dai volontari, tutti i giorni dalle 15 alle 19 per i giovani e le famiglie: «un’importante occasione formativa», sottolinea don Mergola, «in particolare per i giovani stranieri del Centro di accoglienza che, per prepararsi all’anno scolastico, avranno la possibilità di partecipare a laboratori di italiano».

Per aggiungersi ai volontari è possibile contattare l’oratorio:

 

(f.bi.)