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Salesiani Novara – La scuola media in festa per don Bosco

Lo scorso 31 gennaio, in occasione della festa di don Bosco, i ragazzi delle medie hanno svolto per tutta la mattinata una serie di giochi ispirati alla celebre trasmissione “il Collegio” molto nota tra i ragazzi d’oggi.

I giochi erano suddivisi a stand e svolgendo le diverse attività ciascuna classe aveva il compito di accumulare più valutazioni possibile per potersi aggiudicare l’ambito diploma di licenza media datato 1888. Ciascuno stand era coordinato da un docente che accompagnato dal suo fedele registro gestiva la prova e assegnava le valutazioni.

Al termine del gioco sono stati anche premiati i vincitori del concorso dei presepi e del torneo d’inverno 2020.

Questa giornata di festa si è conclusa con la solenne celebrazione in Santuario in onore di San Giovanni Bosco.

Salesiani Vercelli – Le molte attività con la festa di don Bosco!

In occasione della festa di don Bosco, l’Istituto dei salesiani di Vercelli con il Cnos-Fap e la parrocchia, ha celebrato una serie di eventi quali:

  • la cerimonia delle qualifiche e dei diplomi professionali agli allievi del passato anno formativo;
  • l’inaugurazione del nuovo centro di lavoro DG MORI a cura dell’Arcivescovo di Vercelli – Mons. Marco Arnolfo;
  • e, per concludere i festeggiamenti, una solenne Messa presieduta dal Parroco don Augusto Scavarda presso la chiesa dei salesiani Belvedere con un gioco di luci organizzato dagli allievi del Cnos-Fap guidati dal formatore Flavio Ardissone.

Ecco qui dei link utili per approfondire le notizie:

 

 

31 gennaio 2020 – Festa MGS a chiusura della Festa di Don Bosco

A conclusione della Santa Messa delle 18.30, presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime, i giovani presenti a Valdocco – circa 650 – hanno potuto vivere un momento finale di festa e comunità con la cena vissuta presso gli spazi dell’Oratorio di Valdocco grazie alla pizza preparata dai giovani del Centro di Formazione Professionale. Un momento di gioia e di ritrovo di più generazioni!

Dopo la pizzata, un momento di animazione condotta dagli animatori dei diversi oratori che con musica e balli hanno coinvolto i tanti giovani presenti e concluso in bellezza questo giorno speciale.

Tutte le foto qui:

Per vivere tutta la giornata della festa di don Bosco clicca qui:

Buona Festa di San Giovanni Bosco – 31 gennaio 2020

“Dite ai miei ragazzi che li aspetto tutti in Paradiso” 

(Don Bosco – 31 gennaio 1888)

Presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, cuore pulsante della spiritualità salesiana, sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti per celebrare la ricorrenza di San Giovanni Bosco, padre, maestro ed amico dei giovani.

Le celebrazioni dedicate alla festa, hanno avuto inizio in Basilica alle ore 7.00 con la prima S.Messa, presieduta da don Sabino Frigato, Vicario episcopale per la Vita Consacrata. Alle 8.30, la S.Messa presieduta da don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani ICP, ha visto la numerosa partecipazione da parte dei ragazzi e delle ragazze delle scuole di Valdocco. In virtù della sua instancabile opera educativa, San Giovanni Bosco è infatti patrono di tutte le categorie che hanno a che fare col mondo della scuola e dell’insegnamento. Alle ore 10.00 la celebrazione è stata presieduta invece da don Leonardo Mancini, Maestro dei novizi.

Riprendendo l’instancabile missione di don Bosco nell’educare e formare i ragazzi, il Vangelo scelto per le celebrazioni di oggi è stato quello di Matteo 18:

Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”.

(Mt 18, 2-6)

Santa Messa ore 11.00

La solenne celebrazione in Basilica delle ore 11.00, presieduta da Mons. Heriberto Bodeant, vescovo di Melo (Uruguay), è stata trasmessa in diretta streaming da Missioni Don Bosco dal proprio sito internet e pagina facebook.

Molte cose mi uniscono alla Famiglia Salesiana. Nella diocesi di Melo abbiamo una importante opera sociale e una comunità di salesiani. Anche mia nonna è stata battezzata da uno dei primi missionari salesiani inviati da don Bosco a Paysandú, in Uruguay. Per tutto  questo sono lieto di essere oggi nella Basilica di Maria Ausiliatrice per celebrare con tutti voi la Messa nella festa di don Bosco.

(Mons. Heriberto Bodeant)

https://www.facebook.com/missionidonbosco/videos/2849656775056714/

Tra i numerosi concelebranti, Mons. Bernardino Marchiò, Vescovo emerito della diocesi di Caruaru in Brasile.

L’Omelia, è stata a cura di don Guido Errico, Rettore della Basilica:

Siamo invitati a rallegrarci, siamo invitati a sperimentare ancora una volta quello che abbiamo ascoltato nella pagina del Vangelo: Gesù chiama a sé i piccoli, li fa stare acconto a sé, vuole comunicare a ciascuno di essi una parola particolare, un insegnamento.

In questa casa madre, in questo giorno santo dedicato a don Bosco non possiamo trascurare di sentirci davvero semplicemente un nucleo essenziale di una grande famiglia che desidera abbracciare i ragazzi e i giovani di tutto il mondo. 

Alle ore 15.00, l’appuntamento ha riguardato la benedizione dei bambini e dei ragazzi a cura di don Guido Dutto, parroco di Maria Ausiliatrice.
Alle ore 16.00, i solenni vespri guidati dal diacono Paolo De Martino, Referente diocesano apostolato biblico.

Rivivi l’evento

Santa Messa ore 18.30

Alle ore 18:30, la solenne concelebrazione  con i giovani del Movimento Giovanile Salesiano in diretta streaming e presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime. Basilica colma di giovani provenienti da tutti i centri dell’ispettoria che si sono ritrovati per un momento di riflessione e comunità, vivendo tutti assieme la Santa Messa ed ascoltando le parole di don Angel che riportiamo qui sotto:

Miei cari Giovani,
carissimi ragazzi e ragazze di tutti i luoghi del nostro bellissimo mondo salesiano!

Il mio saluto è oggi, anzitutto, per voi. Naturalmente desidero fare arrivare il mio affetto a ciascuno dei miei confratelli Salesiani di Don Bosco, alle carissime sorelle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai Salesiani Cooperatori, agli Exallievi, alle Exallieve e a tutti i membri della nostra bella e grande Famiglia Salesiana.

Carissimi Giovani, vi scrivo oggi, 31 gennaio, da Valdocco. Qui è l’alba. È uno dei momenti nei quali prego il Signore, alla presenza della nostra Madre Maria Ausiliatrice, e, in modo particolare, davanti all’urna del nostro Padre Don Bosco, alla presenza di tutti i nostri santi e beati che ci accompagnano nella Basilica (Santa Maria D. Mazzarello, San Domenico Savio, il Beato Michele Rua, il Beato Filippo Rinaldi).

Ho parlato loro di voi. Ho pregato il Signore chiedendo l’intercessione di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco per tutti voi, per tutti i ragazzi, gli adolescenti e i giovani del mondo salesiano e anche per la gioventù del mondo intero. Penso, miei cari giovani, che pregare per voi sia una bellissima espressione di affetto. Don Bosco lo ha sempre fatto per i suoi giovani e in mezzo a loro; e questo vuole essere il mio dono per voi, in questo bellissimo giorno, nel nome del nostro Padre.

Oggi, come in altre occasioni, torno a ribadire il mio profondo desiderio: che tutti voi, che ciascun giovane del mondo possiate sentirvi come a casa vostra nelle case salesiane. Le porte delle case salesiane devono essere sempre aperte. Io desidero che siano sempre aperte, completamente aperte per voi. E anche le porte dei nostri cuori, e quelli di ciascuno dei membri della Famiglia Salesiana.

Oggi, come in altre occasioni, desidero dire dal profondo del mio cuore che, allo stesso modo in cui il cuore di Don Bosco batteva per i suoi giovani, il cuore di ogni membro della nostra Famiglia Salesiana continui a desiderare di stare con voi, di capirvi fino in fondo, nella profondità di voi stessi, e di essere in grado di condividere la vostra fatica e le vostre speranze, i vostri sogni e i vostri progetti. Don Bosco trasformò la sua predilezione per i giovani in missione, facendola diventare lo scopo della propria esistenza. Chiedo che avvenga lo stesso per tutti noi adulti, chiamati ad accompagnarvi.

Oggi, come in altre occasioni, desidero chiedervi di aiutarci, di aiutare ciascuno di noi e ciascun educatore delle vostre case, consacrati e laici, a rinnovare la nostra amicizia e a camminare insieme verso l’ideale dell’autentico progetto di uomo e di donna voluto da Dio. Giovani e adulti noi ci educhiamo reciprocamente attraverso il dono del quale siamo portatori. Questo non è uno slogan, ma è una profonda convinzione che viene dallo stesso Don Bosco. Perché anche i suoi ragazzi fecero diventare Don Bosco ciò che era. Cari giovani aiutateci a donarvi il meglio di noi stessi, a crescere, a essere migliori; aiutateci a non deludervi mai.

E oggi come altre volte ripeto che ciò che di più prezioso abbiamo e che possiamo offrirvi non sono le case e le presenze educative della Famiglia Salesiana in tutto il mondo. Ciò che abbiamo di più prezioso non sono le scuole, né le strutture sportive, né le università, neppure gli oratori e i centri di accoglieza. Il tesoro più prezioso che abbiamo è Gesù Cristo, il quale ci ha conquistato e ci ha fatto innamorare di Lui. Ciò che di più prezioso abbiamo da offrirvi è, come è stato per Don Bosco nei confronti dei suoi ragazzi, l’incontro con Dio Padre, per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo. Oggi, come detto altre volte, vorrei che questo sogno diventi realtà ogni giorno, in ogni luogo, in tutte le nazioni e in tutte le culture dove ci troviamo. In tutte le religioni. Che possiamo aiutarvi ad incontrare Dio e in Lui a scoprire la bellezza della vita che Lui ci ha donato.

E citando il nostro amato padre Don Bosco desidero che tutti voi, miei amici e amiche, miei cari ragazzi, adolescenti e giovani, siate molto felici qui e nell’eternità. Siate felici e rendiate felici le vostre famiglie e tutti coloro che abitano il vostro piccolo universo ogni giorno.

Con affetto e nel nome del nostro Padre Don Bosco, vi saluto

Don Ángel Fernández Artime, SDB

Rettor Maggiore

Rivivi qui la diretta della celebrazione:

https://www.facebook.com/missionidonbosco/videos/597398810827683/

A seguire, dopo la messa, il momento conviviale della cena per tutti i giovani, circa 650 gli iscritti, ed un momento di animazione presso l’oratorio di Valdocco. Per saperne di più:

Rivivi l’evento

Santa Messa ore 21.00

Infine, alle ore 21.00, a conclusione dei festeggiamenti dedicato a don Bosco, la solenne concelebrazione in diretta streaming presieduta da Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino.

TALITA’ – KUM: TE LO DICO IO, ALZATI

Il Vangelo ci ha messo davanti un’adolescente e le preoccupazioni, in particolare del padre, per la grave situazione in cui la figlia si trova (cfr. Mc 5,21-24.36-43). Questo fatto può essere esteso a tante situazioni di ragazzi e ragazze giudicati scapestrati per il loro comportamento, che allarma genitori ed educatori. Sono gli stessi che si è trovato ad affrontare San Giovanni Bosco, del quale oggi celebriamo la festa. Si tratta di “ragazzi difficili”, come vengono chiamati, ma pur sempre ragazzi, che attendono da noi segnali concreti di prossimità, di amore nella verità e di dialogo sincero e attento alle loro esigenze più profonde, che manifestano a volte anche con modi, linguaggi, scelte e comportamenti giudicati paradossali e trasgressivi da noi educatori.
Don Bosco ci insegna che questi ragazzi parlano con noi sempre, anche quando sembrano assenti e indifferenti; lo fanno con linguaggi inusuali, forse, ma molto chiari per chi sa interpretarli e se ne fa carico. Solo accogliendo ed intercettando questi linguaggi possiamo sperare di entrare nel loro mondo interiore e stabilire un contatto non solo esteriore ma profondo ed amicale. Il problema è non lasciarsi fermare o scandalizzare dalle loro volute e cercate provocazioni verso il mondo degli adulti e verso tutto ciò che contestano. Nel profondo, restano ragazzi in ricerca del senso della vita, di affetti sinceri, di gioia e speranza per il futuro. Ci mettono alla prova per vedere se dalle belle parole sappiamo passare ai fatti, se oltre a parlare di amore, di rispetto e di tolleranza sappiamo esercitare queste virtù verso di loro, accettandone i comportamenti non come “difficili o da giudicare” secondo i nostri schemi adulti, ma da comprendere nelle loro cause più profonde e da gestire con serenità, pazienza e fiducia. L’educazione – diceva Don Bosco – è una questione di cuore, prima che di regole decise dagli adulti.
Voglio invitarvi a prendere esempio da un grande educatore, anche dei ragazzi, che Don Bosco ha seguito possiamo dire alla lettera, per imparare l’arte del dialogo e della comunicazione verbale e non verbale verso di loro: Gesù Cristo. L’episodio della figlia di Giairo ce ne offre l’esempio. Quella ragazza di dodici anni, creduta morta e dunque perduta per sempre, Gesù la considera solo addormentata, si fa vicino, la prende per mano e le dice: «TalitàKum, alzati ragazzina». Ed ella si alza subito dal letto. Gesù la consegna ai genitori, dicendo: «Datele da mangiare». Così pure fa con il figlio della vedova di Nain, che risuscita da morte e lo ridà a sua madre disperata.
Nessun ragazzo e ragazza è dunque considerato “morto”, perduto per sempre, da parte di Gesù. Nessuno è considerato così difficile da non tentare un ricupero, da non concedergli fiducia, da non dirgli con forza: “Alzati dalla tua situazione e prendi in mano la tua vita con gioia e coraggio!”.Così, Don Bosco non ha mai considerato un ragazzo irrimediabilmente perduto, tanto da non tentare un ricupero,da non concedergli fiducia,da non dirgli con forza: «TalitàKum», alzati e cammina. Per lui però Gesù Cristo resta non solo modello insuperabile di educazione, ma è anche il fine ed il contenuto, per ogni educatore. In effetti, la conoscenza di chi sono i ragazzi e di come interpretare le loro ansie, problemi e situazioni di vita è importante, ma non è tutto. Occorre scendere poi nel concreto della proposta da fare. L’educatore deve rapportarsi con loro, sapendo bene che cosa dire e come dirlo, perché passino contenuti ed esempi di vita.
Così, è importante fare esperienze con i ragazzi, ma è anche importante saper riflettere con loro sulle esperienze fatte e cogliere in esse i valori positivi o critici. Quello di cui siamo oggi più carenti sono proprio le convinzioni ed i contenuti che dobbiamo comunicare ai ragazzi. Essi se ne accorgono subito, quando siamo incerti nella proposta e timidi nell’offerta di valori e messaggi convincenti.Gesù Cristo resta il contenuto centrale di ogni educazione, perché solo Lui può veramente affascinare e interessare fino in fondo i ragazzi. Tra Gesù ed ogni ragazzo c’è un rapporto profondo ed intenso, che non dobbiamo mai sottovalutare. La sua persona, il suo messaggio ed i suoi esempi vanno dunque posti a fondamento di ogni azione educativa, che voglia veramente intercettare le attese e i bisogni più veri e profondi dei ragazzi.
Le tecniche e le metodologie sono certamente utili, ma, come ci insegna Don Bosco, che di ragazzi di strada e “perduti” o difficili ne incontrava tanti, quel che più conta sono la verità del Vangelo e l’amicizia con Gesù proposta con amore, insieme alla gioia del rapporto interpersonale di amicizia con ciascuno di loro. Eppure, Don Bosco non aveva a disposizione tutti gli studi psicologici, pedagogici e sociologici che abbiamo noi oggi e che ci descrivono a puntino chi è il ragazzo, cosa pensa di sé, che cosa desidera. Aveva però quello che vale per affascinarli: la santità della sua stessa vita, la forza trascinante del suo stesso esempio.
In effetti, oggi al capezzale di tanti ragazzi giudicati difficili e bisognosi di cura si affollano esperti di ogni genere, che scrivono libri su libri e sentenziano in modo assoluto su questo o quel metodo per risuscitarli alla vita. Gesù – e chi lo segue – sa bene che sta nei ragazzi stessi la fonte prima del loro risveglio e fa leva sulle loro risorse interiori, per ridare loro la voglia di vivere, di amare, di gioire. Sia questa la convinzione profonda che ci anima: non ci sono solo ragazzi difficili; ci sono, e siamo noi, adulti difficili e complicati, incerti nella nostra testimonianza, indecisi e tiepidi nella fede e paternalistici nell’amore. Solo l’educatore che sa mettersi in crisi, a partire da se stesso, può trovare nell’umiltà la via che apre all’incontro con i ragazzi e comunicare con il loro mondo interiore.
Mi auguro che anche questo semplice richiamo al grande padre e amico dei giovani susciti in tutti i genitori ed educatori questa umiltà di farsi discepoli dell’unico maestro di vita che è Cristo. Discepoli insieme agli stessi ragazzi, per camminare con loro sulla via che conduce al Signore e trovare in Lui le risposte più vere ed attese dal proprio cuore.

Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino

https://www.facebook.com/missionidonbosco/videos/193564795363567/

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La veglia di preghiera aspettando don Bosco

Nella serata di ieri, mercoledì 29 gennaio 2020, si è svolta la veglia di preghiera “itinerante” a Valdocco, in preparazione alla festa ormai prossima di San Giovanni Bosco.

Don Guido Enrico, Rettore della Basilica,  ha invitato i partecipanti a compiere un cammino verso tre luoghi significativi di Valdocco: il cortile principale dove si trova la statua di Don Bosco, la Cappella di San Francesco di Sales e la Basilica di Maria Ausiliatrice:

“Perché vogliamo ricordare Don Bosco nella storia e ricordarlo oggi”.

L’incontro ha così avuto inizio alle ore 21.00 presso il cortile di Valdocco per poi proseguire nella chiesa di San Francesco di Sales ed infine davanti all’urna del Santo, nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

“Don Bosco ha fatto di questo luogo uno spazio di dialogo e di incontro con i giovani”.

Il tutto è stato animato da alcuni passi della Parola, dai canti, dalle preghiere e dalla meditazione, con una partecipazione attiva da parte dei presenti. Per l’occasione, alcuni momenti di riflessione sono stati guidati dallo spettacolo di Sand Art, a cura di Compagnie Sabbie Luminose, attraverso la rappresentazione con la sabbia di alcuni episodi ripresi dalla vita di don Bosco.

L’incontro si è poi concluso in Basilica con la tradizionale “Buona Notte” salesiana da parte del Rettore Maggiore, don Ángel Fernández Artime:

“Dire Don Bosco è dire Maria Ausiliatrice. Il Santo dei giovani aveva la profonda convinzione che era Lei che faceva tutto. Ma non possiamo pensare a Don Bosco senza la presenza di sua madre, Mamma Margherita. Don Bosco non è nato ricco. Don Bosco è nato in una famiglia, con la fragilità di un bambino e la sua vita è stata segnata dai sacrifici e dalla presenza di Dio e di Mamma Margherita. Oggi è il momento di ringraziare per la sua vita. Senza Don Bosco non saremmo oggi qui come Famiglia Salesiana”.

(ANS)

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Salesiani Bra: festa di San Giovanni Bosco con tante iniziative in calendario

Il quotidiano online La voce di Alba dedica un articolo ai festeggiamenti di San Giovanni Bosco che si terranno all’Istituto San Domenico Savio dei Salesiani di Bra. Le iniziative in programma riguardano le giornate del 30 gennaio e del 2 febbraio.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato, a cura di Silvia Gullino.

Bra, i Salesiani invitano a festeggiare San Giovanni Bosco con tante iniziative in calendario

Giovedì 30 gennaio, alle ore 21, serata di riflessioni e preghiere. Domenica 2 febbraio, alle ore 10, Santa Messa della Comunità Oratoriana, cui seguirà momento conviviale e pranzo

Il 31 gennaio è uno dei giorni più freddi dell’anno, ma non per i Salesiani e per tutti coloro che portano don Bosco nel cuore. L’anniversario della sua nascita al cielo (31 gennaio 1888) è sempre un momento di grande solennità e ogni anno la sua festa si trasforma in un evento spirituale ricco di significati e di fermento. Proprio nel solco tracciato dal Santo, l’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Bra si pone come sicuro punto di riferimento per la gioventù. E l’oratorio rappresenta da sempre il perno di un formidabile processo d’integrazione e di prevenzione per tenere insieme tanti bambini e ragazzi che hanno bisogno di essere guidati e amati.

L’azione pastorale dei Salesiani è portata avanti con notevole impegno da sacerdoti e laici consacrati oltre che da educatori, ex allievi e cooperatori. Ogni giorno una moltitudine di ragazzi frequentano la scuola, il catechismo, svolgono diverse attività ludiche e culturali, fanno sport nei campetti di calcio, basket e pallavolo.

“Come ci ha insegnato don Bosco, noi cerchiamo di formare buoni cristiani e onesti cittadini”,

hanno continuamente predicato intere generazioni di Salesiani. L’eco di questi insegnamenti si sentirà forte anche giovedì 30 gennaio con una serata di riflessioni e preghiere nella data che segna l’avvio alle celebrazioni in onore di San Giovanni Bosco.

La festa proseguirà domenica 2 febbraio ancora presso l’Istituto San Domenico Savio (viale Rimembranze, 19) con la Santa Messa in programma alle ore 10, cui seguirà un momento conviviale ed il pranzo. Ovviamente, i protagonisti di questo tempo di gioia saranno i giovani piccoli e grandi.

Silvia Gullino

Dalla Gazzetta d’Alba:

Il programma

  • Giovedì 30 gennaio, alle 21 la serata su Don Bosco ci vuole bene con riflessioni e preghiere nella chiesa dei salesiani a partire dalla Strenna 2020 del rettor maggior dei Salesiani don Ángel Fernández Artime, è ripartito dal cuore del sistema educativo salesiano per illustrare la politica del Padre nostro.
  • Venerdì 31 gennaio, festa liturgica di Don Bosco: al mattino festa per i ragazzi della scuola media del Cfp e alle 16 partenza per Torino-Valdocco per partecipare alla Messa presieduta dal rettor maggior dei Salesiani, delle 18.30, nella basilica di Maria Ausiliatrice.
  • Sabato 1° febbraio alle 10.30 il Centro formazione professionale consegna gli attestati di merito alla Novella a seguire il pranzo; alle 21 il concerto della banda musicale di Sommariva del Bosco alla Novella di via Piumatti.
  • Domenica 2 febbraio, festa di don Bosco in oratorio; alle 10 Messa della comunità oratoriana presieduta da don Alessandro Borsello,  direttore della casa salesiana di Bra, a seguire il tradizionale “pane e salame” e giochi organizzati dai giovani;  alle 12.30 il pranzo insieme (iscrizioni in portineria ogni pomeriggio fino al 30 gennaio, in oratorio dalle 17 alle 18.30. Costo 10 euro sopra i 18 anni,  5 euro dai 6 ai 18,  gratis sotto i 6 anni).

Salesiani Don Bosco Chatillon: festa San Giovanni Bosco 2020

Il 25 gennaio nell’Istituto orfanotrofio salesiano Don Bosco di Chatillon si è svolto il primo appuntamento del programma della Festa di San Giovanni Bosco 2020, alla quale hanno partecipato insegnanti, educatori, exallievi.

Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla nostra redazione da parte della casa salesiana di Chatillon.

Sabato 25 gennaio 2020 si è svolta, presso l’Istituto orfanotrofio salesiano don Bosco di Chatillon, la celebrazione della Festa di San Giovanni Bosco, fondatore della famiglia salesiana. Presenti alla festa insegnanti, educatori, dipendenti dell’opera, autorità politiche, civili e militari, imprenditori, ex-allievi ed amici: tutti benefattori dell’Opera che, a vario titolo, sostengono l’attività salesiana.

La festa è iniziata con la celebrazione della S. Messa, presso la cappella dell’Istituto, presieduta dal vicario episcopale Don Fabio Bredy e concelebrata da vari sacerdoti della zona a cui i Salesiani prestano aiuto pastorale. È seguita la benedizione e l’inaugurazione, alla presenza delle massime autorità civili, politiche, militari e religiose di una nuova macchina a controllo numerico per il percorso di falegnameria, fiore all’occhiello della formazione professionale valdostana.

Uno speciale ringraziamento va all’Amministrazione Regionale che ha sempre sostenuto e continua a sostenere questa realtà anche con il contributo all’acquisto di nuove attrezzature: sono strumenti per far crescere con più professionalità i giovani che ci sono affidati e sono il segno concreto della stima di cui gode la nostra Opera per il lavoro educativo verso i ragazzi valdostani. Don Bosco voleva che i suoi ragazzi avessero a disposizione attrezzature al passo con i tempi e all’avanguardia. Già allora così scriveva Don Giovanni Battista Lemoyne suo biografo,: «L’essere stati educati da don Bosco era la migliore raccomandazione per essere accettati nelle fabbriche e negli altri uffizi. I padroni venivano essi stessi a chiedere a don Bosco i giovani operai». Posso confermare che ancora oggi è così! ha dichiarato Don Vincenzo Caccia direttore dell’opera al termine della S. Messa.

A seguire il consueto momento conviviale che ha chiuso una giornata dedicata al ringraziamento verso coloro che lavorano in e per Don Bosco in Valle d’Aosta.

Prossimo appuntamento – Mercoledì 29 gennaio

  • Alle ore 8,30 nella Chiesa Parrocchiale avrà luogo la solenne Concelebrazione Eucaristica, in onore del Santo, presieduta da S. E. Mons. Franco LOVIGNANA, ed animata dagli allievi della nostra Scuola.
  • Alle ore 10,00: consegna 3 borse di studio in memoria del Dott. Nicola Dalmazio Barilla.
  • Alle ore 20,30 gli allievi della Scuola media presenteranno un trattenimento musico-teatrale-letterario nel cortile coperto della Scuola.

Lombriasco – Il programma per la festa di don Bosco

Sabato 1 febbraio si svolgerà a Lombriasco, presso la scuola salesiana, l’annuale festa di don Bosco con programma che prevede la parte di spettacolo in palestra ore 8.30 – a cura della scuola media e dei ragazzi della scuola superiore.

Nel corso della mattinata anche l’estrazione dei premi della sottoscrizione missionaria volta a sostenere l’attività del gruppo di exallievi impegnati in opera di volontariato in Cambogia. In tale attività si realizza la costruzione di semplici e funzionali abitazioni in collegamento con la locale presenza salesiana.

Alla celebrazione delle ore 11, presieduta da mons. Gabriele Mana, vescovo emerito di Biella, partecipano con allievi e loro famiglie anche tanti exallievi.

Nella mattinata sarà ancora possibile visitare la mostra realizzata per gli 80 anni di vita dell’istituto tecnico agrario salesiano. La mattinata si conclude con il pranzo conviviale della comunità educativa.

 

Cnos-Fap Fossano: Festa di San GIOVANNI BOSCO

Il Centro di Formazione Professionale di Fossano presenta il programma per la Festa di San Giovanni Bosco che si svolgerà il 31 Gennaio e 2 Febbraio, durante la quale i ragazzi vivranno un momento conviviale e riflessivo con un ringraziamento in particolare a Don Bosco.

Si riporta di seguito il programma pubblicato in data odierna Dal Cnos-Fap di Fossano.

Se don Bosco è guardato con simpatia dal popolo italiano, che lo ha fatto diventare uno dei santi in cui maggiormente si identifica, è soprattutto perché viene colto come UOMO DI SPERANZA. In un mondo come l’attuale, tentato dallo scoraggiamento e dalla perdita di fiducia nel futuro, l’opzione educativa di don Bosco risuona come uno stimolo a operare per il bene dei giovani perché, come ha più volte ripetuto: “Basta che siate giovani perché io vi ami assai”.

Celebriamo e invochiamo l’aiuto paterno di San Giovanni Bosco:

  • Venerdì 31 Gennaio 2020 i Salesiani, i Formatori e Giovani che frequentano il Centro di Formazione Professionale Cnos-Fap festeggeranno San Giovanni Bosco con la Santa Messa, presieduta dal Vescovo di Fossano-Cuneo, e poi con un momento conviviale.
  • Domenica 2 Febbraio 2020, la Famiglia Salesiana (Salesiani, Cooperatori/trici, Exallievi/e e Benefattori/trici) e tutti coloro che a diverso titolo sentono il desiderio di RINGRAZIARE San Giovanni Bosco per quanto di grande e di bene ha fatto, si troveranno alle ore 11 nella Cappella dell’Istituto Salesiano per la Santa Messa, per un breve momento di riflessione e di convivialità.

In allegato la sintesi della lettera che don Bosco, all’inizio del mese di Aprile del 1858, dopo aver passato alcuni giorni nella casa da lui fondata a Borgo San Martino vicino a Casale Monferrato, rientrato a Torino, scrive ai giovani che in essa vivono, studiano e si costruiscono un futuro. In essa don Bosco propone alcune riflessioni e alcuni impegni concreti che possono essere di stimolo affinché viviamo con gioia e impegno la nostra vita.

Lettera ai Giovani scritta da Don Bosco                                                             

                                                                             Buona Festa di don Bosco!

Salesiani San Salvario: “io abbozzo, voi stenderete i colori” – Festa di San Giovanni Bosco

Per i Salesiani di San Salvario sono in corso i preparativi per la festa di San Giovanni Bosco che avverrà il 2 febbraio 2020, con in programma numerose iniziative e attività.

Si riporta di seguito il programma pubblicato dai Salesiani di San Salvario.

La comunità si sta preparando a festeggiare colui che nel 1847 ha dato vita all’Oratorio della Casa San Giovanni Evangelista…don Bosco! Il 31 dicembre è nato in cielo e da allora continua a guidare i nostri passi. Desideriamo quindi ringraziarlo festeggiando tutti insieme il 2 febbraio 2020.
La festa inizierà alle ore 10,30. con la celebrazione della S.Messa nella chiesa di San Giovanni Evangelista (Corso Vittorio Emanuele II, 15, 10125 Torino TO)
Al termine ci sposteremo nel cortile di via Madama 1 per la foto di gruppo. Nel cortile verranno allestiti, dai membri della comunità, un buffet e un percorso interattivo, con attività, foto e altre sorprese, che ci porterà in viaggio tra passato, presente e futuro della Casa Salesiana all’insegna della frase di don Bosco “Voi compirete l’opera che io incomincio: io abbozzo, voi stenderete i colori”, tratto da un dialogo interessante avvenuto tra don Bosco, ormai anziano, e un altro sacerdote, don Barberis, dopo che Don Bosco gli ha chiesto se continuerà ad essergli amico e ad aiutarlo.

“io abbozzo, voi stenderete i colori”

E’ lo slogan scelto per la festa di don Bosco, che celebreremo in modo solenne domenica 2 febbraio e che avrà al centro la Messa solenne nella chiesa San Giovanni Evangelista, chiesa voluta e realizzata da don Bosco, ma anche luogo in cui ebbe inizio la storia di don Bosco a San Salvario. Era infatti l’8 dicembre del 1847 quando un gruppo di ragazzi, guidati dal teologo Borel, sfidando allegramente la fitta neve che cadeva, partiva da Valdocco alla volta di Porta Nuova, per dare inizio al nuovo oratorio San Luigi. Si realizzava così il desiderio di don Bosco di realizzare anche qui, a San Salvario, un nuovo oratorio, dopo Valdocco, per offrire uno spazio ai molti giovani immigrati, spesso orfani, che lo avevano loro stessi condotto a vedere i luoghi in cui vivevano e lavoravano.

(Don Claudio Durando)

A seguire, su prenotazione, si potrà partecipare alle ore 13,00 al pranzo della comunità con la possibilità di scegliere tra 2 menù (polenta e spezzatino o pasta e arrosto)
Nel pomeriggio tombolata e giochi per grandi e piccini.
Per info e iscrizioni dai referenti dei gruppi o 3387257105 – oratorio@sanluigitorino.org