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beAMission 2025: vivere la missione

Torino – Valdocco, 8-9 novembre 2025.

Nel cuore delle celebrazioni per i 150 anni della Prima Spedizione Missionaria Salesiana, Valdocco ha accolto giovani, Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice da tutta Italia per il beAMission, una convocazione nazionale nata dal desiderio di ritrovarsi, raccontarsi e rilanciare insieme il cammino missionario.

L’evento ha rappresentato la vigilia della 156ª Spedizione Missionaria, che sarà celebrata sempre a Valdocco l’11 novembre e presieduta dal Rettor Maggiore don Fabio Attard.

Il beAMission è stata un’esperienza viva: due giorni in cui i giovani hanno riscoperto la bellezza di essere missione prima ancora di fare missione. È proprio questo vissuto condiviso, fatto di ascolto, testimonianze e preghiera, che ha generato fraternità tra tutti i partecipanti.

Un’esperienza di Chiesa in cammino

L’incontro è stato pensato e costruito valorizzando il protagonismo giovanile, a partire dai rappresentanti delle Équipe missionarie regionali. L’obiettivo: trasformare la memoria dei 150 anni in uno slancio verso il futuro, restituendo alla missione salesiana la sua dimensione originaria di slancio apostolico, gioia e servizio.

Dopo l’accoglienza a Valdocco, la visita al Museo Casa Don Bosco ha introdotto i partecipanti nel clima delle origini, permettendo di “toccare” le radici della passione missionaria di Don Bosco e dei primi partenti per l’Argentina. Subito dopo si è svolto il momento formativo con l’intervento di don Jorge Crisafulli, Consigliere generale per le Missioni, che ha offerto una riflessione incisiva su cosa significhi essere missionari oggi: non partire per un altrove, ma abitare la missione dove si vive.

Le sue parole hanno aiutato tutti a comprendere che la missione non è un’azione ma un’identità, un modo di essere che trasforma ogni relazione e ogni luogo.

Mostra, festa e preghiera: la missione si fa racconto

Nel tardo pomeriggio i partecipanti hanno potuto vivere l’inaugurazione della mostra “Splendete come astri nel mondo”, allestita negli spazi del Museo.

L’esposizione — curata con la collaborazione dei vari territori salesiani italiani — racconta storie, volti e progetti missionari dei cinque continenti. Durante l’apertura ufficiale è intervenuto anche don Fabio Attard, che ha richiamato il valore profetico dell’educazione e della presenza giovanile nella missione salesiana: «Ogni giovane che incontra Don Bosco diventa, a suo modo, un missionario».

La serata è poi proseguita in clima di festa, con la Festa Missionaria nel cortile e negli stand preparati dalle diverse realtà regionali. Canti, testimonianze, giochi, piatti tipici: la missione si è fatta racconto e fraternità vissuta. La “buonanotte” in Basilica donata dalla Madre Generale delle FMA, Chiara Cazzuola, ha chiuso la giornata con semplicità e profondità salesiana.

La domenica: dal racconto alla chiamata

Il mattino successivo, i giovani si sono ritrovati per un’esperienza di Living Library, in cui i ragazzi che hanno vissuto un’esperienza di missione  hanno raccontato, come “libri viventi”, le loro storie di servizio e di fede.

A seguire, anche i salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice  che si preparano a ricevere il mandato missionario in questi giorni  hanno condiviso con i giovani la loro chiamata al dono totale di sè in terra di missione.

Nel primo pomeriggio, la celebrazione della Messa, presieduta da don Attard, ha rappresentato un nuovo invio missionario per i giovani e ha espresso il senso più profondo dell’incontro: non solo ricordare una partenza avvenuta 150 anni fa, ma rinnovare oggi la stessa passione missionaria nel quotidiano.

Le parole del Rettor Maggiore hanno invitato tutti a guardare avanti con speranza: “Essere missione significa non trattenere nulla per sé: è condividere la vita, il tempo e il Vangelo, con lo stile della gioia salesiana.”  

Una fraternità nata dall’essere missione

beAMission non è stato solo un evento celebrativo, ma un’esperienza di comunione che ha mostrato come l’essere missione generi fraternità.

In questi giorni, i giovani hanno toccato con mano che la missione è un modo di vivere insieme, di mettersi in ascolto, di costruire ponti.

Da Valdocco ripartono ora verso le proprie comunità, più consapevoli che la missione salesiana continua, ogni volta che qualcuno sceglie di donare il proprio tempo, la propria passione e la propria fede per far crescere la vita degli altri.

 

Valdocco: corso per Ispettori di recente nomina, dai 5 continenti stretti attorno a Don Bosco

Otto Ispettori e Superiori di Visitatoria, provenienti dai cinque continenti, partecipano dall’8 al 24 giugno al Corso di Formazione e Accompagnamento per Ispettori attualmente in atto a Valdocco, Casa Madre salesiana di Torino. Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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Sono otto e provengono dai cinque continenti e da sei regioni salesiane: sono gli Ispettori e i Superiori di Visitatoria partecipanti al Corso di Formazione e Accompagnamento per Ispettori di recente nomina, attualmente in atto presso la Casa Madre salesiana di Torino. Ad accompagnarli nell’intenso percorso c’è l’intero Consiglio Generale, anch’esso radunato a Valdocco per i lavori della sessione plenaria estiva.

Il corso, coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, e dal suo Segretario, don Saimy Ezhanikatt, è iniziato alla sera di mercoledì 8 giugno e si protrarrà fino al prossimo 24 giugno. Nello specifico i suoi partecipanti sono:

  • don Gregorio Junior Bicomong, Superiore della Visitatoria Papua Nuova Guinea e Isole Salomone (PGS);
  • don Morachel Bonhomme, Superiore della Visitatoria di Haiti (HAI);
  • don Francisco Inácio Vieira Júnior, Ispettore di Brasile-Recife (BRE);
  • don Jésus Benoît Badji, Ispettore della nuova Ispettoria di Africa Occidentale Nord (AON);
  • don Thomas Santiagu, Ispettore di India-Hyderabad (INH);
  • don Denis Soro, Ispettore della nuova Ispettoria di Africa Occidentale Sud (AOS);
  • don Jorge Crisafulli, Ispettore della nuova Ispettoria di Africa Nigeria Niger (ANN);
  • don James Briody, Ispettore della Gran Bretagna (GBR).

La loro presenza così rappresentativa di tutto il globo e di tante diverse realtà salesiane in un certo senso quasi certifica il compimento del percorso di recupero della normalità dopo i due anni di pandemia, considerato che gli Ispettori partecipanti al primo corso del 2021 erano sei e tutti di Ispettorie europee; a giugno invece, erano già sette, con la partecipazione di Ispettori anche del continente americano; a ottobre sempre sette, ma tutti da Africa (3), America Latina (3) e Asia (1); e a dicembre scorso ben 16: 5 dall’America del Sud, 2 dall’Africa-Madagascar e 9 dall’Asia.

Dopo il primissimo incontro di mercoledì 8, necessario più che altro per una prima conoscenza reciproca fra tutti e per l’introduzione ai lavori, il programma si è aperto ufficialmente, giovedì 9 giugno, con l’intervento del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che ha illustrato agli Ispettori le Linee Progettuali del Sessennio, e che poi, in serata, ha guidato la compagine in un’uscita fraterna.

In questi giorni le attività proseguono approfondendo i tradizionali contenuti di questo appuntamento: gli elementi giuridici rilevanti nel servizio del Superiore; le caratteristiche proprio del compito di animazione e governo dell’Ispettoria o Visitatoria; l’identità salesiana e la disciplina religiosa; il lavoro e le attività dei diversi Settori di animazione mondiale – Formazione salesiana, Pastorale Giovanile, Comunicazione Sociale, Missioni, Economato Generale, Segretariato per la Famiglia Salesiana, Postulazione Generale.

Altri elementi centrali sono poi i tempi di colloquio dei vari Superiori con il Rettor Maggiore e i membri del suo Consiglio: tempi utili per apprendere da loro la tabella di marcia del sessennio, condividere con il vertice della Congregazione le loro preoccupazioni e le sfide, e fare esperienza di comunione salesiana.

Non mancheranno anche i momenti di ricarica spirituale, salesiana e umana, attraverso liturgie ben curate, visite ai luoghi salesiani e gite culturali. Di particolare rilievo, ad esempio, sarà la partecipazione degli Ispettori al pellegrinaggio serale del prossimo 17 giugno a Moncalieri, per venerare una reliquia insigne di San Francesco di Sales, nel 400° anniversario della sua nascita al Cielo.

Prima di tornare ai rispettivi Paesi gli Ispettori avranno l’opportunità di celebrare la Festa della Riconoscenza al Rettor Maggiore, il prossimo 24 giugno, nella suggestiva cornice di Valdocco, là dove lo stesso Don Bosco veniva festeggiato dai suoi ragazzi.

 

Missioni Don Bosco: “un sorso di amicizia con i ragazzi di tutto il mondo” – Comunicato Stampa

Sacca e borraccia da tenere nello zaino per ricordare il rispetto dell’ambiente e l’attenzione ai bambini di tutto il mondo. Sono i doni che Missioni Don Bosco ha fatto agli allievi della scuola elementare Maria Ausiliatrice di Torino ad avvio delle lezioni nel primo lunedì dell’ottobre missionario. Di seguito il comunicato stampa di Missioni Don Bosco in merito all’iniziativa.

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– Comunicato stampa –

All’Istituto Maria Ausiliatrice di Torino

Un sorso di amicizia con i ragazzi di tutto il mondo

Missioni Don Bosco ha donato una sacca e una borraccia

agli allievi delle scuole elementari, medie e superiori

Sacca e borraccia da tenere nello zaino per ricordare il rispetto dell’ambiente e l’attenzione ai bambini di tutto il mondo. Sono i doni che Missioni Don Bosco ha fatto agli allievi della scuola elementare Maria Ausiliatrice di Torino ad avvio delle lezioni nel primo lunedì dell’ottobre missionario.

Con il nuovo presidente della onlus salesiana don Daniel Antúnez oltre 250 ragazzi hanno cantato e partecipato alla benedizione degli zaini, “piccolo spazio nel quale deve trovar posto anche Gesù” ha raccomandato don Enrico Lupano che ha guidato la preghiera.

È stata la rappresentante degli studenti del liceo, Lola, a introdurre i piccoli al significato del dono. “Perché delle borracce? Perché l’acqua è molto importante, non va sprecata, bisogna fare gesti di rispetto per chi non dispone ordinariamente di questo bene” rivolgendo il pensiero a quanti nei Paesi poveri dispongono con fatica dell’acqua potabile. “Ma c’è anche un altro valore” ha aggiunto la studentessa: “sono bottigliette che sostituiscono quelle di plastica, materiale super-inquinante”.

Missioni Don Bosco lascia così nelle mani degli scolari una sorta di promemoria per pensare a un mondo che chiede riequilibrio dal punto di vista delle società e dell’ambiente.

Analoga esperienza è stata fatta all’’Istituto Agnelli di Torino, ed ha accompagnato la sensibilizzazione ai temi della fraternità.

Ogni borraccia e ogni sacca hanno lo spazio per scrivere il proprio nome non solo per ragioni di igiene ma per individualizzare le responsabilità che si assume ricevendo questo dono. Il canto che ha fatto da sottofondo a questa di consegna parlava proprio di una “chiamata per nome” per camminare nella comunità educativa che attinge i suoi valori nella vocazione cristiana.

Lo stesso gesto si è ripetuto in mattinata per gli allievi e le allieve della scuola media e del liceo affidati alle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Missioni Don Bosco: anteprima del Festival cinematografico Sottodiciotto – Padre Jorge Crisafulli

Per anteprima del Festival cinematografico Sottodiciotto che si svolgerà fra Bra, Saluzzo e Torino lunedì 11 e martedì 12 ottobre prossimo, il missionario salesiano Padre Jorge Crisafulli porterà la testimonianza “Ricostruire una vita dignitosa con le bambine costrette a prostituirsi a Freetown in Sierra Leone“. Di seguito il comunicato stampa di Missioni Don Bosco in merito all’iniziativa.

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– Comunicato stampa –

Anteprima del Festival cinematografico Sottodiciotto

Ricostruire una vita dignitosa con le bambine

costrette a prostituirsi a Freetown in Sierra Leone

Padre Jorge Crisafulli, missionario salesiano
a Bra, Saluzzo e Torino l’11 e il 12 ottobre

Il dramma delle bambine spinte alla prostituzione, ma anche le risposte concrete che i salesiani danno in Sierra Leone con il progetto “Fambul!” (in italiano “famiglia”): di questo si parlerà nell’anteprima del festival cinematografico “Sottodiciotto” che si svolgerà fra Bra, Saluzzo e Torino lunedì 11 e martedì 12 ottobre prossimo.

Sarà presente il testimone principale di questo progetto, l’argentino don Jorge Crisafulli, missionario in Africa da quasi 25 anni. È lui che nel 2016 ha aperto le porte del “Don Bosco Fambul “- dove si dava già accoglienza ai ragazzi di strada di Freetown – anche alle ragazze.

La condizione delle prostitute bambine è narrata dal regista spagnolo Raùl De La Fuente nel film documentario “Love” che verrà riproposto al pubblico con la programmazione di “Sottodiciotto”. Dallo schermo emerge l’impegno di p. Jorge, totalmente dedicato a strappare dalla schiavitù e dalla strada le giovani della città africana.

Questa opera cinematografica, premiata in vari festival, racconta la storia di Aminata, una delle adolescenti che per sopravvivere sono costrette a vendersi nelle baraccopoli della capitale Freetown. Orfane a causa della guerra civile in Sierra Leone fra il 1991 e il 2002 o dell’epidemia di ebola fra il 2014 e il 2016, vivono per strada come oggetti di violenza, sfruttamento e abusi. Aminata, che ha iniziato a prostituirsi all’età di 13 anni, è riuscita a salvarsi grazie a padre Crisafulli.

I salesiani oltre alla protezione e all’accoglienza offrono alle loro ospiti percorsi di formazione professionale che consentono ad esse il reinserimento sociale attraverso il lavoro.

Il programma di Sottodiciotto prevede questo tour:

  • 11 ottobre – Saluzzo, Cinema Teatro Magda Olivero, ore 21
  • 12 ottobre – Torino, Cinema Teatro Agnelli, alle ore 10
  • Bra, Cinema Vittoria, alle ore 21

Missioni Don Bosco, la onlus torinese che sostiene interventi in campo minorile attraverso le opere salesiane presenti in 134 Paesi, fornisce il sostegno economico al Don Bosco Fambul per questa attività, che fino ad oggi ha accompagnato al traguardo oltre 200 ragazze.

Riconoscimenti ufficiali dell’intervento salesiano sono stati dalle istituzioni europee e dal Vaticano.

P. Jorge Crisafulli – insieme con il presidente di Missioni Don Bosco, p. Daniel Antúnez – sarà a disposizione dei giornalisti interessati a intervistarli mezz’ora prima delle proiezioni cinematografiche in programma.