Articoli

“Camminare insieme come Famiglia Salesiana” nella Regione Mediterranea

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Genzano di Roma) – Dall’8 all’11 febbraio 2024 si è svolto a Genzano di Roma l’Incontro dei Delegati ispettoriali dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) con i Rappresentanti degli altri Gruppi Famiglia Salesiana della Regione Mediterranea, secondo il programma di incontri già avviato con i Delegati delle diverse Regioni del mondo salesiano.

I partecipanti provenivano dalle Ispettorie di Italia, Portogallo e Spagna, cui va aggiunta anche la gradita presenza di suor Chantal Fert, dalla Francia. I gruppi rappresentati sono stati SDB, FMA, Salesiani Cooperatori, Exallievi/e di Don Bosco, Exallievi/e FMA, Volontarie di Don Bosco, Damas Salesianas, Disciples e Canco Nova.

“Camminare insieme come Famiglia Salesiana” è stato l’orizzonte che ha presieduto il raduno, come negli altri incontri precedenti realizzati in America, in Asia e in Europa Nord.

I momenti della riflessione e della condivisione sono stati incentrati su:

–     la situazione della Famiglia Salesiana nella regione;

–     l’ascolto del mondo e il necessario impegno sociale e politico al ritmo della Chiesa, nella consapevolezza che la Famiglia Salesiana è chiamata ad incidere nella realtà a beneficio dei giovani più bisognosi;

–     il rinnovamento dello stile dell’animazione e dell’accompagnamento;

–     la creazione di alleanze significative tra i responsabili della Famiglia Salesiana e la Pastorale Giovanile.

Hanno sostenuto l’ambiente e la riflessione il sig. Domenico Duc Nam Nguyen, SDB, Delegato Mondiale per gli Exallievi e i Salesiani Cooperatori, che ha curato i dettagli della presentazione delle persone e dei contenuti; don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, che ha presentato un quadro della realtà attuale della Famiglia Salesiana nelle diverse ispettorie; Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito della Congregazione Salesiana, che ha esortato ad assumere uno sguardo approfondito sulla realtà politica, sociale ed ecclesiale del momento attuale; suor Lelsye Sandigo e suor Lucrezia Uribe, rispettivamente Consigliera Generale FMA per la Famiglia Salesiana e Delegata Mondiale per i Salesiani Cooperatori delle FMA, che hanno guidato la riflessione sulla proposta di rinnovare l’animazione e accompagnamento; don Rafael Bejarano, membro del Settore per la Pastorale Giovanile, che ha promosso una visione di corresponsabilità condivisa tra Pastorale Giovanile e Famiglia Salesiana; e don Manolo Jiménez, Assistente Centrale delle VDB, che ha coordinato la presentazione delle esperienze e delle buone pratiche che si svolgono nelle Ispettorie e anche dei Gruppi presenti all’incontro.

L’insieme di questi elementi, coadiuvato da un clima di famiglia e di gioia e dai momenti di preghiera e condivisione informale, ha fatto sì che tutti apprezzassero l’iniziativa come un momento di vera grazia e di salesianità, chiamata a segnare il prossimo futuro della Famiglia Salesiana nella Regione.

I punti basilari delle conclusioni prodotte al termine del raduno ruotano intorno alla Missione condivisa, la Formazione iniziale e approfondita, il rapporto Famiglia Salesiana e Pastorale Giovanile e la conclusione della redazione di un sussidio del Segretariato per la Famiglia Salesiana sugli “Animatori” e “Accompagnatori”, che possa contribuire ad una rinnovata qualità del cammino della Famiglia Salesiana.

Pubblicati il Dossier Postulazione 2023 e il Poster della santità della Famiglia Salesiana 2023

Dall’agenzia ANS.

***

Nella festa di San Francesco di Sales è significativo presentare il Dossier della Postulazione Generale salesiana come forte invito a rinnovare la chiamata universale alla santità così cara al vescovo di Ginevra e ripresa in forma solenne dai testi conciliari: “Muniti di salutari mezzi di una tale abbondanza e di una tale grandezza, tutti i fedeli di ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a una santità la cui perfezione è quella stessa del Padre celeste” (Lumen gentium, 11).

“Ognuno per la sua via” recita la Lumen gentium. “Dunque, non è il caso di scoraggiarsi quando si contemplano modelli di santità che appaiono irraggiungibili” (Gaudete et exsultate n.11). La madre Chiesa ce li propone non perché cerchiamo di copiarli, ma perché ci spronino a camminare sulla via unica e specifica che il Signore ha pensato per noi. “Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui (cfr 1 Cor 12,7)” (Ibidem).

Occorre esprimere profonda gratitudine e lode a Dio per la santità già riconosciuta nella Famiglia Salesiana di Don Bosco e per quella in via di riconoscimento. L’esito di una Causa di Beatificazione e di Canonizzazione è un evento di straordinaria rilevanza e valenza ecclesiale. Si tratta infatti di operare un discernimento sulla fama di santità di un battezzato, che ha vissuto le beatitudini evangeliche in grado eroico o che ha dato la vita per Cristo.

Da Don Bosco fino ai nostri giorni è attestata una tradizione di santità cui merita dare attenzione, perché incarnazione del carisma che da lui ha avuto origine e che si è espresso in una pluralità di stati di vita e di forme. Si tratta di uomini e donne, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e missionari che in contesti storici, culturali, sociali diversi nel tempo e nello spazio hanno fatto brillare di singolare luce il carisma salesiano, rappresentando un patrimonio che svolge un ruolo efficace nella vita e nella comunità dei credenti e per gli uomini di buona volontà.

La Postulazione salesiana interessa 173 tra Santi (10), Beati (117), Venerabili (20), Servi di Dio (26). Le Cause seguite direttamente dalla Postulazione sono 58 (più 5 extra).

Il Dossier, ricorda il Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, don Pierluigi Cameroni, dopo aver riportato l’elenco e lo stato di ogni Causa, presenta gli eventi del 2023, tra i quali si distingue il III Seminario di promozione delle Cause nella Famiglia salesiana, celebratosi a Torino dal 6 al 10 settembre con oltre 80 partecipanti.

Inoltre, meritano di essere ricordati:

11 gennaio 2023: validità giuridica dell’inchiesta diocesana per la Causa del Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata, (Agrigento 14 ottobre 1885 – Pellaro 22 luglio 1972) della Pia Società di san Francesco di Sales, Vescovo Titolare di Farsalo, già Vescovo di Bova, Fondatore dell’Istituto delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.

23 marzo 2023: il Santo Padre Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Carlo Crespi Croci, Sacerdote professo della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco; nato il 29 maggio 1891 a Legnano (Italia) e morto il 30 aprile 1982 a Cuenca (Ecuador).

28 marzo 2023: i Consultori storici del Dicastero hanno espresso voti affermativi in merito alla Positio super martyrio dei Servi di Dio Giovanni Świerc e VIII Compagni, Sacerdoti Professi della Società di San Francesco di Sales.

30 marzo 2023: la Consulta medica del Dicastero ha dato parere positivo al presunto miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Camille Costa de Beauregard Sacerdote diocesano (1841-1910), occorso al bambino René Jacquemond, per guarigione da «cheratocongiuntivite intensa con smerigliatura della cornea, forte iniezione pericheratica, arrossamento e iniezione delle congiuntiva, fotofobia e lacrimazione dell’occhio destro per trauma violento da agente vegetale-bardana» (1910).

22 giugno 2023: il Sommo Pontefice ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Antônio de Almeida Lustosa, della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, Arcivescovo di Fortaleza; nato l’11 febbraio 1886 a São João del Rei (Brasile) e morto il 14 agosto 1974 a Carpina (Brasile);

19 settembre 2023: è stato consegnata presso il Dicastero la Positio super Vita, Virtutibus et Fama Sanctitatis del Servo di Dio Costantino Vendrame, Sacerdote Professo della Società di San Giovanni Bosco.

19 ottobre 2023: il Congresso peculiare dei Teologi del Dicastero ha dato voto positivo al presunto miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Camille Costa de Beauregard (1841-1910), Sacerdote diocesano.

Infine, viene richiamato l’impegno a diffondere la conoscenza, l’imitazione e l’intercessione dei membri della Famiglia Salesiana candidati alla santità, valorizzando e curando diversi aspetti: liturgico-celebrativo, spirituale, pastorale, ecclesiale, educativo, culturale, storico, sociale, missionario…

A fondo pagina è possibile scaricare il Dossier della Postulazione – in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese – aggiornato al 31 dicembre 2023. È altresì possibile scaricare il Poster della santità della Famiglia Salesiana 2023 progettato e realizzato dal grafico Andrea Cugini.

Italia – Il dinamismo apostolico di Don Bosco incalza i suoi Figli. E la Famiglia Salesiana, matura, lo segue… “alla lettera”

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Torino) – La celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, ha aperto la 4° giornata dell’incontro della Famiglia Salesiana a Valdocco.

“La presenza qui di tantissimi Salesiani di Don Bosco da vari continenti, della Famiglia Salesiana con i superiori maggiori, i coordinatori e i presidenti mondiali dei gruppi” ha sottolineato, “è simbolo molto forte della famiglia di Don Bosco, qui presente anche per testimoniare l’impegno di fedeltà per il Regno nella Chiesa”.

Le letture della liturgia del giorno, in modo diverso connesse al tema della chiamata di Dio e dell’azione dell’uomo a seguito di questa, hanno preceduto l’ascolto di una “lettera del sacerdote Gio’ Bosco” che ne è come l’attuazione nel tempo odierno. Come è stato spiegato poi al termine della mattinata, si tratta della sintesi della riflessione e della preghiera dei partecipanti alle Giornate di Spiritualità Salesiana sul tema del Sogno dei Nove Anni.

L’inserimento di questo testo nell’omelia del Rettor Maggiore ha creato una forte attenzione fra i fedeli presenti o connessi in streaming. Usando le parole e il cuore di Don Bosco, è stata suggellata l’intuizione della Strenna 2024 – a duecento anni dall’evento che coinvolse il piccolo Giovanni e attraverso di lui il vasto movimento salesiano nella Chiesa – sul valore attuale e propulsivo di quella chiamata. “Se siete qui oggi è perché siete stati scelti per una missione. Questa è la vostra vocazione: voi siete chiamati a continuare quello che io ho incominciato. A realizzare tutti i sogni di Dio che sono anche i miei. E a realizzarli insieme, in famiglia” ha letto il Cardinale Á.F. Artime.

La concelebrazione solenne ha dunque assunto un carattere rifondativo per la Famiglia salesiana, non perché occorra calibrare un’azione già ampiamente generosa sul piano del servizio alla gioventù di tutto il mondo, ma perché questa sia riscaldata dal calore, che non è solo sentimentale ma anche teologico, del “sogno”. Dunque, questa lettera, “inaspettata” come ha precisato il celebrante – certamente non miracolosa ma sì espressione di un miracolo di bene che si ripete ogni giorno nei 136 Paesi toccati dal carisma salesiano – merita di essere riascoltata (l’omelia si trova dal minuto 1:01:01 di questo video).

Giona, come ha ricordato la prima lettura, si era spaventato della chiamata di Dio, troppo impegnativa. Ma è stato ri-accompagnato, dalle vicende da lui vissute, a quell’invito e ad accettarlo. “Anche noi abbiamo ricevuto il battesimo che è la nostra personale chiamata” ha ricordato il Rettor Maggiore, che ha avvertito: “Non abbiamo diritto di scoraggiarci, di vivere senza forti motivi di speranza”. Un pensiero che, applicato alla Famiglia Salesiana, si esprime con un “non abbiamo diritto di non essere profetici, di non essere coraggiosi, di non significare qualche cosa di buono per il mondo e per la Chiesa”.

Ecco l’attualità e la forza del sogno di Don Bosco. La “lettera” afferma: “Vi chiedo di partire. Ancora una volta, partire. Senza tregua, incessantemente partire. Come Abramo, come Giuseppe e Maria, come Levi, Simone, Andrea e tutti gli altri”. Il X Successore di Don Bosco ha ancora letto qualche frase della lettera: “Sia questa la vostra direzione: andare in Paradiso e portare con voi quanti più ragazzi, ragazze e giovani possibile”.

L’effetto condiviso è stato che le parole sembrassero proprio uscire dalla bocca di Don Bosco: conseguenza della fedeltà alle origini del carisma e della forte comunione di intenti della Famiglia Salesiana che si è riunita in questi giorni con piena disponibilità a farsi affascinare ancora una volta dalla dimensione del sogno. Che è parente stretto della poesia.

Come ha poi spiegato in assemblea don Joan Lluís Playà, Delegato centrale per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, il testo ha avuto una intensa preparazione nella giornata di sabato. I gruppi linguistici hanno prodotto una sintesi delle Giornate, che è stata riassunta in 12 pagine a loro volta rimeditate e riscritte dalla Segreteria in un processo fedele, teso a estrarre i pensieri più essenziali per la mente. Poi la mano di don Bruno Ferrero, pedagogo e scrittore sensibile, ha dato la veste lirica per toccare il cuore.

L’inedita “lettera di Don Bosco 2024”, tradotta nelle lingue dei presenti, è stata letta integralmente all’assemblea alla chiusura dei lavori: un ulteriore di richiamo alle radici della spiritualità salesiana, cordiale ma esigente:

“Ovunque siate, costruite! In piedi, sempre. Se siete a terra, alzatevi! Il mondo ha bisogno di voi! Amate le persone. Amatele a una a una. Rispettate il cammino di tutti, lineare o tormentato che sia, perché ogni persona è sacra. Piangete con chi piange, ma lavorate perché non ci siano più lacrime in questo mondo. Il vostro modo di amare sia una potenza di trasformazione che porta alla felicità. Abbiate un amore limpido, seminate allegria e ovunque passate siate una benedizione. Non sciupate la vostra vita. Contagiate il mondo con la vostra gioia”.

C’è stato il tempo di vedere il video di presentazione di uno degli ultimi gruppi associati alla Famiglia Salesiana, quello delle Suore della Visitazione di Don Bosco, congregazione religiosa femminile dedicata ai bisognosi di cure materiali e spirituali, fondata dal salesiano indiano, arcivescovo di Shillong-Guwahati, Mons. Hubert D’Rosario: esempio lampante di come incarnare nelle periferie del mondo il dinamismo apostolico di Don Bosco, tanto da maturare in venticinque anni una presenza missionaria all’estero, in Sudan del Sud.

A conclusione dell’evento il Rettor Maggiore ha commentato queste giornate traendone un bilancio positivo: “Abbiamo mostrato la maturità della Famiglia salesiana”. È stato l’ultimo saluto alle Giornate in veste di Rettor Maggiore. Ora questo Figlio di Don Bosco si appresta ad un servizio più vicino al Papa: un “sogno” anche questo.

L’inedita “lettera di Don Bosco 2024” si trova disponibile a fondo pagina in diverse lingue.

I cento modi di tradurre il “sogno” nella realtà educativa, con la Famiglia Salesiana protagonista in tutto il mondo

Dal sito infoANS.

***

Il fermento del lavoro fra gli oltre 350 partecipanti alle Giornate di spiritualità salesiana (ai quali si aggiungono ogni giorno “visitatori”, appartenenti e amici delle comunità di Valdocco) si è espresso bene nella terza giornata in programma, sabato 20 gennaio. Si sono infatti formati i gruppi che a rotazione hanno ascoltato, in presenza o via web, le testimonianze di giovani provenienti da tutto il mondo, al mattino; mentre il pomeriggio è stato dedicato alla visita ai luoghi salesiani delle origini.

I momenti di gruppo sono un elemento fondamentale delle Giornate di Spiritualità” ha sottolineato don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, “sono un’occasione per incontrarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze e soprattutto arricchirsi carismaticamente”.

Destinatari del sogno di Don Bosco sono i giovani, e la riflessione è finalizzata a impostare e a monitorare il servizio ad essi dedicato. Con una marcia in più: quella che gli stessi giovani diventino creativi e propositivi. Non a caso l’immagine che il Santo ha lasciato ai suoi figli prevede “agnelli” che diventano “pastori”, ed è questa la dinamica costante dell’esperienza dell’oratorio: i “lupi” radunati e accolti con amorevolezza diventano coloro che incarnano la vita nuova in Gesù, se ne fanno “testimonial” agli occhi degli altri giovani e affrontano – con una competenza che deriva dalla loro esperienza – le frontiere dell’azione educativa.

È il caso, ad esempio dell’Ecuador, dove in quarant’anni più di 2.500 giovani sono stati inviati a svolgere la missione in diverse comunità salesiane e in quelle di altre congregazioni del Paese. Il ruolo dei volontari è di aiutare le realtà in cui si inseriscono, come ad esempio le piccole comunità sparse sulle montagne o nella foresta: qui la condizione giovanile è particolarmente delicata per la tensione costante fra la permanenza nei villaggi e l’attrazione delle grandi città, nel confronto costante fra la salvaguardia dei loro ambienti e delle loro etnie di fronte alla modernizzazione e l’espandersi delle altre culture. Il programma del “Volontariato Missionario Salesiano” ecuadoriano è espressione congiunta di tre gruppi: i Salesiani di Don Bosco, le Figlie di Maria Ausiliatrice e le Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. È affidato alle competenze personali, alle capacità fisiche e intellettuali dei giovani partecipanti. Non si tratta solo di compiti di “animazione” ma di vero accompagnamento nella cura e nella formazione di bambini e giovani in situazioni di rischio e vulnerabilità, e di annuncio della Parola di Dio attraverso la catechesi.

Dalla Spagna è stata offerta l’esperienza della “Fondazione Progetto Don Bosco”, che ha dato vita al “Progetto Buzzetti” per giovani fra i 18 e i 29 anni, che si trovano in una situazione di svantaggio e di rischio sociale. Una situazione ricorrente è quella dei ragazzi, affidati ai Centri di Protezione e di Giustizia Minorile, i quali, alla loro uscita al compimento della maggiore età si ritrovano senza una casa che li accolga e risorse per vivere. L’attività compie 15 anni nel 2024 ed è arrivata dare ospitalità e presenza educativa a un centinaio di giovani; dispone di 22 appartamenti protetti e ha ricevuto riconoscimenti importanti come quello della “Asociación Pro Derechos Humanos de Andalucía”. Il progetto è sorto in una città del sud della Spagna, a Jaén, e da lì si è esteso nella regione e anche nelle sole Canarie, godendo in alcune case di una protezione internazionale a tutela degli ospiti.

Chean è un nome frequente in Cambogia, e il cognome Samnang è anche piuttosto diffuso in quel Paese. Un importante giocatore di calcio e un attore, ad esempio, si chiamano proprio così: come un giovane che ha portato la sua testimonianza alle Giornate.

“Da ragazzo non avevo speranze, ma da quello sono diventato chi sono oggi, una persona che ha le capacità giuste per lavorar nella società”.

Chean Samnang, uno fra i tanti, ragazzo che aveva difficoltà a trovare la sua strada, ha incrociato il sogno di Don Bosco. Grazie alla fondazione che porta il nome del Santo, sono migliaia i ragazzi e le ragazze della Cambogia che possono intravedere un futuro che non sia di anonimato. Quasi 4.000 sono coloro che frequentano i precorsi formativi di base, che per primo punto stabilisce l’assicurazione di un pasto ordinario completo. Il “riso fortificato” è forse dapprima un’attrattiva per i bambini di famiglie povere, ma poi a fortificarsi sono lo spirito e la volontà di questi. La scuola di formazione propone specializzazioni compatibili con la realtà di Phon Phen, la capitale, e delle altre città in cui gli allievi potranno presentarsi ai datori di lavoro con un titolo appetibile. Chean ha trovato il suo spazio in una importante Casa automobilistica.

Con la carrellata della Famiglia Salesiana sulle esperienze di punta, i partecipanti alle Giornate di spiritualità 2024 sono tornati in America latina, a El Salvador. Qui l’intervento si gioca nella realtà e nel web, con un’opera digitale ed una famiglia che si chiamano “Essales”.

L’esperienza cammina nella sinodalità, impregnando la vita quotidiana delle persone con la forza del carisma salesiano. Il programma di Don Bosco fu strettamente condiviso da Maria Mazzarello, e le Figli spirituali della Madre hanno ideato – per un Paese fra i più carichi di violenza armata e percorso da grandi fenomeni migratori – uno spazio che va dal “sogno” costituito dal mondo virtuale alla concretezza di una formazione spirituale diffusa, diretta a coloro che si prendono cura dei bambini e dei giovani. “L’obiettivo è rafforzare lo spirito di questi attori dell’azione educativa e spirituale”, come ha spiegato suor Ana Beatriz Solito.

Un tuffo nella giocosità di Valdocco delle origini è il richiamo al Giovannino funambolo e giocoliere nella campagna di Castelnuovo e poi prete nella periferia di Torino. A Trapani, in Sicilia, è attiva una giovane prestigiatrice che sul palco porta il nome di fantasia “Gascar”. Si tratta di Rita Sofia, una consacrata del movimento Testimoni del Risorto. Da più di quindici anni porta il messaggio dell’uguaglianza e dei diritti umani, alle platee non solo italiane, guardando al Madagascar, dove sono attive le missioni salesiane a favore di una popolazione poverissima.

Laggiù la magia non esiste, ciò che sembra inspiegabile è solo un gioco” spiega la performer, allieva di “Mago Sales”. “Con i miei spettacoli intendo arrivare a dire che solo il dono è magia”.

Mostra giochi di prestigio che incantano e fanno “sognare”, mentre portano concreta solidarietà a migliaia di chilometri di distanza.

Quasi evocato da questa testimonianza, infine, c’è stato in teatro, alla sera, un ricco spettacolo costruito con le esibizioni di molti dei gruppi di provenienza.

-Antonio R. Labanca

Card. Fernández Artime: “Il carisma salesiano oggi è necessario più che mai”. Aperte le XLII Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana

Dall’agenzia ANS.

***

Una partecipazione che è tornata ai tempi pre-Covid è già un buon viatico per la 42a edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2024, apertesi il 18 gennaio a Torino.

345 iscritti da 45 Paesi, 22 gruppi della Famiglia Salesiana rappresentati nel Teatro Don Bosco all’apertura pomeridiana dei lavori.

“Siamo nella casa di tutti noi – ha detto il Card. Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e Centro di Unità della Famiglia Salesiana, nel saluto inaugurale – . La Madonna ci accoglie, Dio ci benedice. Siamo qui per mostrare un carisma molto vivo”.

Ad aprire le porte di Valdocco è l’Ispettore di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, don Leonardo Mancini, che entra direttamente nel tema della Strenna sottolineando che

“se lo spirito salesiano abita in noi, non potremo fare a meno di interessarci ai giovani nella scoperta sorprendente e incoraggiante del sogno che Dio ha per loro”.

Don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana e dunque Coordinatore di queste Giornate, ha invitato a

“vivere con intensità ed entusiasmo l’evento, nel quale le parole chiave degli anni precedenti – lievito, cuore, amore, cristiani e cittadini, speranza, santità – confluiscono tutte nella parola sogno poiché questa comprende l’intero Don Bosco, la sua vita, la sua visione”.

Molto significativo l’arrivo sul palco di 32 persone, rappresentative dei cinquecontinenti, che hanno portato ciascuna un cubo con il quale è stata costruita una parete di cartone che mostrava i simboli dei gruppi della famiglia salesiana.

Ognuno di questi tasselli ha dato una forte impressione visiva della consistenza della varietà e della diffusione del carisma salesiano. Creatosi così un clima di gioia, si è passati alla visione del video che presenta la Strenna 2024.

L’ha introdotta il Rettor Maggiore, rivelando il percorso della scelta del tema:

“A 200 anni dal Sogno dei Nove Anni, non poteva che essere questo il filo rosso. È stato approvato subito all’unanimità!”.

La relazione tenuta poi sulle linee seguite nella stesura di questo tradizionale documento che incoraggia il cammino dell’anno, è stata per il Card. Á.F. Artime lo spazio per condividere una

“impressione bellissima ricavata dalle sue visite in 10 anni di rettorato in 120 nazioni diverse: l’aver visto quante persone nel mondo facciano il bene tutti i giorni: è straordinario!”.

Le ha riassunte in quattro punti essenziali:

  • il sogno che Don Bosco ebbe intorno ai 9 anni ha le caratteristiche di una visione profetica. Fu questa a condurre l‘intera vita di lui, uomo e sacerdote. A 72 anni, solo a conclusione della sua faticosa e dolorosa esperienza, ne comprese il valore pieno – e la mirabile presenza di Maria Ausiliatrice al suo fianco! – quando celebrò l’ultima Messa al Sacro Cuore di Roma all’altare a Lei dedicato;
  • l’importanza di recuperare il pensiero salesiano intorno a quel sogno, scaturito dalla memoria trasmessa ai suoi figli, ad iniziare da Don Rinaldi (il Rettor Maggiore del primo centenario del sogno) per consolidarsi e approfondirsi ad ogni cambio di guida, fino a Don Pascual Chávez;
  • i protagonisti del sogno sono i ragazzi e le ragazze, e questi devono essere il soggetto principale dell’azione salesiana anche oggi. Comprimaria ne è Maria di Nazareth. Su questo punto il Rettor Maggiore si è soffermato per una fondamentale sottolineatura: “Se un salesiano non porta nel cuore un vero amore all’Ausiliatrice, formalmente appartiene alla famiglia salesiana ma di fatto, e lo diciamo cordialmente, appartiene ad un’altra organizzazione”.

La spiegazione di questo carattere è

“la dimensione femminile e materna che ha accompagnato la missione di Don Bosco. Lo dico con il cuore: gli orfani che accoglieva avevano bisogno di sentirsi a casa, in una famiglia, voluti bene”.

Consacrate o laiche, le figure femminili nella Famiglia Salesiana non devono essere pensate come “cooperatici” per la gestione di qualche aspetto operativo, ma come espressione della volontà del Santo di avere non solamente una mamma dal Cielo ma donne al suo fianco, con le loro specificità;

L’immagine dei lupi e degli agnelli può sembrare d’altri tempi. Ma se i ragazzi dei quartieri malfamati di Torino portavano con sé un coltello, oggi li troviamo in molti contesti con delle armi da fuoco.

“Nella società odierna siamo di fronte ad una violenza molto maggiore che vent’anni fa. E questo dà motivo di pensare quanto sia più che mai necessario oggi il carisma salesiano”.

Nella Strenna 2024 il X Successore di Don Bosco ha espresso dodici desideri, dodici “piccoli sogni” che vorrebbe veder realizzati:

“La nostra famiglia ha una buona salute, ma sempre possiamo dare di più. Il mondo d’oggi avrà una realtà migliore se manifesteremo la speranza e la freschezza del nostro agire. Diamo il meglio che possiamo, mostriamo di non aver perso i sogni”.

Se sono come il sogno di Don Bosco, anch’essi faranno sognare. Soprattutto i più poveri:

“Siamo nati per i più bisognosi. Non è cambiata neanche una virgola delle prime costituzioni della Congregazione, non possiamo pensare altre formulazioni. Lo Spirito Santo continua a sostenerci se garantiamo che la fedeltà carismatica è attiva”.

Maria Ausiliatrice continua a fare da maestra come nel sogno dei Nove Anni: per questo, al termine dell’assemblea, la prima Giornata ha proposto la video-testimonianza dei membri dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), che hanno rimarcato la forza che sostiene la famiglia cristiana.

Ammodernamento del sito dell’ISS e dell’ACSSA: un’iniziativa per conservare e rendere più accessibile la storia

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Roma) – Da giovedì 30 novembre è online il nuovo sito dell’Istituto Storico Salesiano (ISS) e dell’Associazione Cultori di Storia Salesiana (ACSSA). Il progetto di realizzazione del nuovo sito è durato diversi mesi e ha richiesto un grande lavoro di ricerca per garantire che tutte le informazioni fossero presentate in modo obiettivo, intuitivo e facilmente accessibile.

Il sito dell’ISS e dell’ACSSA – che è rimasto allo stesso indirizzo di prima: https://iss-acssa.org – è uno spazio di grande collaborazione, conoscenza, ricerca e archiviazione di produzioni rilevanti per la Famiglia Salesiana e la società nel suo complesso. Pertanto, deve essere in grado di comunicare tutta l’importanza dell’Istituto e dell’Associazione, la storia, le équipe di lavoro, le azioni, gli eventi e le notizie, così come tutte le ricerche pubblicate.

Un sito web con un design moderno, infatti, può avere un maggiore impatto, già a livello visivo, sul pubblico, e così fargli comprendere appieno tutto ciò che l’Istituto e l’Associazione rappresentano.

I curatori di questo servizio hanno così elencato i vantaggi del processo realizzato:

–     Conservazione digitale: l’ammodernamento del sito è servito non solo ad aggiornare l’estetica, ma anche ad implementare tecnologie che garantiscano la conservazione digitale di documenti e archivi storici.

–     Accessibilità globale: la nuova struttura del sito è stata progettata con un’attenzione particolare all’accessibilità globale. I visitatori provenienti da diverse parti del mondo potranno esplorare i ricchi contenuti storici in modo intuitivo e coinvolgente. “Una migliore esperienza di navigazione per l’utente rende la navigazione più intuitiva e accessibile – elemento importante per attrarre e fidelizzare i visitatori” hanno spiegato Robert Macus e Giselli Ribeiro, della squadra che ha curato l’aggiornamento del sito.

–     Integrazione multicanale: il gruppo incaricato della modernizzazione ha cercato di integrare strategie quali la creazione di contenuti ottimizzati per i motori di ricerca e l’implementazione di strumenti interattivi per coinvolgere il pubblico. “I motori di ricerca apprezzano siti web aggiornati e ottimizzati. La modernizzazione non solo migliora il posizionamento nei risultati di ricerca, ma facilita anche la scoperta del sito da parte di un nuovo pubblico interessato alle attività dell’Istituto e dell’Associazione” hanno aggiunto ancora Macus e Ribeiro.

–     Esperienza utente migliorata: il nuovo sito web è stato sviluppato con un approccio incentrato sull’utente, garantendo una migliore esperienza di navigazione. “Con il crescente utilizzo di dispositivi mobili, un sito web modernizzato deve essere reattivo, adattandosi alle diverse dimensioni dello schermo. Ciò garantisce che le informazioni siano accessibili indipendentemente dal dispositivo utilizzato, aumentando la comodità per gli utenti” concludono i due specialisti.

Nel complesso, la modernizzazione del sito web dell’ISS e dell’ACSSA non solo fornirà una presenza online aggiornata, ma un’iniziativa atta a garantire che il ricco patrimonio storico salesiano sia preservato, promosso e reso accessibile alle generazioni presenti e future, assicurando la sua identità carismatica.

Inoltre, tale ammodernamento aprirà anche le porte ad un maggiore impatto dell’ISS e dell’ACSSA, al coinvolgimento della comunità e al raggiungimento dei loro obiettivi istituzionali. Si tratta di un passo fondamentale per garantire che la rilevanza e l’influenza delle due istituzioni crescano in linea con i progressi tecnologici della società contemporanea.

Famiglia Salesiana: Santa Messa dell’Immacolata in lode a Maria

In occasione della doppia celebrazione per l’Immacolata e la nascita dell’Oratorio di don Bosco, la Famiglia Salesiana si riunirà in una Santa Messa di lode e ringraziamento a Maria.

L’appuntamento è venerdì 8 dicembre alle ore 10.30 presso la Chiesa di San Francesco d’Assisi (via San Francesco d’Assisi 11, Torino).

Presieduta da don Joan Lluìs Playa, Delegato Mondiale per la Famiglia Salesiana, vedrà la partecipazione dei Novizi salesiani.

Primo incontro della seconda annualità del percorso “Buoni Cristiani Onesti Cittadini”

“Se non state dove si prendono le decisioni la storia vi passerà sopra”.

L’invito di Papa Francesco ha ispirato, nel 2022, la progettazione del percorso “Buoni Cristiani Onesti Cittadini”, il percorso formativo triennale rivolto a giovani universitari e lavoratori di età compresa tra i 19 e i 29 anni promosso dalla Famiglia Salesiana del Piemonte e Valle d’Aosta (Salesiani di Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice e Salesiani Cooperatori) e pensato a partire dai temi suggeriti dagli stessi giovani desiderosi di continuare a essere accompagnati nel loro cammino di discernimento per riconoscere i dati di realtà, interpretarli alla luce del Vangelo e quindi scegliere di vivere la propria identità cristiana nel mondo.

Il magistero del Santo Padre ha illuminato lo studio del percorso di BCOC offrendo una traccia di cammino in tre tappe, una per ogni anno, così sintetizzabile:

  • ANNO 1: Economia e Comunità
  • ANNO 2: Ecologia e Casa Comune
  • ANNO 3: Politica e carità

La proposta del secondo anno affronta il tema dell’ecologia e dalla cura della “casa comune”, a partire dall’Enciclica Laudato Sì

Il 29 ottobre 2023, presso la Casa Ispettoriale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, 40 giovani provenienti dalle case salesiane del Piemonte, hanno risposto all’invito: la maggior parte dei presenti ha scelto di continuare il percorso intrapreso il primo anno.

In questo primo incontro ci siamo soffermati sul “L’adesso di Dio – giovani e casa comune”. In linea con l’Enciclica Laudato Sì, grazie alla guida e all’aiuto di Isabella Brianza e Sergio Sereno, i giovani sono stati invitati a fare i primi passi nel Vedere, Giudicare e Agire.

In particolare:

  • vedere “Il grido della Terra e il grido dei poveri” a partire dall’analisi della crisi climatica con l’aiuto dei migliori frutti della ricerca scientifica per “lasciarsi toccare in profondità e dare una base di concretezza al percorso etico e spirituale” intrapreso;
  • giudicare attraverso una lettura della radice umana indicata da Papa Francesco;
  • agire chiedendoci “ Quale forma di “resistenza” per il futuro dell’umanità?

Dopo i saluti dell’Ispettore dei Salesiani, del Delegato SDB e della consigliera FMA, l’equipe ha introdotto il percorso ripercorrendo i passi fatti nel primo anno per evidenziare che i grandi temi affrontati sono legati gli uni agli altri perché “Tutto è connesso”.

I giovani si sono fatti coinvolgere da un primo momento di innesco in cui si sono interrogati su quanto ne sanno della crisi ambientale, step preliminare per riflettere sulle cause, sulle conseguenze e sugli scenari, frutto della letteratura scientifica attuale.

Nello step successivo, i giovani sono stati sollecitati a domandarsi qual è il paradigma tecnocratico di riferimento? Un approfondimento filosofico-economico sulla radice umana indicata dal Papa ha evidenziato quanto il paradigma di cui siamo sommersi si “nutre mostruosamente di se stesso” (Laudate Deum) facendo “credere a tutti che sono liberi se conservano una pretesa libertà di consumare, quando in realtà coloro che possiedono la libertà sono quelli che fanno parte della minoranza che detiene il potere economico e finanziario” (Laudato Sì).

Dopo un breve coffee break, il terzo step: il nostro sguardo da cristiani deve essere uno sguardo di speranza

Quale forma di “resistenza” per il futuro dell’umanità e quali ambiti coinvolge, a che tipo di cambiamento possiamo aspirare? Perché è “anche” un tema di noi cristiani? Queste le domande che hanno visto interagire i giovani con i relatori prima di interrogarsi personalmente e di confrontarsi in gruppo sull’antropologia cristiana che sta alla base dell’ecologia integrale e da cui emerge una forte interconnessione tra Dio, la Terra (Casa Comune) e il Prossimo.

Ai giovani, suddivisi in gruppo, sono stati consegnati stralci della Laudato Sì con l’invito, attraverso la ricerca di alcuni siti suggeriti, di verificare se esistono esperienze che incarnano le parole di Papa Francesco ma anche se è possibile sognarne alcune o ancora, se alcune esperienze le stanno magari già realizzando e/o incarnando i giovani stessi con le loro scelte quotidiane. 

L’incontro con i relatori si è concluso con una restituzione ricca e interessante e con un grazie a Isabella e Sergio che con competenza, professionalità e passione insieme alla loro testimonianza hanno reso l’incontro uno spazio fecondo per far maturare la consapevolezza di tutti i presenti nella cura della nostra casa comune. 

La preghiera ha voluto “Celebrare” l’incontro partendo dalle parole di Papa Francesco: “Quando cerchiamo prima di tutto il regno di Dio, mantenendo una giusta relazione con Dio, l’umanità e la natura, allora la giustizia e la pace possono scorrere, come una corrente inesauribile di acqua pura, nutrendo l’umanità e tutte le creature“.

Centenario morte Beato Luigi Variara: S. Messa per tutta la Famiglia Salesiana

Nell’anno del centenario della morte del Beato Luigi Variara, le Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria invitano tutta la Famiglia Salesiana a lodare il Signore con la Santa messa di sabato 21 ottobre 2023, alle ore 10.00 presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino – Valdocco.

Presieduta dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, sarà seguita da un rinfresco.

Al servizio del “soffio dello Spirito”: il girotondo della santità della Famiglia Salesiana

Dal sito infoANS.

***

Tempo per fare sintesi, rinnovare la comunione tra tutti e, infine, coltivare la passione per quello che, è stato ribadito, è un vero ministero: questo è stato il senso dell’ultima sessione del seminario per la promozione delle Cause di Beatificazione e Canonizzazione della Famiglia Salesiana, conclusosi nella mattinata di domenica 10 settembre 2023.

Una sessione che ha visto anche la presenza continua del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che non ha perso l’occasione per incoraggiare a far emergere la santità della Famiglia di Don Bosco:

“Bisogna assicurare che quanto di bello abbiamo vada avanti, perché non sono cose nostre – ha affermato –. Noi siamo al servizio del soffio dello Spirito, e dobbiamo aiutare a far sentire questo soffio”.

La mattinata si era aperta dapprima con la celebrazione comunitaria dell’Eucaristia domenicale, nella quale sempre il Rettor Maggiore, con riferimento alle letture del giorno, aveva consegnato tre punti chiave: amare il prossimo come sintesi di tutti i comandamenti; evitare i pettegolezzi come prima forma di carità; la mutua preghiera quale espressione di autentica carità tra fratelli e sorelle.

Nell’ultimo momento di confronto in aula, poi, don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha aggiornato per sommi capi sul lavoro compiuto dalla Postulazione Generale rispetto al precedente seminario (con 7 inchieste chiuse, 5 aperte, 6 positio consegnate, solo per citare quache dato).

Soprattutto, ha rinnovato l’invito a tutti i presenti a concepire il proprio servizio dell’animazione in maniera organica e completa, intessendo sinergie e collaborazioni a tutti i livelli.

Non sono mancati, inoltre, i suggerimenti sui passi da compiere per favorire la conoscenza della santità, la diffusione delle devozioni, e in definitiva, la promozione delle Cause.

A motivo della particolarità e della significatività di quest’esperienza, nell’ultima sessione dei lavori ha trovato spazio anche la presentazione della collezione dell’Archivio Storico del Perù sul Servo di Dio don Luis (Luigi) Bolla, SDB.

Il lavoro di raccolta della straordinaria documentazione sulla vita del salesiano, che spese tutta la sua vita missionaria (60 anni) tra gli indigeni Achuar e Schuar di Ecuador e Perù, è avvvenuto in accordo con quelle comunità e ha richiesto l’impegno di personale dedicato e altamente qualificato, ma alla fine ha messo insieme un patrimonio documentario straordinario, sia per conoscere la vita del Servo di Dio, sia a livello etnografico in relazione alle popolazioni indigene: 25 serie di reperti, con documenti di ogni tipo, decine di diari, mappe, fotografie, cartoline… e oggetti personali di don Bolla, come il suo tawásap, la corona di piume simbolo del suo status presso gli Achuar; o i suoi stivali, contenenti ancora il fango della Foresta Amazzonica da lui percorsa.

Le parole conclusive le ha pronunciate “a braccio” il X Successore di Don Bosco. Toccato dagli interventi cui aveva assistito nei giorni precedenti e dalla relazioni da lui lette, ha voluto raccontare con la sua testimonianza diretta quanto sia commovente, viva e vera la santità salesiana in tutto il mondo:

“Nei miei viaggi in 118 Paesi del mondo ho vissuto in questi anni delle realtà bellissime: ho potuto constatare quello di cui avete parlato vedendolo sul campo: ho conosciuto direttamente la storia dei martiri spagnoli della Guerra Civile; ho ammirato la storia di don Vincenzo Cimatti attraverso il suo bellissimo museo in Giappone; posso parlarvi della Causa di don Silvio Galli a Chiari o dello stesso don Bolla in Perù; sono stato accanto alle suore Ferrandine nei momenti difficili di rallentamento nella Causa del loro fondatore, e ho gioito con le Salesiane Oblate del Sacro Cuore quando è ripartita quella di Mons. Giuseppe Cognata…”.

Dopo aver elogiato le relazioni di alto livello e la qualità riscontrata durante tutto il seminario, il Rettor Maggiore, da un lato ha messo in guardia dal pericolo “che la nostra pigrizia e distrazione rovini quello che la grazia ha compiuto”, ma dall’altro ha proseguito il suo messaggio di incoraggiamento facendosi testimone del “bellissimo movimento” di persone impegnato a “rintracciare e recuperare tante storie salesiane”.

Nella consapevolezza che “ogni santo mostra una parola di Dio”, Don Á.F. Artime ha infine esortato a perseverare con tenacia nel servizio:

“Trasmettete e condividete tutto questo, con gli attori delle cause, nelle diocesi e con il resto della Famiglia Salesiana!”.

Proprio in quest’ottica la Postulazione Generale ha già proposto alcuni piccoli passi possibili per dare continuità ai processi in corso: in vista del IV seminario, fissato per il 2026, realizzare degli appuntamenti online ogni 6 mesi tra tutti gli animatori delle Cause; e, a livello spirituale, dedicare ciascuno un momento di preghiera ogni sabato per affidare a Maria Ausilitrice tutte le cause della Famiglia Salesian, e in particolare quella di Mamma Margherita.