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“I sorrisi di Banca Reale”: Banca Reale in sostegno dei bambini ucraini accolti da Salesiani per il Sociale

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale sulla donazione di Banca Reale a favore dei bambini ucraini accolti nelle strutture salesiane.

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Per contribuire concretamente ai bisogni delle famiglie ucraine colpite dall’emergenza umanitaria, in occasione del Natale, Banca Reale desidera offrire il proprio sostegno ai 300 bambini ucraini accolti dai Salesiani per il Sociale. Con l’iniziativa “I Sorrisi di Banca Reale”, tutti i dipendenti della banca hanno scelto di rinunciare alla loro tradizionale strenna natalizia devolvendo la cifra ricavata all’organizzazione no profit guidata dal Presidente Don Francesco Preite.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di fornire un contributo al supporto scolastico e psicologico dei bambini e dei ragazzi ucraini che, una volta inseriti nelle scuole italiane hanno necessità di ricevere un vero e proprio sostegno.

I Sorrisi di Banca Reale” si inserisce in un percorso di azioni intraprese da Reale Group che, da marzo 2022, ha agevolato una rete di sostegno virtuosa a favore della popolazione ucraina colpita duramente dalla violenza della guerra. Fin dall’inizio del conflitto, Reale Foundation, la fondazione corporate di Reale Group, ha affiancato diversi enti benefici, quali l’Ospedale Infantile Regina Margherita, CasaOz, Sermig, UGI, Adisco Sezione Piemonte – in collaborazione con la Regione Piemonte – per fornire una risposta pronta e immediata ai bisogni delle famiglie colpite da questa grave emergenza umanitaria.

Quest’anno i bambini ucraini hanno vissuto gli orrori della guerra e sono stati spettatori innocenti della brutalità del conflitto – ha dichiarato Giuseppe Pollio Direttore Chief Operating Officer di Banca Reale – Proprio per questo i dipendenti di Banca Reale desiderano dimostrare calore e vicinanza ai piccoli profughi ucraini e alle loro famiglie, accolte dai Salesiani per il Sociale, attraverso un gesto simbolico che speriamo possa facilitare la loro integrazione. La scelta di offrire un supporto scolastico e psicologico ai bambini,  colloca la nostra iniziativa in un percorso più ampio, che non guarda al presente bensì al futuro: crediamo che l’istruzione sia un veicolo d’inclusione ed equità sociale, che permette ad ogni persona di gettare delle solide basi per costruire il proprio domani”.

“L’emergenza Ucraina, passata l’ondata emotiva della prima ora, non ha cessato di esistere. Nei primi mesi abbiamo spalancato le porte delle case salesiane ed accolto chi fuggiva dall’orrore della guerra, specialmente famiglie, mamme con bambini di ogni età – dichiara don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale APS -. L’integrazione sociale, scolastica, culturale nonché l’assistenza medica, richiedono un costante sostegno. Per questo a nome di tutta la rete di Salesiani per il Sociale ringrazio Banca Reale e tutti i suoi dipendenti: il loro gesto generoso darà un contributo al percorso di sostegno messo in piedi per accogliere e accompagnare questi nostri fratelli e sorelle in difficoltà. Nello stesso tempo invochiamo la pace in Ucraina”. 

Salesiani Chieri: proiezione del docufilm “Chieri – Ucraina una di tante linee di pace” il 20 dicembre

A Chieri è in programma una serata dedicata ai profughi ucraini il 20 dicembre alle 20.45, con la proiezione del docufilm “Chieri – Ucraina una di tante linee di pace” di Antonio Palese. Di seguito i dettagli dalla notizia apparsa sul sito dei salesiani di Chieri.

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Il 20 dicembre 2022 a partire dalle 20.45 presso il cinema Splendor (via XX Settembre 6, Chieri) verrà proiettato il docufilm “Chieri – Ucraina una di tante linee di pace” di Antonio Palese, il racconto del viaggio di Don Eligio e quattro volontari giunti al confine tra Slovacchia e Ucraina per aiutare e accogliere persone in fuga dalla guerra.

Una produzione Cochlea Pictures in collaborazione con l’Istituto Salesiano San Luigi, sarà proiettato in una serata dedicata ai profughi ucraini e a tutte le famiglie chieresi che si sono rese disponibili a dare aiuto.

24 novembre, giornata di preghiera per la pace in Ucraina

Pubblichiamo l’invito alla preghiera per la pace in Ucraina promosso dall’ufficio nazionale di Animazione Missionaria dei Salesiani in Italia e dalle FMA Italia.

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In questi mesi stiamo continuando a seguire la situazione del Conflitto in corso nell’Est  Europa. Durante i mesi estivi si sono susseguite iniziative frutto dell’impegno di ciascuna  ispettoria e di ciascun territorio, che non hanno mai smesso di rendere sostegno e vicinanza  alle Case salesiane presenti in Ucraina e a quelle della Polonia che si sono trovate da subito  in prima linea a dare il loro sostegno alle popolazioni compite dal conflitto. 

Insieme all’impegno di sensibilizzazione e di solidarietà, siamo vicini a questi nostri  fratelli e sorelle ucraini attraverso un impegno di preghiera congiunta per chiedere insieme  il dono della Pace, preghiera che si sussegue in tutti i nostri ambienti educativi come una  staffetta continua. Insieme alla guerra in Ucraina sappiamo che attualmente sono presenti altri conflitti nel mondo. 

È l’esortazione rivolta ai fedeli da Papa Francesco al termine dell’udienze generali e degli Angelus in Piazza San Pietro nelle ultime settimane. E proprio nell’Angelus di domenica  23, Giornata Missionaria Mondiale il Papa ha annunciato: “Dopodomani, martedì 25 ottobre,  mi recherò al Colosseo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo, insieme ai  rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane e delle Religioni mondiali, riuniti a Roma  per l’incontro “Il grido della pace”. Vi invito ad unirvi spiritualmente a questa grande  invocazione a Dio: la preghiera è la forza della pace, preghiamo, continuiamo a pregare per  l’Ucraina così martoriata”. 

Come Ufficio Nazionale di Animazione Missionaria e come FMA Italia sentiamo quindi  l’urgenza di proporre uno Spazio di Preghiera comunitaria per tutte le realtà salesiane in  Italia. Per questo motivo, giovedì 24 novembre, giorno dedicato al ricordo e alla preghiera  a Maria Ausiliatrice, tutte le Comunità Educative Pastorali e le Comunità Educanti sono  chiamate a trovare un tempo per proporre in ogni ambiente educativo questa invocazione  per la Pace (es. Buongiorno, Buonanotte, Celebrazione Eucaristica, Adorazione Eucaristica,  Rosario, ecc…). Nel momento di preghiera individuato, invitiamo a inserire il testo della  preghiera per la Pace che Papa Francesco ha già utilizzato in altre occasioni. 

All’Ausiliatrice, Madonna dei tempi difficili, affidiamo la nostra Europa e il nostro  Mondo. 

 

PREGHIERA PER LA PACE 

Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!  

Abbiamo provato tante volte e per tanti anni 

a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi;  

tanti momenti di ostilità e di oscurità;  

tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… 

Ma i nostri sforzi sono stati vani.  

Ora, Signore, aiutaci Tu! 

Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, 

guidaci Tu verso la pace. 

Apri i nostri occhi e i nostri cuori 

e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; 

“con la guerra tutto è distrutto!”. 

Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti 

per costruire la pace. 

Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, 

Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, 

donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; 

donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli 

che incontriamo sul nostro cammino. 

Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini 

che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le  nostre tensioni in perdono. 

Tieni accesa in noi la fiamma della speranza 

per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo 

e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. 

E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare  sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen. 

(Papa Francesco)

Adorazione eucaristica per la pace in Ucraina: il 14 settembre in ogni Chiesa d’Europa

Aderendo all’iniziativa lanciata dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), la Conferenza Episcopale Italiana partecipa al gesto comunitario di solidarietà per l’Ucraina con un momento di adorazione eucaristica che si terrà nel pomeriggio del 14 settembre.

Nelle parrocchie e nelle diocesi di tutta Italia, si invocherà il dono della pace per l’Ucraina, terra martoriata da una guerra che dura ormai da vari mesi.

“In questo giorno in cui la liturgia della Chiesa celebra la festa dell’Esaltazione della santa Croce, ci uniamo con tutte le Chiese d’Europa per implorare da Dio il dono di una pace duratura nel nostro continente. In modo particolare, vogliamo pregare per il popolo ucraino perché sia liberato dal flagello della guerra e dell’odio”.

Sono le parole della preghiera contenuta nel sussidio preparato per l’occasione dall’Ufficio Liturgico Nazionale.

Il Papa invita ad «ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen».

Ucraina – Voglia di normalità a Kiev: ripartono i centri estivi per i ragazzi

Appena la guerra ha allentato la morsa, la Casa salesiana di Kiev ha lanciato i campi estivi a partire da agosto, dedicati ai ragazzi incontrati con l’esperienza degli oratori itineranti. Anche se la guerra non è finita, si ha voglia di normalità.

 

Di seguito la notizia pubblicata su Avvenire:

“Estate ragazzi” a Kiev e dintorni, Ucraina. Iscrizioni aperte: si inizia il 1 agosto.

Proprio così, nonostante la guerra e tutte le brutture che ha generato. Voglia di vita e di giochi, di sole, di merende all’aria aperta, di scherzi, di ginocchia sbucciate, di corse a perdifiato. Voglia di normalità. È tutto questo che la Casa Salesiana di Kiev cerca di realizzare, anche se la guerra non è finita. Ed è quanto si coglie nel video che la stessa Casa ha realizzato per lanciare i “campi estivi” dedicati alle ragazze e ai ragazzi incontrati con l’esperienza degli oratori itineranti iniziata appena la guerra ha allentato un po’ la presa sulla capitale e sui villaggi intorno.

“Andiamo – dice il direttore dei Salesiani Maksym Ryabukha che ha organizzato tutto – nei villaggi della parte nord-ovest della regione di Kyiv che per quasi due mesi sono stati occupati dall’esercito russo. Offriamo la nostra presenza ai ragazzi che sono rimasti qui e che sono stati vittime di questa guerra”.

I campi estivi saranno anche organizzati nella zona di Chernobyl e nella regione di Poltava in un villaggio dove sono ospitate delle famiglie di profughi.

“Cerchiamo – dice don Maksym – di far vivere almeno qualche momento sereno a giovani che hanno visto la morte in faccia e che cercano con tutte le loro forze la vita”. Chi vuole aiutare è ovviamente ben accolto.

ADMA: “l’inno della Mamma Celeste risuona in tutto il Mondo” – Testimonianze

In seguito alla festa di Maria Ausiliatrice da poco conclusa, l’Associazione di Maria Ausiliatrice ADMA ha raccolto alcune testimonianze da tutto il mondo su come è stata vissuta questa felice ricorrenza. Tra le realtà salesiane interpellate troviamo il Burandi, l’Ucraina e l’Argentina. Di seguito l’articolo gentilmente fornito dall’ADMA.

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“Anche noi abbiamo festeggiato la Festa Patronale della nostra casa intitolata a Maria Ausiliatrice con la S.Messa e una processione con il quadro di Maria Ausiliatrice, così la padrona di casa ha potuto vedere tutte le sue proprietà e benedire la città di Kiev, cuore dell’Ucraina”.

Questo il saluto che ci è giunto con gioioso affetto dall’Ucraina, così come da tanti fratelli e sorelle appartenenti ai diversi gruppi della Famiglia Salesiana sparsi nel mondo, dal Burundi all’Argentina.

Ancora una volta constatiamo come Maria nostra Madre, fonte delle gioie e sostegno nei travagli di questi tempi, non abbandoni nessuno dei Suoi figli riscaldando il cuore con il suo affetto e suscitando pensieri di gratitudine da tutta la Sua numerosa famiglia.

Anche nella festa di Maria Ausiliatrice di quest’anno abbiamo vissuto l’unità e la vicinanza al cuore di don Bosco, che continua ad essere per tutti noi Maestro ed Amico nell’indicarci il cammino delineato e sostenuto dalle due colonne, Maria e Gesù.

Al termine di quanto vissuto in queste giornate di Festa e con il cuore colmo di gioia per le eco giunte da tutto il mondo, non possiamo che dirci grati perché “Ha fatto tutto Lei” e affidati, nella certezza che “Farà tutto Lei”!

Sanctuaire Marial de Buterere Bujumbura – Burundi

Casa Salesiana Maria Ausiliatrice di Kiev – Ucraina

Basilica Maria Auxiliadora y San Carlos – Buenos Aires

Torino: la ricerca di normalità dei bimbi ucraini tra laboratori e allenamenti sportivi – Terzo Settore Piemonte

La onlus CasaOz, che opera a Torino, ha aperto le porte ai minori ucraini accogliendo 4 famiglie provenienti dalla zona di Odessa, di cui la onlus si occupa della loro quotidianità: tra un laboratorio per imparare a creare un profumo e un altro di fumetti, i bimbi ucraini cercano di ritrovare uno sprazzo di normalità. Di seguito la notizia riportata dal sito di Terzo Settore Piemonte.

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Il reale significato del concetto di forza lo si scopre solo quando ci si trova di fronte all’estrema fragilità. Questo è vero nei confronti di se stessi, ma lo è ancora di più quando si ha a che fare con i minori con storie spesso strazianti che rendono evidente quanto importante sia la cura e l’accoglienza.

Offrire un luogo confortevole e sereno per i bambini malati e per le loro famiglie è da sempre la missione di CasaOz che opera a Torino. Negli ultimi mesi la onlus ha aperto le porte ai minori ucraini.

«Abbiamo accolto quattro famiglie, tutte provenienti dalla zona di Odessa – dice il vice presidente e direttore della struttura Marco Canta -. Mamme con bambini che stanno subendo terapie oncologiche e sono tutti ricoverati nel reparto di oncoematologia pediatrica del Regina Margherita. L’ospedale torinese accoglie ventun nuclei familiari provenienti dall’Ucraina, quattro dei quali li ospitiamo noi, alcuni sono ricoverati, mentre altri sono al Sermig e Casa Ugi, realtà con le quali abbiamo fatto rete per riuscire a dare il maggior aiuto possibile. Anche perché sono famiglie che stanno subendo una doppia “tempesta”, quella di dover affrontare la malattia del proprio bambino e quella di trovarsi in guerra. Ci occupiamo della loro quotidianità, perché secondo noi è fondamentale la “quotidianità che cura”, idea che sta al centro del nostro operare».

Una consuetudine fatta di cose semplici, poter giocare in un luogo confortevole e sereno, dove magari incontrare nuovi amici e fare esperienze. Così tra un laboratorio per imparare a creare un profumo e un altro di fumetti, i bimbi ucraini cercano di ritrovare uno sprazzo di normalità.

«Attualmente a Valdocco, a Torino, stiamo ospitando sedici ragazzi ucraini che fanno parte di una squadra di canottaggio – racconta don Alberto Goia, delegato della Pastorale Giovanile per i Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania -. Vanno dai 12 ai 17 anni e, insieme con la loro allenatrice, sono arrivati subito dopo Pasqua. Quando li abbiamo accolti erano spaesati, tuttavia hanno immediatamente mostrato voglia di normalità. Loro stessi non potevano capacitarsi del fatto di essere riusciti a rivedere i loro amici, di stare insieme e potersi nuovamente allenare. Infatti, grazie all’associazione Gli amici del fiume, hanno ripreso l’attività sportiva che per questi ragazzi significa moltissimo».

Il più grande ostacolo dei minori che arrivano dall’Ucraina non è solo quello di portarsi dietro le inevitabili ferite profonde dovute al conflitto, ma pure quello della lingua.

«Abbiamo a disposizione una mediatrice culturale – spiega ancora Marco Canta -. Anche perché le mamme che ospitiamo non conoscono l’inglese. Nonostante ciò la barriera linguistica non ci ferma, quando ci sono delle difficoltà di comunicazione ci si ingegna e poi, grazie ai supporti tecnologici, riusciamo in qualche modo a cavarcela».

A venire in soccorso è il cibo.

«Fortunatamente abbiamo un confratello che è ucraino e ci aiuta a comunicare, poi abbiamo una forte rete di volontari – aggiunge don Alberto Goia -. Alcune donne ucraine che vivono a Torino si sono rese disponibili a cucinare i loro piatti tipici, cosa che per i ragazzi è importante perché non è facile adattarsi immediatamente a sapori diversi. Ritrovare un cibo familiare è un modo per sentirsi accolti, mantenendo comunque un legame con la propria terra. Occorre tenere conto che questi minori hanno lasciato non solo la casa, ma pure i genitori con i papà che sono stati chiamati a combattere».

CFP Bra: mostra per Ucraina

Grande successo domenica 10 aprile per il vernissage della mostra «Chiamati alle arti – per la pace in Ucraina», allestita negli ambienti dell’istituto salesiano di Bra di viale Rimembranze. Gli intervenuti hanno anche potuto ammirare un’installazione sulla scalinata della chiesa dello street artist Giovanni Botta. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito del CFP Bra.

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(BRA) Erano davvero in tanti, domenica 10 aprile, al vernissage della mostra «Chiamati alle arti – per la pace in Ucraina» che sei tra pittori, illustratori e poeti, coordinati dalla curatrice del Caffè letterario Silvia Gullino, hanno allestito negli ambienti dell’istituto salesiano di Bra di viale Rimembranze. Gli intervenuti hanno anche potuto ammirare un’installazione sulla scalinata della chiesa dello street artist Giovanni Botta, che ha esposto un lavoro insieme ai pittori Franco Gotta, Francesca Semeraro, Riccardo Testa, all’illustratrice Manuela Fissore e al decano dei poeti braidesi Bernardo Negro. L’esposizione dei quadri, nel corridoio degli uffici del Cfp e della scuola media, è visitabile il 14 e 15 aprile dalle ore 16 alle ore 18, domenica 17 aprile (Pasqua) dalle 11 alle 12. I giorni 20, 21 e 22 aprile dalle ore 8 alle ore 17; domenica 24 aprile dalle 11 alle 12; infine il 26, 27, 28 e 29 aprile dalle ore 8 alle ore 17 e sabato 30 aprile dalle ore 16 alle ore 18, sempre con ingresso libero.

In uscita il terzo video di ANS News Video

È da poco stato pubblicato il terzo numero di “ANS News video”, il notiziario mensile che passa in rassegna, in formato tele-giornalistico, gli eventi più importanti realizzati nell’ambito della Congregazione e della Famiglia Salesiana. In questo nuovo appuntamento lo spazio informativo è dedicato agli appuntamenti del mese di marzo.

Tra gli eventi riportati, quelli vissuti in Africa-Madagascar dal Rettor Maggiore, con gli Esercizi Spirituali con i Consigli Ispettoriali di quella Regione e le visite d’animazione alle presenze salesiane in Camerun e Guinea Equatoriale, in Africa Tropicale Equatoriale; così come non potevano mancare dei servizi speciali inerenti la guerra in Ucraina: sia a livello di quello che fanno i Figli di Don Bosco in quel Paese, sia a livello di quanto sta avvenendo grazie alla solidarietà salesiana internazionale nei Paesi di prima accoglienza dei rifugiati ucraini.

“ANS News Video” di Marzo è visibile sui rispettivi canali linguistici di ANSChannel ed è accessibile anche direttamente dalla homepage del sito di ANS.

Ucraina – Le case salesiane: oasi sempre aperte per aiutare e accompagnare i giovani

Oggi nell’Ucraina devastata dai bombardamenti, circa 680 minori continuano a frequentare a distanza le lezioni dei centri educativi salesiani; gli oratori sono ancora un angolo di rifugio e speranza per 208 di essi; e 70 bambini, ragazzi e giovani sono propriamente ospitati nelle opere dei Figli di Don Bosco – per un totale di 958 minori. Anche in questa situazione d’emergenza le case salesiane dunque non perdono la loro connotazione. Di seguito l’articolo ANS.

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(ANS – Leopoli) – Secondo lo spirito di accoglienza loro proprio, i salesiani in tutto il mondo non fanno mai differenza quando si tratta di avere cura di chi è nel bisogno; ma per bambini, ragazzi e giovani c’è, per carisma, un’attenzione privilegiata. Sono circa 2.000 i minori ucraini aiutati e accompagnati, limitando il conteggio solamente a quanti continuano ad essere seguiti in Ucraina e a quelli accolti in Polonia e Slovacchia. Molti altri potrebbero essere aggiunti se si riuscisse a fare un censimento immediato anche nelle altre realtà in prima linea su questo fronte. I salesiani ospitano, consolano, aiutano e fanno del loro meglio per far tornare anche solo per un momento un sorriso sui loro volti, nella convinzione, come disse Gesù, che “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).

Anche in questa situazione d’emergenza le case salesiane non perdono la loro connotazione: la maggior parte delle attività sono dirette all’educazione, alla socializzazione e all’assistenza in ogni dimensione del giovane.

“In primo luogo, le nostre scuole servono i bambini durante le loro normali ore di lavoro – spiega don George Menamparampil, responsabile del Coordinamento Generale salesiano per la risposta alle emergenze –. Inoltre, i nostri oratori, sono aperti per i bambini tutti i giorni e per le attività diurne. E comunque i minori che attualmente risiedono nelle case salesiane ricevono 24 ore su 24, alloggio, gli alimenti e tutto l’aiuto necessario, compresa l’educazione, la ricreazione e quelle cure di cui ogni bambino o ragazzo ha bisogno”.

I centri salesiani in Ucraina sono rimasti tutti aperti. “Ci siamo domandati cosa potessimo fare e abbiamo deciso di metterci a disposizione delle persone, quelle che vivevano lì e i profughi che sarebbero arrivati” ha testimoniato ad Avvenire anche don Daniel Antúnez, Presidente di “Missioni Don Bosco” di Torino, che nell’ambito di quest’emergenza ha visitato le opere salesiane di Ucraina e Polonia.

Oggi nell’Ucraina devastata dai bombardamenti, circa 680 minori – pari all’80% del totale – continuano a frequentare a distanza le lezioni dei centri educativi salesiani; gli oratori sono ancora un angolo di rifugio e speranza per 208 di essi; e 70 bambini, ragazzi e giovani sono propriamente ospitati nelle opere dei Figli di Don Bosco – per un totale di 958 minori.

In Polonia ci sono 398 minori inseriti nelle scuole salesiane, 309 negli oratori e 210 accolti nelle case – per un totale di 917.

In Slovacchia, invece, ci sono 60 bambini negli oratori e 50 accolti nelle presenze salesiane – e sono altri 110. Per cui il totale complessivo nei tre Paesi considerati sale a 1.985 minori sostenuti.

Dalla Moldavia, invece, non si ha un conteggio preciso sui minori, ma si può comunque dire che nella casa salesiana di Chișinău sono attualmente accolti una quarantina di rifugiati, e che dall’inizio della guerra per il centro salesiano ha offerto uno spazio di ristoro e pace ad oltre 1.000 persone.

Perché a fronte di una tragedia immane e senza senso come la guerra, i Figli di Don Bosco possono solo fare del loro meglio per aiutare fisicamente e spiritualmente i loro prossimi, e tra di essi in particolare, i minori. “Lavoriamo per venire incontro ai bisogni, di cibo, di casa, delle persone” conclude don Antúnez, non prima di rinnovare l’invito, tipicamente salesiano, a pregare Maria Ausiliatrice: “È la mamma della nostra Congregazione, Don Bosco diceva che se si prega Maria Ausiliatrice il miracolo è sicuro”.