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Il convegno dedicato a don Giuseppe Quadrio in occasione del centenario dalla nascita

Nella mattinata di sabato 27 novembre 2021, presso l’Aula Magna della Facoltà di Teologia della Crocetta – Torino, si è svolto il convegno di studio e di approfondimento sulla figura spirituale del ven. don Giuseppe Quadrio in occasione del centenario dalla nascita (Vervio 28 novembre 1922). 

Alla presenza della comunità salesiana dell’Istituto Internazionale Don Bosco e di un nutrito gruppo di compaesani provenienti dalla Lombardia, vi sono state una serie di interventi atti a sottolineare gli elementi di novità e di crescente interesse per la figura di questo salesiano, teologo, insegnate di teologia e modello luminoso di vita religiosa e sacerdotale. 

Don Silvano Oni, grazie all’ausilio di immagini e testimonianze, ha tracciato un’originale biografia del venerabile, cogliendo la specificità della terra di origine, il sorgere ed il consolidarsi della vocazione, ma anche gli anni segnati terribilmente dalla sofferenza che lo condussero ad appena 41 anni alla morte prematura.

P. F. M. Lethel, carmelitano e teologo di fama, in merito alla spiritualità di don Quadrio ha posto in luce almeno tre elementi: il binomio “sponsalità e verginità” così caratteristico della sua vita mistica, la dimensione specifica del suo evangelizzare attraverso la ferialità degli incontri, la vita costruita sulla speranza cristiana.

Don P. Cameroni, postulatore della congregazione, ha ricordato che i santi irradiano la grazia a partire dalle numerose relazioni che intersecano e rinnovano; ha condotto quindi a riflettere su come fosse specifico di don Quadrio la trasparenza dei sentimenti di Cristo (la benignitas et humanitas). 

Infine mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano e fine conoscitore della teologia della vita consacrata, ha ricondotto l’assemblea a riflettere sul tema del “religioso presbitero”: se la specificità della figura sacerdotale rimane l’essere apostolo del Padre nella e per la Chiesa in un contesto storico specifico, la vita consacrata offre al ministero presbiterale la ricchezza del carisma proprio della famiglia religiosa di appartenenza. Don Quadro è stato un apostolo che “era missione“, secondo quelle specificità proprie della spiritualità di san Giovanni Bosco: la sua missione era l’insegnamento, l’accompagnamento spirituale personale; la sua missione era custodire la comunione dei confratelli ed educare a partire da un armonia di carattere, davvero trasparenza del cuore di Cristo e della sua santa umanità. P. Martinelli ha concluso la sua relazione ricordando che l’identità specifica del presbitero sarà sempre più data dalla sua “cura per l’umano”: in un tempo segnato dall’estraneità della fede dalla cultura e dalla vita.

La mattinata si è conclusa con il pellegrinaggio alla tomba del venerabile, sita presso la Chiesa esterna dell’opera, dove è stato collocato un pannello biografico e commemorativo del centenario celebrato.

Rivivi l’evento

CFP Fossano:“Quell’aria di casa” – Le classi terze in visita a Valdocco

Per tre giorni le classi terze del Cnos-fap di Fossano si sono recate in visita a Valdocco, là dove don Bosco ha fondato e fatto crescere la sua opera, visitando il nuovo museo “Casa don Bosco” e non solo.

Di seguito l’articolo del Cnos-fap di Fossano.

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“La visita a Valdocco mi ha fatto respirare un’aria famigliare, quell’aria di salesianità che tanto mi piace. Un’aria di inclusione, amicizia, condivisione. Mi sono sentito a casa.”

Così scrive uno dei ragazzi che, nelle scorse settimane, ha avuto l’opportunità di visitare Valdocco, quella zona di Torino che è “Terra Santa Salesiana”, là dove don Bosco ha fondato e fatto crescere la sua opera e ha vissuto gli ultimi 40 anni della sua vita.

Era dall’inizio della pandemia che non si riusciva a “mettere il naso” fuori dal nostro Centro. Ed è stato significativo che la prima uscita ufficiale sia stata proprio là, dove tutto è cominciato, dove stanno le nostre radici.

Ovviamente ci siamo dovuti organizzare in maniera alternativa, muovendoci in treno e poi a piedi, dividendo i 7 corsi in 3 gruppi, “spalmandoci” su più giorni. Ma, facendo lo slalom tra quarantene e isolamenti, siamo riusciti a vivere fino in fondo queste belle giornate.

Ecco alcune “bellezze”, in ordine sparso: il nuovo Museo “Casa don Bosco”, con i sotterranei dove vivevano i ragazzi dell’oratorio; le camere dove don Bosco ha vissuto gli ultimi anni della sua vita e dove è morto; la cappella Pinardi, là dove sotto una tettoia piccola e scomoda è nato l’oratorio; la chiesa di San Francesco di Sales, con i suoi affreschi che ci parlano di santi e di vita gioiosa insieme al Signore; la maestosa basilica di Maria Ausiliatrice, costruita da don Bosco senza un soldo in tasca, dove sono conservati i resti mortali del nostro santo fondatore (che emozione la preghiera proprio di fronte a lui!).

Ringraziamo tutte le guide che hanno accompagnato le varie classi: la passione che traspariva dalle loro parole, dai loro racconti, è stata la nostra passione.

Infine, una sorpresa vissuta dai corsi di termoidraulica, automotive e carrozzeria: l’incontro (immortalato nella foto di rito) con il decimo successore di don Bosco alla guida della Congregazione Salesiana, il Rettor Maggiore don Angel Fernandez Artime!

Grazie ragazzi, grazie don Bosco!

Don Bosco Borgomanero: Conferenza sull’allenatore vittima delle persecuzioni razziali

Al Collegio Don Bosco di Borgomanero si è tenuto un incontro su Arpad Weisz, allenatore di calcio degli anni ‘30, ucciso ad Auschwitz perché ebreo.

Di seguito l’articolo del Collegio Don Bosco di Borgomanero.

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Comunicato Stampa

Conferenza sull’allenatore vittima delle persecuzioni razziali

Al Don Bosco di Borgomanero nell’ambito di SCRITTORI & GIOVANI

 

Si è tenuto oggi al Collegio “Don Bosco” di Borgomanero l’incontro con il dottor Gianni Cerutti, presidente della Biblioteca Marazza di Borgomanero, su Arpad Weisz, allenatore di calcio degli anni ‘30, vincitore con Bologna e Inter dello scudetto (uno dei pochi ad esserci riuscito con due squadre), e poi ucciso ad Auschwitz perché ebreo. Il dottor Gianni Cerutti ha parlato di lui alle classi 2^ e 3^ liceo classico a partire dal suo libro L’allenatore ad Auschwitz (Interlinea 2021) soffermandosi in particolare sull’oblio cui è andato incontro uno dei grandi rivoluzionari del calcio per l’attenzione alla tattica e alla strategia di gioco. L’intervento è poi spaziato sull’antisemitismo e sulla promulgazione dei Provvedimenti per la Difesa della Razza Italiana, le famigerate leggi razziali fasciste del 1938. A fare da moderatori dell’incontro due studentesse e due studenti delle classi coinvolte, che hanno presentato le domande sorte nell’ambito della preparazione svolta in classi dai docenti. 

 

Raffaele Aggujaro

Open Class: Liceo classico e scuola primaria

Il Collegio don Bosco Borgomanero, nella giornata di mercoledì 01 dicembre organizza l’Open Class del Liceo Classico con curvatura “logico – matematica” mentre nella settimana da lunedì 22 novembre a venerdì 29 novembre verranno accolti i ragazzi della scuola primaria presso le scuole medie.

Di seguito gli articoli di Borgomanero.

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Open class: Liceo classico

Con l’iniziativa “Open Class” il nostro CLASSICO con curvatura logico – matematica apre le porte a studenti iscritti all’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado che frequentano scuole diverse dal Don Bosco.

Nella giornata di mercoledì 01 dicembre accoglieremo i ragazzi secondo il seguente orario e indicazioni:

  • Ritrovo: ORE: 08.25 / DOVE: cortile interno (Via Domenico Savio)
  • MATERIALE NECESSARIO: un quaderno, l’astuccio, la merenda
  • Conclusione attività ore 12.45

Se le date segnalate non dovessero essere di vostro interesse, contattate pure il Vice Coordinatore didattico, prof.ssa Borgna, all’indirizzo mail serena.borgna@donboscoborgo.it.

Open class: alunni scuola primaria

Con l’iniziativa “Open Class” la nostra scuola media apre le porte a studenti iscritti all’ultimo anno della scuola primaria.

Nella settimana da lunedì 22 novembre a venerdì 29 novembre accoglieremo i ragazzi alle 08:45 e li coinvolgeremo nelle attività didattiche fino alle 12:45 dando loro la possibilità di seguire lezioni nei tre indirizzi della scuola: potenziatodigitale linguistico. I posti sono limitati ed è necessario prenotarsi compilando il seguente modulo.

I posti sono limitati ed è necessario prenotarsi compilando il seguente modulo.

Famiglia Cristiana – Il restauro del film su Don Bosco di Alessandrini

Da Famiglia Cristiana.

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Nell’ambito del 39° Torino Film Festival il CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa e la Sede Centrale Salesiana presentano il lavoro di restauro digitale del lungometraggio Don Bosco diretto nel 1935 da Goffredo Alessandrini, prodotto da Riccardo Gualino per la nascente Lux Film.
Il film religioso racconta la vita del santo piemontese, dall’infanzia nelle campagne del Monferrato, alla giovinezza in seminario, dall’attività educativa e sociale compiuta a Torino con i ragazzi degli strati sociali più umili, fino alla fondazione dell’Opera Salesiana e alla canonizzazione.
Il film fu girato tra Torino, Chieri, il Monferrato e gli Studi della Fert-Microtecnica. Per realizzarlo furono impressionati 40.000 metri di pellicola, 2.500 dei quali furono montati. Il costo del film fu di oltre 2.000.000 di lire.
Nella prima versione del Don Bosco uscita nell’aprile del 1935, il regista, Goffredo Alessandrini, inserisce nel film un episodio inventato della vita del santo. Questa libertà creativa suscitò proteste e malumori che sfociarono in una lunga trattativa tra la direzione generale dei Salesiani e la produzione. Le parti trovarono un accordo e la scena, detta della “Generala”, venne rifatta rendendo l’azione più realistica e aggiungendo una didascalia che sottolinea il ruolo decisivo di Don Bosco nella risoluzione del problema. Il guasto fu riparato e la scena sostituita in tutte le copie. A questa seconda versione, uscita in sala a settembre, ne fa seguito una terza che definirà la vulgata del film e darà il via ad una proliferazione di varianti in Italia e all’estero.

Dopo una lunga ricerca si è deciso di ricostruire la seconda versione.
Per il restauro si è partiti dal negativo conservato nel Fondo Salesiani depositato da Direzione Generale Opere Don Bosco nel 2016 a Ivrea. Questa copia si è rivelata completa per quanto riguarda la seconda parte, ma lacunosa per la prima che è stata ricostruita grazie a una copia positiva della Cineteca di Bologna, una copia positiva del Museo Nazionale del Cinema e due copie in 16mm conservate a Ivrea. Per il secondo tempo, invece, è stato usato quasi interamente il negativo originale del fondo Salesiano conservato a Ivrea, eccetto che per la scena della “Generala”, ricostruita con le copie positive e sul cui lavoro è stato fondamentale utilizzare come riferimento sonoro una copia conservata alla George Eastman Museum di Rochester.

Durante la 39° edizione del Torino Film Festival verrà presentato il work in progress del restauro, che saprà appassionare lo spettatore nella visione del film mostrato finalmente nella sua interezza e, al tempo stesso, sarà in grado di coinvolgerlo nello scrupoloso e minuzioso lavoro di ricostruzione realizzato dal laboratorio dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa.
La pellicola fa parte del fondo filmico della Congregazione Salesiana depositato nel 2016 presso il CSC-Archivio nazionale cinema impresa, costituito da circa 500 film che offrono una preziosa documentazione della presenza dei Salesiani in molti paesi del mondo. Questa collaborazione ha già portato all’identificazione e al recupero di titoli poco o per nulla conosciuti come I 26 martiri del Giappone, film diretto nel 1931 da Tomiyasu Ikeda, sulla persecuzione e il martirio dei cristiani in epoca Tokugawa e I conquistatori d’anime diretto da Renzo Chiosso, Felice Minotti.

Queste le proiezioni:

Domenica 28 novembre alle 12.15 – Cinema Massimo 3

Giovedì 2 dicembre alle 17.00 – Cinema Massimo 3 (proiezione ufficiale)

Venerdì 3 dicembre alle 11.45 – Cinema Massimo 3

Domenica 5 dicembre alle 20.30 – Cinema Monterosa

CS – “Il Don Bosco di Borgomanero si “internazionalizza”

Al Collegio Don Bosco di Borgomanero sono state attivate diverse iniziative per “internazionalizzare” l’istituto, come ad esempio l’avvio di una sezione linguistica dedicata e differenti attività per la lingua inglese. Di seguito il Comunicato Stampa della scuola, a cura di Maddalena Neale e Matteo Leonardi.

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Comunicato Stampa

“Il Don Bosco di Borgomanero si “internazionalizza”

Alle Medie è stata attivata una sezione Linguistica; ai Licei alcuni corsi verranno svolti anche in lingua inglese

 

La buona scuola è quella che prepara alla vita di oggi e non si può essere pronti ad affrontare le sfide del presente se non si padroneggiano a un livello eccellente le lingue straniere, a partire dall’inglese e dallo spagnolo. Per questo al Don Bosco sono state attivate diverse iniziative per “internazionalizzare” l’istituto.

Nella Scuola Media sono state aumentate le ore di inglese: da tre a quattro settimanali, con studenti e studentesse divisi in interclassi parallele allo scopo di favorire un apprendimento rispettoso degli stili di apprendimento e sono stati attivati corsi pomeridiani di preparazione alle certificazioni linguistiche Cambridge e DELE dai livelli A2/B1 al B2/C1. Da un anno è stata poi avviata una sezione Linguistica che ambisce a un livello di uscita dalla terza Media corrispondente a un B2 del QCER. Si predilige un modo nuovo di imparare e usare le lingue straniere: l’apprendimento deve cioè avvenire in modo naturale, grazie all’uso della lingua straniera in tutti i momenti del quotidiano. Gli studenti della sezione Linguistica, nel mese di maggio scorso, si sono anche immersi per una settimana nell’affascinante cultura, storia e lingua dell’Irlanda, accompagnata da docenti madrelingua del Center of English Studies di Dublino, per vivere un’esperienza didattico-educativa attraverso lezioni live. Per i ragazzi si è trattato di un’esperienza entusiasmante, che li ha arricchiti da tutti i punti di vista, aumentando la loro curiosità, sicurezza e scioltezza. È stato promosso inoltre un progetto di continuità didattico-educativa con l’Istituto Sacro Cuore di Romagnano, dove la lingua inglese inizia a potenziarsi fortemente fin dalla prima Elementare.

Per quanto riguarda i Licei, verrà avviato nel corso del corrente anno scolastico un arricchimento delle lingue straniere, per lavorare nella prospettiva del trilinguismo (italiano, inglese, spagnolo). Alcuni corsi comprenderanno al loro interno moduli in lingua inglese: dalla storia e dalla filosofia alla matematica e alla fisica, dal diritto alle scienze umane. A tutto questo si aggiungono la possibilità di conseguire un Dual Diploma italiano e statunitense, in collaborazione con la Mater Academy Italia, la partecipazione agli eventi dell’Associazione Diplomatici CWMUN World Program a Dubai o New York, la visione di spettacoli in lingua straniera, la frequentazione di corsi di preparazione alle certificazioni linguistiche, scambi e collaborazioni con scuole internazionali e altre iniziative improntate alla valorizzazione e al potenziamento delle lingue, quali il Book Club ai Licei e la Big Challenge e sessioni di English Camp estivi, rivolti ai ragazzi di Elementari e Medie del territorio.
Tante iniziative per accompagnare i ragazzi a parlare le lingue del loro futuro.

Maddalena Neale – Matteo Leonardi

La Scuola Don Bosco di Cumiana incontra Don Giovanni Piumatti e Patrizio Righero

Nella giornata di ieri, mercoledì 6 ottobre 2021, i ragazzi della Scuola Don Bosco di Cumiana hanno avuto la possibilità di incontrare il missionario Don Giovanni Piumatti e il direttore del giornale Vita Diocesana Pinerolese, Patrizio Righero. Di seguito la breve testimonianza dell’incontro riportata sul sito dell’opera del Don Bosco di Cumiana.

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Oggi  – mercoledì 6 ottobre 2021 – abbiamo avuto la fortuna di incontrare Don Giovanni Piumatti e il Direttore del giornale “Vita Diocesana”, Patrizio Righero.
L’attenzione degli allievi della Scuola Don Bosco è stata catturata dalla testimonianza di chi ha vissuto per cinquant’anni a contatto con una realtà profondamente diversa dalla nostra. Intervistato dal giornalista, Don Giovanni ha raccontato la sua esperienza nel Nord Kiwu, nella Repubblica Democratica del Congo. Questo ci ha permesso di capire i tanti problemi legati alle migrazioni partendo dall’origine nel cuore dell’Africa per concludere con il vissuto di Patrizio Righero con i migranti giunti nel Pinerolese.
Le loro parole hanno colpito i ragazzi e hanno insegnato molto di più di una semplice lezione.

Movimento Giovanile Salesiano: “Inseguendo il sogno di don Bosco” – Vita diocesana pinerolese

Il free press cattolico della diocesi di Pinerolo “Vita diocesana pinerolese” dedica un articolo all’avvio dell’anno pastorale 2021/22 e in particolare al Movimento Giovanile Salesiano in merito al cammino triennale di preparazione al bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco. Di seguito l’articolo.

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Inseguendo il sogno di don Bosco

“In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati da san Francesco di Sales”

Don Rossano Sala

IL MOVIMENTO GIOVANILE Salesiano, attraverso un lavoro di coinvolgimento a vari livelli e disteso nel tempo, ha individuato un cammino triennale che si pone come obiettivo la preparazione al bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco. Siamo adesso nell’anno centrale del triennio che il MGS si è proposto di vivere.

Al cuore di questo cammino, che attinge ancora ispirazione dal sogno dei nove anni, si trovano alcune parole di Maria che invitano Giovannino Bosco a lavorare sul suo carattere, ad assumere una personalità tanto tenera quanto solida: «Renditi umile, forte e robusto». Questo sogno, come si può leggere nel quaderno di lavoro del MGS per il 2021/2022, «per la sua importanza nella vita e nella missione del santo dei giovani possiamo senza dubbio definirlo una vera e propria “annunciazione salesiana”».

Il sogno della missione salesiana va costruito, non si può improvvisare: ecco perché l’hashtag di quest’anno è #MakeTheDream.

E verrà scandito da due verbi fondamentali dell’identità cristiana: Amare e Chiamare. Durante tutte le attività verrà richiamato l’accompagnamento di san Francesco di Sales, maestro di vita cristiana e di spiritualità giovanile. Il 28 dicembre 2022 infatti ricorreranno i quattrocento anni della morte del santo a cui don Bosco fin dall’inizio si ispirò per incominciare la propria opera educativa.

Riscoprire alcuni tratti della ricchezza del Dottore dell’amore diventa quindi un piacevole dovere. Per preparare al meglio quindi tutte le attività in procinto di essere avviate, il MGS mette a disposizione una serie di materiali utili su più fronti: il nuovo logo del tema pastorale 2021-2022; il Calendario in formato poster; il Quaderno di lavoro MGS 2021/2022 a cura di don Rossano Sala.

AMATI E CHIAMATI

Il Quaderno di lavoro MGS 2021-2022 è frutto del prezioso lavoro condotto da don Rossano Sala che ha saputo integrare l’apporto della Segreteria MGS e il contributo di diversi Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, educatrici ed educatori. Si tratta di un lavoro indirizzato non solo ai giovani, ma alle Comunità Educative Pastorali per la “formazione alla missione”.

I destinatari sono: giovani, animatori, educatori, catechisti, Salesiani di don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice, membri a diverso titolo della Famiglia Salesiana, docenti, insegnanti e formatori, sacerdoti, consacrati, laici e laiche impegnati nella pastorale giovanile. Nell’introduzione del Quaderno possiamo leggere come

«Lo scorso anno pastorale 2020-21 ci siamo immersi “nel cuore del mondo“.La tematica era incentrata sul mondo in cui siamo chiamati a vivere, a crescere e ad agire. Come il piccolo Giovannino fu chiamato a essere nel centro del cortile, anche noi ci siamo sentiti chiamati a vivere la nostra esistenza nel cuore del nostro tempo, e a essere proprio lì lievito, sale, luce.#LiveTheDream era l’hashtag proposto per quell’anno pastorale; la cittadinanza responsabile era invece l’obiettivo fondamentale proposto, seguendo l’indicazione per cui è proprio perché cerchiamo di essere buoni cristiani che diventiamo cittadini partecipi, responsabili e proattivi. Arriviamo ora all’anno centrale del triennio che ci stiamo proponendo di vivere […] In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati in maniera speciale da san Francesco di Sales, maestro di vita cristiana e di spiritualità giovanile».

 

Nuova mostra dedicata a nonni e bambini al Museo Etnografico Missioni Don Bosco

Dal 2 ottobre al Museo Etnografico Missioni Don Bosco in via Maria Ausiliatrice, n. 32 , sarà possibile visitare una mostra dedicata ai giocattoli e strumenti musicali utilizzati dai bambini nelle altre parti del mondo, così come alcuni oggetti caratteristici che delineano il ruolo degli anziani, dei nonni, come riconoscimento simbolico di autorevolezza nella comunità.

Riportiamo il testo del comunicato stampa.

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Porte aperte ai nonni e ai nipoti il 2 ottobre al Museo Etnografico Missioni Don Bosco in via Maria Ausiliatrice, n. 32 a Torino. Due appuntamenti, alle ore 11 e alle ore 16, per consentire una “giocosa visita” nello spazio dedicato agli oggetti raccolti dai missionari salesiani in 150 anni di attività in tutto il mondo. Con una declinazione particolare: lo sguardo ai giocattoli utilizzati dai bambini e agli strumenti musicali.

“Intendiamo mostrare come i piccoli giocavano e giocano in altre parti del mondo, scoprire le originalità ma anche le similitudini con i nostri giocattoli”

spiega Elisabetta Gatto, antropologa, curatrice del Museo. Ci sono ad esempio le bamboline di terracotta dei Caraja del Brasile, le canoe giocattolo della Terra del Fuoco.

“Intendiamo mostrare come i piccoli giocavano e giocano in altre parti del mondo, scoprire le originalità ma anche le similitudini con i nostri giocattoli”

alcuni presenti ancora oggi con l’evoluzione dei materiali. Con la Giornata istituita nel 2005 in Italia si sottolinea il ruolo decisivo dei nonni nella formazione delle nuove generazioni. È quanto constatiamo in Italia, con i nonni che suppliscono a molti compiti che i genitori non riescono a sostenere nelle condizioni di vita ordinarie. “Ma non devono essere considerati solo dei supplenti” spiega don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, “sono anche portatori di una relazione unica con i loro nipoti che troviamo importante qui come nei contesti culturali di ogni altro Paese in cui operiamo”. La disgregazione di famiglie a causa di guerre, migrazioni, carestie è spesso tamponata dalle nonne e dai nonni che si prendono cura dei piccoli, a volte anche al di là dei legami di sangue. Ma anche in situazioni ordinarie essi rappresentano la stabilità e la saggezza. Il ruolo degli anziani è attestato anche dal riconoscimento simbolico della loro autorevolezza. “Nel Museo ci sono gli oggetti dei capi-villaggio” ricorda Gatto “che richiamano l’importanza della loro esperienza, la quale assegna il ruolo di guida anche delle comunità: lo sgabello riservato nelle riunioni, il bastone del comando per sancire le decisioni”. Tutto questo in mezzora di visita gratuita, riservata a gruppi guidati dalla stessa curatrice del Museo.

Si applicano le normali regole di profilassi antiCovid-19, che non riguardano i bambini di età inferiore ai 12 anni e i soggetti con certificazione medica specifica. Nel rispetto delle disposizioni governative vigenti (DPCM del 23 luglio 2021), dal 6 agosto 2021 per gli adulti è dunque obbligatorio esibire il Green Pass.

Il museo è accessibile alle persone con disabilità motoria. Per informazioni e prenotazioni: museo@missionidonbosco.org oppure info@missionidonbosco.org oppure al telefono 011.3990101.

 

Dacia Maraini al Collegio “Don Bosco” di Borgomanero

Nella giornata di mercoledì 7 settembre 2021 presso il Collegio Don Bosco di Borgomanero, la scrittrice, poetessa e saggista italiana Dacia Maraini ha dialogato con docenti, ex allievi e personalità della cultura e dell’associazionismo borgomanerese sul tema della scuola. Di seguito il Comunicato Stampa a cura di Francesco Iorio.

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Dacia Maraini al Collegio “Don Bosco” di Borgomanero

Il tema della scuola come prioritario nel nostro paese

Prestigioso appuntamento mercoledì 7 settembre presso il Collegio “Don Bosco” di Borgomanero: su invito del Direttore don Giuliano Palizzi e del Preside Giovanni Campagnoli, Dacia Maraini, scrittrice, poetessa e saggista di fama internazionale ha dialogato con docenti, ex allievi e personalità della cultura e dell’associazionismo borgomanerese sul tema della scuola.

Occasione dell’incontro l’ultimo libro di Maraini “La scuola ci salverà”, viaggio dell’autrice nel mondo dell’insegnamento che racconta la scuola come è e come dovrebbe e potrebbe essere. Sollecitata dal moderatore Matteo Leonardi, vicepreside del Liceo Economico e Sociale del Collegio, Maraini ha illustrato alcuni modelli di apprendimento basati sulla compartecipazione e sull’imparare ad ascoltare, nell’ottica di un continuo e proficuo scambio tra discente e docente. In un momento storico in cui sono venuti a mancare modelli di riferimento (famiglia, politica, ideologie) il docente deve conquistare autorevolezza con la sua credibilità, la sua competenza e il suo amore per la cultura, “contagiando” i ragazzi e facendoli sentire protagonisti del processo di conoscenza. Da intellettuale e docente impegnata civilmente ha voluto sfatare la narrazione di un mondo scolastico in disfacimento, avendo toccato con mano in molteplici incontri la motivazione e la capacità di docenti e ragazzi, e ha auspicato risorse e centralità per la scuola affinché la garanzia di un’istruzione migliore possa ridare all’Italia una concreta speranza nell’avvenire.

La scrittrice ha poi invitato i presenti a porre domande e il discorso si è allargato a vari argomenti di attualità: dalla salvezza del Pianeta (tema molto sentito dai giovani e sul quale la scuola farebbe bene a porre maggiore attenzione), al ruolo della Chiesa e della politica, al bisogno di competenza in tutti i comparti della società, al tema dell’accoglienza e dell’associazionismo.

Al termine un lungo applauso ha suggellato l’intervento, riconoscendo l’importanza e il valore della speciale occasione.

Francesco Iorio