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Le Case Salesiane festeggiano Don Bosco

Ieri, martedì 31 gennaio 2023, grande festa per la Solennità di San Giovanni Bosco. Tutte le Case Salesiane hanno ringraziato il Santo dei giovani con grandi festeggiamenti:

 

Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino – Valdocco

A Valdocco si sono svolte le celebrazioni, per tutto l’arco della giornata, in particolare la S. Messa delle 18.30 rivolta a tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano, presieduta dal Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Ártime con la partecipazione di circa 800 giovani provenienti da tutto il Piemonte e non solo.

 

Don Bosco di Alessandria

Ad Alessandria si sono susseguite la visita del sindaco Giorgio Abonante agli allievi del Cnos-Fap, alla S. Messa delle ore 18.00 presieduta dal vescovo Guido Gallese e partecipata da tutta la famiglia salesiana.

 

Chieri – il Teatro in strada per scoprire don Bosco

A Chieri si è celebrato il santo, con la messa all’Istituto salesiano San Luigi, celebrata dal Rettor Maggiore, seguita da un itinerario animato nei luoghi dove visse il “papà dei giovani”.

Chieri ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del più celebre santo Piemontese – spiega l’assessore alla Cultura, Antonella Giordano – come amministrazione crediamo alla valorizzazione del territorio a partire dai suoi personaggi illustri.

 

Casale Monferrato – Un fine settimana di festa per Don Bosco all’oratorio

Il giornale Il Monferrato dedica un articolo al fine settimana ruotato attorno alla figura si San Giovanni Bosco, guidato da don Benjamin Kpodzro: giornate di gioco, divertimento e preghiera, terminate con la celebrazione della messa a san Francesco, animata dai ragazzi del catechismo.

 

CFP Vigliano – Don Bosco è qui!

Anche al CFP di Vigliano, allievi e insegnati hanno festeggiato il loro santo alla scoperta dei propri talenti, delle proprie capacità, ricorrendo ai “giochi di una volta”. Dopo la celebrazione dell’Eucaristia, si è ricordato Tiziano Cracco che nel giorno della festa di Don Bosco ha iniziato la meritata pensione.

 

Istituto salesiano E. Agnelli – Festa della scuola media

Una mattinata di giochi, tornei, animazione da palco e formazione alla scuola media dell’Isitituto E. Agnelli, in occasione della Festa di Don Bosco.

Ospiti della giornata l’animatore Gigi Cotichella e lo psicoterapeuta Alberto Rossetti.

 

Don Bosco San Salvario – I festeggiamenti

Cuore della festa è stata la celebrazione Eucaristica, presieduta da don Michele Molinar, vicario dell’Ispettoria Salesiana del Piemonte. A seguire un momento in cortile nello stile di Don Bosco, tra giochi, stand, musica, ballo e soprattutto il tradizionale “pane e salame”.

 

CFP Novara – La festa del 31 gennaio e il giorno prima

Il buongiorno l’ha dato la Santa Messa per commemorare San Giovanni Bosco, a seguire giochi in cortile per un sano divertimento nello stile di Giovannino saltimbanco. Il pranzo offerto è stato preparato proprio dai ragazzi del corso “Operatore della Ristorazione”.

Il giorno prima invece, ha visitato il CFP la Scuola Media Bellini, nella persona del suo Diritente e della Prof.ssa Zignani, responsabile delle attività di orientamento, sperimentando con mano cosa possono fare i ragazzi dopo solamente pochi mesi di formazione.

 

CFP Agnelli – La Formazione Professionale in festa

I ragazzi della formazione professionale dell’Agnelli hanno festeggiato Don Bosco con un grande quiz interattivo sulla vita del santo, con grande entusiasmo e tanti premi.

Novara – Festa di Don Bosco 2023

Al San Lorenzo tutto parla di Don Bosco, soprattutto nel giorno in cui lo si festeggia. I ragazzi delle medie hanno trascorso la mattinata immersi in un grande gioco fatto di standlaboratori e attività, secondo lo stile allegro e impegnato del Santo. Non può mancare il panino al salame prima della messa, che i chierichetti e il coro hanno animato con gioia.

Il Don Bosco di Alessandria su Radio Maria

Radio Maria, in occasione della Festa di San Giovanni Bosco del 31 gennaio 2023, ha chiesto di diffondere la S. Messa delle ore 8.00 dal Don Bosco di Alessandria.

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In occasione della festa liturgica di San Giovanni Bosco, 31 gennaio 2023, Radio Maria ha chiesto di diffondere via etere la S. Messa delle 8 dal Centro don Bosco di Alessandria.

È stato un onore rendere lode al Signore per la santità del nostro fondatore a nome di tutte le case salesiane con tante persone che si sono collegate a questa emittente radiofonica. Il collegamento è iniziato alle 7,30 con la preghiera del rosario, poi è seguita la celebrazione della S. Messa presieduta da don Mauro Mergola, direttore e parroco.

Nell’omelia don Mauro ha letto un breve scritto di don Bosco il quale indica come meta la salvezza delle anime, come percorso quello dell’evangelizzazione attraverso l’educazione, come guida quella di un adulto credibile.

Alla fine i volontari di Radio Maria e i fedeli presenti hanno manifestato la loro soddisfazione.

Festa di Don Bosco 2023

Oggi, martedì 31 gennaio 2023, grande festa per tutti gli amici di Don Bosco, per la Famiglia Salesiana e per la Congregazione stessa: si festeggia la Solennità di San Giovanni Bosco, esempio di testimonianza di fede e di impegno sociale ancora oggi.

Presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino – Valdocco si svolgeranno, per tutto l’arco della giornata, le celebrazioni in onore del “santo dei giovani”, in particolare con le S. Messe trasmesse in diretta tv su RETE 7 (canale 13 del d.t.) e sui canali social della Basilica Maria Ausiliatrice e di Salesiani Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania alle 9.30 con la presenza di don Leonardo Mancini, Ispettore ICP, alle 11.00 con la presenza di Sua Ecc. Mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Susa, e alle 18.30 con la consueta Messa dedicata al Movimento Giovanile Salesiano in presenza del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Ártime.

Ore 9.30 – S.Messa per i ragazzi/e delle scuole salesiane

Presieduta da don Leonardo Mancini, Ispettore ICP, in una Basilica gremita di ragazzi e ragazze provenienti dalle scuole salesiane.

Nell’omelia, don Leonardo ha sottolineato cosa significa essere “grandi” agli occhi di Dio in relazione all’amore di Don Bosco per i giovani più deboli:

Gesù disse “Chi accoglie i piccoli nel mio nome, senza saperlo sta accogliendo me“. Per questo, le due caratteristiche essenziali per essere definiti grandi a casa Sua sono fidarsi dei propri genitori, di Dio, e capire che la propria felicità dipende dalla disponibilità ad accogliere le persone che si hanno davanti, prediligendo i più deboli e fragili, per aiutarli a crescere e sottolineare tutto il positivo che hanno in sé.

Ore 11.00 – S.Messa

Presieduta da Sua Ecc. Mons. Roberto RepoleArcivescovo di Torino e Susa.

Nell’omelia, Mons. Roberto Repole ha sottolineato cosa significa accogliere Dio nella propria vita, così come ha insegnato Don Bosco ai suoi ragazzi.

Per mezzo di Maria Ausiliatrice, accogliamo Dio nella nostra vita, così come ha fatto San Giovanni Bosco. Se le due colonne saranno salde, e le rinforzeremo mediante la preghiera, le nostre giornate saranno sempre più ricche di gioia.

 

Ore 18.30 – S.Messa MGS

Presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Ártime che nell’omelia, partendo da don Bosco, ha parlato dell’estensione internazionale della Congregazione oggi:

È sorprendente notare come un semplice, povero, semi-orfano contadino di Becchi, abbia potuto elevarsi a fondatore di una Congregazione gettando il seme per la nascita di un grande movimento, la famiglia salesiana, che annovera più di 400.000 membri in tutto il mondo. I suoi seguaci, i Salesiani di Don Bosco, oggi più di 14.000, sono presenti in 134 Paesi del mondo al servizio dei giovani più bisognosi.

Ore 20.00 – Festa MGS

Subito dopo la S. Messa col Rettor Maggiore, i giovani del Movimento Giovanile Salesiano si sono spostati nel cortile interno di Valdocco dove i ragazzi della classe di cucina del CNOS-FAP Valdocco hanno servito cibo, vivendo tutti insieme un momento di festa.

Dalle parole di una dei partecipanti:

“È stato un momento di grande gioia in cui ci siamo ritrovati con tanti giovani da tutto il Piemonte, la Valle d’Aosta e oltre, in cui abbiamo potuto sentire lo spirito salesiano e la gioia vera di stare insieme e condividere cose importanti. Un momento di gioco e comunità che fa tanto del bene ed è sempre bello vivere.”

-Cecilia, della casa di Valsalice

All’Agnelli resiste la Sala della Comunità – La Voce e il Tempo

Si riporta l’articolo dedicato al Cinema-Teatro Agnelli di Torino, a cura di Marta Gentile, e un resoconto degli appuntamenti in programma per la Festa di Don Bosco, apparsi su La Voce e il Tempo.

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Ritorniamo a parlare dei cinema di quartiere con il racconto della realtà del Cinema-Teatro Agnelli, a Mirafiori Sud (via Sarpi 111). Si tratta di una Sala della Comunità in cui si uniscono la proiezione di film di seconda visione e l’organizzazione di spettacoli ed iniziative culturali.

Il teatro nasce negli anni Quaranta insieme all’opera salesiana e da sempre costituisce un punto di riferimento per il territorio ed i suoi abitanti. Abbiamo chiesto al responsabile della gestione del cinema, Michele Dettoni, quali sono le principali sfide che l’opera si trova a dover affrontare in un periodo ancora così delicato per le sale cinematografiche.

«Nell’ambito della crisi generale che stiamo vivendo, la ripresa delle seconde visioni è stata faticosa e l’attenzione posta alle spese e ai costi è molto alta», spiega Dettoni, «capita a volte di dover tenere chiuso per mancanza di titoli».

Nonostante le criticità, la sala rimane un presidio culturale in un quartiere urbano in cui sono sempre più̀ carenti i servizi.

«Il nostro pubblico abituale è costituito perlopiù da persone anziane, mentre i giovani sono maggiormente coinvolti nell’attività̀ del gruppo ‘Teatro dell’Ora Junior’».

Si tratta di una realtà, come nel caso del Cinema-Teatro Monterosa in Barriera di Milano, fortemente radicata nel quartiere.

Se è vero che le sfide rimangono molte, è altrettanto vero che si cerca di non restare immobili attraverso la promozione di varie iniziative: vale la pena ricordare l’«arena estiva» come ripartenza del 2021, dopo la chiusura durante la pandemia, l’iniziativa «Circoscrizioni al centro» promossa dal Comune di Torino, e le collaborazioni con la compagnia Assemblea Teatro.

«Lo scorso ottobre il cinema Agnelli è stato l’unico a proiettare in prima visione il film di Paolo RuffiniRagazzaccio’ (2022), in cui l’attore protagonista era proprio un ex animatore dell’oratorio Agnelli», conclude il responsabile del cinema, «in questa occasione molti ex animatori sono tornati a popolare la sala e si è creato un vero e proprio momento di ritrovo nello spirito delle sale della comunità̀».

Per informazioni sul Cinema-Teatro Agnelli: www.cineteatroagnelli.it.

-Marta GENTILE

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Segnaliamo infine, la pagina dedicata agli appuntamenti in programma per la Festa di Don Bosco presso la Basilica Maria Ausiliatrice, al Colle Don Bosco e nelle case di Chieri, Crocetta (che festeggia anche il proprio centenario), Bra e Rivoli.

Al Don Bosco di Asti la comunità salesiana è in festa

Anche la comunità salesiana di Asti si prepara a festeggiare San Giovanni Bosco e ringraziare per la presenza dei salesiani nella città da più di cent’anni.

Di seguito l’invito da parte di Don Genesio Tarasco, direttore dei salesiani di Asti.

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A fine mese tutta la famiglia salesiana celebra la festa di don Bosco. E’ un santo che ormai è divenuto patrimonio dell’umanità: non appartiene più solo ai Salesiani, ma come prete diocesano, astigiano di nascita, appartiene alla Chiesa universale e come “Padre e Maestro” della gioventù appartiene al mondo intero. Il nostro Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artimez, ha lanciato a tutti i Salesiani del mondo per l’anno 2023 la strenna: “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI”. Ciò significa che per lo spirito di don Bosco non esiste esclusione alcuna e soprattutto che per garantire un futuro felice ai nostri ragazzi è necessario partire dalla famiglia.

Agli inizi della sua opera don Bosco, insieme a Mamma Margherita e ad altre mamme dei suoi ragazzi, ha voluto creare una vera famiglia per chi famiglia non aveva ed ha lasciato come stile di vita dei suoi salesiani proprio lo spirito di famiglia. Nella Società occidentale l’istituzione più in crisi oggi è la famiglia ed è necessario che, chi ha raccolto il messaggio di don Bosco e vuole diffonderlo, si preoccupi della famiglia, sia lievito che silenziosamente fa crescere una cultura positiva riguardo alla famiglia, attui politiche efficaci a sostegno della famiglia, aiuti a riscoprire quei valori che fanno della famiglia il luogo di crescita, ma anche di maggior sicurezza e conforto. La fedeltà al matrimonio, l’amore e la responsabilità verso i figli, il rispetto e la riconoscenza dovuto a chi ci ha generato alla vita sono valori irrinunciabili se vogliamo guardare ad un futuro sereno, pacifico e luminoso che si preoccupa non solo della casa comune, ma anche della casa domestica.

Il don Bosco di Asti offre due momenti importanti alla gente della parrocchia, ai giovani che frequentano l’Oratorio, a quanti della città vogliono unirsi al ringraziamento ed alla preghiera.

Domenica 29 gennaio alle ore 10.00 ci sarà una solenne concelebrazione presieduta dall’Economo ispettoriale don Giorgio Degiorgi. Docente di diritto canonico, consultore del tribunale ecclesiastico, ex direttore della Casa di Novara oggi è responsabile della gestione economica di tutte le casa del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Lituania. A seguire saranno proposti giochi per i ragazzi, “un boccone con don Bosco”, una grande tombolata nel pomeriggio.

Il 31 gennaio, giorno della festa liturgica di don Bosco, alle ore 18.30 tutta la famiglia salesiana è invitata alla grande celebrazione presieduta dal nostro vescovo monsignor Marco Prastaro. E’ il modo con cui la nostra comunità dice grazie per il dono di don Bosco, per la presenza dei suoi figli da più di cent’anni nella città, dei sessant’anni ormai conclusi della parrocchia nel Borgo don Bosco. E’ una presa di coscienza di quante possibilità di bene ci sono in questo tempo ed in questa terra a favore dei nostri ragazzi. E’ un impegno per tutti quelli cha a don Bosco si ispirano di fare a tutti tutto il possibile perché, come era solito ripetere ai suoi ragazzi:

Ognuno sia felice nel tempo presente e beato nell’eternità.

Basilica Maria Ausiliatrice: Solennità di San Giovanni Bosco 2023

Ormai prossimi alla Solennità di San Giovanni Bosco, si segnalano i calendari delle principali celebrazioni previste presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco.

Festa di San Francesco di Sales | Martedì 24 gennaio

  • Ore 18.30: Concelebrazione Eucaristica, presiede il Rettor Maggiore don Ángel Fernández Ártime

Triduo: Don Bosco oggi nel mondo | 25, 26, 27 gennaio

  • Mercoledì 25 ore 18.30: Don Bosco in Sud America: don Gabriel Romero | Trasmesso sui canali social della Basilica e di Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta
  • Giovedì 26 ore 18.30: Don Bosco in Africa: don Alphonse Owoudou | Trasmesso sui canali social della Basilica e di Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta
  • Venerdì 27 ore 18.30: Don Bosco in Asia Sud: don Michael Pulianmakal | Trasmesso sui canali social della Basilica e di Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta

Concerto in onore di don Bosco | Sabato 28 gennaio

  • Ore 20.00: Omaggio a don Bosco con i giovani del Liceo Musicale Cavour (TO)

Lunedì 30 Gennaio

  • Ore 10.30 – 12.30 e 14.00 – 16.30: Apertura Cappella delle Reliquie
  • Ore 17.00: Santo Rosario animato dalle Figlie di Maria Ausiliatrice
  • Ore 18.00: Messa Vespertina, presiede Mons. Alessandro Giraudo, Neo-Vescovo Ausiliare di Torino
  • Ore 19.00: Primi Vespri, presiede il Rettor Maggiore don Ángel Fernández Ártime
  • Ore 20.30: Veglia a don Bosco e possibilità di confessione

Martedì 31 gennaio

  • Ore 7.00: S.Messa presieduta da don G. M. Martinacci, Rettore della Consolata
  • Ore 8.00: S.Messa per i religiosi presieduta da Padre C. Arice, Padre Gen. del Cottolengo
  • ore 9.30: S.Messa per i ragazzi/e delle scuole salesiane, presieduta da don Leonardo Mancini, Ispettore ICP | Trasmesso su RETE 7 (canale 13 del d.t.) e sui canali social della Basilica e di Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta
  • Ore 11.00: S.Messa presieduta da Sua Ecc. Mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Susa. Anima i canti la Corale della Basilica | Trasmesso su RETE 7 (canale 13 del d.t.) e sui canali social della Basilica e di Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta
  • Ore 15.00: Benedizione dei ragazzi all’altare di don Bosco, presiede don Guido Dutto, parroco
  • Ore 16.00: Adorazione e S. Vespri, presiede don M. Viviano, Rettore della Basilica
  • Ore 17.00: S.Messa presieduta da don Luca Ramello, direttore Pastorale Giovanile (dioc. Torino)
  • Ore 18.30: S.Messa MGS presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Ártime | Trasmesso su RETE 7 (canale 13 del d.t.) e sui canali social della Basilica e di Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta
  • Ore 21.00: S.Messa con il Sermig, presiede don Andrea Bisacchi con la presenza di Ernesto Olivero

Febbraio 2023

  • Mercoledì 1 ore 7.00 | 8.00 | 9.00 | 10.00 | 17.00 | 18.30: S.Messe in suffragio dei salesiani defunti
  • Giovedì 2 – Giornata della vita consacrata ore 18.30: Concelebrazione Eucaristica presieduta da Padre Ugo Pozzoli, Vicario Episcopale per la Vita Religiosa

Colle Don Bosco: Solennità di San Giovanni Bosco 2023

Anche al Colle Don Bosco fervono i preparativi per la Solennità di San Giovanni Bosco del 31 gennaio prossimo. Di seguito il calendario degli appuntamenti previsti:

Domenica 29 gennaio

  • Ore 17.00 S. Messa di S. Giovanni Bosco, presiede don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore. Promessa Cooperatori
  • Ore 18.15 S. Messa di S. Giovanni Bosco

Lunedì 30 gennaio

  • Ore 21.00 Veglia di preghiera in preparazione alla festa

Martedì 31 gennaio – Solennità di San Giovanni Bosco

  • Ore 8.00 S. Messa, presiede Padre Orazio Anselmi, Rettore del Santuario “La Madonnina” di Villanova (AT)
  • Ore 9.30 S. Messa, presiede don Vijaya Thathireddy, Direttore al Colle Don Bosco
  • Ore 11.00 S. Messa Solenne, presiede Mons. Guido Marini, Vescovo di Tortona già Cerimoniere di Papa Francesco
  • Ore 17.00 S. Messa Solenne, presiede don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore

Padre, maestro ed amico, apri il nostro cuore a Cristo

 

Lettera dell’Ispettore maggio 2021

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini per il mese di maggio.

A confratelli e laici corresponsabili di
Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania 

Carissimi/e,

un saluto cordiale a tutti voi. 

Siamo  a  maggio,  mese che  inizia con San  Giuseppe  (lavoratore)  ed  è  intriso  della  presenza di Maria; mese tanto ricco anche di “memoria” salesiana. 

Il contesto storico nel quale ci muoviamo segna una lenta ripresa. Ce lo auguriamo, e  nello stesso tempo preghiamo, invitati anche da Papa Francesco, perché la pandemia continui  ad allentare la sua morsa sull’Italia e sul mondo.   

Maggio è iniziato appunto con la memoria liturgica di San Giuseppe lavoratore, che ci  ricorda la figura di un santo “sognatore”. In realtà anche l’altro Giuseppe della Bibbia, il figlio  di Giacobbe, è particolarmente capace di cogliere la volontà di Dio attraverso i sogni. E il nostro  padre  Don  Bosco,  quanto  a  sogni che  suggeriscono  la  volontà  di  Dio, mi  pare  si  ponga  decisamente sulla scia dei Giuseppe sopra citati. 

Abitualmente quando parliamo di sogni, ci riferiamo a qualcosa di bello che vorremmo  si  realizzasse. I sogni  simili  a  quelli  di  Giuseppe, invece, non  sono  momenti  estatici,  particolarmente  gradevoli,  che  ci  dispiace  lasciare  quando  ci  risvegliamo.  Ma  sono  vere  e  proprie sfide destabilizzanti, inviti a cambiare il proprio modo di essere e di fare anche  in forma radicale

I sogni di Giuseppe il  falegname contengono le risposte ad alcune domande che  lui  porta  nel  cuore,  e  che  richiedono un discernimento  profondo;  discernimento dove il  suo  desiderio di compiere la volontà di Dio si incontra con una realtà difficile da decifrare; anzi, il  più  delle volte la realtà che gli si presenta davanti è davvero ostica e/o incomprensibile

come il venire a sapere che la propria  futura sposa è incinta, o comprendere che il Bambino appena nato rischia di morire se non si fugge nottetempo da Betlemme. 

Mi pare che talora anche noi ci troviamo in situazioni analoghe. Certo, quanto vissuto  da  San  Giuseppe  è  assolutamente  unico;  ma  credo  di  poter  affermare  che  in  determinate  circostanze pure noi portiamo nel cuore  il desiderio di  fare  la volontà di Dio, da  figli nel  Figlio; ma ci incontriamo con situazioni difficili da comprendere e risolvere, situazioni che  riguardano noi o le persone a noi vicine, i ragazzi in particolare. E non riusciamo a capire il da  farsi.  Il  discernimento  nello  Spirito può   portarci  a  comprendere  che  la  soluzione  non sempre si  trova  nella  direzione  che  uno  aveva  immaginato,  progettato, desiderato,  costruito. Anzi, talora la risposta suggerita consiste in qualcosa di completamente nuovo,  di imprevisto, di impensato. Ed effettivamente, i sogni di San Giuseppe contengono  in sé  l’invito a riformulare  il percorso, a ripensare se non gli obiettivi (ma in parte pure quelli),  almeno le strategie dell’intera vita! 

Credo che il confronto con la pandemia ci chieda di sognare sì, ma sognare come  sognava San Giuseppe. Abbiamo bisogno di riformulare almeno in parte il nostro percorso,  facendo tesoro delle novità che questa ha portato nella nostra vita ed in quella della gente e dei  giovani. Vai nella pandemia e guardati attorno, sembra suggerirci Don Bosco.  

Quali dovrebbero essere gli ingredienti del sogno che ci viene richiesto? Almeno due.  Da  una  parte  siamo  invitati  a  metterci  di  fronte  alla  realtà cosı̀  come  si  presenta  oggi, 

caratterizzata da alcune nuove ferite e nuove domande che si trovano nella vita di tante persone,  giovani compresi; e dall’altra siamo invitati a metterci in ascolto della Parola di Dio e del  carisma salesiano, domandandoci che cosa lo Spirito voglia suggerirci in questa situazione,  che  cosa  ci  chieda.  Senz’altro ci  chiede di  stare  sul  pezzo,  di  non  mollare; di  continuare  ad  accompagnare  ragazzi e giovani  con  rinnovata energia,  con la  nostra vocazione  di educatori 

instancabili; può  darsi però  che  ci  chieda  anche  di  percorrere  qualche nuovo  sentiero,  perché la realtà che si presenta davanti a noi è in parte nuova, e nuove potrebbero essere le  strade per rispondere alle domande di senso che essa si porta dentro. 

Per sognare come San Giuseppe abbiamo bisogno dello Spirito, e giunge a breve la  solennità di Pentecoste, per ricordarci che è il Paraclito a condurci alla verità tutta intera.  E  giunge  subito  a  ruota  anche la  solennità  di  S. Maria  Ausiliatrice!  Lei  è  l’Aiuto  dei  cristiani; a Lei, capolavoro dello Spirito e sposa di Giuseppe, possiamo rivolgerci perché  interceda presso  il suo Figlio amatissimo,  affinché lo  Spirito  soffi  forte  in noi  e  tra noi,  e soprattutto affinché noi  ci lasciamo interpellare,  plasmare,  guidare da  Lui. L’articolo  1  delle  Costituzioni Salesiane recita cosı̀: Per contribuire alla salvezza della gioventù, “questa porzione  la più delicata e la più preziosa dell’umana società”, lo Spirito Santo suscitò, con l’intervento  materno di Maria, san Giovanni Bosco. /…/ Da questa presenza attiva dello Spirito attingiamo  l’energia per la nostra fedeltà e il sostegno della nostra speranza

Noi  crediamo  che  lo  Spirito  continua  a  soffiare e  a  suscitare,  con  l’intervento  materno  di  Maria,  educatori ed  educatrici  che  desiderano la  salvezza  dei  giovani.  E, convinti di  doverci  lasciare  interpellare  dalla realtà, rinnoviamo  la  nostra  disponibilità  ad ascoltare insieme lo Spirito, pronti a percorrere anche strade impreviste, se necessario, come  capita nei sogni di Giuseppe.  

Affidiamo a Maria, nella Novena a lei dedicata (che corre quasi intrecciata con quella  allo Spirito Santo)le intenzioni di questo periodo speciale, periodo in cui si tirano le fila degli  ambienti di educazione sistematica e della catechesi parrocchiale, e si preparano con rinnovato  entusiasmo le attività estive degli oratori ed i campi ispettoriali.  

Le affidiamo inoltre le future ordinazioni sacerdotali di Don Matteo Rupil, Don Linus Onyenagubor, Don Giovanni Marchetti, Don Peter Bosko; e le ordinazioni diaconali (di Luca,  Marco,  Sanijn,  Mark,  Gerald,  Franklin,  Misha, Damiano,  Caius a Torino; e  di  Matteo  a  Gerusalemme). 

Le affidiamo tutti i  confratelli  (tra  cui  sottolineo quelli ammalati  o in quarantena); le  affidiamo infine i due confratelli che recentemente sono stati inviati dal Rettor Maggiore alla  nostra ispettoria: Don Daniel Antunez, nuovo responsabile della Procura missionaria di Torino (giunto qualche giorno fa a Valdocco) e Don Joseph Maria Sabé Colom, futuro economo del  Colle Don Bosco Istituto (che arriverà in estate). Li accogliamo fraternamente e auguriamo loro buon lavoro; e avremo modo di ringraziare il Sig. Giampietro Pettenon e Don Américo Raùl  Chaquisse per il servizio prezioso che hanno reso all’ispettoria e alla Congregazione. 

Ma a Maria domandiamo anche il dono di sognare come  il suo sposo; e di saper guardare oltre il consolidato e dentro il cuore dei giovani. Don Bosco diceva: Solo in cielo  potremo, stupefatti, conoscere ciò che ha fatto Maria per noi (MB X, 1978): dunque osiamo senza timore chiedere l’intercessione di Maria, sposa di Giuseppe; e insieme con Lei, come nel  Cenacolo il giorno di Pentecoste, invochiamo il dono dello Spirito.  

Valdocco, 15 maggio 2021
Inizio della Novena a Maria Ausiliatrice

Con grande affetto in Don Bosco

Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Lettera dell’Ispettore gennaio 2021: auguri per la festa di don Bosco

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini con gli auguri per la Festa di don Bosco.

A confratelli e laici corresponsabili di
Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania

Carissimi/e, 

un saluto cordiale a tutti voi. 

Vi scrivo in prossimità della festa del nostro padre Don Bosco, per farvi gli auguri e  per affidare alla sua intercessione tutti coloro che fanno parte delle nostre comunità  educativo-pastorali. Affidiamo all’intercessione di Don Bosco in modo particolare quanti oggi si trovano in condizioni di difficoltà materiale o spirituale; tra gli altri desidero  ricordare il Sig. Giacomo Bonassoli e Don Silvio Carlin, che si trovano entrambi in gravi  condizioni di salute.  

Oltre a questo vorrei però chiedere a Don Bosco, per me e per voi, anche un altro dono particolare: gli chiedo che ci insegni ad imitare il suo sguardo. Sono senz’altro tante  le caratteristiche di Don Bosco che ci colpiscono, ma adesso desidero fermarmi unicamente  sul suo sguardo, su come lui ha scelto di guardare il mondo; o meglio, sulla prospettiva a  partire dalla quale egli ha scelto di guardare il mondo

Anni fa uscì una serie di disegni, ripresi da sue foto o quadri, che raffiguravano gli  occhi di Don Bosco visti da punti di vista e con tagli differenti. Era un modo per dire che il  suo sguardo aveva una fascino particolare ed anche una sorprendente capacità di  trasmettere affetto: lo sguardo era senz’altro uno degli strumenti che permettevano a Don  Bosco di infondere quell’amore dimostrato e personalizzato che lui chiamava  “amorevolezza”; il suo sguardo “parlava” alla persona e la faceva sentire unica! 

Per giungere a maturare quello sguardo, oltre all’aiuto indispensabile dello Spirito  Santo che modella il cuore a chi permette di lasciarselo plasmare, credo che Don Bosco sia  passato attraverso la convinzione che bisognasse scegliere una prospettiva particolare da  cui guardare il mondo: bisognava scegliere di guardarlo dalla parte dei giovani, con gli  occhi stessi dei giovani (ma con il cuore di Dio): Amate quello che amano i giovani, perché i  giovani amino quello che amate voi. 

L’esperienza vissuta in carcere con Don Cafasso all’inizio del suo ministero  sacerdotale, esperienza che gli permette di conoscere le drammatiche conseguenze a cui va  incontro un ragazzo abbandonato a sé stesso, gli insegna (anche se lui aveva già cominciato  a capirne la necessità alla scuola attenta di Mamma Margherita) che per aiutare davvero gli  altri – ed in particolare i giovani – bisogna prima conoscerli, capirli, amarli, mettersi nei  loro panni, accorgersi delle loro ferite, amare quello che loro preferiscono, guardare il  mondo come loro lo vedono.  

Ho l’impressione che spesso noi educatori corriamo il rischio di seguire il procedimento opposto: chiediamo ai giovani di guardare il mondo solo come lo vediamo  noi, e non accettiamo il confronto. 

Mi pare che Don Bosco non faccia così. Andando – potremmo dire – alle periferie 

geografiche ed esistenziali del mondo giovanile, camminando in una sorta di esodo personale  – quello richiesto dalla sua vocazione – egli prova a guardare le cose come si vedono da lì,  dalla periferia; ed in particolare come si vedono con gli occhi dei giovani del carcere. Credo  che questo gli permetta di comprendere meglio perché un giovane arriva alla reclusioneegli intuisce la solitudine di chi giungendo dalle vallate di montagna per lavorare a Torino  si trova presto senza soldi, senza aiuti, lontano dagli affetti familiari e possibile vittima di  sfruttamenti. Gli appare evidente il rischio che i ragazzi – trovandosi in questa situazione – cadano nell’illecito, che scivolino verso modalità di vita poco dignitose, che diventino via  via incapaci di cogliere ciò che è davvero importante, che perdano il gusto di ricercare il  senso dell’esistenza, il progetto che dall’eternità Dio ha sognato per ciascuno di loro; che  considerino Dio come un nemico, o comunque come insignificante e assente dalla loro vita.  E nello stesso tempo, dentro lo sguardo dei ragazzi carcerati, Don Bosco intuisce anche  sogni, desiderio di riscatto, consapevolezza della propria fragilità… 

Don Bosco comprende allora che deve trovare il modo di aiutare i ragazzi offrendo  loro gli strumenti ed i sostegni adeguati. Capisce che c’è bisogno di amici dell’anima (se  fuori trovassero un amico…) ma anche di amici del corpo: cioè di chi dia da mangiare,  dormire, giocare, imparare, lavorare e faccia sentire l’affetto di un papà e di una mamma  ora lontani.  

Don Bosco sceglie di fatto una “visione prospettica periferica”, e probabilmente non  perché voglia limitare ai ragazzi più poveri (anche se li preferisce: specialmente i più poveri)  la sua azione educativa e pastorale, ma perché comprende che quel punto di vista gli  permette poi di allargare lo sguardo e il suo raggio d’azione davvero su tutti: è partendo  dai piccoli, dai poveri, che si raggiungono anche i “grandi”, mentre è raro che si riesca ad  includere tutti se si utilizza il procedimento contrario!  

Non sorprende la scelta “periferica” di Don Bosco: è dello stesso genere infatti la  scelta dell’Incarnazione da parte del Verbo. Dio anticipa il tipo di prospettiva esplorata da  Don Bosco, decidendo di porsi Lui stesso alla “periferia” della creazione, dove il peccato sta  minando la salvezza terrena ed eterna dell’uomo e dell’intero universo; egli sceglie perciò  di vivere, insegnare, lavorare, amare, morire… da uomo, caricandosi il peccato del mondo.  Il maestro della visione prospettica periferica scelta da Don Bosco è il Signore Gesù.  

Celebrare la festa di Don Bosco credo allora che possa significare anche riscoprire il  suo “sguardo prospettico periferico”, il punto di osservazione da lui scelto per guardare il  mondo, ed imitarlo, per quanto ci è possibile! È il punto di osservazione che anche il Papa  ci chiede di avere nel guardare la realtà. È un tipo di prospettiva, di sguardo, sul quale tutta  la Chiesa – in uscita – è invitata a verificarsi.  

Carissimi, in questo tempo di pandemia siamo chiamati una volta di più a guardare  il mondo come lo stanno guardando adesso i giovani; in questa sorta di “reclusione” in cui  tutti siamo costretti, probabilmente maturano nuove povertà ed anche nuovi sogni. Ci aiuti  Don Bosco ad assumere il suo sguardo per capire che cosa sta abitando il cuore dei giovani 

e per meglio contribuire alla salvezza della gioventù, «questa porzione la più delicata e la più  preziosa dell’umana società» (MB II 45). 

Buona festa a tutti!

Valdocco, 31 gennaio 2021

Con grande affetto in Don Bosco
Don Leonardo Mancini

Casale: sognando San Giovanni Bosco – La Vita Casalese

Vista l’imminente festa del Santo dei giovani, il gruppo dei Salesiani Cooperatori di don Bosco di Casale ha realizzato un Contest, nel quale attraverso dei video vengono raccontate alcune delle visioni profetiche del fondatore dei salesiani. Inoltre la Santa Messa della domenica 31 gennaio sarà presidiata da Monsignor Vescovo Gianni Sacchi.  Di seguito l’articola pubblicato oggi, 28 gennaio 2021 su La Vita Casalese“.

CASALE – La comunità salesiana del Sacro Cuore di Gesù al Valentino si prepara in questi giorni a celebrare solennemente il Santo fondatore dei salesiani, don Bosco, maestro di intraprendenza e di coraggio nel prodigarsi a favore dei giovani più poveri e bisognosi del suo tempo.

In tutto il mondo (le opere salesiane sono presenti in 132 Paesi) le comunità si stanno muovendo seguendo l’invito del Rettor Maggiore don Angel Artime, che ha condiviso il suo messaggio annuale (strenna):

“Il nostro messaggio – afferma fiducioso il superiore dei Salesiani – sottolinea e ribadisce che, di fronte a questa dura e dolorosa realtà con le sue pesanti conseguenze, continuiamo ad esprimere la certezza di essere mossi dalla speranza: perché Dio nel suo Spirito continua a fare «nuove tutte le cose»”.

Ispirato dal messaggio della Strenna, domenica scorsa il gruppo dei Salesiani Cooperatori di don Bosco di Casale ha condiviso una riflessione su come la “fantasia” salesiana potrebbe rispondere alle esigenze del mondo giovanile emerse in questo tempo di pandemia: cosa farebbe don Bosco? Come si farebbe prossimo alla più “delicata porzione della società”, desiderosa di trovare dei punti di riferimento in questo tempo così incerto?

In queste settimane la riflessione ha riguardato anche i gruppi dei bambini e dei ragazzi dell’opera salesiana che, facendo ricorso alle “Memorie” redatte dal Santo, nelle quali si ritrovano più di 70 racconti dei suoi sogni, hanno provato a realizzare un Contest raccontando attraverso dei video alcune delle visioni più profetiche di don Bosco, che tanto hanno da dire anche ai nostri giorni.

Attraverso i video si stanno ripercorrendo le tappe più significative della vicenda di don Bosco, e il video più votato sarà proclamato vincitore del concorso .

“Provocati dai sogni di don Bosco e dalla sua passione educativa – sottolinea don Marco, direttore del don Bosco di Casale -, mossi dalla speranza che è in noi, desideriamo continuare a sognare il meglio per i nostri giovani, soprattutto i più poveri e spenti di speranza”.

Il programma delle iniziative proposte nell’imminenza della festa (compatibilmente con l’aggiornamento delle misure previste dalla normativa Covid) prevede inoltre un triduo di preghiera, che si sta svolgendo nell’ambito della Santa Messa delle 18 (mercoledì, giovedì e venerdì), le Sante Messe di orario nella domenica 31 gennaio, con la gradita presenza di Monsignor Vescovo Gianni Sacchi che presiederà le celebrazioni delle 10 e delle 11.15, la benedizione dei bambini e la distribuzione del pane di don Bosco, e il rinnovo della promessa dei Salesiani Cooperatori.