Articoli

Servizio Civile Universale, proroga del bando: scadenza il 20 febbraio ore 14

Dal sito di Salesiani per il Sociale.

***

Con Decreto del Capo del Dipartimento è prorogato al 20 febbraio 2023, ore 14.00, il termine di presentazione delle domande di Servizio Civile Universale.

Le modalità di presentazione delle domande restano le stesse.

Tutte le info sui progetti, le sedi e le modalità di partecipazione nella landing page dedicata:

Michele Rua: Comunità educanti, inizia la “fase due” – Vita

La rivista “Vita” ha dedicato un articolo, a cura di Sara De Carli, alla realtà educativa della Casa Salesiana Michele Rua di Barriera di Milano, a Torino, che con il progettoBarriera oggi” mette al centro il prendersi cura di chi cura. Di seguito un estratto dell’articolo.

***

Comunità educanti, inizia la “fase due”

Dal lavoro di rete al lavoro di comunità: è questo il passaggio da fare oggi nelle comunità educanti secondo don Stefano Mondin, salesiano che opera nel quartiere più multietnico di Torino. “Barriera oggi” è uno dei 152 progetti selezionati da Con i Bambini con un bando da 14,5 milioni di euro che mette al centro il prendersi cura di chi cura, perché l’impatto lo fanno i progetti ma anche i soggetti. Marco Rossi-Doria, il presidente: «Ma l’infrastrutturazione sociale non nasce per autopoiesi»

Barriera di Milano, a Torino, è un quartiere in cui bambini e adolescenti trovano gli stessi input sia per una vita sana sia per una vita borderline. Il bivio è lì, davanti a tutti e tutti devono scegliere che strada imboccare. Don Stefano Mondin è presidente del Comitato Salesiani per il Sociale del Piemonte nonché direttore della Casa Salesiana Michele Rua che a Barriera opera da cento anni. Da qui passano 2mila ragazzi ogni anno, dalle scuole all’oratorio, dai maker lab di falegnameria, sartoria e robotica aperti al territorio fino ai percorsi di formazione professionale “non convenzionale” che stanno immaginando per chi dentro la scuola – quale che sia – non riesce a stare.

L’innovazione sta nel passare dal lavoro in rete al lavoro in comunità. C’è un’enorme differenza. Dobbiamo uscire dalla logica dell’iperspecializzazione degli ambiti, del “passarsi” le persone che si seguono senza far percepire alle persone che c’è una progettualità unica. Vuol dire superare l’idea che una persona ci interessa finché c’è un progetto, ma quando termina il progetto basta. Noi non offriamo servizi, costruiamo progetti con le persone. Va in questa direzione per esempio l’idea di mettere a disposizione uno spazio per i giovani facendo insieme a loro la fatica di capire cosa fare di questo luogo.

don Stefano Mondin

Salesiani per il Sociale: incontro territoriale a Torino

Nella mattinata di lunedì 23 gennaio 2023 ha avuto luogo il terzo incontro territoriale del processo di partecipazione dal basso nella sede di Torino, con la presenza di circa 60 persone.

Dopo il saluto di benvenuto di don Alberto Goia – Delegato di Pastorale Giovanile, è intervenuto don Rafael Bejarano – Referente per le Opere Sociali nel Settore della Pastorale Giovanile, illustrando le linee del Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani ed evidenziando l’importanza di avviare un cammino insieme.

Successivamente, il Presidente di Salesiani per il Sociale don Francesco Preite, sottolineando la forte attenzione al sociale emersa nello scenario attuale, ha presentato il processo di partecipazione dal basso per costruire insieme il documento programmatico di Salesiani per il Sociale 2023-2026 e ne ha richiamato i tre principali strumenti di animazione e partecipazione messi a disposizione: gli incontri territoriali, la piattaforma digitale e i tavoli nazionali per lanciare nuovi stimoli e idee.

Renato Cursi – Direttore Generale di Salesiani per il Sociale ha poi posto l’accento su tre parole cruciali: partecipazione, internazionalizzazione e cura, aggiungendo a queste la parola “grazie”.

Isabella Cordisco ha approfondito la spiegazione del processo di partecipazione dal basso dal punto di vista metodologico e contenutistico, ricordando che l’obiettivo ultimo di tutto il processo è quello di trasformare un libro soci in una rete di relazioni concrete: si tratta di motivarci con un’appartenenza sempre più viva e sentita a “organizzare la speranza”.

Vitandrea Marzano ha infine illustrato lo strumento della piattaforma di partecipazione digitale organizzarelasperanza.net, invitando tutti a proporre e condividere idee e contributi sulle cinque aree di sfida della missione salesiana.

In seguito, è stato dedicato spazio a un lavoro in gruppi, durante il quale i partecipanti all’incontro hanno dialogato e si sono confrontati sulle cinque aree di sfida. Il lavoro, presentato da Riccardo Mariani e condotto attraverso la metodologia del world café, ha visto la partecipazione attiva e il coinvolgimento vivo di tutti i presenti.

Al termine dei lavori, si è svolto un momento di restituzione in plenaria degli spunti emersi nei vari tavoli di lavoro, da cui è scaturita una coralità di interessanti sollecitazioni e idee da portare all’attenzione.

In particolare, tra le proposte avanzate si evidenziano:

  • Dedicare tempo e spazio ad approfondire l’identità sia dell’OLP sia del volontario del Servizio Civile
  • Supportare gli OLP nel riconoscere il proprio ruolo
  • Aiutare gli OLP nella capacità di ascolto dei ragazzi e di orientamento durante il servizio, sulla base delle abilità e risorse di ciascun giovane
  • Nella formazione degli OLP approfondire tematiche specifiche, anche pedagogiche, al fine di affrontare al meglio le sfide e disporre di strumenti adeguati
  • Rafforzare il ruolo della comunicazione sociale
  • Creare maggiori occasioni di scambio formativo tra le case salesiane
  • Promuovere, oltre alla formazione, anche una condivisione di tempo, esperienze ed eventi
  • Conoscere maggiormente le esperienze altrui per creare più comunicazione
  • Fare una mappatura dei territori per leggere le povertà e i bisogni
  • Aiutare le comunità ad essere comunità
  • Mettersi insieme alle istituzioni per essere comunità territoriali
  • Promuovere un maggior scambio e diffusione di esperienze realizzate
  • Utilizzare la piattaforma come strumento permanente per poter condividere esperienze, progetti, buone pratiche e servizi attivati
  • Interrogarsi su cosa stiamo facendo per i più poveri, ricordandosi questa priorità e rimettendo al centro momenti di ripensamento progettuale
  • Condividere buone prassi sull’accoglienza e sull’integrazione dei migranti, favorire qui una riflessione più globale e collaborare con le istituzioni promuovendo un dialogo continuo
  • Sul fronte dei giovani neet agire in un’ottica preventiva, promuovere una presa in carico integrale, aiutarli a sperimentare esperienze di vita comunitarie per riattivarli e creare un’alleanza con le famiglie

In conclusione, Don Francesco Preite ha consegnato un’ultima immagine attraverso le parole di Don Bosco:

“Una funicella da sola fa ben poco, tante funicelle insieme formano una fune grossa e robusta”

e ha ribadito che è fondamentale confrontarsi e mettersi insieme per continuare ad andare, insieme, verso un futuro da costruire.

Salesiani per il Sociale, due webinar per conoscere il Servizio Civile all’estero

Salesiani per il Sociale APS organizza due webinar per fa conoscere l’esperienza del Servizio Civile all’estero. Con il bando 2022, per l’esperienza all’estero ci sono 76 posti a disposizione per 9 progetti da svolgere in questi paesi: Albania, Spagna, Ghana, Angola, Senegal, Namibia e Brasile. Il Servizio civile all’estero, oltre alla retribuzione base del SCU, offre una indennità giornaliera e il rimborso di vitto e alloggio.

“Un anno di servizio civile in Albania, Spagna, Ghana, Angola, Senegal, Namibia e Brasile con i salesiani significa essere accolti in un clima di famiglia e di amicizia nelle nostre case salesiane ed avere la possibilità di crescere insieme nel servizio educativo ai più piccoli nel cortile di un Oratorio. Costruiamo così una società più accogliente, più inclusiva ed soprattutto in pace”, dice don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale.

I due webinar si svolgeranno in queste date per dare informazioni sulla candidatura, progetti, sedi, SCU in generale:

24/01/2023
ore 11.30-12.30
07/02/2023
ore 11.30-12.30
Per iscriversi,  inviare un’email a scu.estero@salesianiperilsociale.it

“I sorrisi di Banca Reale”: Banca Reale in sostegno dei bambini ucraini accolti da Salesiani per il Sociale

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale sulla donazione di Banca Reale a favore dei bambini ucraini accolti nelle strutture salesiane.

***

Per contribuire concretamente ai bisogni delle famiglie ucraine colpite dall’emergenza umanitaria, in occasione del Natale, Banca Reale desidera offrire il proprio sostegno ai 300 bambini ucraini accolti dai Salesiani per il Sociale. Con l’iniziativa “I Sorrisi di Banca Reale”, tutti i dipendenti della banca hanno scelto di rinunciare alla loro tradizionale strenna natalizia devolvendo la cifra ricavata all’organizzazione no profit guidata dal Presidente Don Francesco Preite.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di fornire un contributo al supporto scolastico e psicologico dei bambini e dei ragazzi ucraini che, una volta inseriti nelle scuole italiane hanno necessità di ricevere un vero e proprio sostegno.

I Sorrisi di Banca Reale” si inserisce in un percorso di azioni intraprese da Reale Group che, da marzo 2022, ha agevolato una rete di sostegno virtuosa a favore della popolazione ucraina colpita duramente dalla violenza della guerra. Fin dall’inizio del conflitto, Reale Foundation, la fondazione corporate di Reale Group, ha affiancato diversi enti benefici, quali l’Ospedale Infantile Regina Margherita, CasaOz, Sermig, UGI, Adisco Sezione Piemonte – in collaborazione con la Regione Piemonte – per fornire una risposta pronta e immediata ai bisogni delle famiglie colpite da questa grave emergenza umanitaria.

Quest’anno i bambini ucraini hanno vissuto gli orrori della guerra e sono stati spettatori innocenti della brutalità del conflitto – ha dichiarato Giuseppe Pollio Direttore Chief Operating Officer di Banca Reale – Proprio per questo i dipendenti di Banca Reale desiderano dimostrare calore e vicinanza ai piccoli profughi ucraini e alle loro famiglie, accolte dai Salesiani per il Sociale, attraverso un gesto simbolico che speriamo possa facilitare la loro integrazione. La scelta di offrire un supporto scolastico e psicologico ai bambini,  colloca la nostra iniziativa in un percorso più ampio, che non guarda al presente bensì al futuro: crediamo che l’istruzione sia un veicolo d’inclusione ed equità sociale, che permette ad ogni persona di gettare delle solide basi per costruire il proprio domani”.

“L’emergenza Ucraina, passata l’ondata emotiva della prima ora, non ha cessato di esistere. Nei primi mesi abbiamo spalancato le porte delle case salesiane ed accolto chi fuggiva dall’orrore della guerra, specialmente famiglie, mamme con bambini di ogni età – dichiara don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale APS -. L’integrazione sociale, scolastica, culturale nonché l’assistenza medica, richiedono un costante sostegno. Per questo a nome di tutta la rete di Salesiani per il Sociale ringrazio Banca Reale e tutti i suoi dipendenti: il loro gesto generoso darà un contributo al percorso di sostegno messo in piedi per accogliere e accompagnare questi nostri fratelli e sorelle in difficoltà. Nello stesso tempo invochiamo la pace in Ucraina”. 

Salesiani per il Sociale: conferenza stampa della Rete Umanitaria per l’emergenza in Afghanistan

Martedì 6 dicembre, presso la sala delle Bandiere della sede del Parlamento Europeo Roma, si è tenuta la conferenza stampa organizzata dalla Rete Umanitaria della società civile, fondata dalla giornalista Maria Grazia Mazzola e di cui fanno parte, oltre a Salesiani per il Sociale APS, anche il gruppo Abele, l’Unione Donne in Italia, le Chiese cristiane evangeliche Battiste, la cooperativa cooperativa ‘Una Città non basta‘ e l’associazione “Federico nel cuore“. Durante la conferenza stampa sono state raccontate le più toccanti e significative storie dei profughi afghani messi in salvo nel corso di un anno, oltre alla qualità del lavoro svolto dai diversi membri della rete.

Ad aprire l’evento Esma Çakir, Presidente dell’Associazione Stampa Estera in Italia, che ha portato i saluti della categoria e confermato l’impegno costante nel continuare a raccontare queste storie di salvezza. Maria Grazia Mazzola, giornalista e fondatrice della Rete Umanitaria, ha poi introdotto la conferenza stampa presentando i vari ospiti e ponendo l’accento sul grazie, inteso come un grazie comune che ha permesso di salvare tante vite, e raccontato la storia di questa impresa, partita da una disperata richiesta d’aiuto arrivatale il 30 agosto 2021 da alcune donne afghane:

“Aiutaci, solo tu puoi salvarci”.

Il contributo salesiano

Durante l’evento Don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), ha tracciato le motivazioni dell’impegno Salesiano all’interno di questa iniziativa:

Spinti dall’urgenza della situazione che ci obbliga a rimanere aderenti ai tempi che viviamo, sollecitati dall’invito della società civile che stava raccogliendo diverse richieste di aiuto, e fedeli all’invito del Rettor Maggiore di essere luce di speranza per i poveri e gli abbandonati, ci è parso naturale offrire il nostro contributo per la salvezza di queste persone.

La rete di Salesiani per il Sociale APS, infatti, si è fatta carico di 43 rifugiati (11 nuclei familiari). Accogliere queste persone ha significato dar loro una casa sicura. Sono stati inseriti bambini e ragazzi nel percorso scolastico e nelle attività degli oratori, comprese quelle estive. Alcuni hanno avuto bisogno di interventi sanitari per patologie pregresse e sono state sostenute le famiglie nella ricerca di un lavoro per dare loro la stabilità necessaria per guardare al futuro con serenità.

Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale, ha ricordato nel suo intervento l’importanza civile e sociale di questa accoglienza e la gioia che da essa ne deriva:

Quella gioia che inizia nella discesa dei profughi all’aeroporto e che si nutre della felicità di porre il piede su una terra accogliente capace di offrire loro la libertà; quella gioia che si trasforma nella prima corsa per un abbraccio e che sfocia nell’impegno per regalare il primo giorno di scuola, il primo giorno di lavoro.

Intervista di don Francesco Preite durante il programma Buongiorno inBlu2000 (dal minuto 7:50 al minuto 15:43).

Don Francesco Galante della Casa Salesiana di Macerata ha infine portato l’esperienza diretta della comunità di accoglienza di uno dei nuclei familiari, mostrando come il tempo trascorso insieme abbia fatto crescere nell’intera comunità il senso di famiglia e di attenzione privilegiata ai giovani.

Per l’Ispettoria Salesiana di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania ha partecipato all’evento Melissa Massara, che per l’Ufficio Progetti della Pastorale Giovanile si è occupata e si occupa di questi profughi.

La storia di Macerata e di Soverato

Le altre testimonianze

La conferenza stampa è proseguita con altri momenti particolarmente toccanti legati alla condivisione di alcune delle innumerevoli storie che si sono generate a partire dall’attivazione della rete.

Razia Ehsani Sadat, giornalista di punta dell’Awppn che ha visto il proprio mondo crollare in una notte con l’arrivo dei talebani, ha raccontato come Maria Grazia Mazzola ha salvato la sua vita e quella di altre 69 persone, e di come il progetto della società civile sia l’unico a far sentire le voci di libertà che escono dal suolo afghano.

Vittoria Tola, Responsabile dell’Unione Donne in Italia, ha valorizzato le testimonianze ascoltate come un modello a cui fare riferimento.

Marina Sereni, già Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lodato l’impegno mostrato nel salvare queste persone e reclamato da parte della politica estera la necessita di continuare ad impegnarsi in questo ambito.

Il Direttore e Portavoce del Parlamento Europeo in Italia, Carlo Corazza, ha posto l’accento sull’impegno dell’Europa, da sempre in prima linea per la parità dei diritti del genere umano mettendo al centro la persona. I diritti delle donne in Afghanistan e in tutto il mondo sono una priorità del Parlamento Europeo.

L’ambasciatore d’Italia in Afghanistan, Vittorio Sandalli, ha parlato del peso economico dell’accoglienza e dei corridoi umanitari sulla società civile. Occorre una corresponsabilità dell’amministrazione pubblica per dare sostegno a tutte le attiviste e gli attivisti che combattono ogni giorno per i diritti in Afghanistan.

Stefano Pontecorvo, già Ambasciatore italiano in Pakistan e Senior Civilian Representative della Nato in Afghanistan, ha spiegato il meccanismo della difficile negoziazione dei governi con i talebani, sottolineando l’importanza di iniziative come la Rete Umanitaria, essenziali per non far spegnere la fiamma della speranza e per tradurre l’impegno dell’opinione pubblica in un impegno di governo.

Verso il welfare salesiano per i giovani poveri: iniziato il processo di programmazione dal basso di Salesiani per il Sociale

Tre giorni di ascolto, dibattito e laboratori: l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale “Organizzare la speranza” si è conclusa domenica mattina con don Francesco Preite, presidente nazionale, che ne ha tirato le fila. “Il processo della programmazione dal basso inizia ora – ha detto don Francesco Preite -. Si tratta di un cammino che durerà fino alla prossima assemblea, in programma a giugno. In questo periodo, i comitati sono chiamati a elaborare quanto avviato in queste giornate”.

Sono stati tre giorni intensi, ricchi di spunti e contenuti: i relatori hanno approfondito i temi che in questo momento storico sono centrali per il sociale nel nostro Paese. 

Nel primo giorno, dopo la presentazione di don Francesco Preite e il saluto di don Roberto dal Molin, l’assemblea ha offerto una riflessione su “Scenario europeo ed italiano per i giovani e per i minori. Quali prospettive e quali rischi?” con Lucia Abbinante, Direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani; don Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana; Maria Grazia Mazzola, inviata speciale del TG1 e referente della rete informale accoglienza afgana, coordinati da Micol Trillo, dell’Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.
Molti i temi messi a fuoco in questo dibattito: l’importanza di avere un approccio olistico ai giovani, senza semplificazioni e tenendo conto di chi vive ai margini, favorendo un contatto tra i “giovani ottimisti” e quelli disillusi; questo però comporta che gli adulti sappiano fare spazio, contaminandosi con i più giovani. Rispetto alle sfide da affrontare con i giovani, è stata richiamata la complessità e il desiderio di accompagnamento dei nostri ragazzi, che hanno il diritto di scegliere consapevolmente strade e percorsi da intraprendere. Sottolineata anche l’esigenza di osservare i fenomeni in crescita e allarmanti di criminalità tra i più giovani: c’è un desiderio di visibilità che li porta a intraprendere percorsi di violenza.

Nel secondo panel, Valentina Bellis, Vice-presidente Salesiani per il Sociale ha moderato gli ospiti sul tema: “I Salesiani per il sociale: il volto di don Bosco nella società con il Forum del Terzo settore. Come essere costruttori di reti inclusive e partecipate con e per i giovani?” con Marco Rossi Doria, Presidente Impresa sociale “Con i Bambini”, don Stefano Aspettati, Ispettore delegato EDG Conferenza Ispettori Salesiani Italia, Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum Terzo Settore e Vitandrea Marzano, Sociologo e dirigente del Gabinetto del Sindaco della Città di Bari per il welfare, politiche del lavoro e innovazione sociale.
In questo panel, il focus è stato quello della povertà educativa e delle soluzioni che possono essere messe in campo per permettere ai ragazzi di avere successo nella mattina: la necessità è quella di allestire in ogni quartiere in difficoltà un’alleanza stabile per mettere insieme la sostenibilità educativa per raggiungere tutti i bambini nella scuola e fuori e la sostenibilità sociale, ambientale. Dal punto di vista salesiano, l’obiettivo principale ai giovani, soprattutto i più poveri, è costitutivo: da evitare il rischio di separare chi lavora con i poveri a rischio e chi invece, lavora con i giovani apparentemente senza problemi. Le condizioni dei giovani sono cambiate, per questo serve ricentrare la corresponsabilità educativa che non appartiene solo alla scuola, ma anche ad altri soggetti. Per questo, il tema della partecipazione è centrale: c’è una nuova esigenza di partecipare, di coprogrammare e i Salesiani come agenzia educante può fare una parte importante nei tavoli in cui si decide del futuro.

Nel terzo panel “Presentazione del processo di restituzione del Congresso internazionale sulle opere e servizi sociali salesiani e del processo di scrittura dal basso del documento programmatico”, Vitandrea Marzano ha fatto dialogare don Rafael Bejarano Rivera, Incaricato Opere sociali del Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana – Sede Centrale, don Francesco Preite, Presidente Salesiani per il sociale e Coordinatore Nazionale EDG e Andrea Farina, Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.
Va messa al centro la cultura: intesa come valore di innesto e trasformazione del sociale, come lente per leggere il presente e decodificare la realtà e immaginare il futuro. Il panel si è chiuso con la presentazione dell’itinerario del processo di scrittura e di programmazione.

Il quarto panel, che ha chiuso la parte di riflessioni, “Lo stato dell’arte dei Salesiani per il sociale. La voce dei territori ed il Bilancio sociale 2021”, moderato da Marta Rossi, Ufficio Comunicazione Salesiani per il sociale con don Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia, don Davide Perego, Incaricato EDG Ispettoria Italia Lombardo-Emiliana, don Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale, don Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale, don Vincenzo Salerno, Incaricato EDG Ispettoria Italia Nord est, don Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta e Micaela Valentino, Ufficio progetti Salesiani per il Sociale per la presentazione del Bilancio Sociale 2021.
Ai presidenti dei comitati è stato chiesto di descrivere con una parola la loro realtà e di condividere un sogno per il futuro: ricchezza, trasformazione, circolarità, accoglienza, salesianità e complessità è quanto uscito dal confronto, termini che fotografano la realtà sociale dell’Italia Salesiana e sono anche le prime parole scritte sul foglio bianco della programmazione. Micaela Valentino, infine, ha presentato alcuni punti fondamentali dell’azione di Salesiani per il Sociale raccolti nel Bilancio Sociale.

Dal sabato pomeriggio poi, è iniziato il momento con Riccardo Mariani, esperto di politiche di welfare, di co-progettazione e co-programmazione che ha presentato il laboratorio di scrittura dal basso e avviato i lavori dei comitati che poi hanno condiviso quanto fatto.

“L’assemblea nazionale ha iniziato un processo di partecipazione dal basso e di confronto che continuerà con il Congresso internazionale delle opere e dei servizi sociali salesiani a Torino. È stata attivata la cabina di regia del processo che vede il coinvolgimento degli Incaricati dell’Emarginazione e Disagio Giovanile delle Ispettorie italiane e dell’Osservatorio salesiano dei diritti per i minori – conclude don Francesco Preite -. La seconda fase del processo prevede l’incontro sui vari territori italiani di quanti operano nel sociale salesiano (direttori, responsabili di associazioni, giovani, incaricati di Oratori, parroci, educatori…). Questo processo di partecipazione e di confronto sulle aeree di intervento dei Salesiani per il sociale: servizio civile, tutela ed educazione dei minori e giovani, accoglienza dei migranti, inserimento lavorativo dei giovani, promozione e formazione della rete associativa, si concluderà con la redazione del piano strategico di Salesiani per il sociale. Il piano strategico è il documento che ci guiderà nei prossimi anni e impegnerà salesiani e laici insieme a costruire il welfare salesiano con e per i giovani poveri”.

 

 

Nuovo Direttore Generale di “Salesiani per il Sociale”: Renato Cursi

Salesiani per il Sociale APS ha un nuovo direttore, Renato Cursi, che torna in Italia dopo l’esperienza a Bruxelles.

Di seguito l’articolo pubblicato su ANS:

Dal 1° settembre scorso Salesiani per il Sociale APS – l’ente civilistico dei salesiani d’Italia che accompagna la dimensione pastorale del disagio e della povertà educativa – ha un nuovo Direttore Generale, nella persona di Renato Cursi.

Dopo l’esperienza di cinque anni a Bruxelles, dove ha ricoperto l’incarico di segretario esecutivo del “Don Bosco International”, l’organismo di rappresentanza presso l’Unione Europea dei Salesiani di Don Bosco, Renato Cursi torna in Italia per guidare l’associazione Salesiani per il Sociale. Prima del trasferimento a Bruxelles aveva lavorato per cinque anni al Dicastero per la Pastorale Giovanile come Segretario Esecutivo e seguendo il coordinamento internazionale del Movimento Giovanile Salesiano.

Due esperienze che saranno preziose per il nuovo lavoro in Salesiani per il Sociale:

Sono contento di tornare in Italia – spiega – e di assumere questo ruolo in Salesiani per il Sociale. Lavorare per i giovani più poveri e vulnerabili, in linea con il carisma di Don Bosco rappresenta un privilegio e una responsabilità. Come ho detto ai dipendenti della sede nazionale, ci sono tre parole che descrivono la prospettiva che mi piacerebbe per Salesiani per il Sociale: partecipazione, internazionalizzazione e cura.

E poi spiega:

PARTECIPAZIONE, dei minori e giovani come soggetti e protagonisti del cambiamento; e dell’associazione come laboratorio creativo per i soci. INTERNAZIONALIZZAZIONE, come metodo, basato sul confronto con altri sistemi educativi e di welfare; e come orizzonte, verso l’Europa e il mondo; e la riforma del Terzo Settore che guarda al Social Economy Action Plan e alle transizioni ecologica, digitale e sociale. E infine CURA: delle relazioni con le persone, con soci e istituzioni; della formazione del personale, dei soci e dei comitati territoriali; e del modo in cui comunicare tutto questo.

Sulla partecipazione, l’assemblea che stiamo per vivere dal 16 al 18 settembre a Roma sarà la prima tappa di un cammino triennale di ridisegno dell’associazione, con una programmazione che verrà pensata e scritta con un processo dal basso, coinvolgendo i territori e i soci.

Salesiani per il Sociale APS è composta da 88 organizzazioni (soci ordinari) diversificate in enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, associazioni e cooperative sociali presenti su tutto il territorio nazionale. In numeri, anima: 46 Comunità residenziali (case-famiglia, comunità alloggio e semiautonomia), 30 Centri Diurni per minori e giovani e 10 Centri di accoglienza ed accompagnamento contro le dipendenze.

Il suo lavoro viene portato avanti grazie a 901 operatori qualificati, 102 Soci Sostenitori che svolgono attività educative legate principalmente al Servizio Civile e ben 2983 volontari che prestano il loro servizio gratuitamente, avendo a cuore i giovani, in particolare quelli che dalla vita hanno avuto di meno.

Presente e futuro per i giovani poveri: la sfida di Salesiani per il Sociale nell’assemblea nazionale

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale che si terrà da domani a Roma.

***

Dal 16 al 18 settembre, al Teatro Roma in via Umbertide – Roma, si terrà l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale, dal titolo: “Organizzare la speranza – Sogno, progetto, impresa”.

“L’assemblea vuole iniziare un processo di partecipazione dal basso, per riflettere e progettare il sociale della nostra realtà associativa. Laici, salesiani, esperti del settore che ci aiuteranno a riflettere sui contenuti per programmare insieme il “welfare salesiano” a misura dei nostri giovani che vivono nelle periferie, nelle case famiglia, nei centri diurni, negli oratori. Sarà importante ascoltare e coinvolgere i giovani del Servizio Civile, gli educatori delle opere e servizi sociali. Insieme scriviamo il presente e il futuro della nostra associazione“, spiega don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

Un programma ricco di interventi che aiuteranno la riflessione e saranno propedeutici al lavoro di scrittura dal basso che si terrà dal sabato pomeriggio.
Saranno con noi, tra gli altri: Lucia Abbinante, direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana, Maria Grazia Mazzola, inviata speciale del TG1 e referente della rete informale accoglienza afgana, Marco Rossi Doria, Presidente Fondazione con i Bambini, Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum del Terzo Settore e don Stefano Aspettati, Ispettore delegato per l’Emarginazione e il Disagio giovanili.

Riparte il percorso del Metodo di studio del progetto “Accorciamo le distanze”

Si riprendono ai Sale gli incontri del Metodo di studio del progetto “Accorciamo le distanze” dedicati a ragazzi/e delle elementari e medie.

Gli appuntamenti sono presso l’Oratorio salesiano, Via San Giovanni Bosco 21Cuneo.

  • 4^- 5^ elementare: 3 – 10 – 17 – 24 – 31 ottobre | dalle 17.00 alle 18.45
  • 1^-2^-3^ media: 21 – 23 – 28 – 30 settembre | dalle 14.45 alle 17.00

I corsi sono gratuiti, svolti da professionisti del nostro territorio. E’ necessario iscriversi presso l’educatore Cristian o scrivendo direttamente una mail con i propri dati all’indirizzo oratorio@salecuneo.it

Con queste proposte, avviamo ufficialmente il doposcuola del nostro oratorio. Ogni giorno gli educatori e gli animatori attendono bambini e ragazzi per un tempo di svolgimento compiti e di aggregazione in oratorio. Per le medie dalle 14.45 alle 16.30 e per le elementari dalle 17.30 alle 18.45. Gli incontri inizieranno con il mese di ottobre, previa iscrizione in oratorio, sempre facendo riferimento a Cristian.

CONTATTI:

Il progetto “Accorciamo le distanze”, che vede come ente capofila il Comitato interregionale dell’Associazione Salesiani per il Sociale di Piemonte e Valle d’Aosta e il coinvolgimento della Associazione Giovanile Salesiana per il Territorio AGS, nasce dal bisogno di riqualificare l’offerta educativa extrascolastica. In risposta agli effetti che la pandemia ha generato, sia a livello didattico che psicologico e sociale, la presente iniziativa intende implementare azioni volte alla cura e al supporto educativo ma che privilegia, allo stesso tempo, quello sociale dei ragazzi vittima del distanziamento sociale. Dunque il gioco diviene strumento formativo e di coesione sociale, che assume la funzione riabilitativa per tutti coloro che sono stati e sono ancora vittima dei recenti avvenimenti.