Settimana della memoria: gli studenti dell’IIS Andriano al Colle Don Bosco per il monologo di Marco Gobetti su Don Molas

Si riporta la notizia proveniente da atnews.itquotidiano online di Asti e di Langhe, Roero e Monferrato – riguardo alle attività che sono state svolte dagli studenti dell’IIS Andriano di Castelnuovo Don Bosco in occasione della settimana della memoria in cui cade l’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau da parte delle truppe sovietiche.

E’ noto quanto sia importante il legame che radica l’IIS Andriano di Castelnuovo Don Bosco al territorio dell’Alto astigiano. A dimostrazione di ciò, nella settimana della memoria in cui cade l’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau da parte delle truppe sovietiche, i docenti dell’istituto hanno deciso di coinvolgere gli studenti in due importanti lezioni di storia che hanno come protagonisti uomini, famiglie e intere comunità insediate nelle colline nord astigiane.

La prima lezione, tenuta dalla prof.ssa Claudia Villero, riguarda il comune di Piea, insignito del riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni” per il contributo che svariati suoi cittadini (don Ambrogio Isidoro, Giuseppe e Laurina De Giorgis, Felicino e Irma Pescarmona, Toni Corio, Giuseppina Ferrante, Luigia e Attilio Castelli) diedero tra il 1943 e il 1945 al salvataggio della famiglia De Leon di Torino e di altri ebrei perseguitati, resistendo eroicamente alle numerose minacce di fucilazione e di arresto da parte dei nazifascisti.

La seconda occasione di riflessione si è svolta nei locali salesiani del Colle Don Bosco, dove i ragazzi e le ragazze delle classi V hanno assistito al monologo di Marco Gobetti su José Domingo Molas. L’invito è partito dall’assessore alla cultura del comune di Castelnuovo Don Bosco, Valentina Pezzutti.

Il monologo è liberamente ispirato al saggio José Molas, salesiano di Dario Rei e al diario di José Domingo Molas relativo alla guerra del Chaco, un territorio conteso tra la Bolivia e il Paraguay a causa della presunta presenza, poi rivelatasi fittizia, di pozzi petroliferi. La guerra, svoltasi negli anni ’30, aveva causato quasi 100.000 morti tra i due Paesi. Così come nel Chaco, da cui si era dovuto allontanare per la ferrea volontà di salvare vittime di entrambe le fazioni, anche nel Monferrato Don Molas non si era risparmiato: le sue mediazioni tra i comandi partigiani insediati sulle colline e i comandi tedeschi hanno evitato la morte a decine di soldati e civili. Ad assistere allo spettacolo c’era anche il maestro Sante Simioni, quasi novantacinquenne, organista, maestro di musica e testimone oculare di alcuni degli eventi raccontati e dell’operato di Don Molas.

Lo spettacolo rientra nell’ambito del progetto “RIPRENDO LA STORIA – José Domingo Molas, le guerre e la Resistenza nell’Astigiano”, realizzato e promosso da Compagnia Marco Gobetti, ISRAT (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Asti), Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, Fondazione Enrico Eandi; e con la collaborazione di Unione Culturale Franco Antonicelli, Comune di Castelnuovo Don Bosco, Istituto Salesiano Bernardi Semeria – Colle Don Bosco, Associazione la Cabalesta, Associazione InCollina.

 

Don Guido Garino nominato nuovo Segretario del Consiglio Generale

Don Guido Garino, salesiano della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP) assumerà l’incarico di Segretario del Consiglio Generale a partire dal prossimo mese di agosto. Lo ha nominato il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, con il consenso del suo Consiglio, nel corso dei lavori della sessione plenaria invernale del Consiglio Generale. Don Guido Garino succederà nell’incarico a don Stefano Vanoli, in carica come Segretario del Consiglio Generale dal 2015.

Nato a Torino il 26 ottobre 1969, Don Guido Garino ha frequentato il noviziato salesiano di Pinerolo-Monte Uliveto, dove ha emesso la prima professione l’8 settembre 1997; ha poi emesso i voti perpetui il 12 settembre 2004 al Colle Don Bosco; e ha compiuto l’intero percorso formativo degli studi filosofico-teologici presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. È stato ordinato sacerdote il 3 giugno 2006 dal Cardinale Severino Poletto, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Torino (2003) e dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense (2013), nel 2009 è entrato a far parte del Tribunale Ecclesiastico Piemontese, prima come Promotore di Giustizia e Difensore del Vincolo sostituto, successivamente (2011-2022) come Giudice Interdiocesano e Metropolitano. Insegnante di religione nelle scuole medie e superiori al Liceo Salesiano di Valsalice (2008-2011), è stato successivamente nominato incaricato del Pensionato Universitario di Valdocco (2013/2017). Sempre a Valdocco, in seno alla Comunità “San Francesco di Sales”, ricoprirà i ruoli di Vicario, Economo e Catechista del Centro di Formazione Professionale. Nel 2017 è stato inviato come Vice Parroco nella Parrocchia “S. Giovanni Bosco” a Rivoli-Cascine Vica, periferia operaia di Torino, dove l’anno seguente è divenuto Parroco e, successivamente, Moderatore dell’Unità Pastorale.

Giornata della Memoria, il docufilm “Lo scudo dell’altro” disponibile gratuitamente per sette giorni

In occasione della giornata della memoria, sarà disponibile per sette giorni il docufilm su Don Francesco Antonioli e Don Armando Alessandrini, i due sacerdoti salesiani nominati “giusti tra le nazioni” per aver salvato 70 ragazzi ebrei nascondendoli nell’istituto Pio XI di Roma tra il ‘43 e il ‘44.

 

“Terra 2030”: i podcast della Federazione Italiana Exallievi/e di Don Bosco

I podcast dei giovani Exallievi di Don Bosco nel giorno di San Francesco di Sales: “Terra 2030” sulla piattaforma Spotify. Di seguito la notizia ANS.

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Lunedì 24 gennaio, Festa di San Francesco di Sales, patrono della Famiglia Salesiana, è stato pubblicato sulla piattaforma Spotify il primo dei podcast della serie “Terra2030”, realizzato dalla Federazione Italiana Exallievi/e di Don Bosco nel quadro delle attività intraprese con l’adesione al movimento internazionale “Don Bosco Green Alliance”.

La serie di podcast, dedicata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, rientra nel programma di iniziative “GEX for Future”, con cui i Giovani Exallievi intendono offrire alla società tutta un viaggio tra ecologia, ambiente, buone pratiche e storie di eccellenza italiana per costruire, insieme, un futuro sostenibile.

I podcast verranno pubblicati online ogni quindici giorni e in ciascuno di essi un giovane Exallievo intervisterà un esperto o un imprenditore italiano, per illustrare i concetti della sostenibilità e raccontare quell’Italia che si impegna, ogni giorno, nella salvaguardia del Creato.

Nei primi due podcast Raffaele Lauria, delegato del WWF Italia per la Campania, intervistato da Gianrolando Scaringi, Exallievo dell’Unione di Caserta e collaboratore del quotidiano Il Mattino, racconta l’impegno e le buone pratiche dell’associazione ambientalista per costruire un mondo migliore.

https://open.spotify.com/show/2CfKmECL35xTFYgPOkn5XP

26 gennaio 1854: “Da tal sera fu posto il nome di Salesiani…”

La sera del 26 gennaio 1854, Don Bosco, nella sua camera di Valdocco, radunò intorno a sé i giovani Michele Rua, Giovanni Cagliero, Giuseppe Rocchietti e Giacomo Artiglia, proponendo loro una grande prova di esercizio pratico della carità verso il prossimo, prendendo così il nome di “Salesiani“. Di seguito l’articolo ANS.

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Quando passando dalla balconata esterna si entra nella cameretta di Valdocco che Don Bosco ha abitato dal 1853 al 1861, successivamente anticamera della stanza dove visse fino alla fine della sua vita, si ripercorre esattamente lo stesso tragitto che la sera del 26 gennaio hanno fatto Michele Rua, Giovanni Cagliero, entrambi sedicenni, e con loro Giuseppe Rocchietti, 17 anni, e Giacomo Artiglia, il più giovane, 15 anni.

Cosa è successo lo ha scritto Michele Rua su un taccuino che ora si trova in quella stessa stanza, uno dei ricordi più preziosi del “Museo Casa Don Bosco”. Se lo si vede una volta non lo si dimentica più, per le sue dimensioni: 10 cm per 5 cm, poco più grande di una scatola di fiammiferi. È fatto di poche pagine, ma solo la prima è stata utilizzata da Michele, che con la bella grafia che sempre lo contraddistingue, ha tramandato questa memoria:

“La sera del 26 gennaio 1854 ci radunammo nella stanza del Sig. D. Bosco; Esso Don Bosco, Rocchietti, Artiglia, Cagliero e Rua; e ci venne proposto di fare con l’aiuto del Signore e di S. Francesco di Sales una prova di esercizio pratico della carità verso il prossimo, per venirne poi ad una promessa, e quindi se parrà possibile e conveniente di farne un voto al Signore. Da tal sera fu posto il nome di Salesiani a coloro che si proposero e si proporranno tale esercizio”.

Questo documento così minuto è come un certificato di battesimo: da tal sera fu posto il nome di SALESIANI. È molto bello riandare con la memoria a quell’umile inizio, straordinariamente fecondo, nell’anno in cui si celebra il quarto centenario della morte di San Francesco di Sales. Lui è stato con noi fin dagli inizi. 13 anni prima Giovanni Bosco diacono lo aveva già scelto come modello da imitare. Scrive nei suoi propositi in preparazione alla ordinazione sacerdotale: “La carità e la dolcezza di San Francesco di Sales mi guidino in ogni momento”. Con la “prova di esercizio pratico della carità verso il prossimo” iniziata quella sera di 168 anni fa, San Francesco di Sales entra nel nome di tutti quelli che continueranno a fare della carità verso il prossimo, come l’ha vissuta Don Bosco, la loro ragione di vita.

L’anno scorso in quelle camerette è stato realizzato uno dei video-semi per la diffusione di “Giovani Salesiani e Accompagnamento – Orientamenti e Direttive”. Sono tre minuti che val la pena di rivedere: un semplice sguardo al “team” di giovani salesiani che hanno collaborato a girare quel video in 5 lingue – (da sinistra a destra) Kenneth dalla Nigeria; Brandon dal Guatemala; Giorgio, Orazio, Silvio, italiani; Jean Paul dal Congo; Felix dall’India; Anselmo dal Brasile – già dice come quel piccolo seme sia diventato grande e continui a crescere.

Don Bosco ha visto lontano e non poteva usare un nome più indovinato per farci crescere nell’esercizio pratico della carità verso il prossimo, con la dolcezza di Francesco di Sales così come lui l’ha interpretata e vissuta, fin da quei primi tempi dell’Oratorio di Valdocco.

Il video realizzato nelle camerette di Don Bosco a Valdocco: “Accompagnare i primi passi come Don Bosco”.

Pubblicato il Dossier Postulazione 2021

Si rende disponibile il Dossier di Postulazione salesiana 2021, con 173 tra Santi (9), Beati (118), Venerabili (18), Servi di Dio (28).

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“D’ora innanzi sia nostro motto d’ordine: la santità dei figli sia prova della santità del padre”, scriveva Don Rua dopo la morte di Don Bosco. Tale auspicio ha trovato particolare conferma nel corso del tempo. Da Don Bosco ai giorni nostri, infatti, è attestata una tradizione di santità cui merita dare attenzione, perché incarnazione del carisma che da lui ha avuto origine e che si è espresso in una pluralità di stati di vita e di forme.

Si tratta di uomini e donne, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e missionari che in contesti storici, culturali, sociali diversi nel tempo e nello spazio hanno fatto brillare di singolare luce il carisma salesiano. È un patrimonio che svolge un ruolo efficace nella vita della Famiglia Salesiana, nella comunità dei credenti e per gli uomini di buona volontà. Pertanto, occorre esprimere profonda gratitudine e lode a Dio per la santità già riconosciuta nella Famiglia Salesiana di Don Bosco e per quella in via di riconoscimento. La Postulazione salesiana interessa 173 tra Santi (9), Beati (118), Venerabili (18), Servi di Dio (28). Le Cause seguite direttamente dalla Postulazione sono 58 (più 5 extra).

Il Dossier, dopo aver riportato l’elenco e lo stato di ogni Causa, presenta gli eventi avvenuti nel 2021, tra i quali meritano di essere ricordati: la Venerabilità del Servo di Dio Felice Canelli (1880-1977), Sacerdote della Diocesi di San Severo (Foggia-Italia), Salesiano Cooperatore; la consegna delle Positio super virtutibus dei Servi di Dio Carlo Crespi Croci, (1891-1982) Sacerdote Professo della Società di San Francesco di Sales, missionario in Eucador, e Antonio de Almeida Lustosa, della Società di San Francesco di Sales, Arcivescovo di Fortaleza (Brasile); l’apertura delle Inchiesta diocesane della Serva di Dio Madre Rosetta Marchese (1922-1984), Suora Professa dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e del Servo di Dio Luigi Bolla (1932-2013), Sacerdote Professo della Società di San Francesco di Sales, missionario tra gli indios Shuar Achuar dell’Ecuador e del Perù.

Segue poi la presentazione di alcune dimensioni della santità salesiana quali incarnazione del carisma e aiuto a vivere in forma realistica lo spirito salesiano, con l’offerta di buone pratiche. C’è un’apologetica della santità che mostra non con le parole o i documenti, ma con la vita, la bellezza e la verità del Vangelo di Cristo e del carisma salesiano.

Infine, viene richiamato l’impegno a diffondere la conoscenza, l’imitazione e l’intercessione dei membri della Famiglia Salesiana candidati alla santità, valorizzando e curando diversi aspetti: liturgico-celebrativo, spirituale, pastorale, ecclesiale, educativo, culturale, storico, sociale, missionario…

Il 2022 si caratterizza per il ricordo del IV centenario della morte di san Francesco di Sales che nella storia della santità si distingue per aver evidenziato e promosso la santità per tutti. Sia Francesco di Sales, sia Don Bosco fanno della vita quotidiana un’espressione dell’amore di Dio, che viene ricevuto e anche ricambiato. I santi della Famiglia Salesiana hanno voluto avvicinare la relazione con Dio alla vita e la vita alla relazione con Dio. È la proposta della “santità della porta accanto” o della “classe media della santità”, di cui Papa Francesco parla con entusiasmo.

A fondo pagina è possibile scaricare il Dossier della Postulazione – in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese – aggiornato al 31 dicembre 2021.

Download allegati:

CFP Fossano: dona alla scuola la sua borsa di studio. Il gesto di generosità del giovane Yura

Yura Harutyunyan, uno dei 28 studenti premiato con una borsa di studio dei lasciti Favole e Grapputo, ha deciso di regalarla alla propria scuola per acquistare materiale didattico che andrà a servizio anche degli altri studenti.

Di seguito l’articolo de “La Fedeltà” di Fossano.

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È stato uno dei 28 giovani studenti meritevoli premiati a dicembre con una borsa di studio dei lasciti Favole e Grapputo. Il giovane Yura Harutyunyan, di nazionalità armena, ha deciso di devolvere il proprio premio alla scuola, per acquistare materiale didattico che andrà a servizio anche degli altri studenti. “Yura si è sempre impegnato a scuola – commenta la coordinatrice del Cnos Cristina Calvo – e il suo gesto, inatteso, ci ha fatto grande piacere”. Anche la Fondazione Crf, che gestisce i due lasciti, lo ha ringraziato pubblicamente, nella newsletter in cui riassume periodicamente le proprie attività, “con l’augurio che possa trovare questa generosità ricambiata nel suo futuro personale e professionale”. Le premesse sono molto incoraggianti. Dopo aver frequentato con profitto il 3° anno del corso per operatore elettrico, infatti, Yura lavora con un contratto di apprendistato per la ditta Apienne di Allochis che si occupa di impianti elettrici. Nello stesso tempo, ha deciso di continuare gli studi per un quarto anno, sempre al Centro di formazione salesiano, in un percorso di alternanza scuola-lavoro al termine del quale potrà conseguire il diploma professionale di Tecnico delle energie rinnovabili.

Giornata Missionaria Salesiana 2022: “COMUNICARE CRISTO OGGI – #MissionariInRete”

In occasione della festa di San Francesco di Sales è stata lanciata la Giornata Missionaria Salesiana 2022 che consisterà nel affrontare il tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo dei social media, inoltre sui canali social del Settore Missioni, verranno caricati dei brevi video, in stile TikTok-Point of View, che racconteranno le tre parole “Comunicare”, “Cristo”, “Oggi” dal punto di vista dei giovani.

Di seguito l’articolo di ANS AGENZIA INFO SALESIANA

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Social Media e spirito missionario salesiano: da oggi potete trovare i materiali della Giornata Missionaria Salesiana di quest’anno.

Oggi, in occasione della festa del grande San Francesco di Sales, a 400 anni esatti dal suo “dies natalis”, il Settore per le Missioni lancia la Giornata Missionaria Salesiana 2022. La coincidenza della data non è casuale perché il tema di quest’anno si collega bene all’attitudine comunicativa ed evangelizzatrice del Dottore della Chiesa: “COMUNICARE CRISTO OGGI“- #MissionariInRete.

Seguendo questo motto, la Giornata Missionaria Salesiana intende creare un ponte tra l’Animazione Missionaria e la Comunicazione Sociale affrontando il tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo dei social media.

Tanti spunti da tutto il mondo salesiano e non solo ci aiuteranno a riflettere e a celebrare questo importante appuntamento salesiano, che non necessariamente corrisponde ad una giornata: ogni Ispettoria e comunità può offrire un itinerario educativo-pastorale di cui la GMS costituisca il punto culminante, come espressione dello spirito missionario.

I materiali di animazione saranno disponibili nel sito sdb.org e comprendono un poster, una preghiera e un libretto.

Oltre a questi, sui canali social del Settore Missioni, verranno caricati dei brevi video, in stile TikTok-Point of View, che racconteranno le tre parole “Comunicare”, “Cristo”, “Oggi” dal punto di vista dei giovani.

Il poster della GMS 2022 mostra cinque giovani riuniti intorno ad una tavola che si confrontano in una maniera semplice utilizzando gli strumenti tecnologici che fanno parte della nostra quotidianità: smartphone, computer, tablet… La diversità delle culture non è un ostacolo e il mondo delle reti sociali avvicina ed unisce. San Francesco di Sales accompagna il lavoro di trasmettere il Vangelo in dinamiche sempre nuove e creative. Alla base di tutto c’è il volto di Gesù: è Lui il motore e il messaggio che i salesiani vogliono portare ai giovani con le loro vite, anche quando utilizzano le reti sociali.

All’interno del libretto la riflessione è guidata dai tre elementi che costituiscono il tema: “Comunicare”, attraverso un’esperienza concreta di educazione ai media, “Cristo”, la vera sorgente di ogni forma di comunicazione del Vangelo, “Oggi”, approfondendo il rapporto tra i giovani di tutto il mondo e i social media.

Ulteriori spunti vengono dati dalla lettera del Rettor Maggiore, dall’intervista a tre Consiglieri Generali e dalla Lectio Divina sul brano di Romani 12,9-21 “L’amore sia senza ipocrisia”.

“Per avere un riferimento salesiano, è stata inserita una riflessione per una comunicazione efficace in stile salesiano, e la presentazione di ANS, preziosa risorsa per la Congregazione e per la Chiesa. Introdurci nella mentalità dei giovani di oggi, ‘millennials’ e ‘Generazione Z’ e ascoltare la voce di un sacerdote in prima linea su questi temi e di alcuni giovani dell’MGS ci aiuterà a tradurre in esperienza di vita gli stimoli ricevuti” affermano dal Settore per le Missioni.

La testimonianza di santità di Francesco di Sales e del giovane Carlo Acutis ci mostrano che questo è un cammino verso il Cielo.

Alcune attività grafiche di gioco accompagnano il testo e possono essere utilizzate con i ragazzi per riflettere sui temi della GMS 2022.

Il progetto da sostenere scelto per quest’anno è la rete radiofonica salesiana “ARTESBOL” in Bolivia.

Il lavoro per la realizzazione dei materiali della GMS, sotto la guida del Settore Missioni, ha coinvolto tante persone di diverse Ispettorie di tutto il mondo. La preghiera è stata scritta da Mattia, giovane studente che vive all’opera “Sacro Cuore”, a Roma ed è impegnato nelle attività pastorali della casa.

Tutti noi possiamo comunicare Cristo attraverso la nostra semplice testimonianza di vita sui social media, con un po’ di coraggio e di creatività!

RMG – Un dono per conoscere da vicino di San Francesco di Sales, nel giorno della sua festa

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Nell’anno in cui ricordiamo il 400° anniversario della morte di San Francesco di Sales, il 24 gennaio, giorno della sua festa, acquista un significato tutto speciale per coloro che si ispirano all’esempio della sua vita e ai suoi insegnamenti. Ed è una grande famiglia nella Chiesa, di cui anche la nostra famiglia salesiana fa parte, perché così Don Bosco ci ha voluti fin dal nascere del primo oratorio, ancor prima di giungere a Valdocco.

È in questa data che si vuole riproporre una biografia del santo, particolarmente idonea per una diffusione a largo raggio, promuovendo una rinnovata familiarità con San Francesco di Sales, primo passo per sintonizzarsi con la sua ricchissima spiritualità e continuare ad alimentarsi alla sua sorgente.

Si tratta di un classico della agiografia salesiana. È un testo scritto da André Ravier, suo attento e profondo conoscitore.

Partendo dall’originale francese e dalla precedente edizione in italiano della LDC si è giunti al presente volume, rivisto e arricchito con presentazione, postfazione e nuove immagini e didascalie. È stato il frutto del lavoro di equipe di don Morand Wirth, don Aldo Giraudo e don Wim Collin, a cui va la gratitudine di chi potrà beneficiare di questo dono, lungo l’anno giubilare appena iniziato.

Il testo è stato pubblicato in italiano dalla LDC ed è facilmente acquisibile dal sito della editrice.

Il Settore per la Formazione si è attivato per avere quest’opera tradotta nelle lingue principali in uso in Congregazione, così da favorirne il più possibile la sua disseminazione capillare.

Chi fosse interessato a farne una pubblicazione cartacea lo segnali al settore formazione (formazione@sdb.org).

Un grazie sincero ai curatori di questa edizione rinnovata, ai traduttori, e al sig. Hilario Seo che ha provveduto alla impaginazione dei PDF, sulla versione grafica originale messa gentilmente a disposizione dalla LDC.

Come invito alla lettura proponiamo quanto scrive don Wirth:

“Padre André Ravier ha voluto citare la testimonianza di san Vincenzo de’ Paoli, discepolo e amico del vescovo di Ginevra, il quale affermava che ‘Mons. di Sales desiderava ardentemente essere un ritratto del Figlio di Dio’, al punto di diventare ‘l’uomo che meglio ha riprodotto il Figlio di Dio vivente sulla terra’”.

Noi facciamo nostro il progetto apostolico del Dottore dell’Amore, che ha ispirato san Giovanni Bosco e anche padre André Ravier, il quale così conclude la sua presentazione: “Francesco di Sales è una persona che ha voluto – come Gesù Cristo sulla terra – amare Dio con tutto il suo cuore d’uomo: e, avendo sperimentato le esigenze e la dolcezza di questo dono, ha lavorato ad introdurre il maggior numero possibile di anime in quella ch’egli magnificamente chiama ‘l’eterna libertà dell’amore’”.

 

Italia – Incontro dei Delegati della Famiglia Salesiana

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) Dal 16 al 22 gennaio scorsi, si è svolto a Torino-Valdocco, culla del carisma salesiano, l’Incontro dei Delegati della Famiglia Salesiana, parte del programma d’animazione e accompagnamento a loro dedicato. Come tipico di ogni appuntamento che coinvolge i membri di questa grande famiglia religiosa che s’ispira al Santo dei Giovani, Don Bosco – il quale a sua volta s’ispirava al Santo della Dolcezza, San Francesco di Sales – tutta la settimana di appuntamenti è stata caratterizzata da un clima di grande fraternità e dalla consapevolezza condivisa di essere corresponsabili di un grande dono.

L’incontro, infatti, come proposto dagli stessi salesiani Delegati ispettoriali per la Famiglia Salesiana (FS) nei corsi di tre anni fa, in quest’occasione è stato aperto anche ai membri dei Gruppi della Famiglia Salesiana con simili responsabilità nei loro rispettivi gruppi, tra cui diverse Figlie di Maria Ausiliatrice. La presenza variegata ha permesso, pertanto, una riflessione condivisa e corale.

Nel ricco programma di attività, che ha previsto numerosi interventi da parte di tante personalità della Famiglia Salesiana e anche oltre questa, è spiccato il discorso introduttivo di Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e Padre e Centro di Unità della FS. Questi, a margine del grande evento delle Giornate di Spiritualità della FS, ha evidenziato la viva realtà mondiale della FS e il percorso positivo che essa sta sperimentando, soffermandosi in particolare sul periodo da lui meglio conosciuto – gli ultimi otto anni, quelli del suo Rettorato – in cui si è lavorato seguendo le tracce dei Rettori Maggiori precedenti.

Don Á.F. Artime ha rimarcato pure l’importanza di comprendere la FS come una famiglia carismatica al servizio della Chiesa e per il mondo, vivendo la missione giovanile, popolare e missionaria; ha chiesto di valorizzare il servizio dei Delegati ispettoriali, portato avanti insieme con i responsabili dei Gruppi presenti nelle Ispettorie; e ha presentato la natura, la finalità e la composizione del Segretariato per la FS, inteso come l’organismo con cui il Rettor Maggiore anima e accompagna la FS del mondo.

Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia e alle conseguenti restrizioni, che hanno ridotto il numero dei presenti, per chi ha potuto partecipare sono stati molto arricchenti tutti i tempi di preghiera e di condivisione vissuti e le varie visite realizzate sui luoghi salesiani.