Missioni Don Bosco: anteprima del Festival cinematografico Sottodiciotto – Padre Jorge Crisafulli

Per anteprima del Festival cinematografico Sottodiciotto che si svolgerà fra Bra, Saluzzo e Torino lunedì 11 e martedì 12 ottobre prossimo, il missionario salesiano Padre Jorge Crisafulli porterà la testimonianza “Ricostruire una vita dignitosa con le bambine costrette a prostituirsi a Freetown in Sierra Leone“. Di seguito il comunicato stampa di Missioni Don Bosco in merito all’iniziativa.

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– Comunicato stampa –

Anteprima del Festival cinematografico Sottodiciotto

Ricostruire una vita dignitosa con le bambine

costrette a prostituirsi a Freetown in Sierra Leone

Padre Jorge Crisafulli, missionario salesiano
a Bra, Saluzzo e Torino l’11 e il 12 ottobre

Il dramma delle bambine spinte alla prostituzione, ma anche le risposte concrete che i salesiani danno in Sierra Leone con il progetto “Fambul!” (in italiano “famiglia”): di questo si parlerà nell’anteprima del festival cinematografico “Sottodiciotto” che si svolgerà fra Bra, Saluzzo e Torino lunedì 11 e martedì 12 ottobre prossimo.

Sarà presente il testimone principale di questo progetto, l’argentino don Jorge Crisafulli, missionario in Africa da quasi 25 anni. È lui che nel 2016 ha aperto le porte del “Don Bosco Fambul “- dove si dava già accoglienza ai ragazzi di strada di Freetown – anche alle ragazze.

La condizione delle prostitute bambine è narrata dal regista spagnolo Raùl De La Fuente nel film documentario “Love” che verrà riproposto al pubblico con la programmazione di “Sottodiciotto”. Dallo schermo emerge l’impegno di p. Jorge, totalmente dedicato a strappare dalla schiavitù e dalla strada le giovani della città africana.

Questa opera cinematografica, premiata in vari festival, racconta la storia di Aminata, una delle adolescenti che per sopravvivere sono costrette a vendersi nelle baraccopoli della capitale Freetown. Orfane a causa della guerra civile in Sierra Leone fra il 1991 e il 2002 o dell’epidemia di ebola fra il 2014 e il 2016, vivono per strada come oggetti di violenza, sfruttamento e abusi. Aminata, che ha iniziato a prostituirsi all’età di 13 anni, è riuscita a salvarsi grazie a padre Crisafulli.

I salesiani oltre alla protezione e all’accoglienza offrono alle loro ospiti percorsi di formazione professionale che consentono ad esse il reinserimento sociale attraverso il lavoro.

Il programma di Sottodiciotto prevede questo tour:

  • 11 ottobre – Saluzzo, Cinema Teatro Magda Olivero, ore 21
  • 12 ottobre – Torino, Cinema Teatro Agnelli, alle ore 10
  • Bra, Cinema Vittoria, alle ore 21

Missioni Don Bosco, la onlus torinese che sostiene interventi in campo minorile attraverso le opere salesiane presenti in 134 Paesi, fornisce il sostegno economico al Don Bosco Fambul per questa attività, che fino ad oggi ha accompagnato al traguardo oltre 200 ragazze.

Riconoscimenti ufficiali dell’intervento salesiano sono stati dalle istituzioni europee e dal Vaticano.

P. Jorge Crisafulli – insieme con il presidente di Missioni Don Bosco, p. Daniel Antúnez – sarà a disposizione dei giornalisti interessati a intervistarli mezz’ora prima delle proiezioni cinematografiche in programma.

Un grande religioso, salesiano, formatore: don Giuseppe Nicolussi (1938-2021)

Si è spento il 29 settembre, ad Ancona, don Giuseppe Nicolussi, già Ispettore del Cile (1978-1984) e Superiore della Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma (2002-2008), nonché Consigliere Generale per la Formazione per due mandati (1990-2002).

“Don Nicolussi è stato un uomo di grande fede e umanità, un salesiano e un religioso esemplare, che ha dato un contributo fondamentale alla Formazione della Congregazione – ha detto di lui il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime –. Il suo cuore grande e generoso, da vero Figlio di Don Bosco, lo ha guidato in tutta la sua vita a spendersi per il bene dei giovani, soprattutto di quelli chiamati a servire nella Società Salesiana. Animato dallo zelo missionario, si è sempre speso nel servizio umile e discreto, dando in ogni circostanza la sua disponibilità a compiere la missione che gli veniva affidata, in qualsiasi parte del mondo gli venisse richiesta. Ha nutrito una robusta e filiale devozione verso Maria Ausiliatrice, e forse non è un caso che sia stato chiamato in Cielo non lontano dalla Santa Casa della Madonna di Loreto. È stato e rimane un testimone luminoso di vita consacrata e salesiana, che può essere certamente un modello per chi compie oggi i suoi primi passi nella Formazione salesiana”.

Nato il 19 ottobre 1938 a Bolzano, Giuseppe Nicolussi svolse il noviziato ad Albaré, dove emise la prima professione il 16 agosto del 1955. Dopo, vienne inviato come missionario in Cile e fu lì che  finì gli studi di Teologia e ricevette l’ordinazione sacerdotale, il 28 agosto 1965, dal cardinale salesiano Raúl Silva Henríquez.

Riconosciutene le dote intelettuale e umane fu inviato poi all’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio dove conseguì un dottorato summa cum laude in Teologia Dogmatica.

Rientrato in Cile, entrò a far parte del corpo docente e di formazione del Teologato salesiano a Lo Cañas, Santiago, e della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Cattolica. A livello ispettoriale, fu nominato dapprima Vicario, poi Superiore, negli anni dal 1978 al 1984.

Successivamente, su richiesta dall’allora Rettor Maggiore Don Egidio Viganò va a Roma per lavorare alla stesura della nuova Ratio e alla spiegazione delle nuove Costituzioni. Tornò nuovamente in Cile come Direttore del Teologato di Lo Cañas nel 1988, rimanendovi fino al 1990, quando il Capitolo Generale 23° lo elesse Consigliere Generale per la Formazione, incaricò in cui verrà confermato anche nel successivo Capitolo Generale.

Terminato questa missione, nel 2002 venne nominato Superiore della Visitatoria dell’UPS, e dopo un sessennio di servizio, nel 2008 divenne Direttore della Casa Generalizia salesiana.

Dal 2015 si adoperava come confessore della comunità degli studenti di Teologia “Ceferino Namuncurá”, presso l’opera “Gerini” a Roma, ed anche lì è stato molto apprezzato per la sua paternità, l’umiltà, la pietà e il servizio pastorale.

L’attuale Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho, così ha voluto ricordarlo: “Conobbi don Nicolussi quand’era Consigliere Generale per la Formazione, anche se all’epoca non avevo molti contatti con lui. Era l’uomo della Ratio, colui che aveva presieduto all’ultima grande revisione di questo importante testo. Più tardi lo conobbi come Direttore della Casa Generalizia: gentile, discreto e sempre aggiornato su ciò che accadeva nella Chiesa. Era un grande lettore e aveva un’invidiabile capacità di sintesi e di comunicazione. Ma l’ho conosciuto meglio come confessore nella comunità “Gerini” degli studenti di Teologia, ed è questo il ricordo che più mi rimarrà. Mi stupiva il modo in cui quest’uomo, che aveva fatto parte dei più alti livelli di governo della Congregazione, riusciva a inserirsi senza cerimonie nella comunità e a conquistare la fiducia degli studenti. Ha offerto un servizio molto prezioso di confessione e di accompagnamento spirituale. Ho l’impressione che aiutasse anche studenti con i loro compiti e le tesi; e per certo ci ha aiutato con alcuni testi su cui stavamo lavorando nel Settore della Formazione. Ma soprattutto don Giuseppe ci ha consegnato il meraviglioso esempio di una vita salesiana vissuta con semplicità e serenità. Ci mancherà”.

Infine, anche il Direttore della comunità “Gerini” per gli studenti di Teologia, don Adam Kazimierz Homoncik, ha condiviso con ANS alcune considerazioni su don Nicolussi: “Era un uomo di una presenza discreta e amichevole. Però anche se voleva essere discreto, faceva un bellissimo lavoro. Era veramente umano e pieno di gioia, tutti i giorni ci faceva delle barzellette intelligenti che ci faceva sorridere e imparare allo stesso tempo. Era sempre aggiornato sulla Chiesa, il mondo, la Congregazione e con la vita di ogni uno di noi! Imparava per condividere e faceva sintesi per coinvolgerci. Cercava sempre la positività, la buona stampa, la speranza. Era amico, anche quando doveva essere serio! Durante la confessione ci faceva sentire vicino il Signore! Umano nei suoi consigli e paterno nell’atteggiamento. Don Giuseppe era totalmente un uomo di Dio: si è dedicato al Signore per donarsi agli altri. Era appassionato di Don Bosco e in tutto quello che ha fatto nella sua vita ha dimostrato quanto vale la pena essere salesiano per i giovani!”.

Concorso Small Team SYM Europe per il Confronto 2022 del Movimento Giovanile Salesiano

Il 15 ottobre si concluderà il concorso promosso dal coordinamento “Small Team SYM Europe” per il nuovo logo e inno ufficiale in vista del Confronto 2022 del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) Europa sul tema “Andare oltre noi stessi. MGS – Samaritani oggi“.

Di seguito le informazioni per partecipare al concorso e i documenti inerenti.

Il tema “Andare oltre noi stessi. MGS – Samaritani oggi” è stato tratto dalla Lettera Enciclica del Santo Padre Fratelli Tutti.

Considerando quello che sta succedendo intorno a noi abbiamo pensato che fosse opportuno avere questo tema per aiutarci a riflettere e ad unirci di più come Movimento Giovanile Salesiano.

(Coordinamento “Small Team SYM Europe”)

Condizioni di gara:

  • La partecipazione al concorso non è subordinata all’età o all’educazione musicale, ma l’autore deve essere collegato al Movimento Giovanile Salesiano.
  • Ogni autore può presentare un massimo di tre brani.
  • Scadenza per inviare il tuo lavoro: 15 ottobre 2021
  • I candidati accettano che, nel caso in cui una loro canzone vinca il concorso, concedono al SYM Europe Small Team, una licenza royalty free, mondiale, perpetua, esclusiva per utilizzare la canzone e i testi inviati dal Candidato per qualsiasi scopo, incluso ma non limitato al diritto di registrare, riprodurre, pubblicare, eseguire, comunicare, adattare o concedere in sublicenza o assegnare tali diritti.
  • Nel caso in cui la canzone di un Candidato non vinca il concorso, il Candidato mantiene la piena proprietà dei diritti d’autore della canzone.

“Ascoltate!”: è il tema del Messaggio del Papa per la 56.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Dal sito della Sala Stampa Vaticana.

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Questo il tema che il Santo Padre Francesco ha scelto per la 56.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà nel 2022:

Ascoltate!

Dopo il Messaggio del 2021, centrato sull’andare e vedere, nel suo nuovo Messaggio per la Giornata Mondiale del 2022 Papa Francesco chiede al mondo della comunicazione di reimparare ad ascoltare.

La pandemia ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto.

Gesù stesso ci chiede di fare attenzione a come ascoltiamo (cf Lc 8,18). Per poter veramente ascoltare ci vuole coraggio, ci vuole un cuore libero e aperto, senza pregiudizi.

In questo tempo nel quale la Chiesa tutta è invitata a mettersi in ascolto per imparare ad essere una Chiesa sinodale, tutti siamo invitati a riscoprire l’ascolto come essenziale per una buona comunicazione.

“Ho fatto cristiano il Papa”: il nuovo libro su don Enrico Pozzoli, missionario salesiano che ha battezzato papa Francesco

“Ho fatto cristiano il Papa” è il libro edito dalla Libreria Editrice Vaticana che racconta la storia di don Enrico Pozzoli, missionario salesiano in argentina, e che battezzò quel bambino che poi sarebbe diventato Papa Francesco, a Buenos Aires nel 1936. Il libro è di Ferruccio Pallavera, giornalista, che dirige oggi l’archivio storico diocesano di Lodi. Il volume è frutto anche di un dialogo che l’autore ha avuto con il Pontefice, il quale ha ancora un ricordo vivo di quel sacerdote che conobbe da piccolo in Argentina.
Ecco la presentazione del volume:

«Jorge Mario, io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo…»: quando don Enrico Pozzoli pronunciò queste parole, mai avrebbe immaginato che quel neonato un giorno sarebbe diventato Papa, prendendo il nome di Francesco. Era il Natale del 1936, la basilica di San Carlo Borromeo e Maria Ausiliatrice a Buenos Aires era piena di fedeli e a chiedergli di battezzare il loro primogenito erano stati Mario Bergoglio e Regina Sivori, appartenenti a due famiglie che avevano lasciato l’Italia in cerca di fortuna. Il libro ripercorre per la prima volta la vita di questo missionario, nato a Senna Lodigiana in Lombardia nel novembre 1880, diventato salesiano nel 1903, emigrato in Argentina e deceduto a Buenos Aires nell’ottobre 1961. Numerosi particolari della figura e dell’opera di don Pozzoli che emergono dalla lettura, sono stati raccontati dallo stesso papa Francesco, durante un colloquio concesso all’autore, il 17 luglio 2020.

 

Giornata del Salesiano Cooperatore a Valdocco: domenica 17 ottobre 2021

Domenica 17 ottobre 2021 si terrà la Giornata del Salesiano Cooperatore presso  il Teatro Grande di Valdocco. L’incontro vedrà la presenza di don Pascual Chávez Villanueva, nono successore di Don Bosco.

Il tema sarà incentrato sulla Lettera Enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco approfondendo anche l’intenzione del Rettor Maggiore con l’ottava linea programmatica post capitolare.

Di seguito il link di iscrizione:
https://forms.gle/Pr3ye5A15cjzrsRm9

PROGRAMMA

MATTINO:

aperto a tutti i membri della Famiglia Salesiana

  • 9.00 Teatro Grande: Accoglienza e Triage
  • 9.30 Preghiera
  • 10.00 Laudato Sì: una visione di Dio, dell’uomo, dell’impegno, Don Pascual Chàvez Villanueva
  • 12.30 Pranzo al sacco, individuale

POMERIGGIO:

Riservato ai Salesiani Cooperatori

  • 14.00 S. Rosario in cortile
  • 14.30 Notizie di Famiglia
  • 15.30 S. Messa in Basilica con consegna del PVA agli aspiranti
  • 17.00 Visita guidata Museo Casa Don Bosco

INFORMAZIONI:

  • Iscrizione individuale obbligatoria compilando il form online. Chiedi il link al tuo coordinatore del tuo centro locale (disponibile anche sulla pagina facebook Salesiani Cooperatori ICP).
  • Prevista animazione per i bimbi.
  • In caso di mancata iscrizione, potrebbe non essere consentita la partecipazione per superamento della capienza dei locali in cui si svolgerà l’evento.
  • Obbligo di Green Pass secondo le regole vigenti.

Per info: INFO@SALCOOPICP.EU

Incontro di Verifica degli Ispettori a metà del loro sessennio – ANS

L’Agenzia di informazione salesiana ANS, dedica un articolo sull’incontro di Verifica degli Ispettori giunti a metà del loro sessennio avvenuto tra il 12 ed il 21 settembre a Torino. L’appuntamento è stato presieduto dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime e coordinato dal suo Vicario, don Stefano Martoglio, con il suo segretario, don Saimy Ezhanikatt.

Si riporta l’articolo completo pubblicato su ANS, Agenzia di Informazione Salesiana.

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(ANS – Torino) – Per la prima volta dalla conclusione del Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana, si è svolto a Torino, nei giorni dal 12 al 21 settembre, l’Incontro di Verifica degli Ispettori giunti a metà del loro sessennio. L’appuntamento, presieduto dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e coordinato dal suo Vicario, don Stefano Martoglio, con il suo segretario, don Saimy Ezhanikatt, ha rappresentato un motivo di speranza e un segno di graduale ritorno alla normalità nella vita della Congregazione dopo i tempi più duri della pandemia.

All’incontro hanno preso parte otto Superiori, provenienti per lo più dall’Europa, ma non solo: don José Aníbal Mendonça, Ispettore del Portogallo (POR); don Wilfried Wambeke, Ispettore di Belgio Nord e Olanda (BEN); don Eunan Mcdonnell, Ispettore dell’Irlanda (IRL); don Reinhard Gesing, Ispettore della Germania (GER); don Angelo Santorsola, Ispettore dell’Italia Meridionale (IME); don Miguel Ángel Asurmendi, Ispettore di “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX); don Natale Vitali, Ispettore di Brasile-Belo Horizonte (BBH); don Maria Arokiam Kanaga, Superiore della Visitatoria dell’Università Pontificia Salesiana (UPS).

Motivo fondamentale e asse centrale dell’incontro è il colloquio che ogni Ispettore ha con il Rettor Maggiore dopo tre anni di servizio ispettoriale: è quella l’occasione per valutare insieme il percorso compiuto dall’Ispettoria in questo tempo, alla luce delle indicazioni che lo stesso Rettor Maggiore aveva consegnato all’inizio del mandato di ciascuno di loro con la “carta di navigazione”, oltre che con le altre raccomandazioni inviate nelle Lettere redatte al termine delle rispettive Visite Straordinarie. Allo stesso tempo, questi colloqui costituiscono anche un’espressione di vicinanza e di accompagnamento da parte del Rettor Maggiore verso ciascuno degli Ispettori: la cura verso la persona dell’Ispettore, in primo luogo, così come l’ascolto attento delle sue necessità nei compiti di guida e animazione, le sue valutazioni sulla realtà ispettoriale, i punti di forze e le opportunità, le sfide e le aree di miglioramento… Sono tutti temi che vengono affrontati con parresia, amichevolezza e fraternità tipicamente salesiane. Nondimeno, il programma delle giornate ha previsto un ricco programma formativo: grazie in primo luogo alla collaborazione dei Salesiani della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP), i partecipanti hanno potuto riapprofondire le radici del carisma salesiano, la spiritualità di Don Bosco, il tema del discernimento e della sequela di Gesù, la centralità di Maria nella spiritualità salesiana, l’identità consacrata salesiana nelle sue due forme, la testimonianza di docilità allo Spirito Santo di Santa Maria Domenica Mazzarello… E approfittando del trovarsi a Torino, e dell’attuale situazione che permette la possibilità di compiere delle visite – pur contingentate e nel rispetto dei protocolli vigenti –, i partecipanti all’incontro di verifica hanno potuto avvantaggiarsi anche del contatto diretto con tutti i Luoghi Salesiani: un elemento che ha costituito un indubbio valore aggiunto di quest’esperienza.

Don Antúnez, neo-Presidente di “Missioni Don Bosco” si presenta

Il 1° settembre scorso, il salesiano argentino don Daniel Antúnez iniziava ufficialmente il suo nuovo incarico da Presidente di “Missioni Don Bosco” (e Procuratore missionario dell’Italia). Oggi don Antúnez si presenta: “Vivo questa nuova esperienza come un regalo, felice di essere salesiano”. Di seguito l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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Era il 18 maggio scorso quando il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, nominava don Daniel Antúnez, salesiano argentino, come Procuratore di “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria salesiana di Torino. Il 1° settembre don Antúnez ha iniziato ufficialmente il suo incarico e oggi si presenta.

Finora il suo primo impegno è stato conoscere la realtà e la cultura italiana, in cui è stato catapultato dall’Argentina – a ben vedere, quasi un “ritorno a casa”: dalla prima terra di missione salesiana alla culla del carisma e delle missioni di Don Bosco.

Don Antúnez, oggi 61enne, conobbe i salesiani a 13 anni e ne rimase folgorato: incontrò dei giovani studenti di Teologia carichi di voglia di stare con i giovani e si chiese se quell’entusiasmo di cui era testimone, e che sentiva nascere anche in sé, potesse trasformarsi in vocazione, e in quale forma dovesse esprimersi. La prima risposta la diede il 31 gennaio 1983, a 24 anni, quando emise i primi voti.

Trascorsero altri 12 anni prima che la partecipazione al carisma salesiano si concretizzasse nell’ordinazione sacerdotale: era un felice coadiutore che insegnava materie ai ragazzi quando decise di dedicarsi al servizio pastorale. Fu destinato a Puerto Desiado, Provincia di Santa Cruz, per quattro anni; successivamente venne inviato più a Sud, fino a Rio Grande e a Ushuaia, dove, su mandato dell’allora Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez, ricevette l’incarico di rilanciare la presenza salesiana nella città.

In tutto è rimasto 18 anni in Patagonia, affrontando principalmente il tema della massiccia emigrazione giovanile: uno strappo per qualsiasi progetto educativo, una sofferenza per chi vuole costruire relazioni durature. Richiamato poi a Buenos Aires, ha collaborato con l’allora Ispettore ARS, diventandone Vicario e poi anche Economo ispettoriale.

Ho sempre seguito quel che Dio mi ha chiesto attraverso la Congregazione – commenta oggi –. Ora sono qui per portare la mia esperienza a servizio di ‘Missioni Don Bosco’, certamente. Ma probabilmente anche per rileggere il mio percorso spirituale”.

“La Patagonia ha formato il mio cuore – prosegue – perché ho vissuto il carisma della Congregazione con grandi salesiani e direttamente a contatto con i giovani. Oggi ho la possibilità di ‘passare’ a trovare Don Bosco tutti i giorni. Quando mi hanno proposto il nuovo incarico ho pensato subito: ‘Ora vado a vivere con lui!’”.

Animato da questo pensiero, don Daniel ragiona sul carisma:

“Ciò che deve identificarci è il tema della paternità: la salesianità è questo. Si realizza in una disponibilità permanente ad accompagnare, a stare con gli altri, ad ascoltare. Essere amico, compagno, padre, pastore”.

E con la fiducia di chi crede nella Provvidenza, e con la tipica letizia salesiana, conclude:

“Vivo questa nuova esperienza come un regalo, felice di essere salesiano. Guardo la mia storia e mi dico che non è possibile che sia stato io a scriverla: l’ha scritta Dio!”

Ulteriori informazioni su: www.missionidonbosco.org

Nuova mostra dedicata a nonni e bambini al Museo Etnografico Missioni Don Bosco

Dal 2 ottobre al Museo Etnografico Missioni Don Bosco in via Maria Ausiliatrice, n. 32 , sarà possibile visitare una mostra dedicata ai giocattoli e strumenti musicali utilizzati dai bambini nelle altre parti del mondo, così come alcuni oggetti caratteristici che delineano il ruolo degli anziani, dei nonni, come riconoscimento simbolico di autorevolezza nella comunità.

Riportiamo il testo del comunicato stampa.

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Porte aperte ai nonni e ai nipoti il 2 ottobre al Museo Etnografico Missioni Don Bosco in via Maria Ausiliatrice, n. 32 a Torino. Due appuntamenti, alle ore 11 e alle ore 16, per consentire una “giocosa visita” nello spazio dedicato agli oggetti raccolti dai missionari salesiani in 150 anni di attività in tutto il mondo. Con una declinazione particolare: lo sguardo ai giocattoli utilizzati dai bambini e agli strumenti musicali.

“Intendiamo mostrare come i piccoli giocavano e giocano in altre parti del mondo, scoprire le originalità ma anche le similitudini con i nostri giocattoli”

spiega Elisabetta Gatto, antropologa, curatrice del Museo. Ci sono ad esempio le bamboline di terracotta dei Caraja del Brasile, le canoe giocattolo della Terra del Fuoco.

“Intendiamo mostrare come i piccoli giocavano e giocano in altre parti del mondo, scoprire le originalità ma anche le similitudini con i nostri giocattoli”

alcuni presenti ancora oggi con l’evoluzione dei materiali. Con la Giornata istituita nel 2005 in Italia si sottolinea il ruolo decisivo dei nonni nella formazione delle nuove generazioni. È quanto constatiamo in Italia, con i nonni che suppliscono a molti compiti che i genitori non riescono a sostenere nelle condizioni di vita ordinarie. “Ma non devono essere considerati solo dei supplenti” spiega don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, “sono anche portatori di una relazione unica con i loro nipoti che troviamo importante qui come nei contesti culturali di ogni altro Paese in cui operiamo”. La disgregazione di famiglie a causa di guerre, migrazioni, carestie è spesso tamponata dalle nonne e dai nonni che si prendono cura dei piccoli, a volte anche al di là dei legami di sangue. Ma anche in situazioni ordinarie essi rappresentano la stabilità e la saggezza. Il ruolo degli anziani è attestato anche dal riconoscimento simbolico della loro autorevolezza. “Nel Museo ci sono gli oggetti dei capi-villaggio” ricorda Gatto “che richiamano l’importanza della loro esperienza, la quale assegna il ruolo di guida anche delle comunità: lo sgabello riservato nelle riunioni, il bastone del comando per sancire le decisioni”. Tutto questo in mezzora di visita gratuita, riservata a gruppi guidati dalla stessa curatrice del Museo.

Si applicano le normali regole di profilassi antiCovid-19, che non riguardano i bambini di età inferiore ai 12 anni e i soggetti con certificazione medica specifica. Nel rispetto delle disposizioni governative vigenti (DPCM del 23 luglio 2021), dal 6 agosto 2021 per gli adulti è dunque obbligatorio esibire il Green Pass.

Il museo è accessibile alle persone con disabilità motoria. Per informazioni e prenotazioni: museo@missionidonbosco.org oppure info@missionidonbosco.org oppure al telefono 011.3990101.

 

Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, conclusione del primo modulo – ANS

ANS, dedica un articolo sulla conclusione del primo modulo della Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, iniziata a metà mese di agosto e durata per un intero mese. Durante la formazione, i partecipanti hanno potuto vivere un turno di esercizi spirituali personalmente guidati.

Riportiamo l’articolo completo pubblicato dall’ Agenzia di informazione salesiana ANS.

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Si è concluso, al Colle Don Bosco, il primo modulo della Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, iniziata a Valdocco il giorno 16 agosto. Durante un intenso mese, 18 salesiani da 11 Paesi diversi – Perù, Ecuador, Portogallo, Slovenia, Croazia, Italia, Egitto, Etiopia, Gabon, Repubblica Democratica del Congo, Angola – hanno sperimentato e imparato la ricchezza dell’accompagnamento spirituale, vissuto secondo lo spirito della tradizione salesiana.

Questo dono è stato lasciato in eredità alla Congregazione da Don Bosco, che fu un grande accompagnatore di giovani e di tante persone che si sono affidate alla sua guida. E questa sua fecondissima forma di carità pastorale non nasce dal nulla, bensì è il frutto di una lunga gestazione: fin da piccolo, e soprattutto nelle fasi fondamentali del suo discernimento vocazionale, e non di meno durante la sua vita sacerdotale, Giovanni Bosco si è sempre lasciato guidare da persone sapienti, che lo hanno sostenuto nel sintonizzarsi sempre di più con il cuore di Dio. Durante i giorni della Scuola, i partecipanti hanno potuto vivere un turno di esercizi spirituali personalmente guidati, che hanno costituito la base che ha fatto da fondamento a tutta la scuola. Poi hanno affrontato vari temi, sia come riflessione, sia come esercizi pratici di apprendimento: Don Bosco accompagnatore perché accompagnato; l’accompagnamento spirituale nelle origini e lungo la storia; le virtù e le competenze di un accompagnatore spirituale; tecniche di guida e di conversazione nell’accompagnamento; ascolto e supervisione contemplativa.

“Tutti partiamo con il cuore grato per quanto abbiamo ricevuto, e ringraziamo lo sforzo e l’investimento di energie della Congregazione in quest’area così fondamentale della nostra missione di apostoli e pastori dei giovani ha manifestato uno dei partecipanti. E ringraziamo anche l’équipe che ci ha accompagnato in questi giorni, per l’impegno generoso e la loro presenza fraterna nell’animazione di questa scuola”.

Da parte degli organizzatori, inoltre, un grazie sincero è stato rivolto anche alle comunità di Valdocco e del Colle don Bosco, per l’accoglienza e l’amicizia con cui hanno fatto sentire a casa tutto il gruppo, dal primo all’ultimo giorno.