Suffragio Don Mario BANFI

Carissimi Confratelli, ieri il Signore della Vita ha accolto nel suo abbraccio di pace il nostro Confratello Sacerdote Don Mario BANFI. Per lui la nostra preghiera di suffragio, fraterna e riconoscente.

Il segretario Ispettoriale 

Ne danno l’annuncio il Signor Ispettore, la Comunità Andrea Beltrami e la Comunità del Monterosa.

Si ricordano ai Direttori le disposizioni di Reg. 76 § 1.

Facciamo fraterna memoria del caro don Mario nell’Eucaristia e nella preghiera comunitaria, secondo quanto suggeriscono le Costituzioni.

Breve profilo biografico:

Luogo e data di nascita: Rovello Porro (CO), il 20/01/1932
Data della prima professione: 16/08/1951
Data dell’ordinazione presbiterale (per i presbiteri): 25/03/1961

Don Mario proveniva dal corso ginnasiale di Valdocco, ha frequentato il Noviziato a Pinerolo, il Postnoviziato a Foglizzo e il Tirocinio a Perosa Argentina. Ha intrapreso gli studi teologici a Bollengo, dove è stato ordinato Presbitero il 25 marzo del 1961. Novello prete è stato Consigliere nelle elementari ed aiutante all’Oratorio di Torino Martinetto. L’obbedienza lo ha poi portato a Foglizzo come Direttore dell’Oratorio e successivamente a Cuneo come Prefetto nel Convitto. A Torino San Paolo è arrivato nel 1973, prima come Insegnante e Incaricato dell’Oratorio poi dall’1982 al 1988 come Direttore. Ha svolto poi il servizio di Direttore in numerose Case: a Torino Monterosa, a Torino San Giovanni Evangelista e a Torino nella parrocchia Don Bosco dell’Agnelli. Successivamente è stato Vicario del Direttore a Torino Rebaudengo, per poi tornare nuovamente a Torino Monterosa come Aiuto pastorale. L’ultima parte della sua vita (dal 2013) l’ha trascorsa nella nostra casa per ammalati di Torino Andrea Beltrami. Aveva uno sguardo che invitava all’ottimismo, uno spirito di intraprendenza che si è adattato ai vari contesti in cui lui ha lavorato. Ha lasciato ovunque un ricordo di gioiosità, di amicizia vera, di equilibrio, di un servizio di governo sensato e fraterno.

 

Rimarrà sempre presente nei pensieri e nelle preghiere di chi lo incontrato nel cammino della vita, in particolare i giovani, che sono sempre stati al centro della sua missione di educatore. A Perosa Argentina la sua presenza è stata molto importante sia da giovane chierico prima, sia da sacerdote e direttore dell’oratorio poi, fino alla chiusura dell’istituto salesiano nel 1974. Di lui ricordiamo l’instancabile energia per trovare modi sempre coinvolgenti per educare i giovani in allegria, serenità e spirito di famiglia salesiana.

È stato un realizzatore di iniziative formidabile: repubblica dei ragazzi, olimpiadi, cinema dell’oratorio, campeggio a Sestriere Borgata, oratorio infra-settimanale e domenicale, ritiri spirituali, cineforum per ragazzi, catechesi … solo per citare le attività più importanti.

La sua presenza a Perosa Argentina ha lasciato un segno positivo in varie generazioni; la sua dedizione ai giovani era percepibile nella cura che metteva in qualsiasi cosa organizzasse.

Chiunque entrasse all’oratorio, grazie a lui, si sentiva accolto e importante.

È stato negli anni settanta un innovatore, nella catechesi, nella lezione di religione , nella organizzazione delle attività oratoriane; sapeva usare gli strumenti di comunicazione in modo efficace (erano gli anni del ciclostile, dei grandi tabelloni, del teatro, dei cineforum …), capiva che con i giovani era necessario un modo di comunicare che partisse dai loro interessi e, partendo da questi, riusciva, con il suo entusiasmo e con il suo esempio, farsi testimone del vangelo.

Con “la repubblica dei ragazzi” ha creato uno strumento che era al contempo un modo per far trascorrere delle estati favolose ai giovani di Perosa e contemporaneamente un modo per educare alla responsabilità individuale e collettiva. La repubblica dei ragazzi iniziava ogni estate con le elezioni del presidente, vicepresidente e dei capi gruppo; gli eletti avevano diversi gradi di responsabilità per collaborare alla gestione dell’iniziativa. La repubblica batteva moneta propria il “Chisone” e questa veniva usata per riconoscere la partecipazione alle attività; infine era spendibile per alcuni piccoli acquisti e per l’asta che si svolgeva a fine estate.

Aveva un carattere allegro, laborioso, entusiasta della vita e della propria missione di educatore. Se qualcuno toccava i ragazzi diventava una furia. Non finiremo mai di ringraziarlo per i doni che ha fatto alla comunità di Perosa.

Dopo la chiusura dell’istituto nel ’74, ha continuato la sua opera in altri istituti a Torino assumendo di volta in volta anche incarichi di maggiore responsabilità ma il suo cuore è sempre stato per l’oratorio.

Anche in più tarda età, ormai ritiratosi a Valsalice, quando parlava dell’oratorio e dei giovani si illuminava.

Siamo sicuri che anche dove sei ora hai trovato il modo di rallegrare la compagnia.

Ti immaginiamo cantare inni a Maria

… e anche papà formicola!

GRAZIE DON MARIO e arrivederci!

(Roberto Barale)