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Appello Missionario 2024 del Rettor Maggiore

Si riporta di seguito l’Appello Missionario per il 2024 del Rettor Maggiore, Card. Ángel Fernández Artime.

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Torino Valdocco, 18 dicembre 2023

Carissimi confratelli,
Un saluto fraterno dalla nostra Casa Madre a Valdocco.

Come ormai tradizione da alcuni anni, oggi, 18 dicembre, nel giorno in cui nel 1859 Don Bosco fondo la nostra “Pia Società di San Francesco di Sales”, é una bella occasione per sottolineare lo spirito missionario come elemento essenziale del carisma di Don Bosco, inviandovi il mio appello missionario annuale.

Nel 2024 celebreremo il secondo centenario del sogno dei nove anni di Giovannino Bosco. Don Pietro Stella diceva che è il sogno che “condizionò tutto il modo di vivere e di pensare di Don Bosco”. Per noi oggi seguire la riflessione sul sogno dei nove anni di Don Bosco richiede di sottolineare la sua fiducia nella Provvidenza: «A suo tempo tutto comprenderai».

Il sogno dei nove anni ci insegna che Dio parla in tanti modi, opera grandi cose con “strumenti semplici”, anche nel profondo del nostro cuore, attraverso i sentimenti che si muovono dentro di noi. Oggi il sogno di nove anni continua a farci sognare e a invitarci a pensare chi siamo e per chi siamo.

E interessante notare che nel quinto sogno missionario, che ha avuto luogo mentre era in visita ai confratelli a Barcellona nella notte tra il 9 e il 10 aprile 1886, Don Bosco ha visto un profondo legame con il suo sogno dei nove anni. Nel suo quinto ed ultimo sogno missionario vide una grande folla di ragazzi che correvano verso di lui gridando: “Ti stavamo aspettando. Ti abbiamo aspettato cosi a lungo. Ora finalmente sei qui. Sei tra noi e non ci sfuggirai!

La pastorella che conduceva un immenso gregge di agnelli lo aiutò a comprenderne il significato chiedendogli: “Ti ricordi il sogno che hai fatto quando avevi dieci anni?”, poi ha tracciato una linea da Valparaíso a Pechino per sottolineare l’immenso numero di giovani che attendono i salesiani.

Effettivamente, oggi in tutti i continenti ci sono giovani che hanno bisogno di essere trasformati da “lupi” in “agnelli”. Oggi Don Bosco ha bisogno dei Salesiani che si rendono disponibile come “strumenti semplici” per realizzare il suo sogno missionario.

Con questa lettera faccio appello ai confratelli che sentono nel profondo del loro cuore, attraverso i sentimenti che si muovono dentro di loro, la chiamata di Dio, dentro la nostra comune vocazione salesiana, a rendersi disponibili come missionari con un impegno per tutta la vita (ad
vitam), dovunque il Rettor Maggiore li invierà.

Al mio appello del 18 dicembre 2022 scorso 42 salesiani hanno risposto inviandomi la lettera della loro disponibilità missionaria. Dopo un attento discernimento, 24 sono stati scelti come membri della 154a spedizione missionaria di settembre scorso. Gli altri continuano il loro discernimento. Auspico che altrettanti, o anche di più, si mettano generosamente a disposizione quest’anno.

Invito gli Ispettori, con loro Delegati per l’animazione missionaria (DIAM), ad essere i primi ad aiutare i confratelli a facilitare il loro discernimento, invitandoli, dopo il dialogo personale, a mettersi a disposizione del Rettor Maggiore per rispondere ai bisogni missionari della Congregazione. Poi il Consigliere Generale per le Missioni, a nome mio, continuerà il discernimento che porterà alla scelta dei missionari per la 155a spedizione missionaria che si terrà, Dio volendo, domenica 29 settembre 2024, nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, come si e fatto sin dal tempo di Don Bosco.

Il dialogo con il Consigliere Generale per le Missioni e la riflessione condivisa all’interno del Consiglio Generale mi permette di precisare le urgenze individuate per il 2024, dove vorrei che un numero significativo di confratelli potesse essere inviato:

  • nelle nuove frontiere del continente africano: Botswana, Niger, Nordafrica, ecc…
  • nelle nuove presenze che inizieremo in Grecia e a Vanuatu;
  • in Albania, Romania, Germania, Slovenia e in altre frontiere del Progetto Europa;
  • in Azerbaijan, Nepal, Mongolia, Sudafrica e Yakutia;
  • nelle presenze con i popoli indigeni del continente americano.

Affido questo mio ultimo appello missionario all’intercessione della nostra Madre Immacolata e Ausiliatrice affinché noi salesiani manteniamo vivo l’ardore missionario di Don Bosco.

Vi saluto, cari confratelli, con vero affetto,

Card. Ángel Fernández Artime, SDB

Rettore Maggiore

Corso di orientamento e formazione per gli Ispettori di recente nomina

Dal sito infoANS.

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Dal 10 al 22 dicembre ha luogo a Torino-Valdocco il tradizionale corso di orientamento e formazione per gli Ispettori recentemente nominati dal Rettor Maggiore con il consenso del suo Consiglio.

Al corso partecipano in quest’occasione i Superiori di 9 tra Visitatorie e Ispettorie salesiane, provenienti da 4 Regioni (Africa-Madagascar, Europa Centro e Nord, Interamerica e Mediterranea), e due di loro sono Superiori di Visitatorie erette in quest’anno 2023.

Coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, e organizzato da don Patrick Antoniraj, il corso vede, pertanto, la presenza di:

  • Don Fernando Miranda Ustero, Ispettore di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX);
  • Don Aurélien Mukangwa Mwana Ngoy, Superiore di Africa Congo Congo (ACC);
  • Don Tarcízio Morais De Castro, Ispettore del Portogallo (POR);
  • Don Bart Decancq, Ispettore di Belgio Nord e Olanda (BEN);
  • Don Gianpaolo Roma, Ispettore dell’Italia Meridionale (IME);
  • Don Dominic Tran Danh Cong, Ispettore degli Stati Uniti Est e Canada (SUE);
  • Don George Tharaniyil, Ispettore dell’Africa Est (AFE);
  • Don Emilius Salema, Superiore dell’Ispettoria della Tanzania (TZA);
  • Don Domenico Paternò, Superiore della Circoscrizione Nord Africa (CNA).

Le attività previste dal programma permettono agli Ispettori di conoscere e approfondire le prospettive della Congregazione, grazie al dialogo diretto con il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, e i suoi Consiglieri, così come di condividere con loro la realtà delle loro terre di provenienza.

A livello di contenuti prettamente formativi, poi, i lavori spaziano dai criteri e gli elementi giuridici per l’animazione al governo dell’Ispettoria, dalla spiritualità dell’Ispettore all’identità e alla disciplina della vita religiosa.

Nelle diverse sessioni, inoltre, grazie alla presentazione dei rispettivi Consiglieri Generali e Regionali gli Ispettori hanno modo di conoscere ogni Settore di animazione della Congregazione, così come la situazione delle varie Regioni salesiane; e saranno anche informati sulle attività del Segretariato per la Famiglia Salesiana, della Postulazione Generale per le Causa dei Santi della Famiglia Salesiana, e della Procura Missionaria salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino.

Non mancherà, nella penultima giornata dell’incontro, la visita guidata alla Basilica di Maria Ausiliatrice, a cura di don Mike Pace.

I lavori termineranno, infine, venerdì 22 dicembre con la condivisione delle esperienze vissute, la sintesi generale a cura del Rettor Maggiore e del suo Vicario, e l’Eucaristia finale nella cappella di San Francesco di Sales.

Il cardinale Artime alla Consolata – La Voce e il Tempo

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Voce e Il Tempo, foto a cura di Danny Di Girolamo.

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Lunedì 4 dicembre il Santuario della Consolata ha ospitato l’incontro con il Rettore Maggiore dei Salesiani, il cardinale Ángel Fernández Artime, sul tema “Giovani oggi, la grande sfida educativa”.

L’appuntamento con il cardinale Artime ha chiuso il ciclo autunnale di incontri pubblici organizzati alla Consolata dal Santuario e La Voce e Il Tempo.

Foto a cura di Danny Di Girolamo, gallery completa sul sito al seguente link:

 

 

“Giovani oggi, la grande sfida educativa”. Il Cardinale Fernández Artime a confronto con la cittadinanza torinese

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Nella bella cornice del Santuario della Consolata a Torino, il più importante santuario della città e dell’Arcidiocesi, è andato in scena nella serata di lunedì 4 dicembre l’atteso incontro della cittadinanza con il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco. L’evento è servito a riflettere insieme sul tema “Giovani oggi, la grande sfida educativa” e ha rappresentato la conclusione del ciclo di incontri pubblici organizzati alla Consolata dal settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo”.

Dopo gli appuntamenti con il cardinale Giorgio Marengo, Prefetto apostolico di Ulan Bator, in Mongolia, su “Il viaggio profetico del Papa in Mongolia”, dello scorso 25 settembre; e con Sergio Durando, Responsabile della Pastorale Migranti della diocesi, sul tema “Migranti, cosa dobbiamo fare?”, nella serata del 6 novembre; nel primo lunedì di dicembre è stata la volta del Rettor Maggiore di intessere un dialogo attivo e fecondo con la Chiesa e la città di Torino, affrontando in questo caso, come già detto, il tema dell’educazione.

Il Rettor Maggiore ha parlato davanti ad un folto pubblico di persone interessate: un bel gruppo di salesiani, una dozzina di sacerdoti del clero diocesano torinese, accompagnati dal Vescovo ausiliare di Torino, Mons. Alessandro Giraudo, e dal Rettore della Basilica, Mons. Giacomo Maria Martinacci; e soprattutto tanti laici e laiche impegnati con i giovani nel servizio educativo.

Il punto di partenza per la serata sono state alcune delicate situazioni educative che il Rettor Maggiore ha illustrato con riferimento alle realtà giovanile italiana. Il Cardinale ha elencato statistiche e report ufficiali che hanno mostrato un’innegabile emergenza educativa, che va dall’utilizzo privo di accompagnamento degli strumenti digitali da parte dei minori sin dalla più tenera età, alla constatazione dell’incapacità della scuola e del sistema educativo in generale di svolgere il proprio ruolo di “ascensore sociale”.

Proprio a partire da tali sfide e problematicità, il X Successore di Don Bosco ha indicato sei piste di lavoro per il futuro, elaborate in dialogo con il prof. don Michal Vojtáš, Vicerettore dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), che riguardano le principali sfide educative attuali:

–     l’educazione dei giovani nel rapporto tra il digitale e il reale;

–     l’impegno a colmare il divario generazionale tra giovani e adulti;

–     il pensiero critico e la capacità di formulare in autonomia pensieri coerenti, ricorrendo ad un uso ragionato e personale della parola;

–     l’educazione affettiva e sessuale, di fronte alla liquidità di ruoli e modelli;

–     la solitudine che contrassegna moltissimi giovani, cresciuti in famiglie numericamente esigue e talvolta con solo una o nessuna figura di adulto di riferimento;

–     infine, dato quest’insieme di sfide, la fondamentale formazione degli educatori.

Questo ricco momento formativo, però, è stato, solo il prologo della successiva e centrale fase della serata, che si è sviluppata interamente nella forma di un dialogo franco e aperto tra la numerosa assemblea che per l’occasione affollava la Basilica della Consolata e l’illustre ospite.

Così, per circa un’ora e un quarto di tempo, il Card. Fernández Artime ha risposto con sincerità e schiettezza ad una dozzina di interrogativi inerenti alle peculiarità dell’educazione odierna, offrendo risposte frutto della sua personale esperienza salesiana, della sua visione globale maturata attraverso i circa 10 anni di Rettorato, oltre che del sempreverde bagaglio di sapienza educativa contenuta nel Sistema Preventivo di Don Bosco.

In definitiva, nelle parole dello stesso Rettor Maggiore, è stato davvero un momento proficuo e produttivo di confronto tra persone interessate ad agire per il bene dei giovani attraverso il servizio dell’educazione.

Il calendario dell’Avvento e del Natale 2023-24 “Laudate Deum”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il calendario dell’Avvento e del Natale 2023-24 è stato realizzato dal Settore Pastorale Giovanile in collaborazione con il Circolo Laudato si’ nelle Selve di Roma, ha come tema la Laudate Deum ed è scaricabile dal pulsante.

Gli auguri natalizi del Rettor Maggiore, con l’angelo di Rollini

Dal sito infoANS.

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Per gli auguri natalizi 2023 e il nuovo anno 2024 da parte del Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, è stato scelto un ampio particolare di un quadro del pittore Giuseppe Rollini (1842-1909) che raffigura l’Arcangelo Gabriele.

L’idea è stata della Coordinatrice del “Museo Casa Don Bosco” di TorinoValdocco, dott.ssa Ana Martín García, che spiega:

“Il dipinto Arcangelo Gabriele, attualmente esposto nella collezione permanente del Museo Casa Don Bosco, è stato attribuito in studi recenti alla scuola del pittore Giuseppe Rollini (1842-1904), exallievo dell’Oratorio. Quest’artista visse all’Oratorio di San Francesco di Sales a Valdocco intorno al 1860, mentre frequentava i corsi di pittura dell’Accademia Albertina di Torino. La sua opera, di grande abilità tecnica, offre una grande versatilità di tematiche e include pittura storica, sacra, ritratti e di paesaggi. Formatosi con Enrico Gamba e Andrea Gastaldi, collaborò con Alessandro Vacca alla decorazione del Borgo Medievale del Valentino (Esposizione Nazionale di Torino, 1884) e lavorò al Duomo di Pinerolo, alla Chiesa del Regio Parco di Torino e al Santuario di Cussanio, a Fossano”.

Da un punto di vista più prettamente salesiano, la dott.ssa Martín García aggiunge:

“Rollini ebbe in don Bosco un padre e un mecenate. Il contatto diretto con il santo lasciò un’impronta importante nel suo percorso professionale, come testimonia la sua produzione artistica. Rollini dipinse pitture murali e grandi pale d’altare nelle chiese costruite ex novo sotto la direzione di Don Bosco, come la Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, la Chiesa di San Giovanni Evangelista, sempre a Torino, e la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Roma. Come ritrattista, ha lasciato un’importante testimonianza per la storia della Congregazione Salesiana, immortalando il volto di Don Bosco (1880 e 1888), quello di Mamma Margherita (1885), quello di don Vittorio Alasonatti (1899) e quello di Don Michele Rua (1905)”.

L’immagine prescelta per gli auguri diventa così anche un’esortazione a tutti i destinatari a conoscere e visitare il Museo Casa Don Bosco, custode dei più preziosi reperti della storia salesiana.

A completare gli auguri nelle pagine interne si trovano un messaggio tratto dall’omelia del Papa consegnata ai nuovi Cardinali e al Collegio Cardinalizio nell’Eucaristia del 4 ottobre 2023, nella quale il Santo Padre, invita la Chiesa ad assumere il medesimo sguardo benedicente del Salvatore ( “Apparteniamo a Lui e – ricordiamolo – esistiamo solo per portare Lui al mondo” è la conclusione della citazione); e i voti augurali del X Successore di Don Bosco, accompagnati dalla speranza per “la fine delle guerre nel mondo”.

Infine, il biglietto d’auguri del Rettor Maggiore di quest’anno si caratterizza anche per la presenza nel frontespizio di un duplice stemma: oltre a quello consueto della Congregazione Salesiana c’è anche quello del Cardinale Fernández Artime.

Il Cardinale Angel Fernandez al Colle Don Bosco

Dal sito del Colle Don Bosco.

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Il 26 novembre 2023, nella Solennità di Cristo Re dell’Universo, la comunità salesiana e di fedeli della Basilica di Don Bosco al Colle Don Bosco hanno accolto Sua Eminenza il Cardinale Fernandez Angel ArtimeRettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco nel mondo.

Questa è stata la prima visita ufficiale di Rettor Maggiore come Cardinale al Colle Don Bosco. Il Signore dice infatti: “Vi darò pastori secondo il mio cuore e vi nutriranno con intelligenza e saggezza” (Geremia 3:15).

Per realizzare il suo disegno di creazione e di salvezza per il suo popolo, e quindi adempiere la promessa fatta ai nostri padri, Dio ha scelto e creato il Cardinale don Angel Fernandez Artime, il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco.

Per l’occasione erano presenti diversi gruppi della famiglia salesiana, autorità civili, politiche e militari, amici e benefattori della missione salesiana del Colle Don Bosco.

Don Ezio Orsini, il rettore della Basilica, ha fatto il benvenuto al Cardinale a nome di tutti i presenti. Durante la Messa presieduta alle ore 11.00 nella Basilica Don Bosco, il Cardinale Angel Fernandez Artime ha espresso la sua grande gioia di essere al Colle Don Bosco in mezzo alla comunità cristiana.

Ha riconosciuto e apprezzato la presenza delle autorità civilipolitiche e militari. Ha ringraziato l’intera comunità cristiana per la sua fedeltà alla preghiera, che è una manifestazione della nostra cittadinanza.

Nella prima parte dell’omelia, il Cardinale Fernandez ha ricordato:

Esattamente 208 anni fa nasceva qui ai Becchi dove sta la Basilica, San Giovanni Bosco. I suoi genitori erano veri contadini e Giovanni Bosco ebbe tutte le opportunità per diventare come loro. Suo padre era un uomo forte, laborioso e protettivo. Sua madre, una giovane donna forte da Capriglio, era una madre modello. E Dio, ha avuto un piano per il piccolo Giovanni Bosco.

Questa osservazione ha portato il cardinale Angel Artime al secondo punto della sua omelia:

Tutto ciò che non viene da Dio diventa un disastro per l’umanità. Lo vediamo nell’esercizio del potere oggi, con i gravi abusi che vanificano la vita umana. In contrasto con il potere umano, Giovanni Bosco è stato chiamato da Dio a servire l’umanità. Papa Pio XI diceva: Gesù è il vero Signore. Oggi vediamo che il mondo è più violento e aggressivo di vent’anni fa. Tutto questo è dovuto all’abuso del potere umano: la corsa agli armamenti che distruggono e cancellano la vita umana dalla terra. Le dinamiche del potere umano non vanno bene. Ma se siamo nella dinamica di Dio, faremo un buon servizio ai nostri fratelli e sorelle. Se il nostro potere è di questo mondo, ce ne saranno sempre altri: Ucraina, Palestina, Gaza e così via. Ci sono più di 200 luoghi nel mondo oggi che sono nella miseria dei conflitti armati a causa delle dinamiche del potere umano. Gesù disse a Pilato: “Io sono Re, ma il mio potere non è di questo mondo”.

Con queste parole, il cardinale Artime è passato al terzo punto della sua omelia, ponendo la domanda: “Possiamo aiutare Dio a costruire il suo regno?

Certo, risponde il Cardinale:

Se sappiamo fare le cose “alla maniera delle nonne“, cioè portando affetto, cura, gioia e speranza alla famiglia e a tutte le persone che incontriamo. Fare “la nonna” significa fare ciò che dovremmo fare. Fare “la nonna” significa prendere il nostro posto nella Chiesa. Forse qualcuno non apprezzerà quello che facciamo, forse perderemo le elezioni a causa di questo, ma avremo fatto il nostro lavoro. Fare la nonna, significa offrire un umile servizio ai nostri fratelli e sorelle.

Con queste parole, ha concluso la sua Omelia e salutato e benedetto la congregazione dei fedeli.

Al termine della messa, il direttore don Thathireddy Vijay ha ringraziato il Cardinale per la sua presenza.

Ha condiviso che, L’elevazione di don Angel Fernandez a Cardinale è certamente un riconoscimento delle grandi doti che possiede e della sua capacità di servire la Chiesa universale in questi tempi difficili.

Soprattutto, è anche un immenso onore alla Congregazione salesiana conferito da Papa Francesco e dalla Chiesa per il suo incessante servizio ai giovani e ai poveri di tutto il mondo.

Don Bosco era un ardente amante della Chiesa e del Papa. Don Bosco sarebbe felice che il suo successore sia uno stretto collaboratore del Papa nella persona del cardinale Angel Fernandez.

La comunità Colle Don Bosco lo ha presentato un regalo, una stola con l’immagine di Don Bosco e di Maria Ausiliatrice. Dopo la messa tutti i presenti avevano l’opportunità di prendere le foto con il Cardinale.

La Missione in 5 PAROLE. Conversando con il Rettor Maggiore dei Salesiani

Dall’Agenzia ANS.

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Parte oggi, 25 ottobre 2023, il nuovo format “In 5 parole”, che vuole snellire i videomessaggi del Rettor Maggiore, rendendoli più veloci, social e vicini ai giovani, senza snaturarne il contenuto e rendendoli piacevoli e confortanti anche per pubblici più ampi.

Ogni argomento verrà espresso nello stile di una challenge: quella di riuscire ad esprimerlo in 5 parole salienti. Il titolo riporta immediatamente l’argomento trasmettendo anche il mood del video e il tono di voce che avrà: quello della chiacchierata. Di volta in volta, una spalla fornirà al Rettor Maggiore i punti-spunti per esprimere il suo pensiero.

Il video si apre sempre con un momento brevissimo riassuntivo del cuore di ciò che il Rettor Maggiore esprimerà all’interno del video: una sorta di “pre-video” ripreso in soggettiva che serve a incuriosire, ma anche a settare immediatamente l’argomento di cui si parlerà.

La prima challenge è sul tema della MISSIONE. Sarà don Andre Delimarta, dall’Indonesia e missionario in Malesia, che proporrà al card. Ángel FERNÁNDEZ ARTIME le 5 parole per parlare di Missione: VOCAZIONE, IDENTITÀ, PREPARAZIONE, QUOTIDIANOMOTIVAZIONE.

La prima serie di video di “In 5 parole” è disponibile in rete dalle ore 17:00 del 25 ottobre 2023 (UTC+2). Guarda i video e dicci cosa ne pensi!

ITA

La MISSIONE in 5 PAROLE
A cura del Rettor Maggiore dei Salesiani

SPA

LA MISIÓN EN 5 PALABRAS
Por el Rector Mayor de los Salesianos

ENG

THE MISSION IN 5 WORDS
By the Rector Major of the Salesians

PRT

A MISSÃO EM CINCO PALAVRAS
Pelo Reitor-Mor dos Salesianos

Rettor Maggiore in Basilica da Cardinale – La Voce e il Tempo

Si riporta di seguito l’articolo a cura di Marina Lomunno, apparso su La Voce e il Tempo, dedicato alla prima messa in Basilica da Cardinale del Rettor Maggiore.

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La prima Messa da cardinale di don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei salesiani e 10° successore di don Bosco, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, Casa madre dei figli del santo dei giovani, è stata una festa di famiglia.

La commozione del neo cardinale, creato da Papa Francesco nel Concistoro del 30 settembre scorso, si è unita a quella delle centinaia di ragazzi, giovani, famiglie, cooperatori, figlie di Maria Ausiliatrice, anziani collaboratori e confratelli che hanno gremito la Basilica per «abbracciare»

don Ángel che, al termine della Messa, ha stretto la mano a ciascuno dei convenuti alla concelebrazione, donando a tutti una parola, un «selfie» e soprattutto una richiesta di preghiera per il «mio nuovo servizio».

Non a caso domenica 15 ottobre, in occasione della prima Messa con la «porpora cardinalizia» (presenti autorità militari e civili, tra cui il Prefetto di Torino Giovanni Donato Cafagna e l’assessore Giovanna Pentenero per il Comune) il Rettor Maggiore ha voluto iniziare la celebrazione scoprendo e benedicendo, nella navata laterale destra della Basilica accanto all’urna di don Bosco, la statua di sant’Artemide Zatti, il laico salesiano coadiutore «infermiere e farmacista dei poveri», italiano, ma naturalizzato argentino, beatificato nel 2002 da Giovanni Paolo II e canonizzato nel 2022 da Papa Francesco. Il card. Artime ha anche inaugurato una mostra dedicata al santo che ha speso tutta la sua vita al «servizio dei malati e dei più fragili in Patagonia» e che si potrà visitare fino al 30 novembre a Valdocco.

Nell’omelia il card. Artime, che ha scelto come motto «Sufficit tibi gratia mea» («Ti basta la mia grazia»), ha ricordato quando a don Bosco venne proposto di essere nominato monsignore.

«Ma egli rifiutò, pensando a come si sarebbero sentiti i suoi ragazzi dovendo interagire con un monsignore nel cortile. Nel mio caso, la nomina a cardinale, ricevuta a sorpresa e che ho accettato come un’obbedienza e fedeltà al Santo Padre per me è un servizio. Finora ho servito come prete religioso, sto servendo come Rettor Maggiore dei salesiani e con questo spirito affronto il prossimo servizio alla Chiesa che mi verrà chiesto dal Santo Padre. Certamente non posso non riconoscere la sua grande fiducia che mi fa vivere questo momento con ancora più grande responsabilità».

Ángel Fernández Artime è 20° figlio di don Bosco creato cardinale ma il primo Rettor Maggiore ad entrare a far parte del Collegio Cardinalizio. Il Papa infatti ha stabilito che il 29° Capitolo generale dei salesiani venga anticipato di un anno, nel febbraio 2025 (la scadenza come superiore dei Salesiani di don Artime era prevista nel 2026) e che il neo cardinale continui ad essere Rettore Maggiore fino al 31 luglio 2024: dal 1° agosto, sarà l’attuale vicario don Stefano Martoglio ad assumere il governo della Congregazione ad interim fino alla celebrazione del nuovo Capitolo.

Per ora Papa Francesco ha nominato il card. Artime membro del Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica.

Basilica Maria Ausiliatrice: la prima messa da Cardinale del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime

Testo a cura di infoANS.

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“Continuo ad essere il salesiano di sempre, anche se adesso con una responsabilità che non è più solo per i Salesiani, ma per la Chiesa”.

Queste parole, pronunciate a margine della Prima Messa da lui presieduta nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino in qualità di cardinale, domenica 15 ottobre 2023, hanno ben espresso la cordialità e la naturalezza con cui il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, intende rapportarsi con tutti, e soprattutto con quanti animano, frequentano e danno vita al cuore pulsante della salesianità a livello mondiale, la Casa Madre di Torino-Valdocco.

La celebrazione dell’Eucaristia della XXVIII Domenica del Tempo Ordinario nella basilica salesiana è iniziata con l’indirizzo di saluto al Card. Fernández Artime da parte del Superiore della Circoscrizione Speciale Italia-Piemonte e Valle d’Aosta (ICP), don Leonardo Mancini, il quale nel suo messaggio ha affermato:

“Ci onora la scelta di papa Francesco di chiamare accanto a sé tra i suoi più stretti collaboratori la tua persona. Al di là del sano orgoglio che sentiamo per la Congregazione e la Famiglia Salesiana, ci sembra molto bello e significativo che abbia voluto vicino a sé un altro Figlio di Don Bosco, il suo X Successore, perché l’aiuti a guidare la Chiesa intera”.

Quindi, con riferimento all’attenzione del Santo dei Giovani verso i giovani, specie quelli più poveri e bisognosi e all’educazione integrale, don Mancini ha proseguito asserendo che

“la Chiesa ha bisogno di acquisire sempre più anche la prospettiva con cui Don Bosco guardava il mondo”

e ha concluso di nuovo rivolto a Don Á.F. Artime, assicurandogli le preghiere di tutti, ma confidando anche:

“Sappiamo bene che quanto richiesto è un servizio e un impegno. Ma abbiamo anche sperimentato il tuo coraggio, la tua grinta, il tuo desiderio di fare del bene, nello stile di Don Bosco”.

Nel prosieguo della Messa, officiata alla presenza di diverse autorità civili, militari e religiose, molti salesiani – tra cui anche il Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho, e il Rettore della Basilica, don Michele Viviano – e di molti membri e rappresentanti della Famiglia Salesiana, il Rettor Maggiore ha offerto la riflessione dell’omelia.

“Don Bosco è stato veramente un genio in tante cose della pedagogia universale: tutto era buono per dare motivo di festa, far nascere emozioni”

ha ricordato in apertura, paragonando il clima di festa sapientemente alimentato dal Fondatore dei Salesiani alla giornata di festa che si stava celebrando a Valdocco in suo onore.

Poi ha ricordato quando a Don Bosco venne proposto di essere nominato Monsignore, ma egli rifiutò, pensando a come si sarebbero sentiti i suoi ragazzi dovendo interagire con un monsignore nel cortile. E ha precisato che nel suo caso, la nomina a cardinale, ricevuta a sorpresa e conosciuta come tutti il 9 luglio scorso, dopo essere stata diffusa dai mezzi di comunicazione in tutto il mondo, fosse qualcosa che l’ha preceduto e sopravanzato, e che ha accettato come “un’obbedienza” in spirito di fedeltà al Santo Padre.

Al tempo stesso, al di là della festa e degli onori che possono venire tributati, ha ribadito che

“per noi credenti, l’autorità, se non è per il servizio, non serve a nulla”

e ha illustrato il motto prescelto per la sua nomina – “Sufficit Tibi Gratia Mea” (Ti basta la mia grazia) – come emblema della sua fiducia nell’accompagnamento costante della Divina Provvidenza.

Ancora, ha spiegato il senso del cardinalato come un servizio alla comunione della Chiesa e nelle mani del Papa, chiamato a dover spendere la sua autorità morale in un mondo sempre più complesso e piagato attualmente da oltre 30 conflitti.

Infine, addentrandosi nell’analisi e spiegazione della Liturgia del giorno, ha invitato tutti i fedeli a mantenere nel cuore la certezza che Gesù è il Buon Pastore che non fa mancare nulla ai suoi figli; e a lavorare insieme per creare un mondo di fraternità, dove sia possibile accogliere insieme l’invito al banchetto e nozze che Dio fa ad ognuno dei suoi figli.

Merita di essere ricordato, infine, che subito prima della Messa era stato scoperto, benedetto e inaugurato, in una delle nicchie della Basilica di Maria Ausiliatrice, il monumento dedicato a Sant’Artemide Zatti, il salesiano coadiutore e infermiere dei poveri, italiano di nascita, ma naturalizzato argentino, beatificato nel 2002 da Papa Giovanni Paolo II e canonizzato nel 2022 da Papa Francesco.

Inoltre, nella stessa occasione è stata anche inaugurata la mostra in pannelli dedicata sempre al santo infermiere, che si potrà visitare ancora fino al 30 novembre sempre presso la basilica salesiana.