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Viaggio in Cisgiordania e nella “casa del pane” salesiana

Terra Santa, giovani e un forno: questi gli ingredienti principali che videro l’inizio del lavoro instancabile di don Antonio Belloni che, con l’appoggio dell’amico Don Bosco, avviò un progetto – che ancora oggi resiste con Padre Piergiorgio Gianazza –  in quelle terre profondamente dilaniate dai conflitti.

Qui di seguito viene riportato integralmente l’articolo de “La Stampa” a cura della giornalista Cristina Uguccioni, che ripercorre le tappe principali di questa storia, testimoniando una convivenza sana tra religione, fratellanza e pace.

Betlemme e quel forno che unisce cristiani e musulmani
Storie di convivenza tra credenti in Cristo e islamici. Viaggio in Cisgiordania, dove i salesiani accompagnano e sostengono la popolazione rafforzando i legami fra le due comunità

Questa storia – che segue le tracce del buon seme della prossimità in un’area del mondo segnata da tensioni e conflitti – inizia nella seconda metà dell’Ottocento quando don Antonio Belloni, sacerdote ligure, parte in missione per la Terra Santa. Qui fonda una piccola congregazione impegnata nell’educazione dei giovani e apre alcune strutture in tre località. A Betlemme inaugura un grande orfanotrofio, in cui i bambini iniziano a vivere e studiare, e un forno per garantire il sostentamento dell’opera. Passano gli anni e, desiderando assicurare continuità alla propria congregazione, il sacerdote comincia a coltivare il desiderio di unirsi ai salesiani. Manifesta il proposito all’amico don Bosco, che acconsente. Nel 1891 i primi salesiani giungono in Terra Santa e si mettono al lavoro insieme a don Belloni.

Molte opere, un solo fine
Oggi in Palestina i salesiani (di una decina di nazionalità) continuano a operare nelle strutture ereditate dal sacerdote ligure e ne hanno fondate di nuove. A Betlemme l’orfanotrofio, che non ha più studenti interni, è una scuola professionale: 150 ragazzi dai 15 ai 18 anni seguono i corsi triennali mentre 160 dai 18 ai 30 anni frequentano quelli rapidi, della durata di un anno. È stato aperto un grande oratorio al quale si sono poi aggiunti un museo del presepio e un centro artistico per la produzione di manufatti in madreperla, ulivo e ceramica realizzati secondo la tradizione locale. Intanto, ininterrottamente dalla fine dell’Ottocento, il forno continua a offrire buon pane. Molte attività, un solo fine: educare i giovani preparandoli ad affrontare la vita, rafforzare il legame sociale, sostenere la popolazione prendendosi cura di chi ha più bisogno.

I buoni rapporti
«Qui a Betlemme, dove i cristiani costituiscono il 33% della popolazione (sono circa 12.000 persone), le nostre opere sono frequentate da giovani cristiani e musulmani (in maggioranza) e vi lavorano persone di entrambe le religioni. La convivenza è sempre stata buona e sono nati anche rapporti di sincera amicizia», racconta padre Piergiorgio Gianazza: 72 anni (di cui 56 trascorsi in Medio Oriente), è vice-provinciale dell’ispettoria salesiana del Medio Oriente (che comprende 6 nazioni), vive a Betlemme e insegna teologia dogmatica presso la sezione di Gerusalemme della Facoltà Teologica della Università Pontificia Salesiana di Roma.

Il sistema educativo
I genitori musulmani iscrivono molto volentieri i loro figli alla scuola salesiana, che considerano un polo educativo di eccellenza. «Si sono resi conto che non facciamo distinzioni in base alla fede e mostrano sincero apprezzamento per il sistema educativo di don Bosco i cui pilastri sono ragione, religione e amorevolezza: ossia dialogo e confronto, riconoscimento della dimensione religiosa come dimensione costitutiva dell’essere umano, stile accogliente e premuroso nei rapporti», dice padre Piergiorgio. «I nostri studenti musulmani sono per certi versi i nostri primi missionari fra la gente perché, forti della loro felice esperienza a scuola, sono in grado di smentire quanti continuano a considerare i cristiani dei miscredenti e dei colonizzatori».

L’operatore musulmano
Fra il personale vi è Khader Abdel Qader Dàadara – musulmano, 43 anni, sposato e padre di 5 figli, responsabile delle pulizie della scuola – che racconta: «Mi piace prestare servizio qui: lavoro insieme a un cristiano con il quale vado molto d’accordo, ci aiutiamo reciprocamente. Purtroppo il costo della vita a Betlemme è alto e per me, come per moltissimi miei concittadini, il salario non è mai abbastanza per sostenere le spese familiari. Fra i 50 dipendenti delle opere salesiane le relazioni sono buone, non condizionate né dai ruoli né dalla fede professata. Il rispetto reciproco e l’onesto svolgimento dei propri incarichi sono valori condivisi».

Il buon pane
Fra le opere ereditate da don Belloni vi è forno nel quale, sotto la supervisione dei salesiani, lavorano sei persone. Per lungo tempo questo panificio ha sostenuto principalmente i ragazzi dell’orfanotrofio e poi gli studenti della scuola. È diventato un punto di riferimento per l’intera popolazione a partire dalla seconda Intifada, quando nel 2002 Betlemme visse giorni durissimi, racconta padre Piergiorgio: «Il nostro forno riuscì ad assicurare il pane a tutti, anche gratuitamente; ricordo che si lavorava ininterrottamente giorno e notte. Da allora gran parte della cittadinanza fa la spesa qui e 120 famiglie bisognose della città (di cui ci prendiamo cura) ricevono i nostri prodotti a un prezzo mensile simbolico. Sono lieto che a Betlemme, il cui significato in ebraico è “casa del pane”, vi sia un forno che dà nutrimento alla popolazione e aiuto alle persone più vulnerabili contribuendo a sostenere i legami fra cristiani e musulmani».

La situazione in città
Secondo Khader, questa città, che per secoli è stata abitata da cristiani e musulmani, «si distingue per la tolleranza, il rispetto, la fratellanza tra i fedeli delle due religioni. Cerchiamo la reciproca comprensione e rapporti di buon vicinato. Le conversazioni e le discussioni che avvengono tra noi non sfociano mai in diverbi. Quando noi musulmani sentiamo le campane delle chiese, è come se ascoltassimo il richiamo alla nostra preghiera». E aggiunge: «I miei personali rapporti con i cristiani sono amichevoli. Ci rispettiamo, condividiamo i momenti di gioia e di dolore, cerchiamo sempre di andare d’accordo e di vivere in pace».

I pellegrini cristiani e la decisione di Arafat
In città la convivenza tra i fedeli delle due religioni è pacifica, osserva padre Piergiorgio: «Non si sono mai verificati scontri fra le due comunità né atti di fanatismo. Arafat stabilì che in otto cittadine palestinesi – fra le quali Betlemme – fosse sempre eletto un sindaco cristiano: questa decisione ha indubbiamente favorito rapporti normali fra le due comunità. Anche il continuo afflusso di pellegrini cristiani, che sostengono l’economia locale, e le molte opere educative, sociali, sanitarie edificate dai cristiani a beneficio della popolazione contribuiscono a mantenere il clima disteso. Sono stati inoltre avviati progetti interessanti per rafforzare i legami e promuovere la comprensione reciproca: alcuni intellettuali cristiani e musulmani, ad esempio, hanno dato vita a un gruppo che pubblica una rivista, Al liqà (L’incontro), nella quale ogni argomento è affrontato in modo approfondito dai due punti di vista: è una iniziativa lodevole, alla quale anch’io ho partecipato con alcuni scritti».

Il ruolo delle religioni
«Le persone di religione diversa che vivono autenticamente la loro fede e riescono a vivere insieme nella concordia testimoniano che le religioni promuovono la fratellanza e la pace», sottolinea padre Piergiorgio: «I problemi, purtroppo, sorgono quando le religioni vengono strumentalizzate per fini politici o economici che ne alterano l’essenza». Conclude al riguardo Khader: «Penso che la convivenza pacifica fra persone di fede diversa mostri al mondo che il linguaggio dell’amore, della tolleranza, del perdono e della comprensione fa evitare l’estremismo. Noi qui ci impegniamo a far crescere una nuova generazione, più istruita, più consapevole: ragazzi e ragazze capaci di camminare mano nella mano. Certamente esistono differenze tra musulmani e cristiani tuttavia possediamo principi comuni: la moralità, la legge di Dio».

 

Il sogno di Giovannino raccontato ai bambini è online!

“All’età di nove anni ho fatto un sogno, che mi rimase profonda­mente impresso nella mente per tutta la vita.”

Il sogno dei 9 anni di don Bosco raccontato ai bambini è online ed è scaricabile gratuitamente. Il primo e-colourbook, ideato da Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS e raccontato per immagini da Stefania Gagliano, illustratrice d’infanzia, pensato per i più piccoli, da leggere e colorare. Un racconto diviso in otto tavole illustrate per ripercorrere il sogno che San Giovanni Bosco fece all’età di 9 anni e che sarebbe poi diventato linea guida per tutta la sua vita trascorsa con e per i giovani. Non un semplice album da stampare e colorare ma uno strumento educativo per far conoscere ai bambini ,ma anche agli adulti, un sogno in cui il bene trionfa sul male.

Non c’è alcuna indicazione su come colorare, e nemmeno particolari suggerimenti sulla copertina – racconta l’illustratrice Stefania Gaglianoquesto perché i veri interpreti di questo strumento saranno loro, i bambini! Solo leggendo (o magari ascoltando il racconto letto da mamma e papà) il bambino saprà che probabilmente gli animali feroci saranno scuri e cupi, che la Madonna sarà candida e luminosa (come la bontà che irradia) e che Giovannino si confonderà con i colori dei prati e delle vigne della prima tavola. La palette di colori che ciascun bambino avrà a disposizione sarà la sua personale interpretazione ed associazione di pensieri e immagini.”

Don Bosco ed i sogni sono un binomio inscindibile che caratterizza il Santo dei giovani. “Nel ‘sogno dei 9 anni’ Gesù e Maria indicano a Giovanni, per grandi linee, la sua missione: il campo di lavoro (la gioventù povera ed abbandonata); il metodo educativo (non con le percosse ma con carità e mansuetudine); l’atteggiamento da assumere (renditi umile forte e robusto); la maestra e sostegno (Maria Ausiliatrice); i frutti di questo impegno (la trasformazione da lupi in agnelli). Tutti noi abbiamo dei sogni che portiamo nel cuore, e nostro compito è proprio quello di comprenderli e renderli concreti seguendo ciò che il Signore ci indica” queste le parole di Don Giovanni D’Andrea Presidente di Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS

Stefania Gagliano, 30 anni, illustratrice d’infanzia. Vive in Sicilia dove è animatrice e salesiana cooperatrice dall’agosto 2016. Insieme a Salesiani per il Sociale ha realizzato “Cosa ti direbbe lui? 30 cit.Azioni alla #DonBosco maniera” (2017). «Le illustrazioni che immagino mi accompagnano sempre sulle nuvole come un funambolo e, appena riesco a poggiare i piedi a terra, trasformo tutto ciò che vedo in disegni, storie e filastrocche».

 

 

Don Bocci nuovo direttore generale della Elledici: fedeli al carisma di don Bosco

Riportiamo la notizia pubblicata su Avvenire del 7 Luglio riguardante la nomina di don Valerio Bocci a nuovo direttore generale della casa editrice Elledici:

Don Bocci nuovo direttore generale della Elledici: fedeli al carisma di don Bosco

l superiore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, don Enrico Stasi, ha nominato don Valerio Bocci nuovo direttore generale dell’editrice Elledici, continuando a svolgere la carica di direttore editoriale della nota editrice dei salesiani d’Italia. Don Bocci, laureato in catechetica, ha diretto per ventuno anni la rivista per ragazzi “Mondo Erre” ed è autore di numerosi sussidi catechistici per la formazione alla fede dei più giovani. Da aprile è stato eletto membro del Consiglio di presidenza della Uelci (Unione editori e librai cattolici italiani). «La Elledici è un marchio storico, connotato da una precisa identità – afferma il nuovo direttore generale –. Fedeli al carisma di don Bosco, continueremo a diffondere buone letture per la formazione dei più giovani, come il santo di Valdocco desiderava per i suoi ragazzi».

Antonio Carriero

(www.avvenire.it)

 

CS – Ritrovamento della reliquia di Don Bosco

Salesiani don Bosco

SALESIANI DI DON BOSCO

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CIRCOSCRIZIONE MARIA AUSILIATRICE
PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

Ufficio Stampa
“Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta”
Don Moreno Filipetto

COMUNICATO STAMPA
Torino, 15 Giugno 2017

Gentile collega,​

con grande gioia, riceviamo ed inoltriamo il comunicato stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri Asti che informa dell’avvenuto ritrovamento della reliquia di Don Bosco, sottratta dalla Basilica Inferiore del Colle don Bosco nella serata del 2 giugno del mese corrente.

Don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, commenta così la felice notizia:
“Desidero innanzitutto esprimere il più vivo ringraziamento e riconoscenza per la Magistratura, l’Arma dei Carabinieri tutta,e per tutti coloro che hanno contribuito alla positiva soluzione di questa spiacevole vicenda. E’ un sollievo per i Salesiani, per la Chiesa di Torino e per i tanti amici di Don Bosco sparsi nel mondo che hanno copiosamente mostrato,  in questo periodo, la loro vicinanza.
L’occasione della restituzione e del ritorno della reliquia nella sua originaria collocazione sarà per noi e i fedeli un ulteriore segno di benevolenza e di benedizione di Don Bosco nei riguardi di coloro che continuano a tenere vivo il Suo spirito nel mondo.”

Si ringraziano in modo particolare, il Comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, Generale di Divisione Mariano Mossa, il Comandante Provinciale di Asti, Tenente Colonnello Bernardino Vagnoni, e il Comandante Compagnia di Villanova d’Asti, Capitano Gianfranco Pino.

Ufficio Stampa
“Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta”
Don Moreno Filipetto

 

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LEGIONE CARABINIERI “PIEMONTE E VALLE D’AOSTA”
Comando Provinciale Carabinieri Asti
 

 
 
                                          Villanova d’Asti, 15 giugno 2017     
 
  
COMUNICATO STAMPA
 
 
Lo scorso 02 giugno alle h 20:30 circa, il sacrestano del Colle Don Bosco di Castelnuovo, in provincia di Asti, ha constatato il trafugamento della reliquia di San Giovanni Bosco dal retro absidale della Basilica inferiore. 
Gli inquirenti, attivati immediatamente dal personale della Basilica, hanno fin dai primi istanti raccolto tutti gli elementi utili ai fini delle indagini riuscendo a restringere l’orario di commissione del furto tra le ore 18:00 e le 20:20 precedenti, sfruttando un brevissimo lasso di tempo nel quale il flusso di pellegrini era ridotto. Il ladro, con un gesto atletico, è riuscito a scavalcare la parete di cristallo posta a protezione del reliquiario, a sollevare la copertura della struttura sotto cui era custodito, asportandone il coperchio e l’ampolla in vetro, dentro la quale era conservata la reliquia.
 
È stata la tenacia dei Carabinieri del Comando Compagnia di Villanova d’Asti sotto la esperta direzione della Dottoressa Laura Deodato, Sost. Procuratore (già nota per aver sapientemente condotto le indagini del caso Elena CESTE) che ha permesso di raggiungere il difficile risultato di ritrovare la preziosa reliquia insigne.
Le indagini, sono state espletate con metodo classico e di estrema importanza si è rivelato il primo sopralluogo ed i rilievi tecnici effettuati dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Villanova d’Asti che è riuscito ad esaltare le impronte che hanno infine dato un volto all’autore del gesto attraverso i Carabinieri del RIS di Parma.
Altrettanto determinante, almeno nei momenti iniziali, è stato il corale contributo offerto dai Comandi Stazione Carabinieri presenti sul territorio che, forti della consolidata e profonda conoscenza dei cittadini e dei luoghi hanno fornito fin da subito elementi informativi utili alle indagini. 
La presenza dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, giunti a fornire supporto ai colleghi della linea territoriale, è stata importante per l’individuazione del luogo dove il ladro, C.G. 42enne italiano, già noto alle forze dell’ordine risiedeva con la compagna, incensurata.
Fin dai primi momenti non è stata scartata nessuna pista ed alla fine, dopo ore di osservazione, pedinamenti,  attività di analisi e visione di innumerevoli filmati di sicurezza della struttura religiosa e dei Comuni vicini a Castelnuovo, si è riusciti a giungere all’intervento, in esecuzione al decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Asti, scattato alle prime luci dell’alba di oggi a Pinerolo – al quale è stato dato supporto ai militari del Comando Compagnia di Villanova d’Asti anche da parte del personale del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, del Nucleo Investigativo e di quello Operativo di Asti, del Nucleo Carabinieri Cinofili, del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Pinerolo e degli uomini della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica astigiana – nel corso del quale è stata rinvenuta l’ampolla reliquiaria perfettamente conservata (con intatti i sigilli della Congregazione Salesiana) assieme ad altri elementi utili alle indagini ai fini comparativi con le ulteriori tracce lasciate sulla scena del crimine.
La reliquia era occultata in una teiera in rame posta in un armadietto della cucina dell’abitazione.
A quanto pare le ragioni del furto non risiedono né a volontà di chiedere un riscatto e neppure ad una ordinazione di qualche collezionista, ma semplicemente all’erronea convinzione che il coperchio della teca fosse di qualche valore. 
L’indagato, condotto negli uffici giudiziari, dopo un serrato interrogatorio di garanzia, confessava le sue responsabilità e veniva, immediatamente dopo, sottoposto a fermo con conseguente restrizione presso la casa circondariale di Asti.

CS – Furto al Colle Don Bosco

Salesiani don Bosco

SALESIANI DI DON BOSCO

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CIRCOSCRIZIONE MARIA AUSILIATRICE
PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

Ufficio Stampa
“Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta”
Don Moreno Filipetto

COMUNICATO STAMPA
Torino, 3 Giugno 2017

Gentile collega,
rendiamo noto che nella serata di venerdì 2 Giugno, è stata trafugata la reliquia appartenente a San Giovanni Bosco situata nel retro della parete absidale della Basilica Inferiore del Colle don Bosco. Non verranno, al momento, fornite ulteriori indicazioni al fine di non ostacolare le indagini che sono in corso.
“Siamo molto addolorati, insieme con i tanti devoti che ne verranno a conoscenza, per quanto successo. Confidiamo che don Bosco possa toccare il cuore di chi ha compiuto tale gesto e farlo ritornare sui suoi passi così come era capace di trasformare la vita dei giovani che incontrava. Siamo altresì sicuri che si possa, come è capitato, trafugare una reliquia di don Bosco, ma non si possa rubare don Bosco a noi e ai tanti pellegrini che ogni giorno visitano questi luoghi” – don Ezio Orsini, Rettore della Basilica.

Ufficio Stampa
“Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta”
Don Moreno Filipetto

CS – Don Bosco al Salone del Libro

Salesiani
don Bosco

SALESIANI DI DON BOSCO

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CIRCOSCRIZIONE MARIA AUSILIATRICE
PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

Ufficio Stampa
“Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta”
Don Moreno Filipetto

COMUNICATO STAMPA
Torino, 16 Maggio 2017

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ELLEDICI, BUONASTAMPA.NET E VIS 

AL 30° SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO
18-22 Maggio 2017

Una casa editrice, un ufficio di comunicazione e un’organizzazione non governativa di volontariato internazionale hanno un minimo comun denominatore: Don Bosco, non solo il santo dei giovani, bensì l’apostolo della buona stampa e della divulgazione di idee, in Italia e in 132 paesi nel Mondo.

Per questo quando si parla di San Giovanni Bosco occorre riferirsi certamente alle sue grandi opere sociali senza trascurare il suo instancabile lavoro intellettuale.

Don Bosco dedicava molto del suo tempo, soprattutto quello notturno, a scrivere. Non era solo l’uomo delle opere esterne; era anche – come si dice – un uomo di penna. Non è un caso che la Chiesa lo abbia nominato co-patrono della buona stampa insieme a San Francesco di Sales.

La presenza al Salone quindi come continuazione di quella stessa opera, iniziata due secoli orsono, nella valorizzazione della cultura e nella diffusione dei valori della conoscenza.

L’Editrice Elledici sarà presente al prossimo Salone Internazionale del Libro di Torino, nel Padiglione 2 – Stand M102-N101 con la presentazione di tre novità editoriali: Sabato 20 maggio 2017, ore 18:30 in Arena Bookstock, “ORATORIO SENZA CONFINI” Il «tesoro» dell’estate con il sussidio dell’Oratorio estivo 2017; Domenica 21 maggio 2017, ore 10:30 presso Spazio Autori “ALFABETO FAMILIARE. COSTRUIRE LEGAMI SOLIDI IN UNA SOCIETA’ LIQUIDA” di Roberto Carelli; e, infine, Lunedì 22 maggio 2017, ore 12:00 presso Spazio Eventi “UN CUORE RATTOPPATO” di don Bruno Ferrero.

Per ulteriori informazioni, CLICCA QUI.
L’Ufficio di Comunicazione Sociale dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, denominato BuonaStampa.net, si occuperà dell’animazione dello stand di VOL.TO, il Centro servizi per il Volontariato della provincia di Torino,  che sarà a Lingotto Fiere, presso lo stand dei Centri di Servizio Italiani, allestito in collaborazione con CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, e il team di Callegaro Italia, azienda leader nel settore ristrutturazioni e nuove costruzioni. Media Partner dell’iniziativa: Rete7, il network televisivo, che trasmetterà i numerosi incontri e workshop dedicati ai temi del Volontariato e del Terzo Settore con relatori e ospiti d’eccezione, oltre ad una selezione dei principali autori presenti in fiera. Tutto questo presso il Padiglione 1 all’indirizzo D62-E59.

Consulta il palinsesto delle iniziative sul sito di VOL.TO e di RETESETTE.

Il VISVolontariato Internazionale per lo sviluppo, organizzazione non governativa facente capo alla Congregazione Salesiana, oltre ai progetti nei paesi del sud del mondo, si occupa di educazione alla cittadinanza globale e in questi anni ha prodotto diversi volumi, kit didattici e libri di vario genere per diffondere una cultura della solidarietà, della cooperazione e della promozione dei diritti umani. E’ presente presso il Padiglione 2, stand L153 e quest’anno celebrerà il lancio di un volume di poesie realizzato in Etiopia, primo prodotto della tipografia allestita, grazie ad un progetto dedicato, presso la Casa di Don Bosco ad Addis Abeba.

Venerdì 19 maggio Ore 10:30

Babel-βàà lóñ Afrǐkà? – La Nostra Afrika

Presentazione del libro di poesie di Ndjock Ngana

Visita il sito del VIS e il progetto “Print your future! sviluppo del settore grafico e tipografico in Etiopia”

 

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Bambini Soldato sulla Via di Damasco su Rai Due

 

Il fenomeno dei “bambini soldato”, ovvero l’orribile violenza che costringe molti bambini alla schiavitù degli arruolamenti, sarà al centro della prossima puntata di Sulla Via di Damasco dal titolo “I bambini sono di tutti,” in onda sabato 4 Marzo, alle ore 7,45, su Rai Due, con replica mercoledì 8 Marzo in terza serata, ​con due servizi realizzati il 2 febbraio alla presentazione del documentario “Alto el fuego”.

All’interno del programma di Mons. Giovanni D’Ercole e Vito Sidoti, due giovani raccontano il loro dramma di schiavi-soldati delle Farc, ribelli armati tra i più temuti al mondo, una delle peggiori piaghe che affliggono la Colombia. Sono stati, da bambini, ostaggio della guerriglia, dopo che gli stessi ribelli seminarono il panico freddando amici e familiari; traumatizzati dall’esperienza, hanno dovuto convivere con la morte, lontano dagli affetti, dimenticando la capacità di sognare e rinunciando alla normalità della vita. Poi il viaggio e la fuga al Centro Città di Don Bosco di Medellin (Colombia), dove, come racconta il salesiano e direttore Rafael Bejarano, molti bambini privati dei diritti e dell’infanzia vengono aiutati a reinserirsi in famiglia, nella comunità, frequentando la scuola e avviandosi a una pratica professionale.

Un altro servizio ha per protagonista James Areiza, educatore e responsabile della Città don Bosco, che spiega come molti bambini vengono aiutati a superare i propri traumi grazie alla pedagogia della fiducia, della speranza e dell’alleanza, trasformando le paure in nuove sfide di coraggio e di impegno. L’ultimo racconto è il viaggio nella vita di un altro ex bambino soldato, John Baptist Onama, vittima innocente dei nuovi Erode delle milizie governative in Uganda che lo costrinsero ad imbracciare le armi contro i guerriglieri. Quegli stupri e massacri sono ferite incancellabili, ma sulla sua strada l’incontro miracoloso con Suor Veronica ed i comboniani gli ha salvato la vita.

 

E se Don Bosco ti scrivesse su whatsapp?

Da oggi in rete l’ebook dal titolo “Cosa ti direbbe lui? 30 cit.Azioni alla #DonBosco maniera”, una pubblicazione voluta e realizzata dall’ufficio nazionale Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS a cura di Mariana Ciavarro, pedagogista sociale e animatrice, e Stefania Gagliano, illustratrice d’infanzia e cooperatrice salesiana. Un modo digital per celebrare il mese dedicato al santo dei giovani con 30 consigli di Don Bosco, riletti in chiave moderna e adatti ad ogni situazione del giorno.

Non una raccolta delle citazioni di Don Bosco, come già altri hanno fatto, ma pensieri e riflessioni che parlano alla quotidianità di tutti, mediante un dialogo con quel “padre, maestro ed amico” che tiene davvero alla felicità di ognuno.  E perché non farlo con un mezzo moderno come le chat? L’ebook contiene 30 situazioni in cui ciascuno può trovarsi, in qualunque età della vita.

«Abbiamo pensato a questo ebook per celebrare il nostro “padre, maestro ed amico” Don Bosco, “l’apostolo della buona stampa” come fu definito per la sua grande produzione letteraria, buona parte della quale a favore dei giovani – ha sottolineato Don Giovanni D’Andrea, presidente di Salesiani per il Sociale. «Realizzando questo ebook crediamo di essere dentro il solco della memoria ed allo stesso tempo dell’innovazione, dello stare “al passo coi tempi”. Ci auguriamo possano essere da stimolo per una riflessione che aiuti il cammino della vita a partire dall’interiorità di ciascuno».

L’ebook è scaricabile gratuitamente  in formato epub (per lettori di libri digitali) o in pdf (per dispositivi Windows o Macintosh).

ChiAMATI per NOME – video Vocazionali

L’animazione vocazionale ha prodotto 5 video che provano a raccontare la testimonianza di qualche giovane novizio che, all’atto del donare la propria vita a Dio, prova a rispondere ad alcune domande:

  • perché Don Bosco
  • il potere di un SI
  • perché donarsi a Dio
  • perché Gesù
  • vocazione per chi

Sono pensati per i buongiorno, per i momenti di animazione, per gli incontri vocazionali.

ChiAMATI per NOME – full project

I singoli capitoli

 

 

Nel programma di TV2000 si ricorda Don Bosco

Nella puntata di “Siamo Noi” di Tv2000 andata in onda il 15 dicembre 2016 si parla del padre fondatore della Congregazione Salesiana.

Si segnala (dal minuto 1:33:10) che, nella rubrica dedicata ai ricordi, si celebra la memoria di San Giovanni Bosco con storie, racconti, testimonianze e una bella intervista con Don Guido Errico, Coordinatore Animazione Missionaria Salesiana Italia, sull’eredità di Don Bosco come “padre e maestro di gioventù”.